Eh si, noi faentini siamo fortunati. Eccolo il traliccione di 40 metri eretto in mezzo alle case di un quartiere di recente costruzione che ospita le antenne di telefonia mobile, soprattutto Vodafone e Tim e quelle della protezione civile e del Comune.
Il “cosone” ha provocato la nascita di un comitato di protesta da parte degli abitanti delle case limitrofe.
Il comitato si è battuto prima per impedirne la realizzazione, poi ne ha chiesto lo spostamento 400 metri più in là, più lontano dalle case verso la campagna ma la proposta ha incontrato l’opposizione degli operatori di telefonia.
Infine, una volta tirato su, perché il Comune aveva già concesso l’autorizzazione, si batte perché siano stabiliti gli effettivi rischi della sua collocazione così vicino al centro cittadino.
Tra parentesi, apprendo che in Faenza esistono già altre 46 antenne e microcelle di telefonia che, facendo due conti, mi sembrano tante, per una città di 55.000 abitanti più o meno. Ma se si obietta ci viene detto che se il cellulare non prende poi sono cazzi nostri.Il comitato si è battuto prima per impedirne la realizzazione, poi ne ha chiesto lo spostamento 400 metri più in là, più lontano dalle case verso la campagna ma la proposta ha incontrato l’opposizione degli operatori di telefonia.
Infine, una volta tirato su, perché il Comune aveva già concesso l’autorizzazione, si batte perché siano stabiliti gli effettivi rischi della sua collocazione così vicino al centro cittadino.
In questi casi, come sempre, le opinioni si estremizzano. C’è chi è convinto che questi pistoloni emettenti onde elettromagnetiche siano perfettamente innocui, tanto da esortarne l’apparizione un po’ in tutti i condomini, al posto delle vetuste antenne televisive.
Anzi, magari fanno pure bene, a parte lo spiacevole inconveniente di prendere la scossa dandosi la mano e ritrovarsi un mattino con una pettinatura afro stile Blaxploitation.
Gli altri, gli ecocatastrofisti, sono convinti che facciano venire il cancro, che facciano impazzire i neuroni e che insomma siano molto, molto amari. Altro che capelli ricci, questi bigoloni ti renderebbero presto dei candidati all’obitorio.
Io sono un po’ preoccupata perché il grande totem è situato a 2/300 metri da dove lavoro e perché in genere per queste cose sono più per esagerare piuttosto che per minimizzare i rischi. Non si sa mai. A Genova si dice: non ci credo ma dammi un po’ le chiavi.
Mi piacerebbe che gli scienziati potessero chiarire una volta per tutte questi dubbi ma ho l’impressione che non sia per ora possibile. Primo perché occorre tempo per studiare gli effetti dell’esposizione alle onde elettromagnetiche che è troppo recente per offrire una casistica statisticamente sufficiente. Secondo, ci potrebbe essere il sospetto che se anche queste onde facessero male loro direbbero che non è vero. Soprattutto se il congresso al quale hanno appena partecipato era sponsorizzato da un’azienda di telefonia.
A me ha interessato comunque la reazione creativa degli abitanti del quartiere faentino. L’associazione fallica è evidente nel tono degli striscioni che vi propongo e che io trovo molto divertenti. La fantasia umana è impagabile, soprattutto quando si sbizzarrisce con le metafore sessuali.
Il “Ridateci gli zingari”, che io trovo geniale oltre che paraculo, si riferisce al fatto che in quel quartiere sostava un campo nomadi, causa di continuo malumore negli altri abitanti, ma evidentemente percepito ora come male minore rispetto al maxi-vibratore. A proposito, ma chi l'ha pensata, questa? Maschio o femmina? Quale inconfessabile fantasia nasconde?
C’è materiale a iosa per sociologi e psicoanalisti in quegli striscioni.
Per ora rimangono lì, ma uno che accennava a “interessi” dell'amministrazione comunale in conflitto con il problema dell’inquinamento magnetico è stato rimosso nottetempo dai vigili. Chissà come mai? A qualcuno sarà bruciato il sederino?
Mi immagino la risposta "Non vi piacevano gli zingari? E mo' beccatevi questo!"
RispondiEliminaIn effetti non mi dispiacerebbe che a Opera, al posto del campo nomadi che i bravi e onesti cittadini hanno dato alle fiamme, sorgesse un bel ripetitore gigante...
Meraviglioso, stupendo, sublime!
RispondiEliminaOh senti un pò ma il bianco in foto è quello dedicato a Rocco Siffredi, a che punto sono i lavori di erezione per quello nero dedicato a Kid Bengala?
Sbrigatevi, mica vorrete farvi cogliere in fallo proprio sulla par condicio? ;-)
Wow...che culo!!!
RispondiEliminaE' un post in Frank Zappa vein, carino!
RispondiEliminaPurtroppo i gestori di telefonia hanno dei piani radio prestabiliti e poco modificabili per cui anche spostare di 400 metri un antenna potrebbe non essere sufficiente per dare un buon servizio e una buona qualità. Non è solo una questione di distanza dalle abitazioni che tra l'altro vengono rispettate sempre perché l'ARPA prima di rilasciare i permessi esegue dei controlli.
RispondiEliminaIl discorso non è solo "se il cellulare non prende sono cazzi nostri", ma un gestore ha l'obbligo per legge, essendo la telefonia un servizio pubblico, di raggiungere una percentuale prestabilita di cittadini entro un certo numero di anni dalla concessione.
Tra l'altro le leggi italiane sulle emissioni di onde elettromagnetiche sono le più restrittive d'Europa e i gestori (te lo posso garantire) non raggiungono quasi mai il limite stabilito perché le macchine non funzionano mai a piena potenza (se non nei luoghi molto frequentati come ad es.gli stadi).
Comunque la paura delle onde elettromagnetiche è cominciata solo negli ultimi 10 anni, con l'arrivo di Omnitel. Ma sotto le onde elttromagnetiche ci siamo sempre stati basti pensare ai tralicci dell'alta tensione (che spesso passano sopra le abitazioni) ai tralicci delle radio e televisioni (di gran lunga più potenti di un ripetitore di telefonia cellulare) ma a nessuno, nemmeno oggi che si sono sollevate le questioni è mai venuto in mente di far sloggiare il traliccio RAI di corso Sempione a Milano (a ridosso delle abitazioni), o i tralicci di Mediaset a Cologno e a Segrate (sempre vicino alle abitazioni). E la lotta contro i tralicci dell'alta tensione è affidata a pochi scalmanati che i giornali definiscono ecoterroristi (come giocano con le parole?).
Le ipotesi che mi sono fatto in questi anni sono:
1) si è voluto creare un mostro diffondendo paura tra la popolazione e attirare attenzioni e voti.
2) Concorrenza. Omnitel a quel tempo doveva costruire una rete e le servivano nuovi pali e antenne mentre TIM (che era ancora Telecom) aveva già parte della rete e comunque tutte le infrastrutture per ampliarla, la nascita dei comitati di quartiere ha sicuramente rallentato lo sviluppo di tutte le sue concorrenti che sono nate in seguito.
Scusa la lungaggine senza nemmeno una battuta, al prossimo post sarò più spiritoso.
Prof.Spalmalacqua
Ottimo post, sarebbe bello trovarne tanti così in giro nei blog.
RispondiEliminaUna notizia di prima mano, probabilmente difficile da trovare se non sui giornali locali, con foto (immagino) fatte da te.
A parte l'eloquenza e la carineria delle foto e degli striscioni, credo che Spalmacqua abbia abbastanza ragione. Abbiamo tutti quel cacchi (o minchia) di telefonino (poi c'è chi lo usa troppo e chi solo se necessario...) e vorrei vedere i bravi componenti del comitato, durante le loro riunioni se spengono il loro cellulare o se (come succede nelle sezioni DS - le uniche che frequento - ogni tanto c'è un bello squillo e un/una compagno/a si alza ed esce per rispondere). Per essere credibili queste persone, peraltro reputo siano ottime persone, dovrebbero lanciare la rinuncia al cellulare e privarsene per primi. Ma il "luddismo" (questo ne sarebbe una forma meno violenta) ha impedito il capitalismo? Allora finizmola con quest'assurda "filosofia" di "mai nel mio giardino2 (nel tuo so ca...zi tua!)
RispondiEliminabuona domenica!
Io dico che si potrebbe vivere senza telefonino. No? Lameduck, noi avevamo circa 35 anni quando si è diffuso. Significa che abbiamo vissuto 35 anni senza. Siamo morte? no. Mò se le antenne fanno aumentare i cancaracci, voglio dire, fuori dalle palle, no?
RispondiEliminaSe vivessimo in un mondo semplice, la soluzione sarebbe semplice. Ma questo è l'impero delle corporation. Che proprio semplice semplice non è...
La fantasia umana non ha limiti
RispondiEliminaSia nel fare danni
che
nel ridere dei propri mali
Italo
Per il compleanno del blog
RispondiEliminaHo un lavoro stabile
e mi sento colpevole
ai tuoi occhi
di non dargli onore
Socchiudo gli occhi
come un bimbo al sole
mentre ciuccio la tua intelligenza
come una caramella
Mi chiedo
se sia possibile
un'amica virtuale
in un mondo disperso
Mi auguro un giorno
di dare volto cordiale
alle luci e ai suoni
della tua mente
I limiti attuali per la costruzione di nuovi ripetitori (e altre fonti di radiazioni elettromagnetiche) dovrebbero soddisfare il criterio di "ragionevole precauzione" (alla fine praticamente ogni cosa è potenzialmente cancerogena). Ora come ora non so bene se questo coso emetta ELF (extremely low frequencies), radiofrequenze, microonde... nel primo caso esiste effettivamente un rischio di aumento di leucemia nei bambini a valori (+ di 0,2 tesla, credo) che sono sicuramente lontani da quelli a cui siete sottoposti (il problema si era riscontrato in chi abitava vicino a vecchi elettrodotti). Per gli altri casi, si avranno dati definitivi nel 2008, ma con gli attuali criteri cautelativi penso siate tutelati.
RispondiEliminaP.S. il fatto che per millenni milioni di persone siano vissute senza cellulare è ovviamente un'articolata truffa degli storici. E' fisicamente impossibile.
Indipendentemente se quelle onde facciano male o no, mi sembrerebbe un ottima cosa se prima di realizzare un'opera pubblica gigante (antenna, ponte, traforo, centrale elettrica e così via) si dibattesse su utilità, benefici e pericoli assieme alla popolazione locale, eventualmente fornendo i dati di innocuità di cui si parla in questi commenti.
RispondiEliminaPotrebbe anche essere che i cittadini di Faenza si stiano rodendo il fegato per niente, ma nessuno glielo ha detto.
@ skeight
RispondiEliminama come sei cattivo, hehehe
@ rudolf
cogliere in FALLO era casuale? ;-)
Scusa ma, quando non fa film Kid Bengala lavora al Telepass in autostrada?
@ ed
si, il grande Frank
@ Prof. Spalmalacqua
ti ringrazio per la spiegazione, era quello che speravo qualcuno facesse. Per le battute, sempre pronta!
@ conteoliver
si, le foto sono fatte da me l'altro giorno, driblando alla Messi un fratello senegalese che voleva a tutti i costi vendermi dei fazzolettini.
@ spartacus
si, per la serie predicare bene e razzolare male. Io ho il cellulare, sempre acceso, ma per fortuna non squilla mai perchè lo uso solo per comunicazioni di servizio. Quando squilla di solito sono rogne, tipo il capo che ha bisogno di uno straordinario.
Per il resto ho sempre considerato l'invenzione di Meucci una scocciatura.
@ cloro
il cellulare è utile in certe occasioni, nel senso che puoi chiamare chi cappero ti pare in qualunque luogo. Una volta mi si ruppe il treno e tornai a casa alle 22,00 invece delle solite 19,00. Eravamo bloccati lì e i miei si presero una paura della madonna non vedendomi tornare. Oggi sarebbe bastato chiamarli al cellulare "Oh, non vi preoccupate...". Ma quelli che telefonano ovunque e soprattutto quelli che camminano in mezzo alla strada scrivendo messaggini, non li reggo.
@ meinong
grazie, un bellissimo pensiero
@ conteoliver
sono d'accordo con te. Forse non c'è pericolo ma c'è chi comunque soffia sul fuoco. Per esempio i grilli incazzati.
Il solito amico bene informato che monta antenne simili asserisce, misuratore di campo alla mano, che c'è molto più pericolo in linea retta-orizzontale che dall'alto verso il basso.
RispondiEliminaIo, ad esempio, resisto all'idea del wi-fi in casa. Ma se mi attraversano tutte le onde di questo e dell'altro mondo, che mi sacrifico a fa'?
Belli gli striscioni... li hai fatti tu? ;-)
A.I.U.T.O.
P.S. all'ultimo minuto votata negli Z-awards...
@ cima
RispondiEliminano, non li ho fatti io, me li sono trovata davanti l'altro giorno tornando a casa per una strada alternativa.
Grazie per il voto, rischio di riceverne più io di Ségolène.
wa, sti striscioni sono un mito
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