Non bastassero i candidati leader mainstream che si arrabattano per suggerirci il voto più utile (a loro), che vogliono prenderci per mano perché, essendo dei poveri dementi, occorre accompagnarci nel seggio come la nonna Adelina e magari anche guidarci la mano sul segno giusto (per loro), questa volta abbiamo anche l'onore dell'impiccio da fuori, dell'ingerenza da parte di presunti amici e sedicenti alleati. Forse amici più del famigerato giaguaro, che nostri.
Il coro delle suocere bulgare affinché le nuore italiane intendano comprende i tedeschi come il ministro delle finanze di Angela Merkel Stranamore-Schäuble, terrorizzato che un governo non più appecoronato e legato stile shibari alla follia dell'euro possa rovinargli i sogni di Quarto Reich Milionario. Ma comprende anche il coretto delle voci bianche degli utili funzionari idioti dell'euroregime. Gli Stanlii e gli Olli delle comiche di Bruxelles.
Vi dono un florilegio di queste clamorose ingerenze nella nostra sovranità nazionale come promemoria da settimana prima del voto.
«Berlino sta con Monti. Il premier uscente ha dato stabilità all'Italia e a tutta Europa. Ora non bisogna ostacolare il suo cammino». (Wolfgang Schäuble)
"Tra agosto e novembre 2011 il governo Berlusconi ha deciso di non rispettare più gli impegni presi in estate con l’Europa e in questo modo ha soffocato la crescita economica italiana. Questa situazione ha portato alla fine del governo Berlusconi e alla formazione del governo di Mario Monti che poi è riuscito a stabilizzare la situazione in Italia". (Olli Rehn)
“Il governo italiano ha avviato un processo di riforme che ha creato le basi per la crescita economica. Monti ha dimostrato grande leadership e coraggio”. E' auspicabile che chiunque vada al governo continui il processo di riforme in una prospettiva di stabilità e crescita di lungo periodo”. (L’ambasciatore ed economista statunitense David Thorne)
“Abbiamo bisogno di un’Italia diversa in Europa. Il Pd di Bersani è la sola grande forza politica italiana fortemente europeista. Per questo siamo qui, e per questo abbiamo bisogno di Bersani e del Pd per un’Italia più giusta e per un’Europa più giusta." (Martin Schultz, presidente del Parlamento Europeo)
"Un governo di centrosinistra con Monti primo ministro o ministro delle Finanze sarebbe ben accolto dai mercati, dato che proseguirebbe sulle riforme. Anche un governo di sinistra [n.d.r. sic!] guidato da Bersani manterrebbe le riforme, con qualche ostacolo sul fronte del mercato del lavoro e una possibile riforma fiscale per la crescita. E' possibile un Parlamento bloccato attraverso il controllo del Senato dalla coalizione guidata da Berlusconi, uno scenario che i mercati difficilmente vedrebbero come positivo." (da un report di Goldman Sachs, gennaio 2013)
Tutti pazzi per Monti e Bersani, insomma.
Vi è stato però un endorsement alla conservazione controrivoluzionaria ancora più clamoroso, anche se è stato smentito con la nota tecnica psicotica della negazione della realtà. Vi segnalo questo articolo di Repubblica che è un capolavoro di arrampicata a mani nude sugli specchi in difesa dell'indifendibile.
Riassunto dei fatti per coloro che erano distratti dal Papa, dagli asteroidi e da Sanremo.
Il presidente Napolitano, a pochi giorni dall'importantissimo e, per certi versi, cruciale voto italiano, va casualmente in visita ufficiale negli Stati Uniti a trovare Obama e signora portando un cabaret di cannoli per le pupe.
Obama, visto il momento e al di là dei puri convenevoli del tipo "l'Italia ha fatto un buon lavoro nell'ultimo anno", non si sbilancia e si guarda bene dal far trapelare qualsiasi preferenza imperiale riguardo a candidati e partiti in lizza. Napolitano però, durante la conferenza stampa in terra americana dichiara:
"I progressi fatti con Monti devono continuare. Deploro le critiche di chi l'ha sostenuto".A casa mia si chiama un endorsement bello e buono per Scelta Civica e un'allusione neanche troppo velata a B. come spauracchio da battere. Ma non doveva, il presidente della Repubblica, rimanere super partes, eccetera eccetera? (Poi dice che uno finisce per dover dare ragione a B.)
A quel punto la Casa Bianca non può che rimediare il papocchio e dichiara ufficialmente: "Gli Usa non si schierano e non appoggiano partiti in occasione delle elezioni in altri Paesi. Sulle elezioni in Italia è il popolo italiano che decide."
Una frase che rischia di risultare ancora più imbarazzante per chi conosce la nostra storia degli ultimi settant'anni. Una barzelletta dei tempi del bandito Giuliano, che però non fa affatto ridere.
P.S. Caro Bersani, messaggio in codice: il giaguaro, anche se lo smacchi, ha sempre tanti amici. Il tacchino è sceso dal tetto. Ripeto: il tacchino - è - sceso - dal - tetto.
"Obama, visto il momento e al di là dei puri convenevoli del tipo "l'Italia ha fatto un buon lavoro nell'ultimo anno", non si sbilancia e si guarda bene dal far trapelare qualsiasi preferenza imperiale ..."
RispondiEliminaSi, però qualche giorno fa la portavoce della Casa Bianca ha usato parole molto più nette verso "l'operato di Monti che deve continuare" (questa è la sostanza) e quindi dubito che Obama fosse in disaccordo con quanto detto.
Lo stesso Luttwak ha ribadito il fatto che Monti è leggermente preferito ad altri (anche se gli altri 2 B. andrebbero bene comunque) per vari motivi, mentre Grillo è un populista (non ha dimestichezza con i conti e la matematica), è pericoloso e pazzoide (tanto non si candida quindi che vogliono ?) e poi ha amici iraniani ... (quindi è il male assoluto) !!!
Sento puzza di triumvirato, di un "tutti assieme appassionatamente".
il livello di asservimento della nostra classe dirigente(sic!) è arrivato ormai ad un punto da brivido.Il peggior pres. della repubblica ancora una volta ha dato dimostrazione da chi prende ordini,mettendo in imbarazzo lo stesso padrone di casa(anche se daccordo) che è dovuto correre ai ripari dichiarando che non si schiera con nessuno dei pretendenti al governo del nostro paese.Siamo diventati una rep presidenziale senza avercelo chiesto creando ancora di più un precedente del quale il PD nel silenzio assordante di cio che avvenuto porterà la responsabilità.
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