lunedì 26 maggio 2014

Ha voluto la bicicletta


Zanzi Barra ha lasciato questo commento al mio penultimo post. Lo ripubblico perché credo colga perfettamente il meccanismo che ha impedito a tanti "di sinistra", me compresa, di cogliere a suo tempo l'inganno del sogno dell'euro e il tradimento della propria parte politica di riferimento. 
"La questione del perchè non si e’ capito prima credo che meriti di essere oggetto di analisi psicologica, antropologica, politica per i prossimi trent’anni: non e’ la prima volta che succede e purtroppo non sara’ l’ultima; evidentemente questi progetti sfruttano alcune caratteristiche debolezze umane in modo estremamente efficace. Per quel che mi riguarda, in questa circostanza io credo di aver fallito come cittadino e come intellettuale essenzialmente perche’ mi sono sempre rifiutato di apprendere le basi dell’economia. In mancanza di queste non sono stato capace di cogliere ovvi collegamenti.
Agli inizi dei ’90 mi era ben chiaro che la battaglia “no-global” contro lo spostamento delle decisioni in un’area sovranazionale e a-democratica (NAFTA) era la piu’ importante delle battaglie, e che la UE si stava schiacciando sulla medesima strategia e che questa era anti-popolare e anti-democratica. Ma non riuscivo assolutamente a collocare l’Euro in questa strategia e, sul fronte nazionale, ero totalmente assorbito dal concreto “pericolo berlusconi”. Anche qui mi era ben chiaro - a fine anni 90 - che le odiosissime privatizzazioni le faceva il PD (e il PDS-DS prima di lui) e che non c’era alcuna differenza sostanziale nelle politiche delle due “fazioni”, ma c’era da fronteggiare “il peggio del peggio” e mi mancava lo schema interpretativo generale. Mettici un po’ di wishful thinking, mettici un po’ di pigrizia intellettuale e mettici anche la difficolta’ di orientarsi quando maggioranza e opposizione a reti unificate ripetono tutte le medesime menzogne (incluso Bertinotti!). L’obiezione, che sento ancora oggi. “ma e’ possibile che siano tutti venduti e malfattori?” ha una discreta potenza. Hanno costruito una rete con le maglie della dimensione giusta, l’hanno stesa sull’intero universo e noi ci siamo impigliati, chi piu’ e chi meno. Si poteva evitare di impigliarsi? Evidentemente si: onore a chi non s’e’ impigliato e biasimo a chi si e’ impigliato, me per primo. Diciamo che se viene data l’occasione di non pensare e’ difficile che l’umano medio non la colga, e’ un’attrazione irresistibile. Tutti necessitiamo di un paradigma per interpretare la realta’ - ne abbiamo bisogno come dell’aria per respirare: uno semplice che si adatti alle nostre credenze precedenti e’ perfetto; hanno trovato che con due paradigmi appena diversi si copriva la maggior parte della popolazione, destra (e’ colpa dei comunisti, dei sindacati, dei fannulloni) e sinistra (e ‘ colpa di berlusconi, dei bottegai, degli evasori). Solo l’emergere di un paradigma alternativo puo’ permettere un cambiamento. Scusate se sono stato un po’ confuso, ma la materia e’ vasta."
E' un'analisi che dedico alle tsipriote e piddine che ancora oggi mi hanno detto che "uscire oggi dall'euro sarebbe un disastro e comunque non si torna indietro" e che se lo dicono è perché hanno studiato (sui manuali su "Come Uscire dal Palazzo in Fiamme da Sinistra", immagino) a differenza di me "che ho le certezze". 
Vedremo quando arriveranno le riforme che sono le stesse, uguali, paro paro di Monti. Cara vil razza dannata, ma che i mercati esultino quando vince la "sinistra" non vi suona un po' strano? 
Luttwak dice che Renzi, per rispettare gli impegni europei dovrebbe mettere assieme qualcosa come 10 IMU all'anno e, vistane l'impossibilità, dovrà tradire la Merkel e l'Italia uscirà dall'euro (magari richiamando in servizio il mago Prodi che ci fece entrare?) Uhm, quindi l'otto settembre coinciderebbe con l'impossibilità dell'applicazione del Fiscal Compact? Che ne pensate, può aver ragione il vecchio falcone? 

30 commenti:

  1. Comprendo perfettamente la cosa in quanto vittima della medesima illusione ottica. Colpa, mia colpa, di aver trascurato i necessari approfondimenti economici. Non che non avessi fatto le mie letture, sapevo del pericolo neo-liberista, ma quello che non potevo vedere è come questo pericolo si fosse annidato proprio in quell'Europa dei popoli che io consideravo il principale bastione a difesa dei diritti sociali. Io, fino al 2011, ero, un europeista convinto.
    In ambito nazionale, come tanti altri, fin dai tempi dell'opuscolo "Cuore contro Berlusconi", drogato dagli editoriali di Scalfari, mi appiattii anche io sulla questione dell'anti-berlusconismo, anche se vedevo le stesse cose di Zanzibarra: una sinistra per la quale gli interessi della popolazione salariata erano passati di moda.
    L'ignoranza economica ha giocato un ruolo fondamentale: nel cadere anch'io nella rete, non mi sono reso conto della mistificazione ideologica liberista, che ha spacciato per verità tecnica (e quindi per premessa di qualsiasi opzione politica), quella che era -invece- una opzione politica come tante altre!
    Aggiungiamoci anche la pigrizia intellettuale, come dice l'autore citato, ed il gioco è fatto. Ci sono volute le sberle prese dallo stesso regime di cui mi fidavo, per farmi aprire gli occhi e capire che non potevo limitare la mia comprensione della realtà alla lettura di un editoriale di giornale......

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  2. No, non ci sto. Finiamola una volta per tutte con questa storia che "la colpa è nostra". La colpa è di chi le cose le fa volontariamente e consapevolmente, non di chi viene fregato. Anche io sono stato fregato: ho creduto a Prodi, al PD, a Di Pietro, all'Euro. Poi ho capito che mi stavano fregando e ho detto basta, mi sono messo a studiare economia e ho capito qualcos'altro. Questi non mi fregheranno più; probabilmente lo faranno altri, in altri ambiti. O mi devo prendere un diploma di geometra prima di comprare una casa e non sentirmi dare la colpa della fregatura che ho preso?
    L'ignoranza è una colpa? Ognuno di noi è competente di qualche argomento e, di conseguenza, è ignorante su tutto il resto. E non può essere diversamente.
    No, non è colpa mia.
    http://www.pleonastico.it/blog/la-colpa/278

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    1. Come accade spesso, è l'uso delle parole a essere sbagliato. In questo caso, è improprio parlare di "colpa". Molto meglio fare ricorso alla categoria della "responsabilità", intesa come "prendersi cura" del destino comune, con la consapevolezza di essere comunque "implicati", coinvolti, volenti o nolenti.
      Il "colpevole" sta dall'altra parte dell'ideale barricata: noi qui si prova a capire insieme, a farsi maggiormente consapevoli e, in questo senso, responsabili. Non possiamo e non dobbiamo specializzarci in tutto, però la lezione da imparare è che non possiamo più permetterci il lusso di lasciar fare ad altri. Dannazione, stiamo più attenti quando compriamo l'automobile che quando dobbiamo decidere il futuro nostro e dei nostri figlio è questo il problema!

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  3. Barbara tu sai che amo come e cosa scrivi, sul cosa quel che non mi va lo sai e non te lo mando certo a dire.Hai scritto cose giuste ed importanti ,hai portato tanti amici qui a conoscere le motivazioni delle tue scelte,hai fatto conoscere i Borghi ed i Bagnai che non dubito persone serie,Ci siamo scontrati è vero ma solo sulla strategia più efficace non su quello che ci accumuna che sono i bisogni nostri è vero ma anche quelli altrui,dell'immediato ma anche del futuro,ed è questo che conta perchè se è vero che ci hanno imbrogliati è anche vero ci siamo corretti da soli a differenza di chi se ne sbatte e considera solo il "mio" senza considerare "l'altro". Ha ragione Blindsight, hanno vinto quelli del "hei ! spostati con quel cane ", la ragione è dalla nostra parte,hanno vinto una battaglia facciamo in modo che perdano la guerra.

    grazie a tutti

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  4. Anonimo02:09

    Dai su, avete sbagliato tutto, e sarebbe più utile riconoscerlo. Toni, stile, contenuti, e le imprescindibili negoziazioni con il principio di realtà. Accuratamente evitate...

    Fabrizio

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  5. Giuseppe06:50

    Avevo già sottoscritto il bellissimo commento di Zanzi Barra, che sintetizza bene la storia di centinaia di migliaia di cittadina - la mia compresa. Ma ciò che trovo davvero ottimo è il richiamo al concetto di paradigma che ci spiega perché sia, purtroppo, difficilissimo convincere qualcuno a passare dalla nostra parte, e perché anche di fronte ai numeri, molte persone preferiscano voltarsi dall'altra parte... o dire "hai ragione ma io ci credo ancora nel sogno europeo, che ha portato la pace..."
    La cosa più difficile da fare è appunto cambiare paradigma; come diceva Zanzi Barra, ne abbiamo bisogno come dell'aria che respiriamo, e innerva tutte le nostre azioni quotidiane, tutte le nostre scelte... fornisce quel quadro di interpretazione della realtà senza il quale non ci muoveremmo mai dal letto.
    Notare: cambiare paradigma non è solo difficile per una persona, ma è un'impresa improba per le società; e, in quest'ultimo caso, è un processo che può durare decenni, secoli, a volte (si pensi alle religioni) millenni.
    (Se qualcuno volesse approfondire, è essenziale il libro sulla struttura della rivoluzioni scientifiche di Kuhn, che spiega proprio come ogni rivoluzione scientifica sia, appunto, un cambio di paradigma, iniziato dall'alto, dalla comunità di studiosi, e poi pian piano trasferito al resto della società. E, anche se non usano il termine paradigma, ci sono decine di splendidi lavori di storia culturale che, di fatto, parlano di questo stesso concetto, a partire dal celebre studio sui Re taumaturghi di Marc Bloch.)
    Quindi, riassumendo: convincere una persona su Euro ed Europa presuppone un piccolo (ma comunque difficile) cambio di paradigma; la persona, in genere, non è consapevole dell'esistenza del paradigma (direi che è inconscio, ma ho paura che Lameduck mi sgridi!); i politici, i comunicatori, in generale gli opinion maker, invece ne sono perfettamente consapevoli e agiscono sempre in modo da confermare quel paradigma (grazie al "frame", come dice Foa), e questa è la ragione per cui le menzogne, tipo quella sul prezzo della benzina, fanno presa più facilmente della verità che, anche se supportata dai numeri, rischia di mettere in dubbio il paradigma stesso.

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  6. Chettedevodì Barbara, che tu ci creda o no il vecchio Luttwack che per anni ho odiato come il demonio, alla fine, sentendolo negli ultimi anni, mi pare uno che di sale nella zucca ne ha molto. Intanto parla con intelligenza e non solo per ripetere a memoria come i nostri baldi giovani del PD. I suoi ragionamenti possono anche disturbare l'idealismo ma sono pragmatici, umani ( nel senso dell'homo homini lupus) e non sono ipocriti. Che dici, sto diventando di destra... o solo vecchio?

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  7. Anonimo08:52

    Molte cose Luttwak le diceva già negli anni '90, in particolare qui, nel capitolo XI, in cui si parla di oiro.

    Safonte

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  8. Ricordiamoci che la maggioranza ha bisogno di certezze per cui oltre a dimostrare che l'attuale paradigma è sbagliato si deve cercare di dimostrare che :

    1) Esiste un paradigma alternativo ( es. uscita dall'euro e relativi mutamenti del quadro economico e geo-politico )

    2) Dimostrare che il nuovo paradigma è migliore per la maggioranza in termini generali ( maggiore autonomia, maggiore libertà, maggiore democrazia, maggiore distribuzione della ricchezza etc.etc.)

    E poi ultimo ma forse più importante :

    3) Dimostrare che sui singoli aspetti quotidiani della vita delle persone le cose andrebbero meglio.

    La maggioranza PURTROPPO se ne batte il belino di discorsi generali e filosofico-politici ( seppure importantissimi, in quanto base dei mutamenti della vita di tutti imgiorni ). La maggioranza vuole non pensare ed essere rassicurata, fondamentalmente, sul proprio REDDITO E SULLA PROPRIA SALUTE. Riuscire a collegare il discorso ampio e complesso dell'uscita dall'euro con i singoli aspetti della vita delle persone, con un lungo e a volte penoso lavoro di spiegazione e divulgazione, è l'unica strada percorribile.

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  9. Mi sono lungamente lambiccato il cervello su chi potesse incarnare Badoglio. Li ho ipotizzati tutti: Monti, Letta, Bersani, Tremonti, D'alema, Prodi, Renzi.
    Quest'ultimo, lo ripeto, lo vedo bene nelle vesti di Ciano, fatuo, cinico e fanfarone.
    Non dimentichiamo che Badoglio era un tecnico, premiato dal Regime. Ed allora chi sarà questo Badoglio? Ho solo due ipotesi: o Visco o addirittura Draghi.
    Il primo se il secondo riuscirà a mantenersi in sella alla BCE fino alla fine del mandato. Il secondo se, entrando in urto con la Germania, sarà costretto alle dimissioni ed ascenderà al Colle. Non è nemmeno escluso che, ritiratosi Napolitano, il Parlamento italomerkeliano non lo incoroni direttamente, evitando così ai crucchi di aprire fastidiose crisi nel board della BCE.

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    Risposte
    1. "Badoglio era un tecnico"

      ????
      Un tecnico de che? Badoglio è un tizio che sarebbe finito al muro nel 1917... se fossimo stati una nazione normale. Ti dice niente Disfatta di Caporetto? Beh, lui è uno dei principali responsabili. Al posto di essere fucilato, gli diedero una medaglia e lo promossero. Quelli che pensano che la "Casta" sia un problema odierno, dovrebbero leggere qualche libro di storia. ("Isonzo 1917" di Mario Silvestri, per dirne uno).

      ChinaCat

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    2. Guarda che anch'io ho letto qualche librino di storia. Il mio non era un giudizio di valore sull'uomo. Di certo non era un politico. Era un generale (a cui è imputabile certamente Caporetto dato che i cannoni della sua II armata restarono tragicamente muti) e non un politico. Ed era considerato un tecnico della guerra, tanto che Mussolini nell'impresa etiopica prima si affidò al Gen. De Bono (dichiaratamente fascista ma buono a nulla sul piano tecnico) e poi, vista la mala parata, diede il comando appunto a Badoglio, che usò i gas. Ripeto: non sto elogiando Badoglio. Sto cercando qualcuno che implicato nel Regime attuale fino al collo, poi si distacchi all'ultimo momento, cercando di salvare la propria ghirba. Appunto come fecero il Re e Badoglio l'8 settembre 1943.

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    3. La battuta sui libri di storia non era rivolta specificatamente a te ma a tutti coloro che ritengono che il sistema delle "Caste" in Italia sia un problema recente mentre invece ha origini antiche (E. Gentile, Né Stato Né Nazione)

      La parabola di Badoglio è illuminante: prima si rende responsabile di una catastrofe (i cannoni rimasero muti perchè DORMIVA!!), poi scarica la responsabilità sui soldati facendone fucilare un pò, dopodiché viene elogiato e promosso di grado. Come a dire: siccome sei stato capace di perdere un corpo d'armata, adesso ti diamo la possibilità si perderne 5 o 6...
      Se la leggi controluce, è la parabola del 90% della classe politica odierna, è questo l'aspetto che volevo evidenziare.
      Quanto alle qualità "tecniche" di Badoglio, era uno zero assoluto. Incapace ed incompetente, due ottime ragioni per fare carriera nell'esercito italiano anche prima del Regime. Ma ovviamente il Regime uno così inetto mica se lo fa scappare.
      Di nuovo, se leggi controluce, è il quadro sputato del livello delle nostre compagini ministeriali: incapaci ed incompetenti.
      “History doesn’t repeat itself, but it rhymes.” (Mark Twain)

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    4. "Sto cercando qualcuno che implicato nel Regime attuale fino al collo, poi si distacchi all'ultimo momento, cercando di salvare la propria ghirba. Appunto come fecero il Re e Badoglio l'8 settembre 1943."

      A proposito di riciclati:

      Gaetano Azzariti, Presidente della Corte Costituzionale dal 1957 al 1961.

      "Nel 1938 aderì al "Manifesto della Razza" (redatto da dieci scienziati italiani per conto del Ministero della cultura popolare) e divenne Presidente del Tribunale della razza presso il dipartimento di demografia e razza del ministero dell'Interno." (wiki)

      Bel curriculum, eh? :)

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    5. Guarda, se vuoi un libro illuminante sui riciclati last minute leggiti Ruggero Zangrandi "Lungo viaggio attraverso il fascismo". Ci troverai un pezzo illuminante su tanti laudatori di regime (primo fra tutti Indro Montanelli) che con le loro menzogne avevavo spinto un mucchio di giovani a partire volontari in guerra ed ivi morire. Esattamente come gli Ezio Mauro, i Paolo Mieli, e gli Aldi Cazzullo di oggi.

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  10. Anonimo15:29

    Il percorso iniziato negli anni '70 con le stagioni del compromesso storico,dei governi di solidarietà nazionale e con le finte alternanze,si è felicemente concluso per le classi dominanti il 25 maggio.Vittoria epocale che ha sancito,ancora una volta quale sia il sentire profondo,o meglio la "cultura"prevalente in questo paese, trasversale e diffusa in tutte le classi sociali,un' ideologia DI DESTRA.Inutile aggrapparsi alla teoria del "regalino"degli 80euro o alla "sciagurata"campagna elettorale del m5s che,detto per inciso non è stata poi così poco attraente,è stata piuttosto interpretata in modo ancora troppo "tradizionale",dimostrato dal pienone nelle piazze,ma il vuoto nelle urne,come si diceva un tempo.E' arrivata a compimento nel volgere di tre decenni quella strategia nata all'interno della Trilateral Commission e proseguita in Europa dal Club Bilderberg mirata a stravolgere la democrazia rappresetativa,nonchè l'influenza delle classi subalterne sulle decisioni politico/economiche generali.Siamo immersi oramai,con il sostegno trasversale di ceti sociali che dovrebbero essere antagonisti,ma hanno uguali pulsioni reazionarie,in un regime monocratico di massa che tanto piace alla maggioranza di questo paese.Sentire un pensionato che percepisce 800 euro al mese dire con tono allarmato,che se non si votava Renzi,ci sarebbe stata la rivoluzione,la dice lunga su quale sia lo stato di coscienza di categorie che,si badi bene quando votano alimentano sempre il consenso a favore di losignori.Si è ricompattato il vecchio blocco sociale della Dc e del Pci, mai scomparso,questa volta in chiave oligarchica e tecnocratica.da sempre maggioritario.Questa Vandea vuole l'euro,è contenta del "vincolo esterno",è d'accordo a ridurre in poltiglia ogni diritto sociale ed è soprattutto felicissima di stare all'interno della gabbia "europea",Cosi stanno le cose,inutile girarci intorno,ed è per questo che bravi,bravissimi economisti come Bagnai e Borghi, nonchè acuti e intelligenti commentatori,meriterebbero un posto di maggior rilievo in questo disgraziatissimo paese che non li merita.Aspettiamoci il peggio,il cerchio sono riusciti a chiuderlo in maniera perfetta,complimenti a lorsignori,ma anche ribrezzo e schifo per la masnada di beoti invasati che li ha sorretti e sostenuti.Viene voglia di andarsene e lasciarli a marcire nelle loro insulse convinzioni di beoti,e quelli che l'hanno fatto in tempo,sono stati preveggenti!Luciano

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    1. Leggendo il tuo commento in filigrana, potrebbe venire da pensare che il compattamento di consensi su Fan Faron sia dovuto in parte anche alla paura dell'ignoto scatenata dagli ululati scomposti degli ortotteri. Ho notato che negli ultimi tempi i media hanno dato molto più spazio ai deliri fintamente anti-sistema che hanno espresso, ed è stato molto conveniente spacciare le europee per uno scontro Grillo-Renzi. Se così fosse, non tutto è perduto: lo scioglimento dell'uno potrebbe portare allo sgonfiamento dell'altro.
      In ogni caso, smettiamola di colpevolizzare gli italiani. Fan Faron ha fatto delle promesse alle quali gli elettori hanno creduto. Ci saranno altre elezioni. Anche Craxi sembrava imbattibile. Perfino Berlusconi...
      Dunque: fiducia, lucidità impegno. Insieme potremmo anche farcela: non dimenticate la storia della centesima scimmia, nulla è invano.

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    2. Anonimo18:36

      @Doctor Manhattan:Carissimo Doctor Manhattan,qui nessuno vuole colpevolizzare gli italiani in quanto tali,ci mancherebbe.Mi limito a registrare un dato che riaffiora in modo pressochè costante ad ogni tornata elettorale e che,secondo me, fa parte di un retaggio culturale antico, duro a morire.Io lo chiamo"riflesso d'ordine"o meglio acquiescenza verso il potere inteso nell'accezione più ampia.Qui entrano in ballo,me ne rendo conto fattori antropologici e di cosiddetta psicologia delle masse,ma finora non sono mai stato smentito.La sinistra,quella vera, disposta a cambiare davvero lo stato di cose presenti,ha avuto vita breve ed è sempre stata un'infima minoranza in questo paese,e quando ha cercato visibilità,l'altra "sinistra",quella composta da una nomenklatura subito diventata "moderna"e "responsabile"e da una base "religiosamente"fedele, ha provveduto a stroncarla e a renderla innocua nel modo che sappiamo,basta aggirarsi nei meandri e sottoboschi della "politica"dove molti ex barricaderi hanno trovato prestigiose e ben remunerate "occupazioni".Quello che voglio dire è che ogni qualvolta la minoranza si affaccia e rischia di diventare maggioranza,scatta sempre quella atavica paura dell'ignoto e dell'inconoscibile che in Italia comprende non solo la classe dominante(comprensibilmente),il ceto medio più o meno scolarizzato che Preve definiva "semicolto",ma anche e soprattutto le classi subalterne terrorizzate dalla perdita dell'unica merce in loro possesso che è la forza lavoro.E' questo il mix che consegna SEMPRE nelle mani sbagliate il proprio destino in maniera ricorrente.Purtroppo è così,bisogna prenderne atto.Sarebbero necessari anni e anni di "rivoluzione culturale",ma fino a quando esisterà questo coacervo di interessi materiali e certezze ideologiche non ancora completamente scalfiti,questo blocco sociale reazionario resterà lì,pronto a ricacciarci ancora indietro.Del resto non era proprio Lenin che,da materialista,sosteneva convinto che la più grande forza frenante la rivoluzione era proprio la forza della tradizione e delle abitudini ossificate, racchiuse allora in quella filosofia di vita arcaica?Saluti e coraggio, ho visto sconfitte peggiori,certo questa brucia,forse perchè troppo caricata di giuste e sacrosante ragioni.Luciano

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    3. @Luciano: quello che provoca smarrimento è la liquefazione della sinistra, che ha smesso di essere tale quando, come dici tu, è diventata "moderna e reaponsabile". Naturalmente c'è dell'altro, molto altro, perché per me è ancora più difficile capire perché anche grosse fette della sinistra antagonista finiscano risucchiate in una melma fatta di internazionalismo parolaio, di ideologismo vuoto. E così quello che era l'elettorato di sinistra si è ritrovato frantumato tra il finto antagonismo ortottero, il velleitarismo del piùeuropa e il subdolo raggiro renziano (sai bene quanta gente si illude ancora di avere votato a sinistra). Non parliamo poi degli appelli del tipo "usciamo dall'euro a sinistra". Risultato: totale disorientamento generale, che non favorisce certo lo sforzo onesto di chi sta tentando un'analisi politica. E poi ci si stupisce se uno vota per la Lega!

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  11. bravo Luciano,aggiungo che invece di lasciarsi andare sempre più a destra,pechè i traditori vanno puniti non premiati,sarebbe il momento di cercare di essere più rigorosi con noi stessi che forse ci aiuta ad evitare inganni che purtroppo sempre ci saranno.
    Se non annoia troppo consiglio questa lettura che non è un trattato filosofico ma un dossier con tanto di nomi e cognomi,così si può provare a mettere i tasselli al giusto posto

    http://www.diecifebbraio.info/wp-content/uploads/2014/05/sfumature-rossobrune.pdf

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  12. Come dimenticare le battaglie contro il fmi che schiacciava le nazioni più deboli e le condannava a schiavitù. Per poi dopo 10 anni finire per augurarci che il fmi ci salvasse dai nostri politici.
    E' evidente che la stampa "libera" gioca un ruolo di manipolazione di massa non indifferente, dall'indentificazione di un falso nemico al piazzamento a sinistra dei vari pd rc tzipras ecc e ancor di più ad un sentimento di inadeguatezza personale e nazionale. Secondo me quest'ultimo è la chiave di volta, l'ho visto bene applicato in argentina nel bel documentario e ho visto una realtà adesiva nel mio paese.
    https://www.youtube.com/watch?v=VbrDISN3RuE
    Ne usciremo e dovremo farlo "da sinistra" perché la destra è naturalmente neo-liberista e precarizzante e basa la sua politica sulla competitività e il merito invece che la funzionalità del paese intero e livelli di occupazione i servizi universali ecc ecc ecc.
    http://cambiailmondo.org/2012/08/04/paul-krugman-usano-il-panico-da-deficit-per-smantellare-i-programmi-sociali/

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  13. Anonimo18:06

    spero che questa elezione serva a rendere un pò meno saccente Bagnai e soprattutto a valutare meglio le sue scelte politiche che non devono essere mai separate dalla teoria economica, perchè poi ti trovi Borghezio al posto di Borghi e Salvini che vuole aprire a Berlusconi. Poi se la gente (già plagiata da indottrinamento vario) non ritiene credibili i movimenti no-euro in Italia diventa illuminante il motivo.
    Tuno

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    1. Se hai qualche suggerimento non saccente circa la presenza di altri movimenti anti-euro (possibilmente in territorio italiano), saremo lieti di farci illuminare.

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    2. doc siamo già andati avanti,l'han capito anche i sorci che il no euro è fuffa

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  14. "Sai che ho sempre votato MSI,son contento della vittoria di Renzi per me è perfetto"

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    1. Anonimo22:09

      @rossoallosso:citazione memorabile,hai sintetizzato in poche parole,senza tante perifrasi, il senso vero di questo plebiscito.Un voto di destra dato da elettori di destra, anche se qualcuno lo è a sua insaputa of course(chiedere ai piddini).Un saluto.Luciano

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    2. già,hanno sacrificato un nano per resuscitare un gobbo ;-)

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    3. Mi dicono che il più votato ai Parioli è stato Renzi. Io una domanda me la farei.

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    4. appunto tutti uniti contro l'unico che doveva necessariamente perdere,la scaltrezza dei fasci è proverbiale girano sempre in branco dato che l'individuo per loro è cacca

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  15. Trovo il commento di Zanzi Barra bello perché pieno di sentimento e il suo discorso sulle responsabilità onesto. Prendersi le proprie responsabilità significa cominciare a cambiare se stessi e quindi anche quello che ti circonda. Era chiara ogni cosa ma noi non abbiamo voluto vedere per paura. E’ cominciato tutto negli anni ottanta con la rivolta degli impiegati della Fiat, fino a raggiungere l’apice negli anni 90. Vi ricordate il referendum sul proporzionale e sul maggioritario? Uno dei modi per appiattire il dibattito politico. Come dice Zanzi Barra con due soli paradigmi hanno coperto la maggioranza della popolazione. Paradigmi facili facili per gente che non deve lambiccarsi il cervello né farsi troppe domande. La sinistra in quegli anni è riuscita a fare passare con l’alibi di Berlusconi, le peggiori nefandezze e noi siamo colpevoli perché ci siamo fatti abbindolare dalle apparenze, la sostanza l’abbiamo dimenticata perché ci rifiutavamo di credere che la sinistra o comunque quei raggruppamenti politici che usavano questo termine, ci avrebbe imbrogliato. Oggi secondo me tante persone continuano su questo binario morto perché vedere la realtà fa male e fa male veramente, noi che abbiamo imboccato una strada nuova possiamo dirlo, ci sentiamo orfani della nostra “madre” che ci ha abbandonato e ha venduto l’anima a quelle ideologie che prima tanto disprezzava. A questo punto però, utilizzerei la frase che ha reso celebre Bagnai “una discesa vista dal basso è una salita”, se la nostra incontestabile mancanza è stata quella di fare come le tre scimmiette, dall’altra parte non si è certo andati per il sottile, quando un intero gruppo politico che si rifà ai valori della giustizia sociale e della difesa dei più deboli decide scientificamente di mercanteggiare la vita di intere generazioni per avere visibilità e potere cosa dire se non utilizzare il termine molto usato ma inequivocabile di tradimento? Oramai l’appartenenza ad una fede politica non ha più senso perché i primi a violarla sono stati proprio quelli che dovevano difendere questo patto non scritto chiamato fiducia. Quindi perché no Luttwak, anche e me non è mai piaciuto questo non toglie che quando dice cose vere e condivisibili non si debba prenderne atto e ritornando a bomba, come un serpente che si morde la coda, perché Luttwak afferma questi concetti e non lo fa la sinistra? Perché la sinistra per avere il comando ha abbandonato tutto il suo vecchio ma importante bagaglio e si è comprata una bella valigia all’ultimo grido che fa tanto trendy, ma senza alcun contenuto. Dice un detto zen che per vedere la tua immagine basta pulire lo specchio, ecco se quelli de sinistra pulissero lo specchio avrebbero delle sorprese vedrebbero tutti piccoli lestofanti burocrati e mercenari.

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