Che brutta fine stanno facendo gli anni 80. Ancora così giovani eppur fatali a chi in quegli anni faceva faville e dettava le mode ed i comportamenti di noi tutti che eravamo già tra i vivi.
E' in atto una morìa di miti di quegli anni e chi non è ancora in rigor mortis non se la passa tanto bene.
Che sia l'effetto tossico della stronzaggine degli yuppies, del rampantismo dei Gordon Gekko ( i padri di tutti gli speculatori finanziari attuali) e della superficialità ed idiozia che allora ci venivano irrorate addosso a tonnellate attraverso i media per rincoglionirci meglio?Se un decennio è riuscito a compiere tanta devastazione nei personaggi delle ultime cronache mortuarie, avevamo ragione a lamentarcene allora. C'è un motivo per cui non ricordiamo volentieri gli anni ottanta mentre ci viene la lacrimuccia per i sessanta e settanta. Erano anni di merda, che hanno seminato alcune delle peggiori male piante di oggi.
Sarà interessante vedere le fotografie (prima e dopo) dei personaggi citati in questo macabro post, per ribadire che gli anni 80 nuociono gravemente a chi li ha vissuti e a chi sta loro vicino.
Michael Jackson (prima e dopo) è già alla seconda autopsia (come se il tossicologico non fosse stato da fare immediatamente, in casi del genere, benedetto coroner!) e immagino che il lavoro del tanatoprattore, dopo tanto taglia e cuci, sarà destinato a diventare più ostico del previsto. Non lo invidio. Non tanto per la ricucitura del taglio a T, visto che sarà coperto dalla divisa del moonwalker, ma per il naso che, essendo già pericolante da vivo, sarà già andato e dovrà essere sostituito da una protesi in silicone. Gran lavoro anche sulla pelle che, sottoposta a trattamenti sbiancanti e a chirurgia plastica intensiva per anni ed anni, sarà già più agée di quella di Ramses II, una mummia che i suoi anni se li porta alla grande.
Un consiglio, però. Fatecelo vedere da morto altrimenti, con le voci che già circolano e la morte simil-Elvis, rischiamo di ritrovarcelo tra i non morti assieme ad Elvis, appunto, e Moana. Non morti ma vivi e vegeti da qualche parte (universo tangente?) per sfuggire a varie miserie esistenziali.
Anche Farrah Fawcett (prima e dopo) è morta. Ai suoi tempi, quando scopertinava su tutte le riviste ed era la supergnocca da imitare, tutte siamo state pettinate come lei, con la sua inconfondibile scalatura di capelli biondi. Sempre che il parrucchiere capisse cosa intendevate con "scalatura alla Farrah Fawcett". Io, per averla voluta imitare, mi ritrovai con un taglio stile marines, cortissimo, che mi causò cocenti lacrime e da allora un'odio viscerale verso i tagliatori di capelli.
Dispiace ridurre il ruolo di questa icona morta degli anni 80 ad un puro ricordo da coiffeur ma sinceramente, a parte il fatto che fu moglie dell'uomo da sei milioni di dollari e che si mise con Barry Lyndon prima (e dopo ) che costui iniziasse a gonfiarsi come un pallone di whisky, non mi viene in mente altro.
Simon Le Bon (prima e dopo) non è morto anche se è già enfisematoso, ma si è scoperto recentemente essere dedito ad allietare le feste private di un altro ex eroe degli anni 80, il manager rampante delle televisioni Silvio Berlusconi (prima e dopo), oggi ridottosi a fare il presidente del consiglio italiano.
Pur non essendo propriamente un mito anni 80, una mortina non si nega neppure a David Carradine, self-kill Bill, entrato ad honorem nella schiera dei miti del trash a causa della morte per autostrangolamento erotico.
Forse aveva ragione Donnie Darko. Un bel motore d'aereo che ci cascasse in camera da letto potrebbe aprirci uno spiraglio su un universo tangente migliore di questo. Dove gli anni 80 non sono mai esistiti.
eppure compiere 18 anni negli anni '80 non è stato male, anzi ...
RispondiEliminaSi stava uscendo dal terrorismo, ma ancora si aveva uno stato sociale che aveva i cittadini come priorità, non le imprese (con i risultati che vediamo). Anche se la delinquenza non era vcerto inferiore (e il terrorismo era in regreso, ma non era ancora batturo) la senzazione di sicurezza era molto inferiroe, come pure le differenze sociali ... La caduta del muro ci aveva dato molte speranza (su questo dovremmo aprire molte parentesi ...). LE aziende cercavano i laureati anche prime che finissero, altro che stage ....
Anche la musica era più allegra ...
Li rimpiango molto ..
dico che nell'81 ho preso la rincorsa nell'83 ho spiccato il salto e sono ancora a mezz'aria non so quando atterrero'^!^
RispondiEliminaI miei miti musicali all'inizio degli anni '80 erano i Talking Heads, David Sylvian, i Clash!
RispondiEliminaNon è stato tutto così negativo nella musica e neanche del cinema.
Ogni età ha un prima e un dopo. Gli anni 80 erano carichi di aspettative, per cui la disillusione brucia di più, soprattutto per chi vi ha investito tutto. Ma non metterei Jacko sullo stesso piano di Silvio, che non ha prima e dopo, ma solo "durante" e , spero, fine.
RispondiEliminaconfermo tutto: gli anni 80 erano agghiaccianti, manco tanto a starci dentro, ma a vederli da lontano lasciano senza parole. Veramente anni pesanti, vuoti ma pesanti.
RispondiEliminaL'unica cosa bella degli anni 80 è...che sono passati! Ma ora stanno tornando su, come i peperoni. BURP! C'è davvero in giro gente che li rimpiange. A chi coltiva ancora qualche nostalgia per gli '80, consiglio il film "dillo con parole mie" di Daniele Lucchetti, ci sono un paio di battute che li sistemano ben bene.
Firmato
Un'adolescente degli anni '80 ;)
Terribile decennio! Gli anni della Thatcher e dei minatori sconfitti; di Reagan; di Craxi e della Milano da bere. In quel periodo i sarti diventarono "stilisti" (e sono ancora qui a romperci i marroni) e la febbre del sabato sera diventò un flagello; la TV commerciale s'impose definitivamente, provocando le devastazioni che abbiamo sotto gli occhi adesso. In letteratura ebbero successo i "minimalisti" americani. Scrittori senza nerbo e sostanza.
RispondiEliminaChe salvare? Giusto qualche musicista: Talking Heads, forse i Clash. Poco altro.
Io, personalmente, mi difesi con un uso massiccio e sistematico di eroina. Perciò passai una bella parte dei '90 in una orribile comunità.
Due decenni da buttare via, quindi, per me. Magro raccolto, lo so.
Lasciami continuare con questo giochino su le (poche) cose da salvare degli '80. Mi diverte, e stanotte a letto mi ha tenuto occupato per un bel po' (risparmiatemi la battuta che a letto si possono praticare attività più divertenti). Rischio di andare fuori tema, nel caso cancellami pure senza pietà.
RispondiEliminaDunque: "Il Male" -che però era iniziato un po' prima-; "Frigidaire" con i vari Pazienza (il più grande), Scozzari, Liberatore ecc.; "Blade runner"; i mondiali di Spagna; Cioran viene tradotto per la prima volta e Adelphi comincia a pubblicare tutte le sue opere. Mi fermo qui. In effetti bisogna scervellarsi per trovare qualche cosa di buono in quegli anni.
Ma che Milano da bere, negli ottanta la Milano era già bevuta e digerita (Luciano Bianciardi lo spiega bene).
RispondiEliminaNei mitici anni ottanta a Milano c'erano i tossiconi, la break dance e i paninari oltre a qualche manifestazione come Dio comanda.
E nel mondo Back in Black e i Police.
Se pensi che gli anni 60 hanno generato i Liguori, i Ferrara allora non so quali scegliere.
RispondiEliminaPrim
@AlessandroB ti faccio i complimenti per essere uscito dal tunnel dell'eroina e per averci ricordato questo flagello di cui si parla poco ma che ha provocato una devastazione incalcolabile.verso la fine anni '80 inizio'90 e'quasi sparita un'intera generazione.i cimiteri italiani e non solo sono pieni di ragazzi delle classi che vanno dal'63-'64 al '70-'72 una vera moria.molti di noi hanno perso un fratello,un parente o un amico.vorrei che qualcuno si ricordasse di questi ragazzi.
RispondiEliminagli anni ottanta sono la consapevolezza della sconfitta:la barbaria culturale ha avuto il sopravvento sulla cultura sfociata nell'oscurantismo culturale degli anni novanta che tuttora perdura.
RispondiEliminaPerò alla fine li abbiamo isolati, gli anni '80, come il decennio «cattivo». Però, se sono stati l'inizio, direi che siamo andati avanti tantissimo... L'Italia anni '80 faceva già le cose che "scopriamo" oggi in TV, ma forse con più ingenuità... Oggi, forse, siamo peggiorati. Mi spiace per Simon Le Bon, da icona pop a menestrello di Briatore (Berlusconi, dici? No, lui c'ha già Apicella, oltre a un vecchietto che da giovane cantava sulle navi da crociera...).
RispondiEliminaNon potrei essere più d'accordo: anni orrendi, in cui non a caso circolava la parola 'riflusso' (gastrico?) che è diventata poi una costante per descrivere l'imbozzolamento nel privato più ombelicale e il perenne conformismo televisivo. Una parola che voleva descrivere il ritorno a un'inesistente 'normalità' dopo la sbornia di politica, femminismo e apertura degli anni 70. Ma la cosa più orripilante, che soprattutto noi donne abbiamo dovuto subire, è stata la moda, di cui emergono luride ed evidenti tracce già da parecchi mesi: una moda kitsch, rigida, artificiale e che sta male a tutte. Fuseaux che ingrossano le gambe, improbabili magliettone panneggiate e rimborsate che farebbero il culo basso a naomi cambell. Orrore! Camicioni con arricciamento sottotettale da sesto mese gravidanza. Una carneficina! Attendiamo ancora con mesta rassegnazione il risorgere delle spalline rinforzate, poi non ci sarà davvero nessun psoto dove andare a nascondersi.
RispondiElimina@ herr doctor
RispondiEliminain principio gli 80 sembravano partiti bene: il punk, Sex Pistols, Clash, Police. Poi è arrivato Simon Le Bon.
@ Lucien
all'inizio, appunto. Poi si è guastato tutto.
@ Gianni
Jacko sullo stesso piano di Silvio? No, poverino, non ha sofferto già abbastanza? (Jacko)
@ simona_rm
mah, non so. Negli anni 80 ero immersa nella depressione e quegli anni non mi hanno certo aiutata a superarla.