Condoleezza Rice nasce in Alabama, il 4 luglio da una famiglia poverissima. I suoi sono così poveri che tutti si accorgono subito, appena li vedono, che sono neri.
Avendo esaurito tutti i nomi disponibili per gli altri 18 figli, suo padre le dà quello di un peschereccio che sta passando in quel momento nel porto.
Condoleza, o Conddolleza (anche sua madre ha difficoltà a pronunciare il suo nome) da bambina è molto vispa e intelligente, e stupisce tutti dicendo che da grande non vuol fare né la parrucchiera né la cantante soul ma il consigliere del Presidente!
Anzi, a dire la verità, quando la bambina, alta un soldo di cacio, sale sulla sedia gridando “sono il Segretario di Stato!” i fratelli e i genitori si spanciano dalle risate.
Condoleezza soffre molto del fatto di non aver un grande futuro per il fatto di essere piccola e nera.
Un giorno, mentre è seduta tutta sola nel cortile dietro a casa sua, cioè dietro la capanna, mentre lo Zio Tom sta zappando l’orto, sente una voce che le dice:
”Non piangere, Condoleezza, tu non sei nera, sei solo povera”.
Detto ciò la bambina si sente sollevare per aria e ricadere in una grande tinozza piena di acqua saponata. Superato lo spavento e riaperti gli occhi, Condoleezza si trova di fronte una fata, identica ad Aretha Franklin in ciabatte e grembiule che le dice: “Ascolta sorella, queste magie ce le concedono solo una volta ogni tre secoli, perciò ascolta bene Mama e fai come ti dico. Cosa vuoi fare da grande, il segretario di Stato? Qui ci vorrebbe Merlino in persona ma vedrò cosa posso fare. Vai a casa ad asciugarti e vedrai che da domani i tuoi sogni si avvereranno.”
Condoleezza non fa in tempo a ringraziare la fata Aretha che questa… puf! è sparita. Voltatasi per rientrare in casa non crede ai suoi occhi. La capanna non c’è più e al suo posto c’è una casa bellissima, tale e quale quelle dei ricchi, con un giardino meraviglioso. Anche i suoi famigliari sono cambiati. Suo padre sta scendendo in quel momento da una macchina stupenda e sua madre indossa un abito di alta moda. Stranamente la loro pelle è sempre nera ma nessuno se ne accorge più.
Da quel momento la vita di Condoleezza è un susseguirsi di successi: studia e si laurea a pieni voti, diventa manager, grande manager e super manager, le petroliere cominciano a chiamarsi come lei. Entra in politica e finalmente il Presidente la chiama a ricoprire il ruolo di Segretario di Stato.
Tutto bene finchè un giorno, mentre è a farsi un giro di shopping sulla Quinta Strada, le arriva un messaggio sul cellulare, che dice:
“Ciao Condi, finalmente ti trovo! Sono mortificata, ho dimenticato di dirti una cosa importante, che testa!
Perché la magia continui devi farti eleggere Presidente entro il 2008. Se non ci riuscirai, ritornerà tutto come era prima. Dici che è quasi impossibile che una donna nera diventi presidente degli Stati Uniti?
Beh, se è diventato presidente George allora tutto è possibile.
Un abbraccio, Mama".
Avendo esaurito tutti i nomi disponibili per gli altri 18 figli, suo padre le dà quello di un peschereccio che sta passando in quel momento nel porto.
Condoleza, o Conddolleza (anche sua madre ha difficoltà a pronunciare il suo nome) da bambina è molto vispa e intelligente, e stupisce tutti dicendo che da grande non vuol fare né la parrucchiera né la cantante soul ma il consigliere del Presidente!
Anzi, a dire la verità, quando la bambina, alta un soldo di cacio, sale sulla sedia gridando “sono il Segretario di Stato!” i fratelli e i genitori si spanciano dalle risate.
Condoleezza soffre molto del fatto di non aver un grande futuro per il fatto di essere piccola e nera.
Un giorno, mentre è seduta tutta sola nel cortile dietro a casa sua, cioè dietro la capanna, mentre lo Zio Tom sta zappando l’orto, sente una voce che le dice:
”Non piangere, Condoleezza, tu non sei nera, sei solo povera”.
Detto ciò la bambina si sente sollevare per aria e ricadere in una grande tinozza piena di acqua saponata. Superato lo spavento e riaperti gli occhi, Condoleezza si trova di fronte una fata, identica ad Aretha Franklin in ciabatte e grembiule che le dice: “Ascolta sorella, queste magie ce le concedono solo una volta ogni tre secoli, perciò ascolta bene Mama e fai come ti dico. Cosa vuoi fare da grande, il segretario di Stato? Qui ci vorrebbe Merlino in persona ma vedrò cosa posso fare. Vai a casa ad asciugarti e vedrai che da domani i tuoi sogni si avvereranno.”
Condoleezza non fa in tempo a ringraziare la fata Aretha che questa… puf! è sparita. Voltatasi per rientrare in casa non crede ai suoi occhi. La capanna non c’è più e al suo posto c’è una casa bellissima, tale e quale quelle dei ricchi, con un giardino meraviglioso. Anche i suoi famigliari sono cambiati. Suo padre sta scendendo in quel momento da una macchina stupenda e sua madre indossa un abito di alta moda. Stranamente la loro pelle è sempre nera ma nessuno se ne accorge più.
Da quel momento la vita di Condoleezza è un susseguirsi di successi: studia e si laurea a pieni voti, diventa manager, grande manager e super manager, le petroliere cominciano a chiamarsi come lei. Entra in politica e finalmente il Presidente la chiama a ricoprire il ruolo di Segretario di Stato.
Tutto bene finchè un giorno, mentre è a farsi un giro di shopping sulla Quinta Strada, le arriva un messaggio sul cellulare, che dice:
“Ciao Condi, finalmente ti trovo! Sono mortificata, ho dimenticato di dirti una cosa importante, che testa!
Perché la magia continui devi farti eleggere Presidente entro il 2008. Se non ci riuscirai, ritornerà tutto come era prima. Dici che è quasi impossibile che una donna nera diventi presidente degli Stati Uniti?
Beh, se è diventato presidente George allora tutto è possibile.
Un abbraccio, Mama".
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