“Sono europeista da prima di Carlo Magno, ma l’euro è una moneta senza stato. Ci sono 28 paesi ognuno con un suo punto di vista. Di peggio c’è solo la sede del PD. Se ognuno si libera dalle sue piccole cose e cede sovranità riusciamo a farla questa Europa. Non è uno scambio di regole ma di sogni. E questa è l’unica cosa che ci garantisce la pace”. (Roberto Benigni, 16 settembre 2014, I E.R.)
Siccome ce lo chiede l'E.U.R.O.P.A. (E' Una Ributtante Operazione di Propaganda Antidemocratica) la serata televisiva di martedì ha visto l'esordio dei talk show gemelli, un'apparizione più inquietante delle morticine di "Shining". Un vero scontro di Titanic tra mozzi: il ridanciano e il vicesostitutoportiere.
Repubblica, con un delirante autopompino, descrive la propaganda piddina a reti unificate "la fusione calda dei talk show e un dramma per i telespettatori", riferendosi all'oggettiva impossibilità del piddino modello base di poterli guardare tutti e due allo stesso tempo senza zappettare disperatamente tra la Rai e La7. Un dramma, capite? Strano la chiamino fusione e non scissione, visto che si parla di schizofrenia.
Io, più cinicamente, trovo la bizzarra operazione null'altro che il tentativo di occupazione sistematica delle frequenze, come in quei film di alien invasion dove sui monitor, uno dopo l'altro, scompare il segnale, sostituito dal medesimo messaggio minaccioso extraterrestre.
Ho già annunciato che quest'anno i talk show in blocco se li ciuccierà chi non ha ancora completato la Cura Ludovico e ha bisogno ancora di una ripassata al limite di sopportazione umana. Io ho già dato, basta.
Tuttavia, visto che la mia timeline di Twitter era un unico grido angosciato di fronte alle cose che sono state dette durante le suddette trasmissioni, dedicherò appena una pennellata, un ritocchino, ad un personaggio di cui già mi sono occupata in occasione della sua trasmissione sulla Costituzione.
Lo spunto ed il personaggio mi servono per dimostrare ancora una volta che chi afferma che questanonèverasinistra si sbaglia. E' sinistra e di quella bona. Essi vivono.
Vedete, Robertino è l'archetipo del comunista e della sua parabola storica. Di colui che, perduto il punto di riferimento dell'URSS, lo ha sostituito egregiamente con l'ordoliberismo montante, senza nemmeno per un momento soffermarsi ad osservare l'enorme, oscena contraddizione insita nella propria scelta.
Mi dicevano, perché non l'ho visto, che Benigni è apparso benedicente ed auspicante l'ulteriore perdita di sovranità in favore dell'Europa, con il vicesostitutoportiere che per poco non cade in ginocchio e gli bacia il lembo del mantello. Euro ti voglio bene. Peccato non possa prenderselo in braccio come un pupo, il feticcio orostellato, l'euromostriciattolo. Per i forti di stomaco qui c'è il filmato del marchettone doppio carpiato con avvitamento tra il finto intervistatore e il toscanaccio (il toscanaccio in oggetto, non "quello là"), con atroce decapitazione in diretta della dignità.
E' successo nella stessa trasmissione dove sono apparsi anche Romano Prodi ed Eugenio Scalfari, immaginando cosa possano aver detto anch'essi su Europa, suicidio ed autorazzismo.
Una Salò al completo, dai gerarchi ai guitti con il motto "Trent'anni di lecchinaggio e non abbiamo mai perso un culo".
A sentire i commenti sui social non si registravano tanti conati di vomito nei telespettatori dai tempi del capolavoro pasoliniano con lo stesso nome, o almeno in coloro che hanno conservato un barlume di lucidità critica di fronte al medium televisivo. Una nota di ottimismo: questi pare siano i dati di ascolto della serata. Backfire.
Tornando a Robertino. Qualcosa dev'essere successo tra l'era del Mario Cioni e quella dell'Oscar. Ci dev'essere un anello dell'iridio nella cortex in corrispondenza dell'Illuminazione. In fondo è la vecchia fascinazione per il potere e la menzogna che permette ad esso di prosperare ed è lo stesso fenomeno che abbiamo osservato in altri communisticosì, da quelli spalmabili a quelli vittime di avvelenamento da cashmere fino all'attuale dirigenza piddina. "Ma quelli sono democristiani", ribattono i disperatamente negatori dell'evidenza. I babbi saranno democristiani ma la mamma è il vecchio apparato comunista. Fate la prova del DNA e chiedete loro della patrimoniale.
Roberto, dicevo, ieri sera ha fatto finta di buffettare il premier ragazzino rispondendo alle domande a salve del Giannini ma, a proposito di Doppelganger e di scissione, io vedo una straordinaria somiglianza tra i due maledetti toscani, come se la sinistra, dopo l'ibridazione, gemmasse ormai sempre lo stesso tipo di entità biologica simbionte del potere. Perché Renzi non tocca la potta alla Merkel e il pacco a Barroso ma siamo lì. Ed è un ballista provetto.
"Più una menzogna è grande più la gente la crederà" recita il I° postulato della propaganda.
Notavo una curiosa sincronicità. Benigni, così innamorato della menzogna europea da auspicare l'unconditional surrender nelle mani del boy scout finlandese, non è colui che ha campato per anni celebrando le gesta di uno dei più fenomenali bugiardi della storia italiana e prima ancora di un altro bel rodomonte milanese? Ha vinto il paraculissimo Oscar de "La vita è bella" con una storia praticamente identica a quella raccontata in "Jacob il bugiardo" con Robin Williams, raccontando la storia di un toscano che racconta balle e alla fine si salva salendo sul carro armato del vincitore.
Si è poi occupato in seguito di un altro celeberrimo bugiardo, Pinocchio, rimanendo però annichilito dal contatto con il capolavoro, fenomeno che si è per altro ripetuto quando ha eseguito la trascrizione per piddino della poesia di Dante e ha ricoperto di melassa appiccicosa la nostra Costituzione.
Ora, appunto, celebra una delle più colossali truffe ideologiche della storia spacciandola per sogno. Il fogno vendoliano. Rieccoci a parlare di leader della sinistra. Tutte pure coincidenze, figuriamoci.
Tuttavia, visto che la mia timeline di Twitter era un unico grido angosciato di fronte alle cose che sono state dette durante le suddette trasmissioni, dedicherò appena una pennellata, un ritocchino, ad un personaggio di cui già mi sono occupata in occasione della sua trasmissione sulla Costituzione.
Lo spunto ed il personaggio mi servono per dimostrare ancora una volta che chi afferma che questanonèverasinistra si sbaglia. E' sinistra e di quella bona. Essi vivono.
Vedete, Robertino è l'archetipo del comunista e della sua parabola storica. Di colui che, perduto il punto di riferimento dell'URSS, lo ha sostituito egregiamente con l'ordoliberismo montante, senza nemmeno per un momento soffermarsi ad osservare l'enorme, oscena contraddizione insita nella propria scelta.
Mi dicevano, perché non l'ho visto, che Benigni è apparso benedicente ed auspicante l'ulteriore perdita di sovranità in favore dell'Europa, con il vicesostitutoportiere che per poco non cade in ginocchio e gli bacia il lembo del mantello. Euro ti voglio bene. Peccato non possa prenderselo in braccio come un pupo, il feticcio orostellato, l'euromostriciattolo. Per i forti di stomaco qui c'è il filmato del marchettone doppio carpiato con avvitamento tra il finto intervistatore e il toscanaccio (il toscanaccio in oggetto, non "quello là"), con atroce decapitazione in diretta della dignità.
E' successo nella stessa trasmissione dove sono apparsi anche Romano Prodi ed Eugenio Scalfari, immaginando cosa possano aver detto anch'essi su Europa, suicidio ed autorazzismo.
Una Salò al completo, dai gerarchi ai guitti con il motto "Trent'anni di lecchinaggio e non abbiamo mai perso un culo".
A sentire i commenti sui social non si registravano tanti conati di vomito nei telespettatori dai tempi del capolavoro pasoliniano con lo stesso nome, o almeno in coloro che hanno conservato un barlume di lucidità critica di fronte al medium televisivo. Una nota di ottimismo: questi pare siano i dati di ascolto della serata. Backfire.
Tornando a Robertino. Qualcosa dev'essere successo tra l'era del Mario Cioni e quella dell'Oscar. Ci dev'essere un anello dell'iridio nella cortex in corrispondenza dell'Illuminazione. In fondo è la vecchia fascinazione per il potere e la menzogna che permette ad esso di prosperare ed è lo stesso fenomeno che abbiamo osservato in altri communisticosì, da quelli spalmabili a quelli vittime di avvelenamento da cashmere fino all'attuale dirigenza piddina. "Ma quelli sono democristiani", ribattono i disperatamente negatori dell'evidenza. I babbi saranno democristiani ma la mamma è il vecchio apparato comunista. Fate la prova del DNA e chiedete loro della patrimoniale.
Roberto, dicevo, ieri sera ha fatto finta di buffettare il premier ragazzino rispondendo alle domande a salve del Giannini ma, a proposito di Doppelganger e di scissione, io vedo una straordinaria somiglianza tra i due maledetti toscani, come se la sinistra, dopo l'ibridazione, gemmasse ormai sempre lo stesso tipo di entità biologica simbionte del potere. Perché Renzi non tocca la potta alla Merkel e il pacco a Barroso ma siamo lì. Ed è un ballista provetto.
"Più una menzogna è grande più la gente la crederà" recita il I° postulato della propaganda.
Notavo una curiosa sincronicità. Benigni, così innamorato della menzogna europea da auspicare l'unconditional surrender nelle mani del boy scout finlandese, non è colui che ha campato per anni celebrando le gesta di uno dei più fenomenali bugiardi della storia italiana e prima ancora di un altro bel rodomonte milanese? Ha vinto il paraculissimo Oscar de "La vita è bella" con una storia praticamente identica a quella raccontata in "Jacob il bugiardo" con Robin Williams, raccontando la storia di un toscano che racconta balle e alla fine si salva salendo sul carro armato del vincitore.
Si è poi occupato in seguito di un altro celeberrimo bugiardo, Pinocchio, rimanendo però annichilito dal contatto con il capolavoro, fenomeno che si è per altro ripetuto quando ha eseguito la trascrizione per piddino della poesia di Dante e ha ricoperto di melassa appiccicosa la nostra Costituzione.
Ora, appunto, celebra una delle più colossali truffe ideologiche della storia spacciandola per sogno. Il fogno vendoliano. Rieccoci a parlare di leader della sinistra. Tutte pure coincidenze, figuriamoci.
Io sarò più breve e circonciso di te, french speaking : HANNO ROTTO IL CAZZO
RispondiEliminama proprio rotto, scassato, demolito, sbriciolato la minchia
A ME HANNO SCARTAVETRATO I TESTICOLI!
EliminaNon guardo più questo LETAME televisivo da mesi. Non ce la faccio! Mi capita a volte di fare dei brevi zapping, come ieri sera. Solo che poi facendo zapping, ti appare tal Brunetta Renato impegnato a schifare le piccole imprese ( si proprio quelle che hanno votato Berlusconi per 20 anni ) e che sono state rase al suolo.
Non guardo più i telegiornali. Mi informo solo ed esclusivamente su Internet. Su Benigni mi taccio. Non vorrei obbligare Barbara a censurarmi.
Zugzwuang
Uhm, di solito dai sogni ci si sveglia, e poi si deve affrontare la realtà, che sarà, ne sono fiduciosa, anche se non so quando, la fine di questa stramaledetta moneta del monopoli che non voglio neanche nominare.
RispondiEliminaPeccato solo che la gente come Benigni cascherà sempre in piedi...
Cornelia
Repubblica, con un delirante autopompino,..
RispondiEliminaSono arrivati al self sucking? Madonna, non riesco a smettere di ridere mentre scrivo il mio commento.
Cara amica Lameduck,
RispondiEliminaio non ho mai votato sinistra e quindi non posso che darti ragione. Anche se a destra non siamo messi meglio. Ieri ho sentito il Renatino Brunettino dire che i problemi dell'Italia derivano dall'art. 18. Con politici del genere è sicuro che finiremo peggio della Grecia.
Saluti Davide
Cara Barbara, ma scusa, perché vogliamo impedire a Benigni di cedere la sovranità? Cedesse la sua, visto che evidentemente non gli piace (manco alla primula rossa piaceva), e non sa cosa farsene.
RispondiEliminaL'importante è che non si permetta però di toccare la nostra (nostra di cittadini, non Stati, perché la sovranità è dei cittadini dal 1789 in poi, quella degli Stati esiste perché esiste la prima, non viceversa).
Questa - hai ragione - è la coda di paglia degli ex PCI (di molti, non di tutti, per la verità), che ha tanti risvolti puzzolenti e nevrotici. Sai, dovesse qualcuno pensare che sono komunista! O addirittura che io lo sia mai stato! (Veltroni). Renzi, almeno, veramente non lo è mai stato, Come Letta, peraltro. Ma prima di loro, Prodi. Diamogliene atto.
Sono delle autentiche merde e questo è quanto.
RispondiEliminaVisto che è stato tirato in ballo Dante, sarebbe bello poter declamare "Non ragioniam di lor, ma guarda e passa..."
Purtroppo temo che, se vorremo liberarcene, dovremo sporcarci le mani e spazzarli letteralmente via.
Frantek
Più che nel girone dei bugiardi, credo che gli farebbe bene un lungo soggiorno nel Cocito: così, giusto per rinfrescarsi un po' le idee...
RispondiEliminaFinalmente qualcuno che dice che la sinistra è proprio questa. Brava.
RispondiEliminaSe è così, allora c'è da vergognarsi di farne parte.
EliminaPer me si tratta solo della sua componente maggioritaria, da sempre fatta di una manica di falsi, approfittatori e trasformisti. Nonché da coloro che sanno in cuor loro di essere fascisti o affini, e non reggendo la responsabilità della propria natura ritengono di camuffarsi in tal modo.
Ma chi crede nei valori di solidarietà ed equità sociale non può e non dovrà mai essere confuso con i componenti di quella faccia ignobile.
feccia ignobile.
EliminaNel finale di questo post eccellente si condensa il dramma ideologico ed esistenziale del guitto e di tutto il popolo che rappresenta, in maniera di rado così indegna eppur veritiera.
RispondiEliminaEgli oggi propaganda lo smantellamento della Costituzione, su mandato del partito che è stato il referente politico di tutta la sua carriera e che con essa ha riempito per decenni la bocca dei suoi politici e la testa dei componenti la sua base di consenso.
Proprio quella Costituzione che solo poco tempo fa ha declamato con tanta passione, confermando così la sua vera natura, quella di burattino.
Che in quanto tale è acefalo e invertebrato.
Bentornata.Post sacrosanto.Mi piacerebbe vedere una bilancia con Benigni su un piatto e Nanni Moretti sull'altro,per la curiosità di sapere da che parte si dovrebbe poggiare Nicola Piovani per raggiungere l'equilibrio.Questa gente mi è passata vicino per motivi professionali e geografici,si muove su questi registri da almeno vent'anni,risparmio particolari sul sottobosco.
RispondiEliminaPermettetemi una segnalazione OT:pubblicità,autentica,"un mestiere dal sicuro avvenire:corso per pilota di droni".Sulla prima pagina del Corriere dell'Umbria di ieri.
Cara Barbara,
RispondiEliminametto un po’ di musica.
(Alessandra da Firenze... saluti a tutti)
benigni, l'ho sempre tentuto un testa di cazzo, anche come comico è oggi mi sento confermato.
RispondiEliminaFare reccitare Dante da un pirla del genere è un insulto per la cultura italiana.
L'altro parla di utopie, questo qui parla di sogni mentre l'italia sprofonda sempre più nella merda, prenderli è ......metterli al muro....... Nò non sono buonista.
Mi farò piombare il televisore. Basta Rai.
RispondiEliminaQuanto a Benigni.....cosa non si fà per il vile denaro, quello di ieri...quello di oggi e, sopratutto, quello di domani.
Andy
Noto un bel po di gente INCAZZATA. Come mai? :-))
RispondiEliminaZugzwuang
Dai, questa non era male
RispondiEliminaps scusate le prove da mobile
si ride pe' no piagne
RispondiEliminaBentornata Barbara,i tuoi commenti sono, come al solito, musica per le mie orecchie.Dissento però su alcune affermazioni piuttosto lapidarie che riguardano la natura e il carattere di quella che chiami "sinistra"e che sarebbe rimasta tale anche in presenza di fatti oggettivi che ne denotano invece,secondo me, la sua sparizione,o,meglio, la sua radicale TRASMUTAZIONE in una nuova e più" moderna"destra che, al contrario di quella storica, ha rimosso completamente il "fattore sociale",diventando l'alfiere di una politica completamente asservita alle oligarchie multinazionali.E questo a partire dal famoso, e nefasto per i lavoratori,compromesso storico con annessa la altrettanto famigerata,in anticipo sui tempi (da buoni precursori) "politica dei sacrifici, oggi chiamata austerità,naturalmente a senso unico.E' in quel contesto storico che il Pci perse definitivamente la sua natura di tiepida formazione di sinistra con ancora qualche residuo di socialdemocrazia,peraltro sopravvissuto e poi demolito dalla sua nomenklatura.Per capire bene e non fraintendere,si vada a rileggere il discorso di Berlinguer in quel Comitato Centrale in cui afferma senza mezzi termini e perentoriamente che le esigenze delle imprese venivano al primo posto e che i lavoratori attraverso i "loro sindacati",la Cgil,dovevano sacrificarsi(sic) per il "bene dell'Italia".E' proprio in quel cruciale snodo dell'economia(capitalistica)mondiale che quel partito decise di abbandonare la difesa delle classi dominate,diventando qualcosa d'altro,quello che è oggi,un partito di DESTRA con al seguito,purtroppo,una base elettorale che ne ha seguito supinamente e ottusamente il suo percorso.Insomma hanno superato a destra persino i vecchi nostalgici del fascismo che conservava,e bene ricordarlo,ancora una visione sociale, attenta, anche ,al bene delle masse. Un caro saluto.Luciano
RispondiEliminaCerto Luciano, bisogna risalire a Berlinguer, al sommo feticcio, per capire la svolta del PCI. Del resto basta ascoltare Napolitano che ne è l'emblema vivente. Tutto giusto, però... stiamo parlando del PD, ok, ma che mi dici dei rimasugli di sinistra presunta vera come Ferrero, Paravendola e compagni che si ostinano a difendere l'internazionalismo (ovvero la globalizzazione), l'Europa (ovvero il Quarto Reich) e l'euro (ovvero la shock economy)?
RispondiEliminaQuello che dici è verissimo,infatti la genesi e la conseguente costruzione di una forza politica d cosiddetta sinistra radicale, nata dalla dissoluzione del vecchio Pci, è sopravvissuta(malamente) avendo conservato una fisionomia di stampo "socialdemocratico"che la crisi e la vulgata iperliberista ha provveduto a spazzare via,risucchiata in un vortice le cui cause sono facilmente individuabili nel tentativo(fallito e velleitario), di "spostare"e mantenere ancorato "a sinistra",un partito oramai compiutamente inserito in un campo ideologico di DESTRA.Invece di tentare un'operazione impossibile da realizzarsi,visti i risultati,si sarebbe invece dovuto DENUNCIARE SUBITO la scelta definitiva di campo del vecchio "partitone",mettendolo di fronte alle sue pesantissime responsabilità per aver adottato una politica di destra,reazionaria e antisociale.Ricordo bene,avendone fatto parte,che cosa scrivevano le "teste pensanti"del gruppo del Manifesto,vero artefice dell'ascesa di un'autentica sciagura come Bertinotti alla guida di Rifondazione,su quel partito.Si diceva che:" sì,siamo stati brutalmente radiati e bollati con accuse infamanti,ma in fondo resta pur sempre un partito di sinistra con cui ci si deve confrontare e incalzare "da sinistra" riguardo le nefandezze che compie.Era necessario, e lo sostengono in molti oramai, essere invece subito chiari verso i lavoratori,affinchè non passasse l'idea,poi divenuta senso comune, che è la sinistra che attua politiche di destra.Bisognava dire subito che i tagli alle pensioni, alla sanità,alla scuola pubblica,etc,etc,sono roba di destra e li promuove un partito PASSATO IN UN CAMPO AVVERSO agli interessi della stragrande maggioranza dei ceti popolari, denunciando immediatamente la sua pericolosità sociale ed escludendo a priori un'alleanza con costoro,senza aspettare un ripensamento che non è mai avvenuto e che è costato alle classi subalterne un prezzo altissimo.Invece si è pervicacemente continuato a ritenere che un barlume di sinistra potesse ancora esistere in quella formazione e che si potesse ancora pensare ad esso in termini di" sinistra moderata".Illusione letale e catastrofica.Claudio Lolli in un suo bellissimo album del' 77, scrisse un brano dal contenuto premonitore,si intitolava:"la socialdemocrazia" in cui la stessa veniva indicata come un mostro senza testaSono totalmente d'accordo con lui.Saluti.Luciano
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