Avete mai ascoltato parlare degli eretici? Non mi riferisco ai dolciniani, terminati di bruciare da parecchio tempo, ma ad eretici di tipo economico. Eretici moderni ma non per questo meno vilipesi ed emarginati.
Guardate, la situazione è paradossale perché chi sentirete parlare in questo video rappresenta in realtà la teoria classica economica che spiega i meccanismi semplici che da sempre governano il sistema capitalistico: il sistema binario del debito/credito, della domanda/offerta. Il meraviglioso relativismo della salita che può diventare discesa. Teoria che, nel secolo scorso, attraverso le politiche economiche di tipo keynesiano, ha risolto tutte le crisi periodiche permettendo ai paesi che le avevano adottate di progredire e dare benessere ai propri cittadini, concedendo al capitalismo di dotarsi di un volto umano e sostenibile.
I veri eretici, a ben guardare, sono gli altri, i liberisti. Quelli che però, dominando il mondo da quarant'anni, dopo aver scoperto che la loro teoria si sarebbe rivelata di straordinaria utilità per gli interessi dell'1% più ricco della popolazione, a scapito del 99% ovviamente, ed averla venduta con gran profitto al primo, si sono tolti lo sfizio di proiettare l'eresia sugli altri, sui fautori di un'economia social oriented e, di conseguenza, bandirli dalle università, dalle trasmissioni di approfondimento e da tutto ciò che fa mainstream. Il golpe dei servi opportunisti.
L'esperienza di ascoltare Nino Galloni e Nando Ioppolo, quindi, è straordinariamente interessante perché non siete certamente abituati a farvi raccontare l'economia ma una sua versione bizzarra, straniante ed allucinatoria, fatta di inflazione che nasce dalla quantità di moneta circolante, di necessità di assenza di qualunque controllo sulla circolazione di capitali tanto il mercato, alla fine, si autoregola da sé come fosse un essere senziente saggio ed avveduto.
Siete cresciuti probabilmente con l'idea che lo Stato sia il nemico, un Moloch che si mangia tutti i vostri risparmi senza darvi niente in cambio. Che privato è sempre bello, buono e fico. Che l'economia di una nazione è una specie di casalinga disperata molto cotonata che deve far quadrare i conti, far fare i compiti ai figlioli indisciplinati e punirli con l'andare a letto senza cena se non li eseguono.
Un lettura dell'economia favolistica, manichea, fatta di bene contro il male, di moralismo, di culto della ricchezza come valore assoluto.
Il tipico argomentare di una casta privilegiata quando vuole fregare il popolo.
Da qualche tempo infatti vi sta venendo il dubbio che questa versione dell'economia sia una fregatura, che le cose vadano sempre peggio e che non vi sia via di uscita. Non riuscite a vedere il suo lato positivo perché state dalla parte dell 99% e ormai state capendo che, per voi, non vi sarà mai posto nel club esclusivo dell'1%. Siete depressi perché loro vi hanno raccontato la storia di TINA, vi hanno detto che NON C'E' ALTERNATIVA.
L'alternativa invece c'è. C'è l'alternativa alla crisi, all'indebitamento, al progressivo impoverimento della popolazione.
L'intervista a Galloni e Ioppolo, che espone il punto di vista keynesiano, contiene alcune chicche, che vi lascio il gusto di scoprire da soli e che vi lasceranno forse ancora più sconcertati ed arrabbiati, pensando ai sacrifici che la religione liberista e la sua Libera Inquisizione vi stanno infliggendo.
Sapevate, ad esempio, giusto per parlare di crisi dell'eurozona e di chi trucca veramente i conti, che la Germania ( min. 3'50") non computa nel totale del suo debito pubblico, quello che dichiara pubblicamente ai partner europei, il debito dei Lander e quello previdenziale e per questo la culona appare così snella? Che possiede una banca pubblica, la Kfw, che prende denaro in prestito dalla BCE allo 0,75% e lo reinveste al 2% per acquistare debito pubblico tedesco? Questo grazie ad una clausola del Trattato di Lisbona che vieta il prestito dalla BCE agli stati ma non alle banche? Vi sento già: "E noi???"
E lo sapevate che, nonostante vi stiano massacrando con la storia del debito pubblico, dal 1945 non si conosce alcun esempio in alcuna parte del mondo di restituzione di debito pubblico?
Buona visione, e buona depressione.
Guardate, la situazione è paradossale perché chi sentirete parlare in questo video rappresenta in realtà la teoria classica economica che spiega i meccanismi semplici che da sempre governano il sistema capitalistico: il sistema binario del debito/credito, della domanda/offerta. Il meraviglioso relativismo della salita che può diventare discesa. Teoria che, nel secolo scorso, attraverso le politiche economiche di tipo keynesiano, ha risolto tutte le crisi periodiche permettendo ai paesi che le avevano adottate di progredire e dare benessere ai propri cittadini, concedendo al capitalismo di dotarsi di un volto umano e sostenibile.
I veri eretici, a ben guardare, sono gli altri, i liberisti. Quelli che però, dominando il mondo da quarant'anni, dopo aver scoperto che la loro teoria si sarebbe rivelata di straordinaria utilità per gli interessi dell'1% più ricco della popolazione, a scapito del 99% ovviamente, ed averla venduta con gran profitto al primo, si sono tolti lo sfizio di proiettare l'eresia sugli altri, sui fautori di un'economia social oriented e, di conseguenza, bandirli dalle università, dalle trasmissioni di approfondimento e da tutto ciò che fa mainstream. Il golpe dei servi opportunisti.
L'esperienza di ascoltare Nino Galloni e Nando Ioppolo, quindi, è straordinariamente interessante perché non siete certamente abituati a farvi raccontare l'economia ma una sua versione bizzarra, straniante ed allucinatoria, fatta di inflazione che nasce dalla quantità di moneta circolante, di necessità di assenza di qualunque controllo sulla circolazione di capitali tanto il mercato, alla fine, si autoregola da sé come fosse un essere senziente saggio ed avveduto.
Siete cresciuti probabilmente con l'idea che lo Stato sia il nemico, un Moloch che si mangia tutti i vostri risparmi senza darvi niente in cambio. Che privato è sempre bello, buono e fico. Che l'economia di una nazione è una specie di casalinga disperata molto cotonata che deve far quadrare i conti, far fare i compiti ai figlioli indisciplinati e punirli con l'andare a letto senza cena se non li eseguono.
Un lettura dell'economia favolistica, manichea, fatta di bene contro il male, di moralismo, di culto della ricchezza come valore assoluto.
Il tipico argomentare di una casta privilegiata quando vuole fregare il popolo.
Da qualche tempo infatti vi sta venendo il dubbio che questa versione dell'economia sia una fregatura, che le cose vadano sempre peggio e che non vi sia via di uscita. Non riuscite a vedere il suo lato positivo perché state dalla parte dell 99% e ormai state capendo che, per voi, non vi sarà mai posto nel club esclusivo dell'1%. Siete depressi perché loro vi hanno raccontato la storia di TINA, vi hanno detto che NON C'E' ALTERNATIVA.
L'alternativa invece c'è. C'è l'alternativa alla crisi, all'indebitamento, al progressivo impoverimento della popolazione.
L'intervista a Galloni e Ioppolo, che espone il punto di vista keynesiano, contiene alcune chicche, che vi lascio il gusto di scoprire da soli e che vi lasceranno forse ancora più sconcertati ed arrabbiati, pensando ai sacrifici che la religione liberista e la sua Libera Inquisizione vi stanno infliggendo.
Sapevate, ad esempio, giusto per parlare di crisi dell'eurozona e di chi trucca veramente i conti, che la Germania ( min. 3'50") non computa nel totale del suo debito pubblico, quello che dichiara pubblicamente ai partner europei, il debito dei Lander e quello previdenziale e per questo la culona appare così snella? Che possiede una banca pubblica, la Kfw, che prende denaro in prestito dalla BCE allo 0,75% e lo reinveste al 2% per acquistare debito pubblico tedesco? Questo grazie ad una clausola del Trattato di Lisbona che vieta il prestito dalla BCE agli stati ma non alle banche? Vi sento già: "E noi???"
E lo sapevate che, nonostante vi stiano massacrando con la storia del debito pubblico, dal 1945 non si conosce alcun esempio in alcuna parte del mondo di restituzione di debito pubblico?
Buona visione, e buona depressione.
Cara amica Lameduck,
RispondiElimina"I veri eretici, a ben guardare, sono gli altri, i liberisti. Quelli che però, dominando il mondo da quarant'anni, dopo aver scoperto che la loro teoria si sarebbe rivelata di straordinaria utilità per gli interessi dell'1% più ricco della popolazione, a scapito del 99% ovviamente, ed averla venduta con gran profitto al primo, si sono tolti lo sfizio di proiettare l'eresia sugli altri, sui fautori di un'economia social oriented e, di conseguenza, bandirli dalle università, dalle trasmissioni di approfondimento e da tutto ciò che fa mainstream. Il golpe dei servi opportunisti."
Anche se tutto induce a pensare alla malafede degli economisti liberisti neoclassici quello che gli muove è la stupidità.
Nel libro la Grande Trasformazione Karl Polanyi dimostra in modo inconfutabile che tutti i presupposti sui cui si basa l'economia neoclassica sono assurdità.
Quindi questi economisti ci portano alla rovina perchè si basano su teorie assurde. Un po' come i medici di una volta, che curavano le malattie con i salassi che provocavano la morte dei pazienti.
Ora bisognerebbe spiegare agli economisti di Cicago che con i salassi economici si uccidono i paesi deboli.
Ciao Davide
"Siete cresciuti probabilmente con l'idea che lo Stato sia il nemico ..."
RispondiEliminaInsomma, diciamo che bisogna distinguere fra il ruolo teorico e quello reale determinato / implementato da una marea di personaggi malevoli, corrotti o, quando va bene, fancazzisti, ma, come ben si sa, questo è un problema "genetico" e continuare a negare la sua essenza non aiuta nella soluzione.
Fra l'altro, quando in molte trasmissioni dedicate alla crisi si sente dire che "bisogna affamare la bestia" (lo stato pubblico che " spende / consuma"), si rasenta veramente il surreale date le molteplici interpretazioni che si possono dare alla suddetta frase.
Comunque qui per "cresciuti" s'intendono al massimo i neo-maggiorenni ... sono quasi 4 lustri che B. parlano di uno stato più snello, da riformare, ecc. :-)
"Sapevate, ad esempio, giusto per parlare di crisi dell'eurozona e di chi trucca veramente i conti, che la Germania ..."
Della sua banca semi-pubblica, si, così come il fatto che spesso ha imposto l'acquisto di certi suoi beni leggermente bellici (anche alla Grecia naturalmente altrimenti come faceva a rispettare il mantra sistemico del "mi devo armare, mi sto armando ?").
Come sempre è importante avere presente il quadro generale della situazione per poter vedere il "puzzle" che si sta formando.
"... dal 1945 non si conosce alcun esempio in alcuna parte del mondo di restituzione di debito pubblico ?"
Romania fine anni '80 ?
Più Ceausescu per tutti. :-)
Battute a parte, in 5 anni di crisi gli abitanti "dell'espressione geografica Italia" non hanno mostrato alcuna evidenza di miglioramento effettivo nel rapporto con l'ambiente ... sarà una scusa ma a queste condizioni una "ripresa sporca", in stile Far West secondo la legge della giungla, non è un'opzione.
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Circa la moneta secondaria interna è ovvio che sarebbe una buona soluzione, diciamo che in forma diversa la implementò a suo tempo anche il "conducator" con i baffetti (non lui ma i suoi ministri e per scopi ben precisi) e quando si parla di necessaria ripresa keynesiana bisogna stare in allerta perchè dietro l'angolo può sempre esserci la "sorpresina" stile anni '40.
Come surrogati di una "monetina secondaria", i buoni benzina ed altre forme di sconto non sono forse già delle risposte in "sedicesimo" alle esigenze minime poste dall'attuale crisi ?
Nel frattempo rimangono validi gli altri consigli dati nel recente passato, fra cui quello di non disperdere gli "eurini" all'estero.