E' stato molto istruttivo osservare la reazione, in maggioranza abbastanza violenta, al mio ultimo post (gentilmente ripreso, comme d'abitude, anche su MenteCritica). Forse ha ragione il mio amico Gianalessio a sostenere che la cosa mi ha anche disturbato un po' emotivamente, soprattutto per aver dovuto constatare ancora una volta come in Italia sia praticamente impossibile interagire, osando metterne in discussione i capisaldi ideologici, con i gruppi che ragionano e si muovono rispondendo alle logiche del branco. Che siano lupi famelici, elefantesse al galoppo o brutte manze in transumanza, è lo stesso. Se nel tuo linguaggio non usi le loro parole d'ordine e te le fai bene girare in bocca per farti riconoscere, e osi andare controcorrente, magari portando solo una testimonianza o esperienza che mina il loro fideismo, concludono che non sei dei loro e quindi molto probabilmente un nemico, dunque da abbattere.
Però, che avrebbero usato il mezzuccio della messa in dubbio della professionalità e competenza in materia, come facevano gli Uomini Beta ai bei tempi, dandomi della "sedicente psicologa", dico la verità, mi ha sorpresa.
Devo concludere che sono gli opposti estremismi di genere. Sia le Femministe che gli Uomini Beta parlano e ragionano con la stessa logica violenta anni '70 dell'estremismo politico. Gratti, gratti e sotto c'è il lottacontinuismo, ci sono le guardie rosse e un pizzichino di Stalin a condire il tutto prima di infornare. Tristissimo che tutto questo si definisca progressista e che non si accorgano di quanto invece siano vecchi e reazionari i loro metodi dialettici. Quel linguaggio non trasmette nulla di propositivo ma solo fastidio. Sono cascami della sinistra ottusa che poi è finita miseramente nel revisionismo dei DonPepponi alla Bersani o nei Veltronne. Che ti chiedi come fai, tutto sommato, ancora a sentirti in fondo di sinistra nonostante La Sinistra.
Del resto ho provocato e me la sono cercata. Non ho usato la brillantina Linetti e non mi sono fatta il gargarismo d'ordinanza con "la cultura di genere", "il sessismo" e "il maschilismo" prima di presentarmi. Non mi sono fatta il bidet. Non mi sono fatta scortare da boys "maschiopentiti". Mi sta bene. Non si può andare in casa di chi fa "comunicazione di genere" dura e pura, senza sfoggiare un bel completino frusciante di sorellanza ma completamente nuda e con tutte le vergogne femminili di fuori. Quelle che loro non vogliono vedere.
Perché se la sono presa. Un rodimento di culo che non vi dico, però senza darlo a vedere, con sussiego e scegliendo ancora una volta, come sempre, di ignorare la compagna che sbaglia o, in questo caso, la donna che odia sé stessa, secondo lo schema di pensiero del lobbismo di minoranza: quello che se appartieni al gruppo non potrai mai andare contro gli interessi del gruppo e se ti ribelli non solo sei fuori ma verrai bandito dal regno degli eletti.
Su un gruppo Facebook mi chiudono subito il microfono dicendo che non possono interagire con me perché utilizzo la parola "troia". Su Femminismo a Sud - alle quali per altro avevo regalato su loro richiesta il racconto di una dolorosa esperienza di vita, chissà che fine avrà fatto - censurano e purgano il mio commento, eliminando appunto la parola troia. Come se la parola "slut" che loro usano associandola a "walk" per indicare certe manifestazioni di protesta, non significasse, in inglese, proprio "troia". Del resto te lo rimproverano sempre: "non esistono donne per bene e donne per male". Certo, credono che con troia mi riferisca alle ragazze che strappano la vita con i loro eroici denti sul marciapiedi e non alle troie come categoria di donne disoneste alle quali piace vincere facile, con un colpo di mandibola e uno di chiappa, invece che con lo studio ed il duro lavoro.
Sul blog della Lipperini una "compagna" segnala il mio post bollandolo come "articolo orribile, insultante, offensivo" senza spiegarne il perché. La padrona di casa vi accenna quindi nel post successivo come a qualcosa di ridicolo che ha letto in rete, però sempre senza scendere nei particolari e non facendo capire nulla. Molto comodo.
Altre ninja sono venute a lanciarmi le loro lame rotanti su MenteCritica.
Zauberei è scatenata: "Sei donna eppure reazionaria". Chissà perché mi è apparsa subito, come visione mistica, la cotonatura della Thatcher. Come se milioni di donne non abbiano votato B. o la Lega-che-ce-l'ha-duro per vent'anni, solo per fare un esempio. E poi, se parlo così, è perché ho dei problemi e dovrei cercarmi uno bravo, strapazzo la psicologia da incompetente (anche lei è psicologa, ci fa sapere che scopa pure (!!) e forse ha studiato in una vera università, mentre io ho solo sognato e ora verrà il direttore con la faccia di Max Von Sydow e mi farà la lobotomia).
Un'altra che si firma l. mette in dubbio addirittura la mia coppia di cromosomi X: "Le opinioni che esprimi, su una questione in particolare, mi portano ad escludere che tu sia una donna."
Che coincidenza, quando bazzicavo gli Uomini Beta, c'era sempre qualcuno che sospettava che io non fossi io ma qualcun'altra/o. L'agent provocateur, l'infiltrato. L'infame da sottoporre a processo.
E poi qualche ragazzo che, impersonando il maschiopentito, fa il ripetello con gli slogan che gli hanno insegnato le vecchie zie. Che tristezza, ragazzi miei. Aridatece i bastardi!
Riassumendo, si è solo attaccata l'autrice di un post sul piano personale - come fanno i peggiori cyberbulli - o facendo improbabili diagnosi personali a distanza, evitando di rispondere alla domandina facile facile: "Esiste un comportamento criminale delle donne nei confronti delle loro simili?" Il che ovviamente non è una generalizzazione, come scorrettamente viene fatto credere da chi vuole chiudere frettolosamente il discorso, ma solo un'ipotesi da confermare che si basa su parecchi indizi, che ho ampiamente fornito.
Eppure, perfino a Femminismo a Sud viene infine un sospetto, dopo le Cosime e le Sabrine, dopo che l'ultima ragazza orrendamente seviziata da un branco viene minacciata da una ragazza in ospedale; " a te ci penso io", e si sospetta che un'altra ragazza abbia partecipato al massacro.
Non che arrivino ad ammettere che anche nella donna si nasconda la crudeltà modello base in dotazione a tutti gli esseri umani. Non bisogna contraddirsi perché non esistono donne per bene e donne per male, quelle che in teoria potrebbero essere cattive sono solo collaborazioniste, maschiliste compiacenti, condizionate, poverine, dalla cultura maschilista dominante. Insomma delle decerebrate incapaci di ragionare con la propria testa.
Una lettrice però incredibilmente commenta:
"A me fanno ribrezzo e un pò di pena quelle donne madri che difendono i figli e i mariti stupratori, mentre per le amiche nessuna pietà ma magari l’augurio che capiti a loro e forse capiranno …"
Te possino stuprà. Come volevasi dimostrare.
Però, che avrebbero usato il mezzuccio della messa in dubbio della professionalità e competenza in materia, come facevano gli Uomini Beta ai bei tempi, dandomi della "sedicente psicologa", dico la verità, mi ha sorpresa.
Devo concludere che sono gli opposti estremismi di genere. Sia le Femministe che gli Uomini Beta parlano e ragionano con la stessa logica violenta anni '70 dell'estremismo politico. Gratti, gratti e sotto c'è il lottacontinuismo, ci sono le guardie rosse e un pizzichino di Stalin a condire il tutto prima di infornare. Tristissimo che tutto questo si definisca progressista e che non si accorgano di quanto invece siano vecchi e reazionari i loro metodi dialettici. Quel linguaggio non trasmette nulla di propositivo ma solo fastidio. Sono cascami della sinistra ottusa che poi è finita miseramente nel revisionismo dei DonPepponi alla Bersani o nei Veltronne. Che ti chiedi come fai, tutto sommato, ancora a sentirti in fondo di sinistra nonostante La Sinistra.
Del resto ho provocato e me la sono cercata. Non ho usato la brillantina Linetti e non mi sono fatta il gargarismo d'ordinanza con "la cultura di genere", "il sessismo" e "il maschilismo" prima di presentarmi. Non mi sono fatta il bidet. Non mi sono fatta scortare da boys "maschiopentiti". Mi sta bene. Non si può andare in casa di chi fa "comunicazione di genere" dura e pura, senza sfoggiare un bel completino frusciante di sorellanza ma completamente nuda e con tutte le vergogne femminili di fuori. Quelle che loro non vogliono vedere.
Perché se la sono presa. Un rodimento di culo che non vi dico, però senza darlo a vedere, con sussiego e scegliendo ancora una volta, come sempre, di ignorare la compagna che sbaglia o, in questo caso, la donna che odia sé stessa, secondo lo schema di pensiero del lobbismo di minoranza: quello che se appartieni al gruppo non potrai mai andare contro gli interessi del gruppo e se ti ribelli non solo sei fuori ma verrai bandito dal regno degli eletti.
Su un gruppo Facebook mi chiudono subito il microfono dicendo che non possono interagire con me perché utilizzo la parola "troia". Su Femminismo a Sud - alle quali per altro avevo regalato su loro richiesta il racconto di una dolorosa esperienza di vita, chissà che fine avrà fatto - censurano e purgano il mio commento, eliminando appunto la parola troia. Come se la parola "slut" che loro usano associandola a "walk" per indicare certe manifestazioni di protesta, non significasse, in inglese, proprio "troia". Del resto te lo rimproverano sempre: "non esistono donne per bene e donne per male". Certo, credono che con troia mi riferisca alle ragazze che strappano la vita con i loro eroici denti sul marciapiedi e non alle troie come categoria di donne disoneste alle quali piace vincere facile, con un colpo di mandibola e uno di chiappa, invece che con lo studio ed il duro lavoro.
Sul blog della Lipperini una "compagna" segnala il mio post bollandolo come "articolo orribile, insultante, offensivo" senza spiegarne il perché. La padrona di casa vi accenna quindi nel post successivo come a qualcosa di ridicolo che ha letto in rete, però sempre senza scendere nei particolari e non facendo capire nulla. Molto comodo.
Altre ninja sono venute a lanciarmi le loro lame rotanti su MenteCritica.
Zauberei è scatenata: "Sei donna eppure reazionaria". Chissà perché mi è apparsa subito, come visione mistica, la cotonatura della Thatcher. Come se milioni di donne non abbiano votato B. o la Lega-che-ce-l'ha-duro per vent'anni, solo per fare un esempio. E poi, se parlo così, è perché ho dei problemi e dovrei cercarmi uno bravo, strapazzo la psicologia da incompetente (anche lei è psicologa, ci fa sapere che scopa pure (!!) e forse ha studiato in una vera università, mentre io ho solo sognato e ora verrà il direttore con la faccia di Max Von Sydow e mi farà la lobotomia).
Un'altra che si firma l. mette in dubbio addirittura la mia coppia di cromosomi X: "Le opinioni che esprimi, su una questione in particolare, mi portano ad escludere che tu sia una donna."
Che coincidenza, quando bazzicavo gli Uomini Beta, c'era sempre qualcuno che sospettava che io non fossi io ma qualcun'altra/o. L'agent provocateur, l'infiltrato. L'infame da sottoporre a processo.
E poi qualche ragazzo che, impersonando il maschiopentito, fa il ripetello con gli slogan che gli hanno insegnato le vecchie zie. Che tristezza, ragazzi miei. Aridatece i bastardi!
Riassumendo, si è solo attaccata l'autrice di un post sul piano personale - come fanno i peggiori cyberbulli - o facendo improbabili diagnosi personali a distanza, evitando di rispondere alla domandina facile facile: "Esiste un comportamento criminale delle donne nei confronti delle loro simili?" Il che ovviamente non è una generalizzazione, come scorrettamente viene fatto credere da chi vuole chiudere frettolosamente il discorso, ma solo un'ipotesi da confermare che si basa su parecchi indizi, che ho ampiamente fornito.
Eppure, perfino a Femminismo a Sud viene infine un sospetto, dopo le Cosime e le Sabrine, dopo che l'ultima ragazza orrendamente seviziata da un branco viene minacciata da una ragazza in ospedale; " a te ci penso io", e si sospetta che un'altra ragazza abbia partecipato al massacro.
Non che arrivino ad ammettere che anche nella donna si nasconda la crudeltà modello base in dotazione a tutti gli esseri umani. Non bisogna contraddirsi perché non esistono donne per bene e donne per male, quelle che in teoria potrebbero essere cattive sono solo collaborazioniste, maschiliste compiacenti, condizionate, poverine, dalla cultura maschilista dominante. Insomma delle decerebrate incapaci di ragionare con la propria testa.
Una lettrice però incredibilmente commenta:
"A me fanno ribrezzo e un pò di pena quelle donne madri che difendono i figli e i mariti stupratori, mentre per le amiche nessuna pietà ma magari l’augurio che capiti a loro e forse capiranno …"
Te possino stuprà. Come volevasi dimostrare.
Ipazia docet - difficile essere donna e avere un cervello a 24 carati in un paese di bigotti integralisti baciapile
RispondiEliminaPer quello che vale, hai tutta la mia solidarietà :)
RispondiEliminaCara amica (e sul serio, perché conosciuta di persona ancorché, purtroppo, fuggevolmente) LameDuck, mi dispiace che tu abbia vissuto l'amara esperienza della crocifissione web. D'altra parte (e tu queste cose le sai, e ne capisci più di me) è quasi inevitabile che si tirino fuori gli artigli quando qualcuno evidenzia quel che di noi non si vuol vedere. Esiste un modo "dolce" per puntare il dito sulle debolezze nostre e altrui, sui nervi scoperti, esiste un modo accettabile per l'altro, anche se con fatica? Non lo so; ci sto riflettendo io stessa, per me, proprio in questo periodo. So solo che quando ho letto, in un tuo commento al post incriminato, queste parole: "Dietro a certe accuse di sessismo nei confronti di pubblicità ammiccanti e con molte parti del corpo femminile scoperte, non ci sarà nelle donne che si scandalizzano (come accade agli uomini) un conflitto con le normali pulsioni omosessuali latenti?" ho fatto un salto sullo sbagellone del computer e ho detto a me stessa: vuol proprio farsi crocifiggere. La reazione scomposta, di fronte a un'affermazione come questa, mi pare inevitabile. Tu però, ti prego, continua perigliosamente a dire, e non amareggiarti più di tanto. Abbracci.
RispondiEliminaaltro caso per capire, se ce ne fosse bisogno, che saremo sempre un paese mediocre oramai incancrenito nella logica degli opposti schieramenti affamati di giudizio; e non ne usciremo mai (nel sociale e nella politica...).
RispondiEliminaUn abbraccio
Marco
è o non è "l'Orizzonte degli eventi"?
RispondiEliminaAll'Orizzonte degli eventi di una singolarità spesso si connettono tutta una serie di eventi che le più moderne teorie non sono ancora riuscite a spiegare. Ad esempio, la presenza nell'Ergosfera di un buco nero di biscottini alle mandorle di forma circolare. Appena al di fuori dall'Orizzonte degli eventi inoltre si registra la presenza di molteplici esseri, che alcune recenti osservazioni hanno confermato essere cloni di Giuliano Ferrara e Giampiero Galeazzi, probabilmente attirati dal profumo dei biscotti precedentemente citati. È ancora oggetto di studio inoltre, la possibilità che, dall'Ergosfera, possano sfuggire grossi quantitativi di materia con un bagaglio energetico superiore a quello con il quale erano penetrati all'interno della zona di influenza del buco nero stesso. Questo per via del fatto che i movimenti della materia a velocità relativistiche presenti nell'Ergosfera fanno parecchio girare i coglioni della singolarità che caccia via la materia molesta a calci in culo.
Ecco perche` l'Italia e` allo sbaraglio: invece di preoccuparsi dei problemi che stanno affossando il bel paese e "tutti i filistei", la gente si preoccupa delle mutande si`, mutande no della belen.
RispondiEliminaBah!
certe volte vorrei non leggerti, come quando giro canale se c'è report o presa diretta.. per non sentire, per non avere mai conferma che ciò che penso è vero, ma poi ascolto, sia te che report e presa diretta, e mi manca un giro in astronave, fuori da qui, da questo casino di menti aggregate in vari grovigli, che ormai nessuno potrà più sciogliere, a meno che non si usa l'acido..
RispondiEliminaa proposito di acido: al sud è molto usato.., ma me ne sto andando anche da qui per intolleranza all'ipocrisia che leggo anche nel sito che segnali e che ti ha censurato la parola troia.
ho letto un po' quei siti: du 00!
insomma non sono una che ama fare complimenti, ma mi piaci tantissimo e in questo blog io trovo realtà (forse l'unico così vero), spesso vissuta come piace a me, con satira intelligente, e molte donne dovrebbero imparare da te, e perché no, anche tanti uomini.
ma sono troppo presi tutti a produrre cappi all'uncinetto, impestando di bytes disgustosi il web.
@rossoallosso: mi piace molto il tuo commento
Brava, brava, molti nemici, molto onore!
RispondiEliminaLe reazioni potrebbero essere la dimostrazione che hai centrato il bersaglio, che hai toccato un aspetto che si preferisce rimuovere.
Se avessi scritto delle banalità o delle semplici cazzate, ti avrebbero ignorato: infatti neanche al Papa lo caga più nessuno, con tutte le stronzate che dice.
Sono con te.
RispondiEliminaSono con te perche' le cose che scrivi vorrei averle scritte io.
Grazie Blindsight,
RispondiEliminapurtroppo per me non l'ho scritto io è una definizione che ho copiato da una delle tante "wikiqualcosa" in giro per il web,ho fatto mio il contesto che calza a pennello col nostro gusto che ci piacciono tanto i biscottini alle mandorle che ci prepara la padrona di casa.
Grazie Lameduck
In Italia c'e' ancora troppa arretratezza e ipocrisia, sia negli uomini che nelle donne. Rispetto al mio paese, sembra una societa' indietro di 30 anni, anche se noi abbiamo per altri versi problemi ben piu' grandi, che non riguardano, pero', la questione del "corpo della donna". Ma e' soprattutto nelle appartenenti al mio genere che riscontro grandi incongruenze. Credevo che le femministe italiane, come donne di sinistra, tenessero a cuore la liberta' di gestire il proprio corpo, per fare cio' che ci aggrada, per trasgredire ed anche (perche no) per provocare. E invece non e' cosi'. Sono soprattutto loro le piu' critiche e le piu' bigotte nei confronti di chi usa il proprio corpo in tutta liberta'. Una volta mi pare esistesse il detto: "L'utero e' mio e me lo gestisco io". Era ovviamente legato al tema della gravidanza e alla liberta' d poterla interrompere, ma cosa impesisce di estenderlo anche alla libido, alla sessualita', alla liberta' di essere padrone non solo dell'utero, ma anche di tutto cio' che ci sta intorno.
RispondiEliminaCredevo altresi' che tenessero nel cuore cantautori come De Andre', che sulla trasgressione e sulla liberta' femminile hanno composto pezzi bellissimi come "Via del Campo", oppure "Bocca di Rosa".
Il fatto e' che di fronte a Belen un po' tutte si sentano come "cagnette" alle quali hanno sottratto l'osso. Comari del paesino che possono solo criticare e invidiare la bellezza e la "liberta'" altrui.
Ho letto proprio adesso questo articolo, e capisco che cio' che ho appena scritto e' piu' che mai attuale.
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/laura-maggi-bagnolo-mella-bocca-di-rosa-1128770/
sarebbe interessante indagare le ragioni profonde del default intellettuale di questo paese. Che poi "paese" è una parola grossa: anche le reazioni al tuo post dimostrano che si vive in una somma di clan o bande mafiose, assolutamente non abituati al confronto. Se poi prendiamo il microcosmo degli "intellettuali" la concentrazione di pensatori mafiosi supera ogni livello di guardia con l'aggravante dell'inutilità...
RispondiEliminaNon so se è peggio chi si rende conto che non conta una sega e ne è frustrato o il cretino inconsapevole. Comunque il danno è enorme, non a caso Dante metteva gli ignavi neppure nell'inferno...gli facevano troppo schifo.strybutl
@ rossoallosso
RispondiEliminaDi biscottini ce ne sono sempre a volontà. ;-)
@ Marcello A
Lo sai chi diceva "molti nemici, molto onore", vero?
@ Chiaradinotte
E' interessante il caso della barista sexy che fa infuriare le cagnette. Magari potrebbero invece prendere spunto da suo abbigliamento per qualche mise da sfoggiare con i maritini in privato.
@ paolo
Default intellettuale. E' proprio così.
Cara Rita,
RispondiEliminalo sai che io e Ivan Ivanovic ricordiamo sempre con affetto quel pranzo a Modigliana?
L'unica cosa che mi amareggia, eventualmente, è il rifiuto di dialogare tra diversi ma solo tra simili che affligge questo paese. Che poi, se vai a guardare, nemmeno i simili vanno d'accordo tra di loro.
Grazie per la tua presenza.
Il precedente post era molto ironico, graffiante e ci faceva riflettere. In questo c'è un velo di tristezza, c'è l'orgoglio ferito di chi è stato travisato. Dispiace! Ma perchè la gente non si sforza per cercare di capire che quando si parla di cose delicate, a volte non vi è assolutamente nulla di personale? Perchè dobbiamo ritenerci coinvolti su questioni generali che a ben vedere non ci interessano in prima persona?
RispondiEliminaTutte a fare le paladine dell'orgoglio femminile ferito, ma nessuno intendeva offendere (almeno credo).
Speriamo almeno in un chiarimento.
N.B. Laura Maggi è una famosa trasgressiva...e forse ce ne sono parecchie di donne così! Ho saputo da un venditore di lingerie che i siti di sex toys hanno un giro d'affari di diversi milioni ...
e forse ce ne sono parecchie di donne così!
RispondiEliminaPiu' di quante certe persone immaginano. Purtroppo chi e' fossilizzato nelle proprie convinzioni rischia, a vedersele mettere in dubbio, di perdere completamente l'orientamento della vita.
Ci conosce il personaggio di Javert ne "I Miserabili", sa a cosa mi riferisco.
è vero...il poliziotto integerrimo...
RispondiElimina;-)
ho letto quel libro da ragazzino.
Senti Klàra (scusami Lameduck per uso abusivo del tuo bel blog!), ti mando un salutino sul tuo , di blog.
Non so segui il basket...ad ogni modo voi avete parlato di un certo Skywalker, che si è comportato male.
Se non erro ha un profilo FB.
Mi sono permesso di segnalare che esiste una persona, mio amico, che usa quasi quel nickname
Skywalkerboh, ma non ha nulla a
che vedere col primo!
ti saluto ;-)
Non temere, di questo passo, tra poco ti accuseranno di "revisionismo borghese", sventolando il libretto rosso di Mao.
RispondiEliminaSe mi posso permettere, fossi in te Lameduck, non me la prenderei più di tanto... sorvolando sull'oggetto del contendere, bisogna anche gettare uno sguardo al versante dei 'vendicatori di genere' che pensano di istituire il loro processino politico da anni '70, eternamente proiettati nel medesimo loop temporale dal quale non sono mai usciti.
E' gente che si prende per il culo da sola, inutile offendersi per i loro pensierini in serie, assemblati in fatiscenti officine ideologiche, fedeli ad un'ortodossia che non ce più.
P.S: Lasciale perdere le "femministe", o sedicenti tali! E' gente che ne fa una professione di fede... Parliamo di una setta di poche centinaia di residuati bellici post-68, in mobilitazione permanente per la "guerra dei sessi", inacidite dagli anni e dalle frustrazioni.
E con il fanatismo ogni confutazione è inutile.
@ Sendivogius: Lasciale perdere le "femministe", o sedicenti tali! E' gente che ne fa una professione di fede...
RispondiEliminaIo credo di essere culturalmente dalla parte del "femminismo", condivido moltissime idee femministe, come credo anche Lame. Solo che ci sono diversi metodi per esprimere il proprio attaccamento al genere, oppure cercare soluzioni per arrivare ad una vera parita' che oggi non esiste. Non cerchiamo dunque di fare di ogni erba un fascio.
Scrivevo in Mentecritica di "Femen", cioe' il movimento femminista ucraino che, diversamente da quello "bigotto" che esiste in Italia, ha esponenti che per esprimere le loro opinioni non hanno problemi a mettersi nude. in quanto considerano il corpo femminile certamente da tutelare e rispettare, e da non trattare come semplice "bene merceologico", ma altresi' riconoscono un concetto molto semplice: E' solo la persona che ne e' proprietaria, uomo o donna che sia, che ha il diritto di poterne disperre secondo le proprie voglie o necessita' se cio' non crea danno ad alcuno.
La parita' di genere passa anche da qui: dal considerare del tutto normali le tette femminili allo stesso modo di come si considerano normali i pettorali di un uomo.
Invece, immagina cosa sarebbe accaduto in Italia se, nei centri commerciali, al posto delle gigantografie con le mutande dotate di "pacco" di Beckham ci fossero state quelle dotate di "spacco" di Belen.
Chiara, di recente i pontisex hanno crocifisso Intimissimi perché aveva fatto degli slip da uomo modello bunga bunga (per altro orrendi come tutti gli slip "umoristici" di Intimissimi.)
RispondiElimina..se stessa..senz'accento sulla e.
RispondiEliminaPer un'insegnante è grave ! :-)
@ "Chiara di Notte"
RispondiElimina:) Naturalmente condivido ogni tua parola e certo non ho niente contro i diritti della persona, che reputo universali e che non mi piace porre sulla contrapposizione dei generi sessuali.
Da qui le mie riserve su certo "femminismo", alla stregua del "maschilismo", non aiuta alla parità dei sessi e spesso, per alcune forme di ottusità che Lame evidenzia assai bene nei suoi articoli, si dimostra implicitamente contro le donne stesse che pretende di difendere e rappresentate tout court, come avviene in tutti i fondamentalismi (non solo religiosi).
D'altrande, l'Italia è un paese che ha seri problemi con la propria sessualità; e credo che il suo substrato cattolico abbia non poca responsabilità in merito.
@Klara
RispondiEliminaE' solo la persona che ne e' proprietaria, uomo o donna che sia, che ha il diritto di poterne disperre secondo le proprie voglie o necessita' se cio' non crea danno ad alcuno.
Pare che il concetto di "danno" - che non è solo materiale ma anche psicologico - non sia esattamente chiaro a tutti.
Personalmente vedere tette e culi in luoghi pubblici non mi fa né caldo né freddo, tuttavia è ovvio che ci potrebbero essere delle persone (es. minori, ecc.) che ne potrebbero essere turbate vista la palese insensatezza di abbigliamenti mancanti o atteggiamenti non consoni in contesti in cui un minimo di decenza sarebbe richiesta.
Ripeto, quando una persona è maggiorenne, poi si prende le sue responsabilità per le scelte che fa nei confronti di tutti.
Prendiamo il caso della moda dei pantaloni bassi con vista quarti di sedere: c'è mai stato qualcuno che è stato arrestato per questo ?
No, è stato il solito fenomeno modaiolo in cui solo dopo ampie degenerazioni (ad es. negli USA non si indossavano più neanche cinture o bretelle in modo tale che spesso i calzoni calavano talmente che chi li portava inciampava negli stessi), qualcuno - ad alto livello - ha fatto capire che l'esperimento "gente con il culo per aria o con le pezze al culo" era riuscito in pieno e che si poteva in qualche modo interrompere (l'umorismo surreale - relativo ai segnali premonitori della crisi o di gravi eventi - non manca mai ai piani alti).
Comunque, relativamente all'abbigliamento, c'è forse qualcuno che dice alle donne che non possono girare con vestiti originali, anche parecchio svestiti ?
No, purchè si resti entro i limiti di un minimo di sensatezza.
Le esibizioni gratuite e volgari, es. tipo quelle del gruppo "femen", sono appunto delle aggressioni alla sensibilità pubblica e come tali sarebbe intelligente evitarle.
Dopotutto bisognerà pure pensare perchè un certo potere esita così tanto a usare manganello e "taser" nei confronti di certe esibizioniste quando invece lo elargisce a piene mani in altre condizioni in cui questi provvedimenti sono veramente assolutamente non giustificati.
Eh no, non è perchè non gli interessa, è perchè anche a lui fa comodo quello che queste provocano.
Poi, secondo me, il fatto che l'Italia sia indietro di soli 30 anni rispetto a certi altri presunti standard europei è male, molto male; a livello di "costumi" sarebbe molto meglio se fosse rimasta a 100 anni fa (anche 80 andrebbe bene).
Mi dispiace, ma B. ha risuscitato l'antico "comune senso del pudore" e adesso che c'è non si può più rimetterlo nell'armadio come se non fosse successo niente !
Detto questo, sarebbe altamente opportuno separare le varie tematiche introdotte in questo e nell'articolo precedente senza farne un unico "calderone", ad esempio:
RispondiElimina- quella dell'utilizzo di pratiche oppressive nei confronti di parenti, minori, ecc.;
- quella dell'invidia, degli attacchi gratuiti, della competizione all'ultimo sangue - spesso sleale - compiuta da molte donne nei confronti delle loro simili (non parenti) che non si adeguano a certi standard o anche perchè ritenute possibili concorrenti in campo affettivo e/o lavorativo;
- quella della mercificazione e della riduzione a "oggetto" dell'immagine femminile nel campo pubblicitario e, per estensione, in quello mediatico / televisivo;
- quella delle presunte libertà personali, in stile "casa delle libertà" in cui si pensa di poter fare tutto quello che non si dovrebbe fare.
Un articolo che merita di essere letto da tutti! Il prezzo che si paga per il non-conformismo e per ragionare con la propria mente- con l'immancabile accusa di self-hate, puntuale come sempre.
RispondiEliminaUn giorno o l'altro, Duck, voglio 'microfonare' e intervistare anche te, come ho fatto con l'altro, notorio 'self-hater', l'amico Gilad.
http://ap0ti.blogspot.com/2012/02/il-chi-errante-parte-2.html
@ Rinaldo
RispondiEliminaAh, Gilad!
Sai chi mi ha insegnato a non aver mai paura di esprimere le mie opinioni, nonostante le censure e l'ostracismo verso le idee scomode: Norman Finkelstein, con il quale ho avuto l'onore di scambiare qualche email ai tempi della mia tesi. Un grande.
Riguardo all'intervista, come dicono quelli che hanno fatto il militare in Veneto: "Comandi!".
@ Adetrax
RispondiEliminaquella dell'invidia, degli attacchi gratuiti, della competizione all'ultimo sangue - spesso sleale - compiuta da molte donne nei confronti delle loro simili (non parenti) che non si adeguano a certi standard o anche perchè ritenute possibili concorrenti in campo affettivo e/o lavorativo;
sbagli, tra parenti è ancora peggio.
@ Adetrax: Poi, secondo me, il fatto che l'Italia sia indietro di soli 30 anni rispetto a certi altri presunti standard europei è male, molto male; a livello di "costumi" sarebbe molto meglio se fosse rimasta a 100 anni fa (anche 80 andrebbe bene).
RispondiEliminaAh, se e' per questo anche 500 anni. Come sei rimasto tu.
Avrei anche altre cose da dire sul tuo lungo commento e su cio' che secondo me e' completamente fuori registro, ma saro' breve: credo che spiegarti dove non ci incontriamo, sarebbe tempo perso.
Buon proseguimento. :-)
@Klara
RispondiEliminaIo ho capito molto bene cosa intendi dire, quindi pur apprezzando alcuni concetti che hai fatto trapelare / intravvedere, non posso non ricordare che la realtà non è così limitata come forse vorresti tu.
P.S.
Il tempo speso su certe cose non è mai perso.
Anch'io non ho scritto tutto quello che avrei voluto esplicitare sul tema in generale.
ragazzi/e cari avete scritto entrambi cose interessanti, lasciate che sia il lettore a giudicare chi è più persuasivo ;-)
RispondiElimina(io sto dalla parte di Klàra, qualora non si fosse capito!).
Io mio pensiero è davvero terra terra, sull'argomento. Penso seriamente che il corpo femminile, che considero tanto perfetto da far emozionare e commuovere (addirittura! Dirà qualcuno), sia quanto di più rivoluzionario si sia mai visto sulla faccia della Terra.
Ecco perchè a tanti dà fastidio.
Dà fastidio alla chiesa, in nome di precetti vecchi come il cucco ma sempre validi per chi vuole garantirsi l'indulgenza divina (a mia moglie, che veste moderna e molto casual, è stato imposto in una festa di fine catechismo di coprirsi le spalle...era giugno e mia moglie ovviamente si scopre come, dove e quanto vuole ).
Dà fastidio in certi Paesi islamici integralisti, dove la donna è realmente soggiogata all'uomo, e verrebbe lapidata non dico per aver esibito la
minigonna (fantascienza pura) ma per aver osato contraddire il maschio patriarcale (lì esiste davvero, non certamente da noi dove le famiglie sono gestite paritariamente da uomini e donne e quando questo non avviene logicamente si divorzia).
Dà fastidio infine a chi in nome di una ideologia male impostata fin dall'inizio, vuole censurare ogni millimetro del corpo (la famosa topa rulez, nel senso che comanda lei!) che si trova sulla faccia della Terra. Dalla topa vista sui film di D. Linch o di Quentin Tarantino fino a quella vista a San Remo, passando per la pubblicità (ahimè sempre esistita!), per Tinto Brass e webcam assortite. Da qui la lotta al porno (ma non saranno affari dei pipparoli? Al limite ci guadagnano gli analisti ed eventualmente gli oculisti...ehehe).
Compito immane e un po' troppo arduo, a mio avviso, una sorta di crociata anti-topa. E'un po' come far scomparire i segni del fascismo come si è fatto nel 1945 (salvo scoprire che in giro ci sono ancora oggi nelle cancellate all'Eur, e sui numeri civici).
Spero di avervi fatto sorridere
ciao !
:-)
@ Lameduck: Norman Finkelstein è venuto qui a parlare all'Imperial College un paio di settimane fa - lecture che ho registrato... se interessa metto l'MP3 online.
RispondiEliminaHo ancora ORE di materiale della mia chiacchierata con Gilad: il casino è mettere insieme il video!
Comandi??? Aaah, ricordi della naja... ad ogni modo certo, sarebbe un onore, anche se qui da Londra la logistica è problematica. Magari - spero presto - in uno dei miei periodi di 'ritiro' a Marina di RA?
Se vedemmu...
@ Adetrax: Io ho capito molto bene cosa intendi dire, quindi pur apprezzando alcuni concetti che hai fatto trapelare / intravvedere, non posso non ricordare che la realtà non è così limitata come forse vorresti tu.
RispondiEliminaP.S.
Il tempo speso su certe cose non è mai perso.
In realta', dubito che tu l'abbia davvero capito. Non perche' tu non sia intelligente, ma solo perche' hai un "blocco" culturale che ti impedisce di prendere in esame cio' che dicono gli altri.
Non devi preoccuparti, non sei il solo. Conosco tanta gente che quando gli spieghi come e' composta l'acqua, continua a parlare dei suoi capelli. E' proprio un corto circuito comunicativo del quale non sei colpevole tu, come non sono colpevole io.
Difficile che Cortez e Montezuma si capissero.
D'altronde per spiegarti bene, dovrei raccontarti alcune cose di me, della realta' delle donne qui e nei Balcani, che e' completamente diversa da quella vostra.
Lo farei anche, ma siamo talmente distanti io e te, che temo non ci sia possibilta' di incontro. Anche perche', come dice Lame, per te le discussioni nei blog sono un pretesto per parlarti un po' addosso. In fondo del problema in se' ti interessa ben poco. Presumo sia solo un modo per dare "sfoggio" della tua capacita' alla tastiera.
Se poi giudichi "Femen" chiamandolo "volgare", senza soffermarti invece sul forte elemento di "rottura" e provocazione nei confronti di una societa' come quella ucraina, dove ancor piu' che in Italia il corpo della donna viene mercificato, ma non autogestito, allora capisco che sarebbe veramente difficile spiegartene il valore, e ogni cosa che aggiungessi sarebbe un'inutile spreco di tempo.
@Klara
RispondiElimina... hai un "blocco" culturale che ti impedisce di prendere in esame cio' che dicono gli altri ...
Dipende, se quello che gli altri dicono è logico e ha un senso, allora non ho pregiudizi a prendere in considerazione quanto viene detto, se invece noto delle falle, dei buchi neri, dei punti sospetti, dei tentativi di scappatoia o "intortamento" allora non posso non farlo notare.
... come dice Lame ...
Blogspot non è Twitter.
... del problema in se' ti interessa ben poco ...
No, no, quella "robina li mi interessa sempre", comunque, battute a parte, ti confermo che quello che hai scritto nei commenti precedenti spiega bene cosa intendi tu per "emancipazione" e "progresso" femminile.
Circa il gruppo "femen": negli ultimi 2 anni ho visto foto, brevi filmati delle loro manifestazioni, ecc., però quando, per puro caso, ho visto e ascoltato alcune "esponenti" al "Sunday Show" di P. Chiambretti (un programma un po' populista), devo dire che mi sono letteralmente cascate le braccia (non solo quelle): quello che hanno espresso "è propaganda allo stato puro", fra l'altro inutilmente "emotiva" e con alcuni elementi di "deja vù".
In ogni caso, sul resto delle considerazioni non c'è problema, sono contento che la lista dei miei "attributi" si stia allungando.
Da molti anni ho ribattezzato "Femminismo a Sud" in "Vittimismo a Sud" anche se credo che rifletta nei fatti la differente situazione sociale rispetto alle donne di regioni più "evolute" (mi si passi il termine): dubito che una donna emiliana, toscana o piemontese possa condividere granché di quello che scrivono.
RispondiEliminaMai vista una tale violenza verbale, sessismo esplicito e soporattuto vittimismo "a prescindere" come quello che ho trovato nei loro post che sotto sotto dicono questo: tu sei il maschio e ci devi tutto, solo che in cambio non ti diamo più nulla.
Non è un gran salto culturale rispetto alla "signora" della piccola borghesia meridionale, che sta a casa a fare l'angelo del focolare e in cambio il marito porta i soldi.
In realtà penso che se facessi lo psichiatra li ci andrei proprio per cercarmi le mie clienti.