venerdì 18 novembre 2011

R per realismo


A vent'anni si scende in piazza per protestare contro i banchieri cattivi, forti di quell'entusiasmo che ti illude di poter cambiare il mondo solo cacciando un urlo un po' più forte.

A cinquanta invece ci si domanda se, per evitare di ritrovarsi con i risparmi di una vita tramutati in carta straccia, con la prospettiva di dover rinunciare ad una vecchiaia serena e magari dover ricorrere in extremis alla cartuccia da cinghiale per porre fine alle proprie sofferenze, non sia il caso di lasciar fare ai banchieri. Che anche loro, in fondo, se perdono i clienti rimangono fregati.

E' incredibile la lucidità ed il senso di realismo che si ottengono invecchiando. E le cantonate che si prendono.

Update novembre 2013.  Infatti, cara me stessa, la cantonata l'avevi proprio presa. Ti mancava ancora qualche lampadina da accendere.

28 commenti:

  1. @Lame
    ti regalo le parole di Pasolini

    http://vimeo.com/235838

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  2. Anonimo23:29

    Lame, dai retta ad una cinquantenne che contempla ravvicinatamente la pallottola da cinghiale. Sono finiti i tempi in cui i banchieri ingrassavano le vacche per mungerle: adesso vogliono banchetti pantagruelici di carne. Della nostra carne.

    I banchieri sono stupidi, sì, potrebbero ingrassare a lungo mungendo e tosando. Ma questa è l'unica nostra consolazione

    Maria

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  3. quando avevo 20 anni lavoravo nei cantieri, eravamo tutti italiani. A 30 ho aperto una ditta mia e assumevo italiani, ma era difficilissimo trovarli. A 35 ho visto una madre prendere a schiaffi il figlio sul posto di lavoro e riportarlo a casa: "vergognati, non siamo mica poveri che devi metterti a fare i lavori umili" (aiutante bagnino in spiaggia)

    Ieri a 46 anni ho notato, facendo la fila al banco del grossista, che ero uno dei pochi italiani davanti al bancone. Più della metà dei clienti erano rumeni, polacchi, bulgari; gente venuta 20 anni fa come manovalanza che si era rifatta una vita lavorando sodo, e che ora aveva aperto partita IVA e lavorava in proprio. Tra qualche anno cominceranno ad assumere italiani.

    Intanto i nostri ggiovani non fanno un cazzo e vanno da Santoro a lamentarsi di questi vecchi che non crepano ancora e non lasciano libera la scrivania di direttore con posto fisso e ferie pagate.

    ma che andassero a cagare, viva gli stranieri, unica speranza di questo paese.

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  4. paolo09:06

    se c'è una speranza di cambiamento è proprio data dal fatto che i ventenni sbattano il muso contro i cinquantenni impauriti e incattiviti e capiscano che devono inventarsi qualcosa di più e di diverso. Niente lezioni (e chi è in grado di darle?) e niente sconti. Ci "sparino"* addosso, ne hanno il diritto e le capacità. Noi risponderemo al fuoco, a torto o a ragione.
    Il conflitto fa crescere.

    *politicamente :)

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  5. Si, Paolo, ma in questo momento si tratta di fare la rivoluzione con il portafoglio titoli degli altri. Sei proprio sicuro che sia conveniente?

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  6. Anonimo11:06

    bisogna stare attenti

    certi cori, certi canti di strada, certe bandiere, sembrano antagoniste al sistema, ma ne sono semplicemente una occorrenza scenografica, una sorta rappresentazione della libertà

    c'è poi l’aspetto fisico, lo scaricare energie collettive, la «scarica» di cui scrive mirabilmente elias canetti

    le forme della lotta vanno riconcepite, ristudiate, l'immaginario è ottocentesco, ma non così la realtà

    hai scritto cose giuste cara anatra claudicante

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  7. “Non poteva durare con Berlusconi alla guida del governo, l’Italia non era più credibile. La trascinava verso il basso, incarnava il discredito del suo Paese. Vederlo nei summit internazionali aveva un lato patetico“. Nicolas Sarkozy l’11 novembre secondo il Canard enchaine.

    da qui si capisce che il B. è stato solo "spostato" per la sua faccia da.... e non per le sue prese di posizione politiche(figuriamoci), difatti se ne aggira ancora per i corridoi a dispensare cazzate populiste sicuro come è che nessuno mai lo toccherà nel suo(promesse napolitane?)perchè mai e poi mai questo esecutivo potra permettersi di varare una legge sul conflitto di interessi,dovrebbero dimettersi tutti subito dopo l'approvazione, oppure autotassarsi con la tobintax sulle transazioni finanziarie

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  8. Anonimo11:12

    Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  9. paolo11:39

    conveniente? collettivamente e sul lungo periodo si. Vorrei ricordare la natura ciclica di questa crisi. Ovviamente i processi storici hanno sempre lasciato morti e feriti e non sempre sopravvivono i migliori e neppure i più adatti, checcè ne dicano i darwinisti sociali. Ma sicuramente, in assenza di grandi forze politiche organizzate (i partiti e i ceti del novecento come attori storici delle crisi del secolo scorso) molto dipende anche dal moto gaussiano degli individui-particelle. Di come i singoli reagiscono alla crisi.
    Quindi tornando alla convenienza: spero di sì, perchè non sono sicuro che il populismo che abbiamo vissuto in Italia
    a) non possa tornare;
    b) non sia stato l'anticipazione di una tendenza globale (noi italici nel peggio siamo spesso all'avanguardia.

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  10. Adetrax12:46

    A vent'anni si scende in piazza per protestare ...

    Si vede che Saviano è ancora giovane ... oppure è un po' furbetto ...

    Bene, premesso che i vegliardi di oggi sono quelli che hanno assistito all'evoluzione del debito pubblico senza fare o meglio, senza poter fare quasi nulla per contrastarlo (in quanto avulsi dalle stanze dei bottoni), può essere utile riassumere i punti salienti emersi negli ultimi 10 giorni.

    Come previsto è arrivato Mr. Wolf a "risolvere problemi", problemi provocati da sappiamo chi (ovviamente non a caso ma su preciso mandato), in particolare negli ultimi 40 anni; in questo caso c'è il problema di un cadavere senza testa (alias l'Italia, dopotutto non è che gli serva più di tanto) e, dato che il caso è grave (ma non serio), per arrivare ci ha messo 10 minuti invece che 30.

    Tutto previsto, dopo aver provocato il giusto crac come un domino (che probabilmente non è affatto finito dato che nel 2012 ne potrebbe arrivare un'altra bella razione) ecco pronta l'(apparente) soluzione.

    Mr. Wolf ha messo assieme una "sporca dozzina ... e mezza" di gente che piace molto a Brunetta e quindi siamo sicuri che faranno il loro lavoro senza guardare in faccia a nessuno e soprattutto rispettando quanto scritto nelle loro agendine.

    Mr. Wolf ha rassicurato tutti dicendo che lui non appartiene ai poteri forti, che nel giro è considerato come un "Saddam del business" (una metafora alquanto criptica e sibillina) e quindi è tutto a posto; ottimo, anche l'autocertificazione anti-mafia è a posto.

    Che paroloni dirà qualcuno ... va bene, va bene, tutto sommato Mr. Wolf non sembra essere un lupetto così cattivo (anche se ha amicizie un po' così ...) e quindi che possiamo fare se non dargli il benestare per tenere a distanza le iene dei mercati ?

    Se si voleva un'altra soluzione bisognava pensarci 30-40 anni fa ora è tardi per evitare di passare sotto le "forche caudine".

    Comunque, intorno al Mister ci sono e ci saranno parecchi ometti parlamentari, in grandissima parte ammanicati, mafiosi, deviati, ecc.(frutto della tanto agognata degenerazione sociale) che staranno li a guardare e a porre mini-veti a destra e a sinistra (quello no, io lo farei così, ecc., bravo, così, non fermarti, dagli alla marmaglia e tutto il bla bla bla).

    Nel frattempo Draghi, dispensa i tipici consigli della nonna, forte dall'aver raccontato centinaia di volte favole tipo "la formica e la cicala", ovvero:

    - non distribuite ai soci tutti gli utili, una parte accantonatela nel patrimonio societario (consigli alle grandi imprese);

    - l'economia peggiorerà ancora, la morsa si stringerà (noi stiamo facendo il possibile ma occorre che tutti remino, ecc.);
    - ecc.

    Ottimo, ora aggiungiamo le massime del papa: "i soldi non sono tutto, non sono importanti ... non bisogna fidarsi solo dei soldi, ecc." e l'incontro del papa con Monti con il suo bel contrasto chiaro-scuro; mescoliamo il tutto e voilà abbiamo ottenuto il cocktail perfetto da trangugiare per andare avanti ancora un po'.

    Ora che "l'aria è stata purificata" (eccetto che dalle nanoparticelle più dannose dato che passano indenni attraverso i filtri) tornate tutti a remare, che, come dice zio Licio, le proteste e gli scioperi fanno male a chi li fa e non risolvono alcunché.

    Chi ha tempo libero in eccesso si rilegga il commento di "Marcello A"; a parte il fatto che è un punto di vista parziale e non completo, meriterebbe di essere sviscerato.

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  11. Simplicius19:44

    Lo so che Paolo Barnard ti sta sui coglioni (anche perché fa di tutto per rendersi antipatico) ma si sta avverando alla lettera, con un automatismo quasi da incubo, quello che aveva previsto ne "Il più grande crimine...", nomi e cognomi compresi (Enrico Letta è il più allucinante).

    http://www.raffish.it/file/Il_Piu_Grande_Crimine.pdf

    Il modo di scrivere è indisponente, ma non si può dire che non si sia documentato.

    Simplicius.

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  12. Anonimo20:22

    "i vegliardi di oggi sono quelli che hanno assistito all'evoluzione del debito pubblico senza fare o meglio, senza poter fare quasi nulla per contrastarlo"

    Ecco, io mi incazzo quando leggo certe cose. Perchè è vero, ma non è storicizzato: veniamo da decenni in cui statisti (ehm, statisti...) ed economisti (ehm, economisti...) predicavano che senza debito non si cresce e che il debito è come il pane.

    In quei decenni, io - per la cronaca - facevo la Cassandra e dicevo che un'economia fondata sul debito era follia. Adesso che i fatti mi danno ragione, però, trovo indigesto che il mondo si sia riempito di voltagabbana :)

    Maria

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  13. Caro Simplicius,
    anche Nostradamus e Sigismondo Fanti, attraverso il loro esegeta Renucio Boscolo, avevano previsto la caduta nel nano, con tanto di giuda traditore e un evento chiave che ha a che fare con il "napoletano".
    ;-)

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  14. Adetrax21:38

    @Maria

    Quello che scrivi è lapalissiano, ovvero era assolutamente vero anche 2000-3000 anni fa ed infatti qualsiasi persona ragionevole già 30 anni fa avrebbe dovuto convenire che la pervicace politica di indebitamento era totalmente assurda e suicida.

    In breve, se posso tradurre, c'è sempre stato e tuttora c'è un fortissimo scollamento fra quello che sarebbe ragionevole fare e quello che invece il potere fa.

    E' sempre la stessa storia, da una parte c'è un potere tentatore e dall'altra chi cede alla tentazione e lo scopo finale è sempre quello: l'NWO.

    30 - 40 anni fa questa cosa era nota solo a pochissimi, ora è abbastanza risaputa, pertanto al di la di tutte le sotto-storielle che ci continuano a raccontare, bisogna sempre guardare al macro-disegno per capirci qualcosa.

    Da questo ne consegue che anche l'attuale governo non potrà che essere spinto verso determinati obiettivi.

    Alla fine è un po' come nella favola della "rana e dello scorpione" o meglio, come se ci si stupisse che la pedo-fili s.r.l. facesse delle cose un po' irregolari nella conduzione di un "giardino dell'infanzia".

    Insomma dopo il mini-golpe finanziario, uno stupretto finanziario e forse anche qualcosa di molto peggio, non sarebbe, dal punto di vista logico, del tutto inatteso, giusto ?

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  15. Simplicius21:40

    Vabbè, come diceva il mio amico Albertino, è più facile rompere un atomo che un pregiudizio...
    Con simpatia, Simplicius.

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  16. Anonimo01:35

    Secondo me è un po' semplicistico il post. A mio parere non bisognerebbe cadere nella schematizzazione banchieri vs manifestanti, ma piuttosto chiedersi se davvero sono efficaci le politiche deflazioniste scelte fino ad ora. L'esempio della Grecia è emblematico: austerità e tagli indiscriminati causano un ulteriore recessione, facendo diminuire il gettito fiscale e allo stesso tempo aumentare il debito pubblico. Gli unici a trarne vantaggio sono stati i detentori dei titoli di stato ellenici che, vedendo i rendimenti aumentare, si sono assicurati un parziale risarcimento dei loro investimenti. Non credo che questa politica sia stata vantaggiosa per i piccoli risparmiatori, i quali rischiano, dopo aver subito queste misure di austerity, di uscire comunque dall'euro sperimentando un ulteriore impoverimento del proprio tenore di vita. Io non sono tra quelli che vorrebbero uscire dall'euro, magari seguendo le grottesche teorie di Barnard o di qualche altro neofascista, sarebbe un suicidio; tuttavia sono convinto che, sempre nell'ambito europeo, bisognerebbe seguire una politica diametralmente opposta, magari sperimentando i consigli di Krugman e di tanti altri economisti che sono stati molto critici nei confronti di come è stata gestita la crisi fino ad oggi. Alessio

    RispondiElimina
  17. Cara amica Lameduck,

    "Caro Simplicius,
    anche Nostradamus e Sigismondo Fanti, attraverso il loro esegeta Renucio Boscolo, avevano previsto la caduta nel nano, con tanto di giuda traditore e un evento chiave che ha a che fare con il "napoletano"."

    Condivido al 100%. Il massimo che può prevedere l'amico baccobaldo Barnard è che al giorno segue la notte.

    Ciao Davide

    RispondiElimina
  18. Barnard? Questo?
    Ma vi rendete conto?

    RispondiElimina
  19. Adetrax13:49

    @Lameduck

    Eh, ma no, dai, non dategli addosso così, dopotutto lui è un vero uomo che non si fa condizionare da nulla :-)

    Come dicevano una volta negli USA ... un vero self-made man ?

    Proprio per questo nessuna gliela da, mentre ci sono decine di migliaia di minorenni e neomaggiorenni urlanti che fanno la fila per B. e gente come lui ... chissà qual è la differenza fondamentale fra i due tipi :-)

    Questo spiega anche perchè il mondo stia andando verso l'autodistruzione o comunque perchè succederanno cose molto poco commendevoli.

    RispondiElimina
  20. Simplicius14:06

    Tantum religio (anche laica) potuit suadere malorum... Grande Lucrezio.

    RispondiElimina
  21. Caro amico Adetrax,

    "Eh, ma no, dai, non dategli addosso così, dopotutto lui è un vero uomo che non si fa condizionare da nulla :-)"

    Sarà anche un uomo verissimo, ma resta il fatto che dice tante fregnacce. Forse sarà un ottimo psicologo, ma quando parla di economia c'è da mettersi le mani nei capelli.

    Ciao Davide

    RispondiElimina
  22. Cara amica Lameduck,

    riporto un articolo che può stimolare la discussione.

    Ciao Davide




    Immagino che non pochi lettori di Libero, i più anziani, abbiano vissuto l’esperienza terribile di trovarsi sotto un bombardamento aereo. A me è capitato da ragazzino, tra gli otto e i nove anni, nel maggio 1944. Una domenica mattina, verso mezzogiorno, non segnalati da nessuna sirena d’allarme, arrivarono sulla mia città gli aerei americani. Avevano un obiettivo: distruggere i due ponti sul Po, uno pedonale, l’altro ferroviario. Erano sette o otto, non di più. Bimotori, il muso a punta, cupoletta di plastica. Volavano bassi. La stella bianca sulla coda si vedeva a occhio nudo. Le bombe, le prime destinate alla città, cominciarono a cadere con un frastuono dell’altro mondo, un rumore che schiantava il cervello. Stavo seduto sulla ringhiera del nostro condominio, intento a mettere in ordine le figurine dei calciatori. E venni assalito da un terrore che non avevo mai provato.

    Rivolto a mia madre Giovanna, gridai: «Mamma, perché dobbiamo morire?». Lei mi attirò a sé, contro il suo corpo ciccioso, e rispose: «Stai tranquillo, Giampa. Non è l’ora di morire, ma di mangiare le frittelle di riso che ho appena fatto!». Oggi, nell’anno 2011, siamo ancora sotto le bombe. Ci piovono addosso gli spread e i nostri disgraziati titoli pubblici. E invece delle madri con le frittelle, ci aspetta il professor Mario Monti. In mano tiene il menù della dieta severa che dovremo fare. Per ridurre la nostra obesità di cicale che hanno sempre vissuto, ingrassando, al di sopra delle possibilità. L’ho già scritto su Libero e l’ho detto in più di una intervista radiofonica. Il governo Monti (di emergenza, tecnico, di impegno nazionale, chiamiamolo come ci pare) ha il mio consenso totale. A questo devo aggiungere la mia gratitudine personale per il Professore. Monti non è più un giovanotto, ha 68 anni, e non era certo disoccupato. Poteva continuare a fare il guru, l’editorialista, il consulente, il capo supremo della Bocconi.

    RispondiElimina
  23. continua


    Invece si è preso questa gigantesca gatta da pelare dell’Italia di oggi. E siccome non credo alla favola fumettara del complotto dei poteri forti, della Spectre dei banchieri, del dominio dello Stato imperialista delle multinazionali (rammentate lo slogan delle Brigate rosse?) mi domando chi glie l’abbia fatto fare. Un risposta ce l’ho: lo spirito di servizio, per salvare il suo e il nostro paese da un inferno capace di ridurci tutti in cenere. Insieme a Monti, penso che gli italiani debbano ringraziare il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Dovremo soprattutto a lui se il nostro paese avrà qualche speranza di restare in piedi. Sin da piccolo mi hanno spiegato che, quando è il momento, bisogna saper dire grazie, senza esitazioni. La gratitudine non è un segno di debolezza, ma di forza. Voglio ricordarlo a tutti gli umoristi che, una volta andato a carte quarantotto il Cavaliere, hanno trovato qualche altro modo per ridere ballando sulle macerie. Con il cappello in mano, dovrebbe ringraziare anche la Casta dei partiti. Dove non tutti hanno compreso sino in fondo che siamo in guerra. Se lo avessero capito, anche i più stupidi della Casta si guarderebbero bene dallo sparare cazzate. Mi viene in mente l’onorevole Domenico Scilipoti, già cocco di Tonino Di Pietro e poi passato nelle file del centrodestra. Costui è arrivato in Parlamento con una fascia nera sul braccio. Per certificare che con il governo Monti la democrazia era morta.

    Un altro che non ha ancora compreso, o finge di non comprendere, in quali acque ci troviamo è il cavalier Berlusconi. Pensavamo che si fosse ritirato ad Arcore per scrivere, o farsi scrivere, le proprie memorie. Invece no. Come succede nella notte dei morti viventi, è ritornato subito sulla scena. E ci ha spiegato che il governo Monti rappresenta «una sospensione della democrazia». Anzi, a sentire un eccellente cronista del suo Giornale, il Cav si sarebbe spinto a concionare di «assalto alla democrazia». Meglio non parlare della Lega. Il partito di Umberto Bossi ha deciso di dire no e soltanto no a qualsiasi tentativo di salvare l’Italia. I leghisti si stanno rinchiudendo nel loro piccolo orticello nordista. Un gesto suicida, che riduce in fumo anche le proposte ragionevoli della Lega.

    continua

    RispondiElimina
  24. continua

    Il giorno che, Dio non voglia, ci sarà il crac dell’Italia anche il presunto Parlamento padano verrà spazzato via dalle piazze infuriate dei risparmiatori che hanno visto svanire i sacrifici di una vita. E il Senatur non avrà più neppure un ghello per comprarsi i mezzi toscani. Dovrebbe essere molto cauto anche il segretario del Partito democratico, Pierluigi Bersani. Da giorni e giorni, non fa che ripetere: «Chi ha di più, deve dare di più!». Lo grida con il tono minaccioso che gli è usuale. Fingendo di dimenticare la palla al piede del caso Penati, il suo collaboratore più stretto, messo nei guai dall’inchiesta giudiziaria sulle tangentissime di Sesto San Giovanni. Bersani si è chiesto se anche il suo amato Filippo si è messo in tasca qualcosina più degli altri? E se è così, Bersani lo convincerà a dare di più?

    Quello che piace tanto al segretario del Pd è uno slogan da ammuffita lotta di classe. Per fortuna, Monti si è ben guardato dall’adottarlo. Il Professore ha enunciato un programma molto diverso. Riassunto dalla formula: «Dovremo chiedere un sforzo a chi ha dato di meno». La sottoscrivo con entusiasmo. Anche perché, tra chi ha dato di meno, ci sono le migliaia di evasori fiscali che, sino a oggi, nessun governo è riuscito a stanare o ha voluto farlo.
    Mi auguro che il governo dei Professori duri abbastanza a lungo per poter affrontare anche la piaga terribile delle tasse che molti non pagano. Dalle mie parti si dice che non bisogna mai spiegare ai gatti come si superano i muri. Tuttavia un consiglio voglio darlo a Monti e ai suoi ministri.
    Visto che siamo in guerra, non ha senso rifiutare misure straordinarie. Una è quella di pubblicare i redditi dichiarati da tutti gli italiani e non soltanto quelli del premier e dei ministri. Con nome, cognome, comune di residenza e importo. Aveva deciso di fare così Vincenzo Visco, ministro delle Finanze nel secondo e ultimo governo Prodi.

    Mentre quell’esecutivo cadeva, nell’aprile 2008 Visco mise su Internet gli elenchi delle dichiarazioni Irpef relative al 2005. Poi intervenne il Garante della privacy e ne vietò la pubblicazione. Ma i pochi dati che i giornali riuscirono a stampare riservarono sorprese clamorose. Mancavano i redditieri più grossi. Mentre i contribuenti fedeli, gente che guadagna con il proprio lavoro e non spacciando droga o speculando in Borsa, vennero ritenuti i ricconi del paese.
    Mi piacerebbe veder ripetere questo esperimento e in modo completo. Avremmo un ritratto dell’Italia ben più veritiero di quello che i bugiardi della Casta politica sono soliti offrirci. Verranno in chiaro realtà vergognose, ingiustizie abissali, sprechi e porcherie che si è cercato di nascondere sotto il tappeto. Soltanto allora gli sforzi per far rialzare l’Italia saranno compresi e accettati da tutti. Monti ha appena iniziato una grande operazione di verità. Mi auguro che riesca a condurla sino in fondo. È l’unico modo per rendere solida la zattera che sta preparando per il nostro paese infelice. Sappiamo tutti che sulle zattere non si sta comodi, mancano gli agi delle cabine di una lussuosa nave da crociera. Ma è sempre meglio che finire tra le onde di un mare in tempesta. Per di più gremito di pescecani pronti a straziarci.

    di Giampaolo Pansa

    RispondiElimina
  25. Dì la verità, Davide. Ti chiami Giampaolo.

    RispondiElimina
  26. Cara amica Lameduck,



    "Dì la verità, Davide. Ti chiami Giampaolo"

    Giampaolo è un bel nome.

    Ciao Davide

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  27. Anonimo20:30

    Il post solleva una questione delicatissima.
    "Realismo" rispetto al potere dei banchieri e alla profonda trasformazione del capitalismo contemporaneo è la prospettiva che caratterizza l'approccio di un libretto da poco uscito in libreria e che ho appena letto.

    Il capitalismo divino. Colloquio su denaro, consumo, arte e distruzione, Mimesis, Milano 2011, pp. 160.

    Si può essere a favore o contro i banchieri, ma non si può negare che il capitalismo si sia trasformato in modo quasi necessario nel sistema che abbiamo davanti agli occhi. Lettura originale e approccio promettente.
    Nuke

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  28. Ad Adetrax
    chiunque con un po' di sale in zucca "già 30 anni fa avrebbe dovuto convenire che la pervicace politica di indebitamento era totalmente assurda e suicida"

    Le magnifiche sorti e progressive derivanti dalla politica dell'indebitamento me le spiegò mio padre 40 e più anni fa. Ero una bambina di 10 anni e lo trovai folle, anche se non avevo le parole per dirlo: i bambini sono lucidissimi, a volte.

    Quella lontanissima bambina comunque mi ha sempre detto che non poteva durare, e ha fatto di me una madama mooolto diversa dai miei coetanei. Menomale che non l'ho ammazzata :)

    Per la cronaca, adesso quella bambina strilla: attenta a Monti, attenta soprattutto a quelli che possiedono abbastanza denaro per indirizzare i flussi del denaro altrui.

    Il re è sempre nudo, esattamente come ai tempi di Andersen buonanima

    Maria

    RispondiElimina

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