Voglio proporvi una prospettiva diversa dalla quale osservare gli attuali rapporti conflittuali tra i paesi del centro e della periferia europea e tra le singole nazioni ed il concetto di Europa intesa come centro di potere.
Lo spunto me l'ha fornito la lettura di un capitolo dell'ultimo libro del giornalista tedesco Günter Wallraff, "Germania anni dieci"; una serie di reportage, realizzati come sempre in prima persona da infiltrato, sul mondo del lavoro nella virtuosa Germania.
Lo sfruttamento della manodopera sottopagata nelle catene dei discount e nelle fabbriche dei loro fornitori. La privatizzazione delle ferrovie con l'esito ormai noto di inefficienza, carenza di manutenzione con aumento di rischi per la sicurezza e disservizio crescente. Senza contare la rete di corruzione messa in atto da chi vuole accaparrarsi il ricco piatto della privatizzazione. Corruzione che rimane poi come una scoria tossica nel tessuto delle relazioni tra le diverse autorità, una volta compiuta la scelta liberista. In Germania, come in Italia, Gran Bretagna, Argentina, Spagna, ecc. Alla faccia di chi crede che sia solo razzisticamente colpa dei popoli che le applicano se certe ricette economiche risultano fantastiche per pochi e devastanti per i più.
Il capitolo del libro di Wallraff che mi interessa di più citare però ai fini di questa discussione è quello sull'utilizzo sempre più frequente del mobbing nel mondo aziendale, attraverso l'applicazione di tecniche raffinate di terrorismo psicologico messe a punto da avvocati specializzati che studiano per conto dei datori di lavoro committenti il modo di licenziare i dipendenti scomodi aggirando abilmente le leggi vigenti o quelle poche che ancora resistono ai colpi dei cosiddetti riformatori.
Il mobbing, da lotta tra colleghi, da fenomeno etologico tra bande di prevaricatori e bersagli deboli, insomma, assurge al ruolo di arma di lotta di classe.
Come liberarsi in modo pulito e senza lasciare troppo sangue per terra di soci, sindacalisti e dipendenti - operai e dirigenti - eccessivamente tutelati oppure scomodi perché non abbastanza sottomessi. O ancora, ostinati a voler rifiutare un licenziamento motivato solo dalle leggi della predazione del gruppo dirigente sull'azienda per motivi di puro profitto. L'avvocato ingaggiato allo scopo è un vero agente al servizio di sua maestà il padronato con licenza di uccidere interi consigli di fabbrica e d'amministrazione, se necessario, utilizzando un'ampia gamma di armi: vessazioni continue, spionaggio, intrusione nella vita privata, stalking, derisione, isolamento sociale, induzione alla vergogna, ricatto, minacce, lettere minatorie.
Una tra le più semplici di queste tecniche di mobbing è quella di costringere i colleghi a firmare una lettera di accuse nei confronti del soggetto o gruppo target da licenziare, con la minaccia che, se non firmerai, la FABBRICA CHIUDERA' e tu PERDERAI IL LAVORO.
O bella, ma questo mi ricorda qualcosa. Qualcosa dalle parti di Termini Imerese in provincia di Marchionne.
Pensate ora al risparmio sul costo in avvocati squali da remunerare profumatamente se l'azienda opera in uno stato che, con una RIFORMA ad hoc approvata perfino dai partiti de sinistra, ti abolisce l'art. 18 e poi piano piano smantella sistematicamente tutte le altre tutele del lavoratore con la complicità anche dei sindacati. Fantastico, no?
Veniamo ora ad un discorso più ampio. Ad un tipo di mobbing che io vedo applicato non più nell'ambito della singola realtà aziendale, dalla Proprietà verso i Dipendenti ma da nazioni su altre nazioni.
Attenzione, però. In questo caso la parte proprietaria non è rappresentata da una nazione in particolare, anche se il ruolo attuale della Germania parrebbe condurci in questa direzione di pensiero, ma la Proprietà è da intendersi come unione di interessi sovranazionali tra gruppi di potere che condividono uno scopo: la vittoria finale della propria parte sociale nella lotta di classe. Una Proprietà che ha interesse a dissolvere il concetto di nazione e differenziazione locale per creare un ambiente dove esiste solo la contrapposizione tra il noi e il voi, l'1% e il 99%.
In questo senso la Germania ha il ruolo ufficiale di condurre il bulling sui paesi periferici praticando il neomercantilismo, propagandando l'etica protestante del paternalismo ed illudendosi per l'ennesima volta di costruire un grande Reich ma è anch'essa a rischio di cadere nel medesimo ingranaggio nel quale spinge volonterosamente e con rinnovata carognaggine i suoi partner europei. La devastazione del suo mercato interno prodotta dalla deflazione salariale e le condizioni di sfruttamento delle quali parla Wallraff ne sono indizi evidenti.
Per capire meglio il concetto di dottrina dell'euromobbing con alcuni esempi che ci riguardano direttamente, riavvolgiamo il nastro indietro di un paio di anni e ripensiamo alle famose letterine inviate nell'estate del 2011 dall'Europa all'Italia (lettere minatorie). Con Europa intendo il nome di comodo che questa Proprietà globalizzata utilizza sul territorio continentale.
Ricordate? SE NON FATE LE RIFORME FARETE DEFAULT E USCIRETE DALL'EUROPA. (Minaccia di licenziamento).
Assieme alle letterine stava svolgendosi anche l'Operazione Berlusconi, fatta di scandali, accuse di condotte sessuali illegali, condotta con ogni mezzo soprattutto quelli stampa e con l'aiuto di abili figuranti, diverse Moniche Lewinsky e una magistratura che non poteva fare altro che indagare nel merito. (Spionaggio, intrusione nella vita privata).
Intanto i media iniziavano a recitare mattino e sera, prima e dopo i pasti, il mantra dello SPREAD. Una costruzione assolutamente falsa che però, con poche lettere, riusciva a dare corpo alla minaccia di cui sopra e a diventare leggenda metropolitana. SE NON FAI COME DICIAMO SI ALZERA' LO SPREAD. Il messaggio completo era: SE NON FIRMATE LA LETTERA DI LICENZIAMENTO DI BERLUSCONI LA FABBRICA CHIUDERA' E PERDERETE IL LAVORO.
A novembre Berlusconi cede al mobbing, accetta insomma il licenziamento forzato ma la parvenza di democrazia che deve essere per il momento mantenuta, bontà loro, consente che egli rimanga in politica fino a data da destinarsi e a futura sentenza penale da eseguirsi. Intanto arriverà il governo tecnico, ovvero arrivano i loro.
Da quel momento è il tripudio del mobbing dell'Europa sull'Italia, segno che la cacciata di Berlusconi era solo il primo step. Vecchie maestre con il ditino puntato che ci accusano di essere FANNULLONI, ESIGENTI, CHOOSY (denigrazione e derisione) e presidenti del consiglio avventizi che incarnano perfettamente, occhio vagante compreso, la sociopatia della Corporation.
La Grecia che, mobbizzata a sua volta in maniera ancora più pesante di noi, assieme a Spagna, Portogallo e Cipro, quest'ultimo addirittura rapinato nottetempo, diventa per noi "IL PIU' GRANDE SUCCESSO DELL'EURO" ma, allo stesso tempo, l'ennesimo spauracchio. NOI NON SIAMO LA GRECIA. NON VORRAI CHE DIVENTIAMO LA GRECIA, VERO? Detto con la voce di Monti è ancora più spaventoso.
Agendo abilmente sulla nota propensione dell'italiano ad odiare sé stesso e a considerare il patriottismo una roba fascista che si può sdoganare solo quando l'Italia vince i Mondiali di calcio, le maestre e i bounty killer bocconiani riescono a convincere un popolo che una volta rappresentava la 5a potenza economica mondiale di meritare la PERDITA DI SOVRANITA' e la retrocessione nel mondo degli schiavi dopo essere stato depredato dei propri beni, compresi quelli della proprietà privata personale che nemmeno il comunismo più bieco aveva osato toccare.
Poco importa che il governo dell'avventizio alla fine cada e Berlusconi, con un colpo di coda, si ritrovi a tornare in sella e a condividere un governo ancora più precario del precedente in duplex con il PD, ovvero con il proxy della shock economy in Italia.
Del ruolo che la Sinistra cattocomunista avrà avuto in questa guerra di classe, come traditrice e collaborazionista, anche attraverso alcuni suoi vecchi tromboni, si occuperanno speriamo in futuro i giudici del Norimberga v.2.0.
Mentre il governo Letta adotta il modello tela di Penelope, ovvero finge di gestire l'ordinaria amministrazione stando ben attento a non toccare nulla, le privatizzazioni e la SVENDITA degli asset nazionali, che negli anni 90 non poté essere compiuta per mancanza di provvidenziali crisi sistemiche che agissero da catalizzatore, ora procede spedita.
Le RIFORME verranno quando si insedierà la nuova Proprietà una volta battuto l'ultimo articolo all'asta. Allora se vi saranno ancora resistenze, ricominceranno le letterine minatorie. SE NON ACCETTATE DI LAVORARE PER € 1,50 ALL'ORA TROVEREMO CHI LO FARA' AL POSTO VOSTRO. Magari importando sempre più disgraziati dai recessi più svantaggiati del mondo. Il pelosissimo pietismo a reti unificate con il gusto della lacrima in primo piano delle madonne pellegrine, la bianca e la nera, sta già agendo allo scopo, con milioni che cadono nel tranello del ricatto emotivo (induzione alla vergogna) e gli ottoni che già reclamano leggi più permissive per l'immigrazione. Se non siamo abbastanza buoni, caritatevolmente masochisti e battilocchi ce lo faranno diventare loro, con le emissarie del governo occupante per conto della Proprietà in prima fila a menare legnate sui denti.
Sarà la DEMOCRAZIA, a quel punto, ad essere mobbizzata e licenziata, se cederemo al ricatto di farci sbattere fuori dal novero dei paesi avanzati (licenziamento). Tutti i vari ed eventuali sviluppi della vicenda Berlusconi (oggi si vota per la famosa decadenza) a questo punto diventeranno sempre più irrilevanti a meno che il vecchio marpione non si decida a fare ciò che dovrebbe e che non farà perché è troppo ricattabile nella robba.
La situazione sembra quindi disperata ma, come insegnano alcuni dei casi raccontati da Wallraff nel suo libro, in alcune aziende il terrorismo psicologico dei professionisti del mobbing è stato sconfitto grazie alla caparbietà ed al coraggio di coloro che hanno saputo resistervi facendo gruppo contro la prepotenza del potere. In questo modo si potrà sconfiggere anche il mobbing intranazionale.
Soprattutto occorre che la politica ritorni ad essere espressione del controllo popolare sugli abusi del potere rappresentato solo dal profitto. I ben disposti, i competenti e i valorosi ci sono. Occorre solo organizzarli e riunirli in una compagine in grado di rappresentare degnamente le istanze di questa Resistenza. Resistenza che non è di pochi ma dell'Italia intera.
Lo sfruttamento della manodopera sottopagata nelle catene dei discount e nelle fabbriche dei loro fornitori. La privatizzazione delle ferrovie con l'esito ormai noto di inefficienza, carenza di manutenzione con aumento di rischi per la sicurezza e disservizio crescente. Senza contare la rete di corruzione messa in atto da chi vuole accaparrarsi il ricco piatto della privatizzazione. Corruzione che rimane poi come una scoria tossica nel tessuto delle relazioni tra le diverse autorità, una volta compiuta la scelta liberista. In Germania, come in Italia, Gran Bretagna, Argentina, Spagna, ecc. Alla faccia di chi crede che sia solo razzisticamente colpa dei popoli che le applicano se certe ricette economiche risultano fantastiche per pochi e devastanti per i più.
Il capitolo del libro di Wallraff che mi interessa di più citare però ai fini di questa discussione è quello sull'utilizzo sempre più frequente del mobbing nel mondo aziendale, attraverso l'applicazione di tecniche raffinate di terrorismo psicologico messe a punto da avvocati specializzati che studiano per conto dei datori di lavoro committenti il modo di licenziare i dipendenti scomodi aggirando abilmente le leggi vigenti o quelle poche che ancora resistono ai colpi dei cosiddetti riformatori.
Il mobbing, da lotta tra colleghi, da fenomeno etologico tra bande di prevaricatori e bersagli deboli, insomma, assurge al ruolo di arma di lotta di classe.
Come liberarsi in modo pulito e senza lasciare troppo sangue per terra di soci, sindacalisti e dipendenti - operai e dirigenti - eccessivamente tutelati oppure scomodi perché non abbastanza sottomessi. O ancora, ostinati a voler rifiutare un licenziamento motivato solo dalle leggi della predazione del gruppo dirigente sull'azienda per motivi di puro profitto. L'avvocato ingaggiato allo scopo è un vero agente al servizio di sua maestà il padronato con licenza di uccidere interi consigli di fabbrica e d'amministrazione, se necessario, utilizzando un'ampia gamma di armi: vessazioni continue, spionaggio, intrusione nella vita privata, stalking, derisione, isolamento sociale, induzione alla vergogna, ricatto, minacce, lettere minatorie.
Una tra le più semplici di queste tecniche di mobbing è quella di costringere i colleghi a firmare una lettera di accuse nei confronti del soggetto o gruppo target da licenziare, con la minaccia che, se non firmerai, la FABBRICA CHIUDERA' e tu PERDERAI IL LAVORO.
O bella, ma questo mi ricorda qualcosa. Qualcosa dalle parti di Termini Imerese in provincia di Marchionne.
Pensate ora al risparmio sul costo in avvocati squali da remunerare profumatamente se l'azienda opera in uno stato che, con una RIFORMA ad hoc approvata perfino dai partiti de sinistra, ti abolisce l'art. 18 e poi piano piano smantella sistematicamente tutte le altre tutele del lavoratore con la complicità anche dei sindacati. Fantastico, no?
Veniamo ora ad un discorso più ampio. Ad un tipo di mobbing che io vedo applicato non più nell'ambito della singola realtà aziendale, dalla Proprietà verso i Dipendenti ma da nazioni su altre nazioni.
Attenzione, però. In questo caso la parte proprietaria non è rappresentata da una nazione in particolare, anche se il ruolo attuale della Germania parrebbe condurci in questa direzione di pensiero, ma la Proprietà è da intendersi come unione di interessi sovranazionali tra gruppi di potere che condividono uno scopo: la vittoria finale della propria parte sociale nella lotta di classe. Una Proprietà che ha interesse a dissolvere il concetto di nazione e differenziazione locale per creare un ambiente dove esiste solo la contrapposizione tra il noi e il voi, l'1% e il 99%.
In questo senso la Germania ha il ruolo ufficiale di condurre il bulling sui paesi periferici praticando il neomercantilismo, propagandando l'etica protestante del paternalismo ed illudendosi per l'ennesima volta di costruire un grande Reich ma è anch'essa a rischio di cadere nel medesimo ingranaggio nel quale spinge volonterosamente e con rinnovata carognaggine i suoi partner europei. La devastazione del suo mercato interno prodotta dalla deflazione salariale e le condizioni di sfruttamento delle quali parla Wallraff ne sono indizi evidenti.
Per capire meglio il concetto di dottrina dell'euromobbing con alcuni esempi che ci riguardano direttamente, riavvolgiamo il nastro indietro di un paio di anni e ripensiamo alle famose letterine inviate nell'estate del 2011 dall'Europa all'Italia (lettere minatorie). Con Europa intendo il nome di comodo che questa Proprietà globalizzata utilizza sul territorio continentale.
Ricordate? SE NON FATE LE RIFORME FARETE DEFAULT E USCIRETE DALL'EUROPA. (Minaccia di licenziamento).
Assieme alle letterine stava svolgendosi anche l'Operazione Berlusconi, fatta di scandali, accuse di condotte sessuali illegali, condotta con ogni mezzo soprattutto quelli stampa e con l'aiuto di abili figuranti, diverse Moniche Lewinsky e una magistratura che non poteva fare altro che indagare nel merito. (Spionaggio, intrusione nella vita privata).
Intanto i media iniziavano a recitare mattino e sera, prima e dopo i pasti, il mantra dello SPREAD. Una costruzione assolutamente falsa che però, con poche lettere, riusciva a dare corpo alla minaccia di cui sopra e a diventare leggenda metropolitana. SE NON FAI COME DICIAMO SI ALZERA' LO SPREAD. Il messaggio completo era: SE NON FIRMATE LA LETTERA DI LICENZIAMENTO DI BERLUSCONI LA FABBRICA CHIUDERA' E PERDERETE IL LAVORO.
A novembre Berlusconi cede al mobbing, accetta insomma il licenziamento forzato ma la parvenza di democrazia che deve essere per il momento mantenuta, bontà loro, consente che egli rimanga in politica fino a data da destinarsi e a futura sentenza penale da eseguirsi. Intanto arriverà il governo tecnico, ovvero arrivano i loro.
Da quel momento è il tripudio del mobbing dell'Europa sull'Italia, segno che la cacciata di Berlusconi era solo il primo step. Vecchie maestre con il ditino puntato che ci accusano di essere FANNULLONI, ESIGENTI, CHOOSY (denigrazione e derisione) e presidenti del consiglio avventizi che incarnano perfettamente, occhio vagante compreso, la sociopatia della Corporation.
La Grecia che, mobbizzata a sua volta in maniera ancora più pesante di noi, assieme a Spagna, Portogallo e Cipro, quest'ultimo addirittura rapinato nottetempo, diventa per noi "IL PIU' GRANDE SUCCESSO DELL'EURO" ma, allo stesso tempo, l'ennesimo spauracchio. NOI NON SIAMO LA GRECIA. NON VORRAI CHE DIVENTIAMO LA GRECIA, VERO? Detto con la voce di Monti è ancora più spaventoso.
Agendo abilmente sulla nota propensione dell'italiano ad odiare sé stesso e a considerare il patriottismo una roba fascista che si può sdoganare solo quando l'Italia vince i Mondiali di calcio, le maestre e i bounty killer bocconiani riescono a convincere un popolo che una volta rappresentava la 5a potenza economica mondiale di meritare la PERDITA DI SOVRANITA' e la retrocessione nel mondo degli schiavi dopo essere stato depredato dei propri beni, compresi quelli della proprietà privata personale che nemmeno il comunismo più bieco aveva osato toccare.
Poco importa che il governo dell'avventizio alla fine cada e Berlusconi, con un colpo di coda, si ritrovi a tornare in sella e a condividere un governo ancora più precario del precedente in duplex con il PD, ovvero con il proxy della shock economy in Italia.
Del ruolo che la Sinistra cattocomunista avrà avuto in questa guerra di classe, come traditrice e collaborazionista, anche attraverso alcuni suoi vecchi tromboni, si occuperanno speriamo in futuro i giudici del Norimberga v.2.0.
Mentre il governo Letta adotta il modello tela di Penelope, ovvero finge di gestire l'ordinaria amministrazione stando ben attento a non toccare nulla, le privatizzazioni e la SVENDITA degli asset nazionali, che negli anni 90 non poté essere compiuta per mancanza di provvidenziali crisi sistemiche che agissero da catalizzatore, ora procede spedita.
Le RIFORME verranno quando si insedierà la nuova Proprietà una volta battuto l'ultimo articolo all'asta. Allora se vi saranno ancora resistenze, ricominceranno le letterine minatorie. SE NON ACCETTATE DI LAVORARE PER € 1,50 ALL'ORA TROVEREMO CHI LO FARA' AL POSTO VOSTRO. Magari importando sempre più disgraziati dai recessi più svantaggiati del mondo. Il pelosissimo pietismo a reti unificate con il gusto della lacrima in primo piano delle madonne pellegrine, la bianca e la nera, sta già agendo allo scopo, con milioni che cadono nel tranello del ricatto emotivo (induzione alla vergogna) e gli ottoni che già reclamano leggi più permissive per l'immigrazione. Se non siamo abbastanza buoni, caritatevolmente masochisti e battilocchi ce lo faranno diventare loro, con le emissarie del governo occupante per conto della Proprietà in prima fila a menare legnate sui denti.
Sarà la DEMOCRAZIA, a quel punto, ad essere mobbizzata e licenziata, se cederemo al ricatto di farci sbattere fuori dal novero dei paesi avanzati (licenziamento). Tutti i vari ed eventuali sviluppi della vicenda Berlusconi (oggi si vota per la famosa decadenza) a questo punto diventeranno sempre più irrilevanti a meno che il vecchio marpione non si decida a fare ciò che dovrebbe e che non farà perché è troppo ricattabile nella robba.
La situazione sembra quindi disperata ma, come insegnano alcuni dei casi raccontati da Wallraff nel suo libro, in alcune aziende il terrorismo psicologico dei professionisti del mobbing è stato sconfitto grazie alla caparbietà ed al coraggio di coloro che hanno saputo resistervi facendo gruppo contro la prepotenza del potere. In questo modo si potrà sconfiggere anche il mobbing intranazionale.
Soprattutto occorre che la politica ritorni ad essere espressione del controllo popolare sugli abusi del potere rappresentato solo dal profitto. I ben disposti, i competenti e i valorosi ci sono. Occorre solo organizzarli e riunirli in una compagine in grado di rappresentare degnamente le istanze di questa Resistenza. Resistenza che non è di pochi ma dell'Italia intera.
Il parallelismo che proponi fra ciò che comunemente ci capita e viviamo nella vita di tutti i giorni rispetto a quello che accade nelle sfere più alte d'influenza è il tema su cui sto riflettendo ultimamente. Probabilmente, per una mente vergine non contaminata dalle logiche delle sfere più alte d'influenza, per potersi avvicinare a comprendere fino in fondo queste complesse logiche di potere, il modo più semplice è ragionare in forma extrapolitica e interrogare Noi stessi e riflettere sulle dinamiche di comportamento che si manifestano nella nostra vita quotidiana, nel lavoro, nella famiglia, nella vita sociale in generale. Credo che i comportamenti umani siano imperniati delle stesse profonde motivazioni psicologiche sia che siano vissute nei rapporti ordinari quotidiani fra la gente comune, che fra i capoccioni delle più alte stanze del potere. Qui trovo interessante il parallelismo fra la condotta di vita (per dirla come amerebbe il filosofo americano R.Emerson) di molti datori di lavoro che praticano il mobbing aziendale e quello praticato su scala sovra-nazionale in Europa. Sono molto interessato a questo tipo di riflessioni... magari se puoi.. ancora... più spesso... grazie
RispondiEliminaFarò del mio meglio. ;-)
EliminaTraslazione concettuale "interdisciplinare" ineccepibile.
RispondiEliminaMa il punto non è tanto che dovrebbe risaltare come ovvia agli occhi di tecnici che tenessero fede al giuramento di fedeltà alla Costituzione (e quindi agli interessi democratici nazionali), quanto che risulti "aliena" a tutta la grancassa mediatica €uropredatrice.
Il che ci riporta al solito deprimente quesito: gli italiani sono risvegliabili quand'anche fossero in preda a un sonno agitato da incubi?
E se vuoi: lo vorrebbero veramente?
MATRIX RULES
Grazie Quarantotto.
EliminaA volte sono le cose più evidenti ad essere trascurate attentivamente. Quello dei media è proprio un neglect oliato abbondantemente da piccoli e grandi interessi di bottega.
Sul discorso di svegliare gli italiani: oramai, giusto per citare un altro film, sono perduti nel limbo, non vogliono più svegliarsi perché il sogno ormai è diventato la loro realtà. (INCEPTION)
Cara amica Lameduck,
RispondiEliminaquando tu, circa un anno e mezzo fa, avevi cominciato ad esporre i concetti che hai detto qui sopra io ti avevo accusato di essere un'ingenua complottista.
Poi la forza dei fatti mi ha portato a constatare che ciò che dicevi era terribilmente vero. Ora se le cose che hai detto sopra le ho capite io -che non sono di certo un falco- perchè non le capiscono i nostri politicanti?
Fra i nostri politicanti ci sono certamente tanti cazzoni, ma ci sono anche tanti furboni che le cose le capiscono. Quindi se stanno zitti devono avere degli interessi.
Qunto all'euro noto che non c'è più nessuno che osa dire, come si faceva non molto tempo fa, che è un bene per l'Italia.
L'altro giorno ho visto un programma in televisione dove l'economista Borghi spiegava che è ancora possibile uscire dall'euro, più tempo passa e più tutto si deteriora, senza troppi traumi. Ebbene i suoi interlocutori continuavano a ripetere che l'uscita dall'euro sarebbe una catastrofe senza riuscire a rispondere a nessuna delle obiezioni che Borghi gli faceva.
Ciao Davide
"... le privatizzazioni e la SVENDITA degli asset nazionali, che negli anni 90 non poté essere compiuta ..."
RispondiEliminaBisognerebbe inserire un "totalmente" dopo la parola "compiuta", o anche sostituirla con "completata", perchè di fatto un po' di grosse aziende statali le privatizzarono negli anni '90, vedi l'attuale ILVA e "meravigliosi risultati" dettati dall'etica "privata" del terzo tipo.
"Soprattutto occorre che la politica ritorni ad essere espressione del controllo popolare sugli abusi del potere rappresentato solo dal profitto." ... "Resistenza che non è di pochi ma dell'Italia intera."
Auspicio ottimista del "controllo popolare" a parte (quasi mai verificatosi nell'ultimo secolo, eccetto, se non ricordo male ed in piccola parte, in seguito alla reazione svedese degli anni '20 - '30 scaturita dai soliti tentativi di attacco allo stato sociale), bisognerebbe capire se l'Italia è ancora solo "un'espressione geografica" o se ha ancora meno significato di quando quella frase fu pronunciata.
Oltre a questo bisognerebbe non solo capire i meccanismi usati dal sistema per raggiungere i suoi scopi ma anche quali siano questi scopi.
Spesso si crede di identificare lo scopo principale nel profitto o, ancor meglio, nell'acquisizione del potere assoluto ("con la grande P rampante che significa profitto e potere") ma in questo processo di analisi bisognerebbe sempre lasciare spazio al dubbio che essi siano solo dei mezzi per fare qualcos'altro ancora.
Cosa possa essere questo eventuale "altro" non si sa, al massimo si possono fare delle ipotesi (come per tutto il resto d'altronde).
Circa le illusioni sulla politica ed i politici basterebbe prendere atto del fatto che gli elettori (al 99.9%) NON conoscono a fondo gli eleggendi per nomina partitica, ovvero non sanno chi possano veramente essere quelli che tanto nobilmente si propongono alle masse "scendendo in campo" per occupare cariche dal sindaco in su; soprattutto non conoscono le relazioni che legano tali persone ad altre (gli amici degli amici).
Il fatto che la gente non reagisca più di tanto è dovuto a molti fattori: si va dalla semplice ignoranza, alle tre leggi della robotica, fino all'evidenza dell'intrinseco funzionamento della struttura gerarchica (stratificata in parecchi livelli) del sistema di potere, ragion per cui, giunti a questo punto, reagire significherebbe diventare non solo "euroscettici", ovvero dei pericolosi soggetti eversivi, ma anche "italoscettici" nei confronti del 95% della classe dirigenziale medio-alta.
A proposito, circa l'immigrazione, esponenti del governo, negli ultimi mesi, hanno fatto o condiviso più volte la seguente affermazione:
RispondiElimina"vogliamo dare una nuova identità all'Italia"
... che, pensando male, potrebbe essere tradotto in: "via quei rompiballe di italiani", diluiamoli con elementi preoccupati essenzialmente del soddisfacimenti dei bisogni di base e null'altro (certo, se continuano ad arrivare "geni" come quello che ha acceso il fuoco nel barcone poi affondato, siamo a posto ... però se hanno pagato 1000 stramaledetti Euro a testa rientrano nella categoria del "pecunia non olet", dato che l'importante è pagare, non importa come).
In breve gli altri vari perchè sono facilmente intuibili; oltre alla spietata competizione in ambito sociale e lavorativo c'è anche quello che meno omogenea (dal punto di vista socio-culturale) è una popolazione, meno compatte sono le sue reazioni e di conseguenza più facilmente manipolabile diventa; ci potrebbero essere anche molte altre motivazioni ma per ora le tralasciamo.
Le sperimentazioni in tal senso sono probabilmente iniziate già in epoca romana dai soliti noti ed in ambito "schiavistico", quindi la domanda è: in Italia c'è o non c'è un popolo e soprattutto è sufficientemente consapevole di quanto sta realmente avvenendo ?
A proposito, è il sistema stesso che genera le cause (guerre, dittature, crisi economiche, ecc.) che spingono all'emigrazione di massa ed il motivo vero / principale spesso potrebbe non essere nemmeno di tipo economico. :-)
Per la gioia del "popolo piddino" (frutto di strani incroci, dato che su leggine varie, modifichine alla Costituzione ed altre cosette alquanto spinte attuate in particolare negli ultimi diciotto mesi, senza contare quelli ancora in corso di attuazione, nella sostanza non ha osato, non osa e soprattutto non oserà dissentire in alcun modo, salve le solite inutili e sparute mormorazioni di fondo) rispolveriamo un po' le "disinteressate opinioni" degli antichi (che ovviamente valgono anche per lui):
"Dicite, judicii quid habet plebicula veri ?"
"Est vulgus ad deteriora promptum".
"Multitudo ex incertissimo sumit animus".
"Panem et circenses".
"Populus est non omnis hominum coetus quoque modo congregatus, sed coetus multitudinis juris consensus et utilitatis communione sociatus".
L'ultima opinione è forse la più seria ma non è "politically correct" (e chi se ne frega).
Insomma, da quanto sopra riportato, si evince che, secondo i giudizi degli antichi, l'informe accozzaglia italiana (che diventerà sempre più accozzaglia in quanto così si vuole nelle alte sfere non da oggi ma da secoli e secoli) si prenderà, con ogni probabilità, l'intero "travone" che continuerà ad arrivare nel prossimo futuro.