La vignetta è nata ieri ed ha portato bene, visto che oggi sulla Romagna splende il sole. Occorreva crederci proprio, con l'acqua a secchiate che è venuta giù tutto il pomeriggio e il cielo che offriva un preassaggio di tutte le delicatessen ottobrine, inclusa la malinconia. Le previsioni locali annunciavano il ritorno del bel tempo per Ferragosto ma ho sentito qualcuno, di fronte al cielo plumbeo, insinuare che fosse una manovra occulta degli albergatori della Riviera, in grado perfino di comperare e taroccare i bollettini meteo per accaparrarsi i turisti.
Tutto è bene ciò che finisce bene. Chi può oggi vada al mare e si goda la splendida giornata di sole sulla spiaggia.
A proposito, era da parecchio tempo che d'estate non frequentavo il mare romagnolo e quest'anno che ho potuto trascorrervi qualche domenica in qua e in là, non ho potuto fare a meno di notare come gli anni passino inesorabilmente ma alcune cose rimangano immutabili nei secoli.
Per esempio i negozi con le cianfrusaglie da spiaggia, ovvero il regno della gomma: materassini, salvagente, le bisce finte, le ciabatte. E poi le confezioni con paletta e secchiello, il retino per acchiappare non si sa cosa, i solari e doposole, le cartoline, i costumi e copricostumi. L'unica differenza con il passato è che i negozi sono ormai tutti gestiti da asiatici.
Mi sono resa conto che molte delle cose che osservavo quarant'anni fa quando frequentavo la spiaggia di Cesenatico sono ancora lì, intatte, perfettamente conservate. Cose che noti appena arrivi, come i risciò famigliari e l'odore di pizza fritta o quando fai la passeggiata regolamentare sul bagnasciuga. Almeno un paio di chilometri al giorno con l'unico dilemma: "Vado verso l'Agip o dall'altra parte?"
E' incredibile ma resistono all'usura dei secoli secchiello, paletta e formine. Sono proprio quelle di una volta. I terrificanti bambini tecnologici di oggi, incredibile, ci giocano ancora. Almeno fino a quando non imparano la parola Nintendo. Il trastullo con paletta e secchiello degli impuberi avviene di norma in riva al mare. Se c'è qualche adulto a supervisionare, di solito i babbi, si può osservarne la regressione improvvisa e spontanea all'infanzia e allora si apre il cantiere e si costruisce il castello di sabbia. Lo costruisce il babbo, l'unico che si diverte, mentre il bimbo di solito preferisce la demolizione a colpi di paletta dei manufatti appena eretti.
Parlando ancora di bambini, se cammini sul bagnasciuga non puoi farti mancare: il treenne scarso che, provenendo dall'ombrellone ti taglia la strada all'improvviso, direzione mare, come un capriolo sulla Statale Alemagna, incurante del rischio di franarti addosso. Noi psicologi lo chiamiamo egocentrismo infantile. Per il ninno non c'è altri al mondo che lui, sei tu che devi scansarti, fate largo che arriva.
Sulla spiaggia ci sono ancora: i juke-box, le docce calde e fredde, il coccobello & frutta fresca venduto sdraio a sdraio da ragazzotti che parlano un dialetto campano ancora più stretto di quello di Gomorra. Manca forse l'arzdora biancovestita con la cassetta degli spiedini di frutta caramellata e i bomboloni caldi. Io a Cesenatico non l'ho vista ma se qualcuno l'ha avvistata mi farebbe piacere sapere che c'è.
E poi gli aeroplanetti con la pubblicità attaccata alla coda, il gioco del tamburello, la pallavolo nella gabbia di rete, la radiospiaggia, la motonave che parte per la meravigliosa gita al largo delle piattaforme petrolifere oppure vi porta giù a Rimini a vedere lo spettacolo dei delfini, al ritorno pesce e vino per tutti.
Per fortuna pare siano state debellate definitivamente le famigerate clic-clac che ci torturarono un'estate intera negli anni settanta.
Forse, a pensarci bene, qualcosa del passato è scomparso dalla spiaggia romagnola. I vucumprà, ad esempio. Non c'è più una bancarella in spiaggia. Eliminati con le buone o con le cattive, non si sa. Spariti anche i massaggiatori abusivi, i lettori di mano, i senegalesi con la cassetta con le collanine e i marocchini con gli 'sciugamà . I tedeschi. Io non ne ho visto mezzo, nemmeno la scorsa domenica d'agosto.
Scomparsi anche i mitici bagnini. Si, ci sono ancora ma non sono più, mi dispiace, quelle apparizioni mariane di muscoli e testosterone che erano una volta e che soprattutto si davano un gran daffare con le turiste. Tutte, come Don Giovanni, pur che portino la gonnella. Ora mi sa che si smuovono solo, come minimo, per una supertop. Diventati anche loro esigenti di palato.
Tra le novità, poche per la verità, della vita di spiaggia, rispetto al passato, una che osserva i bagnanti si domanda: "Perchè io non ho un tatuaggio?" Ormai in spiaggia non si legge più, si guardano le figure.
C'è il fitness sul bagnasciuga e a volte l'aquagym. Ecco, a proposito ancora di maschi, scusate se insisto. Non sperate neanche lì di trovare il fustacchione. Ho visto istruttori decisamente fuori forma saltellare al ritmo di Lady Gaga in evidente debito di ossigeno e con maniglie dell'amore ondeggianti tipo tricheco. Cari Enti del Turismo, no, così non va. Si prega di rimediare per l'anno prossimo. Mica un supertopo, ma un caro vecchio manzo nostrano con tutti gli argomenti al posto giusto, non ci farebbe schifo.
Tutto è bene ciò che finisce bene. Chi può oggi vada al mare e si goda la splendida giornata di sole sulla spiaggia.
A proposito, era da parecchio tempo che d'estate non frequentavo il mare romagnolo e quest'anno che ho potuto trascorrervi qualche domenica in qua e in là, non ho potuto fare a meno di notare come gli anni passino inesorabilmente ma alcune cose rimangano immutabili nei secoli.
Per esempio i negozi con le cianfrusaglie da spiaggia, ovvero il regno della gomma: materassini, salvagente, le bisce finte, le ciabatte. E poi le confezioni con paletta e secchiello, il retino per acchiappare non si sa cosa, i solari e doposole, le cartoline, i costumi e copricostumi. L'unica differenza con il passato è che i negozi sono ormai tutti gestiti da asiatici.
Mi sono resa conto che molte delle cose che osservavo quarant'anni fa quando frequentavo la spiaggia di Cesenatico sono ancora lì, intatte, perfettamente conservate. Cose che noti appena arrivi, come i risciò famigliari e l'odore di pizza fritta o quando fai la passeggiata regolamentare sul bagnasciuga. Almeno un paio di chilometri al giorno con l'unico dilemma: "Vado verso l'Agip o dall'altra parte?"
E' incredibile ma resistono all'usura dei secoli secchiello, paletta e formine. Sono proprio quelle di una volta. I terrificanti bambini tecnologici di oggi, incredibile, ci giocano ancora. Almeno fino a quando non imparano la parola Nintendo. Il trastullo con paletta e secchiello degli impuberi avviene di norma in riva al mare. Se c'è qualche adulto a supervisionare, di solito i babbi, si può osservarne la regressione improvvisa e spontanea all'infanzia e allora si apre il cantiere e si costruisce il castello di sabbia. Lo costruisce il babbo, l'unico che si diverte, mentre il bimbo di solito preferisce la demolizione a colpi di paletta dei manufatti appena eretti.
Parlando ancora di bambini, se cammini sul bagnasciuga non puoi farti mancare: il treenne scarso che, provenendo dall'ombrellone ti taglia la strada all'improvviso, direzione mare, come un capriolo sulla Statale Alemagna, incurante del rischio di franarti addosso. Noi psicologi lo chiamiamo egocentrismo infantile. Per il ninno non c'è altri al mondo che lui, sei tu che devi scansarti, fate largo che arriva.
Sulla spiaggia ci sono ancora: i juke-box, le docce calde e fredde, il coccobello & frutta fresca venduto sdraio a sdraio da ragazzotti che parlano un dialetto campano ancora più stretto di quello di Gomorra. Manca forse l'arzdora biancovestita con la cassetta degli spiedini di frutta caramellata e i bomboloni caldi. Io a Cesenatico non l'ho vista ma se qualcuno l'ha avvistata mi farebbe piacere sapere che c'è.
E poi gli aeroplanetti con la pubblicità attaccata alla coda, il gioco del tamburello, la pallavolo nella gabbia di rete, la radiospiaggia, la motonave che parte per la meravigliosa gita al largo delle piattaforme petrolifere oppure vi porta giù a Rimini a vedere lo spettacolo dei delfini, al ritorno pesce e vino per tutti.
Per fortuna pare siano state debellate definitivamente le famigerate clic-clac che ci torturarono un'estate intera negli anni settanta.
Forse, a pensarci bene, qualcosa del passato è scomparso dalla spiaggia romagnola. I vucumprà, ad esempio. Non c'è più una bancarella in spiaggia. Eliminati con le buone o con le cattive, non si sa. Spariti anche i massaggiatori abusivi, i lettori di mano, i senegalesi con la cassetta con le collanine e i marocchini con gli 'sciugamà . I tedeschi. Io non ne ho visto mezzo, nemmeno la scorsa domenica d'agosto.
Scomparsi anche i mitici bagnini. Si, ci sono ancora ma non sono più, mi dispiace, quelle apparizioni mariane di muscoli e testosterone che erano una volta e che soprattutto si davano un gran daffare con le turiste. Tutte, come Don Giovanni, pur che portino la gonnella. Ora mi sa che si smuovono solo, come minimo, per una supertop. Diventati anche loro esigenti di palato.
Tra le novità, poche per la verità, della vita di spiaggia, rispetto al passato, una che osserva i bagnanti si domanda: "Perchè io non ho un tatuaggio?" Ormai in spiaggia non si legge più, si guardano le figure.
C'è il fitness sul bagnasciuga e a volte l'aquagym. Ecco, a proposito ancora di maschi, scusate se insisto. Non sperate neanche lì di trovare il fustacchione. Ho visto istruttori decisamente fuori forma saltellare al ritmo di Lady Gaga in evidente debito di ossigeno e con maniglie dell'amore ondeggianti tipo tricheco. Cari Enti del Turismo, no, così non va. Si prega di rimediare per l'anno prossimo. Mica un supertopo, ma un caro vecchio manzo nostrano con tutti gli argomenti al posto giusto, non ci farebbe schifo.
Non so a Cesenatico, ma dalle nostre parti grazie alle ampie spiagge ormai da diversi anni impazza il racchettone.
RispondiEliminaah, la cara vecchia Romagna... Cattolica oramai è la mia seconda casa!
RispondiEliminahttp://vitainpillole.wordpress.com/
Tra le novità, poche per la verità, della vita di spiaggia, rispetto al passato, una che osserva i bagnanti si domanda: "Perchè io non ho un tatuaggio?" Ormai in spiaggia non si legge più, si guardano le figure.
RispondiEliminaNon ho mai capito la necessità psicologica di applicare al proprio corpo dei simboli tipo tatuaggi, piercing, ecc.
Cos'è, un modo per mettersi in mostra o per mostrare certi simboli di cui spesso non si comprende del tutto il significato ?
Boh, comunque a me richiamano solo l'immagine dei marchi delle vacche del Far West.
Cioè si può capire che a forza di invadere i paradisi terrestri altrui, es. Polinesia, ecc., di frequentare marinai con l'orecchino, ecc., si siano diffusi fenomeni imitativi degli usi e costumi dei nativi, ma il problema è che per persone raziocinanti non ci sarebbe alcuna giustificazione logica per evidenziare credenze o simboli primitivi in stile Baluba (che poi loro neanche li usano più di tanto, ma è il concetto che conta).
Ergo, secondo la mia modestissima opinione, queste mode di tatuaggi, piercing, ecc. ricadono fra i fenomeni che sarebbe interessante monitorare e correlare con altre caratteristiche psicologiche dei vari gruppi di individui.
Per esempio, quelli che si tatuano, portano piercing, ecc. sono tutti neo-pagani ?
Potrebbe essere e qui dovremmo trarre delle conclusioni logiche su tutto il resto.
Se fossero atei o agnostici la cosa sarebbe parecchio incomprensibile, soprattutto se la motivazione addotta fosse solo di natura "estetica".
Se seguissero delle religioni, li dovremmo dividere in due gruppi, ovvero:
A) quello dei cristiani, mussulmani ed ebrei;
B) tutti gli altri.
Ecco, qualora ci fossero degli appartenenti al primo gruppo (A) con tatuaggi e piercing vari, sarebbe interessante sapere quanti di loro sanno che la Bibbia vieta (e non a caso) queste mode e quanti pur sapendolo le seguono lo stesso.
Chissà quante sorpresine potrebbero saltare fuori e in quel caso non ci si dovrebbe neanche più porre il problema di dover vivere in un paese in cui nani e ballerine fanno impunemente i cavoli loro.
Mica un supertopo, ma un caro vecchio manzo nostrano con tutti gli argomenti al posto giusto, non ci farebbe schifo.
Un "supertopo" ??? Accipicchia, questi neologismi sono sempre più divertenti :-) ... comunque fintanto che c'è il nano con relativi veti subliminali sulle doti maschili, sarebbe meglio puntare su bagnine stile Baywatch, il rendimento turistico sarebbe certamente almeno 10 volte superiore a quello dei bagnini.
@ Adetrax
RispondiEliminaA me i tatuaggi piacciono, indipendentemente dai simboli che raffigurano. Li trovo molto sexy. Penso che sia così anche per gli altri. That's all.
Io ci abito e Cesenatico è sempre uguale nel tempo. Quando sono stata all'estero per dieci anni, tornando ho trovato tutto uguale a prima, salvo piccole variazioni dettate dalla moda del momento. Immutabile, è una certezza!
RispondiEliminaLame, in un batter d'occhio ci hai fatto la radiografia, sei unica!
In spiaggia, col mare invaso dalle alghe, cosa rimane da fare se non guardare i tatuaggi e le chiappe nude che circolano? I bagnini sono da dimenticare, si è perso lo stampo.
Ciao
Cara Ernestina, mi fa piacere il tuo commento. Ho trascorso tutte le mie estati bambine a Cesenatico ed è un ricordo dolcissimo, pieno di profumi, immagini e sensazioni. E' un luogo magico che amo moltissimo. Sono felice perchè quest'anno ci sono potuta ritornare qualche volta. Di ritorno al mio mare.Il Porto Canale è una delle meraviglie del mondo, d'estate e d'inverno.
RispondiEliminaMagari un'altra volta che capito mi piacerebbe venirti a trovare, se vuoi, e vedere le tue opere dal vivo.
Un bacione
P.S. Ernestina è un'artista, visitate il suo blog e guardate come dei semplici sassi possono diventare poesia.
Lame, mi farebbe tanto tanto piacere! Quando capiti a Cesenatico vieni a trovarmi, ti farò vedere i sassi speciali che ho tenuto per me, quelli ai quali sono più affezionata!
RispondiEliminaAbito proprio a due passi dal porto canale, in una viuzza che porta alle Conserve, nella "vecchia" Cesenatico che è la più bella, hai ragione!
Un bacio!