giovedì 28 marzo 2019

Lasciate che noi veniamo ai bambini



Marcello Veneziani ha già detto tutto ma io ci provo lo stesso ad aggiungere qualche ragionamento, perché la sua è una visione persino troppo ottimistica dell'abuso, più che uso, pretestuoso dell'infante in quella che chiamo la pedopropaganda del regime novordomondialista. Per saperne riconoscerne il significato ancora più oscuro, che oramai si appalesa sempre più sfrontatamente in questa battaglia finale della hỳbris dei volonterosi maggiordomi di Satana, occorre averne appreso il linguaggio, essere passati attraverso il fuoco.

La sacerdotessa frigida del riscaldamento globale Greta è stata messa momentaneamente nel congelatore, metaforicamente, s'intende, forse in attesa di un restyling di immagine o prepensionamento visto lo scarso appeal che ha dimostrato. Greta, con le trecce totalitarie tirate allo spasimo e con malagrazia da una mamma-frigorifero ("vedete che l'autismo è colpa della mamma?" suggeriscono), è stata smascherata. Accostarla agli Juncker e alle Lagarde ha svelato il trucco degli sceneggiatori. Al tempo dei social il quarto d'ora si accorcia a meno di cinque minuti. E' girata perfino una foto dove la improbabile bambina pareva conversare con il noto figuro clintoniano in odore di satanismo John Podesta, ma era per fortuna - per lei - solo un politico polacco che gli assomigliava.

Messa in "stand-bye bye" Greta ecco però pronto un altro mostriciattolo anch'esso, immagino, corredato di un paio di genitori disfunzionali e affetti da gravi turbe mentali.

Genitori folli che sono sempre esistiti ma che una volta erano minoranza risibile e non certo in grado di poter contare su un Apparato psicomedico in grado di soddisfar loro tutte le perversioni, dipendente da un Sistema politico che decretasse per legge la normalizzazione delle ubbìe come diritto umano. 
Quanti orrori sono celati nelle due righe di questo tweet? Un povero esserino di 11 anni già convinto che il suo futuro sarà uguale a quello di una vecchia baldracca che una provvidenziale mano dal cielo ha impedito mettesse le grinfie sul pulsante nucleare.

Bisogna urlarlo. A undici anni non puoi essere nessuna cazzo di lesbica perché non hai ancora completato il tuo sviluppo psicosessuale. A diciotto anni potrai saperlo con buona probabilità di certezza e nessuno potrà criticare la tua scelta ma non a undici.  Anch'io a quell'età mi innamorai di una supplente ma durò due giorni e poi mai più. Ognuno di noi può aver fatto le sue esplorazioni in entrambe le direzioni, anche solo platonicamente durante l'adolescenza ma senza che nessuno ci mettesse in testa che, alla prima deroga dall'eterosessualità, occorresse andare a farsi tagliare il pisello o amputarsi le tette o riempirsi di ormoni per illudersi psicoticamente di poter cambiare il sesso. Questi proregressisti invece non solo vogliono la sessualizzazione dei bambini ma si assicurano che la trasformazione in piccoli oggetti di trastullo sia irreversibile. Tanto di gente vogliosa di sostituirsi alla Ragione o a Dio, che possano offrire la propria complicità, ne sono piene le università ad indirizzo ahimé scientifico.

I bambini vengono attirati nella Neverland (terra che non c'è, o Nulla) del gran finale pedofilo della Storia. Non solo come piccoli oggetti sessuali ma come malatini congeniti - anche qui dalle malattie irreversibili -  o Kindersoldaten, soldatini delle battaglie fasulle dalle quali usciranno massacrati soprattutto psicologicamente. Si promette loro un mondo meraviglioso dove, l'hanno notato in pochi, non si va a scuola perché si sciopera. Come nel Paese dei Balocchi, appunto.
Ricordate il 31° capitolo di Pinocchio dove lui e Lucignolo vengono tradotti nel Bel Paese per diventarvi infine ciuchini da pubblico ludibrio e poi pelle di tamburo? Credo che non esista una descrizione migliore della pedofilia in letteratura. E' una lettura che, una volta intesane la chiave, diventa quasi intollerabile. Scritta da qualcuno che sa e che conosce come si muovono gli Omini di Burro.

Anche i piccoli eroi loro malgrado dell'attentato terroristico del bus sono caduti nelle grinfie dei melliflui imbonitori di Neverland che li hanno usati per realizzare una sceneggiatura da appiccicare post hoc ad un evento che avrebbe potuto essere solo una immane tragedia, al fine di diluirne il messaggio da grave avvertimento per la nostra sicurezza a momento di piccoloeroismo da neo libro Cuore, piccola vedetta lombarda compresa, con il quale riempire paginate e orate di trasmissioni pomeridiane. Nella speranza che l'incidente possa essere presto rimosso.  Il Sistema ha provato a selezionare, secondo la propria ideologia zootecnica, i "nuovi italiani" come i favoriti da imporre al pubblico ma l'effetto curioso e non voluto (ma che forse qualcuno ha saputo sfruttare abilmente a proprio vantaggio) è stata la rivolta di quest'ultimo contro l'esclusione dal podio di quelli che, alla fine dei giochi, risulteranno essere stati quelli dal comportamento più proattivo e maturo. Ovvero quelli che si voleva venissero esclusi su base autorazziale. Un apparato propagandistico che parte con un tam tam per lo ius soli e finisce per far innamorare tutti del piccolo lombardo che grida "ti amo Dio" è un bello smacco.

Ci si chiede in tutti questi casi: è parte del gioco degli MdS lo scegliere spesso i propri testimonial tra i francamente odiosi? E'  perché il messaggio che deve passare dalla propaganda è sempre violento e deve essere percepito come imposizione? Un Burioni simpatico effettivamente non serve, non è pedagogico. E' l'impotenza di fronte all'intoccabilità di chi ti fa del male che ti rende folle di rabbia e disperazione, non il poterlo affrontare a viso aperto e ad armi pari.
Sembra, presentando piccoli testimonial da schiaffi come quelli da adorare, si voglia evocare sempre ambivalentemente sia l'istinto protettivo che l'impulso infanticida che albergano in ognuno di noi. Giusto per abituarci all'idea che si, bellini, carucci o lenze, ma alla fine i bambini dovranno essere sacrificati in vari modi fantasiosi e per Quelli Là sicuramente piacevoli.  La fine dei Kindersoldaten, dei nanetti da trastullo e delle bambole vive è sempre lo scannatoio dell'insospettabile.

Parliamoci chiaro, ciò che stanno escogitando è il padre di tutti i genocidi, è la sconfitta definitiva di Dio, l'ultimo sfregio al quale sarà la cancellazione della discendenza della sua creatura. Si sarebbe potuto fare comodamente con le numerose testate nucleari, in una Piedigrotta Armageddon di cui però nessuno avrebbe potuto fare la telecronaca fino alla fine. Così, credono di potere, infine, riuscire a camminare sulla devastazione da trionfatori, sentendosi finalmente vittoriosi sulla propria stessa natura. 

Cosa vi sarebbe da salvare, dopotutto? L'arte ha già esaurito tutto il suo modernismo nel secolo scorso (cit. Faye). L'architettura non riesce ad andare oltre il brutalismo carcerario, la musica è morta, la letteratura pure, il cinema è pura propaganda, la scienza non scopre più nulla, la medicina fa ammalare. "Non resta", immagino abbiano concluso "che la distruzione del mondo".

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