"...noto omosessuale già attenzionato dalla Polizia di Stato per questo genere di frequentazioni..." (Il Giornale, agosto 2009)
Mi meraviglia che si meraviglino. Omosessuali schedati in Italia? Dossier illegali sui fatti privati di cittadini comuni? Ma quando mai!
Eppure, basta googlare "schedatura omosessuali" e viene fuori, ad esempio, un articolo del Corriere del 1998, dove si parla della denuncia da parte dell'Arcigay dell'esistenza di fascicoli su cittadini schedati solo perchè omosessuali; dossier non ancora distrutti nonostante le ripetute richieste del Parlamento.
Avete presente quando un gay viene assassinato e la polizia indaga "negli ambienti omosessuali"? Come vengono identificati questi ambienti? Come si fa a sapere chi li frequenta ed andare a colpo sicuro ad interrogare proprio le persone giuste?
C'era, e dovremo dire, c'è ancora, il sospetto che le inclinazioni sessuali degli individui vengano sottoposte a controllo, schedatura e vidimazione da parte di organismi investigativi che operano in maniera non proprio lecita.
Tanta meraviglia, eppure si era parlato recentemente del maxi-archivio illegale di Tavaroli, con migliaia di dati sensibili raccolti sui potenziali "nemici": industriali, politici, semplici cittadini. Un'inchiesta della magistratura che risale al 2006 e che, inspiegabilmente, non è ancora stata evidenziata in tutta la sua importanza dalla stampa. Una faccenda di intercettazioni e registrazione abusiva di dati sensibili. Alla faccia della privacy sempre sbattutaci in faccia.
Il potere lo ha sempre fatto, di schedare i suoi potenziali nemici e le minoranze per soggiogarli meglio, ed il pregiudizio anti-omosessuale ha sempre fornito un assist alla repressione.
Lo si è visto nelle dittature come la Germania nazista, dove Martin Boorman possedeva i dossier sui vizi privatissimi di ogni gerarca, incluso il Fuhrer in persona; nei regimi comunisti, dove l'omosessualità era considerata un vizio borghese contrario alla rivoluzione proletaria, fino all'America bacchettona e preda del furore anticomunista del COINTELPRO di Hoover, il capo dell'F.B.I. che faceva tesoro delle informazioni raccolte sui gusti sessuali dei suoi nemici, per tenerli per le palle.
Recentemente, il presidente Sarkozy è stato criticato per aver messo a punto, nella democraticissima Francia, un sistema di schedatura di soggetti "a rischio" tra i quali rischiano di rientrare anche gli omosessuali.
In Italia la schedatura dei cittadini, anche sulla base dell'orientamento sessuale, la si praticava durante il Fascismo ma il vizio è continuato durante quel lungo periodo di democlericalpostfascismo che ha dominato il paese fino al flagello Craxiano ed alla catastrofe Berlusconiana.
Anche allora, anni '60-'70, era pratica comune diffamare gli avversari puntando sulla diversità. Ricordo riviste che grufolavano nella vita privata dei politici avversi (soprattutto quelli di centrosinistra, è ovvio, essendo sport praticato soprattutto dalle gazzette della destra). Era tutto un leggere di "balletti rosa" e "balletti verdi", questi ultimi di tipo omosessuale.
Le insinuazioni non risparmiavano, nemmeno allora, le gerarchie vaticane, specialmente quando queste venivano percepite come troppo spostate a sinistra. Uno dei gossip più sussurrati di quegli anni riguardava addirittura un Papa e un famoso attore di teatro. E' dimostrato ormai che si trattò di una campagna ricattatoria orchestrata dai servizi segreti manovrati da altissime cariche dello Stato, forse addirittura il presidente della Repubblica di allora, contro un Papa che aveva osato "aprire alla Sinistra".
I giornali di oggi danno giusto rilievo alla porcata del "Giornale", che ha usato una velina (in omaggio alla satiriasi del capo, immagino) farlocca spacciandola per documento di tribunale, per colpire uno dei pochi direttori di giornale che si era permesso di far notare la scarsa attinenza con i principi cristiani delle avventure del Pornoduce con le escort e le deputatesse alla visita militare. Non l'avesse mai fatto. Chissà quanti avvocati D'Amore (vedi filmato), segugi e cani da trifola saranno stati sguinzagliati in cerca del vizietto nascosto da buttare in prima pagina.
Dopo le tette della Veronica, gettate al pubblico ludibrio, dopo la denuncia del presunto amante della stessa (oggi scopriamo che erano in regime di coppia aperta consensualmente da almeno dieci anni), questo ed altro.
Pensate come è democratico Berlusconi. Permette al suo giornale personale di infangare l'onore della moglie, di farsi attribuire le corna, pur di non limitare l'informazione libera. Talmente libera, a volte da essere inventata o costruita a tavolino su sussuri e bisbigli. Sempre e comunque da lanciare come una bomba caricata a merda contro chi si schiera contro il Pornoduce.
"Non ho mai parlato con Feltri". Già quel "mai" ridondante, rafforzativo, denota la bugia, essendo Feltri, dopotutto, un suo dipendente con il quale deve aver scambiato, in un giorno x, qualche parola.
Infatti dopo la nomina a direttore del "Giornale", Feltri rimase a colloquio a Palazzo Chigi con Berlusconi per più di un'ora.
Sicuramente non avranno parlato della campagna di autunno, della strategia mediatica di contrattacco contro i nemici del satiro, di come utilizzare i giornali di famiglia a guisa di manganello contro mogli ribelli e giornalisti che si ostinano a fare i giornalisti e non le puttane.
Forse hanno parlato di libertà di stampa. O di un posto nel Circolo dell'Amicizia del mausoleo di Arcore, chissà.
Mi meraviglia che si meraviglino. Omosessuali schedati in Italia? Dossier illegali sui fatti privati di cittadini comuni? Ma quando mai!
Eppure, basta googlare "schedatura omosessuali" e viene fuori, ad esempio, un articolo del Corriere del 1998, dove si parla della denuncia da parte dell'Arcigay dell'esistenza di fascicoli su cittadini schedati solo perchè omosessuali; dossier non ancora distrutti nonostante le ripetute richieste del Parlamento.
Avete presente quando un gay viene assassinato e la polizia indaga "negli ambienti omosessuali"? Come vengono identificati questi ambienti? Come si fa a sapere chi li frequenta ed andare a colpo sicuro ad interrogare proprio le persone giuste?
C'era, e dovremo dire, c'è ancora, il sospetto che le inclinazioni sessuali degli individui vengano sottoposte a controllo, schedatura e vidimazione da parte di organismi investigativi che operano in maniera non proprio lecita.
Tanta meraviglia, eppure si era parlato recentemente del maxi-archivio illegale di Tavaroli, con migliaia di dati sensibili raccolti sui potenziali "nemici": industriali, politici, semplici cittadini. Un'inchiesta della magistratura che risale al 2006 e che, inspiegabilmente, non è ancora stata evidenziata in tutta la sua importanza dalla stampa. Una faccenda di intercettazioni e registrazione abusiva di dati sensibili. Alla faccia della privacy sempre sbattutaci in faccia.
Il potere lo ha sempre fatto, di schedare i suoi potenziali nemici e le minoranze per soggiogarli meglio, ed il pregiudizio anti-omosessuale ha sempre fornito un assist alla repressione.
Lo si è visto nelle dittature come la Germania nazista, dove Martin Boorman possedeva i dossier sui vizi privatissimi di ogni gerarca, incluso il Fuhrer in persona; nei regimi comunisti, dove l'omosessualità era considerata un vizio borghese contrario alla rivoluzione proletaria, fino all'America bacchettona e preda del furore anticomunista del COINTELPRO di Hoover, il capo dell'F.B.I. che faceva tesoro delle informazioni raccolte sui gusti sessuali dei suoi nemici, per tenerli per le palle.
Recentemente, il presidente Sarkozy è stato criticato per aver messo a punto, nella democraticissima Francia, un sistema di schedatura di soggetti "a rischio" tra i quali rischiano di rientrare anche gli omosessuali.
In Italia la schedatura dei cittadini, anche sulla base dell'orientamento sessuale, la si praticava durante il Fascismo ma il vizio è continuato durante quel lungo periodo di democlericalpostfascismo che ha dominato il paese fino al flagello Craxiano ed alla catastrofe Berlusconiana.
Anche allora, anni '60-'70, era pratica comune diffamare gli avversari puntando sulla diversità. Ricordo riviste che grufolavano nella vita privata dei politici avversi (soprattutto quelli di centrosinistra, è ovvio, essendo sport praticato soprattutto dalle gazzette della destra). Era tutto un leggere di "balletti rosa" e "balletti verdi", questi ultimi di tipo omosessuale.
Le insinuazioni non risparmiavano, nemmeno allora, le gerarchie vaticane, specialmente quando queste venivano percepite come troppo spostate a sinistra. Uno dei gossip più sussurrati di quegli anni riguardava addirittura un Papa e un famoso attore di teatro. E' dimostrato ormai che si trattò di una campagna ricattatoria orchestrata dai servizi segreti manovrati da altissime cariche dello Stato, forse addirittura il presidente della Repubblica di allora, contro un Papa che aveva osato "aprire alla Sinistra".
I giornali di oggi danno giusto rilievo alla porcata del "Giornale", che ha usato una velina (in omaggio alla satiriasi del capo, immagino) farlocca spacciandola per documento di tribunale, per colpire uno dei pochi direttori di giornale che si era permesso di far notare la scarsa attinenza con i principi cristiani delle avventure del Pornoduce con le escort e le deputatesse alla visita militare. Non l'avesse mai fatto. Chissà quanti avvocati D'Amore (vedi filmato), segugi e cani da trifola saranno stati sguinzagliati in cerca del vizietto nascosto da buttare in prima pagina.
Dopo le tette della Veronica, gettate al pubblico ludibrio, dopo la denuncia del presunto amante della stessa (oggi scopriamo che erano in regime di coppia aperta consensualmente da almeno dieci anni), questo ed altro.
Pensate come è democratico Berlusconi. Permette al suo giornale personale di infangare l'onore della moglie, di farsi attribuire le corna, pur di non limitare l'informazione libera. Talmente libera, a volte da essere inventata o costruita a tavolino su sussuri e bisbigli. Sempre e comunque da lanciare come una bomba caricata a merda contro chi si schiera contro il Pornoduce.
"Non ho mai parlato con Feltri". Già quel "mai" ridondante, rafforzativo, denota la bugia, essendo Feltri, dopotutto, un suo dipendente con il quale deve aver scambiato, in un giorno x, qualche parola.
Infatti dopo la nomina a direttore del "Giornale", Feltri rimase a colloquio a Palazzo Chigi con Berlusconi per più di un'ora.
Sicuramente non avranno parlato della campagna di autunno, della strategia mediatica di contrattacco contro i nemici del satiro, di come utilizzare i giornali di famiglia a guisa di manganello contro mogli ribelli e giornalisti che si ostinano a fare i giornalisti e non le puttane.
Forse hanno parlato di libertà di stampa. O di un posto nel Circolo dell'Amicizia del mausoleo di Arcore, chissà.
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Paperella, provo a spiegarti come funziona la faccenda "la polizia indaga negli ambienti omosessuali".
RispondiEliminaSuccede spesso che venga fatto fuori un personaggio scomodo per qualcuno. Un testimone di reati, un giornalista impiccione, una vittima della mafia ribelle, un potenziale pentito, un collaboratore dei Servizi che cambia idea, ecc. In questi omicidi, si lasciano ad arte indizi che portino ad indicare la morte del soggetto come conseguenza di frequentazioni hard e omosessuali (basta un erotic toy, o mettere indumenti particolari al cadavere ecc.)
In questo modo, si ottiene un triplo vantaggio: sviare le indagini, diffamare la vittima che quindi perde credibilità, e mandare un messaggio ad altri.
Insomma, in questi casi la schedatura non c'entra niente. Credo anche che i gay non siano schedati nel nostro Paese (a meno di prostituzione o altri reati).
Esistono invece, ahinoi, ampi dossier su chiunque ricopra una minima posizione di potere o sia minimamente imputabile di dissenso. Al momento in cui serve, il dossier salta fuori...
Qualcosa mi dice che hai letto D'Avanzo, tra gli altri. ;)
RispondiEliminaCome ricordi, Boffo è stato tra i pochi a far notare le azioni del Porco. Ora, resta da vedere la reazione dell'elettorato cattolico. Siamo abituati alle ipocrisie in Vaticano, è da anni che si tappano occhi e bocca perché fa loro comodo avere in maggioranza quelli che sbraitano contro la libertà di scelta sull' aborto, contro le unioni civili (uh, che pericolo per la democrazia!), che fanno il possibile per aiutare le scuole private, che straparlano di famiglia. Ma ora, in un seppur minimo (il pessismo deriva dall'esperienza diretta) settore dell'elettorato cattolico che tenta, almeno tenta, di essere coerente, che succederà? Quant'è discutibile, come ricorda Serra, che si debba 'sperare' nel Vaticano, in un altro Palazzo, perché questo venga finalmente sepolto dalla merda che spande?
la mossa di Feltri a prima vista apparirebbe maldestra, considerando che ha fatto saltare la perdonanza a Berlusconi. Troppo maldestra...a meno che non servisse a far sapere a molti che sono ricattabili e che (visto che si colpisce più o meno direttamente la Chiesa) non si guarderà in faccia a nessuno. Plaudo alla stupefacente evoluzione democratica di questo sciagurato paese negli ultimi novant'anni: in fondo Dumini uccise Matteotti per compiacere il duce di allora.
RispondiElimina"Potevo fare di quest'aula sorda e grigia un bivacco per le mie veline e i miei monopoli!"
paolo
Ho appreso, da un commento al Blog "Piovono rane" di Alessandro Gilioli, un gustoso aneddoto di cui non ero a conoscenza.
RispondiEliminaFeltri, a quanto ho letto, non è nuovo a queste alzate di ingegno, naturalmente in favore del suo datore di lavoro. Negli anni '90 scoppiò lo scandalo denominato "Affittopoli" e il Cronkite bergamasco pensò bene di sparare in prima pagina un attacco feroce contro Mino Martinazzoli, neo segretario Dc dalle pericolose [eversive?] tendenze moralizzatrici, raccontando che i figli di costui avevano ottenuto, grazie alle conoscenze di papà, appartamenti di gran lusso in cambio di affitti mensili men che modesti, esponendo quindi il parlamentare democristiano alla pubblica riprovazione.
Piccolo particolare, trascurato dal distratto Vittorione: Martinazzoli NON ha figli. Dettaglio di cui i lettori del Giornale berlusconiano non sono stati informati se non in netto ritardo rispetto all'esplosione dello "scandalo".
Questo per confermare che trattasi di pratica collaudatissima: coprire di palta [vera o fasulla che sia] chi si permette, prove alla mano, di muovere accuse circostanziate ad un potente, è sempre un eccellente sistema per fargli perdere credibilità, a maggior ragione in un Paese dall'informazione controllata, anestetizzata e manipolata come il nostro. Se poi si riescono a titillare i sempre più manifesti istinti omofobi, il gioco è fatto.
Non dubito che, nel caso in questione, le gerarchie Vaticane, ora irritatissime, gestiranno con la loro consumata abilità la questione, mercanteggiando la pubblica "perdonanza" di quel birichino di Papi Silvio, mandante dell'avvertimento di cui Feltri è stato l'esecutore materiale, con ulteriori finanziamenti alle scuole private e totale sottomissione ai diktat vaticani riguardo ai temi etici.
Teniamo però presente che dover ricorrere a pratiche tanto brutali è, a mio parere, un segno di debolezza. Che il regime berlusconiano stia finalmente cominciando a temere il pericolo di uno sfaldamento?
Ahahahahahah "Pornoduce" è notevole!
RispondiEliminaComunque.
Temo proprio che gli omosessuali siano schedati in quanto tali, Amichetta. Non troppo tempo fa un gruppo di poliziotti in borghese è entrato al Lelephant, uno dei locali storici della Milano gay. Una volta dentro hanno chiuso le porte, chiesto i documenti ai presenti e preso nota per bene dei nominativi, per poi lasciarli uscire uno alla volta e infine perquisire il locale. Il tutto per non trovare nulla, ma piuttosto che andarsene a mani vuote qualcuno ha deciso che il cartello "vietato fumare" non era abbastanza in vista, per cui i gestori si sono presi una misera multina.
Per quanto riguarda Feltri invece.
Mi fa schifo quell'uomo, è un servo che si traveste da anticonvenzionale per poter dire tutto ciò che vuole sotto una fasulla bandiera di libertà d'opinione. Non esita a infangare e calunniare, tanto in ogni caso ha le spalle coperte.
Che sia vero o meno ciò che ha scritto su Boffo, si tratta in ogni caso di uno schifoso attacco contro una voce di protesta, che nelle teste degli italiani resterà tale e quale anche se si scoprisse che effettivamente si tratta di una bufala.
Quello non è né giornalismo né denuncia dell'ipocrisia interna al Vaticano. E' prostituzione.
Che negli ambienti vaticani dilaghi l'omosessualità e la pedofilia, mi fa specie che qualcuno, specialmente della sinistra atea, ancora se ne sorprenda. Boffa quindi rientra nella norma. Ma il discorso è un altro. E' che Boffa e ilvaticano fanno la morale al mondo. E tutti, nel timore di perderne l'appoggio respirano l'aria visziata dell'officicna che ha sempre fabbricato ideali con fetide menzogne e putrida ipocrisia.
RispondiEliminaNerlusconi? Uno spregiudicato uomo di potere che, ancor più di coloro che l'hanno preceduto (craxi, d'Alema, Prodi) sarà pronto a donare altri benefici alla chiesa. prima Craxi con lì8 per mille (doveva essere il 12) la scuola, i vari esentasse, l'ICI ecc. E tutto questo a discapito di chi? Degli italiani naturalmente, i cui politici hanno principalmente di mira il proprio potere (personale o partitico poco importa). Forse questo appartiene alla natura del'autoconservazione ma in Italia supera se stesso.
Inoltre per il Nerlusca si presenta ora il tema del recupero elettorale dei cattolici/UDC e di sganciamento dalla Lega che inizia a soffiargli sul collo. Ne vedremo delle belle. Ma dubito assai che Berlusconi cada. Non ci sono alternative nemmeno a destra, figurati a sinistra cotta com'è, impegnata a scaricare di Pietro e dove gli uomini di potere sono ancor più abbarbicati alla loro sedia di Berlusconi.
Io invece nel mio post ho fatto finta di credere al signor B. riguardo a Feltri, e gli proponevo di licenziarlo, visto che non condivideva... :-D
RispondiElimina@ Amichetta
RispondiEliminaForse la schedatura vera e propria sarà un retaggio del passato ma, oltre al tipo di fenomeno di cui tu parli, a volte si ha l'impressione che si sappia esattamente chi fa parte di certi ambienti. Una specie di catalogazione.
So per certo, ad esempio, che una volta chi firmava per i referendum o per altre raccolte firme, veniva "attenzionato" per le proprie idee politiche.
Insomma, se firmi contro l'aborto, qualcuno da quel momento sa che stai da una certa parte. Evidentemente c'è chi va a spulciare gli elenchi e ne fa uso improprio.
@ morpheus
leggo sempre D'Avanzo.
Mi è piaciuta e mi ha stupito l'uscita del monsignore che ha parlato, a proposito dell'articolo di Feltri, di "messaggio mafioso".
'Azz!