Non è uno scoop, altri avevano già scritto di questa coincidenza gemellare, ma mi sembra interessante ricordarla a chi non la conosce. Traggo soprattutto da questo breve articolo del Guardian, pubblicato nel 2016 grazie al loro lettore "LM".
Il 10 settembre 2003, appena quattro giorni prima dello svolgimento del referendum svedese sull'entrata nell'eurozona, l'ex ministro degli esteri Anna Lindh, una dei massimi esponenti politici socialdemocratici pro-Euro, fu pugnalata mentre faceva la spesa in un centro commerciale e morì il giorno dopo, l'11, in ospedale.
L'uomo che fu arrestato per questo omicidio e che in seguito lo confessò e per il quale fu condannato all'ergastolo, l'immigrato di origini serbe Mijailo Mijailović, risultò una persona già segnalata per atti violenti e problemi mentali ma a piede libero.
Nonostante Mijailović avesse indicato nei bombardamenti NATO del 1999 contro la Serbia la motivazione politica del suo gesto; la polizia ritenesse giustamente che questo assassinio potesse avere attinenza ed essere stato concepito al fine di provocare ripercussioni sull'imminente consultazione elettorale e i media avessero grufolato senza ritegno sul corpo ferito di Anna, sorprendentemente le odierne ricostruzioni dei fatti tendono a negare il movente politico per la morte della Lindh. Anche perché il risultato del referendum, nonostante il clamore per la tragica fine della popolarissima Anna, bocciò l'entrata della Svezia nell'euro. Svezia che si tenne la sua corona ma fu poi comunque avviata sulla strada gradita all'èlite sovranazionale, per esempio quella del ripopolamento per sostituzione del proprio paese, già spianata dall'omicidio il 28 febbraio del 1986 di Olof Palme, la "palma da abbattere".
A proposito di questo omicidio, mai risolto, mi pare interessante questo estratto da un articolo di Reset:
La stessa Anna Lindh fu molto critica riguardo alla Guerra d'Iraq nel 2003, commentando che:
« Una guerra combattuta senza il supporto della ratifica del Consiglio UE è una grossa sconfitta. »
***
Il 16 giugno 2016, appena sette giorni prima dello svolgimento del referendum nel Regno Unito sull'uscita dalla Ue, Jo Cox, un'esponente politica laburista del fronte del "Remain", fu raggiunta da colpi di pistola e poi pugnalata a morte poco prima di un comizio elettorale a Bristall.
L'uomo accusato dell'aggressione, Thomas Mair, che sarà poi condannato all'ergastolo per omicidio, fu inizialmente descritto dai vicini come una persona un po' strana, magari, ma tranquilla e che non avrebbe mai fatto del male ad una mosca. Nonostante la polizia indagasse anche in altre possibili direzioni, sui media veniva apparecchiato anche stavolta, con tanto di stoviglie di lusso per le grandi occasioni, il frame del "delitto politico alimentato dai fascismi e populismi legati alla Brexit". Thomas Mair, il classico vicino un po' sciroccato, divenne un neonazista, suprematista bianco che aveva ucciso la povera fanciulla donna-attivista&mamma al grido di "Britain first!" come falsamente twittato da una fonte giornalistica di Bruxelles.
Come ho dettagliatamente raccontato in un post di allora, i suggeritori dei solerti costruttori mediatici del personaggio Mair, l'ennesimo Oswald modello pazzo solitario, fu il Southern Poverty Law Center, fondato nel 1971 in Alabama dagli avvocati Morris S. Dees Jr. e Joseph Levin Jr. come associazione per i diritti civili, e oggi divenuta una vera corazzata del politicamente corretto, sempre pronta a scatenare allarmi su razzismo ed intolleranza (a senso unico) e, a quanto pare, a schedare i cittadini di tutto il mondo per le loro attività "sospette", visto che possedevano le ricevute di acquisti effettuati da Mair su Internet di materiale "sovversivo".
Attività fruttuosa, a quanto pare, visto il fatturato di 256 milioni di dollari dichiarato nel 2011 e proveniente da un'abile campagna di autofinanziamento, nella quale spicca il contributo di un vecchio amico; il George Soros dell'Open Society.
Come nel caso della morte di Anna Lindh (pro-eurozona), anche quella di Jo Cox (pro-UE) non influenzò il risultato popolare del referendum concomitante che terminò nel 2016, come ricordiamo, con la scelta dell'uscita del Regno Unito dalla UE.
E' innegabile comunque che, rispetto al 2003, nel caso Cox lo sforzo propagandistico di creare connessioni a scopo ricattatorio sull'elettorato si spinse fino ad un livello ancora più spudorato ed esplicito.
Lo schema di questi crimini è talmente ripetitivo da assomigliare a quello dei delitti seriali. Una vittima che acchiappa immediata solidarietà (sempre progressista, un buono, ultimamente donna), uccisa in pubblico da un pazzo solitario. L'improbabilità della coincidenza ricorrente tra l'imprevedibile atto di follia del singolo e la concomitanza politica è l'elemento che da un lato fa sorgere il dubbio e dall'altro lo conferma. Dubbio che però rimarrà tale, secondo il principio della lupara bianca. Sai chi è stato ma non puoi dimostrarlo. E' questo il punto di forza della sovrastruttura.
Eccellente, ma purtroppo ennesima dimostrazione che contro i " signori del discorso" non c'è nulla da fare se non aspettare un miracolo divino
RispondiEliminaws
Ma... ma non aveva stato Putin? Cosa mi tocca leggere...
RispondiElimina"Lo schema di questi crimini è talmente ripetitivo da assomigliare a quello dei delitti seriali." O delle rivoluzioni colorate.
RispondiEliminaMu
Barbara ciao.
RispondiEliminail 31 marzo 2017 pubblicavi un post dai toni sia trionfalistici che truculenti dal titolo: "Fuga dall'EuroReich millenario. From London with love, Theresa" la May era l'eroina dell'antieuropeismo, la paladina dell'hard Brexit contro gli euroburosari. Quanto palpitavi per Theresa tua!
Come funziona? Adesso che la May forse non arriverà a mangiare il Big Bread (Panettone) che è comunque debolissima politicamente, scriverai qualcosa sull'aver preso un granchio? Sull'aver puntato sul cavallo sbagliato? Poi si è pure scoperto che la May era per il Remain (vabbè la coerenza è un optional) e che è stata ministro dell'interno quindi corresponsabile delle drammatiche falle nell'antiterrorismo verificatesi nel Regno Unito. Poi che aveva la fregola di tagliare la sanità ai più deboli e i fondi alle forze dell'ordine. A questo si è aggiunta l'evidenza che non aveva la minima idea di come condurre un negoziato sulla Brexit e, in stato confusionale, ha cercato il plebiscito (come un Renzi qualunque). Pessimo soggetto, opportunista e incompetente.
Adesso che farai? 10 post sui vaccini tanto per far finta di niente? Tanto quelle migliaia di fan del complottismo che passano da un blog all'altro continueranno a prendersi la loro dose di complottismo quotidiano (finché dura).
Oppure magari iniziare un minimo di autocritica?
Gavelli, sono stufa di discutere con personaggetti piddini come te. Tanto a voi penseranno i fratelli musulmani.
Eliminaanche no ;)
EliminaSperavo che qualcun'altro facesse notare la cosa ma dato che nessuno si fa avanti, mi tocca.
EliminaCome si riconosce un piddino?
Lombrosianamente parlando, basta la foto. Ma il vero distintivo del piddino è l'ostentazione del "sapere" anche quando non sa un beneamato cazzo. Nel merito:
"Adesso che la May forse non arriverà a mangiare il Big Bread (Panettone)"
Prego notare che il soggetto in questione usa l'espressione BIG BREAD in prima battuta, dando quindi per scontato che sia l'espressione corretta e mettendo poi la traduzione in italiano tra parentesi, in modo che un eventuale altro lettore piddino pensi:
"wow, ma che poliglotta è questo Gavelli, che sa addirittura come si dice "panettone" in inglese!"
Piccola problema: che BIG BREAD significhi PANETTONE in inglese è una cagata pazzesca che solo il cervello privo di ossigeno di un piddino può concepire.
1) Quando si fanno traduzioni, espressioni gergali o locali, vengono lasciate nella lingua originale. Punto.
Nessuno (a parte Gavelli) tradurebbe HOT DOG in CANE CALDO oppure BIG BEN in GRANDE BENIAMINO.
2) Vediamo cosa ne pensa del "panettone" la lingua inglese usando il Cambridge Dictionary:
"an Italian Christmas cake containing dried fruit and nuts"
3) Può darsi che Gavelli abbia un lontano cugino che abita negli USA, quindi si passa al Collins:
"panettone in American English: an Italian coffeecake containing raisins, candied fruits, etc."
3) Ultima speranza: ha usato un traduttore on line tipo Wordreference
"panettone nm (dolce natalizio) (Italian Christmas cake) panettone n "
Resta una domanda: ma dove cavolo ha pescato questa espressione? Facile: PANETTONE > GRANDE PANE > BIG BREAD
Adesso è possibile scorgere in controluce la linea di pensiero seguita dal Gavelli ovvero: "dato che la traduzione letterale di panettone è BIG BREAD, allora in inglese panettone si dice BIG BREAD."
Per arrivare a concepire un linea di pensiero simile o sei imbottito di peyote o sei piddino.
Perché vedi Gavelli, panettone IN ITALIANO non significa nemmeno PANE GRANDE.
Avvertenza: se capitate in Gran Bretagna e vi viene in mente l'orribile idea di mangiare un panettone, non ( N O N ) chiedete un BIG BREAD: nella migliore delle ipotesi vi portano un panino enorme, nella peggiore vi scambiano per Gavelli e vi smazzuolano di botte.
That's all, folks!
Chinacat
Oh Gavelli, dato che panettone è di Milano e sembra che tu sappia davvero tanto, mi traduci questa parola in inglese?
P I R L A !
Signor Gavelli, se non le piace il blog puo' anche leggerne altri! Altrimenti c'e' odor di troll, il che e' comunque un complimento per la padrona di casa, che indiscutibilmente tocca nervi scoperti.
Eliminae intanto....https://mobile.twitter.com/PeterSweden7/status/881235683138048001.Ciao. Attilio
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