mercoledì 18 marzo 2009

Padre Mostro, che sarai all'Inferno

Vi sono casi particolari di crimini che dovrebbero essere giudicati con una giurisprudenza a parte, che dovrebbero rappresentare un'eccezione anche per il tipo di pena che richiedono.
Sono contro la pena di morte ma ho sempre pensato che per i crimini contro l'umanità, per i responsabili di genocidio e i torturatori, l'unica pena possibile e vagamente riparatoria nei confronti delle vittime fosse quella capitale. Altrettanto mi sento di dire nei confronti di un caso come quello di Josef Fritzl.

Sarà incoerenza, ma esistono esseri umani che non meritano pietà, in deroga a qualsiasi cristianesimo, perchè esistono esseri umani profondamente malvagi, impastati nel Male e, mi sento di dire, irrecuperabili da qualunque Beccaria. La pena di morte è orrenda, è la pianificazione di un assassinio, è l'unico caso in cui sappiamo esattamente a che ora moriremo, ma non credo avremmo avuto dubbi a comminarla ad un Mengele ed agli altri criminali nazisti, responsabili della tortura e morte di milioni di persone.
Così come non abbiamo pietà degli assassini genocidi, altrettanto non ne abbiamo per i pedofili. Nessuno se ne scandalizzi.

Ho appena visto "Changeling", film bellissimo che contiene la storiaccia di un serial killer di bambini, descritta da Clint Eastwood con toni di agghiacciante realismo, spaventoso come solo la cronaca fedelmente riprodotta sa essere.
Il film contiene la scena dell'esecuzione del mostro per impiccagione. E' vero, non abbiamo modo di conoscere le sue motivazioni, se per caso ha sofferto tanto da piccolo ed è stato così vittima della coazione a ripetere. Il suo incedere verso il patibolo, piagnucolante "non così in fretta!" non ci smuove un anticchia di solidarietà. In noi rimane solo il ricordo della confessione del piccolo complice, distrutto dal rimorso di aver contribuito ad assassinare brutalmente dei suoi coetanei. Ci rimane marchiata a fuoco sulla coscienza la sua vita spezzata e rovinata per sempre, il suo "oddio, oddio!", ripetuto ossessivamente tra i singhiozzi.
Giusto quindi che il mostro venga reso inoffensivo, anzi distrutto per sempre. Il mostro bugiardo, infido, che tormenta Angelina Jolie che gli chiede la verità sul destino di suo figlio. Il suo ultimo sgambettare inconsulto appeso alla corda è solo una liberazione e ci dà un senso, orrendo finchè si vuole, ma di giustizia e sollievo.

Il genocida e l'assassino di bambini ci rendono inattaccabili alla pietà. E' un dato di fatto. E' l'eccezione che conferma la regola dell'inaccettabilità della pena di morte.
Perfino Cristo maledisse, tra le rare categorie vittime del suo divino furore, i pedofili ed auspicò che venissero affogati con una pietra legata al collo. Mai giustificazione all'odio portò firma più illustre.

Quale pena detentiva, in effetti, potrebbe mai ripagare i 24 anni di tortura, di abuso, di violenza indicibile, di lesioni interne provocate da "giocattoli sessuali", di gravidanze imposte, di bambini nati già morticini viventi, chiusi in una prigione dalla quale non sarebbero mai usciti se il caso non li avesse liberati, della povera Elizabeth e dei suoi bambini? Nessuna, passassero cent'anni.

Il porco ha ammesso le sue colpe sperando in una riduzione della pena. E' la strategia avvocatizia di chi difende un cliente indifendibile. Ammetti tutto e speriamo nella clemenza della corte.
In Austria non c'è la pena di morte, però io credo che in questo caso, se non si può fare un'eccezione, la pena debba essere il massimo consentito da quella legislazione.
Come minimo dovrebbe contenere elementi di contrappasso, per esempio il mostro potrebbe essere murato vivo in una cella di 2x2, come la contessa Erzsèbet Báthory, torturatrice di vergini e vampira, finchè morte non lo colga.

Non si venga per carità fuori con le menate dell'infanzia infelice. Quello stronzo bastardo ha avuto tutto il tempo per eventualmente curarsi le paturnie mentali. Non l'ha fatto perchè ha preferito tormentare sua figlia, con lucida determinazione. Ciò che le ha fatto è peggio della morte. E' peggio di un assassino. Ciò che rende mostruoso il suo crimine è la sua continuazione, la mancanza assoluta di pietà nel corso di ventiquattro lunghissimi anni.
C'è il mistero della madre di Elizabeth, è vero. Possibile che non si sia mai accorta che la figlia non era scomparsa ma rinchiusa nella cantina di casa? Quali abissi di complicità o di fenomenale cecità agiscono in certi contesti familiari? Quanta sofferenza potrebbe essere evitata se le donne che si ribellano al padre-marito mostro fossero non l'eccezione ma la regola?

Domani giungerà la sentenza del processo. Potrebbe essere un'occasione storica se la condanna dovesse essere esemplare. Massimo della pena e chiave gettata via per sempre. Peccato non vederlo friggere a 2000 volt. Se così non sarà, se la colpevolezza di Fritzl non sarà riconosciuta appieno, tutti i padri pedofili si sentiranno in diritto di continuare a tormentare i bambini, con o senza la complicità idiota o colpevole delle madri.

In attesa della sentenza, preghiamo.

"Padre mostro, che sarai all'Inferno,
Sia maledetto il tuo nome, venga il nostro sdegno e sia fatta la giustizia..."

ULTIM'ORA - Fritzl condannato all'ergastolo.

Determinante, ai fini della condanna, la morte di uno dei figli-nipoti. Domanda: se nessun bambino fosse morto, i giudici avrebbero avuto il coraggio di comminare l'ergastolo "solo" per i 24 anni di abusi sulla figlia? La mia risposta è pessimistica: no.

La pena sarà scontata in un ospedale psichiatrico. Secondo me questo rappresenta l'applicazione di un'attenuante. Troppo comodo dire che era fuori come un citofono. Spero anche che non si tratti di quella istituzione psichiatrica extralusso della quale hanno parlato i giornali. Che faranno, gli daranno la pastiglietta la sera prima di dormire?


OKNotizie
Vota questo post su OKNotizie!

24 commenti:

  1. Non sono d'accordo. Io lo torturerei fino a ridurlo in fin di vita e poi lo darei in pasto ai preti ed al loro provvidenziale accanimento terapeutico. Meglio di così, è proprio il caso di scriverlo, si muore.

    RispondiElimina
  2. Ti concedo, e condivido, la grande rabbia e impotenza di fronte a certi personaggi e a simili storie. Mi vengono i brividi.
    Ma non ammetto deroghe al principio di tutela della vita. Non condivido l'auspicio alla pena capitale.

    Ma, soprattutto come donna, so che sentimenti ti animano .

    RispondiElimina
  3. Anonimo23:49

    non vedo in che modo la pena capitale possa dare risarcimento alla vittima. la pena del contrappasso poi mi sembra una boutade: queste cose lasciamole a dio, se esiste

    RispondiElimina
  4. Anonimo00:45

    Purtroppo per mostri del genere,pedofili,stupratori la morte è troppo poco.Per quanto mi riguarda non li considero neppure esseri umani,per me non hanno diritti.Dovrebbero castrarli fisicamente(perchè non debbono trovar sollievo neppure nella masturbazione),violentarli con i fucili per il resto della loro vita che passeranno chiusi in una cella.Gabbia che deve diventare il loro inferno.Per loro non c'è perdono,perchè non c'è pentimento.E se mai ne proveranno accetteranno stoicamente la loro pena.Punizione che sarà sempre inferiore al dolore della vittima,ma che almeno avrà un minimo di giustizia.Sarò dura,rabbiosa,ma per me chi si commette questi reati fa parte di una razza inferiore da estirpare e bruciare.Razza dettata da azione criminali nauseabonde indipenti dal passaporto,colore della pelle,lavoro ecc...che non hanno giustificazioni di nessun genere.Scusate il commento prolisso,ma "quando ce vo' ce vo'"...

    RispondiElimina
  5. chiuso in una cella 2per2 con una tortura diversa al giorno, se sano gli toglierei subito un rene e quant'altro possa essere trapiantato (occhi compresi) ma non organi che potrebbero farlo morire nel modo migliore, cioè sotto anestesia, poi una tortura diversa al giorno (ci si potrebbe abituare, invece è bene che sappia cos'è la tortura quotidiana, nel caso esita un'altra vita almeno non ci riprova più), ma soprattutto non dimentichiamo la complice: in un'altra cella identica, magari senza tortura quotidiana, metterei la moglie.

    RispondiElimina
  6. Capisco la tua rabbia, ma deriva soprattutto al senso frustrante di impunità che fa parte integrante del nostro sentire italico.

    Sono convinto che in Austria la giustizia sia molto più seria che da noi, fosse successo in italia lo avrebbero subito preso per un reality show.

    In mezzo a tutta la tua furia vendicatrice, ce l'hai lo spazio per qualche annetto di galera anche per

    1- La moglie, non raccontiamoci fanfare, è ovvio che sapeva ed era connivente, non si nasconde qualcuno per 24 anni alle porte di casa, come minimo andrebbe rinchiusa per incapacità mentale.

    2- Berlusconi, c'entra sempre! Due o tre anni se li merita tutti, perchè anzichè violentare una donna per 24 anni ha violentato l'intelletto degli italiani per l'equivalente di cinque minuti a testa, ogni volta che apre bocca.

    RispondiElimina
  7. Sinceramente non potrei mai accettare che uno Stato si arroghi il diritto della pena capitale. Certo, se uno vuole farsi giustizia da solo è libero di farlo, prendendosi tutte le responabilità del caso. Certo, ciò non servirebbe alla vittima, ma al massimo servirebbe ad evitare qualche nuova vittima. Ad ogni modo credo che sia peggiore una continua sofferenza in vita che una morte per impiccagione o crivellamento o quant'altro, visto che nessuno è mai tornato indietro per dirci se esistono i forconi paventati dai satanassi clericali.

    Unclejack

    RispondiElimina
  8. Non posso pensare a quel verme (scusate vermi), senza pensare a quale tortura piu` crudele comminargli.
    Quello che ha fatto alla figlia e` cosi` disumano che non credo esista una pena bastevole.
    Lo vorrei bollire a fuoco lento miliardi di volte.
    Schifoso essere infernale.
    Caro trader, dio non esiste, altrimenti non esisterebbero storie allucinanti come questa.

    RispondiElimina
  9. Che succede?, scivolati tutti sul vendicativo sanguinolento?
    Processo e - se colpevole – prigione, dice la legge, e questo si deve fare, niente di più. Lo Stato ha il dovere di preservare, sempre e comunque, i diritti e la dignità umana a qualsiasi persona, per quanto disumano, inconcepibile e immondo sia il reato commesso. Se si comincia a tagliare teste, anche solo in teoria con degli scritti, non c’è più differenza fra reato e punizione.
    E allora dove finisce il reato e dove comincia la punizione, o viceversa?

    RispondiElimina
  10. uomini cosi meriterebbero di marcire in carcere fino al giorno di morire...

    RispondiElimina
  11. Al di là delle ragioni di carattere morale, siano esse di matrice laica o confessionale, c'è un ottimo motivo per cui lo Stato non deve essere in grado di comminare né la morte né tutte le fantasiose torture che vi siete divertiti ad evocare. Il motivo è che prima o poi ci andrà di mezzo un innocente, per caso o anche per volontà di qualcuno che riuscità ad distorcere a proprio vantaggio gli imperfetti meccanismi della giustizia. Per non parlare dell'uso della giustizia a fini politici. Quindi, non avere né pena di morte né tortura (e, più in generale, limitare il potere dello Stato sui cittadini) ha prima di tutto la funzione di tutelare noi stessi.
    A parte questa considerazione, penso che invece di focalizzarsi sulla punizione, che non può certo compensare le sofferenze subite, sia più opportuno studiare le strategie per prevenire il più possibile questi crimini.

    RispondiElimina
  12. Mi incuriosisce questa epidemia di garantismo beccariano di fronte a crimini così efferati. Davvero riuscite a rimanere lucidi e razionali di fronte ad un padre che violenta la figlia con oggetti sessuali al punto di provocarle lesioni interne? E non una volta ma per 24 anni? Vi ammiro.

    RispondiElimina
  13. La pena non serve a punire. In questi casi la pena serve meramente a ridurre il rischio. Il condannato va lasciato inc arcere per fare sì che non commetta più reati, ma fine.
    (Ah, in germania non so, ma in italia le carceri sono merda, ma gli ex manicomi criminali sono un giro dell'inferno più basso ancora.)

    RispondiElimina
  14. @ Typesetter
    no, non capisco. Come la pena non serve a punire?
    Il fatto è che lo mettono in manicomio ma non è matto.

    RispondiElimina
  15. Ma che bonta`!!!
    Si capisce bene che non sono donne e, sopratutto non donne violentate e, ancora, non donne violentate dal proprio padre, e non vissute per 24 anni in schiavitu`, senza vedere la luce del sole, amando e odiando i propri figli, frutto di tanta violenza e crudelta`, frutto del piu` grande obbrobrio e non hanno avuto sottratti alcuni figli, maltrattati (e chissa` che altro) gli altri, e non hanno visto morire e bruciare in una stufa un suo neonato e ......
    Ma di che cavolo stiamo parlando?
    Manca solo il cannibalismo!
    No e lo dico forte: nessuna pieta`. Il carcere? Il manicomio? Troppo poco!

    RispondiElimina
  16. Quindi, molti lettori di questo blog sono a favore della pena di morte. Benissimo, non mi scandalizzo per questo. Negli USA, dove tale pena è in vigore, essa viene comminata su base razziale (ossia ai neri molto più che ai bianchi). Dite che da noi non può succedere? Sicuri sicuri?
    Scusate, ma a me pare di sentir riecheggiare qui il "metodo Fede": si usano casi eclatanti per creare un clima di eccitazione emotiva favorevole all'approvazione di norme illiberali, vessatorie, quando non apertamente fasciste. Essendo un blog che stimo, la cosa francamente mi intristisce un poco.
    A chi, sull'onda di un'emozione assolutamente giustificata, invoca morte e torture io dico: provate ad avere a che fare, da innocenti, col meccanismo della giustizia penale. Un'interessante descrizione (certamente di parte, ma non per questo i fatti che racconta sono meno interessanti) è leggibile qui.
    Quello che vorrei farvi capire che il garantismo non serve a tutelare il mostro, di cui francamente non mi importa nulla, né a giustificare alcunché, ma a tutelare voi stesse/i e i vostri cari.
    Se poi evocare fritture a 2000 volt o stupri con fucili vi fa sentire meglio riguardo agli orrendi eventi oggetto del post, fate pure. Ma, specie con l'aria che tira ultimamente in questo paese, io sarei molto più prudente. Perché una volta che si apre uno spiraglio e si cominiciano a fare eccezioni, per quanto motivate, non è più chiaro fin dove ci si potrà spingere.
    Ripeto ancora una volta, a scanso di equivoci: nessuna pietà per il mostro, ma molto, molto timore per lo sgretolamento della cultura illuminista a cui stiamo assistendo (e il conseguente avanzamento di ideologie clericalfasciste), che è foriero di grossi guai.

    RispondiElimina
  17. @ Deserteur
    la mia era una provocazione (terribile come si legga tutto alla lettera senza indagare sugli eventuali altri livelli di lettura di un testo), ma era anche la constatazione di un fatto: per quanto riguarda i pedofili, si invoca più di frequente e senza remore la pena di morte e si fa più fatica a provarne pietà. Ci sarà un motivo?
    Invitavo a fare una riflessione su questo punto.
    Il discorso sulla pena di morte "razziale" degli USA non c'entra. Così' come nessuna moratoria ha mai impedito a stati totalitari di applicarla sui propri oppositori.
    Durante le rivoluzioni si applica la pena di morte e quando si devono abbattere i tiranni. Luigi XVI ci ha rimesso la cabeza, Saddam è stato impiccato, Mussolini ha avuto il funerale su un distributore di benzina, i caporioni nazisti li hanno appesi ad una corda, Eichmann in Israele ha pagato con la vita.
    Esistono deroghe al principio della inaccettabilità della pena di morte. Penso perchè un dittatore è colpevole di un reato talmente enorme, se ha commesso genocidio sul suo o su altri popoli, che pur la massima pena dell'ergastolo sarebbe assolutamente inadeguata. Ecco, limitare la pena di morte solo per i dittatori e i loro complici in genocidio potrebbe voler dire dare il giusto peso a crimini nell'ordine dei milioni.
    Sulla pedofilia ti posso concedere di aver esagerato, però ti prego di non confondere discorsi seri con Emilio Fede.

    RispondiElimina
  18. Anonimo16:12

    Roberta, ti informo che anche gli uomini posson essere violentati. Qui però non si discute di questo. Si discute se persino un essere così umanamente repellente, un mostro di proporzioni luciferine, debba essere trattato come un essere umano oppure impalato nella pubblica piazza. Nel secondo caso, già siamo al Medioevo. Non difendo Fritzl perché lo scuso o perché provo simpatia per lui, lo difendo perché non voglio vivere nel Medioevo. Claro?

    RispondiElimina
  19. Anonimo16:14

    PS: difendo il mostro dalla pena di morte o dalla tortura, ovviamente.
    L'ergastolo mi pare una pena soddisfacente dal punto di vista legale ma, più di questo, la sua pena è il ribrezzo che ispirerà il suo nome ancora per anni e anni, prima che l'oblio pietoso nasconda (ma non cancelli) il suo crimine.

    RispondiElimina
  20. @ Lorenzo
    Allora, per coerenza, devi dire che anche Adolf Eichmann doveva scontare l'ergastolo e non subire la pena di morte.

    RispondiElimina
  21. Anonimo14:13

    SO CHE LE MIE PAROLE SARANNO DI SCANDALO PER MOLTI E PER MOLTI SUSCITERANNO RABBIA............dUNQUE IO DICO, CHE PER QUESTO DISGRAZIATO INDIVIDUO BISOGNA PREGARE , PERCHè ALMENO IL sIGNORE LO PERDONI NELL'ALDI Là. fERMO RESTANDO CHE SU QUESTA VITA DEVE SCONTARE TUTTO FINO ALL'ULTIMO....e' GIUSTO COSì!!

    RispondiElimina
  22. @ misericordia
    pensa che tragedia se non c'è nessuno lassù che perdoni...

    RispondiElimina
  23. Ovviamente non ti confondo con Fede, se no non sarei qui. Però a me interessava sottolineare la dinamica che si è creata: in seguito alla tua provocazione, è subito emersa una folla assetata di sangue, armata di forconi e cappi (virtuali). Ed è emersa dal pubblico del tuo blog, che si presume essere comunque abbastanza selezionato da un punto di vista politico ed intellettuale. La cosa non ti fa venire qualche brivido? A me sì.
    Comunque ho visto che in un post successivo ritornano i 2000 Volt... mi precipito a leggere! :-)

    RispondiElimina
  24. Anonimo21:48

    La pena di morte non ha necessità nè motivo di esistere, men che meno epr casi del genere. La pedofilia e l'assassinio come devianze del carattere sessuale non possono essere annichilite dalla minaccia di una pena distruttiva, che pertanto é inefficace dal punto di vista della prevenzione del crimine. Ciò che si richiede dal caso é che il soggetto sia reso inoffensivo per gli anni futuri, a la morte può essere un mezzo, indubbiamente, ma non é certo questo lo scopo per la quale qui viene invocata. Voi parlate di morte (e di tortura, e ciò é significativo) come vendetta, una vendetta che le vostre deboli manine non sarebbero in grado di compiere, e che quindi pretendete lo stato vi offra, magari in diretta sul primo canale, che sazi il vostro ego da deità dispensatrici di giustizia. Vi auguro che i vostri sogni si avverino, e buona visione.

    Fitz

    RispondiElimina

SI PREGA DI NON LASCIARE COMMENTI ANONIMI MA DI FIRMARSI (anche con un nome di fantasia).


LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...