Dite la verità, non mascheratevi dietro un buonismo ipocrita, cosa ne pensate veramente, ma proprio veramente, degli operatori dei call-center?
Non ditemi che fanno un lavoro infame, che sono co-co-costretti a lavorare per pochi centesimi e ne hanno per le palle di essere co-co-cortesi. Posso essere sempre dalla parte dei lavoratori, soprattutto di quelli sfruttati ma se uno mi risponde come quella signorina che giorni fa mi ha risposto al call-center di Sky mi sento come Mr. Blonde quando accende la radio e mette mano al rasoio.
Avevo chiamato per una cosuccia da niente, un aumento non annunciato dell’abbonamento mensile, ma la donzella, che doveva essere in realtà Murdoch in persona in uno dei suoi più riusciti travestimenti, mi ha risposto che dovevo accettare la modifica della tariffa perché così stava scritto nel contratto. Il tutto con il tono strafottente di chi sa di essere dalla parte del più forte. Ho cercato di essere gentile, anche se il sangue era già alla testa: “Signorina Schultz….” Ma lei insisteva che ormai era tardi, avrei dovuto disdire due mesi fa, adesso (questo era il senso e il tono) erano stracazzi miei. Ecco, una vera collaborazionista, da suggerire per il ruolo di kapò.
Quelli dei call-center sono di due specie: quelli che “ti chiamano loro” e quelli che “li chiami tu” per bisogno. Difficile capire quali sono i peggiori anche se a volte, nella seconda categoria, se ne trovano di quasi umani e pensanti, come l’operatrice di UPS che mi ha risposto l’altro giorno, che credo fosse fornita anche di pollice opponibile.
Gli appartenenti alla prima categoria telefonano all’una meno cinque mentre sto scolando la pasta o friggendo i fiori di zucca per dirmi che “la Telecom sta rinnovando tutti i suoi impianti (??) e quindi tra 15 giorni mi arriverà un pacco….”
Al che io urlo “Come, come?? Alt, lei vuole vendermi la ADSL?!”
Silenzio dall’altra parte, “si, veramente stiamo in promozione con Alice…”
Ho istruito i miei anziani genitori a legarsi all’albero maestro e tapparsi le orecchie con la cera quando telefonano queste “sirene” propalatrici di notizie false e tendenziose, dopo che un mio amico si è vista installata l’ISDN senza averla mai chiesta, solo per aver risposto alla signorina “si, mi dica”. Non potrò mai dimenticare un certo Pedro, dallo spiccato accento sudamericano, che mi tenne al telefono un quarto d’ora, sempre per Telecom, finendo per raccontarmi delle bellezze della Patagonia.
Ci sono quelli che ti chiamano per offrirti buoni premio se ti presenti all’Hotel Tal dei Tali il prossimo sabato, quelli che devono venderti per forza sei ettolitri di vino e olio extra-vergine di oliva, gli altri che vogliono rifilarti abbonamenti a “Brava Casa” (!!). Quelli che si presentano come araldi di Piepoli incaricati di un sondaggio e poi scopri che ti vogliono vendere la solita paccottiglia inutile.
Molesti, invadenti, inopportuni, come le mosche cavalline. E poi vanno a ondate, come una volta gli avvistamenti di UFO. Per giorni non li senti, poi improvvisamente tutti insieme: in un giorno sette telefonate.
Quelli della seconda categoria invece sei costretto a chiamarli tu perché hai bisogno di comunicare con i loro padroni, tipo la stronzetta di Sky di cui sopra. Io dico che li addestrano con cura affinché non riescano a darti le informazioni che cerchi e in più per i più bravi c’è anche il diplomino da rottweiler. Per la mia esperienza la Palma d’Oro va a Tiscali. Per un cambio di dominio web ricordo una dozzina di telefonate, sempre a vuoto, con la signorina che non capiva una cippa e ogni volta mi indirizzava al numero e al collega sbagliato. Un’incubo. Ma anche Wind non se la cavò male in una serie di occasioni, anzi penso che quasi quasi ci si orienterà per l’ex-aequo con Tiscali.
Riassumento, inutili quando li chiami, invadenti quando ti telefonano.
Ho deciso, la prossima volta che mi chiama Telecom, che è la più assidua in assoluto, uso una nuova arma, la supercazzola:
“Pronto?”
”Buongiorno, sono Arcibalda della Telecom, potrei parlare con qualcuno che utilizza l’ADSL in casa?”
“Signorina, sbiriguda Alice come se fosse antani anche per l’ADSL in due, oppure in quattro computer anche scribai con cofandina; con scappellamento mensile, un po’ prematurata la banda larga, mi scusi dei tre telefoni qual è come se fosse tarapia tapioco che avverto la supercazzola? …. Pronto, signorina, pronto????”
Non ditemi che fanno un lavoro infame, che sono co-co-costretti a lavorare per pochi centesimi e ne hanno per le palle di essere co-co-cortesi. Posso essere sempre dalla parte dei lavoratori, soprattutto di quelli sfruttati ma se uno mi risponde come quella signorina che giorni fa mi ha risposto al call-center di Sky mi sento come Mr. Blonde quando accende la radio e mette mano al rasoio.
Avevo chiamato per una cosuccia da niente, un aumento non annunciato dell’abbonamento mensile, ma la donzella, che doveva essere in realtà Murdoch in persona in uno dei suoi più riusciti travestimenti, mi ha risposto che dovevo accettare la modifica della tariffa perché così stava scritto nel contratto. Il tutto con il tono strafottente di chi sa di essere dalla parte del più forte. Ho cercato di essere gentile, anche se il sangue era già alla testa: “Signorina Schultz….” Ma lei insisteva che ormai era tardi, avrei dovuto disdire due mesi fa, adesso (questo era il senso e il tono) erano stracazzi miei. Ecco, una vera collaborazionista, da suggerire per il ruolo di kapò.
Quelli dei call-center sono di due specie: quelli che “ti chiamano loro” e quelli che “li chiami tu” per bisogno. Difficile capire quali sono i peggiori anche se a volte, nella seconda categoria, se ne trovano di quasi umani e pensanti, come l’operatrice di UPS che mi ha risposto l’altro giorno, che credo fosse fornita anche di pollice opponibile.
Gli appartenenti alla prima categoria telefonano all’una meno cinque mentre sto scolando la pasta o friggendo i fiori di zucca per dirmi che “la Telecom sta rinnovando tutti i suoi impianti (??) e quindi tra 15 giorni mi arriverà un pacco….”
Al che io urlo “Come, come?? Alt, lei vuole vendermi la ADSL?!”
Silenzio dall’altra parte, “si, veramente stiamo in promozione con Alice…”
Ho istruito i miei anziani genitori a legarsi all’albero maestro e tapparsi le orecchie con la cera quando telefonano queste “sirene” propalatrici di notizie false e tendenziose, dopo che un mio amico si è vista installata l’ISDN senza averla mai chiesta, solo per aver risposto alla signorina “si, mi dica”. Non potrò mai dimenticare un certo Pedro, dallo spiccato accento sudamericano, che mi tenne al telefono un quarto d’ora, sempre per Telecom, finendo per raccontarmi delle bellezze della Patagonia.
Ci sono quelli che ti chiamano per offrirti buoni premio se ti presenti all’Hotel Tal dei Tali il prossimo sabato, quelli che devono venderti per forza sei ettolitri di vino e olio extra-vergine di oliva, gli altri che vogliono rifilarti abbonamenti a “Brava Casa” (!!). Quelli che si presentano come araldi di Piepoli incaricati di un sondaggio e poi scopri che ti vogliono vendere la solita paccottiglia inutile.
Molesti, invadenti, inopportuni, come le mosche cavalline. E poi vanno a ondate, come una volta gli avvistamenti di UFO. Per giorni non li senti, poi improvvisamente tutti insieme: in un giorno sette telefonate.
Quelli della seconda categoria invece sei costretto a chiamarli tu perché hai bisogno di comunicare con i loro padroni, tipo la stronzetta di Sky di cui sopra. Io dico che li addestrano con cura affinché non riescano a darti le informazioni che cerchi e in più per i più bravi c’è anche il diplomino da rottweiler. Per la mia esperienza la Palma d’Oro va a Tiscali. Per un cambio di dominio web ricordo una dozzina di telefonate, sempre a vuoto, con la signorina che non capiva una cippa e ogni volta mi indirizzava al numero e al collega sbagliato. Un’incubo. Ma anche Wind non se la cavò male in una serie di occasioni, anzi penso che quasi quasi ci si orienterà per l’ex-aequo con Tiscali.
Riassumento, inutili quando li chiami, invadenti quando ti telefonano.
Ho deciso, la prossima volta che mi chiama Telecom, che è la più assidua in assoluto, uso una nuova arma, la supercazzola:
“Pronto?”
”Buongiorno, sono Arcibalda della Telecom, potrei parlare con qualcuno che utilizza l’ADSL in casa?”
“Signorina, sbiriguda Alice come se fosse antani anche per l’ADSL in due, oppure in quattro computer anche scribai con cofandina; con scappellamento mensile, un po’ prematurata la banda larga, mi scusi dei tre telefoni qual è come se fosse tarapia tapioco che avverto la supercazzola? …. Pronto, signorina, pronto????”
hauahhauha! Sono veramente dei minus habens questi operatori! Non li sopporto.. e quando ti recitano una frase fatta con un tono di voce che ti fa capire chiaramente che non è farina del loro sacco ma stanno praticamente leggendo?? Terribile!
RispondiEliminaFantastico... copioincollo in testa per usarla alla sera..
RispondiEliminaE che dire delle ore passate a digitare un'infinità di numeri (sbagliando una decina di volte) per arrivare a parlare (dopo un attesa in linea di almeno mezz'ora) con le suddette "cime"?
RispondiEliminaPrego il Signore di averne meno bisogno possibile!!
Un qua qua a te ;-)
Ho lavorato per due anni per necessità e perché mi offrivano solo quello nei call center outbound e sono arrivata alla conclusione che sono associazioni per delinquere che andrebbero eliminate dalla faccia della terra.
RispondiEliminaInfatti ho preferito starmene a casa a fare corsi e volontariato, anche perché l'andazzo era pagare ormai a provvigione e onestamente io detesto vendere per forza. Senza contare le boiate che ti dicono i team leader per caricarti, io ad uno una volta gli ho consigliato di comprarsi una bambola gonfiabile, gli avrebbe fatto meglio.
Spero che il garante della Privacy elimini questo cancro dell'economia italiana
Elena