martedì 8 gennaio 2008

Viva Sarkozero!

Càpita, in un 8 Nevoso di un anno qualunque del nuovo millennio, che un presidente francese considerato di destra annunci, tra i programmi del suo governo per quest’anno, una riforma del servizio pubblico televisivo talmente giacobina che da noi nemmeno il Partito Marxista Leninista sarebbe riuscito a concepire.

Nicolas Sarkozy ha parlato di molte cose nella conferenza stampa all'Eliseo, tra l’altro di togliere il limite delle 35 ore lavorative settimanali, un baluardo del socialismo francese ma a noi italiani ha colpito come una sprangata in piena fronte l’idea di - udite udite, eliminare del tutto la pubblicità dai canali televisivi pubblici grazie all’istituzione di - sogno o son desta?, una nuova tassa a carico delle emittenti private.

Audiovisuel public. Nicolas Sarkozy a annoncé le lancement d'une réflexion sur la suppression totale de la publicité sur les chaînes de télévision publiques. Ces chaînes publiques "pourraient être financées par une taxe sur les recettes publicitaires accrue des chaînes privées et une taxe infinitésimale sur les chiffres d'affaires des nouveaux moyens de communication comme l'accès à Internet ou la téléphonie mobile", a-t-il dit. (Da “Le Monde” )
In pratica, le Mediaset d’oltralpe, che però non hanno certo la potenza di fuoco della nostra, sarebbero costrette a pagare una tassa sui ricavi che trarrebbero dall’esclusività sulla pubblicità televisiva. Non solo ma questa tassa andrebbe a finanziare i canali televisivi pubblici che sarebbero foraggiati anche da tasse infinitesimali sui ricavi degli accessi ad Internet e della telefonia mobile.

Pensate che una cosa del genere sarebbe anche solo concepibile in Italia? Riuscite ad immaginare il casino che scoppierebbe se un governo italiano annunciasse una riforma del genere, con i pianti di Confalonieri e le accuse di attacco al cuore del profitto?
Fate fatica? Avete ragione, infatti il TG1, di fronte all’inconcepibile ha aggiustato il tiro e ha rimodellato la notizia, edulcorandola nel caso Berlusconi si fosse trovato per disgrazia davanti al televisore.

Hanno presentato la conferenza stampa odierna di Sarkozy, della quale si parla in tutti i media francesi per i contenuti politici, partendo da Carla Bruni e dalle ciaccole da parrucchiere. Dopo aver parlato di Carla Bruni ed aver proseguito con le ipotesi di un matrimonio con Carla Bruni, prima di arrivare alla domanda se sposerà Carla Bruni hanno riferito della cosa delle 35 ore e poi, dulcis in fundo, hanno detto che sarà tolta la pubblicità dalla tv pubblica e che immediatamente le azioni delle tv private sono salite alle stelle (per far finta che si trattasse di una proposta liberista). Stop. Nessun cenno alla tassa ai privati per sostenere il servizio pubblico.
Questo per chi non avesse ancora capito da che parte sta il servizio pubblico radiotelevisivo italiano.

E i politici italiani come hanno reagito alla notizia? Qualche timido segno dal Ministro Gentiloni che si è detto d’accordo, così come il PD e Rifondazione Comunista che però si lascia tentare dalla supercazzola prematurata: “bisogna evitare il rischio di trasformare la Rai in un servizio marginale, autoreferenziale e privo di qualunque rapporto con la dimensione dell'ascolto e della qualità'''.
Forza Italia evidentemente ha qualche difficoltà con la lingua francese: “''la RAI oggi svolge sempre meno il ruolo di pubblico servizio e opera in un regime di concorrenza sleale con le televisioni private, raccogliendo pubblicità pur usufruendo di un cospicuo canone''.
Benedetto della Vedova, dei Riformatori liberali e deputato di FI, plaude al presidente francese ma esclude che il suo"modello" sia esportabile in Italia. Già, mica fessi noi.
Commovente l’ex ministro Gasparri: ''Il rischio di questa ipotesi - dice - e' che possa ingenerare un aumento del costo dei prodotti. Se la pubblicita' sulle televisioni commerciali costasse di piu', alla fine sarebbero i consumatori ad essere penalizzarli''. Volete voi togliere il Mulino Bianco ai bambini? Giammai!
Ma l’Oscar va senz’altro al consigliere d’amministrazione RAI Rognoni che, pur sottolineando che la pubblicità trasmessa e' troppa, afferma che ''pensare di eliminarla tutta mi sembra un'esagerazione. Se la togliessimo tutta avremmo una tv pubblica piu' povera nelle casse e nell'offerta''. Quindi, se ''vogliamo ridurla, aumentiamo il canone, come avviene praticamente in tutta Europa''.
Ecco, l’idea che Berlusconi possa essere tassato per finanziare l’azienda di cui lui è consigliere non gli passa manco p’a capa.

15 commenti:

  1. Io mi accontenterei anche di un ritorno al numero di pubblicità di qualche anno fa... Sono realistico...

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  2. Letta la preghiera agli anonimi e smaltita la risata come ogni volta - sai sono ancora novizia qui - aspetta ho le lacrime agli occhi..

    allora se trovi dov'è la Francia dimmelo che scappiamo insieme.

    sì, fanno schifo anche se come comici sono tutti eccellenti.

    ma ormai ci hanno preso per fessi, io ho un sogno: dimostrargli che non lo siamo.

    Ciao.

    crì

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  3. Guarda, ci stavo per fare un post sopra....

    Il fatto del tg1 non l'avevo notato.
    Comunque... per soffrire ancora di più, teniamo ferma in mente due gloriose immagini: il programma dell'Unione (la legge sul conflitto di interessi etc.) e Violante che ALLA CAMERA (non al cesso, alla Camera!) piagnucola verso Forza Italia che "come ben sa Berlusconi" gli devono l'inerzia volontaria e concordata sulla situazione Mediaset.

    Vive la revolutuion!

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  4. Ma guarda te cosa tocca fare nella vita: dire bravo ad un francese di destra!

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  5. Anonimo09:18

    ...in italia berlusconi diventerebbe monopolista !!!....le tv private sono tutta roba sua...non ci sarebbe quindi concorrenza e i prezzi per gli spot andrebbero alle stelle anche e sopratutto grazie alla scusa della ''famigerata '' tassa .
    Se per le aziende aumentassero ancora i costi dove pensate che li prendono i soldi

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  6. Che tristezza... anche il realismo del commento di Luposordo. Meno male che c'è ancora qualcuno che fa notare cose che altrimenti passerebbero sotto silenzio.

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  7. Anonimo10:17

    nel frattempo, in italia, si puo' aderire ad utelit... http://www.utelit.it/...

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  8. Anonimo12:03

    Sarebbe possibile ma:
    La RAI dovrebbe ridurre ad un terzo il personale.
    Niente Varietà e niente Concorrenza (solo cultura e informazione)
    Pluralismo vero e reale indipendenza: nessuna spatizione di reti.

    Naturalmente questo in regime di TV digitale con tanti nuovi soggetti sulla scena

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  9. Anonimo18:45

    non guardarlo più il tg1, Lame.
    Nuoce alla salute! Anche se ti fa fare dei post ghignosi

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  10. Io penso più alle trentacinque ore

    Pensatoio

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  11. ...non so come funziona nel resto dell'Italia, ma qui in Brianza il limite delle 35 ore diciamo che non è proprio l'ostacolo più rigido e insormontabile...tra straordinari e trasferte non ci si mette tanto a capire che se uno ha bisogno di lavorare di più per far aumentare la busta paga ne ha tutti i diritti.

    Tassare la pubblicità ??? Basterebbe questa minaccia per farla ridurre, ma dare questi proventi alla televisione pubblica non mi sembra proprio una genialata, almeno non in un'ottica italiana.

    ...per me Sarko e la Bruni dopo un mese divorziano, si accettano scommesse ;)

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  12. @ lupo sordo
    io tornerei a Carosello e basta, figurati. Farei un'eccezione solo per Cippi, lo scoiattolo scoreggione.

    @ cri
    la Francia, è incredibile, è solo là da Ventimiglia...

    @ gg
    hai rievocato uno dei momenti più bassi della sinistra. "Come ben sa Berlusconi, noi non gli toccheremo le televisioni". Che pena...

    @ enzodd
    monopolista lo è già. La prossima tappa è Dio-Padre-Onnipotente.

    @ essential rambles
    compreso quel poveretto che possiede i diritti di trasmettere da anni ma per colpa di Rete4 non può partire.

    @ silent enigma
    ti piacerebbe, eh? Così mi si prosciugherebbe la vena creativa.
    Purtroppo ogni sera ne sfornano una più succulenta dell'altra...

    @ pensatoio
    non so, sicuramente si lavora troppo. Ieri ho fatto 10 ore e mezza, oggi quasi nove filate.
    Istituzionalizzare il riposo sarebbe doveroso ma in una società dominata dal denaro temo sia impossibile. Siamo tutti tesi a farci pagare l'ora in più, siamo degli stakanovisti dello straordinario.

    @ hinoki
    la Pompa non dur.
    (Lo so, è una battuta atroce...)

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  13. Anonimo15:58

    In Italia questa la cataloghiamo nelle cose impossibili insieme alla legge sul conflitto d'interesse e a quelle sui pacs.
    La persona a cui potrebbe saltare in mente una "boiata" del genere sarebbe additata subito subito come filo-castrista senza alcuna possibilità di spiegazioni!!
    IO LA PUBBLICITA' LA ODIO TUTTA, CARTACEA E TELEVISIVA, anche perchè non mi baso su questo per fare le mie compere.

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  14. Anonimo16:00

    Perdonami, l'anonimo precedente sono io Francesca.

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  15. Anonimo16:56

    Ocio! Prima di applaudire pensiamo che così facendo le tv private diventerebbero detentrici esclusive di un mercato.

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