"Siamo tutti spiati", urlava ieri il nanaccio dal solito palchetto da imbonitore congressuale, brandendo come una katana uno dei suoi più spompati deliri, quello di persecuzione. Dopo il presidente operaio, il presidente pompiere ed il presidente protettore civile, ecco il presidente paranoico ossessionato dalle cimici che si arrampicano sui muri e dalle reti invisibili di controllo che alieni malvagi, magistrati e comunisti hanno steso per tenerlo d'occhio. Un nuovo pupazzetto dipinto a mano da aggiungere ad una collezione che fa invidia a quella dei Puffi.
Ancora una volta un "tutti" usato come arma impropria, una generalizzazione che semplifica il concetto annullandolo nella propaganda. Per la cronaca, le persone sottoposte ad intercettazione telefonica in Italia sono, secondo un calcolo delle agenzie competenti, ventiseimila. Che diventano, per il moltiplicatore di pani e cimici di Arcore, sette milioni e mezzo di cittadini.
Come al solito il nostro usa un suo problema personale per convincere gli italiani di averne uno simile anch'essi. Non essendo riuscito a farli diventare tutti fantastiliardari come lui, pensa di cavarsela, come premio di consolazione, con la coccarda "Anche tu intercettato come me." Naturalmente qualche papiminkia suggestionabile che si convince di essere anch'esso spiato come il capo volete che non salti fuori? "Si, si è vero, è una vergogna, siamo tutti spiati, Silvio ha ragione", dicono appaludendo con le manone.
La menzogna del pupazzetto contiene come al solito una verità. In Italia è vero che si è spiati ma non dalla magistratura, che se lo fa ha sempre i suoi buoni motivi e per giunta legali, per esempio perchè pensa che siamo dei delinquenti in procinto di commettere un reato e cercano di impedirci di perpetrarlo. Con le probabili vittime che magari anticipatamente ringraziano.
Premesso che, fin dai tempi di Caino e Abele, chi fa parte del Potere è sottoposto al controllo dei suoi simili di casta e che la battaglia per il potere è da sempre combattuta a colpi di dossier, noi comuni cittadini siamo più facilmente spiati, o meglio schedati, che è la parola giusta, per altri motivi e da organismi tutt'altro che limpidi e regolari che niente hanno a che vedere con la magistratura che fa il suo mestiere contro il crimine.
Nei decenni passati, giusto per fare un poco di storia, chi faceva politica ed era iscritto ad un sindacato (a quel sindacato), veniva automaticamente schedato, cioè finiva nella lista nera. Nelle piccole e grandi fabbriche, c'era sempre modo di sapere chi era comunista. E, ovviamente, le idee politiche sono un fatto privato, sono dati sensibili che non dovrebbero interessare al datore di lavoro, soprattutto come scusa per licenziarti.
Poteva perfino succedere che certi politici locali andassero a spulciare le liste delle firme raccolte in piazza da un partito per vedere se c'era il figlio di tizio o di caio e in quel modo dare un parere all'imprenditore desideroso di conoscere le opinioni politiche di un neoassunto.
In occasione della recente campagna denigratoria contro il direttore di "Avvenire", caduto sotto le grinfie degli "inglorious bastards" che scrivono sugli house organ di famigghia, si è riparlato della possibilità che anche l'essere omosessuali o il frequentare persone ed ambienti omosessuali possa costituire da sempre motivo di schedatura.
A parte le schedature politiche, i cittadini sono sotto osservazione continua delle telecamere poste ovunque, anche nei luoghi pubblici. Sono torturati ad ogni ora del giorno da telefonate moleste di gente che vuole vender loro qualcosa.
Il ministro sassofonista acchiappamafiosi vuole addirittura mettere in tutte le principali stazioni ferroviarie i body scanner, quelli che ti guardano dentro le mutandine per vedere se ci nascondi una pistola o sei solo contento di vederlo.
Ovviamente la scusa è che bisogna difendersi dal terrrrorismo interrrrrnazionale, quello con tutte le errre, che magari lancerebbe una Freccia Rossa a bomba contro l'ingiustizia, e non perchè magari chi fabbrica quegli aggeggi vuole fare l'affarone con la grande Meretrice che è lo Stato committente.
Ormai lo sanno anche i sanpietrini che queste norme antiterrorismo che scimmiottano il famigerato "Patriot Act" degli Stati Uniti, non servono contro il terrorismo (che viene fuori a comando quando, come la serva, serve) ma per controllare meglio i cittadini nei loro movimenti ed azioni. Anvedi mai che crollino tutte le Borsacce all'unisono e scoppino tumulti. Con la scusa del terrorismo gli scateniamo contro i Robocop e li immobilizziamo con i pungoli elettrici che avevamo già pronti dai tempi di Bin Laden.
Al Grande Protettore della privacy dei cittadini pronto a disfare la Costituzione pro domo sua chiederei, inoltre, perchè io, mentre sto esercitando le mie funzioni di segretaria e telefono per conto della mia ditta al call center di un fornitore di energia per sbrigare una pratica amministrativa, devo dare le mie generalità comprensive di codice fiscale (non la partita IVA della ditta, badate bene, il mio codice fiscale) senza potermi opporre alla richiesta, altrimenti la pratica non va avanti? Che gliene fotte ad Enel o alla Telecom di chi materialmente sbriga un lavoro aziendale per conto del suo datore di lavoro?
A proposito, sapremo mai la verità sui dossier Telecom, sull'Agenzia di Tavaroli e compagnia bella? Sull'uso illegale di intercettazioni telefoniche fatto per conto del centrodestra allo scopo di fottere i politici di sinistra? Sui nastri che arrivano sul tavolo di Silvio grazie ai buoni servigi dei parenti?
Con la legge contro le intercettazioni, i magistrati non potranno più di fatto usare le intercettazioni e tentare di sventare crimini in divenire.
I giornalisti non potranno più raccontare le meschinità e la delinquenza della classe dirigente.
Siamo sicuri che le agenzie illegali non continueranno a spiare come e più di prima in nome e per conto di chi comanda ormai in maniera assoluta? Non è che non vogliono le intercettazioni. Vogliono poterle fare solo loro.
Ancora una volta un "tutti" usato come arma impropria, una generalizzazione che semplifica il concetto annullandolo nella propaganda. Per la cronaca, le persone sottoposte ad intercettazione telefonica in Italia sono, secondo un calcolo delle agenzie competenti, ventiseimila. Che diventano, per il moltiplicatore di pani e cimici di Arcore, sette milioni e mezzo di cittadini.
Come al solito il nostro usa un suo problema personale per convincere gli italiani di averne uno simile anch'essi. Non essendo riuscito a farli diventare tutti fantastiliardari come lui, pensa di cavarsela, come premio di consolazione, con la coccarda "Anche tu intercettato come me." Naturalmente qualche papiminkia suggestionabile che si convince di essere anch'esso spiato come il capo volete che non salti fuori? "Si, si è vero, è una vergogna, siamo tutti spiati, Silvio ha ragione", dicono appaludendo con le manone.
La menzogna del pupazzetto contiene come al solito una verità. In Italia è vero che si è spiati ma non dalla magistratura, che se lo fa ha sempre i suoi buoni motivi e per giunta legali, per esempio perchè pensa che siamo dei delinquenti in procinto di commettere un reato e cercano di impedirci di perpetrarlo. Con le probabili vittime che magari anticipatamente ringraziano.
Premesso che, fin dai tempi di Caino e Abele, chi fa parte del Potere è sottoposto al controllo dei suoi simili di casta e che la battaglia per il potere è da sempre combattuta a colpi di dossier, noi comuni cittadini siamo più facilmente spiati, o meglio schedati, che è la parola giusta, per altri motivi e da organismi tutt'altro che limpidi e regolari che niente hanno a che vedere con la magistratura che fa il suo mestiere contro il crimine.
Nei decenni passati, giusto per fare un poco di storia, chi faceva politica ed era iscritto ad un sindacato (a quel sindacato), veniva automaticamente schedato, cioè finiva nella lista nera. Nelle piccole e grandi fabbriche, c'era sempre modo di sapere chi era comunista. E, ovviamente, le idee politiche sono un fatto privato, sono dati sensibili che non dovrebbero interessare al datore di lavoro, soprattutto come scusa per licenziarti.
Poteva perfino succedere che certi politici locali andassero a spulciare le liste delle firme raccolte in piazza da un partito per vedere se c'era il figlio di tizio o di caio e in quel modo dare un parere all'imprenditore desideroso di conoscere le opinioni politiche di un neoassunto.
In occasione della recente campagna denigratoria contro il direttore di "Avvenire", caduto sotto le grinfie degli "inglorious bastards" che scrivono sugli house organ di famigghia, si è riparlato della possibilità che anche l'essere omosessuali o il frequentare persone ed ambienti omosessuali possa costituire da sempre motivo di schedatura.
A parte le schedature politiche, i cittadini sono sotto osservazione continua delle telecamere poste ovunque, anche nei luoghi pubblici. Sono torturati ad ogni ora del giorno da telefonate moleste di gente che vuole vender loro qualcosa.
Il ministro sassofonista acchiappamafiosi vuole addirittura mettere in tutte le principali stazioni ferroviarie i body scanner, quelli che ti guardano dentro le mutandine per vedere se ci nascondi una pistola o sei solo contento di vederlo.
Ovviamente la scusa è che bisogna difendersi dal terrrrorismo interrrrrnazionale, quello con tutte le errre, che magari lancerebbe una Freccia Rossa a bomba contro l'ingiustizia, e non perchè magari chi fabbrica quegli aggeggi vuole fare l'affarone con la grande Meretrice che è lo Stato committente.
Ormai lo sanno anche i sanpietrini che queste norme antiterrorismo che scimmiottano il famigerato "Patriot Act" degli Stati Uniti, non servono contro il terrorismo (che viene fuori a comando quando, come la serva, serve) ma per controllare meglio i cittadini nei loro movimenti ed azioni. Anvedi mai che crollino tutte le Borsacce all'unisono e scoppino tumulti. Con la scusa del terrorismo gli scateniamo contro i Robocop e li immobilizziamo con i pungoli elettrici che avevamo già pronti dai tempi di Bin Laden.
Al Grande Protettore della privacy dei cittadini pronto a disfare la Costituzione pro domo sua chiederei, inoltre, perchè io, mentre sto esercitando le mie funzioni di segretaria e telefono per conto della mia ditta al call center di un fornitore di energia per sbrigare una pratica amministrativa, devo dare le mie generalità comprensive di codice fiscale (non la partita IVA della ditta, badate bene, il mio codice fiscale) senza potermi opporre alla richiesta, altrimenti la pratica non va avanti? Che gliene fotte ad Enel o alla Telecom di chi materialmente sbriga un lavoro aziendale per conto del suo datore di lavoro?
A proposito, sapremo mai la verità sui dossier Telecom, sull'Agenzia di Tavaroli e compagnia bella? Sull'uso illegale di intercettazioni telefoniche fatto per conto del centrodestra allo scopo di fottere i politici di sinistra? Sui nastri che arrivano sul tavolo di Silvio grazie ai buoni servigi dei parenti?
Con la legge contro le intercettazioni, i magistrati non potranno più di fatto usare le intercettazioni e tentare di sventare crimini in divenire.
I giornalisti non potranno più raccontare le meschinità e la delinquenza della classe dirigente.
Siamo sicuri che le agenzie illegali non continueranno a spiare come e più di prima in nome e per conto di chi comanda ormai in maniera assoluta? Non è che non vogliono le intercettazioni. Vogliono poterle fare solo loro.
Ma siamo sicuri che Maroni e tutti i sui amici non abbiano investito nella società che produce o importa sti cazzo di Body Scanners?
RispondiEliminaNon è che poi salta fuori un caso del tutto simile ai decoders del digitale terrestre distribuiti dalla Solari di Paolo Berlusconi con aiuti di stato?
Pensa che sono arrivato a questo blog dai commenti de il Giornale.
@ yashi
RispondiEliminama davvero? E da dove, di preciso, che sono curiosa? ;-)
Ma poi l'effetto di questi body scanner è sensibile sull'organismo umano ?
RispondiEliminaVoglio dire, ci sono rischi per la salute se ci si sottopone spesso ai suoi effetti ?
Immagino come saranno contenti i pendolari che devono prendere il treno tutti i giorni e tutti i giorni si prenderanno la loro dose di body scanner.
E' chiaro che questo dei body scanner è uno dei tanti diktat che arrivano dall'empireo del potere (e quindi non stiamo parlando di quei quattro nanetti che ci sono in Italia), tuttavia il sospetto è che il fine non sia solo quello del controllo pervasivo, bensì anche e soprattutto quello del danno pervasivo verso gli inferiori, soprattutto considerando quante altre azioni subdole e negative sono in atto attualmente.
Insomma, tutti si affannano a dire che i body scanner non sono pericolosi, ma non ci si può fidare di chi cerca espressamente di prevaricare le libertà e la salute altrui, soprattutto considerando che anche la frequenza con cui ci si sottopone alle scansioni potrebbe avere la sua importanza; occhio quindi, perchè questa cosa posta nelle stazioni ferroviarie potrebbe essere pericolosa nel lungo periodo per la salute di molte persone che usano giornalmente il treno.
Naturalmente se qui in Italia qualcuno avesse detto di no a all'idea dei body scanner sarebbe sicuramente successo qualche cruento e ovviamente puramente "casuale" attentato terroristico con centinaia di morti e feriti.
Concludendo, se si dovesse dare un giudizio razionale dell'intera situazione vista dall'alto direi che siamo governati da dei criminali psicopatici, che avranno pure QI molto superiori a 160 (politici esclusi ovviamente) ma restano dei criminali psicopatici e come tali andrebbero contrastati.
"una Freccia Rossa a bomba contro l'ingiustizia"
RispondiEliminaesisteranno ancora dei Pietro Rigosi disposti ad ispirar canzoni?
- CLERO: Se nelle intercettazioni finisce un sacerdote bisogna avvertire la diocesi; se l'intercettato è un vescovo il pm deve avvertire la segreteria di Stato vaticana.
RispondiEliminacome si puo' notare si sono preoccupati di salvaguardare pure il vaticano,a conferma che si tratta di una legge oscurantista e non garantista
nei tuoi post ci sono coì tante citazioni che Mae West sarebbe fiera di te! :)
RispondiEliminaIl link dei "ventiseimila" da te indicato non funziona e sul sito di Repubblica la pagina non c'è più. Non credi possibile che sia stata cancellata perché evidentemente notizia bufala?
RispondiEliminaTu parli di legge bavaglio, ma eviti accuratamente di entrare nel merito del problema intercettazioni, che in Italia ha raggiunto livelli mostruosi e senza alcuna utilità pratica, se non quella di perpetuare il vizietto italiaco di schedare chiunque, in palese violazione di diritti costituzionalmente garantiti.
Apprezzo molto invece le opinioni espresse sull'argomento da parte di Uriel nel post http://www.wolfstep.cc/2010/06/rischi-per-la-democrazia.html
che ti consiglio di leggere con attenzione, soprattutto nella parte dove dimostra che gli intercettati siano almeno 6 milioni.
@ Osvaldo
RispondiEliminatranquillo, si era solo scasinato il codice html. Il link di Repubblica funziona e i sei milioni di intercettati te li sei sognati probabilmente dopo una cena a base di pizzoccheri della Valtellina con le cozze.
Riguardo al link che proponi, divertente il tentativo di seguire il nanaccio nel suo delirio ma, scusami, un blog che ha una categoria "tette e culi" mi pare poco serio. Enchanté.
@Lameduck
RispondiEliminaDal mio commentatore preferito de Il Giornale: tale Siberio Decina.
Ti consiglio di leggere i suoi commenti agli articoli di politica, sono spassosi.
http://www.ilgiornale.it/interni/manovra_ce_gia_firma_berlusconi_ma_magistrati_arrestano_finanziaria/berlusconi-colle-firma-manovra-napolitano/30-05-2010/articolo-id=449072-page=1-comments=15