Qualche sparuto cinefilo hard tra di voi ricorderà il titolo di un classico del cinema italiano del 1943, anticipatore del neorealismo, un film di De Sica (tranquilli, il padre) intitolato "I bambini ci guardano". La tragica storia del bambino Pricò alle prese con la catastrofica dissolution della sua famiglia, innescata tipo reazione a catena dalla fuga di casa della madre con l'amante, per finire con il conseguente suicidio del padre. Un argomento che oggi verrebbe considerato feffifta per l'implicazione che le donne inquantodonne e tangenzialmente madri non possono fare ciò che vogliono e quindi mostrare che possano causare sofferenza agli altri membri della famiglia con il loro comportamento libertino non è politicamente corretto.
Peccato che non solo il comportamento abbandonico ma quello eccessivamente protettivo, indifferente o manipolatorio, seduttivo o ispirato ad un'educazione laissez-faire o totalitaria dei genitori causi effettivamente danni emotivi e materiali inenarrabili alla prole. Possiamo concedere che la maggior parte delle volte essi non lo facciano consapevolmente (genitori non si nasce) ma a volte non riescono proprio a smettere di farlo. Oggi purtroppo, visto che i genitori ancor più che in passato possono fare ciò che vogliono dei figli (il paradosso della pedagogia nera solo tinteggiata di rosso, come le rose della Regina cattiva di Alice) ecco che vediamo il tripudio dei bambini attori, modelli, troietti, testimonial, addirittura drag-queen e transgender e ora l'ultimo orrore: attivisti per il clima, saputelli da convegno, perfette bambole parlanti con lo sportellino nella schiena che gracchiano a comando.
I bambini ci guardano? Appunto, guardate come ci guata torva questa Greta Thunberg, la nuova testimonial della follia globalista, appena gemmata spontaneamente nelle piantagioni di segale cornuta di Bruxelles e lanciata sul mercato sottostante grazie ad una serie di comparsate nelle migliori logge dell'europeismo alcolico.
Invece di attivare il Telefono Azzurro vedendo certi baciamano, scrivono le paginate sulle gazzette ladre e lanciano tweet adoranti sull'eroina tagliata male dallo sguardo da wannabe serial killer, la piccola Cianciulli pronta a saponificare senza pietà chi oserà scorreggiare nel suo ambiente intonso da gas di scarico.
La piccola apprendista sorella di Chucky (pare che abbia incredibilmente sedici anni ma dimostrandone quarantasette) purtroppo non tace pitagoricamente, no; parla, comanda, s'incazza, avoja!
Per dire come sono cambiati i tempi. Come tutto cominciò. Pare che un giorno andasse da sua madre (casualmente una cantante svedese migrantofila, attivista desinistra e tutto ciò che percola ormai incessantemente da quel paese in avanzato stato di putrefazione) e le disse: "Genitora 1, oggi a scuola ennecivvù, non ci vado, perché ho deciso di scioperare per l'ambiente". Ai miei, di tempi, avrei rimediato la classica rullata di cartoni e, come me, qualunque altro ragazzino che si fosse inventato una scusa altrettanto magra, quella dello "sciopero della scuola".
Ai loro tempi, no. Nonostante la ragazzina le desse delle ambasce in quanto diagnosticata come Asperger (suvvia madame, ai nostri tempi eravamo semplicemente chiusi, musoni, testoni ma altrettanto Asperger e forse ancor di più) madre Malena Ernman intuì che con quella specie di Mercoledì avrebbe potuto far diventare famosa la sua famiglia Addams e far parlare di sé al di fuori delle gare canore dell'Eurovisione, oramai ricettacolo di fenomeni da baraccone dai tempi della cantante barbuta.
Ragazzi, sarà cattiveria ma una personaggetta così, che sembra uscita non solo dagli Addams ma dal "Villaggio del dannati", altro cult movie su bambini inquietanti, te la tira proprio fuori senza sforzo. E non la menate con Asperger e poverina non si possono toccare i diversi perché, ripeto, chi scrive fa parte di una generazione che allora si sarebbe beccata la diagnosi in massa e in più, fatevi servire da me, quegli stronzi hanno ingaggiato la Asperger proprio per impedirne la critica e la critica delle istruzioni in linguaggio macchina che ha ricevuto e che deve divulgare.
E' un caso infine che questa ragazzina sia solo inquietante come le atlete dei paesi dell'Est dallo sviluppo fermato in un'eterna adolescenza asessuata e non ispiri quella simpatia che i bambini veramente spontanei creano all'istante in chi li osserva?
I bambini ci guardano ma anche noi guardiamo i bambini e questa non è una bambina, è una povera pedina mandata al fronte assieme agli altri Kindersoldaten da un regime agli sgoccioli di percolato.
Si faccia spiegare dai suoi superiori corteggiatori, se è tanto genia, se per caso non hanno niente a che fare con il cambiamento climatico che lei deve combattere. Ne approfitti di chiederlo all'entrata nella prossima segreta stanza.
Immensa.
RispondiEliminaHai trovato le parole esatte con il giusto sarcasmo.
Il villaggio dei dannati è esattamente il film a cui avrei fatto riferimento e questa bambina dà la stessa sinistra sensazione di alienità.
Sembra una figlia gemmata dalla Commissione Europea...
non conoscevo la malattia di Asperger ed ho rimediato con una superficiale lettura di Wikipedia necessaria per capire il post.Non conoscendo il disturbo,il disagio provato da quello sguardo era amplificato dalla mia ignoranza .L' uso di queste persone da parte del"corretto politicamente "per prevenire ogni obbiezione contraria è un espediente estremamente subdolo.
RispondiEliminaFinalmente la voce che aspettavo!
RispondiEliminaUn sentito grazie.
PS non volevo risultare anonima. Il mio nome è Alessandra Giacalone.
EliminaCiao Barbara. Oltre che raffinata e adeguatamente lucida nei contenuti, il “kindersoldaten” è un vero colpo di genio. In una sola parola hai detto tutto anche sulla Xerrero. Sarà che sei lapidaria... un abbraccio.
RispondiEliminaTanto per incominciare visto che non va a scuola la dovrebbero boccià, e poi penso a tutti quei poveracci che studiano per anni il clima, faticando su libri e esperimenti tipo fisici, geologi, ingegneri, matematici che non se li incula nessuno...arriva Holly Hobby brutta e Juncker stavolta con sciatica allegra je bacia la mano, Macron gayo e garrulo la riceve all'Eliseo (prima però aveva ricevuto una compagnia di giro di travestiti neri..). Insomma il mondo è tutto un quiz.
RispondiEliminabel cognome illuminate sull'origine etnica khazara ha la ragazzina
RispondiEliminaA riguardo , qui appresso qualcosa di interessante.
RispondiEliminahttps://t.co/QlmgHYi7sN?amp=1
Ciao
Luigi
The Manufacturing of Greta Thunberg – for Consent has been written in six acts.
RispondiEliminaIn ACT I (published January 18, 2019 on Wrong Kind of Green) we disclosed that Greta Thunberg, the current child prodigy and face of the youth movement to combat climate change, serves as special youth advisor and trustee to the burgeoning mainstream tech start-up, “We Don’t Have Time”. We then explored the ambitions behind the tech company We Don’t Have Time.
In ACT II we illustrated how today’s youth are the sacrificial lambs for the ruling elite. Also in this act we introduced the board members and advisors to “We Don’t Have Time.” We explored the leadership in the nascent We Don’t Have Time and the partnerships between the well established corporate environmental entities: Al Gore’s Climate Reality Project, 350.org, Avaaz, Global Utmaning (Global Challenge), the World Bank, and the World Economic Forum (WEF).
In ACT III we deconstructed how Al Gore and the planets most powerful capitalists are behind today’s manufactured youth movements and why. We explored the We Don’t Have Time/Thunberg connections to Our Revolution, the Sanders Institute, This Is Zero Hour, the Sunrise Movement and the Green New Deal. We also touched upon Thunberg’s famous family, in particular Thunberg’s celebrity mother, Malena Ernman (WWF Environmental Hero of the Year 2017), and her August 2018 book launch. We then explored the generous media attention afforded to Thunberg in both May, 2018 and April, 2018, by SvD, one of Sweden’s largest newspapers.
In ACT IV we examined the current campaign, now unfolding, in “leading the public into emergency mode”. More importantly, we summarized, who and what this mode is to serve.
In ACT V we take a closer look at the Green New Deal. We look at Data for Progress and the targeting of female youth as a key “femographic”. We connect the key architect and authors of the “Green New Deal” data to the World Resources Institute. From there, we walk through the interlocking Business & Sustainable Development Commission and the New Climate Economy – a project of the World Resources Institute. We disclose the common thread between these groups, that of assigning monetary value to nature via the Natural Capital Coalition. Finally, we reveal how this has culminated in the implementation of payments for ecosystem services (the financialization and privatization of nature, global in scale,) which is “expected to be adopted during the fifteenth meeting in Beijing in 2020.”
In the final act, ACT VI – we finally wrap the series with an exploration of what the real “Green New Deal” under the forth industrial revolution will look like. We reflect upon how mainstream NGOs are attempting to safeguard their influence and further manipulate the populace by going underground through Extinction Rebellion groups being organized in the US and across the world. In addition, we look at the weak and essentially non-existent demands – eerily reminiscent of the 2009 TckTckTck “demands”.
http://www.wrongkindofgreen.org/2019/02/13/the-manufacturing-of-greta-thunberg-for-consent-the-new-green-deal-is-the-trojan-horse-for-the-financialization-of-nature/