domenica 22 aprile 2007

Con quali parole iniziano i 5 libri della tua vita?

Questo si può considerare un post e 1/2.
Sono stata nominata da WebLogin e Ed per proseguire l’ultimo gioco in voga tra i blogger sugli incipit dei libri della vita.
Questi li ho scelti di getto pescando nella mia biblioteca, e posso dire di averli amati molto, in vari momenti della mia vita.

Libro 1. “Ecco fatto. Ho voluto ricopiare qui in questo mio giornalino il foglietto del calendario d'oggi, che segna l'entrata delle truppe italiane in Roma e che è anche il giorno che son nato io, come ci ho scritto sotto, perché gli amici che vengono in casa si ricordino di farmi il regalo”.
Vamba “Il giornalino di Gian Burrasca”. Il libro della mia infanzia, senza dubbio, il diario del piccolo anarchico in lotta contro la sua borghesuccia famiglia che mi ha insegnato la ribellione. E’ un mistero come un libro tanto sovversivo fosse dato liberamente in mano a noi bambini. Nel mio caso ha sostituito il Libretto Rosso di Mao.

Libro 2. “Per molti anni continuai a sostenere ch'ero capace di ricordare cose viste all'epoca della mia nascita. Da principio, ogni volta che lo dicevo, i grandi si mettevano a ridere, ma poi, sospettando la velleità di raggirarli, guardavano con astio la faccia pallida di quel fanciullino senza fanciullezza. Di quando in quando mi capitava di dirlo in presenza di visitatori che non erano intimi amici di famiglia; allora la mia nonna, per paura che mi giudicassero un idiota, mi dava seccamente sulla voce ordinandomi di andar a giocare altrove”.
Yukio Mishima “Confessioni di una maschera”. Un amore folle dei miei vent’anni. Ho letto tutto di questo autore ma questo è il mio preferito. Un romanzo di formazione, come si dice, che più che una confessione è un’autopsia dei sentimenti.

Libro 3. “Jem, mio fratello, aveva quasi tredici anni all'epoca in cui si ruppe malamente il gomito sinistro. Quando guarì e gli passarono i timori di dover smettere di giocare a palla ovale, Jem non ci pensò quasi più. Il braccio sinistro gli era rimasto un po' più corto del destro; in piedi o camminando, il dorso della sinistra faceva un angolo retto con il corpo, e il pollice stava parallelo alla coscia, ma a Jem non importava un bel nulla : gli bastava poter continuare a giocare, poter passare o prendere il pallone al volo”.
Lee Harper “Il buio oltre la siepe”. La grande letteratura americana. Prima vidi il film, con Gregory Peck nella parte dell’avvocato dal volto umano e del padre che tutti noi avremmo voluto avere, poi lessi il libro, che mi piacque altrettanto. Si parla di ingiustizia, razzismo, tolleranza, educazione e malattia mentale. Una botta di Veltronismo forse, ma di forte denuncia sociale.

Libro 4. «Quando la sgozzapolli era vostra madre, creaturine dei miei sogni» diceva papa «il momento in cui avrebbe mozzato quelle stupide capocce si mutava nel più cristallino dei misteri, al punto che erano le galline stesse a spasimare di passione per lei e a danzarle attorno, ipnotizzate dal desiderio. "Schiudi le labbra, dolce Lil!" chiocciavano "mostraci le tagliole!"»
E quella medesima Crystal Lil, la nostra mammina dalla chioma di stella, sprofondata nel divanetto a parete che la notte faceva da letto ad Arty, ridacchiava al lavoro di cucito che teneva in grembo, e scuoteva il capo. «Raccontala giusta ai ragazzi, Al. Quelle galline filavano come saette.»
Katherine Dunn “Cuori sgozzati”. Quando un libro ti sorprende per la sua originalità. Una grande storia ambientata nel mondo dei “freaks” del circo. Non per stomaci delicati. P.S. Non è la Catherine Dunne di Veronica Lario, questa in confronto sembra la sorella di Tarantino.

Libro 5. “Nel diciottesimo secolo visse in Francia un uomo, tra le figure più geniali e scellerate di quell'epoca non povera di geniali e scellerate figure. Qui sarà raccontata la sua storia. Si chiamava Jean-Baptiste Grenouille, e se il suo nome, contrariamente al nome di altri mostri geniali quali de Sade, Saint-Just, Fouché, Bonaparte ecc, oggi è caduto nell'oblio, non è certo perché Grenouille stesse indietro a questi più noti figli delle tenebre per spavalderia, disprezzo degli altri, immoralità, empietà insomma, bensì perché il suo genio e unica ambizione rimase in un territorio che nella storia non lascia traccia: nel fugace regno degli odori”.
Patrick Süskind “Il Profumo”. L’ultimo romanzo che ho letto (perché io ormai riesco a leggere solo saggistica, per i romanzi sono riuscita a smettere). Mi è piaciuto molto per la parte descrittiva del mondo settecentesco dominato dagli odori, meglio, dalla puzza. Mi ha convinto molto meno come ritratto di “serial killer” ante-litteram. Non ho visto il film.

Adesso devo passare la palla, e scelgo volentieri: Cloroalclero, A.I.U.T.O., Bhikkhu, Galatea e TagliaQuarantaDue. Non siete obbligati a partecipare, ma se non lo fate ci rimarremo mooolto, ma moooolto male. ;-)

Ed ora il 1/2 post.
La foto della paperetta freak nata con quattro zampe è molto curiosa e gira in rete da diversi giorni. Che sia un caso di Merocryptodidymus Gastromeles: mostruosità fetale doppia in cui il feto parassita è solo in parte incluso nel corpo dell'autosita, individuo che vive di vita autonoma e provvede al nutrimento del feto parassita?
Una papera e mezza, insomma. Alla faccia dell’anatra zoppa! Non sarete mica impressionabili, eh?


OKNotizie
Ti piace questo post? Votalo su OKNotizie!

13 commenti:

  1. Anonimo23:49

    Carissima paperella, speriamo che a nessuno venga in mente di usare Google per scoprire il titolo dei tuoi libri!!!
    oops! si può scrivere Google vero? :-D

    un baciotto from Sanremo e buon inizio di settimana ;-)

    ciao paperella 4x4

    RispondiElimina
  2. “Bo-peep Tweet!".
    " Chiamatemi Ismael"
    "In quel suo messaggio dall'oltretomba,che avrei preferito non ricevere,mio fratello racconta come la guerra gli mostro' il mondo in un'altra luce e decise della sua vita"
    per gli altri due, dovrei scartarne troppi altri. ciao
    Paolodeck.

    RispondiElimina
  3. Anonimo00:15

    Che hai fumato di buono stasera? :-)
    Passi da Giamburrasca al Profumo come se niente fosse ed ometti i titoli dei testi nell' epoca dei motori di ricerca? Mah!
    I weekend ti fanno male! Devi portarti il lavoro pure a casa, ti aiuta a non pensare, altro che papere transgeniche!

    http://tinyurl.com/23q57y

    RispondiElimina
  4. @ gidibao
    gidiiiiii! ci voleva lo scudetto per farti riapprodare su questi lidi! Allora, come ci si sente da scudettati? Un bacio e buona settimana anche a te.

    @ rudolf
    come lo devo dire che non fumo?! ;-)
    Qui è tutto transgenico, anche il valzer

    RispondiElimina
  5. hehehehehehehehe
    Ciao Lame, i ci vedo a sghignazzare col "giornalino di Gian Burrasca". Pure per me è stato il surrogato del libretto rosso di Marx. L'ho riletto a 40 anni e devo dire che mi ha commosso e divertito ancora.
    Poi: nell'adolescenza mi sono sparata tutti i libri di E.A.Poe (diciamo, proprio per citare un racconto pro forma, che ti sparo "la maledizione della casa degli Usher". Ma Poe l'ho proprio letto integralmente ed è da leggere tutto), A.Conan Doyle e, più mistico, Herman Hesse, del quale ho viscerlamente amato "il lupo della steppa")
    Intorno ai 20 anni mi sono intrippata di Kundera. Grandissimo "la vita è altrove", ma si possono leggere volentieri proprio tutti. Poi L. Ferdinand Celine, col suo più immenso libro: "viaggio al termine della notte", uno di quelli che certi pezzi li puoi imparare a memoria.
    Ho pianto, riso e sono stata su le notti per leggere "la casa degli spiriti" di Allende e "la storia" di Morante (in verità anche via col vento e uccelli di rovo sono bellissimi libri, ma nn mi ci soffermo xke sennò perdo l'alone intellettuale, muahahahaha)
    Non posso non menzionare l'australiana Janet Frame, che davvero scrive "col sangue", di cui segnalo "dentro il muro", un viaggio nella malattia mentale e nella società che la produce.
    Poi vabbe l'epico "Moby Dick" di H.Melville, di cui bisogna digerire un capitolo sulla classificazione delle balene, ma che offre emozioni universali.
    Ultimamente, non so perchè, ma non ho più voglia di leggere romanzi. Sono anni che leggo solo libri di storia. Non so nemmeno io perchè...
    Ciao e buna settimana. Meeno male che c'è il 25 aprile và..
    Un abbraccio
    Cloro

    RispondiElimina
  6. Ah dimenticavo: mi sono letta pure tutti i libri di Charles "Hank" Bukowsky. Un poeta assoluto. Personalmente quello che ho amato di più è "donne". Però qualunque parola con cui imbratta il foglio, in lui, è poesia esistenziale pura.
    riciao.
    Cloro

    RispondiElimina
  7. Ciao Lameduck, grazie di avere accettato l'invito :-) ...però visto che hai ricevuto un doppio invito, secondo me dovresti fornire anche il doppio degli incipit :-))

    Aumenta la lista dei libri da leggere: della tua lista ho letto solo il primo! :-(

    Ciao e buona settimana.

    RispondiElimina
  8. ah ma ciusca nn ho capito 1 cippa.
    Dovevo riportare gli incipit...
    ostreg li devo cercare...
    ma dove li riporto , qui o sul mioblog?
    Cloro in gnukka mode.

    RispondiElimina
  9. Ecco fatto, adesso, nel diciottesimo secolo, quando la sgozzapolli Jem, per molti mio fratello, continuai a sostenere che era vostra madre...

    (to be continued)
    e' proprio un bel gioco...
    Prof.Spalmalacqua

    RispondiElimina
  10. @ cloroalclero
    si, ehm, effettivamente andrebbero citati gli incipit(s) sul proprio blog.
    Comunque "in gnukka mode" me lo voglio stampare su una maglietta.;-)

    @ prof spalmalacqua
    questo è un altro gioco, però. Molto interessante.

    RispondiElimina
  11. La notizia della papera mi era sfuggita. Imperdonabile a una come me, vero? Rimedio subito.
    Come dimenticare "il Profumo", l'olfatto è capace di richiamare con potenza alla mente sensazioni, ricordi, emozioni con molta più immediatezza degli altri sensi. Ne sono sempre stata affascinata.

    RispondiElimina
  12. Anonimo23:00

    Ci sto lavorando... te fatti un giro su PopoMundo, appena puoi. Secondo me ti piacerà...

    RispondiElimina
  13. Anonimo20:27

    Letto solo Il giornalino di Gian Burrasca, e questo la dice lunga sul mio profilo intellettuale. Se aggiungo che per un certo periodo di tempo presi un quaderno, lo rilegai con una copertina verde, lo titolai Il giornalino di Cima e poi lo portavo sempre con me... :-D

    RispondiElimina

SI PREGA DI NON LASCIARE COMMENTI ANONIMI MA DI FIRMARSI (anche con un nome di fantasia).


LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...