mercoledì 14 maggio 2025

COME USCIRE DALL' INDETERMINAZIONE DI PAPA SCHROEDINGER X (NEL SENSO DELL'INCOGNITA)

 


Giovedì 8 maggio il conclave seguito alla dipartita di Jorge Mario Bergoglio, al quarto scrutinio del secondo giorno ha eletto come suo successore e 267° papa della Chiesa Cattolica il cardinale statunitense Robert Francis Prevost, nome prescelto Leone XIV. Elezione a sorpresa perché il nome del cardinale originario di Chicago non era dato tra i più papabili.
Vista l'immediata accettazione entusiastica di Leone XIV da parte dell'immensa audience servita dai media, vi sono le premesse per un papato di successo che, vista la volubilità e la tendenza allo zapping mentale della folla, entro la prossima settimana avrà già fatto dimenticare quello del buon papa Francesco. 

Fin dalla sua primissima uscita sulla loggia delle benedizioni nel giorno della Madonna di Pompei e di Michele Arcangelo, Leone XIV è apparso come "Il Papa", indossando tutti i paramenti pontificali inclusi lo stolone degli ultimi pontefici e perfino quella mozzetta rossa che Francesco aveva invece evitato (o che gli era stata negata). Ha esordito con "la pace sia con voi" del Cristo risorto, ha recitato l'Ave Maria e impartito la benedizione urbi et orbi finalmente per intero, completando quella mutilata da Bergoglio la scorsa Pasqua. 
Un'immagine che ha dato il senso del "ritorno del Papa", ponendosi in evidentissimo contrasto con quella di Francesco il quale, negli ultimi tempi, era parso incarnare una figura  progressivamente sempre più svuotata ed evanescente, una sorta di papa Stregatto di cui alla fine è rimasto solo il nome, "Franciscus" tristemente inciso su una lapide. Ciò che restava, più che di un Papa, di un Non Papa, o  Antipapa. 
Nel tardo pomeriggio dell'otto maggio insomma sembrava che se Leone Papa+ e Francesco Antipapa- si fossero incontrati in quel momento avrebbero potuto annichilire l'Universo.

Tutto a posto, quindi? I bei tempi della confusione antipapale di Bergoglio e delle pachamame intronizzate sono finiti? 

Non è così semplice affermarlo con certezza perché il fenomeno Leone XIV appare non ancora perfettamente delineato ma in divenire, mutevole perché i segnali che ne provengono sono contrastanti. Il discorso troppo perfetto per essere stato buttato giù nel poco tempo intercorso tra l'elezione e l'uscita sulla loggia. L'omaggio reiterato al suo "predecesor" (però dovuto) e quell'accenno alla sinodalità e alla continuità con Francesco, forse anch'esse dovute ma in grado di risvegliare in noi un trauma ancora troppo recente.

Un Papa vero quindi, espressione della Chiesa che si riappropria della sua massima figura o solo "Il Papa", il quinto arcano maggiore dei tarocchi, o addirittura il "prevosto giudice" del 7° grado del rito scozzese come già rivendicano i figli della Vedova, che della Chiesa vorrebbero dimostrare il persistente stato di occupazione?
Per risolvere il dubbio contano i verbali, non i rogiti pubblicati su YouTube, con tanto di dichiarazione che Leone è successore di Francesco*; non contano i pettegolezzi dei cardinali che, in omaggio al "papa matematico" stanno dando letteralmente i numeri su quanti hanno votato, chi e come: qualcosa sulla quale per altro, prima di entrare in conclave, hanno giurato di mantenere il segreto perpetuo e che in teoria dovrebbero essere scomunicati latae sententiae per questo chiacchiericcio. 

Un Papa che potrebbe essere contemporaneamente Papa e Non Papa ci imprigiona nel paradosso quantistico del gatto ma l'indeterminazione può in realtà essere superata facilmente dalla cara vecchia meccanica newtoniana. 

La soluzione forse è troppo semplice e, nonostante sia in bella mostra da anni, raccontata in tutti i modi, per menti sopraffine e per dummies, non la si vuole vedere. 
La questione che pesa come un macigno megalitico su Leone XIV - lo stesso che pesava su Francesco Senza Numero - è una sola ed è la legittimità della sua elezione. Ovvero bisogna vedere se un conclave con l'autorità conferitagli dalla Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis del 1996 e composto secondo i suoi dettami, ovvero solo da cardinali elettori di nomina pre 2013, ha espresso un Papa legittimo, oppure se un conclave dove ha votato anche un solo cardinale elettore di nomina antipapale post 2013 ha solo cambiato il cavallo eleggendo un altro antipapa. 
Non vi è altro modo per uscire dall'indeterminazione. Munus o non munus, Tertium non datur. Non contano le qualità umane di Prevost, conta la prova del possesso del munus, l'ordalia che nei tempi ultimi è destino debba toccare ai romani pontefici. 

Ciò che non è ancora stato capito, e che si esprime nell'assoluta sciocchezza tanto cara ai cattotrad: "Ratzinger ci ha cacciato in un bel casino", è che nella UDG e nel motu proprio "Normas nonnullas" del febbraio 2013, Benedetto XVI ha inserito nel sistema una password non craccabile a doppia autenticazione. La prima parte la inserisce la Costituzione, l'altra lo Spirito Santo, il quale, se viene eletto un antipapa, non si scomoda e l'accesso viene negato. 
Bisogna capire questo punto fondamentale, che rappresenta il congegno perfetto grazie al quale i due Vicari di Cristo Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno messo in sicurezza il principio secondo il quale se giungesse un antipapa o un'intera linea di antipapi, essi sarebbero comunque condannati all'illegittimità in radice. E ovviamente, essendo antipapi, se volessero modificare le regole che li rendono tali, non ne avrebbero l'autorità, non potrebbero ottenere la password per farlo legittimamente. 

La motivazione escatologica di questo congegno di ispirazione divina è che qualsiasi manifestazione anticristica che volesse insediarsi sul trono di Pietro non potrebbe farlo se non mentendo, imbrogliando e falsificando e perciò si renderebbe riconoscibile dall'utilizzo dell'inganno. Possiamo dire che le leggi umane in questo caso diventano strumento al servizio della volontà di Dio, il quale lascia che si manifesti il Male ma soltanto per un tempo determinato, fermo restando il principio dell'indefettibilità della Chiesa e del "non praevalebunt" pronunciato da Cristo stesso. 

Si, ma vallo a spiegare a coloro che sostengono che dopo Pio XII nessun papa sia valido, perché  sull'indefettibilità della Chiesa Cristo ci ha mentito come un Demiurgo malvagio e pasticcione qualsiasi. Oppure a coloro che evitando di nominare sede impedita e antipapato ma buttandola sul più rassicurante perché materialistico e stercodemoniaco "fattore SWIFT", scendendo freschi come delle rose dal treno locale in ritardo di dodici anni finalmente arrivato in stazione, ricominciano a scrivere auspicando" che venga finalmente detta la verità" sulla vicenda del 2013 che portò alla declaratio di Benedetto XVI. Ben arrivati, eh?
Se ora, tra i casi possibili A (linea petrina ristabilita) e B (proseguimento della linea antipapale), ci fosse per disgrazia toccato un altro antipapa, la colpa ricadrà su coloro che hanno impiegato tutto il loro tempo per perdere tempo. 

La questione della certezza del munus petrino del pontefice è  fondamentale perché riguarda anche in generale la legittimità del Potere che si esercita sui popoli. Se permettiamo che venga eletto un governo o un presidente grazie a brogli, che un altro si faccia eleggere con la mossa di Pisistrato, che un altro ancora venga delegittimato da un intervento esterno che gli annulla la vittoria perché non è gradito a qualche entità sovranazionale indeterminata, e se la geopolitica o varie consorterie sono in grado di occupare le istituzioni religiose, è veramente finita.
E' pur vero che la democrazia liberale si sta rivelando, più che un sistema proumano, un simulacro di libertà esposto all'idolatria del popolo in attesa di sostituirlo con il totalitarismo ben più utile alle élite, ma la questione della legittimità del potere dev'essere rivendicata e  difesa con le unghie e i denti finché abbiamo fiato in corpo. 

Trattenendo il munus e portandolo con sé in sede impedita Papa Benedetto XVI scongiurò il paradosso, la singolarità di un antipapa usurpatore eletto con il munus petrino. L'unico modo per impedire che il conclave della "primavera cattolica" avesse luogo a papa morto (magari assassinato) o abdicatario, era invalidarlo con la sede impedita scelta volontariamente. Quel conclave invalido del 2013 e convocato frettolosamente poté produrre quindi solo un gattino cieco, un antipapa.
Finché questa verità non sarà rivelata, in senso apocalittico, tutto ciò che da lì è derivato rischia di essere nullo e invalido e di proseguire sulla linea antipapale.
Accetterà Leone XIV la sfida di fugare per sempre ogni dubbio sulla legittimità delle istituzioni della Chiesa, Egli compreso, accogliendo la supplica a togliere i sigilli dalla Verità e a rivelarla al mondo? Mons. Gaenswein nell'ultima intervista ha dichiarato che ora "occorre chiarezza dottrinale" e che "la confusione di questi anni dev’essere superata".
Vorrà, chi possiede documenti di papa Benedetto relativi alla sua declaratio e sicuramente il suo testamento rendere finalmente noti questi documenti?


* Mi fa giustamente notare Andrea Cionci, che ringrazio, che sul rogito pubblicato Leone XIV non viene definito successore di Francesco ma viene certificato che Leone XIV "è stato eletto canonicamente e che tutto ciò si è svolto in conclave nel Palazzo Apostolico Vaticano dopo il trapasso di Papa Francesco di felice memoria". (traduzione prof. Corrias).

4 commenti:

  1. Anonimo07:21

    In assenza di “chiarezza dottrinale” nulla è possibile. Il nuovo eletto, lasciamo perdere da chi e come (in assenza di verbali, ma solo di chiacchiericcio) ha abbracciato la verità oppure solo una nuova recita? Sono certa che se volesse porre alla confusione sarebbe apprezzabile. Al momento non è così e si ha l’impressione che la confusione serva a consentire a tutti di perseverare nei propri comportamenti senza il vaglio dottrinale. Un arcipelago religioso! Un potere senza verità (dottrinale, ossia immutabile nelle parti sostanziali) è un potere mondano. Rosa

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  2. Anonimo23:02

    L'intero testo è problematico.Fin dall'inizio."Giovedi 8 maggio il conclave seguito alla dipartita di Jorge Mario Bergoglio,al quatro scrutinio del secondo giorno ha eletto come suo succesore 267 papa della Chiesa Cattolica il cardinale statunitense Robert Francis Prevost"
    Osservazioni Se Prevost fosse il 267 Papa, allora Fracisco sarebbe 266.Se Francesco era papa, perché i cardinali da lui dichiarati cardinali non avrebbero votato ai conclavi?Se affermi che bergoglio non è il Papa, allora perché chiami Prevost cardinale e non falso cardinale?
    "Fin dalla sua primissima uscita sulla loggia.....Leone XIV"...falso cardinale.....
    "Nel tardo pomeriggio dell otto maggio insomma sembrava che se Leone Papa+ e Francesco Antipapa- si fossero incontrati in quel momento avrebbero potuto annichilire lUniverso."
    Ma questo è assurdo.Se Leone XIV è Papa 267, allora Francesco è 266 e non un antipapa.Se Bergoglio è un antipapa allora Prevost è un falso cardinale." che se Leone Papa+ e Francesco Antipapa- si fossero incontrati in quel momento avrebbero potuto annichilire lUniverso." Questo non ha senso.Prevost fu nominato cardinale da Bergoglio Prevost non fece mai nulla che potesse infastidire Bergoglio.Tutto il contrario
    "Un Papa che potrebbe essere contemporanaemente Papa e non Papa ci imprigiona nel paradosso quantistico del gatto ma indeterminazione puo in realta essere superata facilmente dalla cara vecchia meccanica newtononiana"
    Se chiamate Bergoglio Papa Francesco (266) e allo stesso tempo lo chiamate antipapa... Se considerate un falso cardinale un vero cardinale, allora tutto è possibile.
    "e una sola ed e la legittimita della sua elezione...overo solo da cardinali elettori di nomina pre 2013,ha espresso un papa legitimo,oppure se un conclave dove ha votato anche un solo cardinale elettore di nomina antipapale post 2013 solo cambiato il cavallo eleggendo un altro antipapa."Quindi Bergoglio è di nuovo un antipapa, e i cardinali da lui dichiarati cardinali sono falsi cardinali, compreso Prevost che all'inizio hai dichiarato papa 267,e come se e cardinale vero.L'universo sarebbe esploso se Prevost e Bergoglio, che lo scelse come cardinale,se stavano vicini.I falsi cardinali, incluso Prevost, non potevano votare.
    Dottor. Cionci aggiunge che se i cardinali hanno votato, allora è il papa, se hanno votato anche i falsi cardinali, allora è l'antipapa.
    Non è menzionato qui, ma menzionerò comunque la teoria sul reggente Qualcuno proibì ai finti cardinali di votare, ma non proibì ai veri cardinali di votare per un falso cardinale.
    Non ha davvero senso per me che invece di sceglierne uno tra loro, i veri cardinali scelgano un falso cardinale come Papa, e che i reggenti lo approvino

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    1. Anonimo23:02

      Non sono anonimo.Mio nome e Kristijan Jadrejčić

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  3. Articolo perfettamente illustrativo.

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