lunedì 29 marzo 2010

Secondi Fini

A Massimo Fini la primavera dà fastidio. Lo turba. Lo distrae dai suoi interessantissimi discorsi sull'attualità politica italiana e lo fa svicolare nei meandri della misoginia di bassa lega, quella rancorosa dei vecchi, dove si perde miseramente.

Ha fatto scandalo sul "Fatto quotidiano" un suo pezzo, intitolato "Donne, guaio senza consolazione", al quale hanno risposto in rete, in difesa del genere femminile preso a cornate, sia giornaliste che bloggers.
Non so però se vi siete accorte, sorelle, che il pezzo era vecchio, una cosa pubblicata l'anno scorso con il titolo "Una razza nemica, meglio soli" sul Quotidiano.net, al quale avevo replicato allora con questo post. Infatti, avevo avuto la sensazione di deja-vu, del gatto che era già passato una volta, del bug nella matrice. Ho controllato ed è esattamente lo stesso pezzo, con una sola piccola variante finale.

Un anno fa Fini scriveva: "Non fan che provocare, sculando in bikini, in tanga, in mini («si vede tutto e di più» cantano gli 883), ma se in ufficio le fai un’innocente carezza sui capelli è già molestia sessuale, se dopo che ti ha dato il suo cellulare la chiami due volte è già stalking, se in strada, vedendola passare con aria imperiale, le fai un fischio, cosa di cui dovrebbero essere solo contente e che rimpiangeranno quando non accadrà più siamo già ai limiti dello stupro.
Basta. Molto meglio restare soli."

Oggi chiosa: "Non fan che provocare, sculando in bikini, in tanga, in mini (“si vede tutto e di più” cantano gli 883), ma se in ufficio le fai un’innocente carezza sui capelli è già molestia sessuale, se dopo che ti ha dato il suo cellulare la chiami due volte è già stalking, se in strada, vedendola passare con aria imperiale, le fai un fischio, cosa di cui dovrebbero essere solo contente e che rimpiangeranno quando non accadrà più siamo già ai limiti dello stupro. Basta. Meglio soddisfarsi da soli dietro una siepe."

Non è neppure una gran novità. Woody Allen l'aveva già detto in maniera più divertente: "La masturbazione è fare sesso con qualcuno che si ama veramente".
Ora però, io non consiglio a Massimo Fini di andarsi ad appartare dietro la famosa siepe, perchè rischia di trovarci acquattato Paolo Barnard, l'altro grande guru della misoginia a mezzo stampa. Eh già, se Paolo ululì, Massimo ululà.

continua...

7 commenti:

  1. Amichetta23:33

    Fini ha almeno la scusante di essere un settantenne, e odia le donne perché siccome non ha la villona e lo yacht allora non gliela danno.

    Barnard invece manco quello. E' giovane, va in TV e malgrado ciò lo schifano. Non sa che è per via del caratteraccio.
    :P

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  2. ciao lame
    ne ho parlato pure io di sto pezzo di Fini!
    Non ti avevo letto prima... non sapevo fosse un articolo vecchio.

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  3. Ciao Lame,
    d'accordo.
    Ora ti manca solo di dare quel che va dato a Luttazzi.Il suo numero ad Annozero puzzava di misoginia lontano 6 chilometri.Altro che arte e colte metafore dell'Italia sodomizzata...
    Cosa stai dicendo?Che se ci togliamo anche Luttazzi,dopo queste elezioni,al mondo non abbiamo più riferimenti?
    No,si tratta di elaborare i lutti e fino in fondo.
    Tu sei psicologa e lo sai bene,dopo si rinasce per qualcosa di meglio,ciao,-)

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  4. Mario02:25

    Sarà che ho appena letto Memorie dal Sottosuolo, ma non ci vedo in fondo niente di scandaloso nella visione di Fini, a parte una non condivisibile parzialità.

    Certamente è stato 'parziale' non parlando degli uomini, oppure ha fatto banalmente quella cosa che chiamate identificazione proiettiva.

    Se venisse oggi Dostojevskij, a descriverci come sono le donne e gli uomini in un articolo di fondo, non so come reagiremmo.

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  5. @ altromedia
    come vedi, più sopra, ho seguito il tuo consiglio. Ne ho date anche a Luttazzi...;-)

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