mercoledì 20 settembre 2006

Tu fumavi mille sigarette

All’epoca del grande Fred Buscaglione, negli anni 50, fumare era una cosa buona e giusta, era da duri, se eri un maschio e a 15-16 anni non fumavi assieme agli amici potevi dare adito a dubbi sulla tua virilità.
Si fumava dappertutto: al lavoro, nei teatri, nei cinema, negli ospedali, perfino in tv leggendo le news (guardatevi il bellissimo film di George Clooney “Good Night and Good Luck”).
Le donne fumavano anche allora ma in maniera più discreta, è dagli anni 70 in poi che donna vuol dire ciminiera. Ricordo dei pranzi dove le signore fumavano non alla fine del pasto, non tra una portata e l’altra, ma tra un boccone e l’altro.
Sono stata fumatrice anch’io, per quasi trent’anni, ma di quelle a modica quantità: 6-7 sigarette al giorno, con i medici (compresi un cardiologo e un pneumologo) che mi dicevano “Beh, con quello che fumi non ti fa male”.
L'altro giorno il Quit Counter, un simpatico software per ex fumatori che ogni volta che accendi il computer ti informa su quante sigarette NON hai fumato e quanti soldi hai risparmiato, mi ha annunciato che sono cinque mesi che ho smesso e 1000 sigarette che non ho fumato. Tralascio che ho risparmiato circa 200 euro, cosa non da sottovalutare per noi nati sotto la Lanterna.
Come mi sento? Da Dio. In questi cinque mesi ho imparato di nuovo a respirare, a dormire senza svegliarmi per la tosse, a fare le scale di corsa, a godermi al 100% le passeggiate in montagna. In più ho riscoperto gli odori, i profumi e i sapori che prima erano soverchiati da quello monocorde del fumo. La cosa forse più sorprendente è che la mia vita non è più tormentata da quella sveglia mentale che suonava ogni tanto dicendomi:”’A stronza, vatti a fumare ‘na sigaretta, che è ora”. Sono libera. Non devo alzarmi e sgattaiolare in qualche stanzino o all’aperto, perfino con 3 gradi sottozero per fumare.
Lo so che sono cose che ai fumatori non interessano, e che in questo momento penseranno: “Oh no, ti prego, la solita ramanzina dall’ex fumatore rompicoglioni!
“Ma non ti manca?”, chiedono maliziosi. “Ma non avresti voglia di fumarti una sigaretta ogni tanto?” Assolutamente no. Il fumo (degli altri) produce in me ora l’effetto che ha sui non fumatori: mi fa star male, mi fa girare la testa. Non sono per eliminare i fumatori dalla faccia della Terra, però ora capisco finalmente cosa si intende per fumo passivo.
Non mi manca, perché quando si smette è per sempre, non si torna indietro, è un ciclo che si è chiuso definitivamente. Si ritorna a come si era prima di iniziare a fumare. In fondo anche il più incallito fumatore non è nato con la sigaretta tra le labbra (a parte il maestro Camilleri, forse).
Lo so che ci sono stormi di gufi appollaiati sui rami attorno a casa mia che aspettano il giorno che uscirò di nuovo sul terrazzo a fumare, ma mi sa che gli verranno le penne bianche ad aspettare. Non ricomincerò qualsiasi cosa accada, qualsiasi lutto mi colpisca, qualsiasi malattia. Anzi, adesso che ci penso, di che fumo stanno parlando? Io fumavo??
Se volete sapere come ho smesso e se ho trascinato scimmie per casa per giorni e giorni, vi dico no, non ho sofferto tranne che per 72 misere ore, il tempo di smaltire la nicotina, che dà dipendenza peggio dell’ero ma si elimina molto presto dall’organismo. Tutto il resto sono paranoie mentali, sia per i grandi che per i piccoli fumatori.
Ti sembra che ti venga a mancare qualcosa di essenziale, ma in realtà , come dice Allen Carr nel suo libro, è il piccolo mostro della nicotina dentro di te che vuole ancora la sua dose. Basta non ascoltarlo e sostituire mentalmente le cose che ti mancano con quelle positive che riacquisti smettendo. Puzza di fumo vs. odore piacevole, denti bianchi; sigaretta dopo caffè vs. possibilità di fare di nuovo sport, ecc.
Se ci si rende veramente conto di quanto sia bella una vita senza fumo non si avranno rimpianti. Se ci si rende conto che si può fare QUALUNQUE COSA senza prima fumare, il fumo non sarà più parte della nostra vita, per sempre.
Non sto assolutamente invitandovi a smettere, ma se per caso un giorno vi chiederete “perché sto fumando se in fondo non mi piace” sappiate che non è necessario nessun orecchino, nessun farmaco da più di 100 euro alla scatola, nessuno psicologo, nessuna ASL e nessuna sofferenza estrema.
Basta decidersi, portare pazienza durante qualche giorno di scimmia e non ascoltare i fumatori che ti dicono che loro hanno smesso già venti volte ma in realtà una volta fumatore è per sempre (come per gli agenti della C.I.A.).
Troppo facile? Si, provare per credere.

2 commenti:

  1. Elena15:18

    Ciao, sono capitata per caso su questo blog ed è molto bello quello che hai scritto!
    Sono una fumatrice da quasi 15 anni e sto cercando di smettere... faccio fatica ad arrivare in fondo a quelle 72 ore... il mio cervello si impunta e mi dice "se non ti fumi una sigaretta ora starai malissimo!" e io so che non è vero ma è difficile... per cui leggere di persone come te che ce l'hanno fatta, che mi "assicurano" che dopo quelle 72 ore c'è il benessere totale, beh.... è fantastico!!! per cui grazie! :)

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  2. Ciao Elena, per smettere veramente devi volerlo profondamente. Devi innamorarti di te stessa e volerti fare un dono molto speciale, un pegno d'amore.
    Per me lunedì saranno sei anni senza sigarette. Ti assicuro che non ne sento assolutamente la mancanza e mi sento rinata da quando ho smesso. Ce la farai anche tu, vedrai! In bocca al lupo.

    (Scusa se ti rispondo solo ora ma i commenti ai post vecchi vanno in automatico in attesa di approvazione.)

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