Anch'io penso che quello del "ma dove siete stati in questi sedici anni?", rivolto ai finiani, sia un argomento debole e, aggiungerei, alquanto semplicistico da parte soprattutto della sinistra.
Non si crede alla volontà dei finiani di smarcarsi da Berlusconi e dal berlusconismo perchè per sedici anni essi ne hanno condiviso le sorti e l'hanno appoggiato in vari governi da dentro AN. Fini, nonostante dica ora a volte cose più di sinistra di Fassino, continua ad essere visto come "il solito vecchio fascista" del quale bisogna diffidare. Più per partito preso e pregiudizio ideologico, che per effettiva convinzione.
Per carità, è assodato che Fini stava con Berlusconi fino all'altro giorno, ma la creazione di una destra democratica, non fascista e votata alla difesa di valori assolutamente condivisibili da chiunque si ritenga persona civile, come il rispetto della legalità e della giustizia, temo abbia richiesto proprio questi sedici anni e forse ne richiederà altri due fino a farla diventare finalmente maggiorenne.
Proprio perché per tanti e troppi anni in Italia "non si è saputo andare a destra senza evitare il manganello", come diceva Montanelli, è indubbiamente vero che, come scrive Filippo Rossi: "Per chi proveniva da una storia di destra, la presenza di Silvio Berlusconi è stata totalizzante, e allearsi con lui era l’unica via per avere “spazi di manovra politica”. Il famoso sdoganamento. Andare al traino del grande comunicatore per ottenere visibilità. Del resto è ciò che ha fatto la Lega, che se non fosse per Berlusconi avrebbe meno peso politico, a livello nazionale, della Sudtiroler Volkspartei.
Se poi dovesse venir fuori che il berlusconismo è stato imposto da un patto tra poteri innominabili, in una sorta di golpe strisciante, potremmo capire che non vi era effettivamente altro modo di imparare a contrastarlo se non dall'interno. Ponendo le basi, appunto, per una destra finalmente europea che superasse il berlusconismo, una volta dimostratone il fallimento come progetto politico.
Poi, certo, i Gasparri e La Russa non li smuoverebbe nemmeno un asteroide, ma credo sia sciocco credere che vi sia ancora qualcosa in comune tra i due bei tomi di cui sopra e il loro ex segretario, dopo sedici anni.
Si, Fini sarà cambiato, si dice a sinistra, ma il Fini del 2001, colui che all'interno della Questura di Genova coordinava la repressione nei giorni del G8? Beh, è lo stesso che oggi, all'interno del suo partito, vede nascere dibattiti (autocritiche, si sarebbe detto una volta), proprio sui fatti di quei giorni e sulla necessità di ripensarli come dovuti ad un atto di assoluto disprezzo della legalità proprio da parte di coloro che la legalità avrebbero dovuto difenderla.
Che vi fosse una politicizzazione in senso fascista di certi settori delle forze dell'ordine lo abbiamo sempre saputo. Che la critica a questa anomalia e l'invito implicito a superarla provenga oggi da questa destra ragazzina non può che fare piacere. Se non altro ci consoleremo del fatto che la sinistra (dicono per colpa di Di Pietro, dei numeri mancanti in Parlamento e delle cavallette) non ha mai fatto la commissione di inchiesta sul G8, per altro già promessa in campagna elettorale.
Una destra democratica che difende la legalità, avendo capito che il nostro paese è ammalato di illegalità diffusa quasi ad uno stadio terminale, è la benvenuta. Per non parlare di una destra che dimostra di avere a cuore i temi della laicità, tra tutti questi pretini rossi, baciapreti trafficoni e rivoluzionari con il santino in tasca.
Per la verità sono anni che a destra e ben prima del Fini di Futuro e Libertà si era capito che Berlusconi sarebbe riuscito a tutto fuorché governare l'Italia. Che non sarebbe mai riuscito a liberare l'Italia dal peso schiacciante del suo culo da salvare.
Ad esempio, Indro Montanelli preconizzò il Berlusconi scriteriato di oggi nel momento stesso in cui il nostro scese in campo. E il suo discepolo Travaglio conduce da anni e da destra la più feroce battaglia informativa contro il malaffare berlusconiano.
Io penso che chi ha il coraggio di cambiare idea e ricredersi su cose nelle quali aveva creduto sia meritevole di ogni rispetto. Meglio un finiano che si rende conto, seppure dopo sedici anni, che Berlusconi è quello che è, un pericolo per l'Italia, di una Lega che, sempre con la stessa faccia, lo sostiene dopo averlo chiamato mafioso per anni e meglio soprattutto di un'opposizione che ad un Berlusconi in crisi e quasi in ginocchio giurò di non toccare le televisioni. Riconsegnandogli in pratica il potere. Nel 1994, giusto sedici anni fa.
P.S. Se vi capita leggete la prima intervista a Silvio Berlusconi di Camilla Cederna, in questi giorni ripubblicata. "Serve una città? Chiamate il Berlusconi." 1977) Assolutamente imperdibile e profetica.
Posso condividere una parte del tuo discorso, ma sinceramente lo trovo molto ingenuo e semplicistico. Fini non è e non sarà mai l'homo novus che vogliono farci credere anche se ormai ce lo stanno inculcando in tutti i modi possibili. La scelta di Fini,secondo me, non ha alcun nesso con il cambiamento di idea,la destra europea e tutte queste grandi cose di cui tu parli. Ha capito di non aver più peso politico,di essere diventato il cagnolino scodinzolante di B.,al contrario di quello che probabilmente si aspettava dopo lo scioglimento di AN. Magari si aspettava più considerazione (anche se la carica che gli hanno affidato ha un peso non indifferente). Ad ogni modo, per te l'argomentazione "in questi 16 anni dove è stato" è debole. Per me, è la più forte che c'è. è lui che ha contribuito a formare questo vuoto di cui ora si lamenta, è lui ad aver dato il potere a B. di cui ora si lamenta, è lui (come tutti i suoi silenziosi complici sinistra in primis) ad aver creato questa situazione miserevole. E ora, se non vi dispiace,deve pagare lo scotto e andare a casa insieme a tutti gli altri (so che non ci andranno mai),per quanto mi riguarda. Detto questo, capisco perfettamente il tuo punto di vista forse meno drastico e più ragionato del mio. :)
RispondiEliminaio a Fini non rimprovero quel che ha fatto ieri ma quello che non è riuscito a fare oggi: la "terminazione" politica del nano. Se domani riuscirà a costruire una destra decente, alternativa al berluscoleghismo ben venga. Tendenzialmente sarò altrove, ma capisco che si potrebbe anche fare un piccolo percorso comune per ristabilire un minimo comune denominatore di legalità. Ma non illuderti sulla possibilità che i "buoni" vincano in questo paese: basta leggere la storia degli ultimi 150 anni.
RispondiEliminaNo, Eva Luna, il potere a Berlusconi non l'ha dato Fini ma la Mafia e chi aveva bisogno di un referente come lui al potere per passare dalla vecchia alla nuova (si fa per dire) Repubblica senza cambiare troppo il marciume di corruzione che c'era. Il potere a Berlusconi lo ha dato la sinistra da Craxi in giù.
RispondiEliminaL'unica nostra speranza è che il nano pedofilo diventi veramente un ostacolo per qualche potere forte.
Tutto giusto, ma se il nano non avessa sbattuto fuori dal PDL Fini e i suoi ... non è che sarebbero ancora lì a reggergli il bastone?
RispondiEliminaLameduck:"il solito vecchio fascista" .
RispondiEliminaPer il paese come quello che è diventato l'Italia e per paese intendo il popolo beota non mi riferisco ai suoi rappresentanti inciucioni che non si capisce se ci prendono per il culo o cosa facciano in quasi 1000 che sono, che paghiamo profumatamente. Un paese che non legge più, che non si interessa più di politica, di diritti, un 43% non ha una posizione politica su il contratto aziendale che Marchionne pretende. Un paese che guarda solo la televisione di Berlusconi, che sfoglia la free press e guarda solo le figure, che non ascolta nemmeno un telegiornale se vuole essere informato guarda tgcom o studio aperto, nemmeno un telegiornale della Rai, lasciando da parte Minzolini il tg2 e il tg3 sono passabili. Per la mentalità che si è consolidata nel paese l'uomo della strada per intenderci quello che incontri alla fermata dell'autobus, quello che ti da del comunista se critichi il governo, quello che non critica l'operato di Lega e Berlusconi, ma da la colpa alla crisi di tutto. Per quel paese lì, Fini non solo è un traditore, ma non è abbastanza fascista.Fini viene compreso da chi è sempre stato un conservatore, lavora e vive nella realtà, non in una fiction televisiva e ha una discreta cultura anche politica.
Quando poi Fini risponde intervistato da Repubblica alla domanda:
“Lei si sente un uomo di destra o di centro?”
Fini: "I valori restano quelli di destra. Servirebbe però un libro per spiegare cosa si intende nel 2011 per destra, centro o sinistra. Sono categorie del secolo scorso. Se poi per destra si intendesse il prevalere della finanza sull'economia reale, allora non sarei di destra... altri ci si riconoscerebbero più facilmente".
Ecco che ti conquista anche a sinistra; ma ai valori Dio, Patria, Famiglia, ha sostituito solo Patria con “Terra degli Avi” , vedi tutta la retorica nell'elenco dei valori della destra da Fazio e Saviano. Il FLI vuole uno Stato laico, ma perchè poi si allea con Casini e compagnia e non fa la convergenza a questo punto anche con l'opposizione? Perchè “il PD continua a rimanere legato alla sinistra di Vendola” e lui “è di centro e di destra”, non fa che ripeterlo.
Se mai andrò ancora a votare e non lo credo, continuerò a votare per Bersani e la banda PD. La destra europeista di Fini, non è ancora "maggiorenne". La sinistra europeista, riformista, progressista, socialdemocratica,lo è e lo era quella di Prodi. Cosa l'ha fatto cadere quel governo più gli inciuci di palazzo o la sinistra radicale, l'accoppiata Berlusconi-D'Alema? Non lo so, lì il mio voto nelle varie legislature non valeva più un cazzo, hanno fatto tutto loro i nostri “rappresentanti”, che sono quasi 1000, 600 e rotti alla Camera e 300 e rotti al Senato e che si fanno gli stracazzi loro non i miei purtroppo.
Consideriamo poi che comunque il PD ha un elettorato notevole è un grosso partito se non si autodistrugge, Casini da solo o Fini da solo o Mpa e compagnia non so dove credano di andare, oramai il loro elettorato è o leghista o Berlusconiano, dei veri sudditi come solo un italiano può esserlo.
14 gennaio 2011.
RispondiEliminaIo Fini lo ricordo, tra le altre cose, quando assieme a Casini, Bottiglione e B. saltava allego sul palco dei comizi elettorali al grido di “chi non salta comunista è”. Ma questo è solo il lato folcloristico del personaggio. In realtà Fini è molto di più dello zuzzurellone convinto che Mussolini sia stato “il più grande statista del secolo”. Fini è, innanzitutto, il “delfino” di Almirante, vale a dire dell’estensore del comunicato che ordinava la fucilazione degli italiani trovati in armi contro i tedeschi ai tempi della repubblica di Salò. A quei tempi coloro che per il mondo libero erano descritti come le “belve naziste”, per i fascisti italiani erano invece i “fratelli germanici” – e queste sono cose che non devono essere MAI dimenticate. Su Rai Storia vanno in onda documentari su quel periodo: consiglio di guardarli con attenzione.
Inoltre Almirante era l’estimatore dei golpe in Cile e in Grecia. All’epoca, intervistato dalla tv, Almirante dichiarava sorridendo il suo apprezzamento per il regime dei colonnelli e di Pinochet, e auspicava un evento simile anche per l’Italia.
Almirante si schierò contro il divorzio motivando così la sua scelta: “Non votate come vorrebbero votaste quelli delle Br, perché si tratterebbe, in caso di vittoria del no, anche di una loro vittoria”. Però aveva sfruttato la legge Fortuna-Baslini per divorziare da Gabriella Magnatti e risposarsi con Assunta Stramandinoli.
Almirante fu incriminato per favoreggiamento dell´autore della strage di Peteano, assieme all’avvocato Pascoli, e furono rinviati a giudizio insieme.
«Ma mentre Pascoli sarà condannato, la condanna di Almirante seguirà un corso diverso. Il capo dell´MSI godeva infatti dell´immunità parlamentare dietro la quale si trincerò perfino per evitare di essere interrogato. La tirò avanti per anni di battaglie nelle quali non fu mai in dubbio la sua colpevolezza, finché non intervenne un´amnistia praticamente ad personam, della quale beneficiava solo in quanto ultrasettantenne».
Per approfondire, si veda:
http://www.gennarocarotenuto.it/2417-via-giorgio-almirante-terrorista/
(segue 2)
RispondiEliminaPer far sì che le cose cambino realmente non è sufficiente che la destra italiana divenga moderna, europea e liberale, ma occorre in primo luogo un’evoluzione culturale che permetta di comprendere che cosa è necessario cambiare – ecco perché il ministero dell’Istruzione è stato affidato all’avvocato Gelmini.
Dall’unità ai giorni nostri l’Italia è stata governata dai Savoia, dai fascisti di Mussolini, dai democristiani di Andreotti e di Piccoli, Storti e Malfatti, dal Caf di Craxi, Andreotti e Forlani, e infine da Berlusconi. In pratica, un avvicendamento tra farsa e tragedia protrattosi per un secolo e mezzo, che ha impedito all’Italia di darsi una democrazia compiuta, e che ancora ai giorni nostri la caratterizza agli occhi del mondo come nazione “pittoresca”.
In Italia ci sono decine di basi militari Usa, zeppe di testate nucleari, in cui le autorità italiane, siano esse civili o militari, non hanno giurisdizione. La presenza di queste basi influenza sia la politica estera che interna del governo italiano, di qualsiasi orientamento esso sia. C’è il Vaticano, il cui potere finanziario è in grado di condizionare e orientare le scelte politiche di Roma; e la cui capacità di suggestionare i “credenti” è in grado di orientarne il voto. C’è la P2 che, diversamente da ciò che si pensa, non è scomparsa nel 1981 con la scoperta degli elenchi - peraltro molto parziali - dei suoi affiliati, ma è tuttora in grado di esercitare anch’essa pesanti influenze negli “ambienti che contano”. Infine c’è la criminalità organizzata, il cui fatturato annuo è talmente rilevante da costituire, di fatto, una delle principali voci dell’economia nazionale. Inoltre l’Italia è ai primissimi posti nel mondo per produzione e vendita di armi. L’Italia è, dunque, una nazione che gode di indiscusso prestigio tra i criminali e i guerrafondai.
In questo contesto, l’agibilità democratica è giocoforza limitata. In altri termini, in Italia non vige una democrazia rappresentativa, ma una sua rappresentazione. Purtroppo la Storia ci dice che nel Bel Paese i complotti e gli intrighi sono stati pane quotidiano nel corso dei secoli, e finché una parte rilevante della popolazione italiana non diverrà consapevole dello stato delle cose, la democrazia in Italia continuerà ad essere solo una parvenza.
Parallelamente, a mio modo di vedere, chiedersi se Fini sia idoneo o meno a guidare l’opposizione al berlusconismo diviene secondario, poiché chiunque la guidi, in assenza di un’opinione pubblica in grado di decidere su quali obiettivi puntare, non avrà il sostegno popolare necessario per cambiare alcunché.
kthsrt (o come cazzo si scrive (ma un nome più facile, no?)
RispondiEliminaIo Almirante me lo ricordo bene. Però ti ricordo che da quei tempi sono trascorsi quarant'anni. Lo sai che a quell'epoca, o poco più tardi, Bondi era comunista, tanti pidiellini stavano in Lotta Continua a picchiarsi con i poliziotti e qualcuno era terrorista? Cioè, loro hanno fatto una clamorosa conversione a U e Fini rimane sempre un fascista perché allora stava con Almirante?
Se ammetti che l'Italia è un paese a sovranità limitata, oppresso da P2, Vaticano, USA ecc., di cui Berlusconi è l'illegale rappresentante, ammetterai che non è semplice metterlo da parte? A meno che non siano veramente riusciti ad incastrarlo con un po' di pelo di figa.
http://www.youtube.com/watch?v=eUKz2fvb6jY
RispondiEliminaSilvio apprezzerà sicuramente questa...
A meno che non siano veramente riusciti ad incastrarlo con un po' di pelo di figa.
RispondiEliminabeh, Al Capone finì in galera per evasione fiscale....
Una curiosità ad uso kthrcds: il teocon ultrafiloisraeliano Ferrara uscì dal PCI in quanto ritenne la linea del partito troppo morbida sulla questione palestinese. :-))
Saluti
nevermind
@ Eva Luna
RispondiEliminaFini è un politico di professione. Non sarebbe uscito allo scoperto contro il Berlusca se qualche potere forte non gli avesse dato delle garanzie. Personalmente credo solo in parte alla sua conversione politica, non è più sicuramente il fascistello che considerava Mussolini il più grande statista del secolo ma forse non è neanche il garante della legalità che vorrebbe farci credere (i finiani hanno imbarcato nelle loro fila alcuni elementi non proprio di specchiata moralità, pur di fare numero). In ogni caso, sta cercando di creare in Italia una destra un po' + presentabile di quella inguardabile che ci ritroviamo al momento. Personalmente ritengo sarebbe già un grosso passo in avanti, poi naturalmente possiamo metterci a discutere dei massimi sistemi (la sovranità limitata, il Vaticano, tutte cose risapute e ritengo immodificabili da qualunque governo salga al potere) e tenerci in questo modo berlusconi e la lega per i prossimi vent'anni
Saluti
Nevermind
Sediciuanni ... "una minorenne in pericolo, in balia di un pervertito" :-)
RispondiEliminaVa bene, va bene, l'idea dei 16 e 18 anni è carina però già che ci siamo facciamo qualche riflessione alternativa, premettendo che condivido abbastanza quello che ha scritto kthrcds e in parte nevermind.
Allora, se parliamo del desiderio di una possibile destra liberale, legalitaria, garante dei diritti e doveri costituzionali, che favorisca l'economia reale sana piuttosto che la finanza creativa e i fenomeni criminali, che contrasti la devastazione ambientale e che abbia la testa sulle spalle per quanto riguarda le politiche sociali, è chiaro che per quanto mi riguarda si sfonda una porta aperta, peccato solo che la cosa non sia reale.
Al massimo c'è un gruppuscolo che cerca di marcare i confini dell'immondo ma, a quanto si è visto, con tanti distinguo e senza neanche tanta convinzione.
Quindi, se si allude al fatto che ci sia il nocciolo di una destra quasi virtuosa e presentabile che potrebbe diventare maggiorenne e quindi eleggibile fra qualche anno, allora temo che le condizioni non ci siano e non ci saranno ancora per chissà quanto tempo (anche parecchi decenni o forse mai) per i seguenti motivi.
1) Questa destra pseudo-virtuosa è la stessa che ha appoggiato in parte o in tutto vari provvedimenti parecchio discutibili e quindi prima di glorificarla bisognerebbe capire bene i veri motivi del cambiamento di rotta sulla scia del "lui (Silvio) non può fare quel che vuole".
2) Attenzione al fenomeno polarizzante del one man show che rischia di offuscare la visibilità del gruppo che decide e rema in una direzione o nell'altra ma comunque non nota a priori agli elettori.
La politica non la fanno i singoli uomini ma i gruppi di potere di cui i leader sono l'espressione formale e noi sappiamo che questi gruppi piramidali sono "quasi" tutti corrotti e putrescenti.
Quante persone a posto ci sono nel gruppo di Fini e quante negli altri ? Quasi sicuramente pochissime, una minoranza assoluta.
Quanti sono i parlamentari pronti a fare inciuci, salti in corsa e bunga bunga vari per ottemperare alle logiche del potere ?
Tanti, tantissimi, decisamente troppi.
3) I punti di vista.
RispondiEliminaOgni tanto bisognerebbe rinunciare alle brevi soddisfazioni del volo radente per considerare la gioia infinita del volo a 20.000 metri.
In breve, bisognerebbe fare una netta distinzione fra quella che potrebbe essere la personalità o la tendenza di un politico in assenza di condizionamenti e il suo comportamento effettivo in presenza di mille interessi e compromessi.
Cosa sappiamo noi dei politici ?
Nulla, assolutamente nulla di sostanziale.
Ad esempio sappiamo di ogni parlamentare se è un integerrimo idealista o se invece è legato mani e piedi a gruppi di potere ?
Sappiamo se è massone, mafioso o ha contatti / supporti mafiosi ?
No, e anche quando si sa è sempre troppo tardi e non cambia quasi niente nella sostanza perchè il gruppo di potere lo copre e lo difende a spada tratta (finchè è fedele alle sue volontà) in mille modi (minimizzando il suo coinvolgimento, ritardando i processi, inquinando le prove, ecc.).
Di più, sappiamo se ha (e in che misura) condizionamenti filo-israeliani (o meglio demo-pluto-giudaici) ?
Sappiamo se in segreto è satanista, pedofilo, drogato o quant'altro ancora possa essere ?
Ovviamente la risposta è sempre no a parte quando qualcuno ribadisce che "anche lui è un po' israeliano, forse anche più dell'altro".
Per il 99% degli italiani il 95% dei parlamentari sono dei perfetti sconosciuti (e degli altri si sa si è no il 5% - 10% di quello che si dovrebbe sapere), quindi, considerando anche che i politici di alto livello sono solo i camerieri del potere, che senso hanno i nostri "desiderata" circa la politica e quello che la circonda ?
Boh, sinceramente è difficile dare una risposta a questa domanda.
Insomma, dopo l'ennesima figura fatta da Di Pietro (legalitario e garantista) con lo Scilipoti di turno, legato a famiglie dell'ndrangheta, moroso per centinaia di migliaia di euro e con varie altre piacevolezze del genere, vogliamo ancora credere alla buona fede di chi fa politica ?
RispondiEliminaMa se abbiamo un presidente della repubblica - il cosiddetto "difensore della Costituzione" - che parla tranquillamente di un Nuovo Ordine Mondiale che deve essere aiutato, sostenuto e favorito, di quali altri esempi abbiamo bisogno per aprire gli occhi ?
Noi viviamo in un "mafia-state" ma non vogliamo credere che le cose continueranno a peggiorare pur sapendo / intuendo che il desiderio massimo di chi è al potere è quello di distruggere, di dissolvere, di creare incertezza.
Per chiarire cosa significhi questo concetto della dissoluzione statale e sociale, che Bossi, a suo tempo, identificò con l'atto di "buttare il tricolore nel cesso", basta leggere quello che scrive un altro Fini; quel Massimo che afferma che l'Italia è uno stato cattivo, degenerato, che quello pre-unitario era un paesaggio migliore (capirai quanto sono paragonabili l'Italia "espressione-geografica" con quella odierna) e che parla senza peli sulla lingua di future macro-regioni (senza stato ?), che probabilmente saranno poco influenti, non autosufficienti e soggette a ogni possibile ricatto nonché federate in un'entità (ovviamente maligna) che non ci è dato il piacere di conoscere in anticipo.
Ora, da cosa può venire tutta questa certezza predittiva se non dal potere stesso che ha già deciso la cosa indipendentemente da quello che pensano i comuni cittadini e relativi finti rappresentanti ?
Per concludere, tornando a Gianfranco e il suo gruppo (non si sa quanto virtuoso ma a cui "Pierferdi" - con il Rutelli di scorta - ha già fatto qualche "avance"), gli possiamo fare tutti i migliori auguri del mondo (anche se la politica e le istituzioni hanno una credibilità ormai prossima allo zero), ma teniamo presente che l'inferno è lastricato di buone intenzioni (spesso finte) abortite al primo cambiar di vento e relativa convenienza.
PECCATO CHE MENTRE FINI SI RENDE CONTO DI AVER SBAGLIATO PER 16 ANNI DI FILA (INCAPACE?) CONTINUI A VOTARE LE LEGGI DA REGIME DEL NANO.
RispondiEliminaLameduck, è la seconda volta che lei mi prende per il bavero e mi scuote come un prugno a causa del mio nick. Per un momento ho pensato di cambiarlo con qualcosa di più semplice, tipo Arturo, Aristide, ecc., ma poi ha prevalso la considerazione che lei è di gran lunga più intelligente di quanto occorra per utilizzare le funzioni di copia-incolla, mediante le quali il mio nick può essere trascritto agevolmente.
RispondiEliminaDetto questo, tanto io quanto lei sappiamo bene che con il passare degli anni da incendiari molti diventano pompieri. È un fenomeno assai più consueto che non il suo contrario.
Per ciò che riguarda i “massimi sistemi” cui fa riferimento Nevermind, innanzitutto è bene sottolineare che non sono “tutte cose risapute”, altrimenti non saremmo nella situazione in cui siamo, né ci passerebbe per la testa l’ipotesi che B. possa governare per i prossimi 20 anni – non fosse altro che per il fatto che ha 75 anni. Quanto alla Lega, come fa notare Lameduck, “se non fosse per Berlusconi avrebbe meno peso politico, a livello nazionale, della Südtiroler Volkspartei”.
In secondo luogo, la consuetudine di associare l’ideale socialista a personaggi che hanno iniziato la loro carriera politica lungo i suoi binari, per poi successivamente deragliare per motivi puramente opportunistici - voltagabbana, in parole povere -, rischia di mettere in ombra coloro i quali hanno dato un contributo rilevante alla sua diffusione, e alla difesa dei valori democratici. Mi riferisco a persone del calibro di Gramsci, Terracini, Parri, Pertini, ecc. Gente che difendeva le proprie idee davanti ai tribunali speciali fascisti, non nei talk-show televisivi come accade oggi.
I personaggi del calibro di Liguori, Ferrara, Bondi, Cicchitto (inopinatamente proveniente dal Psi di Lombardi) ecc., non dimostrano la fallibilità dell’ideale socialista - mai come oggi tanto attuale quanto necessario, prima che i marchionne di turno ci riconducano tutti alla condizione di iloti -: dimostrano che l’uomo, come diceva Céline, è più debole delle proprie idee.
Per ciò che mi riguarda, infine, l’Italia può essere governata da tizio, caio o sempronio. Io vivo una condizione di relativo privilegio, e per me non cambierebbe nulla. Inoltre, voglio precisare che non sono mai stato un simpatizzante comunista. Però, dopo ciò che ha mostrato di sé la destra da quando è al governo – indipendentemente dal clown B. –, tutto vorrei per questo Paese, tranne che continuare su questa strada.
Va da sé che se l’alternativa è il Pd di Bersani, Veltroni e D’Alema, tanto vale lasciare che governi B., almeno finché gli regge la pompa, oppure Fini, Montezemolo, Mickey Mouse, ecc.