La riprova che sono dei nazisti è l'uso sempre più spudorato che fanno del negazionismo.
Inquinano, uccidono, alterano il DNA, provocano terremoti, distruggono ecosistemi con la loro merda accumulaprofitti? Negare, negare tutto e sempre. Se dalle loro azioni derivano conseguenze negative per la collettività non è mai colpa loro. Non è neppure del fato, del destino cinico e baro. La colpa, in questi tempi di neo-oscurantismo industriale, è delle stesse vittime.
Inquinamento dell'ILVA su Taranto? "I morti per tumori sono causati da abitudini insane come il fumo e l'alcool".
Le malattie nelle "terre del fuoco" in Campania? "Dovute a stili di vita scorretti".
Terremoti indotti da trivellazioni selvagge su faglie attive? "L'unica sismicità indotta è quella provocata dalle vibrazioni provocate dai ballerini di flamenco".
I morti per tumore a Fukushima? "Erano già malati da prima dell'incidente nucleare."
(Solo una di queste affermazioni è una mia battuta, le altre sono purtroppo autentiche e provengono da dichiarazioni ufficiali governative italiane e quella sul Giappone dalla dirigenza della TEPCO, la società che gestisce la centrale nucleare di Fukushima.)
Il potere industriale si comporta come un killer sociopatico. Se ti ho ucciso è perché quella mattina hai incrociato la mia strada e non dovevi. Oops!
Il suo rapporto con l'altro da sé, tra sé e la collettività è però anche la riedizione del rapporto del mediatore religioso, con funzione di repressione, tra un dio malvagio e vendicativo e la massa dei peccatori. Ciò che dal medioevo passando per l'ossessione per il peccato del protestantesimo, ci ha regalato secoli di pedagogia nera. Senso di colpa e punizione, la suddivisione tra educatori e bambini cattivi che prosegue nel mondo adulto.
Sono quelli del non avete fatto i compiti, dell'avete vissuto al di sopra delle vostre possibilità, non dimenticate. E' il bambino che provoca, seducendolo, il pedofilo. Siete pigri, choosy e non accettate il cambiamento che vi chiede il Signore.
Se soffrite per la crisi è perché vi masturbate troppo.
Se soffrite per la crisi è perché vi masturbate troppo.
Oramai si fa fatica a trattenere la rabbia!E' come se volessero provocarci continuamente sparandole sempre più grosse.Vogliono lo scontro?La battaglia finale?Questi,hai ragione,sono folli sociopatici.Di certo siamo in guerra!E' veramente tutto così sconcertante.Grazie.
RispondiEliminaBene, in questo post ci sono parecchi argomenti su cui riflettere.
RispondiEliminaPartiamo con lo stigmatizzare il classico comportamento adottato da molte aziende privatizzate che non hanno mai soldi a sufficienza per fare quello che dovrebbero.
Prendendo un esempio a caso, es. quello dell'ILVA di Taranto, sarebbe bene rileggere la relativa storia e valutare la tipica evoluzione degli eventi ritenuta inevitabile da chi, mentre "chiagne e fotte", macina miliardi di Euro.
In casi del genere, al di la della lista dei fatti economici e tecnici, i criteri di valutazione generale sono i soliti, ovvero bisogna indagare sulle relazioni pericolose e soprattutto sull'origine prossima e remota delle persone coinvolte.
Che ci azzeccano tali considerazioni, potrebbe domandare qualcuno ?
Tantissimo, perchè al di la di banali giustificazioni economiche sul fatto di aver o non aver adottato certe precauzioni anti-inquinamento, tutto il resto (ovvero il 95% del peso) è conseguenza di scelte, di pensieri solipsistici, di ideologie "border-line" che potrebbero essere molto simili a quelle adottate nella pervicace produzione di coperture di amianto che si è protratta per decenni (almeno 30-40 anni) oltre il momento in cui si ebbe la quasi certezza che tale materiale fosse una bomba a tempo estremamente pericolosa per la salute pubblica.
Cosa prevedono certe ideologie praticate e tramandate in determinati ambienti ?
Non è dato saperlo con certezza ma, probabilmente, includono obiettivi simili a quelli perseguiti decine di secoli fa, ovvero "sacrifici", meglio se subdoli ed indiretti, cosa che in una società "tecno-medievale" come quella italiana è estremamente facile da attuare per le ovvie "derive mentali" di chi la popola.
Facciamo un esempio (fra i tanti elencabili) che potrebbe effettivamente far sorgere parecchi dubbi, ovvero la mancata copertura / protezione dei depositi di minerale le cui polveri sono state ampiamente disperse per anni dal vento tipico di una città di mare.
Certo, la dispersione di polveri dai depositi non è stato l'unico problema dell'impianto in oggetto (ben più importanti sono state le emissioni dirette in atmosfera, ecc.), ma si è mai realmente cercata e soprattutto attuata una minima soluzione ad un problema di non difficile soluzione ?
No, ed è qui che si rivela la "sottile malvagità che proviene dal passato".
Circa gli effetti sulla salute pubblica, non è un'eresia affermare che potrebbero esserci state più concause nel tempo, es. precedenti attività industriali, coperture / depositi di amianto, inquinanti vari entrati nella catena alimentare (es. prodotti ittici, animali legati alla pastorizia, ecc.), tuttavia resta da stabilire quanto queste concause abbiano contribuito alla diffusione e/o all'aggravamento di patologie più o meno fatali / invalidanti.
RispondiEliminaDato che tali effetti risultano correlati alla distanza dall'impianto in oggetto è abbastanza logico supporre che il cerchio dei maggiori sospettati si restringa parecchio; oltretutto non ci vuole un genio per capire che l'emissione continua di determinate micro-particelle, tipiche anche di molti inceneritori, non può che minare rapidamente la salute di chi le aspira o comunque le incorpora nel proprio organismo.
Qui bisogna ricordarsi anche della campagna anti-fumo condotta negli ultimi lustri e che subì una notevole accelerazione circa 7-10 anni fa proprio in concomitanza / previsione di un rilancio degli aiuti per gli inceneritori (rif. CIP6 e relativi contributi alla questione dati dai vari governi, magari anche da quello attuale).
Non v'è dubbio che il fumo di sigarette o altro similare sia una componente parecchio aggravante degli effetti causati dall'inquinamento atmosferico, quindi se si prevede di aggiungere / incrementare qualcosa di estremamente subdolo e diffuso, cosa c'è di meglio se non attribuire eventuali peggioramenti nella salute pubblica al recente passato "fumoso" (attivo e passivo) e quindi sordidamente "peccaminoso" di gran parte degli italiani ?
Il soggetto che ha riportato affermazioni / riferimenti alle concause fumo ed alcool come spiegazione per il forte aumento di patologie a Taranto ha quindi attuato una vera e propria "psyop" in miniatura perfettamente collegata con le macro operazioni generali in atto da anni.
Oltre a questo stiamo parlando di qualcuno che sta ovviamente cercando di alleggerire / non aggravare le evidenti responsabilità dell'azienda in oggetto e se pensiamo che lo stesso è considerato un "risanatore" di imprese in difficoltà e si è distinto come nella fase della "revisione dei conti" attuata (o meglio, iniziata) dal governo Monti, bisogna parimenti porsi la seguente semplice domanda.
Le richieste collettive di risarcimento danni sono pro o contro l'obiettivo della massimizzazione del profitto ?
Se a questo aggiungiamo:
RispondiElimina- passate attività industriali, ecc. che hanno inquinato migliaia di siti in Italia;
- le generiche attività di dispersione di rifiuti tossici nell'ambiente da parte delle ecomafie (sotterramento, immersione in fondali marini / fluviali, mescolamento / incorporamento in manufatti edili, ecc.);
- i roghi di sostanze più o meno tossiche / cancerogene attuate da decine di anni nella "terra dei fuochi" e, da alcuni lustri, anche in molte altre zone d'Italia grazie a vari gruppi più o meno deviati / criminali, ecc. che non di rado vantano contatti con le mafie, es. gruppi di immigrati dell'est e non (incluse certe categorie di ZINGARI con una particolare predilezione per il fuoco a prescindere da cosa si brucia), ecc.;
- moltissime altre sotto-attività ed insidie reali che non nominiamo per pietà e brevità ...
... si dovrebbe capire che, nella sua totalità, siamo di fronte ad uno scenario abbastanza compromesso, costantemente e colpevolmente sottovalutato a vari livelli, da quello politico a quello giuridico a quello sociale generale (che è la cosa più grave).
A fronte di tutto questo, si ha ancora il coraggio di parlare di ripresa ECONOMICA, di INTEGRAZIONE (??) e di altre questioni che dovrebbero essere messe in coda o comunque riposizionate rispetto ad altre assolutamente prioritarie ?
Purtroppo non si è ancora capito che questa nazione va, "per ora solo metaforicamente e culturalmente parlando", RASA al SUOLO partendo dall'ALTO verso il basso, perchè è inevitabile notare che, nella pratica, c'è una SINISTRA "convergenza mentale / attitudinale" fra una certa classe politico-direttiva, alcune categorie imprenditoriali / dirigenziali tipo quelle dell'ILVA e gruppi criminali di varia estrazione, con la connivenza di alcune fasce di popolazione, cosa che nel suo complesso facilita e concorre all'esecuzione e diffusione di REATI AMBIENTALI E, in ultima analisi, SOCIALI GRAVISSIMI !!!
Bisognerebbe cominciare con il FERMARE i ROGHI e la dispersione di SOSTANZE / polveri TOSSICHE ma se uno stato non si preoccupa di questo per decenni ed al contrario minimizza e tende a depenalizzare le già ridicole pene per i REATI AMBIENTALI, magari corredandoli con tante scuse ed indulti periodici, quando in poche ore è in grado di localizzare e sbattere fuori dai confini nazionali una qualsiasi presunta "puttana russa sgradita" (citaz.), allora è chiaro che è ampiamente colluso / complice e di questo FATTO bisognerebbe ricordarsene SEMPRE, operando, al momento opportuno, scelte compatte e spietate.
Capito PD e compagnia bella ?
Sull'ilva tuttavia leggevo smentite: http://www.ilpost.it/davidedeluca/2013/07/15/la-lettera-di-bondi-sullilva/
RispondiEliminaSiamo ormai alla mistificazione più becera e tra l'altro anche poco furba dato che nessuno potrebbe credere ad una assurdità come quella detta da Bondi (senza contare tutte le altre dette da tanti esponenti in Italia e nel mondo come tu hai ben evidenziato nel tuo post).
RispondiEliminaLa tua disamina è corretta e proprio per queste ragioni drammatica perchè sembra quasi travalicare i confini nazionali per estendersi a tutto il Pianeta e quindi essere globale (proprio come l'economia che tanto ha causato sfacelo della vita sociale in questi anni) per cui più difficilmente ostacolabile.
Uno può stupirsi delle mistificazioni contenute in certi cosiddetti "studi scientifici" solo se non conosce il mondo della ricerca. Un mondo quasi completamente vendutosi agli interessi della "corporation". Ho bisogno di piazzare questo farmaco (magari tossico)? Lo studio scientifico inventa la malattia corrispondente. Devo trivellare in zona sismica? Lo studio scientifico dei dotti e sapienti mi rassicura che non c'è pericolo.
EliminaLa ricerca pura e disinteressata, per non parlare del fatto che dovrebbe essere tesa al raggiungimento del bene comune, non esiste quasi più.
Brava, hai lanciato un altro bel sasso nello stagno, evidentemente ne consegue che una sintesi minimalista potrebbe essere questa seguita da reazione verbale popolare come questa (versione molto edulcorata).
RispondiElimina"Il potere industriale si comporta come un killer sociopatico."
Nell'associare ai comportamenti dei grandi gruppi industriali multinazionali tutti i sintomi delle psicopatie qualcuno ci ha fatto un docufilm, ottimo peraltro, che avrai sicuramente già visto, nel quale tra l'altro troviamo:
"La domanda che spunta periodicamente è: "Fino a che punto la corporation può essere considerata psicopatica?". Se vediamo una corporation come persona giuridica, non dovrebbe essere tanto difficile mettere in parallelo la psicopatia dell'individuo con la psicopatia della corporation. Potremmo esaminare le caratteristiche di questo specifico disturbo una ad una, applicate alle corporation... Ne avrebbe tutte le caratteristiche. E infatti, sotto molti aspetti, la corporation risponde al prototipo dello psicopatico."
(Robert Hare, psicologo dell'FBI)
Tratto da "The Corporation"):
QUI il segmento video relativo al testo sopra riportato.
QUI il film completo.
Per chi non l'abbia già fatto ne consiglio vivamente la visione, merita.
Detto ciò, è evidente che, nel caso di "The Corporation", strutturare buona parte dell'impianto narrativo sul piano dell'analisi psichiatrica mi è parso un abile escamotage per aggirare le resistenze mentali del pubblico nord americano. Da qui a credere che il comportamento dei grandi gruppi industriali sia da ricondurre a mere sociopatie individuali ce ne corre e ci porta fuori strada (oltre a fornirgli un comodo alibi). Nel tuo post invece, ben sapendo che non sei un'ingenua, credo che tu intendessi sottolineare i devastanti effetti finali al pari di quelli di un killer di massa ben sapendo che i suoi protagonisti non sono altro che volgari criminali che ad un'eventuale giuria certamente risponderebbero: "...eseguivo solamente gli ordini del consiglio di amministrazione". Eichmann docet.
"La riprova che sono dei nazisti è l'uso sempre più spudorato che fanno del negazionismo"
QED ;)
Conosco il film "The Corporation" e l'ho linkato in un vecchio post di cui ora non ricordo il titolo.
EliminaCredo che la metafora psichiatrica sia nata negli autori dopo la scoperta che una corporation in USA è trattata al pari di "persona fisica" dotata di diritti (un po' meno di doveri).
Io distinguo anche tra psicopatia e sociopatia (quest'ultima tipica del serial killer), una condizione che include estrema lucidità di comportamenti, assenza totale di rimorso e consapevolezza del male commesso, assenza di pietà per le vittime. In fondo la corporation come il SK, agisce per soddisfare i suoi bisogni: profitti da un lato e soddisfacimento della propria perversione dall'altro.
Sul fatto che abbiamo a che fare con meri esecutori pescati nel sottobosco della meschinità umana(volonterosi carnefici li chiamerebbe quel ragazzaccio di Daniel Goldhagen) sono assolutamente d'accordo. Il ritorno della banalità del male.
Bondi ha solamente scritto una breve e NEUTRA NOTA di ACCOMPAGNAMENTO ad una relazione di "esperti" stilata come risposta critica alla correttezza metodologica di precedenti studi / rapporti sull'inquinamento a Taranto e sul presunto ruolo dell'ILVA relativo all'aumento delle patologie tumorali, quindi è nel ruolo "dell'ambasciator non porta pena" o forse di quello di un "avvocato d'ufficio".
RispondiEliminaSalvo questo particolare, che era già chiaro in partenza ma che si sospettava fosse stato completato da dichiarazioni verbali in merito alla relazione, restano assolutamente vere tutte le altre considerazioni, in particolare quelle relative all'uso di una specie di "NEOLINGUA" tendenzialmente assolutamente negazionista su ogni danno pubblico, causato dall'attività aziendale, che possa rappresentare la benché minima minaccia al livello di utile PRIVATO dell'impresa (ove in questo caso per impresa s'intende la sua degenerazione in un nucleo affaristico, di natura "aliena" ed assolutamente ostile agli interessi pubblici di medio e lungo periodo, in quanto chiaramente ispirato ai principi del "familismo amorale").
Certo l'impianto in oggetto (da 18 anni ILVA) non è e soprattutto non è stato la sola sorgente di inquinamento, tuttavia se confrontiamo il livello misurato e/o calcolato/stimato degli elementi emessi in ATMOSFERA nel 2010 (rif. perizia chimica eseguita PRIMA dell'inizio degli interventi in atto volti a ridurre le emissioni stesse), con le teoriche elucubrazioni (molto parziali) degli esperti della relazione in oggetto cui si fa riferimento nel post, non si può che concludere che il nesso fra causa ed effetto è l'oggetto delle più turpi deformazioni e stravolgimenti che si possano immaginare (tutte attitudini / tendenze che provengono da tempi molto antichi e da zone in prevalenza esterne a quelle italiane).
L'ordinanza di sequestro di parte degli impianti emessa nel 2012 da parte del GIP ha riportato motivazioni assolutamente chiare e comprensibili che mettono nero su bianco gli effetti delle sopracitate tendenze:
"... chi gestiva e gestisce l'Ilva ha continuato nell'attività inquinante con coscienza e volontà per la logica del profitto, calpestando le più elementari regole di sicurezza ..."
Si noti che per logica del profitto s'intende la mancata rinuncia ad un utile netto di 100 piuttosto che di 60-70 che avrebbe consentito l'esecuzione dilazionata nel tempo degli interventi necessari, un principio guida ricordato, a suo tempo, anche dalla signorina "Terry".
In buona sostanza la problematica è incentrata anche questione degli individui "socialmente pericolosi" e su questo piano, come già accennato in precedenza, c'è poca differenza fra uno stalker, un gruppo eco-mafioso, un gruppo incendiario, una multinazionale d'assalto, ecc. in quanto tutti questi soggetti sono spesso permeati da principi simili a quelli del "familismo-amorale".