Vi racconto io questa storia assai istruttiva perché la trovereste a fatica e solo rimestando a lungo con il bastone del pollaio nel brodone - "e brudòn" (romagnolo) = "l'insieme dei liquami e materiali organici in fermentazione che forma il letame da concimazione", dei media ufficiali italiani, soprattutto televisivi.
Del resto è l'ennesima storiaccia scomoda per troppi versi, li capisco.
Traggo da un articolo dell'8 giugno pubblicato su una fonte tutto sommato ancora residualmente autorevole quale la BBC News e da altri articoli della stampa estera.
Risulta in primo luogo paradossale che un pendaglio da forca, una volta inseguito dalla giustizia, sia potuto fuggire, assieme a tutto il suo cucuzzaro, praticamente indisturbato, proprio nel luogo dal quale in teoria sarebbe dovuto fuggire. In Iraq c'è la guerra o gli ultimi palpiti di essa, su questo non c'è alcun dubbio. Non stiamo parlando di uno di quei paesi africani in forte crescita economica dai quali tuttavia partono neri Pinocchi e Lucignoli di 90 chili bisognosi di essere mantenuti dai bianchi rassisti nel paese dei Balocchi dato che: 1) occorre far spazio ai più intellettualmente brillanti cinesi; 2) "le loro vite nere valgono", sottinteso: più delle altre, perché lo ha stabilito la Quinta Internazionale degli Speculatori Filantropi Ex Collaborazionisti.
Il pendaglio, visto che un altro richiedente asilo di 13 anni aveva denunciato alla polizia, per l'omicidio di Susanna, lui e un altro turco tutt'ora in custodia in Germania (proprio perché "non sono tutti uguali") è tornato di corsa al paesello, probabilmente usufruendo di diverse reti di soccorso e grazie alla incredibile leggerezza con la quale le autorità aeroportuali europee lasciano entrare ed uscire solo determinati tipi di persone. Non vogliamo pensare che, come vedono certi passeggeri imbarcarsi per determinate destinazioni, qualcuno al check in ringrazi Iddio ché almeno questi se ve vanno.
Ottimo che le autorità irachene abbiano in così breve tempo trovato il sospettato, magari con l'aiuto di qualche occhio di falco in più, visto che la vicenda ha avuto vasta eco anche in Israele. Il problema tuttavia è che tra Iraq e Germania non vi è un vero e proprio trattato per l'estradizione. (Aggiornamento: alla polizia irachena il delinquente ha confessato l'omicidio ma ha negato lo stupro perché "erano amici". Insomma si era instaurato il famoso rapporto amicale con la ragazza.)
Non a caso il baraccone mediatico di fenomeni, visto il coinvolgimento di uno dei pets cucciolosi di Angela Merkel, aveva subito cercato di far passare Bashar per il "fidanzatino" di Susanna, senza notare che la circostanza avrebbe anzi dovuto far scattare in loro un allarme indignazione in più, l'antifemminicidiobeghelli sempre pronto ogniqualvolta il fidanzatino o marito o compagno è un europeo di vecchio modello, di quel color bianco privilegio così démodé. Allarme che in presenza di violenza sulle donne di matrice foresta improvvisamente e stranamente si inceppa.
Ecco il punto. L'anomala propensione empatica in questi casi e in controtendenza rispetto ad ogni proclama di intoccabilità per decreto di altre femmine, ad esempio quelle con almeno 20.000 km della scuderia #meetoo, per gli stupratori e/o assassini stranieri. La tolleranza, la condiscendenza e il perdono già preinstallati per il colpevole mentre si realizza la riduzione delle vittime a giovani arpie che vogliono rovinare "il mio bambino".
Quella che una volta e ad ogni caso di stupro era l'atteggiamento tipico delle mamme degli stupratori ma non certo quella dell'opinione pubblica e nemmeno della "società civile" ora è un assioma culturale di tutto il progressismo nella versione del matrignarcato.
Ora abbiamo false misericordiose Madri mai state Madri che promuovono la libera circolazione dei lupi chiamandoli pecore e presentandoceli come bianche palome mentre dicono loro: "Io vi mando come lupi in mezzo alle pecore e potrete farne ciò che volete."
Nelle guerre moderne combattute dai soldati in borghese è il matrignarcato che offre il diritto di preda sulle proprie figlie ai conquistatori.
Un orrendo femminino, il lato oscuro della Donna, è stato scatenato sulle nostre teste e reclama i nostri figli in sacrificio in nome dell'annichilimento della nostra civiltà. Senza dimenticare le migliaia di bambini espulsi dal Terzo Mondo, di Pollicini imbarcati sulle navi senza nemmeno le mollichine per tornare a casa che finiscono non si sa dove ma possiamo immaginare dove. Chiedetelo a chi per lavoro è costretto a visionare l'Inferno, ovvero il deep web dei pedofili che si scambiano perfino ricette di cucina.
Le vittime in prima linea di questo delirio sacrificale, mandate come Cappuccetto Rosso in mezzo ai lupi nel bosco disincantato, sono sempre gli adolescenti più fragili, più problematici, irrequieti come Susanna - che si era già altre volte allontanata da casa e per questo la sua scomparsa era stata all'inizio trattata come una ragazzata - o sofferenti come Pamela di un disagio psichico che necessiterebbe di qualcosa di più di una manciata di psicofarmaci e delle ambiguità terapeutiche di certe comunità, nonché del riconoscimento che il disagio mentale e la relativa sofferenza non sono un mero costrutto sociale ma una realtà dolorosa per chiunque ne sia coinvolto, pazienti e famiglie. Altro che "la malattia mentale non esiste" e perciò i malati buttiamoli per strada o nelle comunità faidate, cari basagliani.
I nostri figli sono le vittime di delinquenti che si sentono impuniti - ciò che sarebbe accaduto a Bashar se un altro migrante non l'avesse denunciato - e della disonestà ideologica e criminale di chi, a quanto pare, vuole usare predatori sessuali come arma contro i propri simili.
Infine, al giudice che ha scritto che non vi sarebbe stato stupro su Pamela - che non era drogata ma imbottita di psicofarmaci che la rendevano inerme - perché si sarebbe instaurato "un rapporto amicale" con lo spacciatore nigeriano, frase esempio di quanto sia devastante l'esegesi della legge lasciata alla discrezionalità delle singole paturnie viziate dall'ideologia in voga al momento, ricordo, con l'occasione, che qualunque pedofilo sa che deve cercare di instaurare un rapporto amicale con il bambino, prima di poterne abusare. La pedofilia in famiglia e in chiesa si insinua proprio nel clima di fiducia che impedisce alla vittima di prevedere che una persona della quale si fida ciecamente e che mai potrebbe fargli del male, glielo farà.
Ricordo altresì che i ragazzi del Circeo instaurarono evidentemente all'inizio un rapporto amicale con Rosaria e Donatella, al fine di convincerle a seguirli fino a quella villa isolata per poterle massacrare. Che il famigerato serial killer Ted Bundy evidentemente riusciva a convincere le ragazze a salire in auto con lui perché era bello, distinto e si presentava con un finto braccio ingessato che lo rendeva così rassicurante.
Se un giudice allora avesse scritto una simile giustificazione per il massacro da "Cannibal Holocaust" di una giovane sarebbe stato almeno linciato mediaticamente e sbranato dal branco delle iene femministe. Oggi risulta normale perché segue l'ultimo protocollo aggiornato del politicamente corretto.
Allora alle ragazze veniva insegnato di non accettare caramelle dagli sconosciuti. Occorreva essere assai criminalmente abili per abbassare le difese contro i predatori e disattivare gli archetipi dell'Uomo Nero e dell'Orco. Occorreva apparire rassicuranti e sfruttare l'inganno del "clima amicale", appunto.
Oggi l'Uomo Nero e l'Orco non solo non sono più tali ma tanto più appaiono poco raccomandabili più sono solo nuovi simpatici amici che si è incoraggiate a frequentare. Tanto, se succede qualcosa siamo noi che ce la siamo cercata (ricordate quanto hanno abbaiato in passato le cagne del femminismo contro questa ignominia da vecchi processi per stupro?)
Se una volta le ragazze erano addestrate a fidarsi del "bravo ragazzo", oggi non devono non fidarsi del "cattivo ragazzo". Susanna, Pamela e le altre non solo sono invitate ad accettare le caramelle dagli spacciatori ma se ne sentono obbligate, perché se costui è nero, se non lo fanno diventano oltre che malfidate, anche razziste.
E' una trappola perfetta perché oltre all'inganno vi è il tabù da non infrangere.
Questa idea regressiva che la colpa sia delle ragazze, che le ragazze europee, bianche, evolute e sessualmente disinibite come le svedesi siano da punire con lo stupro etnico non è altro infine che l'introiezione del concetto islamico di inferiorità e intrinseca impudicizia della femmina. Un'orrenda identificazione collettiva con l'aggressore imposta per legge da questa putrida dittatura del politicamente corretto che reclama le sue vittime sacrificali cercando di distruggerne le autodifese e perfino l'istinto di sopravvivenza nelle sue figlie più fragili. Con le matrigne che, come sempre, offrono la loro completa collaborazione.
"Secondo quanto affermato dal ministro degli interni tedesco Horst Seehofer, Ali Bashar, 20 anni, un iracheno al quale era stata respinta la richiesta d'asilo in Germania, e sospettato dello stupro ed omicidio di una ragazzina di 14 anni a Wiesbaden, è stato arrestato dalle autorità curde nel nord dell'Iraq su richiesta della polizia tedesca.
Bashar era giunto in Germania nel 2015 con i suoi genitori e cinque fratelli ma la sua richiesta di asilo era stata subito respinta ed era in attesa di essere deportato. Nonostante ciò, in attesa del responso al suo ricorso, aveva ottenuto un permesso temporaneo di soggiorno. In quel periodo era divenuto noto alla polizia per essere stato coinvolto in numerosi atti violenti, inclusa una sospetta rapina e una rissa, oltre ad essere stato accusato di possesso illegale di arma da taglio. Era stato anche sospettato di avere aggredito sessualmente una bambina di 11 anni che viveva nello stesso centro per migranti.
La polizia ha dichiarato che Bashar e la sua famiglia in fuga hanno potuto imbarcarsi (il 2 giugno, ndr) su un aereo da Düsseldorf (e via Istanbul),nonostante le generalità sui loro documenti non fossero le stesse riportate sui biglietti. L'opinione pubblica tedesca è sconvolta all'idea che costui abbia potuto evitare i controlli aeroportuali. (Pare che la loro identità sia stata controllata solo guardando le foto sui documenti, ndr.)
Susanna Feldman, di Mainz, risultava scomparsa dal mese scorso. Mercoledì il suo corpo senza vita era stato ritrovato presso il centro per rifugiati dove viveva Bashar. Proprio il luogo ove - secondo quanto riportato dai media locali - era stata vista per l'ultima volta. L'adolescente era di religione ebraica ma la polizia aveva affermato che non vi era prova apparente dell'esistenza di un movente religioso per il crimine. Nonostante ciò il Consiglio Ebraico tedesco aveva chiesto un'approfondita indagine su alcuni aspetti oscuri del caso.
L'assassinio di Susanna Feldman e i retroscena sulla fuga del sospetto assassino hanno rinfocolato le critiche alle politiche immigratorie di Angela Merkel, tanto che la leader di AfD, invitando la popolazione a scendere in piazza per una manifestazione, ha affermato che la cancelliera, dopo questo ennesimo caso, dovrebbe dimettersi. Nel mentre, il ministro degli interni sta studiando un piano per trattenere all'interno dei centri di raccolta profughi i richiedenti asilo fino al momento in cui sia stato stabilito il loro status e si è impegnato a sveltire le procedure di respingimento dei clandestini. Nonostante il loro numero sia da allora diminuito, nel 2015 la Germania ha accolto più di un milione di migranti.
Quello di Susanna Feldman è solo l'ultimo dei molti casi che hanno scioccato l'opinione pubblica tedesca. In marzo, il rifugiato afgano Hussein Khavari aveva ottenuto l'ergastolo per lo stupro e l'omicidio della studentessa Maria Ladenburger. Lo scorso dicembre un altro afgano era stato arrestato come sospetto autore dell'accoltellamento a morte della sua ex fidanzata.
La rivista Bild ha scritto che tali incidenti sono "materiale esplosivo per la nostra società". La Frankfurter Allgemeine Zeitung ha aggiunto che "questi casi paiono moltiplicarsi" e il Tagesspiegel sostiene come sia "particolarmente triste" il fatto che le vittime fossero interessate, curiose e cercassero di instaurare un rapporto di amicizia con i migranti.""
Fantastico, vero? Quanti spunti interessanti e quanti spilloni con i quali pungolare i fautori del portapertismo. Ci sarebbe da trascorrere giorni interi facendo notare ai nostri noborderline le contraddizioni, le chiamate in correità, le criminali leggerezze e soprattutto le tonnellate di prosciutto (finto)buonista sugli occhi che impediscono di capire che, fin dai tempi di Adamo, a tenere le porte aperte per principio si rischia che entrino anche gli assassini. Senza contare che, aiutandosi con qualche testo di antropologia tipo un Lévi-Strauss qualunque, si capirebbe che le differenze tra popoli ed etnie esistono - comprese quelle ahimè non solo culturali - ed è proprio volendole schiacciare sotto la pressa del "siamo tutti uguali ed intercambiabili" che si perde quella prudenza che è sempre necessaria quando ci si confronta non solo tra diversi ma tra semplici sconosciuti. E' un punto importante sul quale ritornerò alla fine.
Risulta in primo luogo paradossale che un pendaglio da forca, una volta inseguito dalla giustizia, sia potuto fuggire, assieme a tutto il suo cucuzzaro, praticamente indisturbato, proprio nel luogo dal quale in teoria sarebbe dovuto fuggire. In Iraq c'è la guerra o gli ultimi palpiti di essa, su questo non c'è alcun dubbio. Non stiamo parlando di uno di quei paesi africani in forte crescita economica dai quali tuttavia partono neri Pinocchi e Lucignoli di 90 chili bisognosi di essere mantenuti dai bianchi rassisti nel paese dei Balocchi dato che: 1) occorre far spazio ai più intellettualmente brillanti cinesi; 2) "le loro vite nere valgono", sottinteso: più delle altre, perché lo ha stabilito la Quinta Internazionale degli Speculatori Filantropi Ex Collaborazionisti.
Il pendaglio, visto che un altro richiedente asilo di 13 anni aveva denunciato alla polizia, per l'omicidio di Susanna, lui e un altro turco tutt'ora in custodia in Germania (proprio perché "non sono tutti uguali") è tornato di corsa al paesello, probabilmente usufruendo di diverse reti di soccorso e grazie alla incredibile leggerezza con la quale le autorità aeroportuali europee lasciano entrare ed uscire solo determinati tipi di persone. Non vogliamo pensare che, come vedono certi passeggeri imbarcarsi per determinate destinazioni, qualcuno al check in ringrazi Iddio ché almeno questi se ve vanno.
Ottimo che le autorità irachene abbiano in così breve tempo trovato il sospettato, magari con l'aiuto di qualche occhio di falco in più, visto che la vicenda ha avuto vasta eco anche in Israele. Il problema tuttavia è che tra Iraq e Germania non vi è un vero e proprio trattato per l'estradizione. (Aggiornamento: alla polizia irachena il delinquente ha confessato l'omicidio ma ha negato lo stupro perché "erano amici". Insomma si era instaurato il famoso rapporto amicale con la ragazza.)
Non a caso il baraccone mediatico di fenomeni, visto il coinvolgimento di uno dei pets cucciolosi di Angela Merkel, aveva subito cercato di far passare Bashar per il "fidanzatino" di Susanna, senza notare che la circostanza avrebbe anzi dovuto far scattare in loro un allarme indignazione in più, l'antifemminicidiobeghelli sempre pronto ogniqualvolta il fidanzatino o marito o compagno è un europeo di vecchio modello, di quel color bianco privilegio così démodé. Allarme che in presenza di violenza sulle donne di matrice foresta improvvisamente e stranamente si inceppa.
Ecco il punto. L'anomala propensione empatica in questi casi e in controtendenza rispetto ad ogni proclama di intoccabilità per decreto di altre femmine, ad esempio quelle con almeno 20.000 km della scuderia #meetoo, per gli stupratori e/o assassini stranieri. La tolleranza, la condiscendenza e il perdono già preinstallati per il colpevole mentre si realizza la riduzione delle vittime a giovani arpie che vogliono rovinare "il mio bambino".
Quella che una volta e ad ogni caso di stupro era l'atteggiamento tipico delle mamme degli stupratori ma non certo quella dell'opinione pubblica e nemmeno della "società civile" ora è un assioma culturale di tutto il progressismo nella versione del matrignarcato.
Ora abbiamo false misericordiose Madri mai state Madri che promuovono la libera circolazione dei lupi chiamandoli pecore e presentandoceli come bianche palome mentre dicono loro: "Io vi mando come lupi in mezzo alle pecore e potrete farne ciò che volete."
Nelle guerre moderne combattute dai soldati in borghese è il matrignarcato che offre il diritto di preda sulle proprie figlie ai conquistatori.
Un orrendo femminino, il lato oscuro della Donna, è stato scatenato sulle nostre teste e reclama i nostri figli in sacrificio in nome dell'annichilimento della nostra civiltà. Senza dimenticare le migliaia di bambini espulsi dal Terzo Mondo, di Pollicini imbarcati sulle navi senza nemmeno le mollichine per tornare a casa che finiscono non si sa dove ma possiamo immaginare dove. Chiedetelo a chi per lavoro è costretto a visionare l'Inferno, ovvero il deep web dei pedofili che si scambiano perfino ricette di cucina.
Le vittime in prima linea di questo delirio sacrificale, mandate come Cappuccetto Rosso in mezzo ai lupi nel bosco disincantato, sono sempre gli adolescenti più fragili, più problematici, irrequieti come Susanna - che si era già altre volte allontanata da casa e per questo la sua scomparsa era stata all'inizio trattata come una ragazzata - o sofferenti come Pamela di un disagio psichico che necessiterebbe di qualcosa di più di una manciata di psicofarmaci e delle ambiguità terapeutiche di certe comunità, nonché del riconoscimento che il disagio mentale e la relativa sofferenza non sono un mero costrutto sociale ma una realtà dolorosa per chiunque ne sia coinvolto, pazienti e famiglie. Altro che "la malattia mentale non esiste" e perciò i malati buttiamoli per strada o nelle comunità faidate, cari basagliani.
I nostri figli sono le vittime di delinquenti che si sentono impuniti - ciò che sarebbe accaduto a Bashar se un altro migrante non l'avesse denunciato - e della disonestà ideologica e criminale di chi, a quanto pare, vuole usare predatori sessuali come arma contro i propri simili.
Infine, al giudice che ha scritto che non vi sarebbe stato stupro su Pamela - che non era drogata ma imbottita di psicofarmaci che la rendevano inerme - perché si sarebbe instaurato "un rapporto amicale" con lo spacciatore nigeriano, frase esempio di quanto sia devastante l'esegesi della legge lasciata alla discrezionalità delle singole paturnie viziate dall'ideologia in voga al momento, ricordo, con l'occasione, che qualunque pedofilo sa che deve cercare di instaurare un rapporto amicale con il bambino, prima di poterne abusare. La pedofilia in famiglia e in chiesa si insinua proprio nel clima di fiducia che impedisce alla vittima di prevedere che una persona della quale si fida ciecamente e che mai potrebbe fargli del male, glielo farà.
Ricordo altresì che i ragazzi del Circeo instaurarono evidentemente all'inizio un rapporto amicale con Rosaria e Donatella, al fine di convincerle a seguirli fino a quella villa isolata per poterle massacrare. Che il famigerato serial killer Ted Bundy evidentemente riusciva a convincere le ragazze a salire in auto con lui perché era bello, distinto e si presentava con un finto braccio ingessato che lo rendeva così rassicurante.
Se un giudice allora avesse scritto una simile giustificazione per il massacro da "Cannibal Holocaust" di una giovane sarebbe stato almeno linciato mediaticamente e sbranato dal branco delle iene femministe. Oggi risulta normale perché segue l'ultimo protocollo aggiornato del politicamente corretto.
Allora alle ragazze veniva insegnato di non accettare caramelle dagli sconosciuti. Occorreva essere assai criminalmente abili per abbassare le difese contro i predatori e disattivare gli archetipi dell'Uomo Nero e dell'Orco. Occorreva apparire rassicuranti e sfruttare l'inganno del "clima amicale", appunto.
Oggi l'Uomo Nero e l'Orco non solo non sono più tali ma tanto più appaiono poco raccomandabili più sono solo nuovi simpatici amici che si è incoraggiate a frequentare. Tanto, se succede qualcosa siamo noi che ce la siamo cercata (ricordate quanto hanno abbaiato in passato le cagne del femminismo contro questa ignominia da vecchi processi per stupro?)
Se una volta le ragazze erano addestrate a fidarsi del "bravo ragazzo", oggi non devono non fidarsi del "cattivo ragazzo". Susanna, Pamela e le altre non solo sono invitate ad accettare le caramelle dagli spacciatori ma se ne sentono obbligate, perché se costui è nero, se non lo fanno diventano oltre che malfidate, anche razziste.
E' una trappola perfetta perché oltre all'inganno vi è il tabù da non infrangere.
Questa idea regressiva che la colpa sia delle ragazze, che le ragazze europee, bianche, evolute e sessualmente disinibite come le svedesi siano da punire con lo stupro etnico non è altro infine che l'introiezione del concetto islamico di inferiorità e intrinseca impudicizia della femmina. Un'orrenda identificazione collettiva con l'aggressore imposta per legge da questa putrida dittatura del politicamente corretto che reclama le sue vittime sacrificali cercando di distruggerne le autodifese e perfino l'istinto di sopravvivenza nelle sue figlie più fragili. Con le matrigne che, come sempre, offrono la loro completa collaborazione.
Verrebbe da dire:" Li avete voluti negri ed islamici?!? Ed ora sono cazzi vostri!".
RispondiEliminaMarco
Peccato che ci vada spesso di mezzo anche chi non li avrebbe voluti affatto.
EliminaFranco
matrignarcato
RispondiEliminabellissima definizione di Non-madri con criminale potere sui figli delle altre .
Le si potrebbe anche "sacerdotesse della dea kalì" ,"baccanti" , "diavolesse", "streghe" ect .. gli archetipi non mancano , la storia umana le ha già incontrate tante volte .
ws
Salve Barbara e Bentornata!
RispondiEliminaLeggo sempre con interesse i suoi articoli.
Ho solo una nota marginale al testo pubblicato oggi in merito al passo dove è scritto:
" La tolleranza, la condiscendenza e il perdono già preinstallati per il colpevole mentre si realizza la riduzione delle vittime a giovani arpie che vogliono rovinare "il mio bambino" ".
Mi sembra che si possa menzionare piuttosto il tema "Forse non sanno che qui da noi..." come per esempio è accaduto nel caso della violenza sessuale di Rimini quando l'avvocato Di Genio prese posizione al riguardo.
http://www.ansa.it/campania/notizie/2017/09/16/carmen-di-genio-gli-immigrati-non-sanno-che-non-devono-violentare_da862c57-2418-4a32-a651-36d26812c9ad.html
L'artificio in questione permette di salvare capra e cavoli nel senso che i "bambini" vengono comunque assolti ("Non sanno che qui da noi non si fa quindi non hanno colpa") mentre alle "bambine" viene solo mossa l'accusa (a livello di peccato veniale) di non avere pensato che non hanno a che fare con maschi della loro cultura (che dovrebbero essere automaticamente istruiti quindi) ma con maschi che vanno preparati per gradi (è qui che non mi sembra adeguato l'uso di "rovinati") all'ingresso nel nostro mondo. Non mi sembra infatti che le femministe abbiamo lamentato il fatto che queste ragazze stessero "rovinando" qualcuno: tra l'altro un approccio del genere mi sembra in contrasto con il femminismo di riferimento mainstream per il quale le donne hanno ragione a prescindere.
Che ne pensa?
Grazie pr la sua attenzione!
Saluti!
Tekkaman
Impeccabile osservazione che si aggiunge all'ottimo articolo!
RispondiEliminaCome non condividere ogni rigo? Se queste sono femministe io sono la regina Elisabetta. Non so di che disturbo psichiatrico soffra certa gente ma deve trattarsi di problemi molto seri, altrimenti non si spiega...
RispondiEliminaper fortuna le vere femministe, quelle che davvero si prendono a cuore i diritti delle donne intendo, evidentemente si rifiutano di aderire a certe pagliacciate organizzate da 'non una di meno':
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/06/12/roma-mille-persone-contro-la-chiusura-dei-porti-ce-anche-lattore-marcello-fonte-anche-noi-siamo-stati-migranti/4421198/
c'è scritto mille persone, ma a me sembrano quattro gatti. A Bologna ben 300 persone secondo gli organizzatori, praticamente l'ultima riunione di condominio cui ho partecipato era più affollata. Qualcuno ha il coraggio di scrivere che tutta l'italia si è mobilitata, ma fanno ridere i polli
http://www.dire.it/11-06-2018/210940-aquarius-in-tutta-italia-in-piazza-per-dire-no-al-razzismo-di-stato/
saluti
Colombina
Chiuse le indagini sul caso Pamela Mastropietro. Secondo me c'è qualcosa che non va.
RispondiEliminahttp://italiaeilmondo.com/2018/06/16/fatti-di-macerata-chiuse-le-indagini-chiuse-davvero-di-roberto-buffagni/
Altro pezzo sull'omicidio di Pamela Mastropietro:
RispondiEliminahttp://italiaeilmondo.com/2018/06/17/fatti-di-macerata-tre-domande-senza-risposta-di-roberto-buffagni/
Anatra zoppa, devi scrivere più spesso
RispondiEliminamarco
Da te Barbara solo distillati di odio, intolleranza, pregiudizio.
RispondiEliminaMai una storia positiva di umana e civile integrazione. Eppure ce ne sono tante.
Vorrei proprio sapere dove speri che ti porterà tutto il livore che covi dentro.
Goditi intanto il bullo Salvini in azione finché puoi.
Te lo sei meritato e in disumanità e cattiveria ti è sicuramente alla pari.
Goditelo, fino alla prossima risacca.
Anonimo, perché non hai il coraggio di firmarti con un nome? Il tuo Io ha così poco spessore?
EliminaVai avanti Barbara, bisogna che qualcuno come continui a scrivere ed analizzare la follia collettiva che ci stanno imponendo ...grazie per questa analisi ineccepibile
RispondiElimina@ Anonimo17:59, sei il solito troll idiota, torna nella fogna da dove sei venuto insieme ai tuoi PD-oti, sinistrati ed accoglioni, questa non è la tua zona.
RispondiEliminaLo dico sempre che prima di cominciare a cacciar via i clandesti bisogna regolare i conti con gentaglia autorazzista come voi...