"Trois, deux, un, pfiuuuuu!" Guido Pancaldi e Gennaro Olivieri, ve li ricordate?
Per chi ha superato la boa dei 40 sono nomi più noti di quanto lo siano Dolce e Gabbana per i ragazzini. Erano i mitici giudici “sfizzeri” di “Giochi senza frontiere - Jeux sans frontieres”, la trasmissione allo stesso tempo più idiota e più (ri)educativa in senso europeista della televisione. Presenti sin dalla prima edizione del 1965 fino agli anni ottanta, i Collina del fil rouge con il conto eternamente in sospeso con l’Italia, da vere icone trash possono vantare anche una partecipazione straordinaria nell’album di Elio “Eat the phikis”.
La notizia di attualità che ha stimolato il ricordo dei faccioni rubizzi dei due eroi del fischietto è che “Giochi senza frontiere”, apparentemente morto nel 1999 per eccesso di costi e carenza di ascolti, ritorna nel 2007, anche se non si sa ancora se l’Italia vi parteciperà. Per il momento hanno aderito Belgio, Croazia, Spagna, Grecia, Paesi Bassi, Portogallo, Svizzera e Slovenia. Nicchiano, oltre all’Italia, Francia e Germania.
“Giochi senza frontiere” era una versione kitch e multilingue della sagra paesana. Era il trionfo dell’albero della cuccagna e della pentolaccia nello splendore dell’Eurovisione. Il momento di gloria per le tante cittadine di provincia che sguinzagliavano per l’occasione tutte le glorie sportive locali.
Nati nel 1965 da un’idea del generale De Gaulle per promuovere la fratellanza europea ('tacci sua), i giochi hanno accompagnato le nostre estati per 30 anni, costando l’equivalente odierno di 750.000,00 euro a puntata e raccogliendo 5 miliardi di telespettatori. Alla faccia!
Chi non ricorda la prova suprema, il “Fil Rouge”, questo filo rosso che in tempi di guerra fredda faceva ancora sussultare come qualcosa di vagamente minaccioso? E le prove da superare, ve le ricordate? Sembravano pensate da una mente malata, se non altro per l’astrusità delle situazioni create, ma erano caratterizzate in fondo dall’assoluta mancanza di cattiveria e di sadismo, nonostante a noi spettatori sembrassero quasi insormontabili da superare per i meschini concorrenti. Più corsa nei sacchi che forche caudine, con un mare di gommapiuma a proteggere ossa e articolazioni.
Proprio per questo motivo mi viene un dubbio, circa la riesumazione di JSF. Si dice che oggi il telespettatore sia attratto da trasmissioni shock, estreme, ai limiti del tollerabile; si dice che godiamo a vedere dare di matto i naufraghi affamati nelle isole deserte o a vedere gente sepolta viva dentro una bara brulicante di scorpioni, con l’adrenalina che scorre a fiumi se scappano la litigata e magari le botte. Ha senso pensare che ci si possa ancora divertire con un grosso coniglione che corre dentro un sacco per raggiungere un trampolino dal quale dovrà lanciarsi per colpire un bersaglio con una mazza di cartapesta? Mah… forse ci sarebbe da augurarselo.
“Giochi senza frontiere” era una versione kitch e multilingue della sagra paesana. Era il trionfo dell’albero della cuccagna e della pentolaccia nello splendore dell’Eurovisione. Il momento di gloria per le tante cittadine di provincia che sguinzagliavano per l’occasione tutte le glorie sportive locali.
Nati nel 1965 da un’idea del generale De Gaulle per promuovere la fratellanza europea ('tacci sua), i giochi hanno accompagnato le nostre estati per 30 anni, costando l’equivalente odierno di 750.000,00 euro a puntata e raccogliendo 5 miliardi di telespettatori. Alla faccia!
Chi non ricorda la prova suprema, il “Fil Rouge”, questo filo rosso che in tempi di guerra fredda faceva ancora sussultare come qualcosa di vagamente minaccioso? E le prove da superare, ve le ricordate? Sembravano pensate da una mente malata, se non altro per l’astrusità delle situazioni create, ma erano caratterizzate in fondo dall’assoluta mancanza di cattiveria e di sadismo, nonostante a noi spettatori sembrassero quasi insormontabili da superare per i meschini concorrenti. Più corsa nei sacchi che forche caudine, con un mare di gommapiuma a proteggere ossa e articolazioni.
Proprio per questo motivo mi viene un dubbio, circa la riesumazione di JSF. Si dice che oggi il telespettatore sia attratto da trasmissioni shock, estreme, ai limiti del tollerabile; si dice che godiamo a vedere dare di matto i naufraghi affamati nelle isole deserte o a vedere gente sepolta viva dentro una bara brulicante di scorpioni, con l’adrenalina che scorre a fiumi se scappano la litigata e magari le botte. Ha senso pensare che ci si possa ancora divertire con un grosso coniglione che corre dentro un sacco per raggiungere un trampolino dal quale dovrà lanciarsi per colpire un bersaglio con una mazza di cartapesta? Mah… forse ci sarebbe da augurarselo.
...e pensa allo stupore misto ad una nostalgia canaglia,sia pure immemore della nefandezza complessiva, quando mi sono sentito spiegare dal nostro agente in Russia, che stavano facendo alla televisione un gioco dove c'erano squadre da diversi paesi, che erano tutti en travesti, che dovevano superare diverse prove , con tanta acqua e tante tante risate. Due mesi fa. Mi sa che mandano le cassette.
RispondiEliminaall'epoca li guardavo,chiaro ora non ho piu' 12 anni quindi non saprei dire se li guarderò ancora,però male non possono fare.
RispondiEliminaP.S.ti sei dimenticata di una cosa Lameduck:nel 1999 non sparì solo la trasmissione,ma pure il conduttore:Mauro Serio!Che fine ha fatto?
Coyote Giallo
@ paolo
RispondiEliminacome dire che loro ci stanno arrivando con trent'anni di ritardo? Che tristezza...
@ coyote giallo
c'è una voce in Wikipedia su Serio. Fa l'attore di teatro, mi pare. Tra i presentatori ci furono anche Enzo Tortora, Giulio Marchetti (Jolanda la figlia del corsaro nero), Ettore Andenna.
Era un po' che ci pensavo.
RispondiEliminaMi piaceva un sacco davvero. C'era quell'arbitro mezzo francese coi baffoni, che mi faceva simpatia!
Che bello, facevo le elementari alla fine dei mitici 80 e guardavo JSF condotto da un Claudio Lippi ai vertici ( :D ) della sua carriera.
RispondiElimina( E la Gialappas che mandava Mai Dire Banzai e chiamavano Pancaldi e Olivieri gli "arbitri" giapponesi :)) ) !!!
Tutto sommato, in un palinsesto serale come quello di Rai1 in cui almeno 5 serate su 7 sono dedicate ad insulse fiction, un gioco in grado di appassionare i più piccoli non farà male.
Chi non ha visto almeno una volta JSF? Io ricordo una giovanissima Milly Carlucci, sui pattini con i quali indubbiamente, nel bene e nel male, di strada ne ha fatta. Non so se una nuova edizione di JSF potrà aver successo, con gli spot pubblicitari nel mezzo?, certo che con la melma (puro eufemismo) che ci propina la RAI, salvo due o tre trasmissioni e una qualche fiction ogni tanto (Crimini ci piace, a me e a Diana). Va beh! se la faranno potremo pure vederne la prima trasmissione e poi, casomai, zapp!
RispondiEliminaCara lameduck...io ho girato proprio oggi quella "boa" e giochi senza frontiere me li ricordo benissimo...non me ne perdevo una puntata!
RispondiEliminaA presto!
In verità anche chi ha meno di 40 anni ricorda i tipi e giochi senza frontiere....che rimane una gran trasmissione: fino a quando hai 10 anni ;)
RispondiEliminaQuando ero bambino, cavolo se mi appassionavo a Giochi senza frontiere!
RispondiEliminaCredo che le famiglie con bimbi mappini come i miei la rivedrebbero con piacere (già mi beo al pensiero del piccerillo che sghignazza...).
Ah! il fil-rouge...
Massì, forse tornare un po' all'infanzia non potrà farci male, anche se ho un dubbio: dove li trovi due come Pancaldi e Olivieri?
A.I.U.T.O.
Bellissimo JSF, semplice divertimento senza la melma (altra parola mi verrebbe da usare) della tv odierna.
RispondiEliminaMale non può fare, bene forse. :)
@ justfrank
RispondiElimina"facevo le elementari alla fine degli anni 80"
come mi sento veeeeeccchia!
@ stefania
AUGURI! Sono passata da te per farteli meglio.
@ camelot
se è per questo conosco persone che a 10 anni ne avevano già 40.
@ cima
P & O sono insostituibili. Forse Mastella & Di Pietro?
@ tutti
siamo quasi al plebiscito in favore del ritorno di "Giochi senza frontiere". Che facciamo, ci preoccupiamo? ;-) Ma no, tutto sommato avete ragione, va!
io credo mi divertirei di sicuro piu' che a vedere il culo della velina di turno o la zizza che scappa ad'arte dal regginiente
RispondiEliminaovvio non sono un maschio e ancora piu ovvio sono over40:-))