L'altra sera su La7 purpurea di Cairo, nel programma di Mentana "Bersaglio mobile" (che titolo da cecchino) ho visto un attore interpretare tre politici diversi o tre attori diversi interpretare lo stesso politico. Mi riferisco all'intervista separata in casa a Bersani, B. e Monti, i tre candidati mainstream a queste elezioni politiche fuori stagione, espressione della volontà del grande occhio di Euron.
Sono riuscita a seguire parzialmente i deliri di Bersani e B. ma, sul finire di B. mi sono addormentata e mi sono risvegliata solo sul finale di trasmissione con la vocetta di HAL9000 che ripeteva i suoi proclami filotedeschi.
L'impressione generale è stata quella di aver assistito ad una visita psichiatrica a tre pazienti e di aver ascoltato con un misto di sconcerto e pena i loro deliri.
L'anziano con i dané che molesta altri anziani inviando loro lettere ricattatorie, l'altro che si esprime con una pittoresca e paesana insalata di parole e molesta altri anziani nel bar del circolo, per imitare l'altro, promettendo loro di togliergli il ticket (ci sarebbe da scrivere un intero pezzo solo su questo poveruomo che ha perso completamente il contatto con la realtà del suo paese).
Infine quello che, tolto dal suo ambiente ad atmosfera controllata e messo in un altro ruolo troppo impegnativo per lui, non ha retto al burn-out e ora sbarella di delirio di onnipotenza peggio di Norma Desmond sul set di DeMille, millantando crediti dai mercati, dagli altri statisti europei e permettendosi perfino di dire agli elettori italiani che "la Merkel non approverebbe un governo di sinistra nell'anno delle sue elezioni".
Se il Ph. D. Mentana voleva farci capire meglio con chi abbiamo a che fare prima del voto ci è riuscito in pieno e lo ringrazio per il contributo alla decisione di tanti italiani di guardarsi bene dal votare questi figuri.
Sono tre pazzi e pure pericolosi perché da queste elezioni hanno tutto da perdere e cercano di annaspare per non finire nelle sabbie mobili dei loro reciproci fallimenti personali e di partito aggrappandosi alle nostre giacche e tirandoci giù con loro. Noi invece, come direbbe un economista tedesco senza il master a Chicago ma bravino lo stesso, da questo voto abbiamo da perdere solo le nostre catene e saremo ben lieti di sfuggirgli.
Questa entità elettorale una e trina è un bel bersaglio mobile da impallinare con un voto che consegni la triade all'archivio delle esperienze politiche fallimentari della nostra storia di povero paese provinciale ma con la vanità e la spocchia di potenza mondiale che avremmo potuto essere se il gatto non ci avesse mangiato i libri.
I tre dell'Ave Maria sono terrorizzati perché c'è nell'aria, lo si respira, qualcosa di indubbiamente simile alla vigilia di un clamoroso atto collettivo che andrà contro la politica tradizionale, al di là delle bandiere, dei colori e delle ideologie. Un atto che nasce dalla consapevolezza che non si può fare altrimenti. La gemmazione spontanea di una rivoluzione culturale di cui il famigerato Grillo è solo il catalizzatore forse perfino inconsapevole.
Hanno voglia l'ambiguo Santoro e la penosa Unità a tirare in ballo gli slogan fascisti da appiccicare al Movimento 5 Stelle. Sono tentativi disperati di gente che è disposta invece a votare chi li ha già consegnati mani e piedi legati al neoegemonismo del complesso chimico-industriale tedesco. Infami traditori che cercano per l'ennesima volta di spaventare i loro piddini, papiminkia e borghesacci con il solito ricatto del voto utile e della minaccia comunista da una parte e berlusconiana dall'altra (cioè la minaccia fantasma) che, tra parentesi, intanto si becca forse un'altra televisione ma, non temete, appena al governo il Bersani vi fa il conflitto di interessi, vi scende il cane e vi ridipinge pure casa.
Abbiamo ancora un giorno e mezzo per liberarci di altri inutili partitelli in mano a vanesi cicisbei o altri residuati bellici inesplosi. Quello che il triumvirato dei falliti non capisce è che la gente adesso indaga, controlla, verifica, non si fida più e, se scopre l'inganno, s'incazza. Prendetevela con Google, invece che con i vostri elettori se non accettano più passivamente chiunque si candidi. Ieri in rete è stato un massacro. Sono stati sacrificati al pubblico ludibrio il gagà che non aveva detto agli amici Giannino, l'atroce video piddino degli smacchiatori, le lettere ricattatorie di B. fotografate e sbattute sui social con su scritto il messaggio di risposta. Nessuna pietà.
Parlate pure, vomitate dallo schermo tv le vostre cazzate e false promesse, non vi ascoltiamo più e ci rivediamo martedì. Sarà un piacere diventare massa critica e rompervi gli schemi.
Martedì sarà un gran bruciar di culi. Sarà bello registrare le loro facce sui DVD e farle passare e ripassare sul teleschermo nei futuri momenti di tristezza.
Non sarà una passeggiata, però. Martedì scopriremo il concetto di democrazia che hanno le figure istituzionali e i partiti mainstream quando scopriranno che non tutti gli italiani hanno seguito i diktat di questa arrogante casta di servi padroni.
Vedrete che ci prenderemo altro che dei coglioni, dei senzatesta, degli sciagurati. La prima cosa che diranno è che bisogna tornare al voto, che non vale perché loro non hanno vinto. Verrà fuori il loro lato peggiore da dittatori dentro, la loro ira funesta di incantatori disattivati.
Aspettatevi il monito del presidente peggiorista, sconvolto dalla disfatta del suo esecutore fallimentare di riferimento. Aspettatevi l'ira del nano che griderà sicuramente al broglio e quella dei piddini che saranno riusciti ancora una volta a "farsi fregare le elezioni".
Intanto però assisteremo, speriamo, all'addio ai Casini e ai Fini ed al conseguente coma etilico di B.
Qualunque cosa accada speriamo faccia capire agli italiani che la democrazia, con tutti i suoi difetti, è l'unica cosa che può salvarci e che non permetteremo che ce la tolgano. Se lo ricordi, l'uno e trino.
Caspita, pensa che anch'io ho postato per mio conto su quella trasmissione. Bene, vedo che non sono il solo a ricavarne un'impressione penosa, davvero da fine di un regime (magari, puoi anche leggerti il mio pezzo, lo trovi facilmente, evito di mettere links).
RispondiEliminaammazza.. brava!! per fortuna mi sono persa la trasmissione
RispondiEliminaposto il commento di tale Eleonora in merito alla dichiarazione di non voto da parte di Marco Cedolin motivandolo col fatto che ormai sia già tutto deciso a tavolino,che magari sarà pure vero ma diamogli una chance a questi ragazzi;
RispondiElimina"In una scuola di provincia il giorno 20 c.m.( oggi e la scuola è quella in cui lavoro) si presenta un giovane consigliere comunale e chiede un accesso agli atti del consiglio di istituto. Strano, non accade mai che qualcuno si interessi a quel che delibera una scuola! Gli interessano invece e molto le decisioni dell'istituzione che coinvolgono l'amministrazione locale.
Chi è questo strano ragazzo educato e volenteroso che vuole garantire quel che nessuno ha mai garantito e cioè che scuola ed enti locali dialoghino e arrivino a fare gli interessi della comunità?
Sarà un PDellino, un PDessino, un Casiniano, un Montiano, un Finiano, un Vendoliano?
Nooooooooooooooooooooo un terribilissimo grillino inesperto e che si è tagliato perfino lo stipendio contro la volontà di tutti gli altri......
A scuola non ha tremato nessuno per "l'intromissione" sono rimasti tutti favorevolmente sorpresi...."
Eleonora
Chissà perché, la blogger, dotata di una certa ironia peraltro datata quanto i personaggi che crede di criticare così superficialmente, non cita mai, ma proprio mai, l'unico reale competitor, non in termini numerici ma nei contenuti, di Beppe Grillo (che dal canto suo, insieme con casaleggio, si è ben guardato dal metterci la faccia candidandosi): INGROIA. Andate a leggervi i programmi della sua lista e forse sarà il caso di ridiscutere, nel metodo e nel merito, di questo gigantesco imbroglio mediatico di nome beppe grillo.
RispondiEliminaFranco DJ
@Franco DJ
RispondiEliminaIngroia mi piace come magistrato. Lo ritengo una persona perbene. Però ha solo rimesso insieme i cocci della vecchia sinistra, accettando di non poter ambire al governo ma solo all'opposizione, perché il PD non è più di sinistra e non l'avrebbe mai voluto. Spero vivamente che RC entri in parlamento e con buoni numeri ma qui bisogna dare una lezione ai partiti maggiori.
Poi mi spiegherai cosa significa ironia datata.
Facile commentare con il senno di poi, quindi mi limito a incoraggiare Lameduck a continuare nelle sue sagaci analisi.
RispondiEliminaCiao.