Anatema da parte dell’organo della Santa Sede e sconcerto in alcuni blog dal busto troppo stretto per l’ennesima inchiesta dell’Espresso, questa volta sulle opinioni dei preti raccolte da un giornalista in incognito nei confessionali d’Italia.
Cosa ha scoperto di tanto sconvolgente Riccardo Bocca? L’acqua calda, e santa, ovvero che di fronte alla confessione del peccato, soprattutto sessuale, un prete non è detto che segua pedissequamente le direttive delle gerarchie biancogialle ma più spesso forse la sua umana e cristiana coscienza.
E’ una cosa che ho constatato anche di persona un paio di anni fa quando, sentendo un gran bisogno di Dio, trovai un simpatico frate con il quale cominciai a parlare e la conversazione divenne in pratica una confessione. Certo, quando venne a sapere che la pecorella smarrita conviveva con il suo compagno scosse la testa e disse che dovevo fare di tutto per arrivare a santificare la relazione nel matrimonio, ma poi mi diede l’assoluzione dai miei peccati e perfino la comunione, nella chiesa deserta. Una cosa tra me, lui e Dio. Qualche tempo dopo tornai in Chiesa, un’altra. Il parroco mi stette ad ascoltare ma all’annuncio del fatto della convivenza si fece cupo in volto e mi disse che assolutamente non poteva darmi l’assoluzione. Praticamente quasi mi cacciò dal confessionale. “Un frate l’altro giorno mi ha dato l’assoluzione e la comunione”, protestai, “Allora figliola, quello che ti consiglio è di tornare da quel frate”.
E’ una cosa che ho constatato anche di persona un paio di anni fa quando, sentendo un gran bisogno di Dio, trovai un simpatico frate con il quale cominciai a parlare e la conversazione divenne in pratica una confessione. Certo, quando venne a sapere che la pecorella smarrita conviveva con il suo compagno scosse la testa e disse che dovevo fare di tutto per arrivare a santificare la relazione nel matrimonio, ma poi mi diede l’assoluzione dai miei peccati e perfino la comunione, nella chiesa deserta. Una cosa tra me, lui e Dio. Qualche tempo dopo tornai in Chiesa, un’altra. Il parroco mi stette ad ascoltare ma all’annuncio del fatto della convivenza si fece cupo in volto e mi disse che assolutamente non poteva darmi l’assoluzione. Praticamente quasi mi cacciò dal confessionale. “Un frate l’altro giorno mi ha dato l’assoluzione e la comunione”, protestai, “Allora figliola, quello che ti consiglio è di tornare da quel frate”.
Capita l’antifona? Non c’è assolutamente uniformità di comportamento all’interno della Chiesa (altro che centrosinistra). C’è prete e prete, c’è Ponzio Pilato e Torquemada, c’è Ruini e c’è Don Gallo, gli ottusi burocrati e quelli che “se Cristo ha perdonato l’adultera…”
Tutto ciò è normale e risaputo ma, come nel caso della pedofilia, per il Vaticano lo scandalo non è lo scoprire che alcuni preti molestano i bambini, ma che qualcuno lo denunci.
E’ molto interessante e istruttivo che, grazie a quest’inchiesta, si rimarchino le divisioni all’interno della Chiesa sugli argomenti sui quali si scannano in questi giorni anche i politici: PACS, unioni omosessuali ed eutanasia. Se permettete è bello sapere che il sacerdote può essere indulgente anche con l’anonimo peccatore di provincia oltre che con il fantastiliardario pluridivorziato-risposato al quale si concede pubblicamente l’ostia in barba alla dottrina. La discussione potrebbe servire molto alla Chiesa per fare chiarezza al suo interno.
Invece si urla al sacrilegio e al “come si sono permessi” e il bello è che si scandalizzano non soltanto le gerarchie vaticane ma anche i ben pensanti e ben scriventi, a leggere diversi commenti nei blogs.
Non vorrei che questo fosse un brutto segno dei tempi. Non sarà la disabitudine al giornalismo di inchiesta? I troppi anni di “Porta a Porta” alle spalle? I servizi da Londra di Masotti? I primi effetti della contaminazione da gossip impoverito che ogni giorno ci propinano giornali e tv?
Forse alcuni sono troppo giovani per ricordarlo, ma di queste inchieste una volta “L’Espresso” ne faceva una alla settimana e di ben più toste.
Il giornalismo è questo, purtroppo, non il TG5 di Carlo Rossella O’Hara che è uguale al TG1 e al TG2, dove cambiano solo le scrivanie e gli orari ma il pastone è sempre quello.
Non ci siamo più abituati e non ne faccio una colpa a nessuno, ma i veri giornalisti non sono quelli con il giubbotto antiproiettile e antivergogna, embedded nel senso che si infilano (metaforicamente, ci mancherebbe altro) nel letto di chi li paga, ma quelli che per capire bene l’argomento e il fenomeno devono infiltrarsi, fare opera di investigazione, e tanto più quanto il materiale è scottante e bisogna quindi ricorrere a questi mezzi per parlarne e farne parlare. Insomma sono quelli che danno, con rispetto parlando, le notizie.
Tanti anni fa in Germania, ben prima di Fabrizio Gatti, Gunter Wallraff si fece crescere dei bei baffoni alla turca, assunse una falsa identità da immigrato e si fece assoldare da una grande casa farmaceutica che cercava clandestinamente cavie umane sulle quali testare i nuovi farmaci. Quella, ed altre esperienze da lui vissute in incognito diventarono il libro “Faccia da Turco”, ancora oggi una delle testimonianza più vive e inquietanti sul dramma dell’immigrazione oltre che un classico del giornalismo di inchiesta imitato da allora in tutto il mondo.
Non meravigliatevi per favore, ragazzi, se esiste ancora un giornalismo che fa riflettere. Lo so, sulle prime è amaro da mandar giù, ma poi ci fa guarire.
E menomale che esistono ancora frati come quel tuo amico e preti come il mitico Don Gallo! Almeno qualcuno ricorda che Gesù sapeva accogliere e perdonare tutti.
RispondiEliminaBuona settimana ;-)
S. Tommaso (che se ne intendeva) diceva che la chiesa è una santa meretrix. Sicché perché stupirsi del fatto che ci siano tante voci nella Chiesa?
RispondiEliminacerto che manca il giornalismo d'inchiesta, ma secondo me non è così che si fa. Ha scoperto l'acqua calda che nella chiesa una se ne dice e cento se ne fanno. Lo sapevano e lo sanno tutti. Secondo me è stato profanato un sacramento che per un cattolico è importante e da non prendere alla leggera. Per raccontare queste ovvietà, per le quali poteva bastare anche la tua testimonianza, è stata eccessiva la mancanza di rispetto.
RispondiEliminaPerché la chiesa si perita di non mancar di rispetto a chi non è fedele? Solo per come descrive noi poveri atei che saremmo dei mostri (magari chi lo dice fa certi servizietti ai chierichetti...). Che un'opinione simile l'abbia una binetti o un carra o un casini (tutti minuscoli perché non meritano molto rispetto) posso anche capirlo ma un giovane...
RispondiEliminaComunque sono ben d'accordo con la nostra Paperotta.
@ stefania
RispondiEliminagrazie, buona settimana anche a te!
etienne64
Infatti io non me ne stupisco ma... vedi risposta ad ajeje87
@ ajeje87
...certo che sono cose ovvie e risapute ma hai idea di quanta confusione provoca nel credente il fatto che un prete gli dia l'assoluzione e l'altro no? Di quale sofferenza provochi il non sapere chi ha ragione e chi ha torto? Non credi che sia questa la vera mancanza di rispetto?
Allora, secondo me, ben venga un'inchiesta che in qualche modo obbliga la Chiesa ad affrontare questa realtà.
Sui metodi, credimi, non vedo come si sarebbe potuto fare altrimenti, vista la segretezza e l'omertà con la quale la Chiesa di solito gestisce le sue cose. E' brutto dirlo ma il fine giustifica i mezzi.
In questi tempi anelo ad un giornalismo d'inchiesta che abbia anche il coraggio di indignarsi e prendere posizione, nella consapevole rinuncia ad una ipotetica "equidistanza".
RispondiEliminaI preti seri (quelli che confessano) debbono avere le palle
RispondiEliminaE alcuni le hanno. E cercano di fare il loro dovere di cristiani a partire dalla realtà.
Ruini deve parlare alle agenzie di stampa. E la stampa ha bisogno di certezze, di banalità.
Il metodo ?
Beh, il giornalista potrebbe andare a confessarsi, non credi ?
Pensatoio
A proposito di giornalismo d'inchiesta, vorrei proporti l'esatto opposto: Studio Aperto.
RispondiEliminaOggi mega scoop su Wolfowitz, presidente della Banca Mondiale, che va in visita ad una moschea e si scopre che ha i calzini bucati...
Ora, è interessante, quello che vuoi... ma quante cose avrebbero potuto dire sulla Banca Mondiale e sul fatto che ci hanno messo proprio Wolfowitz!
La World Bank è uno dei pilastri della corporatocrazia, insieme alle grandi corporation, ai governi corrotti, al FMI... questi pilastri si occupano di quelle cose che hanno portato il mondo a come lo vedi adesso - sai cosa intendo...
Studio Aperto avrebbe almeno potuto far notare al suo pubblico la coincidenza che vuole che certe persone ricoprano ruoli importanti in una grande multinazionale, poi al governo, poi alla Banca Mondiale, o al Fondo Monetario Internazionale o alla CIA...
Di gente che ha fatto la spola fra un pilastro e l'altro della corporatocrazia ce n'è: prima di Wolfowitz l'hanno fatto i Bush, Cheney, Shultz, Weinberger, McNamara, ma anche Rumsfeld, la Rice e tanti, tanti altri...
A quelli di Studio Aperto interessano solamente i calzini bucati di Wolfowitz, e il pubblico di Studio Aperto deve sapere solo quello e nient'altro.
@ pensatoio
RispondiEliminasi, e in ginocchio sui ceci.
@ bhikkhu
non posso che citare Sabina Guzzanti: sono le famose armi di distrazione di massa.
Tu piuttosto, perchè guardi Studio Aperto?
Non lo so, probabilmente mi ero appena alzato, verso le 6-6.30 del pomeriggio, e ho acceso la tv... però ero andato a letto alle 7.30-8 del mattino!
RispondiEliminaCi sono molte anime nella Chiesa Cattolica. Quando cadranno due grandi anacronismi come Papa e Vaticano, il cascame immondo legato al potere cadrà con loro. Rimarranno i fedeli. Sono certo che tutto ciò avverrà e che i vertici stanno procrastinando la fine dell'attuale ordine; in un certo senso, la Riforma non si è mai interrotta con la Controriforma, e si rafforza del confronto laico con la società e la politica. Semmai mi chiedo chi verrà ad annunciare alla cristianità mutamenti teologici al passo con i tempi: abolire il sacramento della Confessione ad un ministro, la Comunione degli infanti, la scomunica... ma anche rivedere i dogmi e tutto quello che, deciso da un Sinodo, fu dichiarato Verbo di Dio... I capi spirituali sono un segno dei tempi, speriamo nella Provvidenza
RispondiEliminaNon c’è assolutamente uniformità di comportamento all’interno della Chiesa (altro che centrosinistra).
RispondiEliminaTroppo forte! Daccordo...
Anche se molti giornalisti le interviste o i servizi se l'inventano di sana pianta... qui sarebbe stato facile facile... scoprire l'acqua calda APPUNTO
@Bhikkhu, Studio Aperto.
RispondiEliminaOggi mega scoop su Wolfowitz, presidente della Banca Mondiale, che va in visita ad una moschea e si scopre che ha i calzini bucati...L'hanno dato anche al Tg Uno :(
A me pare che da che mondo è mondo una certa fetta di credenti si diriga verso i sacerdoti più "vicini".
RispondiEliminaIo non l'ho ancora trovato, ma chissà, un giorno ne troverò uno non fanatico, non carismatico, vicino ai poveri, che non crede ad un'evangelizzazione forzosa.
A.I.U.T.O.
Ciao Lameduck, ma esistono ancora i giornalisti?! :)
RispondiEliminaIl problema è che la gente è talmente abituata a questo tipo di "informazione" da non riuscire a comprendere qual è il problema.
Ormai considerano normale il modo di fare informazione di emilio fede, il modo di non fare informazione di studio aperto, la pretesa del tg5 di essere un giornale non di parte, il cambio di poltrone alla rai che si verifica puntualmente con il cambio di governo e ovviamente il fatto che lo psiconano ha un controllo assoluto dell'informazione.
Al fantastiliardario pluridivorziato-risposato non si è concesso pubblicamente solo l’ostia ma anche di fare da padrino al figlio di Shevchenko: per la chiesa non siamo tutti uguali.
Ciao!!!
@ giuseppe t.
RispondiEliminaha fatto da padrino, si, ma solo al figlio di Schevchenko? ;-)