Se chiedeste ad uno qualsiasi di coloro che hanno il fogno europeo, si sdilinquiscono di fronte alla bandieruccia con le stelline gialle (attenzione, nel link video per stomaci forti) e si commuovono fino alla polluzione all'idea che l'unione europea abbia allontanato dal continente le guerre; se interrogaste insomma uno come, altro esempio, il piddino golfista Adinolfi (altro contributo video hard, anzi quasi uno snuff movie), sul ruolo dell'Europa e della Germania in Europa, vi risponderebbe con qualcosa di molto simile al titolo di questo post. Ovvero con l'idea di una mamma Germania, una Madre Coraggio veramente nostra amica, che sta facendo di tutto per salvare l'euro, ovvero il dono del cielo, il tessoro che ha permesso a noi rotondi mangiapastaalpomodorosottoilsole di ambire finalmente a diventare virtuosi, sgobboni e quadrati come i tedeschi.
Ebbene, come direbbe Merlino: "Un sogno per alcuni, un incubo per altri". Dopo che avrete letto cosa sta pensando di fare Mutti ai suoi bambini del Sud Europa, a questi mascalzoni bastardi concepiti fornicando dietro le cabine con bagnini greci, spagnoli e romagnoli, avrete un brusco risveglio con i palazzi che crollano tutt'attorno come in "Inception" ma è necessario farlo, è necessario svegliarvi per il vostro bene, tesori.
Intanto cominciate a ripensare a Pollicino, al Pifferaio Magico e a tutte quelle belle favole teutoniche che, nonostante vi siano state inculcate nella zucca fin da cuccioli, non vi hanno insegnato nulla, testoni, non vi hanno fornito i fondamentali per riconoscere in tempo il lupo tedesco.
Per non parlare della Storia che state scoprendo, ahimè, essere l'unica materia utile che andrebbe studiata a scuola ma che purtroppo vi tengono nascosta. Oppure che vi raccontano solo per la parte che fa comodo a loro.
Per esempio io ricordo benissimo la lezione alle medie sulle carriole con i Millionen Mark per andare a fare la spesa nella Repubblica di Weimar "che furono il motivo per il quale arrivò Hitler." Sto parlando dei primi anni '70. Pensa come già stavano preparando bene il lavaggio del cervello sul terribile flagello dell'iperinflazione. La mia prima lezione di Shock Economy; che emozione e che ricordi!
Poi a cinquant'anni scopri che non era vero niente, che non furono le carriole ma la disoccupazione creata da politiche deflazionistiche post Weimariane molto simili a queste dei tecnici bocconiani a favorire l'ascesa del partito nazionalsocialista.
Intanto cominciate a ripensare a Pollicino, al Pifferaio Magico e a tutte quelle belle favole teutoniche che, nonostante vi siano state inculcate nella zucca fin da cuccioli, non vi hanno insegnato nulla, testoni, non vi hanno fornito i fondamentali per riconoscere in tempo il lupo tedesco.
Per non parlare della Storia che state scoprendo, ahimè, essere l'unica materia utile che andrebbe studiata a scuola ma che purtroppo vi tengono nascosta. Oppure che vi raccontano solo per la parte che fa comodo a loro.
Per esempio io ricordo benissimo la lezione alle medie sulle carriole con i Millionen Mark per andare a fare la spesa nella Repubblica di Weimar "che furono il motivo per il quale arrivò Hitler." Sto parlando dei primi anni '70. Pensa come già stavano preparando bene il lavaggio del cervello sul terribile flagello dell'iperinflazione. La mia prima lezione di Shock Economy; che emozione e che ricordi!
Poi a cinquant'anni scopri che non era vero niente, che non furono le carriole ma la disoccupazione creata da politiche deflazionistiche post Weimariane molto simili a queste dei tecnici bocconiani a favorire l'ascesa del partito nazionalsocialista.
Torniamo alla destrutturazione del sogno europeo. Qual era uno degli argomenti forti del primo video piddino? Ah già, la pacificazione dell'Europa dopo secoli di guerre, l'ultima delle quali con milioni di morti. Perché voi eravate rimasti alla Seconda, vero? Avevate creduto al marchettone scandinavo del Nobel per la pace?
Ebbene, questa che stiamo vivendo, signori, è la Terza Guerra Mondiale e la terza nata in Europa per colpa della Germania; un fronte della guerra della neoaristocrazia globale del denaro alla classe media e la prosecuzione della lotta di classe contro le conquiste dei lavoratori, aperto nel continente dal suo braccio armato, il complesso chimico-industriale tedesco. Guerra che potrebbe finire, come sostengono osservatori dall'occhio fino, in una rivoluzione. Perché, come insegna la rivoluzione francese, è quando costringi la borghesia produttiva all'inazione e all'impotenza che essa trova la forza di reagire e le teste cominciano a rotolare.
Perché sarebbe ancora colpa della Germania? Perché averla disarmata militarmente dopo la Seconda Guerra Mondiale non è servito a farle passare il vizio ricorrente di mettersi in testa di dominare i propri vicini. Non è più con la Wermacht che combatte le guerre di conquista ma per mezzo di quel potere industriale che non ha pagato per i crimini commessi durante il nazismo, che è rimasto silente durante la Guerra Fredda e il periodo della post-riunificazione e che ora si sente libero di riprovarci e rivuole i suoi lavoratori schiavi dei lager, così produttivi e a costo zero.
Se vi avessero fatto studiare il ruolo fondamentale dell'industria tedesca nel sistema concentrazionario nazista non vi stupireste di nulla di ciò che sta accadendo: delle politiche di svalutazione interna sui salari, della compressione della domanda interna, dell'impoverimento della popolazione come metodo, del lavoro come unica redenzione, dei vecchi tedeschi sempre più ridotti in miseria. Arbeit Macht Frei.
L'euro, la moneta unica, è stata il mezzo con il quale la Germania ha intravisto nuovamente il Grande Reich all'orizzonte e purtroppo, visto che ha trovato ancora una volta i suoi volonterosi carnefici e zelanti collaborazionisti negli altri paesi europei, e rifiuta di ascoltare i suoi Schacht, si è ributtata a corpo morto nell'impresa di dominare il continente. Senza ricordare che, ogni volta che ci ha provato, ci si è sempre rotta le corna.
Se è ingiusto generalizzare ed accusare i tedeschi comuni di nazismo, ché probabilmente un po' di lezione l'hanno imparata, tuttavia non bisogna avere alcuna pietà dei loro dirigenti politici ed economici e chiamarli con il loro vero nome. Sono dei nazisti e lo stanno dimostrando con la protervia con la quale si rifiutano di aiutare i paesi della periferia in crisi per colpa loro e del loro maledetto surplus, della loro spregiudicatezza e scorrettezza nel voler far ricadere sugli altri le colpe delle loro banche.
Siccome io non credo alla contrapposizione tra paesi virtuosi e paesi non virtuosi, ho il sospetto che questi bastardi vogliano solo mettere le zampe sulla nostra roba.
Stanno uscendo parecchi articoli sulla stampa tedesca dove si auspica che i paesi della periferia in crisi rinuncino alle loro ricchezze nascoste (soprattutto il patrimonio immobiliare) e se ne privino per evitare che a pagare gli aiuti siano i contribuenti tedeschi. Come accadrebbe in una vera area valutaria ottimale con i trasferimenti tra regioni ricche e regioni povere.
Tradotto per noi: cosa ve ne fate della casa di proprietà? Noi non ne abbiamo bisogno perché siamo frugali, non abbiamo il mito del mattone e viviamo in affitto. Vi costringeremo quindi con i nostri trattati capestro tipo Fiscal Compact a svendere le vostre proprietà, perché noi non possiamo e soprattutto non vogliamo continuare a mantenervi.
Capito? E' il tedesco comune che parla, quello che si accontenta dei 400 euro al mese della riforma Hartz IV e che ci considera mangiapane a tradimento, ma è il caro vecchio capitalista, quello disegnato dalla satira di Weimar come un maiale, che gli suggerisce il concetto nell'orecchio e che nel frattempo sta accumulando, alla faccia del suo concittadino crucco, profitti su profitti con i quali vuole aggiudicarsi all'asta fallimentare il Colosseo e il Partenone.
Sempre per il vizio di aver studiato la storia, non può non ritornare in mente, come atroce metafora, l'opera di sistematica spoliazione dei prigionieri dei lager. Denudati e privati di tutto; con le loro cose, preziose e non, catalogate ed ordinate in modo maniacale in quegli osceni mucchi. Perché nulla venisse sprecato della ricchezza conquistata, perfino gli umani potevano diventare sapone.
E' il lato oscuro che il capitalismo fa emergere periodicamente dall'animo tedesco, sotto forma di invidia per la proprietà altrui che si traduce in distruttività e infine si ritorce contro di sé a causa del senso di colpa creato durante secoli di pedagogia nera. I tedeschi, quando partono per distruggere gli altri ed appropriarsi delle loro ricchezze, finiscono sempre per autodistruggersi e lo faranno anche stavolta se si farà mancare ancora una volta il sostegno alla loro resistenza interna. Come accadde ai Von Stauffenberg ed ai Bonhoeffer.
In Germania è appena nato un partito antieuro - che i nostri TG collaborazionisti, il Rude Pravo e i vari Völkischer Beobachter nostrani hanno già delegittimato e sminuito assimilandolo al grillismo.
In realtà si tratta di resistenza, appunto, di tedeschi mossi da Eros e non da Thanatos che hanno riconosciuto il vecchio vizio auto ed eterodistruttivo e vogliono provare ad invertire la rotta di una politica economica fallimentare che hanno capito essere nefasta anche per loro e non solo per i "fannulloni" del sud. Se il partito otterrà un certo peso politico alle prossime elezioni, cosa che auspicherei di cuore, potremo avere qualche speranza di ricondurre l'Europa a qualcosa di positivo, qualcosa che assomigli di nuovo a quel famoso sogno.
Fino a quel momento, quelle stelle gialle che commuovono tanto i piddini, cominciano purtroppo solo a ricordare altri sogni-incubi di Lebensraum e, in quanto appartenente a paese ritenuto inferiore, non so voi, ma io la stellina me la sento appuntata sulla giacca ogni giorno di più. Stiamo ebreizzandoci, miei cari, ed è un bene, così capiremo finalmente una volta per tutte che cosa si provava. Stanno venendo a prendere noi per ultimi.
Ebbene, questa che stiamo vivendo, signori, è la Terza Guerra Mondiale e la terza nata in Europa per colpa della Germania; un fronte della guerra della neoaristocrazia globale del denaro alla classe media e la prosecuzione della lotta di classe contro le conquiste dei lavoratori, aperto nel continente dal suo braccio armato, il complesso chimico-industriale tedesco. Guerra che potrebbe finire, come sostengono osservatori dall'occhio fino, in una rivoluzione. Perché, come insegna la rivoluzione francese, è quando costringi la borghesia produttiva all'inazione e all'impotenza che essa trova la forza di reagire e le teste cominciano a rotolare.
Perché sarebbe ancora colpa della Germania? Perché averla disarmata militarmente dopo la Seconda Guerra Mondiale non è servito a farle passare il vizio ricorrente di mettersi in testa di dominare i propri vicini. Non è più con la Wermacht che combatte le guerre di conquista ma per mezzo di quel potere industriale che non ha pagato per i crimini commessi durante il nazismo, che è rimasto silente durante la Guerra Fredda e il periodo della post-riunificazione e che ora si sente libero di riprovarci e rivuole i suoi lavoratori schiavi dei lager, così produttivi e a costo zero.
Se vi avessero fatto studiare il ruolo fondamentale dell'industria tedesca nel sistema concentrazionario nazista non vi stupireste di nulla di ciò che sta accadendo: delle politiche di svalutazione interna sui salari, della compressione della domanda interna, dell'impoverimento della popolazione come metodo, del lavoro come unica redenzione, dei vecchi tedeschi sempre più ridotti in miseria. Arbeit Macht Frei.
L'euro, la moneta unica, è stata il mezzo con il quale la Germania ha intravisto nuovamente il Grande Reich all'orizzonte e purtroppo, visto che ha trovato ancora una volta i suoi volonterosi carnefici e zelanti collaborazionisti negli altri paesi europei, e rifiuta di ascoltare i suoi Schacht, si è ributtata a corpo morto nell'impresa di dominare il continente. Senza ricordare che, ogni volta che ci ha provato, ci si è sempre rotta le corna.
Se è ingiusto generalizzare ed accusare i tedeschi comuni di nazismo, ché probabilmente un po' di lezione l'hanno imparata, tuttavia non bisogna avere alcuna pietà dei loro dirigenti politici ed economici e chiamarli con il loro vero nome. Sono dei nazisti e lo stanno dimostrando con la protervia con la quale si rifiutano di aiutare i paesi della periferia in crisi per colpa loro e del loro maledetto surplus, della loro spregiudicatezza e scorrettezza nel voler far ricadere sugli altri le colpe delle loro banche.
Siccome io non credo alla contrapposizione tra paesi virtuosi e paesi non virtuosi, ho il sospetto che questi bastardi vogliano solo mettere le zampe sulla nostra roba.
Stanno uscendo parecchi articoli sulla stampa tedesca dove si auspica che i paesi della periferia in crisi rinuncino alle loro ricchezze nascoste (soprattutto il patrimonio immobiliare) e se ne privino per evitare che a pagare gli aiuti siano i contribuenti tedeschi. Come accadrebbe in una vera area valutaria ottimale con i trasferimenti tra regioni ricche e regioni povere.
Tradotto per noi: cosa ve ne fate della casa di proprietà? Noi non ne abbiamo bisogno perché siamo frugali, non abbiamo il mito del mattone e viviamo in affitto. Vi costringeremo quindi con i nostri trattati capestro tipo Fiscal Compact a svendere le vostre proprietà, perché noi non possiamo e soprattutto non vogliamo continuare a mantenervi.
Capito? E' il tedesco comune che parla, quello che si accontenta dei 400 euro al mese della riforma Hartz IV e che ci considera mangiapane a tradimento, ma è il caro vecchio capitalista, quello disegnato dalla satira di Weimar come un maiale, che gli suggerisce il concetto nell'orecchio e che nel frattempo sta accumulando, alla faccia del suo concittadino crucco, profitti su profitti con i quali vuole aggiudicarsi all'asta fallimentare il Colosseo e il Partenone.
Sempre per il vizio di aver studiato la storia, non può non ritornare in mente, come atroce metafora, l'opera di sistematica spoliazione dei prigionieri dei lager. Denudati e privati di tutto; con le loro cose, preziose e non, catalogate ed ordinate in modo maniacale in quegli osceni mucchi. Perché nulla venisse sprecato della ricchezza conquistata, perfino gli umani potevano diventare sapone.
"Le confische dei beni delle vittime prevedevano modalità dettagliate per la loro distribuzione; in teoria tutto il bottino era di "proprietà del Reich" e veniva distribuito sotto la direzione del WVHA di Pohl ed in particolare del Amt A (amministrazione) diretto da August Frank. La ripartizione prevedeva che il denaro, i titoli mobiliari, metalli rari, oggetti preziosi, gioielli, perle, oro, denti, fossero inviati alla Reichsbank; i tessuti, vestiario, oggetti vari, biancheria, andavano assegnati al VOMI (Volksdeutsche Mittelstelle, l'organizzazione di aiuto dei tedeschi etnici), i capelli servivano per confezionare calzature di feltro per gli equipaggi degli U-Boot e per i dipendenti delle ferrovie tedesche. I prodotti più scadenti venivano assegnati ai detenuti dei campi di concentramento. La Reichsbank organizzò vasti depositi per raccogliere i beni preziosi raccolti nei centri di sterminio; i proventi dalla vendita di questi beni erano depositati in un conto speciale fittizio intestato a "Max Heiliger", mentre una parte servirono a creare i "fondi Reinhardt" utilizzati dalle SS per finanziare le loro attività industriali." [R.Hilberg, La distruzione degli ebrei d'Europa, pp. 1058-1065.]So che è brutto ricordare queste cose e può farmi accusare di spirito antitedesco ma se non si riconduce il nazismo al suo significato economico, troppo spesso nascosto dal folklore e dalla pretesa ed astratta pura cattiveria fine a sé stessa della sua natura, non si è in grado di capirlo fino in fondo e di spiegarlo come neoplasia del meccanismo di accumulazione capitalistica.
E' il lato oscuro che il capitalismo fa emergere periodicamente dall'animo tedesco, sotto forma di invidia per la proprietà altrui che si traduce in distruttività e infine si ritorce contro di sé a causa del senso di colpa creato durante secoli di pedagogia nera. I tedeschi, quando partono per distruggere gli altri ed appropriarsi delle loro ricchezze, finiscono sempre per autodistruggersi e lo faranno anche stavolta se si farà mancare ancora una volta il sostegno alla loro resistenza interna. Come accadde ai Von Stauffenberg ed ai Bonhoeffer.
In Germania è appena nato un partito antieuro - che i nostri TG collaborazionisti, il Rude Pravo e i vari Völkischer Beobachter nostrani hanno già delegittimato e sminuito assimilandolo al grillismo.
In realtà si tratta di resistenza, appunto, di tedeschi mossi da Eros e non da Thanatos che hanno riconosciuto il vecchio vizio auto ed eterodistruttivo e vogliono provare ad invertire la rotta di una politica economica fallimentare che hanno capito essere nefasta anche per loro e non solo per i "fannulloni" del sud. Se il partito otterrà un certo peso politico alle prossime elezioni, cosa che auspicherei di cuore, potremo avere qualche speranza di ricondurre l'Europa a qualcosa di positivo, qualcosa che assomigli di nuovo a quel famoso sogno.
Fino a quel momento, quelle stelle gialle che commuovono tanto i piddini, cominciano purtroppo solo a ricordare altri sogni-incubi di Lebensraum e, in quanto appartenente a paese ritenuto inferiore, non so voi, ma io la stellina me la sento appuntata sulla giacca ogni giorno di più. Stiamo ebreizzandoci, miei cari, ed è un bene, così capiremo finalmente una volta per tutte che cosa si provava. Stanno venendo a prendere noi per ultimi.
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(Bugiardino per sdrammatizzare. )
Questo post può provocare:
- sentimento antitedesco
- angoscia di castrazione
- würstelfobia
- würstelfobia
- conversione al veganismo di stretta osservanza
- nausea e vomito
- misoginia
- misoginia
- crisi psicotiche acute di tipo paranoideo del tipo: "cazzo guardi??"
- depressione, ansia
- prurito alle mani
- sindrome di Tourette e coprolalia
- intolleranza alla musica di Wagner (anche se non è giusto perché il dolce, dolce Richard non ne ha alcuna colpa!)
Secchezza delle fauci no?
RispondiEliminaNon male come "rant" ... riflessioni post "Iron Sky" ? :-)
RispondiElimina"... la terza nata in Europa per colpa della Germania;"
Prima di un evento bellico c'è spesso una specie di crisi, di embargo economico, vedere Iraq, Iran, ecc. ma anche l'Italia prima della seconda guerra mondiale, ecc.
Questo, in teoria, non dovrebbe essere il nostro caso attuale dato che con 2 guerre mondiali abbiamo già dato, in pratica non si sa.
Interessante comunque questa raffigurazione della causa con una determinata nazione ... purtroppo la rete delle responsabilità è molto più ampia dato che è globale.
"... quel potere industriale che non ha pagato per i crimini commessi durante il nazismo ..."
Si allude alle compagnie "nazi" ?
Ora si sono trasformate, mimetizzate, ecc.; alcune sono cresciute come multinazionali e sono, come molte super-banche, spesso presiedute (con percentuali plebiscitarie) da personaggi della nota etnia (di varia origine prossima e remota, dato che non sono tutti uguali) ed è probabile che molti di questi personaggi prediligano lati molto poco ortodossi.
In questo contesto, bisognerebbe anche chiedersi chi finanziò il nazismo, perchè per far passare la Germania da un'economia disastrata alla floridezza, con "50 milliarden" (rif. discorso di Hitler) investiti in un esercito nel giro di pochi anni, qualche conto non torna.
Se si pensa che tutto questo si è ottenuto e si ottiene anche manipolando soldi ...
"Sono dei nazisti e lo stanno dimostrando ... le colpe delle loro banche."
La crisi economica ha seguito un percorso ben preciso, dagli U.S.A. all'Europa ed ovviamente non per caso.
Circa il lato "nazista": se il nazismo ed altri regimi semi-dittatoriali possono essere stati creati / guidati dal potere globalista, perchè stupirsi se ogni tanto questo potere esterna questo suo lato ?
"Stanno uscendo parecchi articoli sulla stampa tedesca dove si auspica che i paesi della periferia in crisi rinuncino alle loro ricchezze nascoste."
Si, il desiderio potrebbe essere reale, probabilmente si tratta del solito assedio medievale; nella cinematografia recente si possono trovare centinaia di allusioni al tema ma fra queste non è male usare l'esempio (anche se non è del tutto calzante) del metodo stile "lord homoungous" (rif. Mad Max). :-)
"... che ci considera mangiapane a tradimento ..."
RispondiEliminaProbabilmente ci si riferisce al mantra "unuseful eaters", che non è nemmeno recente.
"E' il lato oscuro che il capitalismo fa emergere periodicamente dall'animo tedesco ..."
A parte il fatto che di animi tedeschi ne sono rimasti ben pochi in Germania (ad es. Hitler non era neanche tedesco), potrebbe essere utile considerare l'ipotesi che anche il capitalismo, inteso nella sua forma più estrema, possa essere stato ideato come antitesi al comunismo di stato, due estremi opposti che di fatto (visto che di solito sono guidati dal vero potere) sono ugualmente feroci e totalitari e che nella loro contrapposizione (esattamente come destra e sinistra) richiamano teorie hegeliane.
Il "modus operandi" del sistema di potere potrebbe essere quello di estremizzare gli intervalli operativi per poi avere maggiore libertà operativa.
Detto questo, il problema non è certo costituito da un popolo, da una classe operaia o medio borghese (anche molto benestante) se non per il fatto che tipicamente è abbastanza disinformata e poco disciplinata, quanto da qualcosa che sta molto più in alto e non certo da oggi ma da decine di secoli.
"... potremo avere qualche speranza di ricondurre l'Europa a qualcosa di positivo"
E' molto difficile far cambiare atteggiamenti, idee, ecc. alla massa delle persone, c'è un'inerzia enorme in certi movimenti tendenziali di massa ed è come pretendere di far cambiare direzione a un transatlantico come se avesse l'agilità di un motoscafo.
"Stiamo ebreizzandoci, miei cari, ed è un bene ..."
Questo non è mai un bene. :-)
Diciamo che anche fra gli ebrei ci sono varie correnti e se si è in quelle più innocue / meno virulente qualcosa si rischia sempre.
Dato che nella seconda guerra mondiale si è data una sfoltita alla parte meno smaliziata, bisognerebbe chiedersi se questo non abbia contribuito ad aumentare la percentuale ed il potere di quella non esattamente innocua.
In quel caso il messaggio per gli ebrei di classe medio-bassa era: "just go away" (verso gli USA o verso il futuro stato di Israele che sarebbe nato dopo pochi anni) per degli scopi futuri ben precisi.
Nel nostro caso il fine potrebbe essere abbastanza diverso.
P.S.
Anche se è un po' off topic, ricordiamo la morte di V. Arrigoni avvenuta 2 anni e qualche giorno fa.
Adetrax, lo sai che ti voglio bene, ma con il mantra sul complotto ebraico hai un po' scassato la minchia, digiamolo.
RispondiEliminaE poi il capitalismo nasce molto prima del comunismo di stato, almeno dal XVII secolo.
Cioè, se devi fare ogni volta l'esegesi del post, almeno sii preciso e utilizza argomenti che siano credibili.
@Lameduck
RispondiEliminaNon ho accennato a complotti, solo a qualche dato di fatto qua e la, poi figurati se mi permetto di generalizzare con tutte le ottime persone che ci sono in giro.
Sull'esegesi da testo biblico hai un po' ragione, dopo un po' stufa. :-)
Circa il capitalismo è ovvio che è nato molto prima del comunismo dato che alcuni elementi di base si possono ritrovare già in tarda epoca romana e poi soprattutto a partire dalla rivoluzione industriale del XVIII secolo, tuttavia quello in grado di devastare ambiente e società su larga scala è qualcosa di un po' più recente dato che è strettamente legato ad un determinato livello di progresso tecnologico.
Per quanto riguarda il lato economico i numeri parlano chiaro: il debito è debito.
Per favore facciamo tutti un quarto di minuto di silenzio per i piddini che "Bersani non fara` mai un accordo con Berlusconi".
RispondiEliminaMagari non lo fara` mai, ma ce l'ha messa tutta!
Goncarov
Il governatore della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha dichiarato in occasione della conferenza stampa della Bce del 4 Aprile scorso; frasi che nessun giornale ha colto, ma che sono di fondamentale importanza alla luce del dibattito attuale sulla permanenza nell’euro.
RispondiEliminaUn giornalista del sito Zero Hedge gli pone questa domanda: se, poniamo, la situazione in Grecia o Spagna peggiora ancora, e quei Paesi sono obbligati ad uscire dall’eurozona, esiste un piano per far sì che i mercati non collassino? Esiste una qualche rete di protezione strutturale, specialmente nell’area dei derivati? E la seconda domanda è: cosa accadrebbe della sua Emergency Liquidity Assistance che avete dato a Cipro, circa 10 miliardi di euro, se il Paese lascia l’eurozona?
Draghi risponde “Lei sta ponendo domande così ipotetiche che non ho una risposta…beh, posso dare una risposta parziale. Questo tipo di domande sono formulate da gente che sottovaluta di gran lunga quel che l’euro significa per gli europei, per l’euro-area. Essi sottovalutano di molto la quantità di capitale politico che è stato investito nell’euro. È per questo che continuano a chiedere cose come: “Se l’euro si spacca? Se un Paese abbandona l’euro?”… Non è come una porta scorrevole. È una cosa molto importante. È un progetto dell’Unione Europea. Sicché spendete il fiato invano quando continuate a chiedere a gente come me “cosa accadrebbe se…”. Non esiste un piano B”.
Ma soprattutto ha dichiarato,
“La gente come me ha investito tutte le sue fortune, la sua autorità, carriere e prestigio nella costruzione dell’euro. Se l’euro si spacca, noi persone veramente importanti andiamo a pallino: perdiamo tutto, prestigio, carriere, autorità, soldi e potere. Perciò non ci sarà mai un’uscita dall’euro. Troppo grande è il capitale politico che ci abbiamo investito”.