Chi è convinto che in Vaticano si respiri un'aria di cristiana pace e tolleranza e che tutti obbediscano al Papa a suon di "jawohl", sarà meglio si legga le ultime cronache d'oltretevere, contrassegnate dal seguente grido d'allarme: "il Papa è solo".
Solo nel senso di isolato, emarginato da una sorta di fronda episcopale che non ha gradito le sue ultime debolezze lefebvriane, oltre ad altre prese di posizione papali giudicate troppo reazionarie.
Pare che Ratzinger abbia contro diversi episcopati. E mica episcopati qualsiasi, ma nientemeno che quelli austriaci, tedeschi, svizzeri e francesi, con il contagio della ribellione che si allarga ogni giorno di più nei pianeti dell'Impero.
Anche dal Sud America giungono mormorii di scontento. Ricordate il vescovo di Recife che ha scomunicato i medici e la madre della bambina messa incinta di due gemelli dal patrigno pedofilo? L'episcopato brasiliano lo ha apertamente sconfessato (bontà loro) e, a causa di questa presa di posizione, è arrivata con leggero ritardo la nota vaticana di solidarietà per il dramma della piccola. Dramma offuscato però, secondo le parole dell'Osservatore Romano, dalla troppa pubblicità data dal vescovo di Recife alla scomunica strombazzata ai quattro venti. Sembra quasi che si abbia più paura dello scandalo che del fatto criminale in sè. Echi del Crimen Sollicitationis?
Per tornare alla solitudine di Ratzinger, lui, sul vescovo Williamson, si è giustificato dicendo di non essere stato capito, si è detto rammaricato che un gesto di pietà (??) fosse stato male interpretato. Sa, è obiettivamente difficile capire come non si dovrebbe aver pietà di una madre che vuol salvare la vita di una figlia o dimostrare di non comprendere le ragioni dei divorziati, e muoversi invece ad umana pietà per uno che nega la Shoah.
Solo nel senso di isolato, emarginato da una sorta di fronda episcopale che non ha gradito le sue ultime debolezze lefebvriane, oltre ad altre prese di posizione papali giudicate troppo reazionarie.
Pare che Ratzinger abbia contro diversi episcopati. E mica episcopati qualsiasi, ma nientemeno che quelli austriaci, tedeschi, svizzeri e francesi, con il contagio della ribellione che si allarga ogni giorno di più nei pianeti dell'Impero.
Anche dal Sud America giungono mormorii di scontento. Ricordate il vescovo di Recife che ha scomunicato i medici e la madre della bambina messa incinta di due gemelli dal patrigno pedofilo? L'episcopato brasiliano lo ha apertamente sconfessato (bontà loro) e, a causa di questa presa di posizione, è arrivata con leggero ritardo la nota vaticana di solidarietà per il dramma della piccola. Dramma offuscato però, secondo le parole dell'Osservatore Romano, dalla troppa pubblicità data dal vescovo di Recife alla scomunica strombazzata ai quattro venti. Sembra quasi che si abbia più paura dello scandalo che del fatto criminale in sè. Echi del Crimen Sollicitationis?
Per tornare alla solitudine di Ratzinger, lui, sul vescovo Williamson, si è giustificato dicendo di non essere stato capito, si è detto rammaricato che un gesto di pietà (??) fosse stato male interpretato. Sa, è obiettivamente difficile capire come non si dovrebbe aver pietà di una madre che vuol salvare la vita di una figlia o dimostrare di non comprendere le ragioni dei divorziati, e muoversi invece ad umana pietà per uno che nega la Shoah.
Secondo una delle possibili spiegazioni dell'atteggiamento ratzingeriano spericolato verso questioni così scottanti, il Papa sarebbe troppo impegnato sul piano teologico, penserebbe troppo ai suoi libri, volerebbe troppo alto e, come un monarca autocentrico, trascurerebbe le beghe politiche vaticane salvo, ogni tanto, uscirsene con una clamorosa stecca, altro che l'armonia degli organi e delle voci bianche che da secoli diffondono note di celestiale cerchiobottismo tra i muri della Casa di Pietro.
Un errore imperdonabile per un Papa pianista. Per le sue ultime uscite di condiscendenza e perdono nei confronti dei vescovi negazionisti, quelli che le camere a gas dei lager erano una specie di autoclave per disinfettare gli ebrei e "in fondo cosa sarà mai successo", l'effetto è stato altrettanto dirompente di quello che avrebbe provocato il sentir provenire dai tasti del santo pianoforte, invece delle note di Bach, "Great Balls of Fire" con tanto di piede pestato per terra alla Jerry Lee Lewis.
Tra qualche giorno ricorrerà il ventinovesimo anniversario dell'assassinio di Monsignor Romero. Un bel gesto di riconciliazione con l'episcopato sudamericano in rivolta potrebbe essere, da parte del Papa, lo sveltimento della causa di canonizzazione del vescovo martire, che giace sepolta da anni nei meandri del Vaticano, ignorata bellamente da Papa Wojtyla.
Le ultime liaisons dangereuses papali con i lefebvriani hanno scontentato, per usare un eufemismo, e a ragione, inutile dirlo, il mondo ebraico e Israele.
Con i fratelli maggiori la relazione della Santa Sede è sempre difficile. Si ha l'impressione che spesso e volentieri, dai giri di minuetto in Vaticano e dai tè in Sinagoga si passi al braccio di ferro e alla volgarissima tradizione di ritrovarsi sulla tomba del canguro, "per veder chi l'ha... " eccetera eccetera.
Sono due grandi religioni con grande potere entrambe e a volte si ha l'impressione che i titani lottino a mani nude dietro la facciata dei baci e degli abbracci.
Israele ha fatto la voce grossa contro il Vaticano per il pasticciaccio brutto dei lefebvriani, poi però è capitato che il Vaticano abbia protestato presso il governo israeliano a causa di un programma televisivo che avrebbe irriso a Cristo e alla Madonna e il programma sia stato stato censurato.
Sembra uno di quegli estenuanti ultimi scambi di un set di tennis, quello dove si passa dal quaranta pari al vantaggio per Pinco, deuce, vantaggio per Pallino, deuce, vantaggio di nuovo per
Pinco e via fino allo sfinimento o ad un provvidenziale "gioco, partita, incontro".
Oggi le cronache ci rassicurano, il Papa non è solo e tutto va bene in fondo a Via della Conciliazione, ma staremo a vedere. Forse qualche altra stecca, se tendiamo bene l'orecchio verso gli appartamenti papali, la potremo sentire.
Le ultime liaisons dangereuses papali con i lefebvriani hanno scontentato, per usare un eufemismo, e a ragione, inutile dirlo, il mondo ebraico e Israele.
Con i fratelli maggiori la relazione della Santa Sede è sempre difficile. Si ha l'impressione che spesso e volentieri, dai giri di minuetto in Vaticano e dai tè in Sinagoga si passi al braccio di ferro e alla volgarissima tradizione di ritrovarsi sulla tomba del canguro, "per veder chi l'ha... " eccetera eccetera.
Sono due grandi religioni con grande potere entrambe e a volte si ha l'impressione che i titani lottino a mani nude dietro la facciata dei baci e degli abbracci.
Israele ha fatto la voce grossa contro il Vaticano per il pasticciaccio brutto dei lefebvriani, poi però è capitato che il Vaticano abbia protestato presso il governo israeliano a causa di un programma televisivo che avrebbe irriso a Cristo e alla Madonna e il programma sia stato stato censurato.
Sembra uno di quegli estenuanti ultimi scambi di un set di tennis, quello dove si passa dal quaranta pari al vantaggio per Pinco, deuce, vantaggio per Pallino, deuce, vantaggio di nuovo per
Pinco e via fino allo sfinimento o ad un provvidenziale "gioco, partita, incontro".
Oggi le cronache ci rassicurano, il Papa non è solo e tutto va bene in fondo a Via della Conciliazione, ma staremo a vedere. Forse qualche altra stecca, se tendiamo bene l'orecchio verso gli appartamenti papali, la potremo sentire.
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In the shuffling madess
RispondiEliminaof the locomotive breath,
runs the all-time loser,
headlong to his death.
He feels the piston scraping
steam breaking on his brow
old Charlie stole the handle and
the train won't stop going
no way to slow down.
http://www.youtube.com/watch?gl=US&v=gdz_G1VGJ4c
Live 1978 Madison Square Garden
Ian Anderson – vocals, flute, guitar
Martin Barre – electric guitar, mandolin, marimba
John Evan – piano, organ, accordion, synthesizers
Barriemore Barlow – drums, glockenspiel
David Palmer – portative pipe organ, synthesizers
John Glascock – bass guitar, vocals
Chi è convinto che in Vaticano si respiri un'aria di cristiana pace e tolleranza e che tutti obbediscano al Papa a suon di "jawohl" ...
RispondiEliminaIn effetti è una cosa inconcepibile che si contraddicano delle direttive papali, che regni il disfattismo all'italiana, che la macchina organizzativa non funzioni da sola come un orologio, l'ho sempre detto, troppe poche guardie svizzere e troppa bizantinità.
Si vede che l'obbedienza non è più una virtù per i prelati esteri tutti in odore di protestantesimo o di eccessi di ortodossia.
E dire che in Vaticano si è cercato di fare qualcosa per questa dilagante mentalità semi-anarchica, ad es. cominciando a tagliare un ormai imbarazzante cordone ombelicale dicendo no all'adozione automatica delle leggi italiane, così, giusto per cominciare a dare qualche lontano segnale in codice.
Purtroppo questo segnale non solo non è stato capito, ma non deve essere nemmeno piaciuto a più di qualcuno.
Israele ha fatto la voce grossa contro il Vaticano per il pasticciaccio brutto dei lefebvriani ...
Si, ma quando il papa aveva chiesto agli israeliani di fermarsi contro i palestinesi e di dialogare, loro hanno fatto l'esatto contrario, ovvero hanno aumentato l'intensità dei bombardamenti e la pressione militare sulla striscia di Gaza.
Lo sanno che non devono fare i "bambini cattivi", altrimenti poi non devono lamentarsi se compaiono i babau e si spaventano.
Che poi, a dirla tutta, lo fanno apposta a prenderli troppo sul serio, così poi possono fingere di essere stati minacciati, di essersi sentiti in pericolo di vita e giustificare la classica risposta secondo la legge del taglione.
@ vril gesellschaft
RispondiElimina8-D
@ Adetrax
per paradosso, tutto ciò accade con un Papa "tetesko ti cermania".
Riguardo Israele, con Libermann e Netanyahu saranno volatili per diabetici.
La pietà cristiana non abita nelle stanze vaticane...
RispondiEliminaBeh io direi che è il minimo che delle diocesi lo stiano contestando...
RispondiEliminaComunque ho letto sul blog di Franca Rame le dichiarazioni di due pollitici italiani sulla vicenda della bambina stuprata in Brasile che sono quasi peggio della scomunica per la madre della povera vittima. Io farei provare a loro una gravidanza dopo una violenza, sottopeso, con due gemelli, a 9 anni. Ci terrei veramente. So che il mio è un discorso un pò barbaro ma non è il periodo adatto per l'aplomb.
La lotta per gli investimenti...volevo dire per le investiture...
RispondiEliminaLa invito a leggere la lettera del Papa ai Vescovi del 12/03/09.
RispondiEliminaPuò trovare anche sul blog di Luciano Giustini un breve commento con la possibilità di coniscere i contenuti della lettera del Papa.
Mi piace leggere tutte le opinioni, specialmente quelle che non condivido, per sforzarmi di capire le diverse sfaccettature dell'animo umano, ma non partecipo molto alle discussioni in quanto trovo molti commenti superficiali, banali e stereotipati come in questo caso.
Non so se ho fatto bene a fare, in questo caso, un'eccezione.
Cordiali saluti
agu
@ agu
RispondiEliminama noi critichiamo il Papa perchè siamo preoccupati per lui! ;-)
Facile ironia!!!
RispondiEliminaDalla risposta deduco non si sia documentata.
Sarebbe forse meglio informarsi a fondo sentendo tutte le opinioni, specialmente quelle che non condividiamo.
By by
agu
@ agu
RispondiEliminaio mi documento ma poi se un Papa, parlando di prevenzione dell'AIDS, dice che il preservativo aumenta i problemi, che dovrei dire?
C'è poco da dire!
RispondiEliminaLei non si è documentata, non ha letto la lettera ai Vescovi, non ha visitato il blog di Luciano Giustini sull'argomento.Lo si deduce dalle Sue argomentazioni, qualunquistiche raffazzonate ed incartate ad un tot al Kilo!
Contrariamente se l'ha visistato e letto i contenuti ben diversa dovrebbe essere stata la sua controrisposta.
Che c'entra il preservativo con quanto in discussione, affrontiamo un argomento per volta DOCUMENTANDOCI, ascoltando, leggendo le motivazioni di qualsiasi controparte e poi, eventualmente, contestiamo.
agu