lunedì 5 dicembre 2011

Intervista sulla crisi (seconda parte)


Prosegue l'intervista con Carmenthesister, blogger di Voci dall'estero. La prima parte qui.

Esistono dei responsabili in carne ed ossa della speculazione finanziaria in atto in questi giorni? Pensi che siano dei singoli Gordon Gekko senza scrupoli che agiscono per il proprio particulare o  dei soldati che stanno combattendo la terza guerra mondiale con le armi nuove e non convenzionali dello spread, del rating e dei titoli tossici?

"Gettare la responsabilità su singoli disonesti o su una mancata vigilanza è un modo per sviare l'attenzione dal problema vero. E il problema vero è la leva finanziaria eccessiva.  Le istituzioni finanziarie comprano titoli a rischio perché sono poco costosi e offrono una remunerazione elevata, e addirittura questa esposizione anche a lungo termine è finanziata da pronti contro termine a breve scadenza, che costano poco, e sono ottenuti dando a garanzia i titoli tossici stessi che con questi soldi vengono acquistati! Sembra contorto, ma la legge permette queste cose, che provocano grave instabilità."

L'euro è veramente in pericolo? Gli stability bond (quelli che sentiamo chiamare anche euro bond) potrebbero rappresentare un argine alla speculazione, assieme alla creazione di una governance centralizzata dell'economia e della finanza continentali? La BCE dovrebbe stampare euro?
Insomma, quest'unità europea s'ha da fare a tutti i costi o immagini nel prossimo futuro una frammentazione ancor più accentuata di staterelli con divise dal prefisso "neo" che fanno a gara a chi si svaluta di più? Ed è pensabile per l'Italia, come suggeriscono alcuni, uscire volontariamente dall'euro per ritornare alla lira ed al vecchio giochetto della svalutazione per rendere vantaggioso l'export?

"A mio avviso la cosa migliore sarebbe riuscire a mantenere l'euro, riformandolo però, in modo che possa funzionare davvero. Nell'immediato sarebbe indispensabile  che la BCE si mettesse ad acquistare con decisione i bonds sovrani per sottrarli alla speculazione, e permettere agli stati  di finanziare il debito a tassi accessibili,  come avviene negli altri paesi, vedi USA o Giappone o Gran Bretagna.  
Gli eurobonds potrebbero funzionare solo con una BCE che  fa da "prestatrice di ultima istanza", altrimenti alla fine ci passano anche i paesi forti. C'è già stato qualche segno di minor fiducia anche nei confronti dei titoli Tedeschi, una vera fuga dall'euro in sè.
Certo a questo punto, se si mette in comune il debito e lo si finanzia via BCE, anche la politica fiscale dovrebbe essere centralizzata, ma non  questa politica tutta incentrata sull'austerità  fiscale! Il problema di fondo non è il debito sovrano, ma gli squilibri tra i paesi dell'eurozona, squilibri che lo hanno in certi casi provocato e in altri (come per l'Italia) aggravato. L'austerità fiscale non affronta il vero problema, se non tentare di compensarlo provocando una pesante e lunga deflazione dei salari e dei prezzi!  Una politica industriale seria potrebbe indirizzare i flussi di capitali dai paesi del centro in surplus verso degli investimenti produttivi nei paesi periferici, e non verso le bolle immobiliari o i consumi, come avvenuto sinora. I paesi del centro dovrebbero aumentare la loro domanda interna, aiutandoci ad esportare di più, e noi razionalizzare la spesa. Così gli squilibri tra paesi potrebbero essere gradatamente riassorbiti, e l'unione potrebbe funzionare meglio.
L'unione deve basarsi sulla cooperazione. Sono molti gli economisti che sostengono queste soluzioni, sia all'estero che anche in Italia, vedi ad esempio il documento degli economisti 2011, o anche questa proposta assolutamente originale  che meriterebbe davvero di essere studiata, ma ci sono molte resistenze politiche nei paesi forti, vedi Germania soprattutto.
L'approccio dell'austerità diffusa è sbagliato e fa addirittura desiderare di tornare alla lira, con tutte le gravi incognite che questo comporta, anche perché  il vecchio giochetto della svalutazione di cui parli non so quanto ancora potrebbe funzionare...Ma al limite ci sono proposte fattibili anche in questo senso, vedi ad esempio qui o qui."

Quindi è stato un errore far entrare nell'eurozona paesi economicamente poco affidabili come la Grecia e gli altri PIIGS, equiparandone le responsabilità di bilancio a paesi con ben altri fondamentali come, ad esempio, la Germania?

"Certamente, l'errore è stato di progettare una moneta comune tra paesi molto diversi, senza unione fiscale. Poi la stessa unione monetaria una volta introdotta ha permesso che  gli squilibri si approfondissero, facendoli diventare voragini, a causa della mancanza di quel riequilibrio automatico rappresentato normalmente dal mercato dei cambi. Se non ci fosse stato l'euro la Germania non avrebbe potuto accumulare  il suo enorme surplus verso i paesi periferici, né i capitali avrebbero potuto fluire altrettanto copiosamente dal centro alla periferia, indebitando  i pigs per spese improduttive."

Cosa ne pensi del Piano Rubik, ossia del trattato già firmato dalla Germania con la Svizzera, per il recupero delle tasse sui capitali esportati illegalmente, che verrebbero raccolte dalle banche della Confederazione tramite una ritenuta del 26% sui capitali ed inviate al Fisco dei paesi d'origine, in cambio del mantenimento del segreto bancario sui conti? Monti dovrebbe farlo firmare anche all'Italia?

"Penso che è da tanto che se ne parla, che dovevano realizzarlo già mesi e mesi fa, ma forse quelli che contano non hanno ancora provveduto a sistemare altrove i loro conti."

L'Italia sta pagando anni di immobilismo politico che l'hanno portata a poter credere di vivere alla giornata senza programmare la crescita,ottimizzare la spesa pubblica limitandone gli sprechi, mettere un argine alla corruzione ed all'illegalità diffusa. E' semplicemente quest'impasse che Mario Monti cerca di risolvere, o si è trattato veramente di un colpo di stato delle banche, come sostengono i complottisti?

"Non c'è dubbio che l'Italia è, dopo la Grecia, il paese dell'evasione fiscale e dell'illegalità diffusa. L'Italia ha certamente speso male, ma purtroppo questa sacrosanta verità, viene usata a giustificazione di politiche sbagliate e controproducenti.
Come si suol dire, si finisce col buttare via il bambino insieme all'acqua sporca.
Abbiamo un problema di cattiva amministrazione, di compenetrazione tra mafia, malaffare e politica, soprattutto al Sud ma questo non si risolve con il pareggio di bilancio! Né con tagli di spesa lineari, o con l'aumento della pressione fiscale, né con la svendita del patrimonio pubblico, anzi, caso mai il problema viene aggravato dalle privatizzazioni dei beni pubblici e dall'impoverimento diffuso.
Credo che questi problemi del nostro paese vadano riformati attraverso una regolamentazione attenta e una rivoluzione di efficienza nella pubblica amministrazione, che caso mai ha bisogno di mezzi, almeno in un primo tempo, prima di arrivare ai risparmi. Il Sud è sempre stato più povero, e nella povertà fiorisce la corruzione.
Quindi teniamo separati i problemi, non facciamo di tutta l'erba un fascio, non arrendiamoci al cervello rettiliano che si nutre di generalizzazioni!"

In conclusione, un'altra domanda provocatoria. Esiste la remota possibilità che nessuno sappia veramente come risolvere questa crisi globale perché la situazione è sfuggita di mano all'apprendista stregone?
Augurandoci che non sia così, è meglio essere pessimisti senza illusioni, ottimisti alla Berlusconi od ottimisti con cautela?

"Questo non lo credo. Anzi, penso che ci siano in potenza tante diverse soluzioni fattibili, ma manca la volontà di attuarle. In Europa in particolare, chi può pensa a massimizzare il proprio interesse, a scapito degli altri e dell'unione. Così facendo, c'è il rischio di arrivare al crollo.  Qualcuno, non ricordo più in quale articolo, paragonava la situazione attuale al cosidetto "gioco del coniglio": due giocatori, ciascuno alla guida di un'auto, si lanciano a tutta velocità verso un burrone. Il primo che gira o frena (fa il coniglio), perde la gara. Arriveranno a buttarsi giù tutti quanti insieme?
Forse noi dovremmo cercare di essere né ottimisti, né pessimisti, ma  osservatori, cercando di rimanere ben centrati in noi stessi anche se la situazione peggiora, e soprattutto praticare per quel che ci riguarda, ognuno nel suo piccolo, un attegggiamento economico "civile"."

6 commenti:

  1. paolo16:30

    Articolo ottimo.
    C'è un precedente storico che mi frulla in testa da un po': l'inflazione monetaria dovuta all'enorme afflusso di oro e argento dall'america nel 500. Ora la leva finanziaria non è il metallo prezioso ma la moltiplicazione dei derivati. Allora ne uscirono, dopo un secolo, con la monopolizzazione da parte dei grandi stati dell'epoca del diritto di battere moneta, cioè con una stretta sulla capacità di creare valore monetario riservata solo a certi soggetti. Nel frattempo naturalmente c'era stata una gigantesca redistribuzione delle ricchezze reali.
    Ora è tutto più rischioso, perchè non c'è un valore fisico (metallo prezioso reale) a far da garanzia alla moneta.

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  2. Adetrax21:44

    Gettare la responsabilità su singoli disonesti o su una mancata vigilanza è un modo per sviare l'attenzione dal problema vero.

    Si e no; da una certa angolazione il problema è soprattutto di natura geometrica, ovvero la responsabilità è piramidale e quindi distribuita su un elevato numero di persone e gruppi coesi che hanno remato (volenti o nolenti) verso precise direzioni grazie alla diramazione dall'alto verso il basso di decine di migliaia di piccole mosse di cui ora si vedono gli effetti.

    Certamente, l'errore è stato di progettare una moneta comune tra paesi molto diversi, senza unione fiscale.

    Tecnicamente non c'è stato solo quell'errore, se di errore si può parlare vista la forte volontarietà di tutto il meccanismo, bensì tantissimi altri che hanno pervicacemente amplificato certi meccanismi che non potevano che condurre all'instabilità.

    Prendiamo ad es. il caso della Grecia e descriviamolo in maniera un po' colorita (anche se imprecisa dato che lo spazio è tiranno).

    E' chiaro che se avesse avuto una guida onesta e fosse rimasta con la sua economia quasi eco-compatibile basata sull'agricoltura, la pastorizia, la pesca, il turismo con le eventuali attività accessorie legate alla piccola industria di trasformazione dei prodotti locali, all'edilizia locale, al commercio e al trasporto di merci via nave (senza escludere altre micro-attività di eccellenza avanzata), NON le sarebbe successo assolutamente nulla.

    Invece, i vari dottor Jekyll sia fuori che dentro le sue strutture di comando, a un certo punto hanno deciso di approcciare la signora Grecia (che per caso è ritenuta la culla della democrazia ma che era già stata "regolamentata" da opportune dittature) con i soliti modi (applicati anche in Argentina, ecc.) per ottenere qualcosa di molto molto più ambito delle sue scarse risorse.

    In breve questo paese, dalla tipica economia sottosviluppata, è stato subdolamente attaccato spingendo vari fenomeni sociali che hanno finito con l'indebolire tantissimo soprattutto la sua economia agricola basata sulla quasi auto-sussistenza (e tanto per fare un esempio, in una intercettazione camorristica si parlava di smerciare grandi quantità di prodotti fortemente adulterati, se non addirittura tossici, in Grecia, cosa questa sicuramente avvenuta).

    L'agricoltura dunque, "unica (pregevole) risorsa di quello schifoso paese" (citazione) ... è stata cambiata, corrompendo sia la "testa", sia le masse, favorendo quella corruzione e quelle credenze che già si erano insinuate nell'ingenua popolazione.

    I risultati sono stati: la vendita di molte proprietà agricole, la perdita di competenze legate al mondo rurale e ai vari mestieri artigianali, la speculazione edilizia e, in ultima analisi, un enorme spostamento verso il terziario delle attività lavorative.

    A quel punto, dopo decine di anni di "preparazione", gran parte della popolazione era ormai entrata nel circuito economico fortemente controllato dai soliti noti e quindi la stessa (aumentata anche di numero) si è rivelata totalmente dipendente dalle loro macro decisioni; tutto questo succedeva mentre il debito pubblico saliva a dismisura grazie a operazioni finanziarie e agli sprechi, inclusa quindi l'indebita distribuzione di falsa ricchezza sotto forma di stipendi, pensioni in eccesso, ecc.

    A quel punto ... zac, si è allungato l'artiglio e i risultati sono sotto gli occhi di tutti !

    Come sempre, bisogna guardare al macro-disegno che sta in alto, perchè man mano che si scende verso il basso, la quantità di operazioni e dettagli distribuiti nel tempo diventa talmente alta da risultare fuorviante e incomprensibile per le singole persone.

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  3. ho letto e riletto e confermo sostanzialmente ciò che afferma Adetrax,pensare che questi "errori di valutazione" siano casuali mi pare da ingenui

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  4. Se leggi ancora una volta, forse ti accorgerai che altrove ho detto che i padri dell'euro non potevano non essere coscienti della fragilità dell'architettura...vai alla domanda sulla shock economy..;)
    Saluti

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  5. @Carmen the Sister
    non mi riferivo a te,mi riferivo agli scettici che frequentano questo blog.
    Con me si sfonda una porta aperta ;-)è da un pò che sostengo che un contadino avrebbe saputo far meglio

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  6. Adetrax21:26

    @CarmenTheSister

    ... i padri dell'euro non potevano non essere coscienti della fragilità dell'architettura ...

    Infatti (la frase non era affatto sfuggita), è un po' come l'obsolescenza programmata e dato che Monti pare essere se non un padre, almeno un padrino di questa architettura ne consegue che forse la vogliono realizzare (in maniera assolutamente blindata) passettin dopo passetto, ovvero crisi dopo crisi.

    Ogni tot anni il modello precedente diventa obsoleto e bisogna aggiornarlo / cambiarlo.

    Li si può capire, dopotutto così si divertono di più, le responsabilità sono più distribuite e certe cose possono essere accettate come l'inevitabile avanzare degli eventi o anche del progresso in senso lato.

    Comunque, a scanso di equivoci, non sono affatto contrario alle attuali manovre economiche di questo governo, anzi spero che siano l'inizio di una lunga serie e questo non per sadismo ma per il loro carattere altamente pedagogico (in tutti i sensi).

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