venerdì 14 novembre 2014

Il tallone d'Achilli. La sinistra e le resistenze


L'intelligencjia di sinistra rappresenta un fenomenale serbatoio di case studies di psicologia dinamica. Osservarne il comportamento in condizioni di stress, come abbiamo la fortuna di poter fare in questo periodo storico, è illuminante. Lo stress allenta alcune difese, ne amplifica altre, attiva i meccanismi di difesa ed emergono tutte le tonalità particolari (isterica, ossessiva, narcisistica e masochistica) delle resistenze di quella che Wilhelm Reich chiamava corazza caratteriale. Corazza che mantiene l'Io attaccato alla malattia ed esprime la resistenza alla guarigione, al cambiamento, all'ammissione dei propri errori (nel caso della buona fede) e/o del proprio tradimento (nel caso della colpevolezza per alcune scelte scellerate), con il conseguente rifiuto nevrotico dell'unica soluzione possibile al problema, nel qui ed ora; ovvero un'inevitabile rottura con il  passato ed il suo superamento.
Lo stress post-traumatico da shock sistemico però elicita anche le risposte forse più interessanti per l'osservatore. Quelle che provengono incontrollate dal lato oscuro, quello più profondo della deriva dissociativa, la scissione psicotica del "mamma, cos'hai fatto!" dei Norman Bates de sinistra, ovvero della negazione allucinatoria dell'essere responsabili dei propri fatali errori e complicità e della proiezione della colpa sugli altri: in primis sugli oggetti sui quali agire l'anti-ismo rituale (su Berlusconi prima, oggi su Grillo) e il primadoveravatismo.

Lo spunto per queste riflessioni è un articolo su "Politica  e Economia", una sorta di incontro leopardiano tra un venditore di almanacchi anni '60 tipo Lotta Comunista, Riccardo Achilli e un viaggiatore, Sergio Cesaratto.
Stanno discutendo, come perfino a sinistra sono ormai costretti dall'emergenza a fare, di uscita dalla trappola dell'eurozona. Trascrivo il punto di vista di Achilli - rimandandovi al testo originale per le risposte fin troppo signorili ma assai puntuali di Cesaratto - perché è un sunto perfetto di cosa è la forma mentis e tutto lo spettro patologico, dalla nevrosi alla sociopatia, di quella che ancora chiamiamo sinistra perché è giusto chiamare i carnefici con il loro nome. Sono meravigliosi i compagni perché parlano come sotto siero della verità, senza pudore e senza vergogna, in un perfetto stream of unconsciousness.

Premette Achilli:
"A mio parere l'idea di fuoriuscita dall'euro non è praticabile, non solo per motivi economici (isolandosi dai mercati finanziari prima o poi si paga pegno, ed i controlli sui flussi di capitale possono essere fatti per un periodo breve, pena lo strangolamento per autarchia) ma soprattutto per motivi politici (torneremmo all'Europa degli Stati nazione in competizione commerciale, in un periodo di grave crisi economica, e la risposta nord europea alla svalutazione competitiva mediterranea sarebbe quella di barriere protezionistiche di vario genere. Le conseguenze in termini di tensioni geo politiche sarebbero evidenti, e tornare a Napoleone III contro Bismarck mi sembra un pochino pericoloso). Di uscita ordinata e concordata nemmeno a parlarne. Non ci sono le condizioni politiche, a meno di sterminare l'intero establishment politico ed economico europeo."
Niente di nuovo. Qui agisce la regressione ad infante soggetto alla pedagogia nera luterana così ben introiettata come Super-Io dai volonterosi seguaci del neopaternalismo con il ditino alzato dei padroni europei e propagandato 24h24 dai loro spin mediatici. Se non fai le riforme, ovvero i compiti, starai un mese senza cartoni. Siete cialtroni, fannulloni (ovvero improduttivi), ladri e vi masturbate troppo.
Avete notato che le scenette "satiriche" accessorie dei talk show dei famigli del ministero della propaganda, come quest'ultimo dedicato alla Renzijugendsono tutte improntate all'autorazzismo ed all'inoculazione dell'autocommiserazione? Faccio notare tra parentesi che, secondo la tradizione classica, l'oggetto della satira è sempre il potente, mai il sottoposto. Ridere del greco impoverito e del giovane disoccupato (disoccupato, s'intende, perché non ha voglia di lavorare, difetto abbastanza diffuso in Italia ma sicuramente non da generalizzare con i metodi subdoli dell'odioso stereotipo razzista) non è satira, è sberleffo. Il ricco che sbeffeggia la disgrazia del povero non è satira. E il servo che sbeffeggia la disgrazia del povero per conto del ricco è un infame.

L'Italiano e il Greco vengono pseudospeciati, rattizzati e considerati portatori di peste in quanto espressioni del concetto di nazionalismo, forse il principale oggetto fobico della sinistra di cui il fascismo diventa solo l'epifenomeno. Tutto ciò che è utile a combattere il nazionalismo è accettabile, perfino il più bieco e neoaristocratico nonché ultracapitalistico progetto di regressione del modo di produzione da industriale a schiavistico quale quello in atto in Europa e nel mondo. Per un fatale equivoco storico, la globalizzazione e la sua tendenza all'omologazione attraverso la destrutturazione delle diverse culture ed identità viene vista dalla sinistra, attraverso il prisma fobico dell'avversione per il nazionalismo, come incarnazione ultima dell'ideale internazionalista. Il meticciato e il caos etico dell'ideologia gender sono imposti dall'aristocrazia come feticci e parodie di valori, propagandati dal paneuropeismo avanguardia della dittatura delle multinazionali che, dopo essersene servito come strumento di conquista del continente, spazzerà via per ultimo il fin troppo molesto e nefasto nazionalismo tedesco, vengono scambiati dal frame di sinistra come ugualitarismo (figuriamoci!), antirazzismo e, appunto, internazionalismo.
Di questa cecità antinazionalista e dell'equivoco internazionalista è logica conseguenza l'apologia della sudditanza:
"Ciò premesso, nel breve periodo abbiamo due alternative: Renzi con qualche grado di libertà (premesso che comunque la sovranità economica nazionale non esiste più almeno dal 2011) cioè Renzi che, entro alcuni limiti, può scegliere il "come" raggiungere obiettivi eterodeterminati, oppure Renzi commissariato, cioè Renzi che non può nemmeno avere un minimo di voce in capitolo sul come raggiungere questi obiettivi prefissati dall'Europa.
Ebbene, io scelgo il Renzi commissariato per tre motivi:
a) perché guida un manipolo di incapaci, incompetenti e cialtroni. Lo vediamo dalla qualità delle politiche economiche scelte, dalla "fantasia" sulle coperture finanziare dei provvedimenti, dall'assenza di una sia pur minima idea generale del Paese, da riforme istituzionali (ad iniziare dalla riforma Delrio sulle province) assolutamente scombinate e pericolose;
b) perché, dato che le riforme istituzionali interessano marginalmente l'Europa, e ingorgano il Parlamento, c'è la speranza che un commissariamento porti le riforme istituzionali su un binario morto. Salviamo il salvabile. Non possiamo salvare l'economia e la società dall'euro-trappola, perlomeno cerchiamo di salvare le istituzioni della democrazia, in attesa di tempi migliori;c) perché la limitata autonomia di Renzi passa per il tramite di un accordo con FI, in cui quest'ultima entrerà organicamente dentro il Governo. Ed il negoziato, per chi non se ne è accorto, è già partito. Personalmente, ritengo che una futura riscossa del Paese passi anche da fattori civili e morali. Un condannato per un reato socialmente odioso come l'evasione fiscale non può tornare a dettare l'agenda di governo del Paese. I partigiani vinsero la loro guerra morale nel Paese perché mostrano una superiorità culturale ed etica rispetto alla meschinità piccolo borghese del fascismo...

(Scusate, interrompo, avete sentito la scossa di terremoto? Gli esperti di fracking dovrebbero pensare di usare questo tipo di oscenità dirompenti per fratturare lo scisto. Potrebbe essere assai conveniente.)

Il senso è questo: noi della sinistra ci facciamo incantare dalle sirene dell'ultraliberismo (mai che qualcuno di questi compagni ci spieghi anche PERCHE'); applichiamo le shock therapies eterodirette poi, quando un paese è distrutto pretendiamo ancora di governare perché i veri principi della sinistra non muoiono con la sinistra potenzialmente ridotta a percentuali da albumina dalla furia popolare.
E quali diavolo sarebbero i fattori civili e morali?
Di solito, quando maggiormente rischia di essere scoperta nel suo gioco sporco al servizio del Capitale, tanto più la sinistra ripiega dall'economico al "privato" e smania di egualitarismo, irrora il buonismo, bercia di cosmetica dei diritti civili, pratica il femminismo lisergico e si erge a paladina dell'antirazzismo ed antifascismo, mentre ovviamente difende l'indotto legato all'industria dell'emigrazione. Più dà dei razzisti e fascisti ad altri, più si sta comportando in modo razzista e fascista contro i suoi stessi simpatizzanti ed elettori e più deve mettere in atto come difese la sublimazione e la formazione reattiva. Facilmente si cade nel ridicolo. Stamattina il Fatto Quotidiano titolava, a proposito dei disordini di Tor Sapienza, nati dal solito esperimento di etologia applicata alla convivenza tra cittadini: "LO STATO SI ARRENDE AI FASCISTI". Il Fatto, non il Rude Pravo.

Tornando al pelide Achilli, ed agli infiniti lutti addotti agli achei dall'Europa. Dall'impasse si esce affidandoci alla Troika, ovvero al più bieco e transuranico potere capitalistico. Tanto più che, commissariandoci, se non ci fanno il mazzo tanto, c'è perfino la possibilità che ci scappi la rivoluzione proletaria:
"Viceversa, è possibile che un completo commissariamento di Renzi stimoli una riscossa patriottica in un popolo depresso e incapace di reazione, ed inoltre lo metta finalmente di fronte alla miseria, allo squallore, alla cialtronaggine tecnica, politica ed umana della sua classe dirigente.
Dopodiché è vero che non si può lanciare il "W la Trojka" come slogan politico. Sarebbe un suicidio politico, di consenso, ecc. ecc. Ma fortunatamente, per quanto mi riguarda, non ho l'obiettivo di prendere voti, quindi cerco di ragionare con la mia testa, liberamente. Quello che però reputo pericoloso, e sbagliato, è difendere un feticcio di sovranità nazionale che non esiste più, il che riviene a difendere la diarchia Renzi/Berlusconi, che sarà inevitabilmente benedetta da Napolitano.
Se poi mi si convince che esiste un'altra strada, praticabile e non onirica, ovviamente sarò ben contento di seguirla."
Questo è il passaggio più dissociato ed allucinatorio perché, oltre alla contraddizione dell'uso del termine "patriottico", che l'autore dovrebbe riconoscere come reflusso fascista e nazionalista ma che gli è evidentemente scappato per un'improvvisa incontinenza sfinterica, ancora una volta parla di quella "classe dirigente" come se non fosse quella del partito, delle partecipate e delle cooperative rosse. Qui, di solito scatta una tipica negazione: "Ma il PD non è la sinistra!"

Perché Achilli non è capace di indignarsi per l'ormai certo golpe del 2011 e considera un fatto normale la perdita di sovranità che in fondo è anche la sua, per non parlare dell'incomprensibile alleanza di governo della sinistra con il condannato per evasione fiscale? Chi sono gli incompetenti e cialtroni di cui parla se non coloro che sono stati scelti da Renzi, il segretario del maggiore partito della sinistra scelto dal popolo dei militanti del partito della sinistra? Un'altra possibile tipica negazione a questo punto sarebbe: "Ma quella non è la vera sinistra!

Non è forse la pellaccia del serpentone metamorfico sparsa per tutto il paese, non è il partito che impone le azdore di fila con l'obbligo del non capire un cazzo nei posti altrimenti riservati agli esperti di economia (quantunque, sentiti certi economisti) a stringere nelle sue spire il collo della nostra economia? Quello che non vede l'ora di deindustrializzare il paese come nemmeno la Thatcher per l'interesse della finanza in cambio della possibilità di divertirsi un po' con l'odiata borghesia con il pungolo della patrimoniale?

Perché non è possibile uscire dall'eurotrappola se non sottomettendosi ai neo-schiavisti del TTIP ed alle loro Hartztruppen, il che pare un'obiettiva assurdità?

Che sia un problema esclusivamente ideologico? Forse se non avesse passato il suo tempo, come gran parte di coloro che si rifanno ad una visione agorafobica e manicomiale del marxismo, ad aver paura di essere condannato come  piccolo-borghese, idealista e fascista e di ricevere la riprovazione di un proletario inesistente e fantasmatico, per citare Costanzo Preve, Achilli si renderebbe conto della colossale cantonata presa dalla sinistra continentale nei confronti del progetto paneuropeo reazionario mascherato da Stati Uniti d'Europa e del potenziale rivoluzionario rappresentato dal concetto di riscossa nazionale attivata dalla solita vecchia coscienza infelice borghese. Qualcuno a sinistra comincia ad uscire dal torpore, comincia a capire e a vedere l'errore. Sono ancora pochi ma ci sono.
Il paraocchi dell'ortodossia, quindi? Attenzione, nel paragrafo citato c'è anche un'importante e forse involontaria confessione che rende il quadro generale assai grave:

"Dopodiché è vero che non si può lanciare il "W la Trojka" come slogan politico. Sarebbe un suicidio politico, di consenso, ecc. ecc. "
Allora perdio lo sanno che la Troika non porta niente di buono. Lo sanno che sarà un massacro. Allora ci fanno. Probabilmente, se l'inferenza non è troppo azzardata, lo sapevano anche quando ci hanno portato nell'eurozona, che sarebbe stato un massacro. Hanno allegramente ingannato il loro stesso elettorato, perché altrimenti, se gli avessero raccontato la verità, non li avrebbero votati.
Leggiamo cosa dice Achilli in chiusura dell'articolo, ovvero la piena confessione:
"In Uruguay, dove la sinistra vince sempre, fanno programmi elettorali da 200 pagine e sintesi "pa' el pueblo" di 2 pagine. Perché lo fanno? Perché sono cretini e autolesionisti? Soffrono di grafomania? No. Perché da un lato bisogna avere un documento analitico che approfondisce le questioni, per i rapporti con gli addetti ai lavori e con gli intellettuali, ed anche perché il documento di approfondimento serve a chiarire a sé stessi cosa intendono fare, entro quali compatibilità e come, e dall'altro lato serve il documentino divulgativo, semplice e sintetico, che spieghi all'operaio agricolo della Pampa perché deve votare a sinistra."
Ecco la chiave: il potere. Ecco la prova del tradimento. I trenta denari. 
In un altro articolo, dedicato all'Ungheria di Orbán, nell'ottica della solita ossessione antinazionalistica, Achilli chiude il cerchio: 

"In fondo, l'insegnamento più importante che Orbán può dare alla sinistra è che non si risolve niente con il nazionalismo, il fiorino al posto dell'euro, la Banca Centrale a Budapest piuttosto che a Francoforte. Rimane, assolutamente primaria, la lotta di classe, per sconfiggere ogni tipo di destra, sia essa oligarchico-liberista o populista."

Nevrotici si, pazzi anche, ma mica scemi. Forse bisogna accettare passivamente il commissariamento e la gang bang anale con 20 multinazionali, giusto per parafrasare l'ideologa di riferimento, perché l'alternativa significherebbe per la sinistra perdere l'unica cosa che brama, ovvero il potere? Potere che ritiene le spetti di diritto in quanto erede di quella presunta superiorità culturale ed etica che attribuisce ai partigiani, sorta di cavalierato a cui è stato affidato il Sacro Graal del socialismo e la cui mitologia serve da sempre, assieme alla nuova retorica dell'indifferenziazione di identità, a nascondere le proprie malefatte?
Non il bene del popolo, non la sua emancipazione, non il patriottismo che Mao considerava non sono necessario ma auspicabile, ma il POTERE che, all'occorrenza, può agire neall'interesse del nemico storico in cambio del suo mantenimento. E al contadino, uruguagio o italiano che sia, non far sapere.


16 commenti:

  1. Anonimo18:40

    Il pensiero elitario paternalistico truffaldino è comune sia alla "Sinistra", che i "Liberali europeisti", e infine anche nelle frange più abiette del pensiero politico come i "noeuro desinistra" che schifano la Lega e-o i "razzisti" di Tor Borgata.

    In tutti trapela il disgusto per la plebaglia ignorante che è il demos, ognuno di essi portatori di ultima istanza del Pensiero che è alieno e ontologgicamente supremo su qualsiasi volontà popolare.

    Chiarella Benettazzi in Petrajo

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    1. Il paternalismo è un pensiero comune a tutti i regimi che rifuggono il confronto con possibili antagonisti che potrebbero mettere a repentaglio la loro posizione di potere/egemonia. Comunisti, liberisti, fascisti. Tutti uguali sono e infatti, sono usi, codesti "signori", prendere uno di questi "treni ideologici" a dispozione per consolidare la loro posizione di privilegio (leggasi, a titolo di esempio la biografia di Napolitano, tra i tanti)

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    2. Anonimo10:18

      Sì ma hanno rotto il c****.

      Ps: era Tor Sapienza scusate


      Chiarella Benettazzi in Petrajo

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  2. Anonimo18:41

    Grazie Barbara!! Post semplicemente ILLUMINANTE!


    Zugzwuang

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  3. hai una cultura enorme, grande fantasia e un ottimo stile.... dovresti davvero scrivere qualche romanzo...

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  4. Anonimo20:28

    La domanda sul sadismo che ti ho fatto nel tuo post precedente a questo, mi è nata leggendo la notizia della ennesima richiesta della Troika alla Grecia, di tagliare ancora salari, pensioni e di procedere ancora con licenziamenti. Da cui sono nate le proteste di ieri ad Atene totalmente ignorate dai media mainstream ma visibili in rete con dei filmati.

    Sono sgomento, non mi capacito come si possano ancora chiedere ad un popolo simili sacrifici, ulteriori umiliazioni, distruzioni. Ad un certo punto mi sono detto: ma questi sono dei sadici. Mi sono dato questa spiegazione. Perché non ci vedo nulla di umanamente razionale nella distruzione di un popolo in tempo di pace. O forse trasformare la Grecia in un laboratorio dove sperimentare nuove forme sadiche di economia, è la nuova frontiera di questi novelli Marchese De Sade libberisti.

    Ora però leggo da questo tuo post che anche un "compagno" spera che qui arrivi la Troika in nome di un vacuo e fumoso internazionalismo ( liberista). Ed è pronto a sacrificare il suo paese e il suo popolo per questo scopo. Ormai il problema è psicanalitico.


    Zugzwuang

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    1. Non so se lo hai visto, ma io di questi tempi penso spesso a "Salò" di Pasolini.

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  5. Anonimo20:54

    Tanto per capirci del perchè parlo di SADISMO


    http://linkis.com/lantidiplomatico.it/gWyq0


    Zugzwuang

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  6. Sbotti che il Partito di Destra non è la sinistra e che quella non è la vera sinistra. È proprio così. Quello è per quasi tutti partito di sinistra perché pochi si sono accorti che sul grembiule rosa gli schizzi di sangue si notano meno (cit.). Quella non è la vera sinistra perché, semplicemente non è più definita e, pertanto, non può esistere. È nata, semplicemente, da liberte egalite fraternite , è cresciuta, è ibernata. Va riportata a temperatura fisiologica.
    I marxisti dell'Illinois non lo faranno di sicuro perché sei la godono un mondo con gli aggettivi (sinistra tradizionale, sinistra antiliberista, sinistra radicale,... con o senza virgolette) e, soprattutto, non hanno idea di cosa possa essere (e forse nemmeno di cosa sia stata). Non c'è nessun altro (se mi sbaglio si mostri)
    Anche questo tocca a noi : se lo vogliamo ce lo dobbiamo fare da soli. Bagnai ha sdoganato ECON 101 (e sviluppato una coscienza critica non solo per sé ). Il passo successivo consiste nella definizione di un concetto di sinistra che sia adeguato strumento di lavoro per una tale coscienza.
    È anche l'unica possibilità di sostituire i partiti decotti nella pentola di Bateson.

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  7. Buongiorno.

    Eccellente e condivisibile analisi storico-genetica dei fondamenti della sinistra attuale, soprattutto dei suoi vertici rappresentativi e dei suoi intellettuali. Due piccole prove in tempo quasi reale della giustezza delle sue interpretazioni: http://temi.repubblica.it/micromega-online/tor-sapienza-la-violenza-razzista-spacciata-per-%E2%80%9Cguerra-tra-poveri%E2%80%9D/, e http://blog-Micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/11/12/alessandro-robecchi-le-paure-sono-come-le-ciliegie-una-tira-l%E2%80%99altra-salvini-le-raccatta/. Cosa ci dicono questi due pezzi? Che ci sono sempre i fascisti, i razzisti, e similia, dietro i conflitti e il disagio. Una versione laicizzata dello spirito maligno. Torquemada al posto di Marx. Mai che ci si prenda la propria parte di responsabilità. Ci si erge sempre e soltanto a giudici, non si sa bene in base a quali autorità e superiorità morali ed intellettuali. Le motivazioni addotte del male sono tra l’infantile e lo stereotipo: a Tor Sapienza ci stanno infiltrazioni del fascio, Salvini è un razzista che specula sulle paure e le difficoltà della gente, il tutto condito da una spruzzata di casapound, che non guasta mai. Demonologia, non analisi sociale e politica. Il che, ovviamente, comporta si può tacere che a Tor Sapienza, e non solo lì, stanno nella merda a causa di politiche economiche e sociali folli avallate toto corde dalla sinistra, e che le paure e le difficoltà si devono alle medesime cause.

    D’altronde, quando adori gente come Monti, inneggi alla Ue e all’Eurozona, grufoli nell’austerity e interpreti la realtà a rovescio, e poi accade l’inevitabile patatrac, se perseveri nella cecità non hai altra via per cavartela che il salto nell’imponderabile: il raccolto è misero mica perché sono state razziate le scorte dei contadini, con i baroni e i conti a far da spettatori in cambio di una grassa parte della rapina, no, quando mai, ma perché i contadini, traviati dal principe della menzogna, si sono trastullati e non hanno seminato, quindi bisogna riportarli all’ordine e punirli. Questa in sintesi, la chiave d’interpretazione degli eventi da parte della sinistra: ma che bella modernità, o post-modernità. Fece davvero ottima cosa Preve – che fu pure dirigente di Democrazia Proletaria – a mollare la sinistra – quel che stava diventando - qualche lustro fa. Ovviamente, gli hanno dato del rossobruno, se non peggio: reagiscono allo stesso modo nei confronti di qualsiasi stimolo disturbante. Ben addestrati come i cani di Pavlov, complimenti. Peraltro, confesso che questa rigidità mentale suscita anche un po’ di invidia: non si è afflitti, neanche un po’, dal gravoso fardello del pensiero: a novant’anni si ha l’espressione incantata e la pelle liscia di un poppante. Meglio dell’elisir di eterna giovinezza.

    Comunque, bisogna avere nell’anima veramente un complesso di colpa grande quanto l’Everest per non avere la forza di prenderne atto. Norman Bates, in confronto, era un dilettante, un artigiano del male. I suoi emuli e successori sono professionisti che lo producono in serie e su grande scala.

    Saluti.

    Bruno Di Prisco.

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  8. Anonimo10:12

    leggere qui é equivalente ad una buona analisi di una malattia manca la cura anche se si é capito un "segreto" quando leggo "ripiega su de stessa". la cura credo sia proprio li : abbattere i loro fondameentali sul quale hanno sempre edificato il nulla. impedirgli la paternita mediatica di tutto quello che si accaparrano per poi ricostruirsi immigrazione diritti sociali lavoro e favorire le piu o meno spontanee manifestazioni di madsa senza colore vedi occupazione carrara e nel farlo evitare ogni sorta di identificazione anche quelle sinfacali niente bandiere ne portavoci ne magliette solo masse non identificabili ma numericamente misurabili come moltitudini contro e mai dialoganti .

    RispondiElimina
  9. Anonimo11:52

    Impeccabile e puntuale come sempre la tua analisi, Barbara.

    Per quanto mi riguarda non mi stupisco degli atteggiamenti di questa sinistra, che tutti li comprende, a partire dal pd per finire al sel e frattaglie varie, compresa la mummia imbalsamata di rifondazione.

    Ho l'età per ricordarmi perfettamente del pci, e vi dico che questi sinistrati sono null'altro che i discendenti diretti, figli e nipoti di quel partito antiitaliano, traditore del suo popolo e venduto, all'epoca, all'Unione Sovietica, che appoggiavano incondizionatamente, senza nessun ragionamento, senza nessuno spirito critico, col paraocchi peggio dei cavalli, che peraltro sono animali nobilissimi, a differenza loro.

    Se ci fosse stata l'invasione sovietica dalla famigerata soglia di Gorizia, (ve la ricordate?) sarebbero stati in prima fila ad applaudire e a portare fiori e dolciumi, da bravi lacchè e odiatori del loro popolo, che disprezzano
    profondamente, sulla scia del loro cosiddetto migliore, il Togliatti Palmiro, che aveva preso la cittadinanza sovietica.
    Fosse almeno rimasto là, nel 1945!

    Ora non è cambiato nulla, solo che all'URSS hanno sostituito l'UE, il nuovo paradiso in terra, più perfido e diabolico del primo.

    E' la stessa gente che a Roma sbraita contro la nuova metro C non per i ritardi nella costruzione, non per i costi aumentati (e qui un pò di ragione ce l'avrebbero) non per la salvaguardia dei monumenti (che non sono in pericolo ma di cui a loro comunque non frega un cavolo) ma perchè abitano tutti in centro e la metro C gli scaricherà sotto le loro lussuose magioni il popolo della Casilina, questi straccioni che secondo loro debbono continuare a schiattare nel traffico di quella consolare che, vi assicuro, in certi orari è un vero inferno di lamiere.

    Non sono esseri umani, capaci di compassione ( cum patire, condividere gli stessi sentimenti) e di empatia, sono androidi senza coscienza e umanità.

    Del resto, basta guardarli in faccia e sentirli parlare.

    Cornelia
    .

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  10. Anonimo01:13

    "Dopodiche' è vero non si può lanciare il W la Troika come slogan politico.Sarebbe un suicidio politico,di consenso,ecc.ecc.".Siamo così sicuri?Gli oligarchi multinazionali riuniti nella Troika spadroneggiano sicuri dell'impunità dal novembre 2011,CON IL CONSENSO DELLA MAGGIORANZA di questo paese,purtroppo.Sono all'opera da diversi anni senza incontrare il benchè minimo ostacolo.Di cosa parla il redattore di Bandiera Rossa che risponde al nome di Riccardo Achilli?In quale fantasmagorìa è piombato il suddetto?La maggioranza di questo paese si è SEMPRE storicamente affidata all'uomo forte di turno,figuriamoci se non si spellerebbe le mani per i "salvatori venuti da lontano".Luciano

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  11. Prima votano PD, poi si incazzano. Il tipico elettore PD. Santo dio che deficienza.
    avanti così piddddini

    Sicuramente anche qui daranno la colpa alla Lega o a Berlusconi.

    Sembra proprio che la Lega sia l'unico partito votabile in italia.

    Fare entrare tutti sti migranti, senza un piano, senza un organizazione è senza posti di collocamento è solamente criminale.

    ISpagnoli fanno i cazzi loro in italia c'è il "C'È LO CHIEDE L'EUROPA"
    poi andare a piagnuccolare a brüssel, ma questi non si vegognano.

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  12. Fabio Santoni11:05

    Certe cose non sei sola a sentirle, ma come le sai dire te...

    Nessuno, peraltro, ha mai visto il TTIP come un "gang bang anale con 20 multinazionali", oggi è di questo che ti ringrazio!

    RispondiElimina

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