lunedì 25 settembre 2006

Il ritorno del pollo assassino

Tempo ancora una settimana e vedrete che comincerà in tutti i telegiornali l’annuale campagna per la vaccinazione antinfluenzale e avranno il coraggio di rivenderci ancora l’aviaria, un vero flop tranne che per i disgraziati uccelli che sono stati sterminati a migliaia.

La cosa che inevitabilmente ogni anno di questi tempi mi chiedo è la seguente: ma quella influenza, quella terribile pandemia è poi arrivata ed è stata virulenta come dicevano?

L’anno scorso a marzo le circolari dell’OMS mettevano in guardia contro pandemie spaventose, tra le quali proprio l’aviaria che si sarebbe propagata agli umani con conseguenze peggiori della famigerata Spagnola.
A fine settembre iniziò il battage pubblicitario e come risultato di una vera e propria campagna “de paura” corredata ogni giorno da immagini di uccelli gasati da uomini in tute anticontaminazione, si registrò il 20% in più di vaccinazioni per i soggetti a rischio e il 30% per quelle persone che non presentano gravi patologie e che normalmente non fanno uso del vaccino. Un successo.
Teniamo presente che nel 2004 si erano vaccinati circa 13 milioni di italiani: 11 milioni tra le persone a rischio, ovvero anziani oltre i 65 anni, persone e bambini con malattie croniche, medici e operatori sanitari di assistenza, per le quali il medicinale è gratuito, ovvero a carico del SSN e gli altri 2 milioni che decisero autonomamente di vaccinarsi acquistando il vaccino nelle farmacie.

Ma allora come è andata l’epidemia influenzale? Secondo l'annuale circolare del ministero della Salute la stagione epidemica 2005-2006 è stata quella con la più bassa incidenza degli ultimi sei anni di sorveglianza.
Gli esperti dichiarano che, durante la seconda settimana del 2006, vi è stata un'incidenza totale pari a 1,52 casi ogni 1000 assistiti dai medici sentinella. Per quanto riguarda la sorveglianza virologica, solo il 4% dei campioni clinici è risultato positivo per il virus dell'influenza vera e propria, il che vuol dire che nel 96% dei casi si trattava di banale sindrome influenzale. Shakespeare avrebbe detto “molto rumore per nulla”.
Beh, meno male, forse merito proprio del vaccino? Difficile saperlo, non avendo sotto mano dati relativi al numero totale di casi in Italia, non sapendo quanti erano i medici sentinella ecc. In ogni caso la popolazione generale italiana comprende quasi 59 milioni di individui, 46 milioni dei quali non si vaccinarono.

Quest’anno come andrà? Ci dicono che l’influenza ha andamento biennale, quindi se quest’anno ha colpito poco, andrà male il prossimo. E poi c’è sempre lo spauracchio del ritorno del pollo assassino e della Spagnola (che comunque si verificò nel 1918 per una sequenza piuttosto eccezionale di condizioni).

Nella circolare del ministero viene infine indicato l’obiettivo ottimale di copertura vaccinale, ovvero quanti di noi dovrebbero vaccinarsi quest'anno contro l'influenza: minimo/massimo 19.800.000/26.500.000 soggetti.
Che tradotto in cifre significa tra i 166 e 223 milioni di euro di incassi per le case farmaceutiche (calcolando il prezzo medio di 8 euro a confezione). Una bella cifra.


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