Ma senti questo:
''La pausa pranzo è un danno per il lavoro, ma anche per l'armonia della giornata. Non mi è mai piaciuta questa ritualità che blocca tutta l'Italia''.Chi parla è il ministro per l'attuazione del Programma Gianfranco Rotondi, durante un'intervista al noto coiffeur-à-penser Klaus Davi.
Forse sarà stato l'ambiente televisivo-salottiero, in grado di distruggere qualsiasi neurone nel raggio di venti metri di distanza da una telecamera - per averne la prova basta seguire per non più di cinque minuti quelle ignobili pantomime dialettiche tipo "Domenica In" - ma il purtroppo ministro di uscite ne ha avute anche di peggiori:
''Non possiamo imporre ai lavoratori quando mangiare ma ho scoperto che le ore più produttive sono proprio quelle in cui ci si accinge a pranzare. Chiunque svolga un'attività in modo autonomo, abolirebbe la pausa pranzo. Casomai sarebbe meglio distribuirla in modo diverso, come avviene negli altri Paesi''.
No, ti prego, non dirmi che saresti anche tu per la colazione all'inglese, una bella abbuffata di mattino presto che ti riempie fino a sera, con il buffet ricco di ogni ben di dio che stuoli di camerieri, sguatteri e fantesche hanno amorevolmente preparato per te alzandosi alle quattro del mattino.
Peccato che chi ha la sveglia alle sei ed esce di casa alle 7,45 solo perchè ha il culo di lavorare a soli due chilometri di distanza da casa, non ha proprio il tempo di tostare il pane, spalmare il burro con l'attrezzo che fa i ricciolini, spremere le arance, affettare di fresco i salumi, farti l'ovetto alla coque o strapazzarti le uova con il bacon e servirti il caffè all'americana.
E poi non ci rompete i coglioni, anglofili del cazzo. Siamo italiani - cornetto e cappuccino - non turisti della democrazia nell'albergo a quattro stelle con il problema di come far sera e di "quale marmellatina assaggio oggi".
Peccato che chi ha la sveglia alle sei ed esce di casa alle 7,45 solo perchè ha il culo di lavorare a soli due chilometri di distanza da casa, non ha proprio il tempo di tostare il pane, spalmare il burro con l'attrezzo che fa i ricciolini, spremere le arance, affettare di fresco i salumi, farti l'ovetto alla coque o strapazzarti le uova con il bacon e servirti il caffè all'americana.
E poi non ci rompete i coglioni, anglofili del cazzo. Siamo italiani - cornetto e cappuccino - non turisti della democrazia nell'albergo a quattro stelle con il problema di come far sera e di "quale marmellatina assaggio oggi".
Viste le reazioni alle proprie dichiarazioni - sembra impossibile ma qualcuno prende seriamente le cose che vengono dette a Klaus Davi - il più inutile dei ministri ha in seguito precisato:
"Non ho fatto nessuna proposta di abolire la pausa pranzo, ho solo detto a un giornalista che io l'ho abolita da vent'anni e lo stesso consiglio alla Camera dei Deputati, perché quella è l'ora in cui si lavora meglio. Si capisce - aggiunge Rotondi in una nota - che i lavoratori devono avere le loro pause e devono mangiare, magari sarebbe utile che ognuno si gestisse questa pausa come crede, ma è chiaro che è impossibile''.
"Non vado alla Buvette, non pranzo da anni ma non mi sogno di entrare in conflitto coi legittimi diritti dei lavoratori. Certo, se fosse possibile rinunziare alla pausa pranzo e uscire un'ora prima se ne avvantaggerebbero la produttività e la famiglia del lavoratore''.Senta, caro il mio pezzo informe di materia organica anfibia comunemente detta merda; io e suppongo altri svariati milioni di lavoratori lavoriamo duramente di braccia e di cervello dalle 8,00 alle 12,00 (più spesso 12,30).
Si riattacca alle 14,00 fino alle 18,00, salvo impegni da svolgere prima o dopo l'orario stabilito. Non è raro che tra straordinari e pugnette varie si lavori una cinquantina di ore alla settimana, compresi i festivi. Con i tempi che corrono chi ha la fortuna sfacciata di avere un lavoro deve darsi da fare il triplo. Ma tutto questo Alice-Rotondi non lo sa.
Ordunque. A me personalmente alle dodici, dopo quattro ore filate di lavoro, cominciano a calare gli zuccheri e le assicuro che succede lo stesso al mio capo, che è un essere umano e normale come tutti. Per cui si va tutti a pranzo. Mezz'ora, un'ora al massimo. Un piatto di pasta o un secondo. Poi di nuovo al lavoro.
Lei è liberissimo di praticare l'anoressia nervosa come una ballerina del Bolshoi che sta preparando "Le silfidi". Alle persone normali come coloro ai quali si riferisce in quella scemenza di intervista, gli zuccheri calano, soprattutto dopo un lavoro manuale. Per non parlare del cervello che, come recitava un celebre spot televisivo "ha bisogno di zucchero".
L'alternativa a questo normalissmo soddisfacimento di una pulsione chiamata fame sarebbe rischiare di addentare qualche cliente e non sarebbe bello, mi creda.
Cosa propone quindi per ovviare all'inconveniente della fame a metà giornata che affligge il lavoratore sfortunatamente non anoressico? La sigillatura degli orifizi usati per perdere tempo a mangiare, compresa quella dello sfintere anale usato per la spiacevole conseguenza del nutrirsi che è il chiudersi in bagno per espletare?
Le do un'idea. Se i miei studi di neurochimica non fallano, ricordo che la cocaina ti fa tirare avanti per quattordici ore filate senza sentire né fame, né sete, né stanchezza, né sonno.
Facciamo così. Per non interrompere il lavoro degli schiavi, sostituiamo la pausa pranzo con la pausa coca?
Faccio presente comunque che perfino chella zoccola 'e Maria Antonietta, una briosche, non l'ha mai negata a nessuno.
Scusami, ma cosa sono quelle che tu chiami "pugnette"?
RispondiElimina@ Rosaria
RispondiEliminaconosci il detto: "Fatti, non pugnette"? E come faccio a spiegarti?
Se al posto di pugnette metto seghe il concetto è più chiaro? ;-)
E' che questi non sono abituati a lavorare, ma hanno chi fa per loro.
RispondiEliminaCome quel demente di Rutelli che voleva tenere aperte le scuole in estate e fare vacanze dilazionate come nei paesi anglosassoni per avvantaggiare il turismo.
Nella scuola-fornace di mio figlio nel 2003 vennero misurati 31 gradi in classe. Facile parlare e sparare stronzate quando si gira con l'aria condizionata, l'autista e la scorta.
Pugnette pensavo fosse internazionale! Si dice solo da noi in Romagna?
"In Germania, ad esempio, per incentivare la produttività - nota Rotondi - la pausa pranzo in alcuni posti di lavoro dura mezz'ora, mentre si estende a 45 minuti per chi lavora oltre le 9 ore".
RispondiEliminaPiù di 9 ore ? Cioè 10-12 per intenderci ?
Certo che la massima arbeit macht frei è sempre attuale ... :-)
Scusi ma ... lei, Rotondi, quanto lavora ?
Perchè se inizia verso le 10 o le 11 e smette alle 16 o al massimo alle 17 per 3-4 giorni alla settimana, possiamo capire le sue motivazioni; peccato che tutti gli altri non abbiano i suoi orari.
Senta, caro il mio pezzo informe di materia organica anfibia ...
La citazione ci vuole sempre ... ;-)
No, ti prego, non dirmi che saresti anche tu per la colazione all'inglese, una bella abbuffata di mattino presto che ti riempie fino a sera ...
Si, se vogliamo dirla tutta ci sono effettivamente persone che lavorano come stacanovisti dalle 8 alle 19 senza avere particolari stimoli famelici ma sono appunto eccezioni e tipicamente sono persone tarchiate che oltrepassano il quintale (con una riserva calorica ben visibile).
E' vero anche che in Inghilterra e altri paesi anglosassoni l'orario di lavoro segue antiche consuetudini romane, ovvero dalle 9 alle 17 max. 17.30 con mini-pausa libera di 20-30 minuti in mezzo.
D'altra parte, non tutti siamo fatti allo stesso modo e non tutti abbiamo lo stesso metabolismo.
A parte il discorso dei turnisti notturni i quali tipicamente non mangiano, a tutti gli altri si concede la pausa pranzo per almeno quattro ottime ragioni:
1) perchè ci sono i ritmi circadiani che condizionano quelli metabolici che, normalmente, si attivano di giorno dopo la sveglia;
2) perchè la pausa o le piccole pause ripristinano i livelli di attenzione e diminuiscono le frequenze degli incidenti sul lavoro (e qui non parliamo del lavoro d'ufficio);
3) perchè spesso durante le pause possono venire idee interessanti o si prendono decisioni ponderate per la seconda parte della giornata;
4) perchè, per quanto strano possa essere, chi ha la possibilità, può usare la pausa pranzo per incontrare qualcuno, per vedere o sentire un familiare che magari non incontra la sera, per eseguire dei pagamenti o per frequentare altri uffici pubblici.
Per questi motivi una pausa (specialmente quella del pranzo) non è una perdita di tempo; si può discutere sulla sua durata, sul suo inizio, ma sul fatto di farla o meno ci sono troppe variabili per imporre regole generali.
Ogni tipologia di lavoro ha i suoi ritmi e le pause ottimali sono già state definite, quindi le esternazioni di Rotondi devono essere intese come considerazioni personali condivise con chi fa libero lavoro d'ufficio.
Facciamo così. Per non interrompere il lavoro degli schiavi, sostituiamo la pausa pranzo con la pausa coca?
No, no, ci vuole la preghiera e la flagellazione che con tutte queste tentazioni di gola poi si finisce male :-)
Domanda finale: ma queste esternazioni cosa sono, degli spassosi intermezzi per interrompere la noia delle esternazioni di Silvio (che sono sempre le stesse) ?
Scusate ma ascoltare l'audio di Rotondi è una cosa fantastica, da non perdere.
RispondiEliminaFra le altre cose dice che lui mangia una volta al giorno !
Siamo sicuri che è campano ?
Gli inglesi ce la fanno benissimo a tirare fino alle sei senza mangiare. E guarda che bella cera che hanno... pelle stupenda, denti perfetti, corpi scultorei.
RispondiEliminaTutto il mondo ha imparato da loro in fatto di cucina e di stile di vita.
Io faccio la pausa pranzo verso le 14,00 e le poche volte che mi è capitato di saltarla o avevo una vaga sensazione di svenimento o una forte sensazione di incazzo.
RispondiEliminaCmq ha ragione Lucien, se non fai niente di manuale e, in questo caso, tantomeno di mentale, stai tranquilla che il calo di zuccheri non l'hai e ti puoi permettere di tirare avanti fino a sera.
Poi tieni conto che questi in parlamento ci passano sì e no due giorni alla settimana per un totale di 8-10 ore alla settimana, quindi.... non gli resta che sparare cartucce a salve (per non dire di peggio, che ogni tanto mi ricordo di essere una signora).
Ciao
Silvana
Guardate che imitare gli anglosassoni non è una vergogna se gli anglosassoni fanno bene.
RispondiEliminaIo faccio una ricchissima colazione al mattino, in parte preparate la sera prima di coricarmi.
Assisto persone anziane e arrivo senza problemi alle 5 del pomeriggio. Ceno poco dopo e sto benissimo.
Mai acidità, mai aumento di peso dopo essere rientrata nel mio peso forma calando di 13 kg in due mesi allorchè iniziai ad imitare gli anglosassoni e non mi sento certamente per questo anglofona.
Quanto alle pugnette o seghe, davvero non so a cosa vi riferiate. Ma credo di aver capito che è qualcosa di osceno.
Non me ne frega niente.
Spiace solo che per scrivere le proprie idee si debba scivolare in certe forme di linguaggio davvero deprecabili.
Forse si vuole apparire più intelligenti, più incisivi. Nè l'uno nè l'altro, credetemi.
L'idea che mi sono fatto è che solo uno che mangia peperonata tre volte al giorno può essere così allucinato da dire una fesseria come quella sulla pausa pranzo.
RispondiEliminaScusate, ma voi in Italia mangiate tutti i giorni, ma proprio tutti i giorni?
RispondiEliminaMa che decadenza, che perversione, che vizio immondo!
È una schifezza, ma se proprio volete continuare così, con questo modo di vita insano e discutibile, allora importate i lavoratori dal Sudan, che quelli sono abituati a mangiare – si e no – una volta alla settimana.
Magari si potrebbe, per legge, farli mangiare solo di domenica.
@ Lucien
RispondiEliminaevidentemente si. ;-)
@ Silvana
Alle 14,00 io sarei già morta... ;-)
@ Cachorro Quente
E' ironico, vero? ;-)
@ Adetrax
Credimi, solo la cocaina ti fa star su senza sentire stimoli di fame sete. Oppure le amfetamine.
Urge il test antidroga per i ministri.
@ Rosaria
Beata te che hai la forza la sera di preparare l'abbondante colazione del mattino dopo.
Comunque permettimi un paio di osservazioni. Perchè rivolgersi con il "voi" a chi scrive?
E poi ti ricordo che l'uso del turpiloquio è comune da almeno quarant'anni. Sarò maleducata ma il perdindirindina non mi appartiene. Preferisco termini più incisivi.
@ Salazar
RispondiEliminasi, pensa che siamo talmente perversi che a volte facciamo pure merenda. I famosi compagni di merende.
@ Paz83
Invece penso sia proprio il digiuno a dare le allucinazioni. Rotondi vede i suoi colleghi in forma di pollo arrosto gigante girare per i corridoi di Montecitorio.
Strano: da uno come Rotondi più che consigli su come e quando nutrirsi mi sarei aspettato indicazioni su come liberarsi delle conseguenze della digestione (avevo pensato ad una altro giro di parole, ma non volevo urtare la sensibilità di qualche tuo lettore)
RispondiElimina;)
quoto adetrax mi ha preceduto.
RispondiEliminaa proposito di turpiloquio,nei paesi anglosassoni ci sono casi documentati in cui si fa colazione con un bel pompino,ecco se il ministro avesso considerato questa opzione forse qualche consenso lo avrebbe ricevuto. ;-)
Che è sta storia degli inglesi? Allora adeguiamoci anche con altre cose che qui in Italia sono proibite, no?
RispondiEliminaPrima dell'incidente, quando lavoravo ancora ed ero normo, non avevo la pausa pranzo, non avevo pause veramente col lavoro che facevo, però quando era piccolo mio figlio fui costretta a lavorare sotto "padrone", così se aveva la febbre potevo starmene a casa con lui (pagata) ed avevo la pausa pranzo, senza ticket, cioè pagata da me. Perché non fanno più asili?? Forse il fatto che siano pochi permette ai pedofili eccellenti di abusare meglio dei nostri bambini? Pausa pranzo? Si potrebbe proporre questo: ok, rinuncio alla pausa pranzo ma dammi l'asilo per mio figlio e un aumento per fare la spesa a casa, visto che ci arriverò come una belva affamata e quanto ho guadagnato se lo risucchia una babysitter. Io mangio tantissimo sennò divento una biafrana e se oggi lavorassi ancora sotto "padrone" la pausa pranzo la pretenderei pagata, oltreché a non metterla in discussione! Sulla coca dico la mia: forse ne gira troppa tra gente che si permette di dire queste stronzate.
personalmente preferirei che sia il lavoratore a scegliere.
RispondiEliminanella nostra azienda, per dire, non puoi saltare la pausa pranzo: 45 minuti sono d'obbligo. certo, se vuoi puoi stare fuori anche due ore e mezza (che poi recuperi stando in ufficio fino alle otto di sera)... Ma se io volessi abbuffarmi la mattina e saltare il pranzo per finire 45 minuti prima, non posso farlo... E a me questo disturba, perchè spesso non ho fame a pranzo, solo un leggero buchetto allo stomaco facilmente "tappabile" con un tramezzino, o un frutto...
ma bon, peso 45 chili da venti anni, sono abituata a cenare alle sette di sera (si, come i crucchi ;-)), quindi magari non faccio testo...
ps: se il tuo linguaggio osceno, mi sa che rosaria non guarda la televisione...
Si pero' non e' vero che nei paesi anglosassoni non c'e' pausa pranzo. E'obbligatoria e dura un'ora. Se non vuoi andare a pranzo durante quell'ora fai quello che ti pare.
RispondiEliminaNon ho mai saltato la pausa pranzo in Inghilterra perche' te la fanno prendere per forza (non vogliono grane con la legge) mentre mi e' capitato di saltarla spesso in Italia dove, pur avendo il diritto di prenderla, talvolte si saltava per lavorare. E nessuno mi obbligava a prendere la pausa.
Lame,sei la solita comunista.
RispondiEliminaIl veterinario mi ha detto di dare da mangiare al cane solo una volta al giorno e,in effetti,il mio General Pancho Villa Tierra y Libertad (per gli amici Pancho) è arzillo,felice e contento e non mi ha mai chiesto coca o anfetamine.
PANE E LAVORO è un vecchio Slogan Leninista,ormai superato dalla storia,ora,finalmente,abbiamo il Govermo del Fare che rifugge dallo Sfrenato Edonismo.
Speriamo,almeno che,in linea con gli insegnamenti del nostro amato Premier,istituiscano la Pausa Trombata.
Mi chiedo ogni giorno di più se non sarebbe meglio (visto che a molti comunque piace l’uomo solo al comando, qualunque cosa faccia) ritornare a una solida monarchia dove si sa bene che il suddito deve rispetto alle gerarchie perchè così è stabilito anzichè farci prendere tutti i giorni per il culo da gente che ti vuole spiegare che il suo porco comodo lo fa nei tuoi interessi.
RispondiEliminaE con un PD che dall’altra ti chiede di non agitarti, quando muori c’è il paradiso.
non ha tutti i torti: quando hai molto lavoro e non puoi, non puoi.
RispondiEliminaghedini saranno dieci anni che non pranza in giorni feriali...
In verità non so se gli anglosassoni fanno sosta pranzo o no. Non sono mai stata all'estero, tantomeno in GB. Si sente dire che loro mangiano anche salsicce e uova fritte di mattino. Io non giungo a tanto. Ma credo che facciano bene se lo smaltiscono nel corso della giornata.
RispondiEliminaIl pranzo più importante per me è la colazione. Il più insidioso è quello serale. Non ceno mai oltre le 6-6 e mezza serali. Sono alta 1.68 e peso 52 kg.
La sera invece di rimanere al PC o alla TV mi preparo la colazione con tavolo apparecchiato per la mattina. Io mi trovo bene così, odio i fondischiena materassati, maschili e femminili.
Voi continuate a fare come volete.
Dico voi perchè mi pare che, salvo qualche eccezione, parlate tutti la stessa lingua come se foste una persona sola.
"E' ironico, vero? ;-)"
RispondiEliminaMa no, cosa dici... io sono un grande ammiratore dello stile di vita anglosassone che ci ha regalato perle come il cheddar cheese (esiste in una decina di varietà diverse che si distinguono solo dal colore) o il binge-drinking del venerdì sera (alle dieci e mezza di sera le persone si rotolano già nei cessi del locale, e io sono tutt'altro che astemio ma c'è modo e modo...).
E' davvero interessante notare come i diritti dei lavoratori faticosamente conquistati vengano adesso considerati al pari di stramberie: la pausa pranzo pare quasi un momento di ozio e tutti noi ruminanti ci trasformiamo in una popolo di peones.
RispondiEliminaSe ne andasse il caro ministro per qualche settimana a lavorare in una fabbrica, possibilmente in un reparto dove la ripetitività è la mansione principale e vediamo se dopo quattro ore di automatismo non chiede anche lui la pausa pranzo...
Rosaria,
RispondiEliminaio la mattina mi alzo alle 5,30. Mangiare all'anglosassone, nota anche come dieta spazzatura, a quell'ora non è proprio il massimo! Un caffè e una fetta di crostata (fatta in casa) con la marmellata, è la mia colazione. Non avrei proprio il tempo di sedermi comoda comoda e fare
"la colazione al palazzo del re". Sicché!
Sono le 23:00. Ora che Rosaria ha preparato l'ovetto alla coque, i toast imburrati, il cheddar cheese, le scrambled eggs with bacon, le marmelades, i beans and tomatoe (ma, mi raccomando, senza sausages, chè sono così cheap), lo yogourth al lampone, il succo di pamplemousse e la immancabile fetta di watermelon, possiamo andare tutti a letto, in attesa del doman. Buona notte. (Io però prima quasi quasi mi faccio una pugnetta).
RispondiEliminaDove si dice "chilla" zoccola 'e Maria Antonietta? Complimenti per il blog!
RispondiEliminaDunque, disoccupati a prescindere, il programma di governo è: precari a vita, in pensione a 65 anni, no pausa pranzo... non sorge il dubbio che più di programma si tratti di "soluzione finale" ?
RispondiElimina@ rossoallosso
RispondiEliminami costringi ad andare sul pesante. Fare colazione con un pompino si riferisce a chi lo fa o a chi lo riceve? ;-)
@ juni
anch'io, se potessi, cenerei alle 19.00 stile crucca.
@ grazia
in effetti è vero. Chi ti obbliga a mangiare durante la "pausa pranzo"? C'è gente, ad esempio, che va a correre.
@ panty
Pausa trombata? Buona idea!
@ Rosaria
Dico voi perchè mi pare che, salvo qualche eccezione, parlate tutti la stessa lingua come se foste una persona sola.
Hai dimenticato di dire: "ve le cantate e ve le suonate".
Ma VOI CHI????? E' un ragionamento molto papiminkia, sai? ;-)
@ essere disgustoso
Ghedini mangia, mangia. L'osso che sta spolpando si chiama Silvio. In fondo l'Avv. Lurch non ha interesse al condono; se non ci fossero più processi al papi, lui di che camperebbe? Processo o non processo, l'avvocato lo paghi comunque.
@ ada
per carità, finiti i lavoratori toccherebbe a loro ad andare a lavorare! ;-)
@lame
RispondiEliminadiciamo che si potrebbe trovare un'accordo bipartisan,l'una mangia e l'altro beve,credo sia soddisfacente per entrambi ;-)