Andrea Cionci ha lanciato una nuova petizione che rivolge una supplica diretta al pontefice in carica Leone XIV affinché finalmente emerga e venga rivelata la verità definitiva sulla questione delle dimissioni invalide di papa Benedetto XVI e le conseguenze che essa ha avuto in termini di legittima successione petrina. Soluzione che viene auspicato possa provenire dall'apertura di un processo che chiarisca definitivamente la questione delle questioni.
Partiamo da dati oggettivi, inconfutabili e ormai consegnati alla Storia che giustificano pienamente questa perorazione, che io ho subito sottoscritto.
Si parla di un papa legittimo, Benedetto XVI, che improvvisamente una mattina di febbraio 2013 dichiara di voler rinunciare all'esercizio del ministerium papale non con effetto immediato ma da una certa data, "lasciando per allora libera la Sede" ma senza mai pronunciare la parola fatidica abdicazione.
Si parla di un conclave indetto a papa non morto e non abdicatario che elesse quindi un antipapa e della successiva convivenza forzata e di facciata nella Santa Sede di due papi vestiti di bianco, situazione inedita e più perturbante delle gemelle nel corridoio di "Shining"; e infine di un successore, Francesco, che per tutti i dodici anni del suo mandato, per stessa ammissione dei cardinali promotori dei famosi dubia, poi scomparsi nel porto delle nebbie, ha pattinato sul filo dell'eresia, per concludere infine la sua missione svanendo poco a poco come lo spettro di un pontefice più che un vero antipapa in carne ed ossa.
Si parla infine di un nuovo papa, Leone XIV, eletto ufficialmente da 133 cardinali, ovvero molti di più di quanto richiesto dalle norme della costituzione apostolica vigente ma soprattutto senza che fosse stata chiarita la verosimile natura antiapapale del regno di Francesco, eventualità che renderebbe egli stesso altrettanto illegittimo. Un papa quindi in odore di dubbio e nullità nonostante la sua figura autorevole, pastorale e sempre più popolare ed amata dai fedeli.
Indagati nel 2013 da qualche intellettuale cattolico poi ravvedutosi o colpito da totale amnesia antero-retrograda ma tenuti sempre all'oscuro dell'opinione pubblica nei suoi significati e scopi, questi fatti sono stati presi in carico unicamente dal giornalista Andrea Cionci che da cinque anni ne è l'unico testimone e divulgatore, assieme ad un pugno di collaboratori resistenti, non resilienti.
Il perché questa inchiesta non si fermi al fatto compiuto del nuovo papato di Leone XIV ma prosegua senza sosta è perché i fatti storici non chiariti non si riesce mai a consegnarli all'oblio ma devono essere continuamente indagati perché la verità si incarica di seminare sempre nuovi indizi che portino al proprio disvelamento. La verità, come Pollicino, sparge le mollichine che ci riconducono a casa, a chi con l'inganno ci aveva traditi e abbandonati e alla sua coscienza sporca.
La verità storica è una continua ricerca che non mira all'adesione della realtà alla propria ipotesi, come malignano coloro che citerò tra breve, ma alla validazione della stessa, oppure alla sua confutazione, perché qualunque inchiesta seria segue il metodo scientifico, che richiede verifiche, validazioni e risultati replicabili. L'inchiesta non si fonda sul pregiudizio ma sulla ricerca della verità, qualunque essa risulti infine.
Per giunta in questo caso l'anomalia, la dissonanza cognitiva e spirituale dei due papi e l'incertezza su chi fosse quello vero tra i due, hanno provocato la progressiva dissoluzione della Chiesa nel circo paragnostico lasciatoci in eredità da Francesco - eredità alla quale andrebbe rinunciato senza indugi perché formata da debiti spirituali insolvibili - e infinite derive scismatiche, settarie, in certi casi allucinatorie al confine con la new age. Un mondo pittoresco fatto di papi alternativi, pastori influencer e legioni di fedeli alimentati a devozione emotiva ed emotigena senza freni. Oltre naturalmente ad un diffuso anarcotradizionalismo dove chi è il papa legittimo dopo Pio XII lo decidono le conventicole autoelettesi depositarie della vera fede cattolica.
In generale una pericolosa deriva gnosticheggiante tra eletti pneumatici adatti su ogni terreno e ad ogni stagione e poveri ilici da sbeffeggiare e irridere senza pietà perché non dotati di illuminazione propria e investitura pleromatica. Una Babele cattolica senza freni, disperante e preapocalittica che solo con un'iniezione di pura logica potrà riprendersi dall'overdose di sé.
Bene, scusandomi per la lunga premessa, veniamo in concreto alle reazioni alla petizione a Leone XIV indetta da Andrea Cionci.
Secondo voi, si può avere paura che finisca un periodo di non più tollerabile confusione ed incertezza sulla legittimità del Papa e le sue conseguenze sull'intero mondo? Si può essere terrorizzati dalla conclusione di una questione dolorosa protrattasi per ben dodici anni e tre papi? Si può averne paura al punto di schierare tutte le armate a difesa dell'enigma avvolto in un mistero che è diventato il Vaticano per silenziarne la potenziale carica rivelatrice in termini escatologici? Si può essere talmente presi dal panico da osteggiare con ogni mezzo chi implora solo chiarezza, in ultimo con una petizione al Santo Padre?
Vorrei rispondere con un no, perché la scoperta della verità dovrebbe provocare sempre gioiosa attesa e consolazione. Mi tocca però constatare con poca sorpresa e molto sconforto che il trauma sta provocando reazioni abnormi, irrazionali, appunto traumatiche.
Quest'ultima petizione - che invito caldamente a sottoscrivere in nome della verità - ha seminato il panico nell'agorà di chi conosce benissimo la questione. Non tanto nelle alte gerarchie della Chiesa che sicuramente seguono la vicenda ma silenziosamente e senza mai pronunciarsi direttamente a riguardo come hanno sempre fatto, salvo aver preso atto delle precedenti petizioni e soprattutto dell'istanza depositata in Tribunale. Piuttosto il panico proviene dal mondo che per un certo tempo ha seguito e apparentemente supportato questa ricerca di verità che non è solo finalizzata al ristabilimento della legittimità petrina ma implica anche la questione fondamentale della legittimità del potere. Questione che ai neo-avversari evidentemente non sembra interessare assolutamente. Proprio perché riguarda tutti, anche i laici, la questione dovrebbe interessare a prescindere. E invece no.
Chi è stato invitato a firmare e divulgare la petizione sta reagendo come coloro che, messi di fronte alla cura per la depressione o per uscire da una dipendenza, reagiscono aggrappandosi disperatamente alla malattia e ora si sgolano nel bla bla bla urlato coprendosi le orecchie nel tentativo di boicottare l'iniziativa.
C'è chi non raccoglie l'invito e tace, come il Grande Prelato, chi come padre Giorgio Maria Faré lo respinge sdegnosamente al mittente adducendo la motivazione che il testo della petizione non sarebbe formalmente corretto e io immagino perché non è accompagnato da quaranta pagine di note bibliografiche, e chi addirittura si preoccupa dell'anima dell'autore della petizione, invitandolo a ritirarsi in convento su un monte praticando digiuni e penitenze, come ha fatto in un video chi si è autoproclamata Santa Inquisitrice della Sacra Profezia.
Davvero, è stato come chiamare la scientifica sul luogo di un delitto e vedere apparire tutte le impronte digitali, una dopo l'altra.
Permettetemi una curiosità, cari ex sodali. Come mai questo generale "abbandonate la nave" e invito a Cionci a lasciar perdere la questione è iniziato proprio subito dopo l'elezione di Leone? Perché era un antipapa, come le vostre certezze incrollabili non si sa provenienti da quali fonti sostengono o perché è proprio il vero Papa in grado di mettervi in riga tutti?
Vi lascio con questo enigma da risolvere. Intanto vi chiedo un favore. La salvezza dell'anima è un fatto personale nel quale al limite può intervenire solo un padre spirituale. Se la sua ricerca è solo votata alla verità, non affannatevi a scoprire se qualcuno è credente o meno. Nessuno chiede la laurea in medicina a chi indaga sulla malasanità. Nessuno è "pericoloso" e danneggia delle anime così fragili e dalla fede così traballante da farsi traviare da un'inchiesta giornalistica.
Suvvia, riprendetevi. Non pregate per la nostra conversione, grazie lo stesso, pregate per la Verità affinché trionfi. Nell'interesse di tutti.
Ecco il link alla petizione. Firmatela, ora non avete proprio più scuse.

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