venerdì 24 maggio 2013

Il processo di decondizionamento del piddino in cinque fasi


Ieri Beppe Grillo ha detto che tra un anno (se riusciremo a smentire Keynes che ricordava che nel lungo periodo saremo tutti morti) sarà indetto un referendum popolare sull'euro. Giusto il tempo di raccogliere le firme e di prendersi un anno per informare il popolo sulla questione.
Beh, sempre meglio di niente e del giovane di bottega che vuole morire per Maastricht; l'intento di rispettare la volontà popolare è lodevole, oltre che molto comodo, vista l'implicazione di delega della decisione, ma non c'è tempo, bisogna risolvere prima la questione con altri mezzi.  Questo non è l'acqua pubblica ma il destino di una nazione.

Le persone, gli esperti in grado di elaborare un piano di uscita dalla trappola ci sono già. Basta radunarli, chiuderli in conclave e farli uscire solo quando il piano, che esiste già in varie versioni, è pronto nella forma definitiva e più adatta al caso Italia. Però poi è la politica che deve materialmente  agire. 
Per quello che tecnicamente dovrebbe assomigliare, per discrezione e rapidità di esecuzione, ad un golpe economico, visto che non sarebbe opportuno, per ovvi motivi, mettersi a gridare alla finestra "Ehii, domani o al massimo giovedì usciamo dall'euroooo!!, mi pare che manchino completamente purtroppo le figure di coloro con le palle che si prendano la responsabilità ed assumano il comando delle operazioni. Bisogna lavorare su questo, su una classe dirigente che lo faccia.

Ad ogni modo, per quanto riguarda l'informazione del pubblico, penso si possa fare in maniera efficace grazie alla cara vecchia informazione.
Si tratta di disattivare decenni di propaganda e condizionamento televisivo. Non abbiamo certo di fronte delle comode tabulae rasae sulle quali scrivere e disegnare i nostri pupazzetti a piacimento. Però si può farecliccare, prego.

Vi propongo quindi un programma di decondizionamento in cinque fasi. Per i più svegli ed aperti mentalmente basterà la volontà di applicarsi, superare appena un paio di giorni di scimmia e i risultati saranno rapidi e duraturi.
Per i piddini, che dovranno in più elaborare il lutto della consapevolezza del tradimento della loro parte politica di riferimento (l'inception è: "è la sinistra che ci ha venduto alle élite reazionarie") occorreranno forse metodi più coercitivi. Comunque, ricordate, è per il loro bene.



Fase prima - la storia

Lettura di "Shock Economy" di Naomi Klein (2008). Il testo che racconta quarant'anni di politiche ultraliberiste nel mondo  (il libro è stato scritto prima che iniziasse l'attuale agonia europea) e la loro evoluzione nel concetto di "economia dei disastri". Quella che da una catastrofe possono scaturire grandi opportunità d'impresa  ◄ cliccare sul link ed ascoltare il contributo audio, prego.
La lettura del testo può essere rinforzata, ma non sostituita, dalla visione di questo documentario.





Fase seconda - l'antecedente

Visione del film "Diario del saccheggio" (2006) di Fernando Solanas. Il racconto degli anni di privatizzazione selvaggia e distruzione del ruolo dello stato in Argentina; dell'aggancio della moneta locale al dollaro (PAROLA CHIAVE: VINCOLO ESTERNO) fino al default del 2001 dopo il quale l'Argentina si è risollevata a prezzo di grandi sacrifici e cambiando completamente rotta economica.


"Ma noi non siamo l'Argentina!!" Urla e si dibatte il piddino immobilizzato, nonostante cominci a capire che i dolori di quel paese lontano gli ricordano eventi molto recenti e vicini a casa sua. 
Bene, è ora di far risuonare le note del dolce, dolce Ludovico Van  ◄ cliccare sul link ed ascoltare il contributo audio, prego, così soavemente simbolico del VINCOLO ESTERNO, pardon, sogno europeo. Urlerà un po', il piddino, ma è sempre per il suo bene.




Fase terza - l'illuminazione

Inizia la parte tosta del programma. Quella dove bisogna materialmente sturare i neuroni. Per i soggetti piddini, più che una tecnica di decondizionamento sarà un esorcismo. Molto doloroso.
Utilizzeremo per prima cosa le formule di questo manuale:


Indi si proseguirà con la lettura del "Il tramonto dell'euro" del medesimo autore, Alberto Bagnai (2012). Una rilettura, a seguito della prima, non guasta, soprattutto a chi è vergine in economia. Insomma, due botte ci vogliono.
Dopo la cura d'urto, come mantenimento, bisogna cominciare ad assumere regolarmente ogni giorno i contenuti dei seguenti blog:

Avvertenza: in questa fase di assunzione di consapevolezza, la visione anche accidentale di Ballarò, Piazzapulita, Servizio Pubblico ed altre trasmissioni di Propaganda PUDE che raccontano invece una realtà opposta e funzionale al sistema euro, può causare accessi d'ira alternati a  momenti di sconforto. E' una reazione perfettamente normale ed attesa.



Fase quarta - la rivelazione

Avvertenza. La visione dei filmati della fase quattro può provocare nel soggetto decondizionando nausea e vomito. E' perfettamente normale e previsto. Preparate i secchi.

A questo punto, se siamo fortunati, il piddino comincia ad intuire qualcosa. Gli altri, i più svegli ed aperti mentalmente,  hanno capito, già probabilmente dalla fase due, che sono stati trascinati in una trappola senza uscita apparente e che i loro attuali disastri economici ed esistenziali sono causati dall'EURO.
Un VINCOLO ESTERNO, ricordate la fase due ◄ cliccare sul link ed ascoltare il contributo audio, prego, imposto da un'élite che ha scoperto che una nota e vecchia (1961) teoria neoclassica (AREA VALUTARIA OTTIMALE) che apparentemente illustrava come dovrebbe funzionare una moneta unica per il bene di tutti, del 99%, poteva essere applicata, rovesciandola, con la complicità fondamentale dei politici rappresentanti le classi lavoratrici, per fare il bene unicamente dell' 1%. Come viene descritto nell'articolo:



Vogliamo ora riascoltare, in religioso silenzio, la DICHIARAZIONE DI GUERRA?





Povero piddino, mutazione teratologica di quel pidiessino e poi diessino che aveva tanto creduto nell'Ulivo e nella gustosa prospettiva di un'Italia tutta prosperosa e dalle coscione burrose come la Bologna del dotto professor Prodi. Sentitelo nel 1998 come era contento del suo trappolone in itinere e come già ammetteva che, nell'unione, sarebbe stata la GERMANIA ad avvantaggiarsene). Birichino, biricò.


"Beh", accenna con un lamento il piddino, "alla luce dei recenti avvenimenti, il Professor Prodi avrà forse cambiato idea?" Oh, NEIN, meine kleine Schwantzstucken Kopf.
Ascoltatelo qui pontificare nel 2012 della supremazia germanica e della sua irreversibilità, con una povera studentessa greca. OHI! OHI! DIALOGOI.


"Maestraaa! Ma questo", alza il braccino il bimbetto dell'asilo, "non doveva fare l'interesse dell'Italia e non della Germania?"
Eh, cara voce dell'innocenza, vallo a spiegare ai piddini.

Se ancora qualche soggetto dovesse infine persistere nel negare che la politica attuale non rappresenti un disegno reazionario, con l'euro come suo malleus economicarum, che sta permettendo alla Germania di riaccarezzare sogni di grande Reich grazie al VINCOLISMO ed al MERCANTILISMO,  con noi a fare da servi sciocchi, ricordategli da chi è stato governato fino a pochi mesi fa. 
Dalla voce insinuante e dal serpentese di Romano Prodi all'eloquio metallico senz'anima di Mario Monti. Siamo alla fase finale:



Fase 5 - La confessione

Giunti a questo punto della terapia, le pubbliche ammissioni di colpa degli agenti del nostro disastro, simili alla sfida "prova a prendermi" che lanciano i peggiori serial killer inviando lettere con brandelli delle vittime ai giudici istruttori, ci aiutano nel compito di illuminare definitivamente il soggetto, dando ad egli la conferma ultima del tradimento subìto.
A questo punto, tutto torna:

Ricordate la fase 1, LA STORIA? Anche l'altra volta (anni '40) cominciò con la conquista della GRECIA:



Mi rendo conto che, come ultimo colpo di coda, nel piddino più riottoso potrebbe sorgere il dubbio:
"Ma ora c'è il PD al governo" [con il PDL, ma è un dettaglio, n.d.a.] "possiamo andare a RINEGOZIARE IN EUROPA".

Bene, come ultimo atto del processo di decondizionamento, ricordate al soggetto che l'attuale presidente del consiglio ha scritto per lui questo libercolo:


Non fateglielo nemmeno leggere. Sbatteteglielo proprio in faccia. Potrà conservarlo come attestato di partecipazione.

39 commenti:

  1. dicevo: ottimo lavoro !
    Emilio Del Nunzio

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  2. Lucia Tassone15:51

    Un lavoro perfetto, grazie!
    Se non fosse che ripercorre puntualmente tutte le tappe del crimine che si sta perpetrando, mi avrebbe fatto anche ridere, soprattutto quando scrivi "ma ora c'è il PD al governo" [con il PDL, ma è un dettaglio, n.d.a.]"possiamo andare a RINEGOZIARE IN EUROPA".
    Non hanno speranza. Un saluto.

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  3. Anonimo15:59

    Grandioso! Standing ovation :)

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  4. Mi unisco agli applausi e sperimenterò con qualche amico *di sinistra* il Metodo. Io non riesco ancora a smettere di fumare, ma ho smesso da tanto tempo di essere un eurista piddino: si può fare!

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    1. Si può fare anche la cosa del fumo. Io ho smesso sette anni fa, con il famoso libro di Allen Carr. Mai più toccata una paglia.

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    2. anche io con lo stesso libro un paio di anni fa. e lo consiglio a tutti i fumatori.

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  5. That's genius!
    Grezie Barbara.

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  6. Anonimo19:05

    solo una parola: immensa!!! il poso è volutamente ironico ma ha alla base una visione davvero critica ma realista del neoliberismo
    mi permetto di aggiungere, se puo' essere utile qs link

    http://temi.repubblica.it/micromega-online/oltre-lausterita-un-ebook-gratuito-per-capire-la-crisi/
    dove si trovano pagine di Bagnai, Zezza,Cesaratto

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  7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  8. il problema è che già al punto 1 il piddino verace scappa a gambe elevate urlando "fascisti"!
    Depiddinizzare un piddino è un impresa ai limiti dell'impossibile.

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    1. Anonimo21:35

      MA poi a che pro? "Siam mica qui a smacchiare i giaguari???" E poi sapete come è finita...

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  9. Ciao Barbara,
    in realtà il piddo-puddino vive in scissione della personalità (ritiene che l'euro sia un bene, "per la pace e contro la Cina", mentre tende a rimuovere, sigillandola con senso di colpa, ogni evidenza che gli indica il rapporto di causa-effetto tra euro e crisi economica). Non è possibile "informarlo" e pensare che QUALUNQUE tipo di informazione possa agire a livello logico.

    L'unica possibilità è agire in stato di ipnosi, portandolo, IN RIGOROSO STATO DI ISOLAMENTO, a ricordare l'episodio che gli ha instillato la fede: in genere si tratta di soddisfazioni artificiali, come l'idea di "essere andati al governo", di aver "sconfitto B." (non c'entra nulla a livello logico ma a livello emotivo molto).
    Questo per il puddo-piddino di "base": per quelli di apparato, là c'è una grande coerenza e uno spirito pratico ben stimabile pecuniariamente (per quanto "incassato, depositato e prestato", ovvero per guadagni attesi per inserimento famelico nell'apparato).

    Per indurre l'ipnosi, non si può agire per contrasto logico (è un indemoniato e reagirebbe in opposizione vomitando robe "verdi"): occorre piuttosto far leva sulla sovralimentazione omologa.
    Quindi la cosa migliore è sottoporlo a ore continuative di lezioni di Prodi, di Monti, lettura di Padoa-Schioppa, ascolto di discorsi di Amato, e reiterazione di pezzi di Giavazzi e Alesina. Per finire discorsi e dichiarazioni di Olli Rehn e Van Rompuy.
    Su tutto, ciò che lo attrae, forse non è noto, ma sono i "rapporti OCSE".

    Dopo giorni di bombardamento di questo tipo, si può procedere alla "apertura-promozione" del rimosso facendogli narrare le fondamenta personali, emotive, dei suoi convincimenti.
    Solo a questo punto si può pensare a introdurre delle informazioni di riequilibrio logico-razionale, per vedere se si è decondizionato.
    Ma se non lo fosse, (non hanno reazioni costanti e conformi a parametri noti della psicopatologia), occorre a questo punto intervenire con una terapia comportamentale: dovrebbe lavorare in germania in un minijob per alcuni mesi e poi trasferirsi in Grecia come dipendente pubblico alle soglie della pensione, mentre la stanno tagliando.
    Il problema è che il tutto andrebbe fatto per milioni di persone.
    In compenso, se tutto va come vogliono loro, la terapia comportamentale sarà presto svolgibile in Italia, "comodamente seduti a casa vostra", come disoccupati-cassaintegrati, fermi ad ascoltare la tv che trasmette non-stop il suddetto materiale ipnotico e rilassante (tranne che per Padoa Schioppa, ma si può andare con immagini di repertorio e retrospettive).

    L'unico accorgimento: evitare, per un periodo mai abbastanza lungo, di parlargli del "nano", visto che è il principale attivatore del suo aggancio emotivo all'euro (lo so, non c'entra, ma per lui è così), elemento che provoca dipendenza e stati di alterazione del tutto fuorvianti rispetto ai fini terapeutici.
    Uffa! Me so' stressato solo a scrivere tutte ste cose. Ma la salute puddo-piddina ci sta veramente a cuore...

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    1. Si, è vero. L'argomento Nano funge nel piddino da formidabile distrattore. Ho perfino pensato che, in caso di funesta dipartita del tizio, il piddino potrebbe andare incontro ad autocombustione spontanea e liberarci definitivamente della sua presenza.

      Ad ogni modo, in questi giorni ragionavo sul noto argomento luogocomunista delle carriole e mi sono ricordata, con una sorta di regressione in stato di veglia, di quando studiai la repubblica di Weimar in terza media. Effettivamente, se tento di recuperare un'immagine da quell'ormai remoto scampolo di MLT, mi rendo conto che la più potente è proprio: "a causa dell'iperinflazione, i tedeschi erano costretti ad andare a fare la spesa con le carriole piene di miliarden marke e questo condusse al nazismo." Ed è un ricordo a valenza assolutamente negativa. Si, penso che la carriola sia in definitiva un inception.

      Erano gli anni settanta e forse la propaganda PUDE era già al lavoro? In effetti, come sappiamo, l'iperinflazione, quando arrivò il nazismo era già finita ed anzi, erano in vigore quelle belle politiche pro-cicliche che tanto bene conosciamo oggi. Senza contare che i primi anni del nazismo, fino al '37 furono all'insegna delle politiche keynesiane di Hjalmar Schacht. Dopo le quali si passo all'economia di guerra di Funk e Speer:

      "La finanza dei paesi occupati viene controllata dalla Germania nazista a proprio vantaggio. Le monete dei paesi occupati vengono indebolite a vantaggio del marco tedesco. Vengono imposte regole di commercio vantaggiose per la Germania. Requisizioni di beni di interesse strategico. Imposizione agli stati occupati del pagamento della occupazione stessa.
      Organizzazione di sistemi di lavoro coatto dei lavoratori dei paesi occupati.
      Le ricchezze e le proprietà degli ebrei (sia tedeschi, sia dei paesi occupati) vengono confiscate dallo Stato. In parte vengono redistribuite a tedeschi, in parte usate per finanziare la guerra.
      Fino alla battaglia di Stalingrado, attraverso la rapina dei paesi occupati, l’esproprio delle proprietà degli ebrei, lo sfruttamento a proprio vantaggio delle finanze dei paesi occupati la Germania nazista riesce a garantire alla popolazione tedesca lo stato sociale. Anche per questo motivo non ci sarà alcuna significativa opposizione interna. (fonte)

      Impressionanti coincidenze, vero?

      P.S. Benvenuto sul blog!

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    2. Adetrax11:56

      "Impressionanti coincidenze, vero?"

      Il nazismo, assieme ad altri fenomeni del sistema, voleva stabilire un "NUOVO ORDINE" ed è abbastanza probabile che quel particolare tentativo fu fatto ben sapendo che, al 99% delle probabilità, non avrebbe avuto successo ma che avrebbe comunque messo in moto tutta una serie di meccanismi per un'ulteriore evoluzione del sistema stesso.

      Non bisogna mai dimenticare infatti che il sistema di alto livello agisce per ottenere scopi / obiettivi multipli su più piani, quindi non solo su quello economico, bellico, ecc. ma anche su altri, anche molto sottili, es. senza escludere quindi quelli psicologici, e spesso seguendo percorsi con punti distanti / opposti fra loro per tracciare linee a zig, zag (navigazione a bolina).

      Ora l'Europa, per come viene intesa (ma non si è ancora visto nulla di come potrà eventualmente diventare), è probabilmente un pezzo di NWO sulla falsa riga del modello USA e l'Euro è il suo strumento "relativamente non violento" alternativo a guerre di sterminio.

      In effetti l'alternativa prospettata al "più Europa per tutti" è spesso la storia delle guerre europee (questo tipicamente da parte di politici / sostenitori piddini recenti) e se consideriamo che quelle del XX secolo furono probabilmente concertate / forzate ad alto livello in un periodo in cui anche la più semplice propaganda veniva presa dalle masse per oro colato, il cerchio si chiude.

      L'Euro è dunque un successo perchè impone "accortezza" ai "soggetti che tendono al passivo" (i PIIGS con il segno - dalle facili tentazioni) e consente la conquista economica o meglio il passaggio "non violento" (per gli standard del sistema) di beni e proprietà varie (fra cui le "human resources", molto spendibili di questi tempi visto che sono in ampio eccesso). :-)

      Sul "non violento" però bisogna intendersi in quanto il modello "Gaza" rappresenta una tentazione irresistibile ed infatti "Fuga da New York (1997)" è un altro dei tanti indizi che suggeriscono che certe tentazioni non nascono mai all'improvviso (e non sono nemmeno una novità ma qui bisognerebbe andare a recuperare a piene mani eventi del passato distanti secoli o anche millenni).

      In breve, su questi temi non è male tenere presenti parti di trame (al netto di tutte le tecniche psico-sociologiche di cui sono permeate) di certi filmetti, che vengono fatte "percolare" con un leggero anticipo sugli eventi già decisi, ad es. per quanto riguarda la Grecia, anche "Appartamento ad Atene" (2012 ?, solo per maggiorenni) non è male con il suo sottile parallellismo indotto fra passato e presente. :-)

      Nulla di scientifico o di serio, ma se serve a "condire" eventuali argomentazioni un po' più solide ... :-)

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  10. Cara amica Lameduck,

    quando le cose vanno male, e dall'introduzione dell'euro tutto è peggiorato in Italia, non è sempre facile capire le vere cause della crisi.

    Quando è stato introdotto l'euro io ero favorevole. Poi mi sono accorto che ogni anno che passava il mio stipendio (che pure è un buon stipendio di alto funzionario pubblico) valeva sempre meno.

    Molto peggio è andata ai lavoratori privati. Le fabbriche sono sempre più in difficoltà e il turismo italiano, grazie al super marco (euro), è diventano sempre meno competitivo: si noti che per l'Italia il turismo potrebbe essere una miniera d'oro.

    Pur avendo un intelligenza inferiore alla media ho capito benissimo le argomentazioni di chi spiega i disastri dell'euro. Ho sempre ascoltato le obiezioni dei difensori dell'euro, ma ho constatato che fanno acqua da tutte le parti.

    Se queste cose le ho capite io che non sono una cima, non capisco perchè non le capiscano i nostri governanti.

    Ciao Davide

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  11. Cara Barbara, con questo post hai totalizzato l'ennesimo 30 pieno (+ la meritata lode). Ottimo, hai fatto il massimo e, come mi pare evidente, ne siamo tutti molto soddisfatti. :)
    Ora ti prego, abbandona al suo tristo destino il povero piddino e rivolgi, se ti va, il tuo impegno ad un pubblico più vasto (il sellino, il montino, il berlusconino... il cretino... fai tu la lista).
    Per chiudere il cerchio, a mio infimo parere, dovresti fare l'ultimo passettino per te facile facile che renderebbe tutta l'analisi ancora più completa, incisiva e definitiva.

    Hai fatto 30 perché non fare 31 ?
    (Con calma e gesso, ovviamente.)

    Un aiutino?
    Eccolo! Semplice semplice...
    ;)

    p.s. ricordi? Siamo in guerra. Economica ma sempre guerra è quindi, in vista di un possibile futuro referendum sull'Euro, è necessario un contrattacco su tutti i fronti e, come si sa "chi mena per primo mena due volte". La rottura dell'accerchiamento della nostra "Stalingrado economica" mi pare stia procedendo con un discreto successo da vari lati. Ora bisogna intensificare gli sforzi per chiudere il popolino pro PUDE all'interno di una morsa a tenaglia informativa che non gli dia scampo. Capisci cosa intendo? Ovviamente in quanto a "documental bullets" eventualmente occorrenti non saresti lasciata sola, nei limiti delle nostre umane possibilità. Ora fai tu vedi tu, come più ti aggrada... ;)

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    1. Questo post, a parte la trovata pubblicitaria del titolo per épater le piddin, è inteso per tutti coloro che vogliano vedere la luce togliendosi i numerosi strati di prosciutto dagli occhi. In fondo è il percorso che ho fatto io quando ho cominciato a capire che l'euro era una sòla e ci stava fregando. I documenti che ho presentato sono quelli che più hanno influenzato il mio percorso. Lo considero un primo passo, poi occorre, come ho specificato, continuare ad informarsi sulle fonti che ho citato.

      E' ovvio che ogni ulteriore segnalazione di materiale utile a proseguire la battaglia sarà più che gradito.
      Penso che occorra senz'altro proseguire l'opera di informazione. Anche se qualcuno si lamenta che sono argomenti noiosi (ma io, anche sforzandomi, non riesco a pensare ad altro che al destino del nostro paese) bisogna insistere. Sono pienamente d'accordo. Con i limiti, ovviamente, della mia formazione di autodidatta dei fatti economici.

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    2. Molto bene. Sull'autodidatta in Economia siamo in due. Invece il percorso che hai seguito, comprese tutte le fonti, i libri e le clip che hai citato, per quanto mi riguarda è stato solo l'ultimo passo già fatto (utilissimo ma non decisivo) di un viaggio iniziato molti anni fa. Appena possibile ti invierò un po' di "documents bullets" pre-selezionati pronti all'uso che vanno direttamente al punto. Starà a te farne l'uso che riterrai più opportuno. Il tutto via twitter of course, a occhio 7-8000 tweet e passa la paura... :D (scherzo).

      Quelli che si lamentano mandali come e dove sai. Se invece, tra una fatica e l'altra, ti andasse di scrivere un post su "La grande bellezza" e pubblicarla sul povero abbandonato Kino sappi fin d'ora che sarebbe molto apprezzata. A tempo, luogo e voglia e senza impegno come sempre.
      Alla prossima.

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  12. Cara amica Lameduck,

    "E' ovvio che ogni ulteriore segnalazione di materiale utile a proseguire la battaglia sarà più che gradito."

    Credo che sarebbe molto importante rileggere La grande trasformazioni di Polanyi.

    Solo lì si trova una vera critica alle tesi neoclassiche.

    Ciao Davide

    Attualità di Karl Polanyi

    Si assiste oggi ad un rinnovato interesse per il pensiero filosofico, economico, antropologico e sociologico di Karl Polanyi. A lui si rivolgono molti studiosi delle fenomenologie sociali contemporanee, quali la globalizzazione e le sue conseguenze. L'interesse per Karl Polanyi è centrale in genere per coloro che non ritengono l'economia un'attività separabile ed isolabile dal resto delle attività umane, e non credono nelle virtù autoregolatrici del mercato. Tra le correnti di pensiero economico odierne, la scuola regolazionista francese (nella quale è lecito annoverare Jean-Paul Fitoussi); l'economista di Princeton Paul Krugman, autore di molti lavori sulle crisi che accompagnano la globalizzazione e premio nobel per l'economia nel 2008; l'economista indiano Prem Shankar Jha, che nel suo ponderoso Il caos prossimo venturo rivolge la sua attenzione a lui, oltre che a Fernand Braudel, Giovanni Arrighi, Eric Hobsbawm, Joseph Schumpeter, nella sua inquieta analisi del significato delle ricorrenti crisi finanziarie e politiche del mondo attuale globalizzato. Il pensiero di Karl Polanyi è stato fondamentale anche nell'avvio della Nuova Sociologia Economica, fondata da Mark Granovetter che riprende proprio il concetto polanyiano di embeddedness, di radicamento dell'economia nella società. Grazie a questi studi sono state analizzate molte forme di scambio "non economico" che avvengono nella nostra società contemporanea, come ad esempio il volontariato, le economie informali ecc.

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    1. "...nella sua inquieta analisi del significato delle ricorrenti crisi finanziarie e politiche del mondo attuale globalizzato."

      Davide, l'autore da te segnalato non lo conoscevo ma mi è parso molto interessante. Su Karl Polany ho dato un'occhiata veloce ad un po' di abstract e documenti qua e là.
      Ovviamente andrebbe studiato seriamente per poter formulare un giudizio pertinente ed informato, quindi mi astengo dal dirne alcunché malgrado l'impressione positiva già di primo acchito. Vengo al punto: tu che ne conosci il pensiero, con tutta calma e se ti va, potresti sintetizzare sommariamente la spiegazione di sintesi che fornisce quando affronta la questione delle "...ricorrenti crisi finanziarie" ? Sai com'è, su questa storia ci hanno ricamato in parecchi dandone sempre una spiegazione assolutamente non convincente. Sono curioso di sapere cosa diceva Polany. Nulla di sofisticato, basta il nocciolo. Grazie anticipate. Ciao.

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    2. Caro amico Cogitans,

      fare una sintesi del pensiero di un autore molto complesso come Polanyi è molto difficile.

      Tieni presente che le crisi che analizza sono tutte precedenti la seconda guerra mondiale.

      Il punto centrale del suo pensiero è che il mercato autoregolato descritto dagli economisti neoclassici non esiste. Lui fa un'approfondita analisi delle crisi economiche intercose fra l'ottocente e il novecento. Dimostra come queste crisi siano proprio dovute al tentativo di creare, per motivi ideologici, un mercato auto regolato.

      In ognuna di queste crisi è dovuto intervenire lo Stato per evitare che la società venisse distrutta dal mercato auto regolato (da non confondere i mercati di singoli settori con il mercato auto regolato vagheggiato dai neoclassici).

      Ma la critica di Polanyi è molto più profonda perchè dimostra che la basi logiche su cui si basano le teorie ultra liberste sono totalmente contradditorie.

      Però per spiegare l'analisi di Polanyi ci vorrebbe quache ora. Fai prima a leggere la Grande trasformazione perchè è un libro così bello che lo si legge d'un fiato come un romanzo.

      Ciao Davide

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    3. Caro amico Cogitans,

      "Ora ti prego, abbandona al suo tristo destino il povero piddino e rivolgi, se ti va, il tuo impegno ad un pubblico più vasto (il sellino, il montino, il berlusconino... il cretino... fai tu la lista)".

      Poichè non bisogna fare discriminazioni bisogna rivolgere l'impegno verso tutti, compresi i grillini.

      Ciao Davide

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    4. Il mercato non si autoregola perché non è un'entità senziente dominata dall'etica protestante che è convinta di guadagnarsi il paradiso comportandosi bene in terra. E' questa visione antropocentrica dell'economia, come l'economia primitiva di M. Thatcher (l'economia della brava madre di famiglia, secondo Kaldor) - che ci ha fottuti.

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    5. Caro Davide, decisamente il tuo Karl Polanyi con il suo "La grande trasformazione" si è rivelato un ottimo suggerimento, complimenti.

      Trovata la risposta alla domanda che ti ponevo nel commento precedente. Sarò franco, nulla di nuovo su cui non avessi già le mie convinzioni sedimentate fin dalla prima giovinezza ma l'approccio sociologico e filosofico del nostro l'ho trovato particolarmente apprezzabile e godibile. Ciao.

      _______
      Di seguito il paragrafo che spero stimoli ulteriori discussioni e riflessioni tra i frequentatori del blog.

      "(...) Tuttavia, permettere al meccanismo di mercato di essere l’unico elemento direttivo del destino degli esseri umani e del loro ambiente naturale porterebbe alla demolizione della società stessa (1). Nel disporre della forza-lavoro di un uomo, il sistema disporrebbe anche dell’entità fisica, psicologica e morale “uomo” che si collega a questa etichetta;

      la natura verrebbe ridotta ai suoi elementi, l’ambiente e il paesaggio deturpati, i fiumi inquinati e la capacità di produrre cibo e materie prime distrutta. (2)

      Inoltre, le carenze e gli eccessi di moneta avrebbero gli stessi effetti delle carestie e delle alluvioni nelle società primitive. (3)"


      (da K.Polanyi "La grande trasformazione" cap. 6: Il mercato autoregolato e le merci fittizie: lavoro, terra e moneta. 1940-1944)

      Quindi riepilogando i risultati della "mano invisibile del libero mercato":

      (1) = Missione compiuta !
      (2) = Missione compiuta!
      (3) = Lavori in corso... = 90% al raggiungimento degli obiettivi programmati. Poi NWO con fame & schiavitù per tutti.

      Al punto 3 il bravo Polanyi ha risposto alla mia domanda (maliziosa) double face fatta a Davide. Infatti come si sa i mercati finanziari dipendono indissolubilmente dall'abbondanza o carenza di "moneta". In gran parte virtuale of course (+leva sui prodotti derivati). Mentre tutti gli scambi di beni e servizi... pure! M1 solo in minima parte...
      Di qui la crisi che stiamo vivendo al di là di qualunque considerazione (pur corretta) sulle "aree valutarie ottimali".;)

      Per il momento non mi pare necessario aggiungere altro.

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    6. @ Davide

      "Poichè non bisogna fare discriminazioni bisogna rivolgere l'impegno verso tutti, compresi i grillini."

      Senz'altro! Non mi piace il culto della personalità né firmare cambiali in bianco oltre il tempo strettamente necessario. Premesso ciò, mi pare che almeno gli eletti non debbano essere coinvolti più di tanto nella lista a cui ti riferisci. Alla Camera, salvo il recentemente scomparso On. Buontempo nel 2007 (zittito "stalinisticamente" dal cicisbeo Berty&Notti compreso nel ruolo di zelante dittatorello rosso del sistema) e qualche timida ammissione di Di Pietro qua e là (furbetta e poco convinta), gli unici che hanno affrontato a soli due (ripeto: due!) mesi dall'elezione la tematica spinosissima principe di tutte le altre sono stati proprio quelli del M5S il 21 u.s. con il deputato M5S Sibilia. Al momento per me è un eccellente ed inaspettato inizio. Quindi diamo tempo al tempo poi giudicheremo quando sarà il momento. Farlo ora è prematuro e quanto mai sospetto di pregiudizio aprioristico che puzza di bruciato lontano un miglio. E la cosa non mi piace neanche un po'...

      Invece, per gran parte dell'elettorato M5S concordo: ha molto da imparare ma meno (in percentuale) di molte altre tipologie di elettori.
      Ciao.

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  13. Anonimo13:43

    "sempre meglio di niente "
    non sono d'accordo, una cosa inutile è peggio di niente, ed è ancora peggio se ti convinci che non sia inutile come è. I trattati sull'euro sono internazionali, e quindi non sottoponibili a referendum. E visto che non è la prima volta che Grillo spreca deliberatamente le energie dei suoi sostenitori per proposte di legge o referendum palesemente incostituzionali (per esempio quella sull'incandidabilità di chi fosse anche solo indagato, o di chi avesse fatto già due legislature), è evidente che è precisamente il suo scopo deviare la rabbia popolare e portarla nel nulla, anzichè a rovesciare il regime.
    Giovanni

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    Risposte
    1. "una cosa inutile è peggio di niente"
      "peggio se ti convinci che non sia inutile come è"
      "I trattati sull'euro sono internazionali, e quindi non sottoponibili a referendum"
      "non è la prima volta che Grillo spreca deliberatamente le energie dei suoi sostenitori"
      "proposte di legge o referendum palesemente incostituzionali"
      "è evidente che è precisamente il suo scopo deviare la rabbia popolare e portarla nel nulla"


      Hai scritto una tale quantità di sesquipedali castronerie in un solo commento che questa volta sì che c'è qualcosa di evidente: sei un povero piddino sbandato in cerca di rissa. Ci mancava proprio il buffone di corte! Ma non ti buttare giù, tutti hanno la loro funzione su questa terra: anche i PiDocchi. Mi raccomando, continua così e non mollare, sei irresistibile.

      Oh ciccio, non ci fare scherzi! Quando avrai "rovesciato il regime" facci sapere con un'email, un tweet, una telefonata dal CIM...
      Insomma fai tu, ma non tenerci all'oscuro degli sviluppi!

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    2. Giovanni, se la costituzione si può cambiare per fare le "riforme" ammazzapopolo, allora si può anche cambiare per introdurre la possibilità si sottoporre a referendum i trattati internazionali.
      Lo sapevi comunque che il Trattato di Lisbona ci permetterebbe di uscire dall'unione e quindi a maggior ragione dall'euro?

      Aspetta però, non sarà che stavi per dire che GrillohaimpeditoaBersanidifareilgrandegovernodicambiamento?

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    3. Barbara però il problema del referendum è veramente di retroguardia e logicamente e tecnicamente, prima che giuridicamente, insostenibile.
      Cambiare la Costituzione per consentire un referendum per uscire da un trattato che, prima di tutto, è incostituzionale per contrasto coi principi fondamentali (artt.11 e 139 Cost.), significa ammettere che:
      1) con i trattati, cioè con l'azione verticistica di un governo incontrollabile democraticamente, la si possa violare (è già avvenuto);
      2)che poi si debba correggere una illegittità non sanabile- se non con una pronuncia della Corte costituzionale- con una consultazione politica affidata alle incertezze della suggestione mediatica. Cioè, comunque la si voglia mettere, affidata a chi ha più forza propagandistica;
      3) che in materia dove la sovranità non poteva essere oggetto di cessione, si verifichi un annuncio di cambiamento di valuta in anticipo rispetto ai provvedimenti urgenti indispensabili di tutela dell'interesse economico generale (limitazioni alla circolazione dei capitali, ripristino di liquidità ad opera di una banca centrale nazionale e non indipendente), che perciò non potrebbero più essere adottati efficacemente cioè in "simultanea".
      Andandosi incontro ad un disastro annunciato.
      Ovvero ad una bocciatura del referendum. Altro disastro.

      Ben altre sono le modifiche (rafforzative) della Costituzione che sarebbero opportune affinchè "tutto questo non si ripeta più".
      Cfr. qui, parr. 2 e 3:
      http://orizzonte48.blogspot.it/2012/12/alcuni-punti-fermi-ipotesi-frattalica-e.html

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    4. Sono perfettamente d'accordo con te. Il problema però è assai più vasto. Siamo di fronte a continue violazioni costituzionali, oltre che alla sistematica disattenzione da parte della politica nei confronti dei risultati dei pochi referendum che riescono ad essere votati dal popolo. Pensiamo a quello che secoli fa abolì il finanziamento pubblico ai partiti (seh, ciao core!) O ai sedicenti esperti che ancora sognano il nucleare nonostante due pronunciamenti negativi popolari. O l'acqua pubblica.
      Sull'illegittimità di trattati come il MES, approvati cum gaudium magnum da quasi tutti i partiti, segnalo questo testo di Guarino (grazie a Lidia Undiemi).

      Quindi che fare? Io penso che Grillo parli di referendum perché sente dire che in altri paesi si è fatto o si vorrebbe fare. Penso sia sostanzialmente ignoranza la sua. Sarebbe importante agire con il M5S per informarli correttamente di ciò che si può e non si può fare, comprese le proposte che suggerisci. Ma finché l'illegalità di fatto è al potere la vedo dura.

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    5. Conosco l'articolo di Guarino ovviamente. Ma la sua è una prospettazione di inefficacia dei reg.UE sul fiscal compact per contrasto coi trattati emendati (in quanto il FC enuncia la clausola di necessaria compatibilità col trattato superiore).
      Nulla che tocchi il contrasto degli stessi Maastricht-Lisbona rispetto ai principi fondamentali della Costituzione: analisi che Guarino si guarda bene dal fare, sia perchè non pare aver capito i meccanismi dell'AVO e della deflazione forzata sul lavoro (la cui "centralità" costituzionale non entra nella sua analisi), sia perchè non "interessato" (come emerge poi dall'adesione al manifesto di Savona).

      Invece il contrasto di maastricht con la Costituzione è IL problema, intenzionalmente ignorato in Italia: ben più grave del mancato rispetto dell'effetto abrogativo dei referendum, il cui vincolo in realtà, giuridicamente, non è così chiaro come sembra (se vuoi ne parliamo in apposita sede).
      Ora informare il M5S implica che "vogliano" essere informati: ma per essere diciamo "recettivi" dovrebbero a) essere "formati", almeno riconoscendone l'esigenza; b) che si rendano conto che non si produce un livello tecnico di anslisi adeguato discutendone in base alle propensioni e all'impegno estemporaneo personali, ma aprendosi, attraverso una struttura orientata, al dialogo con le componenti sociali, diciamo, dotate di expertise(cosa che fanno alcuni di loro, senza riuscire a stabilizzare un'azione che viene sopita o dalla base, diffidente verso ciò che non rientra nello slogan, o dal vertice che, sempre più, appare ben connotato...quantomeno nel NON occuparsi seriamente di aspetti fondamentali dello scenario socio-economico).

      Come vedi tacciare di "ignoranza" Grillo potrebbe non cogliere la reale portata del problema. E, d'altra parte, c'è un muro di aggressività, direi genetica, fondativa, di tutto il movimento che non gli consente di "distinguere" e li porta, per motivi in fondo divergenti, a proseguire essenzialmente in "autoproduzione" cioè in analisi che si accumulano senza verificare la validità dei presupposti e, col passare, del tempo, con crescente difficoltà a "resettare". Fino al rischio, incombente, della impossibilità politica di farlo.

      Elimina
    6. Dovremmo prima di tutto stabilire se il M5S sia solo un contenitore ermetico per emozioni di massa (come gli otri del dio Eolo per i venti) e quindi la sua sia una funzione fine a sé stessa e funzionale al contenimento di una tensione che altrimenti verrebbe canalizzata altrove in maniera probabilmente incontrollabile. In questa ipotesi M5S sarebbe una delle tante finte rivoluzioni arancioni con una base ingenua tenuta sottomessa da un vertice volutamente e necessariamente autoritario, senza alcuna possibilità di evoluzione del movimento in forza politica consapevole e capace di apprendere ed applicare nuovi schemi nella vita politica pratica.

      Oppure potremmo trovarci di fronte ad un vero movimento rivoluzionario ma allora la sua dirigenza, per dimostrarne l'autenticità e l'assenza di eterodirezione (a pensar male si fa peccato ma...), dovrebbe aprirsi al dialogo, non con quel cadavere putrefatto del PD, per carità, ma con quelle parti di società che avrebbero una voglia disperata di aggregarsi attorno ad un progetto di cambiamento se solo ne avessero la possibilità. Penso ai settori produttivi, a quelli culturali, ai ricercatori, agli esperti di economia dai quali dovrebbe sorgere una nuova classe dirigente in grado di affrontare il problema. A cominciare appunto dalla rinegoziazione completa di tutti i trattati. Al costo di minacciare un'uscita non solo dall'euro ma anche dall'unione.

      Ecco, se il M5S fallisse in questa opera di aggregazione di forze diverse ma aventi un obiettivo comune, il suo ruolo sarà stato solo quello di fare scarmazzo e di mandare affanculo l'ancient regime in favore di telecamere.
      Gli diremo grazie, è stato bello ma vogliamo qualcosa di più.

      In ogni caso, non vedo per ora nel resto dei partiti la volontà nemmeno di accennare all'ipotesi uscita dall'euro - anche se i piani B ce li hanno, eccome, come dice Antonio M. Rinaldi.
      Grillo è una voce nel deserto, vedremo quanto sincera, ma il resto è silenzo.

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    7. Adetrax14:20

      @Quarantotto

      Quella costituzionale è certamente una via che vale la pena di esplorare, però senza illusioni, in quanto bisognerebbe anche tenere conto che alcuni anni fa (sempre nel XXI secolo) "qualcuno" disse che una Costituzione era (ed è) solo uno "stramaledetto pezzo di carta" che può e deve essere aggirato qualora ci siano interessi superiori (ovvero quasi sempre), cosa che non vale per quelli degli inferiori.

      Fra le due correnti, quella pro Costituzione salva faccia e quella contro, nel caso di interessi superiori, c'è lo stesso rapporto che ci può essere fra due lottatori di sumo di cui uno un bimbo-minkia del peso di 40 kg. e l'altro che si avvicina ai 300 kg.

      Mi pare che nel corso degli anni i fatti abbiamo dimostrato chiaramente qual è la tesi che deve prevalere "perchè si e perchè il isistema vuole essere libero senza avere le mani legate".

      Ora, se volessimo essere precisi, anche limitandoci agli ultimi 10-15 anni, potremmo elencare decine di episodi in cui il governo, il Parlamento italiano, ecc. hanno palesemente violato, nella sostanza, i principi della Costituzione, non solo quindi nel caso della adesione molto elitaria a certi trattati Europei.

      In breve, gli argomenti relativi alla violazione dello spirito della Costituzione possono essere certamente percorsi ma devono essere intesi come una parte delle azioni da intraprendere dato che i politici rispondono regolarmente che l'Italia in quanto stato pro-tempore è subordinata all'Europa e che in qualsiasi tipo di contrasto devono prevalere le leggi e le direttive europee.

      Se poi aggiungiamo il fatto che alcuni funzionari europei hanno usato e forse continueranno ad usare, ad arte e senza alcuna remora, il termine "regione Italia" anche in interviste per i media di massa, di cosa stiamo parlando ?

      Di una regione degradata del piffero, da punire nella maniera più incisiva possibile per aderire al mantra che gli stati sovrani nazionali devono (nella sostanza) morire.

      Elimina
    8. Cara amica Lameduck,

      "Grillo è una voce nel deserto, vedremo quanto sincera, ma il resto è silenzo."

      Non è proprio tutto silenzio.

      A parte la Lega che è sempre stata contraria all'euro, durante la campagna elettorale Berlusconi aveva elencato i disastri provocati dall'euro in maniera chiarissima.

      Ricordo che in alcune interviste Berlusconi espresse concetti identici a quelli che tu avevi pochi giorni prima esposto sul tuo blog: a un certo punto mi sono chiesto se Berlusconi non si formasse le sue opinioni leggendo il tuo blog.

      Però lui diceva che andavano rivisti i trattati sull'euro, senza parlare di uscita dall'euro. Cosa inutile perchè la Germania mai cederà sulla posizione di vantaggio che le dà questo euro.

      Quanto a Grillo non so cosa abbia fatto di buono da quando ha vinto le elezioni. E' presto per dare giudizi, ma i primi passi non mi hanno convinto.

      In particolare mi ha molto irritato che di fronte alle legittime domande della Gabanelli, i grillini abbiano reagito come tutti gli altri politicanti.

      Ciao Davide

      Elimina
    9. Concordo il toto e sottoscrivo l'incisivo ed informato commento di Adetrax che ha dato un taglio netto ai precedenti bizantinismi di maniera.

      Come direbbe Nero Wolfe: molto soddisfacente Adetrax, molto soddisfacente... ;)

      Elimina
    10. @ Davide

      "In particolare mi ha molto irritato che di fronte alle legittime domande della Gabanelli, i grillini abbiano reagito come tutti gli altri politicanti."

      L'unico macroscopico errore è stato quello di candidare come PdR proprio la Gabanelli pensando fosse una persona onesta (e dire che i segnali c'erano tutti che era pericolosa). All'epoca della candidatura espressi il mio giudizio in rete in maniera negativa e lapidaria. Non mi sono sbagliato. Oggi "tanto tuonò che piovve". Piccoli ingenui sono stati subito ripagati come nelle abitudini di "madame umanamente sopravvalutata" ma (forse) impareranno...

      Ciao.

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