giovedì 3 settembre 2020

SIAMO UOMINI O CAPI DI BESTIAME?


Che cosa vedete in questa immagine? Io vedo uno sconosciuto mascherato che sta puntando una specie di pistola alla testa di una ragazza. Lo so che non è una pistola ma un termoscanner, un dispositivo per la misurazione della temperatura corporea e che per qualche motivo recondito sempre legato all'inversione del senso, questa scena dovrebbe rassicurarci sul fatto che lo Stato, mediante questo tipo di precauzioni, stia pensando a proteggere la nostra incolumità di fronte alla pandemia. Invece, per le leggi della comunicazione non verbale, non si può non interpretare questo gesto come un atto di aggressione. Oltretutto se sappiamo trattarsi di un'imposizione applicata in luoghi dove, prima della Psicovid, si poteva entrare ed uscire liberamente senza controlli. In questo caso un negozio. 

Esiste una zona dello spazio attorno alla nostra persona chiamato spazio vitale personale o prossemico. In generale, più permettiamo che altre persone si avvicinino a noi, fino a toccarci, maggiore è il grado di intimità che ad esse concediamo. Secondo la classificazione dell'antropologo Edward Hall, nella nostra cultura una distanza inferiore ai 50 cm. tra persone caratterizza la relazione intima, di confidenza, di affetto, di amore oppure di stretta condivisione di un evento sociale che ci accomuna. Dai 50 centimetri al metro di distanza si interagisce con gli amici e da 1 a 2 metri con i conoscenti. 

Nel caso raffigurato nella foto però si può essere sicuri che la ragazza e l'uomo mascherato non si conoscano affatto e non condividano interessi in comune né tanto meno una relazione intima. Non sono nemmeno amici o conoscenti, eppure lui si avvicina ad una perfetta sconosciuta, fino quasi a toccarla, per giunta appropriandosi con la forza di un suo parametro vitale, la temperatura. Quei dati sensibili per il quali di solito siamo costretti a firmare risme di fogli della privacy. 
Il braccio alzato della ragazza è un chiaro accenno di difesa ed è perfettamente congruo alla situazione. Se non ci fosse di mezzo il termoscanner, la ragazza potrebbe pensare benissimo ad un tentativo di aggressione nei suoi confronti.
Il tizio non vuole la borsa o abusare sessualmente di lei, come avremmo pensato una volta, ovvero un anno fa, ma la sua temperatura. E a che titolo? Non è nemmeno un pubblico ufficiale in divisa rappresentante un'autorità, perché glielo impone e secondo quale legge codificata? Facciamo questo "in ottemperanza alle disposizioni delle autorità", dicono le voci registrate che da mesi ci perseguitano mentre facciamo la spesa nei supermercati. Ma quale autorità in questo caso, se non quella del mercato, di cui costui è un agente di infimo grado?

Mi è capitato già un paio di volte di essere bippata dall'uomo del termoscanner. La prima fu all'entrata del negozio di una nota catena. Lì in fila, assieme ad altra sudata umanità in attesa dello "sparo" da parte di un gigantesco uomo di colore vestito come un man in black, pensai alle povere vacche in attesa del colpo di grazia al macello, della scarica che brutalmente le avvia a diventare costate, filetti, testine e scamoni. Non è che l'immaginario sia pessimista, sa cogliere i segnali di pericolo prima ancora della ragione. 
La seconda volta è stato ieri, dal parrucchiere. Nonostante sia piuttosto in confidenza con chi mi fa i capelli, l'ho comunque percepito come una violazione del mio spazio vitale. La differenza è che la ragazza del parrucchiere mi ha detto "scusa, devo farlo", il tizio sconosciuto all'ingresso del corral non si scusa e sembra addirittura godere di quel quarto d'ora da kapo concessogli assieme al contratto da fame che ha strappato alla multinazionale. 

Tenete presente che, parallelamente all'irruzione nello spazio vitale da parte di sconosciuti, siamo bombardati dalla richiesta di "mantenere la distanza di almeno un metro" dagli altri in pubblico, fosse anche il nostro amante, per il quale vige però il divieto di bacio. Ma davvero? Nessun divieto di pratiche sadomaso invasive, suppongo. Un bel divieto di intimità corredato dall'utilizzo coatto della maschera che amplifica la distanza anche emotiva dai propri simili. Aggiungiamoci che la Psicovid è la panpsicosi la cui misurazione è affidata agli strumenti sballati o inadeguati, non ultimo il termoscanner cinese, affidabile come il "mi fai morire" di una cortigiana, e avrete un altro bell'indizio della gigantesca presa per i fondelli che però preannuncia ben altre privazioni della libertà personale in nome dell'andrà tutto bene.

Se siamo veramente tutti uguali, come dicono i buoni, mi verrebbe voglia di fare un esperimento. Cosa succederebbe se io mi portassi nella borsa un termoscanner e, al momento del puntamento, pretendessi di conoscere in cambio la temperatura del puntatore, volessi insomma ricambiare? Avremmo un bel Mexican standoff sul 37,8° reciproco? Si potrebbe provare.


Concedere l'irruzione nel proprio spazio vitale per la presa della temperatura di stato serve come antipasto a ben altre cessioni di sovranità corporea, dalla iniezione di qualsiasi intruglio sperimentale per sconfiggere la pandemia elastica del principio di indeterminazione della positività all'impianto di congegni altrettanto progressisti. Vi violeranno perché la talpa ha scavato nella tana della Libertà e ormai l'ha occupata, e tutto sarà fatto in nome della Collettività, l'entità alla quale devi essere pronto a sacrificare i tuoi figli. 
Se invece semplicemente rispettassimo il singolo individuo e incidessimo nel marmo che egli, sia uomo, donna o bambino, non deve essere violato contro la sua volontà per nessun motivo, fosse anche il ritorno della Peste Nera, avremmo rispettato e protetto l'Umanità intera. L'unico vero cavallo di Troia è il collettivismo dell'Uomo come capo di bestiame da abbattere contrapposto al principio dell'essere umano come creatura inviolabile perché Sacra.

Ce lo stanno dicendo in tutti i modi, in subliminale e apertamente. Sono pronti a TSO, vaccinazione obbligatoria e giù giù fino nell'abisso. Se c'è un'Opposizione a tutto questo è bene che sappia che non ci accontenteremo di meno che della testuggine romana a difesa della inviolabilità del singolo e dell'assoluta non negoziabilità di questo principio. Con tutto il rispetto e l'affetto, saranno necessari fatti concreti, dichiarazioni cristalline e assoluta assenza di ambiguità, non possiamo fidarci e basta. Consideratela un'ordalia.

6 commenti:

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  2. Oggi °C...domani °Chip...

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  3. Condivido tutto, ma soprattutto le ultime tre righe. In effetti, la c.d. emergenza Covid ha innalzato il livello della battaglia, che ormai riguarda la difesa dei diritti fondamentali e della libertà personale. Che sono ovviamente prioritari anche rispetto alle importanti questioni che da anni dividono le forze politiche (Euro, austerità, immigrazione, ecc.). E' chiaro che il nemico ora più che mai è la sinistra, che sta portando a termine il suo compito di liquidatore del Paese ma anche dei singoli cittadini, che vuole ridotti a sudditi impotenti, spaventati e impoveriti. Ma è anche evidente che chi si oppone a questa nuova forma di totalitarismo, che mette insieme gli incubi orwelliani, le distopie di Huxley e i metodi dei peggiori regimi della storia (da Mao a Pol Pot, con un assaggio di Pinochet)deve farlo con la consapevolezza della posta in gioco. In questi mesi purtroppo la sensazione non è stata questa, e in qualche occasione mi è sembrato che i consapevoli fossero pochi e per di più isolati, ma spero di sbagliarmi.
    Un caro saluto Barbara, e complimenti ancora per le interessantissime interviste sul canale video.
    Gianni Pinelli

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  4. vengo dal Canada, sono molto felice di condividere la mia grande e meravigliosa testimonianza con tutti su questa piattaforma ..: Sono stato sposato per 4 anni con mio marito e all'improvviso è entrata in scena un'altra donna che ha iniziato a odiarmi ed era offensivo e tutto perché non gli ho mai dato alla luce un bambino. ma lo amavo ancora con tutto il cuore e lo desideravo a tutti i costi ... Ha chiesto il divorzio e tutta la mia vita stava andando in pezzi e non sapevo cosa fare, si è trasferito da casa e mi ha abbandonato tutto da solo, un giorno un mio caro amico mi ha raccontato di aver provato i mezzi spirituali per riportare indietro mio marito, quindi sono andato online per cercare e ho trovato così tanti incantatori che hanno solo perso tempo e preso molti soldi da me, ma sono tornato da lei e le ho detto che il modo spirituale ha solo preso i miei soldi e non ha prodotto nulla, e lei mi ha fatto conoscere un incantatore chiamato Dr.Wealthy, quindi ho deciso di provarlo. anche se non credevo in tutte quelle cose a causa di quello che ho passato di recente, ho contattato il Dottore e gli ho spiegato tutti i miei problemi e mi ha detto che non avrei dovuto preoccuparmi quando ha lanciato l'incantesimo su di me e sul mio marito che mio marito tornerà da me e che entro 3 settimane rimarrò incinta, quindi ho fatto il piccolo che mi ha chiesto di fare ed ecco che tutto funziona, mio ​​marito è tornato da me e in questo momento abbiamo gemelli ragazzo e ragazza, quindi grazie a Dr.Wealthy sei davvero un grande incantatore, nel caso in cui qualcuno abbia bisogno di aiuto ecco il suo indirizzo email; wealthylovespell@gmail.com I suoi incantesimi sono per una vita migliore O whatsapp ora +2348105150446

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  5. Anonimo12:58

    "Concedere l'irruzione nel proprio spazio vitale per la presa della temperatura di stato serve come antipasto a ben altre cessioni di sovranità corporea"

    Questo e' un principio che vale in ogni ambito, purtroppo. A me ad esempio Facebook o altri social, dove si dice che si e' spostato il dibattito (questo e’ il terzo blog dove leggo simile affermazione), sembrano le stalle del bestiame di cui qui si parla. Il bestiame, mandria o gregge che sia, rappresentante la massa, siamo noi, da tempi immemmori, oggi vi e’ l’epifania, la manifestazione di tale verita’. Nel momento in cui accettiamo rituali di massa, neanche imposti poi, ma su base volontaria, diveniamo massa senza accorgercene, consensualmente, ritualmente, gradualmente. Poi il potere stringe il cappio finche’ quest’ultimo diviene visibile, per chi vuol vedere. Si riuscisse almeno ad essere lupi, anche lupi solitari se necessario, all’interno dei recinti imposti, nessuno potrebbe dire che abbiamo scelto noi di essere massa.
    Spero tanto di sbagliarmi, ma percepisco i social come i principali mezzi di massificazione e mercificazione, in cui ci si presta a rilasciare dati sensibili, insensibili, stupidi o intelligenti che siano. Mi sembrano luoghi in cui il midcult abbraccia e si fonde col masscult, dove uno vale zero, dove ognuno capisce quel che vuole capire e ignora il resto, dove vincono non la ragione o il buon senso, ma la iperconnettività e la ipercomunicazione, dove i pensieri finiscono per divenire preimpostati e reiterati a catena senza bisogno di essere elaborati e interiorizzati. In fondo anche la “social distance” che oggi sentiamo imposta, ce la eravamo già autoinflitta senza alcuna obiezione da soli, aderendo e dando preponderanza a chat, social, e altre forme di comunicazione in isolamento, felicemente, fino alla sempre maggiore identificazione col sé virtuale, liquefatto nella ipercomunicazione e nel narcisismo di massa. È così che, dopo che la massa si è fatta l’entità dominante dell’esistente, per nostra volontà, imporlo su scala maggiore è stata una semplice conseguenza. Presto tale omologazione tocchera’ al linguaggio, non solo riguardo la padronanza di esso e dei concetti astratti, ma anche riguardo la necessita’ e l’uso della conoscenza di sfumature semantiche, ambiguita’, richiami che saranno banditi o dimenticati perche’ dannosi o inutili nel nuovo sistema di comunicazione rapida e concisa.

    Ise

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  6. Anonimo13:05

    Condivido invece il parallelo col la Rivoluzione Culturale, come in post precedenti: quello fu un test chiave dell’esperimento “Come annientare psicologicamente gli esseri umani”, riprodotto scientificamente piu’ volte, prima localmente, per poi applicarlo scala sempre piu’ grande senza timore di fallire.
    Volendo aggiungere elementi nel paragone, si potrebbe tenere presente che allora fu abolita la proprieta’ privata e fu falciata la classe intellettuale, tramite quello che in inglese si chiama “eliticide” o “elitocide”, parola che non mi sembra esista in italiano. La Wikipedia inglese cosi’ la spiega: “the killing of the leadership, the educated, and the clergy of a group”. It is usually carried out during the beginning of a genocide in order to cripple a possible resistance movement against its perpetrators”, … l’inizio di un genocidio, e cosi’ fu. Lo scopo di Mao era passare dalla societa’ agricola a quella industriale tramite collettivizzazione, abbandono parziale dell’agricoltura ed eliminazione di qualsiasi leadership per dare il potere alle masse che dovevano governare, ossia autogovernarsi, un po’ come l’uno vale uno. Poi di scuse per convincere tutti ce ne furono molte: la giustizia sociale, la Guerra al nemico esterno; poi anche solo il lavaggio del cervello attuato tramite il terrore sarebbe stato sufficiente. Qualche calcolo ando’ storto, soprattutto a causa dello stress-trauma psicologico che porto’ per molto tempo i funzionari locali a dichiarare cifre false e lievitate della produzione locale pur di rientrare nei parametri. E cosi’, prima dell’industrializzazione, realizzarono la piu’ grande carestia della storia cinese.
    Oggi lo scopo e’ passare dalla societa’ industriale a quella digitale, le dinamiche e le forme della trasformazione sono diverse, ma la sostanza e la metodologia e’ quella, purtroppo. Quale piccolo manuale di sopravvivenza psicologica per restare umani in queste condizioni disumane suggerisco il libro autobiografico di Zhang Xianliang “Zuppa d’erba”, il titolo originale era ”Saggezza nell’Avversita’”.
    "Tutto ciò che vedevo intorno a me era diverso da quanto avevo letto nei libri. L'uomo esaltato da poeti, scrittori, studiosi di etica, pedagoghi, filosofi, storici, pareva essersi ridotto a uno stato non molto diverso da quello dei rospi di cui si cibava. Tutti gli animali del globo, anche i più infimi, parevano conformarsi alle leggi naturali della loro specie. Non vi era nulla di incomprensibile in ciò. Soltanto era difficile comprendere perché l'uomo dovesse vivere una vita simile. In realtà non avevo alcun desiderio di comprendere. Mi limitavo a sopravvivere, da mattino a sera, con una sorta di inesprimibile meraviglia per ciò che stava accadendo. Che continuassi a vivere, che ancora non volessi morire, che ancora esigessi da me stesso di diventare una persona migliore, questo sì che destava meraviglia.”

    Auguro a tutti e buona fortuna e saggezza (e meraviglia) nell'avversita'.
    Saluti,
    Ise

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