(Parental Advisory: Attenzione, l'autrice del post non è riuscita ad evitare a volte toni decisamente pedofobi nella seconda parte del testo).
(Disclaimer: Esistono ragazzini bravi, studiosi, indipendenti, buoni, affettuosi e soprattutto intelligenti. Tutti noi faremmo la firma per averli come figli e nipoti. Purtroppo più di frequente ci capitano quelli che descrivo nel post e che sarebbe ipocrita far finta che non esistano solo per fare la figura dei buonisti alla "sepoffà".)
Vorrei parlare di un fenomeno che mi capita di osservare sempre più spesso, in particolar modo in questi giorni. Quello dei bambini ma soprattutto degli adolescenti che ciondolano tutto il giorno in preda ad una noia cosmica attorno ai genitori e agli altri malcapitati adulti, perchè le scuole sono chiuse.
L'altro giorno ho assistito ad una scena veramente pietosa. Un bambino costretto per quasi due ore a rimanere nell'angusto spazio di un salone da parrucchiere ad alta intensità di estrogeni mentre a sua madre fissavano le extensions, senza purtroppo contemporaneamente sigillarle la bocca. Il bambino ha ciondolato, appunto, per metà del tempo quindi una delle sciampiste, misericordiose, ha detto "Ma non si può dare qualche giornalino a questo piccolo per distrarlo un po'?" Il problema è che le riviste finivano sfogliate molto alla svelta, non essendo un bambino di 7-8 anni molto interessato a "Men's Health" e a questioni come addominali a tartaruga e durata del rapporto.
La creatura, poverina, è stata fin troppo buona, un piccolo Buddha. Un altro avrebbe sfasciato il negozio e sviluppato un odio feroce nei confronti delle donne. Alla fine però, quando la madre ha finalmente avuto le sue estensioni e l'arsura le aveva già provvidenzialmente seccato la gola, il figlio santo appariva francamente distrutto. Penso avrà rimpianto i cateti e financo le ipotenuse da masticare durante le grigie ore scolastiche di novembre.
Se alcuni ragazzini ciondolano ma li sopporti ed anzi ti fanno un po' pena come il piccolo coiffeur victim, altri te li ritrovi tra le palle domandandoti cosa hai mai fatto di male per meritare questo, non essendo oltretutto responsabile della loro nascita e quindi della loro immissione nella biosfera.
Per quello che mi ricordo, se noi ragazzi avessimo dovuto trascorrere una intera giornata con i genitori chiusi sul loro luogo di lavoro ci saremmo sparati già alle sette di mattina. Per non dire che loro non lo avrebbero mai permesso se non in circostanze assolutamente eccezionali.
La regola per i ragazzi, durante le vacanze, era trovarsi - dico la parolaccia: giocare - ma ad almeno due chilometri dai genitori e soprattutto all'aria aperta. Già le vacanze al mare trascorse assieme a loro erano vissute con disagio. Anelavamo all'indipendenza, al poter stare per conto nostro, a non dipendere dai genitori. Con appena quattromila lire alla settimana di paghetta e un pallone da calciare in un cortile.
Invece, per un curioso fenomeno che ai miei tempi sarebbe stato impensabile, c'è una tipologia di ragazzini che si incollano alle calcagna dei genitori (e purtroppo degli altri malcapitati ed incolpevoli adulti presenti) i quali se li ritrovano in negozio, perfino negli uffici a ciondolare per ore come zombi decerebrati senza possibilità di scrollarseli di dosso se non dietro elargizione di somme di denaro. "Su andate a farvi un giro, comperatevi qualcosa, ma non tornate prima di stasera, mi raccomando".
Non riuscire ad allontanarli significa assistere a lunghissime sedute di "scoppio delle palline di bubble pack" oppure di caduta ritmica di moneta sul tavolo (record mondiale appena stabilito: 9'45"), oppure alla distruzione sistematica del luogo ove si trovano. Apparecchiature che cadono sotto una maledizione inspiegabile e smettono di funzionare, stampanti che cominciano a buttare inchiostro perchè il genio ha cercato di smontarle, insudiciamento di tastiere, mouse e registratori di cassa che sembrano spalmati con lo strutto. Per non parlare dei computer che, da un giorno all'altro, si ritrovano più infetti di una fogna di Calcutta perchè loro chattano e scaricano, scaricano e installano.
Pare che i genitori lo facciano perchè almeno sanno dove sono i figli, li si può controllare meglio. Là fuori, si sa, c'è la droga, appena volti la testa trombano come ricci. Si parla anche di undici-dodicenni.
Il problema è che se nei mesi invernali questo tipo di cucciolo sembra avere uno scopo nella vita, cioè tirare a campare a scuola, studiare il meno possibile e occuparsi in inutili corsi di danza, sport e musica facendo finta di interessarsi a qualche cosa, con la fine delle lezioni e la chiusura estiva delle palestre scatta la consapevolezza di non sapere più che cazzo fare dalla mattina alla sera.
esistono ragazzini bravi, studiosi, indipendenti, buoni, affettuosi e soprattutto intelligenti.esistono ragazzini bravi, studiosi, indipendenti, buoni, affettuosi e soprattutto intelligenti.esistono ragazzini bravi, studiosi, indipendenti, buoni, affettuosi e soprattutto intelligenti.
(Disclaimer: Esistono ragazzini bravi, studiosi, indipendenti, buoni, affettuosi e soprattutto intelligenti. Tutti noi faremmo la firma per averli come figli e nipoti. Purtroppo più di frequente ci capitano quelli che descrivo nel post e che sarebbe ipocrita far finta che non esistano solo per fare la figura dei buonisti alla "sepoffà".)
Vorrei parlare di un fenomeno che mi capita di osservare sempre più spesso, in particolar modo in questi giorni. Quello dei bambini ma soprattutto degli adolescenti che ciondolano tutto il giorno in preda ad una noia cosmica attorno ai genitori e agli altri malcapitati adulti, perchè le scuole sono chiuse.
L'altro giorno ho assistito ad una scena veramente pietosa. Un bambino costretto per quasi due ore a rimanere nell'angusto spazio di un salone da parrucchiere ad alta intensità di estrogeni mentre a sua madre fissavano le extensions, senza purtroppo contemporaneamente sigillarle la bocca. Il bambino ha ciondolato, appunto, per metà del tempo quindi una delle sciampiste, misericordiose, ha detto "Ma non si può dare qualche giornalino a questo piccolo per distrarlo un po'?" Il problema è che le riviste finivano sfogliate molto alla svelta, non essendo un bambino di 7-8 anni molto interessato a "Men's Health" e a questioni come addominali a tartaruga e durata del rapporto.
La creatura, poverina, è stata fin troppo buona, un piccolo Buddha. Un altro avrebbe sfasciato il negozio e sviluppato un odio feroce nei confronti delle donne. Alla fine però, quando la madre ha finalmente avuto le sue estensioni e l'arsura le aveva già provvidenzialmente seccato la gola, il figlio santo appariva francamente distrutto. Penso avrà rimpianto i cateti e financo le ipotenuse da masticare durante le grigie ore scolastiche di novembre.
Se alcuni ragazzini ciondolano ma li sopporti ed anzi ti fanno un po' pena come il piccolo coiffeur victim, altri te li ritrovi tra le palle domandandoti cosa hai mai fatto di male per meritare questo, non essendo oltretutto responsabile della loro nascita e quindi della loro immissione nella biosfera.
Per quello che mi ricordo, se noi ragazzi avessimo dovuto trascorrere una intera giornata con i genitori chiusi sul loro luogo di lavoro ci saremmo sparati già alle sette di mattina. Per non dire che loro non lo avrebbero mai permesso se non in circostanze assolutamente eccezionali.
La regola per i ragazzi, durante le vacanze, era trovarsi - dico la parolaccia: giocare - ma ad almeno due chilometri dai genitori e soprattutto all'aria aperta. Già le vacanze al mare trascorse assieme a loro erano vissute con disagio. Anelavamo all'indipendenza, al poter stare per conto nostro, a non dipendere dai genitori. Con appena quattromila lire alla settimana di paghetta e un pallone da calciare in un cortile.
Invece, per un curioso fenomeno che ai miei tempi sarebbe stato impensabile, c'è una tipologia di ragazzini che si incollano alle calcagna dei genitori (e purtroppo degli altri malcapitati ed incolpevoli adulti presenti) i quali se li ritrovano in negozio, perfino negli uffici a ciondolare per ore come zombi decerebrati senza possibilità di scrollarseli di dosso se non dietro elargizione di somme di denaro. "Su andate a farvi un giro, comperatevi qualcosa, ma non tornate prima di stasera, mi raccomando".
Non riuscire ad allontanarli significa assistere a lunghissime sedute di "scoppio delle palline di bubble pack" oppure di caduta ritmica di moneta sul tavolo (record mondiale appena stabilito: 9'45"), oppure alla distruzione sistematica del luogo ove si trovano. Apparecchiature che cadono sotto una maledizione inspiegabile e smettono di funzionare, stampanti che cominciano a buttare inchiostro perchè il genio ha cercato di smontarle, insudiciamento di tastiere, mouse e registratori di cassa che sembrano spalmati con lo strutto. Per non parlare dei computer che, da un giorno all'altro, si ritrovano più infetti di una fogna di Calcutta perchè loro chattano e scaricano, scaricano e installano.
Pare che i genitori lo facciano perchè almeno sanno dove sono i figli, li si può controllare meglio. Là fuori, si sa, c'è la droga, appena volti la testa trombano come ricci. Si parla anche di undici-dodicenni.
Il problema è che se nei mesi invernali questo tipo di cucciolo sembra avere uno scopo nella vita, cioè tirare a campare a scuola, studiare il meno possibile e occuparsi in inutili corsi di danza, sport e musica facendo finta di interessarsi a qualche cosa, con la fine delle lezioni e la chiusura estiva delle palestre scatta la consapevolezza di non sapere più che cazzo fare dalla mattina alla sera.
Di conseguenza il genitore si tira dietro i figli ma senza considerare il fatto che questi, che sono un 'orrenda ibridazione tra bambino ed adulto, che non giocano più e non sanno stare con sé stessi, non sono nemmeno abituati a stare con i genitori, vedendoli si è no di sfuggita ogni tanto. Disposti a non concedere nemmeno un grammo di affettività a babbi e mamme che li hanno tirati su come delle slot-machines, "metti la moneta e lui ti considera per 30 secondi", semplicemente impongono la loro indifferenza ed il loro è un silenzio che ti assorda, tanto che passi l'estate a fantasticare sul Pifferaio di Hammelin e a pregare San Remigio che torni presto la scuola a portarseli via, con un pensiero affettuoso ai poveri insegnanti che dovranno giuggiolarseli per nove mesi. Quasi un'altra gravidanza. Roba da correre a farsi legare le tube.
Certo, esistono ragazzini bravi, studiosi, indipendenti, buoni, affettuosi e soprattutto intelligenti.
esistono ragazzini bravi, studiosi, indipendenti, buoni, affettuosi e soprattutto intelligenti. Certo, esistono ragazzini bravi, studiosi, indipendenti, buoni, affettuosi e soprattutto intelligenti.
esistono ragazzini bravi, studiosi, indipendenti, buoni, affettuosi e soprattutto intelligenti.esistono ragazzini bravi, studiosi, indipendenti, buoni, affettuosi e soprattutto intelligenti.esistono ragazzini bravi, studiosi, indipendenti, buoni, affettuosi e soprattutto intelligenti.
Modestamente li facciamo una chiavica, perchè
RispondiElimina1)diamo loro soldi e/o regali per non parlare con loro
2)quando parliamo con loro, diciamo cagate a ritmo forsennato
3)non possiamo dare loro un buon esempio, perchè non sappiamo più per fortuna cosa sia un buon esempio
Dimenticavo
RispondiElimina4)vogliamo che siano responsabili, quando non esistono più le condizioni perchè qualcuno sia responsabile di qualcosa
E quando c'è, è una sorta di allenamento per pittbull per farli diventare picchiatori scientifici (es, tagliatori di teste aziendali)
Una volta c'era il lavoro dei campi al quale i bambini potevano essere abituati fin dai 7-8 anni, ora effettivamente bisognerebbe escogitare qualcosa di sostitutivo che sia utile alla loro formazione di cittadini.
RispondiEliminaIn assenza di centri vacanze per bambini, incontri scout o cose simili, bisognerebbe organizzare gruppi di 15-20 bambini e affidarli a gente che li faccia faticare fisicamente anche d'estate.
Ad esempio queste attività sarebbero ottime:
1) calcetto;
2) nuoto;
3) escursioni in montagna;
4) durante la giornata introdurre qualche ora di riposo con opportune lezioni su informazioni utili (educazione civica con esercitazioni, ecc.) e curiosità varie.
Affinchè questo sistema possa funzionare sono necessarie 3 condizioni:
1) che gli educatori / istruttori siano delle persone esperte e preparate (non disdegnando l'inclusione di qualche maschiaccio delle nevi) che sappiano mantenere disciplina e fermezza (inculcando il rispetto delle regole) senza trascendere o usare la violenza;
2) che le condizioni operative delle attività siano sempre nella massima sicurezza;
3) che le attività fatte siano finanziate in massima parte dallo stato o dalle regioni; in breve i genitori dovrebbero pagare al massimo 1-2 euro al giorno;
in questo modo sarebbe garantito l'accesso a tutti, anche ai meno abbienti.
Alla fine dell'estate sarebbero tutti più robusti e preparati per affrontare un nuovo anno scolastico e forse arriverebbero alla maggiore età in condizioni fisiche e mentali migliori di quelle attuali.
E’ un post molto triste. C’è di tutto. All’infanzia e all’adolescenza sono stati via via negati spazi “naturali”. Ci sono luoghi a pagamento, assai poco socializzanti. Oppure luoghi virtuali. Il resto è non luogo. Nelle città sorgono centri commerciali; la destinazione a verde non produce oneri di urbanizzazione per i comuni e non sorgono parchi, ma strutture per rendite sicure; i campetti di calcio vengono recintati e dati in concessione a società sportive; strade e marciapiede sono intasati ed insicuri; le aree abbandonate sono pericolose; l’inquinamento è alle stelle. I genitori lavorano fino a tardi (spesso strangolati nel traffico) e sempre più precari e vengono alienati rispetto al loro “ruolo”. Restano luoghi “istituzionali”, come la scuola. Parcheggi sicuri. E’ un mondo votato al consumo, alle sue regole, ai suoi insegnamenti. Tutto il resto è (dev’essere) noia.
RispondiEliminaMah. Io non generalizzerei troppo. Essere genitori (e figli) in questa società è una cosa molto piu' complicata di quel che sembra. Non si puo' far fronte al consumismo perchè per i bambini è una logica troppo potente. Non abbiamo energie sufficienti ad assorbire lo spasmodico bisogno di comunicare che caratterizza i bambini e gli adolescenti. Cercare di non dire (e di non fare) cagate, soprattutto, non è semplicissimo, quando si è messi alla prova 24h/7 in quanto alla nostra efficienza. In un mondo di umani-macchine è dificile coltivare l'umano: la società ti mette in condizione ce sia piu' facile lavorare per creare altre macchine. Ma, e te lo dico anche per esperienza oltre che personale, anche lavorativa: non tutto è come sembra. E in fondo un pomeriggio dal parrucchiere perchè la mamma possa farsi le extension, messo sul piatto della bilancia di interminabili serate al "parco dei gonfiabili" trascorse in attesa mentre il pupo si diverte, è, per il pupo stesso, un atto dovuto.
RispondiEliminaCerto, magari una settimana enigmistica, un sudoku o un supernintendo potrebbe alleviarne i lati negativi.
QUesto, fermo restando che concordo che 1)dovrebbero esserci piu' colonie estive a buon prezzo (io ne ho trovata una a 13 euri al giorno, ma piu di 10 giorni non te la tengono la pargola) 2)dovrebbe essere permessa, dai 14 anni, un'attività lavorativa tutelata in qualità di apprendisti.
Ciao
Cloro
Credo che, effettivamente, il ruolo e il mestiere di genitore non sia facile. Ma se un giorno avrò dei figli, credo di volerli crescere come sono stata cresciuta io. Una delle cose che mi è piaciuta tantissimo, qualche giorno fa, è stato vedere dei ragazzini tra i dieci e i tredici anni, alle nove di sera, che giocavano a nascondino in un boschetto a pastini vicino a casa mia. Mi sono venute in mente tutte le volte che io ho scavalcato muretti per fregare more e fragole di bosco a qualche vicino che mi stava sulle palle. Ecco, vorrei che i miei figli facessero queste cose qua, tipo arrampicarsi sugli alberi eccetera. Ma mi chiedo quanti bambini, oggi, nei cosiddetti paesi sviluppati hanno la possibilità di crescere in un ambiente del genere, visto che abitano in asettici palazzi del centro, magari ultimo piano e senza neanche un terrazzo. Che idea possono avere della natura e del mondo? E che rapporti possono avere con i loro simili? Io mi trovavo con i miei amici "nella via sotto casa". Mia madre sapeva dove trovarmi anche se non avevo il cellulare, se combinavamo qualche guaio eravamo tutti passibili di sberle (anche da parte di qualche altra mamma) senza idea di denunce. Anzi, se venivamo sgridati, non lo dicevamo neanche ai genitori, perchè c'era il rischio delle sberle supplementari. Si creava una piccola società tra di noi, qualcuno era il capo, qualcuno lo sfigato, ma non si parlava di bullismo. Non è solo il problema estivo dei bambini. E' un problema di tutto l'anno. Anni interi in cui i bambini non sono tali ma semplicemente estensioni dei genitori: piccoli adulti impreparati a vivere in questa società come vogliono i loro genitori. E ovviamente appena possono sbarellano.
RispondiEliminaMa questo è un mio punto di vista, eh.
PS
scusate la lunghezza del commento. è che questo è un argomento che mi sta molto a cuore...
La lettura di questo post mi pone un serio dubbio.
RispondiEliminaI PEDOFILI sono Pervertiti Perversi o Masochisti Stupidi ?
Leggendo i commenti pensavo se quella strana invenzione chiamata ‘libri per bambini” esiste ancora. Nessuno l’ha nominata, quindi l’invenzione potrebbe benissimo non esserci più.
RispondiEliminaJuni ha parlato di siepi e di more, di natura e di appartamenti agli ultimi piani, quell’invenzione di cui non si parla più serviva (fra l’altro) a portare natura e siepi dentro agli appartamenti degli ultimi piani. E sapete una cosa davvero strana: ci riusciva.
Ma forse mi sbaglio, probabilmente non ricordo bene, probabilmente i libri per bambini sono più noiosi dei bambini stessi. Forse é per questo che a dieci anni rubavo i libri di McBain e di Henry Kane a mio padre. Quelli si che erano una figata.
@ adetrax
RispondiEliminaconcordo!
poi quelli che non tengono i ritmi li gettiamo da un'altura ,media(perchè soffrano delle loro mancanze prima di morire),quelli che sopravvivono potranno essere reintegrati con gli altri...
il mio modesto parere è che salvo molti casi (fortunatamente),il resto dei piccoli cresce frustrato dalle aspettative dei suoi parents che lo vogliono ginecologo-architetto-giudice e che nel tempo libero coltivi hobbies del tipo ,aspirare alla medaglia d'oro ai giochi olimpici (magari i prossimi in Russia),comporre melodie per fisarmonica utilizzando solo i piedi e magari che il fine settimana lo impegni nello scrivere almeno tre o quattro libri futuri best-seller...ok!il figlio te lo sei partorito tu e te lo cresci tu ,e lo plasmi come acciderbolina ti pare,ma lui c'è???ha voce in capitolo??si apparentemente è lui che voleva mettere ogni giorno la testa nella figa di una donna,progettare ospedali e difendersi per qualche oggetto finito nell'utero di qualcuna ,era lui che voleva spaccarsi le palle in palestra e avere le dita dei piedi più veloci del west...ma avete letto i suoi libri o meglio le sue poesie,bhè la ricorrenza del tema del deserto e dei popoli in schiavitù e della guerra non vi dice nulla..vi svelo un segreto...non è casuale!!!
allora vi imploro stimolate le loro attitudini e non cedete ai compromessi mai ,siate corretti con voi stessi e coerenti con le vostre idee...credo che l'unico modo per educarlo è amarlo per quello che è...stop
@ pensatoio
RispondiEliminabeh, il buon esempio se vogliamo sono ancora in grado di riceverlo. C'è un mucchio di gente che si spacca il bip di lavoro dalla mattina alla sera, c'è un mucchio di gente che tira avanti senza drogarsi. Volendo la retta via, facendosi largo con il machete, c'è ancora.
@ adetrax
faticare? Magari, basta pensare che i loro coetanei, nel terzo mondo, lavorano in fabbriche dove da noi si rifiuterebbero perfino le macchine, e lavorano duro, pesante. Troppi ragazzini vengono su come debosciati. Non fanno un passo se i genitori non li accompagnano in macchina. Ma scherziamo?
@ caio
più che triste, amaro, forse.
@ cloro
c'è un particolare che non ho detto. L'episodio del parrucchiere si è svolto dalle 12,00 alle 14,00.
Ergo, il piccolo Buddha o non ha mangiato oppure lo ha fatto di corsa, magari con il classico panino. Non vorrei che fosse stato costretto a seguire la dieta della madre, gran figone sicuramente con l'angoscia della caloria.
Essere genitori non è facile, sono pienamente d'accordo. Però mi è capitato di osservare a cosa si può arrivare tirando su dei figli senza alcun freno o controllo. Ti assicuro che il risultato è agghiacciante.
Io per fortuna non ho questi problemi (senza figli posso godere di un grado di libertà che compensa ampiamente l'ansia da estinzione del ceppo familiare) ma penso che se ne avessi avuti avrei tentato di farli diversi dal mucchio. Forse senza riuscirvi ma avrei tentato.
@ juni
una volta era più facile che almeno uno dei genitori potesse seguirti a casa, così se uno dei due era "assente" o distaccato, l'altro compensava. Oggi sono veramente soli.
Il bullismo c'era anche allora ma non a questi livelli di perversione. Al massimo si faceva a botte. Nella mia classe c'era un ragazzo down, era il cocco di tutti, nessuno si sarebbe sognato di molestarlo. Semplicemente, certe cose si sapeva di non poterle fare. Oggi pensano che tutto sia concesso in questo mondo di impuniti.
@ panty
Hai fatto venire un dubbio anche a me... ;-)
@ salazar
Ma questi qui leggono ancora, in una società che nel mese di settembre non commemora la tragedia delle torri gemelle ma quella dei libri scolastici da acquistare?
Io leggevo Chandler, Mickey Spillane, e tutto ciò che riuscivo a trovare.
@ katana
il dover studiare pianoforte, faccio un esempio a caso, per compensare la frustrazione di un padre pianista wanna be mancato è un classico di tutti i tempi. Anch'io ci sono cascata.
@Katana
RispondiEliminaQuesto regime dei mesi estivi non sarebbe applicato ai minori di 7 anni e comunque sarebbe tutto graduale in modo che tutti abbiano la possibilità di provare a migliorarsi divertendosi.
Un enorme beneficio per i bambini sarebbe quello di sottrarli alla spesso nefasta influenza di certi genitori che infarciscono la loro vita "solo" di sterili "no".
Riguardo al deserto di valori, alla schiavitù dei popoli, ecc. si d'accordo, vorrà dire che la loro piccola, leggerissima, nonchè apparente schiavitù durerà al massimo 8-9 anni con tantissime pause in mezzo e molti benefici futuri.
Chi non ha provato la giusta schiavitù non può apprezzare e usare bene la giusta libertà, che pertanto potrà essere gradualmente concessa, in base alla responsabilità acquisita, fra i 14 e i 18 anni d'età.
Il caro frugoletto è rimasto senza mangiare ???
RispondiEliminaMADRE SNATURATA !!!
Le brave mammine danno sempre ai loro cari davoletti le buone merendine con tanto latte e meno cacao,che li aiutano a superare le fatiche della giornata e li rendono più sani ,più belli,più intelligenti.
CERTE MAMME, dovrebbero andare meno dalla parrucchiera e guardare più TV.
@l II adetrax et Lameduck
RispondiEliminaovviamente è solo una tra le possibili teorie che prendo in considerazione...è un argomento che mi diletto a filtrare e scandagliare ,sono più che sicura che nemmeno con l'esperienza si arrivi alla davvero buona e giusta via...cmq c'è un filone che si avvicina al tuo per me campo di lavoro che mette dentro un bel pò di gente...io al massimo farei dei test psico-attitudinali,generalizzare non mi è mai troppo piaciuto,cmq sto divagando dicevo,un altro filone sostiene la teoria non dell'incentivazione delle attitudini ma al contrario la proibizione di seguire una determinata strada...anche se devo dire che cmq si finisce con l'indirizzarli verso qualcosa non scelto da loro...è una trappola non se ne esce...mia nonna dice ,com fè a fè,tradutione:comunque tu ti comporta ,cadrai sempre in fallo...saggezza popolare!
a tal proposito io credo che sia cmq importante provarci ma per non deludere una delle mie personalità a cui piace contraddire e contraddirsi,penso anche che bisogna essere dei gran egoisti o/e sadici per mettere al mondo figli ...io almeno sarei egoista almeno nell'atto scientificamente detto della riproduzione e fino alle prime voglie e nausee...il sadismo è un'altra storia (Pupo dixit)
Juni fra poco tempo il nascondino sarà un gioco che nessuno sa' più fare.
RispondiEliminaMolti bimbi non lo conoscono neppure.
Anch'io mi divertivo un sacco in campagna da piccola e sono contentissima di aver avuto la fortuna di crescere in questo modo.
Ora sono terrorizzata.
Lame non è stata così crudele.
Io la vedo come lei, è per questo che non sono ancora mamma ed ho molta paura.
Ma d'altra parte non è nemmeno giusto legarsi le tube...
@ adetrax
RispondiEliminasai, io conosco persone che sono cresciute andando in colonia d'estate. Una volta era l'unico modo per i bambini poveri di fare un po' di mare. Qui da noi in Romagna ce n'erano di faraoniche.
Ti assicuro che me ne parlano come di un qualcosa non di triste ma di formativo.
@ panty
il problema è che li abituano a mangiare schifezze e ad orari assurdi.
@ katana
da un certo punto di vista, si, mettere al mondo i figli è un atto di egoismo. Non so se lo sia di più il non metterli al mondo. In fondo io mi evito un sacco di problemi. La mia famiglia si estinguerà, d'accordo, ma ho una libertà che da madre non potrei mai avere.
@ juni
divertirsi con poco, anche solo con l'immaginazione. Cacchio, io mi ricordo che mi facevo dei viaggi incredibili per pomeriggi interi e non mi annoiavo mai. La fantasia è un meraviglioso LSD naturale ma oggi sembra scomparsa.
E per colmo si drogano.
Giusto per dare un contributo, una testimonianza in fatto di colonie. Io, classe 1975, sono stata mandata in colonia d'estate dai 5 ai 12 anni (sul lago di Misurina e a Cesenatico), perchè quello era l'unico modo per me e la mia gemella, figlie di operai, di poter fare le vacanze. E vi assicuro che ancora oggi ricordiamo quell'esperienza in modo estremamente positivo, non lo vedevamo e continuo a non vederlo come un luogo triste. E' vero quando uscivamo in passeggiata c'erano mamme in giro con i propri bambini che ci guardavano quasi con aria da compatimento e "minacciavano" i loro figlioli con frasi del tipo: "se non fai il bravo ti mando in colonia", senza sapere invece, quanto noi ci stavamo divertendo. Hai modo di stare in mezzo agli altri e socializzare, imparando a convivere e rispettare le persone. Stare in montagna o al mare per 15-20 giorni insieme ad altri bambini, facendo le attività più disparate credo sia più formativo che stare davanti alla TV o alla Play Station tutto il giorno e forse ci sarebbe qualche bulletto in meno in giro. Non credo esistano ancora le colonie, ma se così fosse e se mai avrò dei figli non avrei nessun dubbio a mandarceli per le vacanze estive.
RispondiEliminatwins
@ twins
RispondiEliminaE' la stessa cosa che dice il mio compagno, che ha frequentato anche lui le colonie. Lo hanno aiutato a crescere e anche lui ne ha un ottimo ricordo.
Grazie per avermi raccontato la tua esperienza. Ciao!