Mi piace quest'idea di fare l'autopsia agli articoli altrui, mi piace assai. Così, rubo l'idea a Paolo Barnard e mi occupo subito di colui che giace sul mio tavolo autoptico, massacrato da orde di facebookiani, twitteroli, bloggers ma soprattutto donne e uomini di buona volontà, indignati per il concetto da lui espresso ieri su "Libero", nell'articolo "Togliete i libri alle donne e torneranno a fare figli". Uno di quei titoli da perfetta suocera fascista vs. nuora troppo emancipata che si pensava fossero ormai scomparsi da tempo immemorabile nelle nebbie della storia e che invece ogni tanto riemergono dall'ombra in pochissimi e preziosi esemplari. Volantini di Forza Nuova inclusi.
In soldoni, il fatal concetto è quello che, per evitare il sorpasso demografico delle femmine islamiche e straniere in generale, sempre con la pagnotta nel forno e presumibilmente ignoranti come capre, è necessario che le donne italiane non si dedichino più a studi superiori (lui parla di Università, speriamo che almeno possiamo continuare a frequentare le elementari così da imparare a leggere e far di conto). Private delle distrazioni culturali e ripiombate nei secoli bui dell'analfabetismo, le italiane ricominceranno così in automatico a fare figli, a scodellare marmocchi fino a farsi scoppiare i lombi.
La base scientifica di tale bizzarra tesi sarebbe tratta da un fantomatico e non citato studio partorito dall'Harvard Kennedy School of Government. I poveretti si erano limitati a far notare che statisticamente, le donne più colte tendono più facilmente ad essere nubili. Non l'avessero mai fatto. L'intellettuale teo-con ci si è subito catapultato a pesce, fraintendendo a suo vantaggio.
La base scientifica di tale bizzarra tesi sarebbe tratta da un fantomatico e non citato studio partorito dall'Harvard Kennedy School of Government. I poveretti si erano limitati a far notare che statisticamente, le donne più colte tendono più facilmente ad essere nubili. Non l'avessero mai fatto. L'intellettuale teo-con ci si è subito catapultato a pesce, fraintendendo a suo vantaggio.
Il poveraccio però, colpito da innumerevoli fendenti di ludibrio elettronico a causa di quest'articolesso, è ora ridotto molto male.
Incominciamo dunque l'autopsia. Alla ricognizione esterna il soggetto appare maschio, di età indefinibile ma presumibilmente da quarantino che ne dimostra cinquanta o da cinquantino schietto portato male. Cattolico praticante, quindi non circonciso. Razza caucasica.
Pratico il taglio a T ed asporto la cassa toracica per l'esame degli organi interni. Niente di particolare da osservare, quindi passerò all'esame dell'encefalo.
Il cervello è ben formato ma presenta numerose recidive di pensiero misogino. Una, molto recente, risale all'anno scorso, quando scrisse: "Genitori che avete una figlia in età da università: se volete nipotini che vi tramandino e che la realizzino, risparmiate sulle tasse universitarie e regalatele un bel vestito». (1.9.2010, Il Foglio) che, più o meno, è identica a quella che ne ha provocato l'exitus.
Un'altra, molto interessante, situata proprio al centro del cervello primitivo, tra la negazione del Darwinismo (che lui definisce: "superstizione pseudoscientifica che ci considera discendenti dalle scimmie") e l'oscurantismo cattolico, si intitola: "Maschio, vuoi sopravvivere? Non cucinare." Dove si auspica che le donne tornino ai fornelli a spignattare piatti a lunga preparazione tipo u tuccu e la pastiera napoletana per evitare che escano a complottare con Umberto Veronesi per instaurare un'hitleriana superiorità biologica femminile. (Giuro!)
E che, ovviamente, gli uomini la smettano con quell'hobby un po' ambiguo della cucina. In culo a Vissani e a tutti i più grandi chef (maschi) del mondo, immagino.
Occhio anche alla ceretta maschile.
"...il damerino liscio, depilato e fotogenico è invitato a lasciare il campo a chi sa cambiare una ruota, a chi è capace di difendere la fidanzata dai malintenzionati, pagarle la cena e consentirle di licenziarsi. Perché una vera donna lavora solo in casa, per il suo vero uomo." (L'elogio del maschio con le palle: alle donne piace fascista." (Libero, aprile 2011)
Occhio anche alla ceretta maschile.
"...il damerino liscio, depilato e fotogenico è invitato a lasciare il campo a chi sa cambiare una ruota, a chi è capace di difendere la fidanzata dai malintenzionati, pagarle la cena e consentirle di licenziarsi. Perché una vera donna lavora solo in casa, per il suo vero uomo." (L'elogio del maschio con le palle: alle donne piace fascista." (Libero, aprile 2011)
Sto cercando eventuali tracce di ironia in queste placche misogine ma non riesco a trovarle, per cui il quadro è più grave di quanto pensassi. Temo proprio che il soggetto pensasse ciò che esprimeva per iscritto.
Prelevo dall'articolo incriminato alcuni campioni da inviare in istologia:
"I figli una volta erano braccia per i campi e da grandi bastoni per la vecchiaia".
"Io sono di destra perché sono realista: le ideologie e le utopie non me le bevo." [Però crede nella più clamorosa utopia di tutti i tempi, il Cristianesimo. n.d.r.]
"Mi capita sempre più spesso di trovarmi completamente circondato da stranieri (alla stazione di Brescia, in viale IV Novembre a Reggio Emilia, sui regionali notturni in partenza da Bologna...) e mi sembra di vivere un incubo."
"Il vero fattore fertilizzante è, quindi, la bassa scolarizzazione e se vogliamo riaprire qualche reparto maternità bisognerà risolversi a chiudere qualche facoltà."
Basta, ok, riportatelo in cella frigorifera.
Basta, ok, riportatelo in cella frigorifera.
P.S. Io ho condotto l'autopsia, ma la diagnosi impeccabile e fulminea, da Dr. House, l'aveva già fatta Galatea.
Ciao Lame, sono sempre Ryo, ho cambiato veste.. XD
RispondiEliminaBella la tua autopsia, ora la leggo, se ti interessa ci hanno già provato magistralmente Il Nichilista e Chiara Lalli..
Se ti interessa confrontare la tua opinione con loro, ti dò il link.
Ciao carissima!!
Ok, per completare, ti linko anche questo..
RispondiEliminahttp://bioetiche.blogspot.com/2011/12/le-fonti-langone-le-fonti.html
Lame, a proposito della più "grande utopia di tutti i tempi".. e visto che sei una gran divoratrice di libri..
RispondiEliminaAppena puoi, ti consiglio di leggere i libri di Leo Zen..
Ciao!!
trauma infantile? non so, forse la mamma lo picchiava con una copia di Anna Karenina rilegata in bronzo...
RispondiEliminap.s. basta, riportatelo in cella, senza frigorifera.
Ciao Ryo! come stai?
RispondiEliminaUna gran divoratrice di libri? Una volta. Sono quasi riuscita a smettere. Ti confiderò un segreto. Ormai leggo solo Topolino in bagno.
;-)
@ Paolo
Ha avuto un padre militare. Ma il sergente era la madre, probabilmente.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaGrazie, dottor House non me l'aveva detto mai nessuno. Ne vado fiera, soprattutto perchè Langone non riuscirebbe nemmeno a fare il porta barelle. :)
RispondiElimina@ Galatea
RispondiEliminaLa citazione di Flaiano era la diagnosi perfetta.
House è un mito. E' il perfetto diagnostico. E' l'unico medico che, dopo aver passato l'esame di Patologia Generale, l'ha ridato altre quattro volte per il suo puro piacere.
Allucinante!In ogni Paese civile lo radierebbero dall'albo dei giornalisti. Perfino nel cosiddetto terzo mondo non avrebbero pensato cose del genere...Scusate, ma mi verrebbe molto voglia di mandargli in visita Lisbeth Salander...Chiara
RispondiEliminaMaschio 100% ... (è anche il nominativo di un personaggio mediatico)
RispondiEliminaTogliete i libri alle donne e torneranno a fare figli.
Al di la della frase folcloristica ad effetto, la suddetta affermazione ha un riscontro nella realtà si o no ?
Per renderla vera occorre togliere anche la TV ?
In base a quanto dicono le statistiche parrebbe proprio di si, tuttavia emerge anche che quello relativo all'ignoranza e alla privazione mediatica non sembra essere l'unico parametro in gioco nella produzione netta di figli (quella lorda è un'altra cosa).
Sicuramente conta anche la mortalità infantile, il grado di precarietà percepito nella società, i modelli mediatici diffusi nei vari strati sociali, ecc.; più alti sono certi fattori e più la produzione di figli tende a crescere ed ovviamente questa tendenza non si ferma tanto presto anche quando i sopracitati fattori si riducono di 10 o 20 volte.
Dopo aver martellato, negli anni '70 e soprattutto '80, i cittadini italiani con notizie allarmanti relative alla sovrappopolazione del pianeta e l'assoluta necessità di ridurre responsabilmente la crescita demografica, ecc., a partire dai primi anni '90 si è innestato il (voluto) fenomeno dell'immigrazione di massa che ha completamente annullato i sopracitati sforzi anche in base all'inerzia del volano demografico che si portano dietro.
In questo contesto ricordiamo vari momenti celebrativi fra cui quello della giuliva Marini quando annunciava in TV che la Nigeria era "lo stato più popoloso dell'universo con una media di oltre 9 figli a donna" (il che vuol dire che molte ne fanno anche 15 o 20, mentre altre si fermano prima per varie cause fra cui le malattie e la morte); siamo parimenti abbastanza certi che, a parità di condizioni, il Congo potrebbe fare molto ma molto meglio ... magari con una media di 12 o 13.
Ora, tornando all'Italia, si sta materializzando una spinta opposta per far riaumentare questa "produzione", come se questa fosse collegata al tanto desiderato aumento di P.I.L. (o "pil(u)" che dir si voglia), secondo i dettami gherachizi e nazionalistici in pieno stile "dottor Stranamore" (altra mano nera).
Analizzando i precedenti macro-fenomeni si rileva in quest'ultima tendenza una richiesta apparentemente illogica, ovvero: ma come, tu potere prima rompi le scatole fino all'inverosimile con questa storia della sovrappopolazione mondiale, l'AIDS, i necessari preservativi e tutto il resto, poi fai entrare milioni di immigrati che invertono completamente la denatalità in atto e infine la vuoi riaumentare anche per i locali mettendoli in competizione con gli immigrati ?
Il problema qui è capire, ma capire sul serio, i vari perchè (dato che probabilmente ce ne sono tanti).
Ciao Lame,
RispondiEliminala prima cosa che ho notato leggendo questo articolo è che commentare il pensiero debole di questo signore è un po' come cercare un ago nel pagliaio ed un po' come picchiare un uomo che caga.
E' come cercare un ago nel pagliaio perchè bisogna trovare tracce analizzabili di pensiero.
E' un po' come picchiare un uomo che caga perchè il pensiero che trovi è veramente debole.
In ogni caso, voglio sottolineare che questo signore sarrà magari praticante ma, di certo, non è cattolico.
A volte concordo con te 100%.
RispondiEliminaQuesta è una di quelle volte ...
:)
Ciao
Cara amica Lameduck,
RispondiEliminaio conosco tanti maschietti che non sanno neanche cosa è un libro, pur non avendo mai fatto bambini.
Ciao Davide
Dunque la ricerca originale (Schooling can't buy me love) merita di essere letta e bisogna dire che la lettura può essere, a tratti, inebriante (vedi il seguito) per cui approfittiamo (anche se non si dovrebbe) per evidenziare qualche "perla" ivi presente onde capire meglio da dove è partito il ragionamento "collaterale" di Langone.
RispondiEliminaNotiamo subito che la suddetta ricerca, il cui titolo è già tutto un programma, non si occupa di "produzione di figli" ma di "matrimoni" (2 autori su 3 sono donne) e pare che nell'analisi siano esclusi altri tipi di legami, quali le convivenze, le relazioni occasionali, extraconiugali, ecc. tutte cose comunque impure e che alla lunga non possono che far decadere una società.
Ciò nonostante la ricerca è interessante lo stesso perchè evidenzia che ci sono delle tendenze, delle preferenze, delle marcate differenze fra i generi dei vari paesi che non sempre sono riconducibili alle consuetudini sociali o al grado d'istruzione, ma che sono, aggiungo io, probabilmente influenzate anche da attitudini genetiche dato che si identificano in precisi gruppi etnici.
Fact #4: Skilled LAC (Latin American) women are more likely to marry down than in other countries.
Fact #6: Women who marry down marry the “better” men (higher residual from wage regression).
Insomma ... probabilmente a occhio e croce si accontentano di maschi che non siano al livello più basso, magari perchè non c'è molta scelta, tuttavia sul grado di discernimento applicato è lecito dubitare.
Una doverosa precisazione è su che cosa s'intenda con il termine "skilled"; in teoria ci si dovrebbe riferire a una persona con delle abilità manuali e/o intellettuali socialmente utili, perchè quelle disutili o addirittura altamente dannose non dovrebbero essere considerate come "desiderabili", in pratica non si sa bene se si vogliano includere anche quelle un po' troppo furbette e smaliziate.
I passaggi più esilaranti sono però i seguenti.
RispondiEliminawe can see that in most developed countries, skilled men are more likely to be married than unskilled and the probability for skilled men to be married is greater in developed countries with higher levels of income per capita (Austria, United States, the Netherlands, United Kingdom) and former communist countries (Hungary, Romania, Slovenia).
We see that Southern European countries (Italy, Greece, Spain, Portugal) are countries where skilled men are less likely to be married, and Rwanda is the country where skilled men are the least likely to be married relative to unskilled.
Rwanda = 1 milione di morti con massacri a forza di machete e bastoni chiodati (quelli "skilled" si sono sicuramente estinti).
Ah, ah, ah, Paolo Barnard e altri con abilità varie (intellettuali e non) se ne devono fare una ragione ... in breve si potrebbe quasi ipotizzare che ci sia una tendenza in molte donne (non tutte) delle latitudini basse a mettersi insieme a primati e gente che fa soldi a prescindere dalla correttezza con cui si guadagnano (con la solita contrapposizione fra etica sociale e familismo amorale), perchè hai voglia a dire che preferiscono uomini che lavorano (anche manualmente), ma poi in realtà è tutto da vedere cosa scelgono veramente e quanti occhi chiudono ...
Insomma, da tutto questo si può dedurre che bastino dieci o venti generazioni e la maggioranza della società risultante non potrà che essere lo specchio delle tendenze interne prevalenti.
Men differ across countries with respect to their preferences about their wife’s labor force participation.
Concordo, sapeste in quante altre cose differiscono ...
Esaurita questa micro e parzialissima disamina (parecchio scherzosa) su uno dei possibili fenomeni originatori di certe "basi elettorali" :-) ci sarebbero anche molti altri punti correlabili alle correnti di pensiero sotterranee che emergono in articoli come quelli di Langone e altri ancora (es. Massimo Fini, ecc.) pur se in maniera occasionale e molto più sfumata.
Insomma, forse potrebbe valer la pena di analizzare a freddo i dati di base da cui partono certi ragionamenti che, siamo d'accordo, non di rado si concludono con "proposte provocatorie, oniriche e alquanto sgangherate" ... magari senza cedere a reazioni troppo sanguinolente :-)