Credo sia giusto che l'immagine atroce di Stefano Cucchi sul telo azzurro dell'obitorio stia perseguitando i nostri sogni e risulti sconvolgente anche per chi è abituato a guardare ogni giorno in faccia le conseguenze della morte.
Per quanto doloroso possa essere per la famiglia penso che sia stato un gesto necessario violare l'intimità di un corpo non ancora ricomposto nella sua dignità e ripulito dei segni che la vita lascia con le unghie sul viso e sul corpo dei morti quando ne viene strappata via a forza.
Non dimentichiamo che anche per Federico Aldrovandi la macchina della giustizia si mosse solo dopo che sua madre divulgò in Internet le immagini della salma del figlio, ancora vestita degli ultimi abiti di vita, gonfia ed insanguinata dalla violenza subìta.Perchè c'è un segno inconfondibile in entrambi i corpi di Stefano e Federico ed è il marchio della morte violenta, prematura ed ingiusta.
E' stato quindi giusto mostrarla, quella tremenda immagine, nella sua spietatezza, in questo paese di santommasi che se non ci infilano il dito, nella piaga, e lo rigirano ben bene, non credono a nulla. Come La Russa che giura e spergiura che non è successo nulla di male ancora prima di sapere come si sono svolti i fatti. Come quelli che si passano la palla come fosse una bomba a mano pronta ad esplodere: "L'avevano in consegna loro". "No, era sotto la tutela di quegli altri". Noi non siamo stati", "Noialtri nemmeno."
E allora chi ha rotto la schiena a Stefano? Come si è provocato quella lesione orbitale? A parte il livor mortis che ha certamente la sua parte nella creazione di questa maschera sconvolgente che ci riporta ai morti consunti per fame e per lager, quello è il corpo di una persona che è stata oggetto di violenza. Botte, trascuratezza, crudeltà, menefreghismo, incompetenza, leggerezza, non lo sappiamo. Per questo è fondamentale indagare e fare giustizia.
E' strano che qualcuno si scandalizzi di queste immagini crude quando ogni giorno siamo sommersi da decine di morti ammazzati ed ammassati dentro la scatola magica televisiva. Certo quelli sono morti lontani, come nel caso delle vittime di guerra, che o non vediamo o ci giungono già inscatolate e pronte per i funerali di stato dove si deve stare attenti a non scivolare sul pavimento ricoperto di retorica.
Oppure sono morti finti, da cinema, che allo "stop!" si rialzano e ne girano un'altra. O ancora morti da cartone animato, come Wil Coyote che viene giù dal canyon e si stropiccia solo un poco la pelliccia.
La morte vera invece è questa. E' quella che si è dipinta sulla schiena e sul volto di Stefano ma è anche l'incubo del dolore che mai più potrà essere alleviato di due genitori che si sono visti restituire un figlio in quello stato.
E' curioso che ci si scandalizzi e si invochi il velo pietoso. E' perchè si può mostrare tutto ma non, come dice Gilioli, "la verità"? Non vedrete nei TG, ad esempio, le immagini di questi bambini nati deformi dopo il bombardamento di Fallujah, in Iraq. Troppo impressionanti, vi direbbero. I vostri, di bambini, potrebbero impressionarsi. Quelli che rischiano di deformarsi solo per le troppe merendine.
Ipocriti. Il morto di Napoli la prima sera non ce l'hanno fatto vedere per intero. "Abbiamo deciso di non mostrare per intero... bla bla bla bla". Poi, la sera dopo, pum pum, anche gli spari. E poi ancora una volta e un'altra ancora, perfino al rallentatore. Nel caso non avessimo capito bene. Ipocriti.
L'ostensione del corpo inanimato di Stefano Cucchi non è un gesto gratuito. Serve a denunciare l'inaccettabilità di una nostra situazione carceraria ai limiti della civiltà. Carceri dove i suicidi sono all'ordine del giorno, dove i soprusi e le violenze non possono essere accettati come un male necessario. Il carcere non può essere un inferno dove finiscono solo gli untermenschen e non certo gli squali della finanza creativa ma dev'essere un luogo dove sia possibile la redenzione per chi ha sbagliato. In ogni caso non esiste che uno entri vivo in carcere e ne esca morto.
Guardare certe immagini fa male ma è necessario fintantoché accadranno tragedie come queste. Fatevene una ragione.
Fa più informazione questo tuo post che non un anno di TG1.
RispondiEliminaCazzo.
ottimo,lame,che aggiungere?forse solo la perfidia dei benpensanti,gli stessi che si scandalizzano,per poi sdoganare la vicenda con la classica frase:
RispondiElimina"in fondo se le cercata,era solo un inutile drogato"lavandosi cosi' la coscienza etichettando tutto e tutti senza considerare le persone in quanto tali.
Non sono uno che si impressiona facilmente, ma quelle immagini sono un pugno nello stomaco. Ogni cittadino di questo Paese, dovrebbe essere incazzato come non mai.
RispondiEliminaTanti invece scavalcano e fanno finta di non vedere.
Quoto Gio.
RispondiEliminaAggiungo: siamo in Italia, che sta in Europa. Da noi il carcere non è "punitivo", come in USA, ma "rieducativo". Ovvero dovrebbe rieducare il detenuto, insegnargli un mestiere in modo da trovare un lavoro una volta scontata la pena - onde evitare che torni a delinquere per necessità (ovviamente questo discorso non si applica ai vari Previti & Co., ma tanto loro in carcere non ci vanno).
Non è tollerabile che il carcere diventi un luogo dal quale si potrebbe uscire coi piedi in avanti e un cartellino attaccato all'alluce. E non è tollerabile che esistano delle mele marce che per sentirsi più maschi picchiano a morte un ragazzo. Anche se il ragazzo in questione non viene fermato per pochi grammi di droga o qualche pasticca, ma per un reato più grave.
Cazzo dovrebbe essere un paese civile!
Un povero ragazzo sfortunato nella vita viene fermato e incarcerato per pochi grammi di droga per poi finire com'è purtroppo tragicamente finito, ammazzato.
RispondiEliminaMentre Marrazzo che confessa di avere pagato migliaia e migliaia di euro a spese nostre per drogarsi insieme ai trans e di essersi inventato il ricatto a spese di quattro carabinieri non è nemmeno indagato per reato?
Va bene difendere la sinistra, ma così è troppo.
Peccato che alcuni tg e giornali si siano ancora una volta nascosti dietro il telo, quello si sempre steso, del pietosismo, del, secondo loro, rispetto e buon gusto. Per un certo verso, anche se con le dovute differenze, mi ricorda il caso della foto del soldato morente e straziato. Giusto mostrare quella foto? Si, signori, in guerra sembra strano, ma si muore. questa è la realtà. E se alla gente non gliela fai vedere la realtà difficilmente esce dal suo mondo di bambagia. Come nel caso aldrovandi qui ancora una volta sono le famiglie che si trovano costrette a divlgare e informare sui fatti per superare il muro di silenzio che altrimenti calerebbe sicuro. Ed è qui l'ammaccatura nella mela
RispondiEliminaVanda stai toccando un nervo scopertissimo di Lame: attenta!
RispondiEliminaI fatti o notizie di cronaca hanno due facce:quella comoda come il delitto di garlasco, di cogne,di olindo e moglie,...e quelle scomode che sono divulgate solo quando non se ne può fare a meno e sempre con sconcertanti prese di posizione sull'opportunità e sull'approfondimento.
RispondiEliminaDel resto mica siamo tutti uguali e con gli stessi diritti e con gli stessi doveri!
Cara amica Lameduck,
RispondiEliminacondivido quanto hai detto. Ora l'importante è fare piena luce su questi fatti.
Ciao Davide
Cara amica Vanda,
RispondiElimina""Mentre Marrazzo che confessa di avere pagato migliaia e migliaia di euro a spese nostre per drogarsi insieme ai trans e di essersi inventato il ricatto a spese di quattro carabinieri non è nemmeno indagato per reato?""
Tutte le ricostruzioni che ho letto sul caso Marrazzo dicono che ha usato l'auto di servizio per andare con i trans.
Questo è un reato grave di PECULATO D'USO.
Mi chiedo perchè nessun giudice abbia indagato Marrazzo.
Ma l'azione penale non era obbligatoria in Italia???
Ciao Davide
Serve a denunciare l'inaccettabilità di una nostra situazione carceraria ai limiti della civiltà.
RispondiEliminaEcco, io credo che ci sia un enorme scollamento fra quello che vorrebbero i cittadini normali (il 90%) e quello che viene loro imposto dalla classe politica con speciose motivazioni spesso pseudo economiche da cui solo pochissimi possono trarre vantaggio.
Ci sono almeno 4 ordini di problemi:
- le strutture inadeguate delle carceri italiane e i loro costi manutentivi;
- le condizioni di lavoro del personale carcerario;
- le condizioni generali delle cosìddette forze dell'ordine;
- la disinformazione generale che pervade molti giovani.
Il problema delle condizioni delle carceri non è nuovo, ci sono state decine di migliaia di segnalazioni negli ultimi 50 anni eppure è stato fatto meno del minimo indispensabile, ricorrendo allo strumento dell'indulto in maniera sistematica con evidenti fini politici.
Dopo l'ultimo indulto del 2006 (giustificato dall'affollamento delle carceri) si era detto: mai più.
Qualche politico, fra cui Fini, a suo tempo aveva segnalato più volte la necessità di costruire nuove carceri per diminuire l'affollamento cronico dei locali (es. 9-10 detenuti per celle di 2 o 3 persone) ma è stato zittito e ignorato.
In questi 3 anni sono stati pubblicati innumerevoli articoli sul crescente affollamento, con cifre e grafici relativi all'aumento della popolazione carceraria e persino con le stime di quando la situazione sarebbe diventata di nuovo insostenibile.
Ci sono stati non solo detenuti ma anche guardie e addirittura direttori di carcere che si sono suicidati.
Ci sono state periodiche proteste dello stesso personale carcerario.
Nonostante tutti questi indicatori allarmanti poco o niente di significativo è stato fatto.
Ora sembra che qualcosa si stia muovendo ma ovviamente NON nella direzione giusta; le poche dichiarazioni di intenti sono quelle di papi che intende costruire dei villaggi carcerari per detenuti di serie A (tutti gli altri resterebbero dove sono adesso), probabilmente per i reati amministrativi, finanziari, corruttivi, ecc.
A lato di questo fenomeno si ha la sensazione che determinati metodi contenitivi e repressivi siano diventati alquanto arbitrari e lasciati in mano a individui il cui background educativo e sociale sia alquanto discutibile.
Individui che in altre situazioni potrebbero tranquillamente seguire le orme di "Belva di guerra".
Diciamo che Kubrick con i suoi "ottimi" 665 e 667 ne ha illustrato le tendenze picchiatorie che in caso di ignoranza ed inesperienza possono sconfinare in esiti mortali per eccesso di violenza.
continua ...
... continuazione.
RispondiEliminaAccanto a questo c'è poi il fenomeno della riottosità dei detenuti; le persone il cui equilibrio psicofisico risulti alterato (causa droghe, condizioni disagevoli protratte nel tempo, ecc.) o siano giovani ed inesperte, possono tentare delle azioni inconsulte, possono dare delle risposte particolarmente strafottenti o addirittura minacciare sia verbalmente che fisicamente i loro sorveglianti.
In queste condizioni il personale più grezzo può facilmente perdere il senso della misura, specie se la provenienza sociale facilita o addirittura richiede reazioni violente in determinate situazioni.
La possibilità che "certe persone" si sentano quasi autorizzate ad applicare la "loro legge" in quanto poste ad operare in condizioni volutamente critiche, non è poi così remota.
Tutto questo però si potrebbe ancora gestire e migliorare con il tempo se non ci fosse la pervasiva volontà piramidale di sopire ogni notizia sgradita, di proteggere oltre ogni limite le nefandezze di determinati elementi (soprattutto se questi si sono dimostrati contigui a certe visioni), che sono quasi "allevati" in vista degli usi più sporchi e illegali a livello sociale (es. G8 di Genova, ecc.).
Elementi occasionalmente violenti che forse fanno uso loro stessi di droghe ma non di marjuana bensì di cocaina e consimili, che forse non sono del tutto in sesto come sarebbe richiesto, che forse non hanno ben chiaro il senso del limite, della legalità, che forse godono nel picchiare persone che non possono difendersi, che forse sentono di essere protetti da qualche forma di impunità, da un potere che li affascina e permette loro ogni genere di rivalsa nei confronti di chiunque li contrasti senza averne l'effettiva possibilità pratica.
C'è una sgradevole sensazione ovvero che in determinate situazioni la collusione e l'omertà siano un po' troppo diffuse per essere delle semplici espressioni comportamentali dei singoli.
Per quanto riguarda il discorso droga, non c'è scusa o giustificazione che tenga; al vertice dei profitti ci sono le società criminali, mafiose, ecc. senz'altro colluse con i poteri piramidali più oscuri che probabilmente hanno anche ramificazioni impensabili nella società civile e chiunque fornisca loro denaro e quindi potere sempre più spregiudicato e forte per le loro immonde finalità non può sperare di cavarsela con qualche: non mi interessa, non ne so niente, io compro e basta.
Sono quasi 50 anni che il mercato della droga fornisce mezzi sempre maggiori a queste organizzazioni, rifornendole di una quantità di denaro tale che nel tempo è stata reinvestita e utilizzata in molteplici attività ma quasi sempre per scopi finali pessimi e spesso con conseguenze disastrose con il passare del tempo.
A maggior ragione ci si deve chiedere: come mai in molti casi queste morti violente sono riferite a consumatori di droghe leggere piuttosto che di quelle pesanti ?
Sono forse un monito per chi consuma droghe poco redditizie ?
Come al solito andrà a finire che la colpa è del ragazzo troppo malaticcio per reggere la tortura e di qualche "mela marcia" con la mano troppo pesante. Se gli dice male, un anno con la condizionale.
RispondiEliminaNe ho piene le scatole della storia delle mele marce. Scommetto che nel loro reparto tutti quanti conoscono nomi e cognomi dei boia. Finché non denunceranno i loro colleghi, per me sono tutti quanti marci.
sono incodizionatamente daccordo con tutti i post e condivido in pieno la vs. rabbia, ma vorrei aggiungere qualcosa delle mie utili esperienze. Sono un ex sbirro e dopo ciò che ho vissuto sulla mia pelle ad opera dei miei superiori (veri maestri di violenze psicologiche e della calunnia per far abortire uno scandalo che cova ancora sotto la cenere)non mi meraviglio che tanto possa essere successo al povero Stefano e ad Aldovrandi. Più di qualsiasi altra persona al mondo io condanno con tutto il mio cuore quegli irresponasibili criminali che dovendo gestire la nostra sicurezza si fottono lo stipendio con i soldi delle loro vittime. Non conoscendo bene i fatti mi limiterò a dare un valido contri- buto di natura professionale.
RispondiEliminaIl certificato su cui è stata apposta la firma di Stefano (rifiuto della visita dei famigliari) potrebbe essere stato sottoscritto in bianco, illudendo la vittima con la scusa "firma qui cosi oggi potrai vedere i tuoi genitori" . Sarebbe logico a tal punto che il Cucchi ridotto in quel modo con scarse possibilità di vista ma rallegrato dalla buona notizia,non avrebbe sicuramente prestato attenzione a quel foglio. E' fisiologico che chi non sa nuotare,per non annegare afferra
pure la coda dello squalo.Quindi la firma sarà sua ma bisognerebbe indagare su quei "NO" che non provengono dalla mani sue. Ammiro la sorella di Stefano che è cosi combattiva e fa bene a non fidarsi di nulla e nessuno. A lei e ai genitori tutta la mia solidarietà. A loro dico non fermatevi, non lo meriterebbe nè Stefano e neanche noi che soffriamo per lui.
... Polizia, Carabinieri, Finanza....alcuni abusano di potere, mele marce da buttare nella spazzatura..
RispondiEliminaSpero che quel tizio che dichiarava di avere fatto il carabiniere e adesso svolge la professione di avvocato legga questo tuo post e il commento (cacio sui maccheroni) di ryan.
RispondiEliminaLe carceri sono il luogo più spaventoso che la mente umana possa immaginare. La quotidianità della violenza, del ricatto, della forzata sottomissione, della delazione, della violenza sessuale, del pestaggio programmato (singolo, ma soprattutto di gruppo, al solo scopo di fare scempio gratuito di corpi inermi, per soddisfare le pulsioni malate dei secondini (a loro volta, spesso, vittime di un sistema che annulla l'anima sia della vittima che del carnefice).
E le finalità di recupero delle carceri? Mi fanno proprio ridere.
La solidarietà totale alle famiglie e l'impegno a vigilare e diffondere queste notizie presso quelle teste di cazzo che non credono che queste cose succedano davvero!!
cuorerosso A
@ Gio
RispondiEliminaE' una bella considerazione ma anche triste, se pensiamo ai nostri media ridotti a parlare di extensions e diete dimagranti.
@ Prin
Mi sa che stai qui solo per provocare, eh? Occhio a Facciadi cuoio...
@ vanda
Stupendo il TG1. Titolo del servizio: "emergenza cocaina in Europa". Inizia il servizio che mostra alcune piantine di erba. (??) Ehi, si parla di coca, di co-caaaa!
@ adetrax
ti quoto, soprattutto alla fine quando dici che la repressione colpisce sempre il consumatore di droga da poco, come la maria. Il consumatore di cocaina invece viene trattato in guanti gialli.
Tutta la droga è merda ma è vero che se l'unico problema fosse la maria sarebbe un ben piccolo problema.
@ Ryan
E' un problema anche di controllo. In determinate circostanze, se si ha un briciolo di potere si possono anche stravolgere le regole.
per favore leggete e fate girare questo appello (anche e soprattutto su siti stranieri): http://bit.ly/FOSiK
RispondiElimina...NO! al giro di vite poliziesco contro i consumatori di canapa!