venerdì 26 novembre 2010

La pretesa di replica

"Par condicio" di Edoardo Baraldi
Questi intolleranti burocrati imburrati sopra e sotto di dogmatismo di stampo servile hanno studiato psicologia. Sono arrivati alla lettera "e": "effetto recenza", quel meccanismo mnemonico grazie al quale la gente, fra una serie di cose ascoltate, ricorda meglio l'ultima. "Allora basta avere sempre l'ultima parola!" Gli è piaciuto talmente tanto che hanno chiuso il libro e lo hanno gettato nel fuoco. Non c'era bisogno d'altro.

Intolleranti e ripieni di certezze, quelle del padrone che gli tira gli ossi di bollito sotto il tavolo, appena qualcuno apre bocca e, secondo loro, non dice quello che il padrone vuole sentire, pretendono il "diritto di replica".
Esso viene conculcato a forza nel campo della politica, dove il berlusconide rettiliano deve sempre avere diritto di replicare ai fatti con una bugia dell'immenso repertorio del nano, e in quello della religione e della morale, dove si segue il precetto cattolico oltranzista dell'abolizione del relativismo, ovvero dei diversi punti di vista.

Pensiamo se il diritto di replica diventasse legge e dovesse essere applicato come prassi in ogni frangente. Se, per esempio, quando si commemora la tragedia della Shoah, si dovesse dare il diritto di replica ai negazionisti. Assurdo, vero?
Oppure se fosse imposto nell'ambito della vita culturale.
Ogni volta che si rappresenta il "Don Giovanni" di Mozart saremmo obbligati, per par condicio, a mettere in scena anche un'opera di Antonio Salieri. In ogni museo, accanto ad un Caravaggio o Tintoretto, bisognerebbe appendere il disegno del figlio treenne del custode, oppure un'opera dei sommi pittori con la bocca e con il piede. Giusto per stemperare la Sindrome di Stendhal.
Nei licei, accanto allo studio del Manzoni e del Leopardi, i temi di Renzo Bossi e le poesie di Sandro Bondi.
Ogni volta che va in onda in tv un film di Kubrick, per par condicio e diritto di replica, un cinepanettone dei Vanzina a random.

E' la mediocrità al potere, il trionfo del popolo dei sei meno-meno che il nano ha fatto assurgere a popolo della libertà (sua, di fare ciò che gli pare). Mediocrità giunta al successo con l'inganno, rosa dall'invidia verso la vera bravura e terrorizzata dal genio. Prigioniera di una gabbia di menzogna, che difende a spada tratta.. Mediocrità che, per sentirsi viva, ha bisogno dell'ultima parola. Mediocrità con la coscienza sporca che vive perennemente in un clima processuale dove, per carità, che l'avvocato possa replicare in difesa dell'imputato.

Mediocri ed intolleranti, hanno talmente paura che qualcuno, nel salotto di casa sua, ascoltando Beppino Englaro in televisione possa pensare "Però, povero padre e povera figlia, quanti anni di sofferenza. E' giusto?", che non ci dormono la notte.
Temono come la morte che il vero e profondo amore di Mina e Piergiorgio Welby, che ha oltrepassato la malattia e la morte, possa far pensare alla coppia davanti allo schermo: "Ma allora l'amore esiste, non è solo bunga bunga. E non c'è bisogno di essere ricchi, belli e stronzi per essere amati".

Vogliono un popolo di nonpensanti, di ignoranti congeniti che possano mandar giù meglio la menzogna quotidiana servita su un piatto d'argento. Ma non passeranno.

23 commenti:

  1. Anonimo19:51

    Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. non passeranno?

    speriamo... speriamo davvero

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  3. Mi sembra giusto che in qualunque teatro in cui venga rappresentata La Vita di Galileo di Bertolt Brecht, tra un tempo e l'altro, si inserisca un intervento (di pari durata) a cura della CEI.
    O no?

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  4. Chiara21:37

    Da fan di Salieri non direi sempre ma ogni tanto mi farebbe piacere:)
    Scherzi a parte, mi pare un tipico esempio di sindrome da "Murder in the cathedral"...fanno le vittimi quando hanno tutti i media in mano...in Italia stranamente se una minoranza avanza una seppur minima anche se legittima richiesta, la maggioranza, che non ne verrebbe minimamente lesa, insorge
    Chiaa

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  5. alfonso12:39

    "Vogliono un popolo di nonpensanti, ..."
    Di fatto ce l'hanno. Ben istruito da anni di Merdaset, accomodato sul divano con il telecomando in mano.
    I risultati lo dimostrano, purtroppo.

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  6. sono già passati. Hanno già vinto. Non star lì a far la guardia al bidone, vieni a pulire i cessi in Svezia con me :)

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  7. Io propongo una replica a ogni messa del Papa. Ma letta contemporaneamente!
    La storia tra Mina e Piergiorgio è l'unico spezzone del programma che ho visto interamente, e l'ho trovata di una forza umana incredibile. E' questo il pregio del programma, che finalmente mette in luce domande e temi tabù facendo prevalere l'umanità delle vicende, non la politica che ci sta dietro. Ma loro, questi burocrati cacasotto e impotenti, sanno benissimo che recuperando la nostra umanità non potremmo più fare la guerra tra poveri, non potremmo più scannarci tra noi evitando di imbufalirci coi veri incivili che sono loro.

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  8. sedicente ugo16:51

    Personalmente mi piacerebbe, almeno una volta, sentire anche un "negazionista". Poi, sentitolo, siccome le cose le capisco anch'io, tiro le mie conclusioni.
    L'ottimo Funari, un mito ormai, riconosciuto ed anche celebrato, dalla sua rete privata diceva continuamente cose da processo a chi gli sembrava giusto dirle. Era nel privato e nessuno si è mai lamentato. A mio modesto parere, laddove paghiamo tutti, non è poi così sbagliato il contraddittorio che è funzionale al capire meglio le cose ed a farsi una propria idea. Volere parlare, sostenere tesi che dividono senza contraddittorio, nel pubblico non deve essere possibile. Mancassero le reti televisive...
    Mi scusi Lame, ma tutti gli esempi portati, all'infuori del primo, pura fuffa! Cordialmente.

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  9. Bersani e Vendola in visita agli studenti che protestano sui tetti. I due surclassano Mary Poppins alle primarie. Arriva anche Venditti: trovatisi braccati, due ricercatori si lanciano nel vuoto. Bondi e Sgarbi, per controprotesta, lucideranno a specchio i testicoli dei Bronzi di Riace.

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  10. sedicente ugo, curiosa la tua tesi: Nel pubblico, dove paghiamo tutti (si vabbé...) si deve dare al padrone unico del privato l'ultima parola.
    Semplicemente ridicolo.

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  11. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  12. I dibattiti sono dibatti, i programmi di approfondimento sono altra cosa, i tg sono altra cosa, i giornali sono altra cosa. Non si può dare diritto di replica immediata a tutti. Ci sono dei autori e delle redazioni che decidono, sotto loro responsabilità, cosa dire e pubblicare! E' così che dalla prima edizione del "Times" nel 1785. Questa sistematica ed eccessiva richiesta al diritto di replica finirà solo per bloccare quel poco di informazione libera che ci rimane. E' come se volessero poi dirti: "devi darmi il mio diritto di replica perché altrimenti sei anti-democratico". Il ricatto funziona bene.

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  13. dove stà il diritto di replica nel TG4? e alle omelie del papa?
    Quel che è loro è loro. Quel che non è loro è negoziabile.

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  14. Anonimo10:27

    a questo punto perche' non dare diritto di replica pure alla camorra e alla mafia?
    leggendo questa lettera ne avrebbero tutto il diritto:
    "oncologa Patrizia Gentilini sulle affermazioni fatte da Roberto Saviano nella trasmissione: "Vieni via con me" sulla camorra e i rifiuti.
    la questione dei rifiuti in Campania è troppo importante perchè si possa permettere che vengano date informazioni distorte o comunque non rappresentative della realtà dei fatti. Per questo ti chiedo ospitalità nella speranza che questa mia arrivi all'attenzione di Roberto Saviano - che certamente stimo per tante sue testimonianze - ma che proprio per questo e per il ruolo che ha assunto, non può permettersi "scivoloni" di sorta. Affermare, come Saviano ha fatto in TV con 10 milioni di persone che lo vedono e scrivere su Repubblica (altri 2 milioni circa) che è la camorra colpevole del disastro dei rifiuti urbani in Campania è affermare una cosa non vera: nel processo in corso contro Bassolino e vertici di Impregilo&Fibe non vi sono imputati per reati "di camorra", ma per truffa e falso.
    Qui le responsabilità non sono della camorra, ma della politica e se si assolvono gli amministratori e i politici che hanno combinato questo disastro si fa un favore lla camorra perchè la camorra si combatte asciugando l'acqua in cui nuota! Ed è bene sapere che le difficoltà a gestire nel modo giusto i rifiuti (raccolta domiciliare, centri di compostaggio e di riciclo) non vengono tanto dalla camorra quanto piuttosto da un intreccio perverso tra grandi interessi e politica, senza distinzione di parte, ne sappiamo ben qualcosa anche noi cittadini di una regione "rossa" quale l'Emilia Romagna..
    continua..

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  15. Anonimo10:28

    Di certo poi Saviano non è aggiornato e non sa che non sono solo alcuni sparuti studiosi ad esprimere dubbi sulla innocuità degli inceneritori, ma intere associazioni scientifiche ed Ordini di Medici (come quello dell' Emilia Romagna o della Francia). Chi volesse farsi anche solo una idea del problema può leggere quanto pubblicato sul Sole 24 ore Sanità da parte del collega Pietro Carideo, od ancora la lettera aperta di noi medici ai cittadini di Parma, o le dichiarazioni fatte dall'oncologo francese , D. Belpomme, Presidente di ARTAC. E se ancora non bastasse riporto le parole del Prof. David Kriebel del Dipartimento Salute ed Ambiente del Massachussets che ha commentato un recentissimo studio - pubblicato sulla rivista Occup Environ Med - condotto da ricercatori dell’Università di Lione in un'area in cui sono attivi 21 inceneritori (studio che ha evidenziato su 304 neonati affetti da gravi malformazioni all’apparto genitale rischi statisticamente significativi -fino a quasi sei volte l’atteso - correlati all’esposizione alle diossine emesse dagli inceneritori).
    Queste le parole del Prof Kriebel: “Lo studio.. suscita serie preoccupazioni in relazione ai rischi per la salute dovuti alle emissioni di impianti urbani di incenerimento dei rifiuti. Questo dato, combinato con l’evidenza di altri effetti negativi di questa tecnologia, dovrebbe essere di per sé determinante nella scelta della gestione dei rifiuti. Infatti, oltre ad essere molto pericolosi per la salute, tali impianti infatti:
    1) provocano la produzione di ceneri pesanti e scorie tossiche comunque da smaltire
    2) contribuiscono al riscaldamento globale
    3) impediscono la riduzione dei rifiuti e il riciclaggio, poiché una volta che questi impianti costosissimi sono stati costruiti , i gestori vogliono avere garantita una sorgente continua di rifiuti per alimentarli".
    Ripeto, non pretendo certo che Saviano sappia tutto di rifiuti , ma spero si renda conto che con il suo intervento - certamente suo malgrado - è stato funzionale alla promozione del "ciclo integrato", ovvero quello che prevede un'importante quota di rifiuti da incenerire e l'utilizzo successivo delle ceneri residue.... nel cemento!
    Oggi - fortunatamente - è possibile il recupero pressochè totale della materia (compreso frazioni fino ad ora difficilmente gestibili come pannoloni/pannolini): non si sprecano risorse, si crea occupazione e soprattutto si salvaguarda salute ed ambiente. O vogliamo forse perpetuare la diabolica spirale della distruzione di materiali preziosi, della cementificazione del territorio, dell'immissione di veleni di ogni tipo con danni gravissimi alla salute e all'ambiente?" Patrizia Gentilini

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  16. sedicente ugo16:48

    Signori, risparmiamo le n/s indignazioni ed i sarcasmi per cose che se lo meritino. La prossima volta vinceremo noi le elezioni ed un trattamento come quello evidente in queste righe non ci piacerà riceverlo. Ribadisco il concetto: nel pubblico le bevute debbono andare pari, nel privato chissenefrega.
    Gentile Rosso, sti cazzi di rifiuti da una qualche parte li dovremo pur mettere. Potremo diminuirne la quantità, ma ne rimarranno sempre da smaltire. Rassegnamoci a termovalorizzarli, anche perché di un qualche mare dovremo pur morire.

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  17. Cos'è questo? Il "nuovo manifesto del qualunquismo"?

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  18. "La prossima volta vinceremo noi le elezioni".

    Noi chi?
    Ah, lo sai che gli svedesi stanno studiando il modo di fare il compost con i defunti? Magari quando crepiamo per gli inceneritori ci offriamo volontari, che dici?

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  19. Anonimo20:23

    se si fosse letta attentamente la lettera ci si sarebbe accorti che la critica non e' fine a stessa ,ma offre pure la soluzione
    "Oggi - fortunatamente - è possibile il recupero pressochè totale della materia (compreso frazioni fino ad ora difficilmente gestibili come pannoloni/pannolini): non si sprecano risorse, si crea occupazione e soprattutto si salvaguarda salute ed ambiente"
    inoltre questa ha un ulterire pregio ecioe' ci da la definizione esatta di cosa e' la camorra,parola di cui molti si riempono la bocca ma(io compreso) non sanno cosa e':
    "Qui le responsabilità non sono della camorra, ma della politica e se si assolvono gli amministratori e i politici che hanno combinato questo disastro si fa un favore lla camorra perchè la camorra si combatte asciugando l'acqua in cui nuota!"
    quindi cio che a prima vista puo' sembrare sarcasmo in effetti non lo e'

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  20. Adetrax22:29

    @rossoallosso

    La camorra è come l'ex Blackwater, un organizzazione che fa il lavoro sporco con metodi fuori-legge e che, entro certi limiti, impone le sue richieste e quindi il suo potere.

    Non credo che la colpa sia tutta della politica così come non è tutta della camorra, però il loro effetto combinato è devastante (non a caso sono entrambi triangolari).

    --

    Poi è abbastanza evidente il perchè si creano queste crisi di rifiuti, oltre a lucrare l'impossibile sulle discariche e sui lavori non fatti, servono anche per imporre con la forza i termovalorizzatori.

    Non dimentichiamoci però che il grosso dell'inquinamento, anche per un termovalorizzatore (alias un inceneritore) che funzioni perfettamente a norma e che quindi filtri la maggior parte delle eventuali diossine e di altri inquinanti comuni (cosa difficilissima da mantenere costante nel tempo e quindi impossibile in Italia data anche la natura "psicoide" di chi manovra certe cose), deriva dalla possibile emissione massiva (con effetti devastanti sulla natura e sulle persone) di nanoparticelle ... nanoparticelle per le quali non esistono filtri che le possano trattenere.

    Ad Acerra finora hanno quasi sicuramente bruciato materiali in maniera non conforme (ci sono inchieste in corso); a Bergamo si rilevano i possibili effetti dell'inceneritore e siamo solo all'inizio.

    In Inghilterra ci sono studi (con arco temporale limitato a 10-15 anni) che dimostrano l'effetto nocivo, degli inceneritori sugli abitanti, fino a parecchie decine di miglia di distanza.

    La distanza minima, utile a limitare (ma non a evitare danni), di un inceneritore da un centro abitato, varia da 30 km. (se molto piccolo) a 50-100 km. se medio-grosso, senza l'effetto del vento e senza contare che nel lungo periodo certi inquinanti hanno effetti cumulativi nei confronti delle persone.

    Sono e saranno rispettate queste distanze minime ?

    Assolutamente NO !!! Anzi se possono li costruiscono nei pressi di paesi e città.

    Secondo Berlusconi il termovalorizzatore di Acerra inquina come 2 auto catalizzate !!!

    Se l'obiettivo di lungo periodo è lo sfoltimento della popolazione, con danni genetici e trattamento speciale per neonati e ultracinquantenni (e quindi per i futuri pensionati succhia-soldi), allora tutto si spiega.

    Anche se ci sono o meglio ci sarebbero ottime soluzioni alternative, continueranno a ripetere ossessivamente: "termovalorizzatori, termovalorizzatori, ecc." così come per l'11/9 hanno ripetuto ossessivamente: "terroristi, terroristi, ecc." ... giusto per restare in tema con l'effetto "recenza".

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  21. Anonimo08:21

    @adetrax
    "Se l'obiettivo di lungo periodo è lo sfoltimento della popolazione, con danni genetici e trattamento speciale per neonati e ultracinquantenni (e quindi per i futuri pensionati succhia-soldi), allora tutto si spiega"

    probabile sia cosi,visto l'unico metro di misura usato,il profitto,tutti avrebbero da guadagnare,multinazionali del crimine come case le farmaceutiche comprese,da qui anche la spinta tresversale verso il nucleare,dove il vero "bisinisse"sono le scorie

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  22. Anonimo08:33

    @lameduck
    sai lame anch'io non ho capito "noi chi?".non ho capito per esempio se siamo tanti o siamo pochi ;-).
    mi vien da sorridere vedendo che piu' ti ostini a negare qualsiasi appartenenza piu' ti vogliono etichettare,come se le cose che scrivi non dovrebbero invece farci riflettere tutti, aldila' degli schieramenti.

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  23. Caro rossoallosso, quelli che vogliono etichettarti ad ogni costo, non capendo che siamo già ampiamente oltre le ideologie sono come i giapponesi della II GM nella giungla. Hanno perso la guerra ma non lo sanno ancora.

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SI PREGA DI NON LASCIARE COMMENTI ANONIMI MA DI FIRMARSI (anche con un nome di fantasia).


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