mercoledì 22 maggio 2013

Doktor Mark e Herr Euro


Come sapete, il nostro bimbo prodigio bello di zio tutti i giorni minaccia di andare in Europa (ma si legge Germania) a rinegoziare, dice lui, il Fiscal Compact e gli altri trattati capestro shockeconomici che ci stanno strangolando.
Trattati che il suo partito, assieme al braccio politico di Mediaset, ha approvato a suo tempo senza emettere neppure un belato, compreso Nichi, che ora fa lo sdegnoso, quando ha sottoscritto l'accordo elettorale con il PD.  Il silenzio degli indecenti. 

Andare a rinegoziare. Bene, ma quando, visto che l'Italia con la garrota al collo è già cianotica? Per ora è un temporeggiare pallido e assorto, sperando che nel frattempo arrivi qualcuno a risolverci il problema. Magari Gigantepensacitu, il Diodelcielo o una provvidenziale invasione aliena.
Ho il sospetto che il regime piddino sia convinto, con un ragionamento viziato dal maschilismo, che la politica tedesca di austerità sia tutta colpa della Merkel. Della paturnia postmenopausica di questa carampana senza più voglie che cambia colore della livrea come il camaleonte ma sotto la giacchetta è un ottusangola in duralluminio. Trombata la strega alle prossime elezioni di settembre, ragiona il piddino modello base, cambieranno le cose e i crucchi non saranno più crucchi ma diventeranno malleabili come il pongo.

Vale la pena allora di fare subito un bel gavettone di acqua gelata in faccia al piddino e raccontare con quale tipo di tedeschi abbiamo a che fare, femmine e maschi, compresi quelli che dovrebbero rappresentare, figuriamoci, la svolta, l'inversione a U post Merkel. Le fate turchine disposte a perdonare il discolo Pinocchio.
Grazie come sempre a Voci dalla Germania che lo ha tradotto per noi, vi propongo alcune perle assolute dal pensiero di due economisti: Bernd Lucke, leader di Alternative für Deutschland, il partito "antieuro" che conosciamo già, e Dennis Snower, presidente dell'Institut für Weltwirtschaft di Kiel, intervistati dal Frankfürter Allgemeine Zeitung (qui in originale).

Le domande poste dal giornale (d'ora in avanti FAZ) ai due esperti vertono sulla questione euro e sulla conseguente crisi dei paesi della periferia dell'eurozona. Un argomento che in Italia non esiste a livello ufficiale, mediatico, ma solo in quello esoterico delle riunioni dei Beati Paoli dell'economia mainstream e in Internet a cura della controinformazione carbonara, perché la crisi, lo sapete, è causata dall'invidia americana per l'euro che usa l'incanto patronus della speculazzzioneinternazzzionale per farci la magia nera cattiva.
Invece nel resto d'Europa si ha ben presente quale sia la causa della recessione europea. Una crisi strutturale creata dal vincolismo, che lo shock esterno finanziario ha solo innescato. Non c'è economista sano di mente nel continente che non si renda conto del problema e che non pensi al modo di uscire dall'impasse.
Lo fanno anche i nostri due eroi del giorno, Bernd e Dennis, che qui dialogano a lungo ed approfonditamente sullo stato dell'eurozona. A modo loro però, come vedremo, a colpi di dissonanza cognitiva e pregiudizio ideologico, con lo spirito dei tolemaici che si rifiutano di guardare nel cannocchiale di Galileo e la mentalità, mi dispiace dirlo, da crucchi totali.

FAZ domanda se, alla luce dell'attualità, sarebbero ancora favorevoli all'introduzione dell'euro. Visto che comunque così non si può andare avanti a lungo, quali sarebbero le ricette migliori per evitare il crollo dell'eurozona e il salvataggio dei paesi più negativamente coinvolti. Se è previsto un ritorno al marco ed alle altre monete nazionali.
Snower (l'eurista duro e puro): "Assolutamente favorevole all'euro ma con regole più solide. Gli stati europei hanno avuto vantaggi sia politici che economici. Anche se noi fino ad oggi avessimo vissuto bene senza l'Euro, ora sarebbe il momento giusto per introdurlo. Se i paesi iniziassero ad uscire dall'Euro, in Europa avremmo più protezionismo e un nazionalismo dannoso. L'intero progetto europeo sarebbe messo in discussione. Rischiamo un circolo vizioso che ci porta al caos.
L'introduzione di una moneta nazionale (per i paesi del sud, come propone Alternative für Deutschland, il partito di Lucke, n.d.r.) , se tutto andasse bene, avrebbe solo un breve effetto. I prezzi si adeguerebbero velocemente. La competitività di un paese non dipende dalla sua valuta, piuttosto dai suoi vantaggi comparati: che cosa sanno fare meglio degli altri? Questo dipende dalla sua struttura produttiva e dalla sua forza innovativa. Se le cose non dovessero funzionare, un paese povero del sud-Europa, con una valuta debole, non potrebbe permettersi investimenti per creare una nuova struttura produttiva. Il governo cercherebbe la sua salvezza nell'inflazione, alle porte d'Europa ci sarebbe un caos valutario. Come tutto questo potrebbe portare paesi come la Grecia ad una maggiore competitività, non lo capisco proprio. "

Lucke (l'euroscettico, il buono, secondo i piddini): "Oggi non sarei affatto per l'introduzione dell'Euro, sebbene nel 1999 lo fossi. Pensavo che l'Euro avrebbe potuto esercitare una benefica pressione sugli stati e renderli più competitivi. Competitività che fino ad allora era stata difesa solo con le svalutazioni. Ma l'inerzia è stata troppo forte. Anche esercitando una grande pressione, non si sono viste le riforme strutturali sufficienti. Per questo motivo l'Euro non è adatto ad una zona valutaria cosi' eterogenea.No, non è la Germania a dover abbandonare l'Euro, ma i paesi del sud. Sarebbe molto più efficace di un'uscita della Germania dall'Euro. I paesi del sud avranno la possibilità di svalutare, e in questo modo tornare competitivi. L'Europa soffre di una crisi di competitività. Nei paesi del sud i salari in rapporto alla produttività sono troppo alti. Le aziende non sono competitive, è difficile esportare i loro prodotti. (fonte)
Vedete, se cliccate sui link che ho messo ai loro nomi all'inizio scoprirete che questi due hanno un curriculum enorme. Delle pubblicazioni impressionanti. Sono dei 24x17 dell'economia. Eppure, accecati dall'ideologia e dal fondamentalismo neoclassico, sembrano Scemo & Più Scemo.
Se ne volete la controprova, eccola.
Quando i due si avventurano nell'esempio di un paese che in questi anni invece ha fatto il bravo (e succede anche ad economisti nostrani con l'orecchino che hanno sempre la Svezia in canna), i risultati sono ancor più esilaranti:
Lucke: Nel 2001 la Turchia si trovava in una pessima situazione, simile a quella della Grecia di oggi: altamente indebitata e prossima alla bancarotta. Allora dicevamo in maniera arrogante: la Turchia non è pronta per l'EU. Ma cosa è successo? La Turchia ha risolto il suo problema debitorio, è entrata in nuovi settori economici e al momento sta vivendo un boom con la sua moneta flessibile. Perché la Grecia non dovrebbe andare nella stessa direzione?
Snower: Che la crescita della Turchia sia da ricondurre ad una valuta flessibile, per me è una novità! Il paese ha semplicemente fatto delle buone politiche economiche, ha rafforzato lo stato di diritto e migliorato l'educazione.
A questo punto, un bimbetto dell'asilo stenderebbe ben in alto il braccino e griderebbe: "Maestraaa, ma la Turchia non ha l'euro, non è soggetta al vincolo di cambio, ha sovranità monetaria, applica la Lex Monetae, stampa moneta!"
Appunto.
Invece qui abbiamo due economisti che inanellano una serie tale di svarioni ed ottusità che, se fossero medici, sarebbero già stati radiati dall'albo per eccesso di rischio di mortalità di pazienti.
Ai bei tempi dell'economia sana di mente e non psicopatica, al primo esame di macroeconomia sarebbero stati consigliati di dedicarsi piuttosto al lavoro all'uncinetto.

Santoiddio, è dal 1961 che il liberista Mundell ha teorizzato sui requisiti dell'Area Valutaria Ottimale, raccattandoci su anche un premio Nobel e Lucke, questo phenomenon che dovrebbe rinnovare la Germania rivoltandola come un calzino, si meraviglia che l'euro non abbia funzionato in una area "così eterogenea"? Per non parlare dell'altro, che considera una novità (1961, lo ricordo) che un paese prosperi grazie alla flessibilità del cambio. Il Giappone di Shinzo Abe gli deve sembrare una specie di fenomeno allucinatorio.
Guardate, il punto centrale è quello. Un'idiota come me l'ha capito alla prima lettura, cos'era un'Area Valutaria Ottimale e perché l'Europa attuale non lo è e non può quindi funzionare con il vincolo della fissità del cambio. Quindi, o questi sono peggio che idioti oppure sono affetti da neglect ideologico. Siccome non possono accettare che la loro teoria sia sbagliata, dev'essere l'ambiente circostante ad esserlo.

Ecco quindi che insistono e perseverano diabolicamente nell'errore, invocano ancora più rigidità di regole, confabulano di vantaggi arrivati ai paesi europei dall'euro senza specificare quali (indovinate, la Germania!) e vaneggiano di possibilità di salvare il mostriciattolo morente.
Lasciate ogni speranza o voi pisani che pensate di poter ragionare con questi.
Perché c'è ancora dell'altro, non è solo ottusità fondamentalista da liberisti, come se ne trova tanta anche tra i Chicago Boys nostrani. Se leggerete l'intervista per intero finiranno di cadervi le braccia.

Questi due sono dei fottuti mercantilisti con il mito dell'export come virtù assoluta e dell'import come vizio innominabile. Ma soprattutto sono anche dei moralisti luterani, per i quali il debito è Schuld, maxima culpa, ma il credito no, è buono, e la vita è solo sacrificio, se no il paradiso non te lo meriti. L'etica protestante del paternalismo. 
Ovviamente, il tedesco incarna, per loro, l'essere virtuoso e il losco greco terrone (o italiano) l'Untermensch da lasciar crepare dopo averlo spolpato fino alle ossa. 
La cosa strana infatti è che ci disprezzano però desiderano la nostra roba. Si vantano di vivere in affitto e di non avere il mito della casa di proprietà, però cominciano già ad allungare le mani sul nostro mercato immobiliare in crisi nera.

Tutto quel moralismo, quella pretesa di essere campioni di virtù e quel Super-Io ipetrofico sembrano nascondere solo l'istinto primitivo del cannibalismo rituale. Quello che mira ad assimilare la forza del nemico incorporandolo ed incamerandone le ricchezze. E la nostra forza di paesi sudici è fatta di libertà, creatività e attitudine alla ribellione. Quelle qualità che permettono ai paesi come il nostro, come dice Snower ad un certo punto, "di fare alcune cose meglio degli altri." 
Solo che queste cose si possono fare solo con le mani libere da vincoli monetari e la mente libera da 3% di rapporto debito-PIL da rispettare ad ogni costo. Con questo grado di libertà, volendo, potrebbero farcela pure i tedeschi, ad essere felici.

Vai Enrichino, vai a trattare, a negoziare con i crucchi. E che buon pro ti faccia.

17 commenti:

  1. Cara amica Lameduck,

    ormai quasi tutti gli analisti politici sostengono che il governo Letta tiri a campare fino alle elezioni tedesche, sperando nel dopo Merkel.

    Il fatto è che dopo le elezioni tedesche non cambierà niente per l'Italia, perchè l'opinione pubblica tedesca è assolutamente contraria ad ogni cambiamento che venga percepito come un aiuto ai fannulloni del sud Europa che vivono alle spalle dei crucchi.

    Ora anche il politico tedesco più intelligente, che sa benissimo che è una favola la storiella dei popoli del sud fannulloni, non può non tener conto dei sentimenti del suo elettorato.

    Naturalmente il problema non sono i tedeschi, che fanno i loro interessi, ma i politicanti italiani che ci stanno portando nella fossa.

    Sul blog di Grillo ho trovato spesso i concetti che hai esposto sopra.

    Ebbene se a Grillo fosse importato qualcosa dell'Italia doveva dire a Bersani: io appoggio un tuo governo a patto che rinegozi i trattati sull'euro. Se la Germania non accetta (cosa sicura) si esce dall'euro.

    Non so cosa avrebbe risposto Bersani, ma Grillo doveva provarci.

    Ciao Davide

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  2. Ho letto quell'articolo, più che una visione di europa germanocentrica o l'impressione che abbiano una visione del mondo germanocentrica! A me son cadute le braccia quando ho letto i "rimproveri" verso i paesi ocse la cui media del rapporto debito/pil è alto... Come dice qualcuno, per creditore ci deve stare un debitore... Poi penso a letta e cade il resto!

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    1. Il nocciolo del pensiero evoluto è la reversibilità del pensiero. La salita che diventa discesa, il debito che dall'altra parte è un credito, l'import che è anche export. Quando tu elimini il relativismo hai solo fondamentalismo e con i fondamentalisti non ci ragioni.

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    2. E' sempre un piacere "neurinico" il sentire gli acuti sarcasmi e, pensando alla "relatività" goofyana, consideravo al "pensiero" umano giunto alla quantistica, ai suoi paradossi, ai suoi prodotti (ndr, uno tra i tanti, i tunnels di gelminiana memoria) mentre in campo economico, sociale e civico ancòra ancoràti al razionalismo cartesiano e alle "evoluzioni" darwiniane dell'oracolo haykeiano.
      Credi che esista veramente la luna se non la guardi e quella che vedi, quando la guardi, è la luna vera?

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  3. GirFalk22:45

    "è dal 1961 che il liberista Mundell ha teorizzato sui requisiti dell'Area Valutaria Ottimale"

    che poi, in realtà, ha ripreso una teoria ancora più vecchia che risale al 1841, di Friedrich List; sosteneva che il liberismo economico tra più nazioni potesse funzionare solo in due modi: se erano tutte allo stesso livello di sviluppo economico, o se si fondava il mercato sulla divisione delle produzioni. In ogni caso, noi non ci siamo.

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    1. Adetrax20:02

      "In ogni caso, noi non ci siamo."

      Già, è proprio così, si vede che per "certuni" questa situazione (non casuale) è molto eccitante. :-)

      Alcuni anni fa si prevedevano grandi affari / guadagni in seguito alle difficoltà o addirittura al quasi fallimento di molte imprese e piccole nazioni sparse (es. PIIGS), tanto che si scommetteva e si operava affinché questo accadesse (ad es. per la Grecia hanno scommesso parecchio).

      Come si fa a resistere al grido del "io vi faccio guadagnare" ? :-)

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  4. Adetrax22:49

    Snower: "Rischiamo un circolo vizioso che ci porta al kaos."

    Kaos, rigorosamente con la "k" tedesca. :-)

    Lucke: "I salari nel sud Europa sono del 30% o del 50% troppo alti."

    Che sintonia di pensiero, questa sensazione ce l'ho già da almeno15 anni (attualmente il taglio del 50% sarebbe per gli stipendi oltre i 4000-5000 euro).

    Se guardiamo ai fatti la sopracitata valutazione si è trasformata in realtà dato che ai greci hanno chiesto di lavorare 10-12 ore al giorno 6 giorni su 7 (magari con meno ferie) per limitare i tagli agli stipendi (fermo restando che quelli minimi sono stati ulteriormente abbassati) ?

    Signori, è la globalizzazione, in Polonia, in Bulgaria, in India, in Pakistan, ecc. non fanno tante storie e si accontentano di poco, quindi per fermare l'emigrazione delle aziende (a cui certi stati stendono invece il tappeto rosso con tanto di pubblicità comparativa molto informata fra gli innumerevoli vizi immondi dello stato italiano e la loro realtà dipinta come una sorta di paradiso imprenditoriale) qualcosa, in un modo o nell'altro, bisognerà fare ma il sistema italiano o non è in grado di o non vuole farlo anche perchè è più avanti di altri ed agogna l'autodistruzione.

    I piddini approvano la linea che ritiene che sia meglio importare milioni di immigrati per metterli in competizione con gli italiani dei ceti medio-bassi (che già adesso non ce la fanno); in effetti, perchè portare all'estero la produzione se si può portare terrore, povertà, fame e, possibilmente, anche morte, direttamente dall'estero all'Italia ?

    Con i cinesi ha funzionato a meraviglia, solo che tirando le somme, gli effetti non sono stati del tutto benefici nel senso che loro hanno bene in mente i concetti di dare e avere, di import ed export.

    "FAZ: Pensa che l'etica del lavoro nel sud-Europa sia diversa?

    Lucke: Si', certamente. Ma lasciamoli vivere nel modo in cui preferiscono. Se le persone in questi paesi vogliono lavorare meno, in maniera piu' rilassata e avere un benessere inferiore, ...".

    In maniera più rilassata ... un eufemismo per il fenomeno del "fancazzo" :-) ... certo, poi di questo passo tutti si fermano e magari pretendono di mangiare lo stesso grandi quantità di spaghetti al pomodoro (la pappa pronta), direttamente dalla spaghettiera o dal pentolone alle ingorde fauci, un po' alla Totò, come preconizzato dalla Fornero. :-)

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  5. Adetrax22:53

    "Questi due sono dei fottuti mercantilisti con il mito dell'export come virtù assoluta e dell'import come vizio innominabile. Ma soprattutto sono anche dei moralisti luterani, per i quali il debito è Schuld, maxima culpa, ..."

    Luterani ... probabilmente con specializzazioni calviniste ... ah, che visioni meravigliose, l'export è buono perchè incrementa il segno + e per questo il dio calvinista lo ama, l'import è malvagio perchè aumenta il segno - e questo porta al male ... è tutto così semplice. :-)

    E' interessante notare che si parla di export, ovvero di cose fatte con il duro lavoro locale, e NON di semplici guadagni (magari speculativi, usurai, ecc.).

    Dato che siamo circondati da prodotti indegnamente importati (es. il 90% dei veicoli, percentuale tendente al 100%, altri prodotti tecnologici, senza contare il petrolio, il gas, l'energia elettrica, ecc.), i risultati, come commentato in precedenza, sono ovvii.

    Tanto per fare un esempio, si producono ancora calze a rete in Italia ? Qualora si arrivasse al punto di importarne in quantità (non so se sia già così), queste, secondo le sopracitate logiche, ricadrebbero automaticamente nella categoria del "male". :-)

    Solo alcune considerazioni finali.

    1) I citati signori economisti discutono ad un livello piuttosto settoriale (limitato) ed intermedio, senza considerare le strategie e gli obiettivi del sistema di alto livello.

    2) Se è vero che l'austerità mette in seria difficoltà economica ampie fasce di popolazione è anche vero che qualche effetto positivo ce l'ha, ad es. limita attività tendenzialmente nefaste e fornisce occasioni per ripensare il sistema produttivo, non solo e non tanto a livello organizzativo in chiave economico-efficientista, quanto soprattutto in relazione al riciclo ed all'ambiente.

    Che poi si sprechino regolarmente tutte queste occasioni (se non nella misura percentuale dello zero virgola qualcosa) è sotto gli occhi di tutti dato che si continua a ragionare come nel paleolitico senza superare i limitati e grevi interessi di breve termine.

    In questo contesto si dovrebbe ripensare anche alla necessità del lavoro, dato che in un mondo automatizzato la quantità di lavoro richiesta non può che diminuire sempre più o comunque tende a diventare un servizio accessorio più che una necessità della società e qui si ritorna al concetto dell'1% che non vuole viziare il restante 99%.

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  6. Adetrax23:07

    "Quelle qualità che permettono ai paesi come il nostro, come dice Snower ad un certo punto, "di fare alcune cose meglio degli altri."

    Boh, a parte il fatto che tali qualità non sono tanto diffuse e comuni, per esperienza so che per "produrre brillanti su un vassoio d'argento", l'Italiano medio deve sapere che dietro il suo sederino c'è un grosso palo che lo attende e che si avvicina lentamente ma inesorabilmente ... a quel punto, quando manca qualche decimetro e riappaiono antiche immagini di "Vlad l'impalatore", forse fa qualcosa di meno viscido del solito.

    A proposito, tolta la riforma delle pensioni ed altri pochi provvedimenti governativi emessi nell'ultimo anno e mezzo, non si capisce per quale ragione dovrebbe essere chiusa la procedura europea per lo sforamento del 3% sul deficit italiano.

    Nel 2012 il debito pubblico è aumentato di circa 100 miliardi, quest'anno sarà lo stesso o, ben che vada, poco meno e facendo quattro conti in rapporto al PIL decrescente, si arriva (in teoria) ben oltre il 6% altro che 3%.

    D'altra parte se non si sblocca, anche molti pagamenti promessi alle imprese potrebbero essere messi in forse e quindi la velocità del peggioramento aumenterebbe.

    Che fare ?

    Proseguire nei maldestri tentativi di "affamare la bestia" o ripensare l'insieme delle cose in manierà diversa ovvero da un punto di vista totalmente differente ?

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  7. Adetrax23:49

    @Davide

    "Non so cosa avrebbe risposto Bersani, ma Grillo doveva provarci."

    Bersani aveva già risposto dicendo "che il PD non si faceva dettare il programma da nessuno" ed allora tanti saluti.

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    1. Senza contare che D'Alema aveva chiesto un passo indietro a Bersani per candidare Rodotà alla presidenza del consiglio e costringere in tal modo il M5S ad appoggiare il governo. Ma lo sventurato rispose di no. La vanità del culatello fu maggiore dello spirito patriottico.

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  8. L'analisi che fai nel post è ineccepibile, se posso permettermi un appunto, quando scrivi che "Invece nel resto d'Europa si ha ben presente quale sia la causa della recessione europea" ne sei proprio sicura? Magari se ne parlerà di più ma che i popoli nella loro generalità ne siano consapevoli ho qualche dubbio. Considera anche che è tutta la sinistra europea ad essere orientata all'euroidiotismo e hanno molta influenza nel condizionare le masse.

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    1. Si, riguardo alla consapevolezza dei popoli sui disastri dell'euro penso tu abbia ragione. Però è anche vero che perfino nel cuore della Germania è nato un partito "antieuro" (con tutte le perplessità che ho già avuto modo di sottolineare riguardo alla sua capacità di liberare veramente l'Europa dal giogo della moneta unica), mentre in Italia siamo ancora alla fase della lallazione. Il PUDE è dominatore assoluto.
      Hai ragione anche sul fatto che sia la sinistra a difendere l'euroidiotismo. E questo spiega, secondo me, la riluttanza da parte delle classi lavoratrici a capire che la loro rovina derivi proprio da quelle forze politiche che in teoria avrebbero dovuto difenderle. Non gli pare vero. I tradimenti più evidenti sono sempre quelli più strenuamente negati.

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  9. "... A modo loro però, come vedremo, a colpi di dissonanza cognitiva e pregiudizio ideologico, con lo spirito dei tolemaici che si rifiutano di guardare nel cannocchiale di Galileo e la mentalità, mi dispiace dirlo, da crucchi totali. "

    Barbara, se permetti questi due soggetti, con le loro spudorate risposte, il cannocchiale di Galilei prima lo hanno sfasciato di proposito (hai visto mai qualcuno capisse che il sole non gira intorno alla terra) poi, con quel che ne è rimasto, hanno fatto finta di guardare la realtà ma ovviamente dal lato opposto dello stesso. Nell'Urbe direbbero "...e grazie ar cazzo!". Non è dissonanza cognitiva o rifiuto ideologico quello loro: si chiama malafede! Malafede per di più estremamente motivata e direi pure scusabile, trattandosi dei vincitori che hanno tanti fottutissimi buoni motivi per scrivere la storia dal loro punto di vista. E vorrei pure ben vedere che non fosse così. Mica sono scemi! Il capitalismo tedesco, grazie ai nostri traditori interni (definirli Quisling li nobilita) e non prima di aver fottuto con grande perizia per primi proprio i lavoratori tedeschi, dall'introduzione del loro Euro ci ha fatto il culo come una capanna e ha vinto la sua guerra economica che solo un paio di decenni fa mai avrebbe immaginato sarebbe stata vinta così facilmente !

    Quello che è stato fatto all'Italia è a tutti gli effetti un genocidio economico puro e semplice. Le élite krukke lo sanno, i nostri Quisling lo sanno, noi pure. Gli unici che non sanno sono gli ingannati telerintronati o quelli ideologicamente abbarbicati ai fucilini di legno internazionalisti / europeisti. Ora non ci resta che un miracolo per ribaltare le sorti di una guerra persa con ignominia e una sostanziale resa senza condizioni! E io ai miracoli non ci credo neanche quando li vedo. Il letta-letta che va a trattare (per finta) "'sta minkia" con la mangiapatate chiattona è l'ennesima barzelletta grottesca e demente per masse ottenebrate dalla propaganda. Dopo il danno irreparabile prodotto dai suoi amichetti di merende della dc di sinistra e i nipotini di Gramsci la prendo come l'ultima intollerabile provocazione.

    Quindi la chiudo qui ma non prima di raccontarti brevemente un passo saliente di un'intervista pubblicata su "Le Monde diplomatique" ed. italiana nel lontano "94/"95 circa (ho tenuto da parte l'articolo originale per anni poi recentemente l'ho ahimè cestinato. Appello: cercato e non trovato in rete se qualcuno fosse più fortunato... grazie :) ).

    Ebbene, l'intervistato era, se non ricordo male, un ministro all'Economia tedesco (forse Gunter Rexrodt). I mangiapatate se la stavano passando parecchio male e il tema era quello scottante del momento: globalizzazione, mercati emergenti e competitività. I soliti.

    (continua...)

    RispondiElimina
  10. In breve il bravo giornalista francese ad un certo punto domanda (vado a memoria):

    D: ...cosa ne pensa della posizione tedesca rispetto alle grandi sfide che si trova ad affrontare la Germania, messa di fronte ad una competizione globalizzata sempre più agguerrita ed incalzante (vedi Cina) ? E cosa ne pensa delle possibilità che ha l'Italia all'interno di questo contesto?

    R: ... in Germania siamo molto preoccupati. In particolar modo per come è strutturato il nostro modello produttivo, fatto soprattutto di grandi industrie, mentre il vostro è principalmente composto di medie e piccole imprese molto dinamiche e decisamente più flessibili. Adatte quindi molto più delle nostre nel rispondere più efficacemente alle sfide competitive che tutti noi dovremo affrontare nell'immediato futuro.

    Le faccio un esempio che meglio chiarisce la questione: la Germania con le sue grandi industrie è come una flotta composta principalmente di navi da crociera che come si sa non sono facilmente manovrabili. Quando hai stabilito (pianificato) una rotta non la puoi modificare tanto facilmente. Adattarsi ad eventi imprevisti quindi per noi non è facile. Il grande vantaggio che invece avete voi in Italia è quello di possedere una nutrita flottiglia composta essenzialmente di navi più piccole e motoscafi veloci che hanno molto più di noi la capacità di cambiare velocemente direzione al mutare delle condizioni ambientali. (...) In definitiva voi avete senz'altro molte più chance nell'affrontare le sfide economiche dei prossimi anni di quante ne abbiamo noi.

    Morale: non solo nulla era già scritto ma l'Italia partiva da posizioni di grande vantaggio riconosciute come tali proprio dai krukki (burocrazia elefantiaca, corruzione sudamericana e mafia a parte). A distanza di quasi vent'anni sappiamo tutti come è andata a finire per noi.

    Conclusione: dei commenti arroganti e provocatori dei "vincitori" (con le pezze al culo da minijob e banche col buco intorno comprese) io personalmente me ne stracatafotto! Per quanto mi riguarda possono dire quello che vogliono ma se oltre ad aver truccato tutti i conti truccabili e giocato sporco su tutti i tavoli non avessero avuto dalla loro proprio quelli che invece avrebbero dovuto tutelare i nostri interessi ora sarebbero tanti dobermann depressi con la coda fra le zampe. Senz'altro i soliti finti docili pronti ad azzannare alla prima occasione ma per noi italiani (e relativi PIIGS) sarebbe stata una passeggiata di salute mantenerli in una simile condizione: bastava evitare di fornirgli l'occasione propizia per rifarsi a nostre spese ed il gioco era fatto. Di occasioni invece gliene sono state fornite a vagonate in vent'anni di tradimenti e a loro certamente non è sembrato vero farne tesoro e prendersi tutto come è nella loro "bella e pacifica" natura di sedicente razza uber alles.

    Quindi facciamocene una ragione e prendiamocela con i "nostri". Tanto volenti o nolenti nei prossimi mesi/anni continueremo a sentirci ripetere in tutte le salse VAE VICTIS ! Con la differenza che a questo giro verrà pronunciato con metodico, inflessibile e arrogante accento teutonico. La storia che si ripete... Quindi mi raccomando, schiena dritta e buone "mutande di bandone" a tutti! ;)

    p.s.
    Qualcuno gentilmente può spiegare con parole semplici al re delle colle come stanno realmente le cose?
    Per piccoli, furbetti e meschini calcoli di bottega continua ad ululare alla luna che siamo "sull'orlo del baratro" quando dovrebbe sapere che ci hanno già fottuto pure il "baratro". Pare il fratello scemo di Oliver Hardy. E' straziante.
    Grazie. ;)

    RispondiElimina
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    1. Cosa ti aspetti da uno che ha il nome che, ad un americano, ricorderebbe il tubetto di maionese del fast food (squeeze...me squeenzee)

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    2. Cosa mi aspetto?
      Nulla, solamente che se ne andasse affanc...A B B A S S I A M O I t o n i...!!" Volevo dire affancolla, eccheddiamine! :D

      Ok diamo un senso al commento. Se non l'hai già letto dall'ottimo "Voci dall'estero" ti segnalo:
      WSJ - Concepire l’inconcepibile: l’abbandono di una valuta!
      "Un significativo monito dal Wall Street Journal: un regime monetario sembra immutabile, fino al giorno in cui non viene spazzato via!"

      Toh! Mi ricorda qualcosa: le esatte parole di un certo Prof. Bagnai che lo va ripetendo ai quattro venti da più di un anno...
      Evidentemente non è sceso in campo solo l'emissario dell'Impero, il nostro simpatico "eroe last minute" Mr. Luttwak, ma pare che anche tutta la cavalleria U.S. made si stia muovendo di concerto... Per il PUDE pare tirare sempre più una brutta aria. Fusse che fusse... ;)

      Ora vorrei tanto incontrare i krukki di cui sopra e mani alla Lucarelli sussurrargli: ..........?!) :D

      Elimina

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