Facciamo un esperimento. Nominiamo Carlo Giuliani e partirà questo mantra in automatico:
"se cerco di ammazzare qualcuno con un estintore e' logico che mi posso aspettare di tutto... ohm...
...Ormai il ragazzo non c'è più, lasciamolo riposare, ma non facciamone un eroe, solo perchè ha lanciato un estintore contro un carabiniere!... ohm...
…andava di tanto qua e là saltellando con un estintore in mano cercando di uccidere chi non la pensava come lui... ohm...
So solo che minacciava un poliziotto con un estintore in mano, il quale si e' difeso con l'unica cosa che si e' trovato in mano…ohm...
...magari se non tirava un estintore contro una jeep dei carabinieri sarebbe stato ancora vivo…ohm...
...Questo ragazzo voleva tirare un estintore sulla testa di un carabiniere…ohm...
...io non sono mai stato ad una manifestazione con cappello, sciarpa in viso ed estintore puntato contro i caramba o chiunque non la pensi come me…ohm...
...Di sicuro se guardate bene la foto noterete l'estintore per terra. Se non sbaglio voleva darlo in testa ad un poliziotto…ohm...
...i bravi ragazzi non vanno con un estintore in mano con l'intenzione di buttarlo addosso a un carabiniere…ohm...
Non importa che la verità su Piazza Alimonda non l’abbia scritta finora alcun tribunale, che non si sappia chi ha materialmente sparato i due colpi di pistola calibro 9 parabellum che hanno cagionato la morte di Carlo Giuliani e che quindi non vi sia certezza al di là di ogni ragionevole dubbio che proprio Mario Placanica sia l’uomo che sparò.
Non è nemmeno dimostrato che Giuliani volesse veramente usare l’estintore come arma e vi fosse intenzione da parte sua di uccidere.
L’inchiesta è stata archiviata. I brandelli che solo un processo avrebbe potuto mettere assieme per dar forma e senso compiuto alla verità li hanno forniti finora solo i testimoni e le foto.
Senza la verità stabilita da un processo può esserci solo interpretazione dei fatti e quella di Piazza Alimonda l’hanno scritta i telegiornali e i giornali sulla base di una tesi difensiva, quella di chi ha sparato, chiunque esso sia. Se non ricordo male fu l’on. Fini, la sera stessa, a parlare per primo dell’estintore.
E’ una “verità soggettiva” che comunque, come dimostra il luogo comune mantrico che ho condensato in alcuni esempi, gentilmente offerti da LiberoBlog, è ben radicato nell’opinione pubblica. Anche magari in chi meno te lo aspetti.
Ieri, rispondendo ad alcuni commenti al post su Genova ho detto che Carlo Giuliani è un nervo scoperto. Voglio solo qui ribadire che mi dispiace che solo pochi riescano ad andare oltre al luogo comune e al mantra dell’estintore instillatoci goccia a goccia da sei anni direttamente nel cervello.
“Carlo non era un eroe” è una variante del mantra. Io credo sia inevitabile che per qualcuno Carlo sia un eroe. Siamo culturalmente figli di coloro che dicevano: "chi muore giovane è caro agli dei".
Mi rendo conto che un film come “Carlo Giuliani, ragazzo” possa risultare indisponente nella sua spudorata idealizzazione della vittima ma in realtà è solo difficilmente comprensibile per chi non abbia la più pallida idea di cosa voglia dire perdere un figlio.
Io vedo gente oppressa dal lutto ogni giorno. Posso dire che si può superare il dolore per la morte di chiunque: del marito, della moglie, dell'amante, della madre e del padre. Dei fratelli e delle sorelle. Dei figli no.
Sono passati diciassette anni e questo padre è lì davanti a me con lo stesso dolore fresco di allora. Per lui il tempo si è fermato nel momento che la vita ha abbandonato suo figlio.
C’è una sola cosa che risulta quasi impossibile da sopportare per chi ha il dono dell’empatia per l’umana sofferenza. Vedere una madre che ricorda e piange il figlio morto. E’ un dolore che ti si scaglia addosso, che ti acchiappa il cuore e te lo morde e non c’è alcuna professionalità da psicologa che può venirti in aiuto.
E’ per questo che trovo osceno che si dica che Heidi Giuliani ha speculato sulla morte del figlio. E’ esagerata quando idealizza suo figlio? Certo, non vedo come potrebbe essere altrimenti.
Sarà che per età potrei aver avuto un figlio dell’età di Carlo ma, ricordandone la morte, mi sento solo di raccogliermi in un piccolo e silenzioso momento di Pietas.
"se cerco di ammazzare qualcuno con un estintore e' logico che mi posso aspettare di tutto... ohm...
...Ormai il ragazzo non c'è più, lasciamolo riposare, ma non facciamone un eroe, solo perchè ha lanciato un estintore contro un carabiniere!... ohm...
…andava di tanto qua e là saltellando con un estintore in mano cercando di uccidere chi non la pensava come lui... ohm...
So solo che minacciava un poliziotto con un estintore in mano, il quale si e' difeso con l'unica cosa che si e' trovato in mano…ohm...
...magari se non tirava un estintore contro una jeep dei carabinieri sarebbe stato ancora vivo…ohm...
...Questo ragazzo voleva tirare un estintore sulla testa di un carabiniere…ohm...
...io non sono mai stato ad una manifestazione con cappello, sciarpa in viso ed estintore puntato contro i caramba o chiunque non la pensi come me…ohm...
...Di sicuro se guardate bene la foto noterete l'estintore per terra. Se non sbaglio voleva darlo in testa ad un poliziotto…ohm...
...i bravi ragazzi non vanno con un estintore in mano con l'intenzione di buttarlo addosso a un carabiniere…ohm...
Non importa che la verità su Piazza Alimonda non l’abbia scritta finora alcun tribunale, che non si sappia chi ha materialmente sparato i due colpi di pistola calibro 9 parabellum che hanno cagionato la morte di Carlo Giuliani e che quindi non vi sia certezza al di là di ogni ragionevole dubbio che proprio Mario Placanica sia l’uomo che sparò.
Non è nemmeno dimostrato che Giuliani volesse veramente usare l’estintore come arma e vi fosse intenzione da parte sua di uccidere.
L’inchiesta è stata archiviata. I brandelli che solo un processo avrebbe potuto mettere assieme per dar forma e senso compiuto alla verità li hanno forniti finora solo i testimoni e le foto.
Senza la verità stabilita da un processo può esserci solo interpretazione dei fatti e quella di Piazza Alimonda l’hanno scritta i telegiornali e i giornali sulla base di una tesi difensiva, quella di chi ha sparato, chiunque esso sia. Se non ricordo male fu l’on. Fini, la sera stessa, a parlare per primo dell’estintore.
E’ una “verità soggettiva” che comunque, come dimostra il luogo comune mantrico che ho condensato in alcuni esempi, gentilmente offerti da LiberoBlog, è ben radicato nell’opinione pubblica. Anche magari in chi meno te lo aspetti.
Ieri, rispondendo ad alcuni commenti al post su Genova ho detto che Carlo Giuliani è un nervo scoperto. Voglio solo qui ribadire che mi dispiace che solo pochi riescano ad andare oltre al luogo comune e al mantra dell’estintore instillatoci goccia a goccia da sei anni direttamente nel cervello.
“Carlo non era un eroe” è una variante del mantra. Io credo sia inevitabile che per qualcuno Carlo sia un eroe. Siamo culturalmente figli di coloro che dicevano: "chi muore giovane è caro agli dei".
Mi rendo conto che un film come “Carlo Giuliani, ragazzo” possa risultare indisponente nella sua spudorata idealizzazione della vittima ma in realtà è solo difficilmente comprensibile per chi non abbia la più pallida idea di cosa voglia dire perdere un figlio.
Io vedo gente oppressa dal lutto ogni giorno. Posso dire che si può superare il dolore per la morte di chiunque: del marito, della moglie, dell'amante, della madre e del padre. Dei fratelli e delle sorelle. Dei figli no.
Sono passati diciassette anni e questo padre è lì davanti a me con lo stesso dolore fresco di allora. Per lui il tempo si è fermato nel momento che la vita ha abbandonato suo figlio.
C’è una sola cosa che risulta quasi impossibile da sopportare per chi ha il dono dell’empatia per l’umana sofferenza. Vedere una madre che ricorda e piange il figlio morto. E’ un dolore che ti si scaglia addosso, che ti acchiappa il cuore e te lo morde e non c’è alcuna professionalità da psicologa che può venirti in aiuto.
E’ per questo che trovo osceno che si dica che Heidi Giuliani ha speculato sulla morte del figlio. E’ esagerata quando idealizza suo figlio? Certo, non vedo come potrebbe essere altrimenti.
Sarà che per età potrei aver avuto un figlio dell’età di Carlo ma, ricordandone la morte, mi sento solo di raccogliermi in un piccolo e silenzioso momento di Pietas.
Scusa Lame,
RispondiEliminacon dolorosa onestà intellettuale, avresti scritto lo stesso post se ad essere rimasto misteriosamente ucciso fosse stato Placanica?
Grazie lameduck, è esattamente quello che sento. Anche se la rabbia mi fa esprimere in una maniera che non mi è propria. Lo dice la lapide. Carlo Giuliani, ragazzo (e figlio).
RispondiEliminaLello gli aggressori a Genova erano i celerini, questo è incontrovertibile. Qualcuno ha solo reagito ad una incredibile violenza scatenata da loro. Avremmo dovuto farci massacrare tutti per farvi capire cosa è realmente successo a Genova??? Tutto era già preparato nei minimi dettagli.
Di sicuro nessun manifestante avrebbe festeggiato se fosse morto (non vedo come) un poliziotto e nessun ne avrebbe preso a calci il cadavere. O siete istupiditi o siete ciechi. O entrambe le cose. Io sto realmente male, non ce la faccio più a leggere commenti come questi. Spero che lameduck sia più intelligente di me, che mi lascio prendere dalla rabbia perché ho avuto quei segni sulla pelle e non risponda.
Allora, facciamo così:
RispondiEliminaNON sono di destra;
NON difendo i poliziotti;
NON amo la violenza;
NON credo che nei black bloc non ci fosse polizia;
NON penso che i cortei fossero pericolosi, e non penso che la polizia abbia agito civilmente o sia giustificabile in alcun modo;
NON penso che Casarini e Agnoletto siano criminali;
NON vedo niente di male nelle manifestazioni disobbedienti;
NON mi piacciono i G8;
NON ho mai detto NIENTE sul "valore" della morte di Carlo Giuliani, NE' MAI ho detto niente su Heidi Giuliani, né su "strumentalizzazioni" di alcun tipo;
ho solo detto che, mi dispiace, ma non posso fare a meno di notare che NON MI RIESCE, come persona di sinistra, pacifista, che crede nella isobbedienza civile, equiparare L'ATTEGGIAMENTO delle tute bianche, dei giornalisti, delle famiglie, delle associazioni di volontariato, delle compagnie di teatro, dei medici etc. che alzando le mani (o coprendosi con scudi) sono stati MASSACRATI alla Diaz o mentre i black bloc facevano da "casus belli", all'ATTEGGIAMENTO di quella decina di persone che hanno bestonato e tirato sassi alla camionetta dei carabinieri, tra cui Carlo Giuliani; e,ripeto, NIENTE C'ENTRA LA QUESTIONE DEL "QUANTO VALE LA MORTE DI GIULIANI, SE LO MERITAVA O MENO ETC.". Dico solo che a me viene da piangere quando vedi i ragazzi che escono dalla Diaz, mentre Giuliani mi fa un altro effetto: ve l'ho messa proprio sul piano emozioni, ecco.
Da quando ho detto questo nei commenti al post precedente, NESSUNO mi ha risposto, tranne Lameduck la quale ha detto che "Carlo è un nervo scoperto" e che sostanzialmente "consolarsi" col fatto che era un tossico non rende la sua morte meno grave. A chi legge, il giudizio sulla pertinenza di questa risposta alla mia questione (senza rancore, eh Lame! :) )
A questo punto, siete pure liberi di bollare quel che dico io come "mantra dei luoghi comuni", a un certo punto non è nemmeno un problema mio. Per ora non ho ottenuto risposte anche solo "pertinenti".
p.s. se qualcuno crede che io sia un mostro per quello che dico, e che sia un "istupidito cieco", fornisco altra carne da poter mettere al fuoco: io a Genova non c'ero. Magari potreste dire anche questo per darmi dell'annebbiato....
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiElimina@ lello
RispondiEliminaCertamente, e sono sorpresa che tu ne dubiti.
@ guccia
Capisco la tua rabbia, il tuo timore di non venire creduta. Li ho provati anch'io, seppur in condizioni e tempi diversi e sono ricordi troppo dolorosi.
@ gg
ehi, ehi, aspetta, calma. Io ieri non ho avuto tempo di risponderti. Stamattina volevo farlo al lavoro in una pausa ma non ho potuto.
Lo faccio adesso, ma guarda che questo post non è rivolto a te in particolare e a nessun altro.
Cosa dico qui in queste righe? Solo fermiamoci, lasciamo stare tutti gli estintori e per una volta sola, in occasione dell'anniversario, diciamo solo che un ragazzo è morto e riposi in pace. Qualunque giudizio di merito venga sospeso, visto che la verità non è ancora emersa da un processo.
Ma insomma, muoiono dei veri pezzi di merda e tocca sentir dire "quanto era bravo, quanto era buono". Gente che ha ucciso, che ha rubato, con la morte gli si perdona tutto. A Carlo no. E' l'unico essere al mondo per il quale non si ha pietà ma si ricorda che era un tossico, si è insinuato che fosse un peso per la propria famiglia. Se vuoi leggerti il post che ho linkato, quello su LiberoBlog ti renderai conto di ciò che voglio dire. E' disgustoso che questo sia accaduto per un ragazzo di vent'anni, ma lo sarebbe stato per chiunque.
Scusa Rudolf, ma oggi non sono in vena di inutili sadismi e di accanimento sui cadaveri, anzi l'unico momento di sadismo l'ho dedicato al tuo post che è come vedi kaputt.
RispondiEliminaOk ok, anzi, scusa se sono stato pedante nell'aspettarmi una risposta personalizzata.. ;)
RispondiEliminaHo letto il post, mi è piaciuto molto!
Certo, sì alla memoria di un ventenne morto. Forse ho messo l'accento io su un punto in cui magari non avevi intenzione di metterlo... :)
Scusa per l'OT:
RispondiEliminaVi comunichiamo che, a causa del "divorzio" fra Kataweb e Typepad, l'indirizzo del nostro blog "Tafanus" che è linkato sul vostro sito, dev'essere così modificato (pena il mancato funzionamento):
Non più www.iltafano.blog.kataweb.it , ma
www.tafanus.it
Grazie per la collaborazione.
Tafanus
Blog interessante.
RispondiEliminaIrlanda
(http://www.irlanda.ilcannocchiale.it/)
Due giovani catapultati in un inferno. Se non moriva nessuno era un miracolo, ma io ai miracoli non ci credo...
RispondiEliminaI colpevoli vanno cercati in chi DELIBERATAMENTE ha creato quella condizione. Ed in questo gli allora vertici dello stato sono pesantemente coinvolti.
Lamenti per i morti in guerra
RispondiElimina1
Il signor Beringer, a cui è morto il figlio
sul Canale di Suez, che stranieri
scavarono per far passare le navi nel deserto,
passa con me per la Porta di Giaffa.
È dimagrito molto: ha perso
il peso di suo figlio.
Per questo ora galleggia nei vicoli leggero
e nel mio cuore s’impiglia come i rami
sottili alla deriva.
Yehuda Amichai
Lame,
RispondiEliminanon intendevo per la pietas, non avevo bisogno di chiederlo. Diciamo che la domanda voleva dire: visto come sono andate le cose, la morte di un carabiniere avrebbe attenuato le responsabilità morali delle forze dell'ordine e reso più "comprensibili" le loro violenze anche se non giustificabili?
Lo chiedo perché, come sai, io, anche senza nessuna informazione speciale, penso che la cosa più probabile sia un incidente che, in quanto tale, è fortemente influenzato dal caso.
Ora, mi chiedo, se il caso avesse disposto diversamente, non avremmo espresso giudizi diversi?
Io penso di sì. E non mi piace, perché indipendentemente dall'esito del lancio della moneta, Genova è stato un abominevole attacco a tutto quello che io definisco civiltà e democrazia e vorrei vedere in galera, e subito, tutti i delinquenti che hanno fatto violenza. Incominciando da quelli in divisa.
OT: non so perché ma il il tuo blog non accetta commenti messi con il mio firefox. Sono dovuto passare a ie7. Spero che Doxa non se ne accorga.
l.
@ gg
RispondiEliminapace? ;-)
@ tafanus
grazie, vado ad aggiornare il link
@ s.b.
per esempio la scelleratezza di aver consegnato una licenza di picchiare ad ambienti notoriamente politicizzati delle f.d.o.
Saro pedante ma lo ripeto: è inaccettabile che alcune frange di polizia e carabinieri siano scesi in guerra contro i "rossi". La polizia di un paese civile non può permettersi una colorazione politica.
@ italo
ho i brividi. Voglio leggere altre cose di questo signore.
@ lello
Un incidente? Forse, e allora perchè non ammetterlo e inventarsi tutte le balle del sasso e le perizie taroccate? Se leggi la testimonianza del giornalista freelance che ho linkato e che è di primissima mano, si parla di tre persone a bordo del defender. Uno è Mario, l'altro è l'autista. E il terzo? Perchè non è mai stata rivelata l'identità della terza persona?
Non ho dubbi a dire che se fosse morto un carabiniere avrei pianto
come ho pianto quella sera per Carlo. E molto probabilmente me la sarei presa a morte con coloro tra i manifestanti che ne avessero cagionato la morte. Se guardiamo tutta la gestione dell'ordine pubblico del G8 però, e chi conosce Genova sa di cosa parlo, diciamo che dal punto di vista strategico era talmente folle che è un miracolo che il morto sia stato solo uno.
Hai ragione, ci deve essere solo la pietà per un ragazzo morto, e basta.
RispondiEliminaPerò smettiamola anche con gli altri mantra (e non mi rivolgo a te), dove chi non aveva il passamontagna era per forza al mare (io lo ero, con il piccerillo di un anno che imparava a camminare, mi dispiace): la stragrande maggioranza dei manifestanti sto cazzo di passamontagna non ce l'aveva, ma forse secondo qualcuno si erano ritrovati a Genova per una scampagnata.
Carlo Giuliani era un ragazzo. Riposi in pace.
Carlo riposerà in pace quando la verità sarà stata detta. Intanto la madre, invece di godersi una meritata pensione, è dovuta entrare in politica.
RispondiEliminaCommissione parlamentare d'inchiesta. Subito.
Nell'era attuale, nella quale torna politicamente utile sublimare anche gli atti di teppismo quando giovano alle posizioni di parte, accade spesso che chi sbaglia viene innalzato agli onori del martirio civile o sociale.La pietà non può venire mai meno innanzi alla mortew di un giovane,in qualsiasi circostanza e qualunque ne sia stata la causa.Non può essere, però,oscurata la verità,che nella fattispecie, al di là delle diverse interpretazionio, rimane attestata da un inoppugnabile video che mostra chiaramente il soggetto assalitore e quello assalito.
RispondiEliminaheidi giuliani è dovuta entrare in politica per forza???ma fatemi il piacere...
RispondiEliminacontinuate a giustificare sempre questi atteggiamenti sconsiderati...
La signora Giuliani dovrebbe solo rimproverare se stessa per non essere riuscita a dare un'educazione decente al figlio, il quale invece di pensare al proprio futuro se ne andava in giro stra.fatto con l'ESTINTORE in mano, e la differenza fra lui e Placanica è che il secondo era lì per lavoo il giuliani per fare casino.
Un altro appunto se non vi dispiace: non c'è una sala in parlamento dedicata a un servitore dello stato morto per ragioni di servizio, e ce ne sono stati tanti, mentre a quel deficiente con l'estintore in mano....
@ anonimo 1 e 2, tanto siete uguali
RispondiEliminaricordi cosa diceva un terrorista palestinese 2000 anni fa, finito molto male anche lui forse perchè sua madre Maria non era riuscita a dargli un'educazione decente? Diceva "non giudicare". Tu non hai capito un cazzo del post, che forse non hai nemmeno letto, altrimenti cercheresti di argomentare in maniera un po' meno banale, se mi permetti.
C'è un video di assalitore ed assalito? Ok, linkalo qui che ce lo vediamo tutti.
@ franca
RispondiEliminami domando cosa aspettano quelli del governo a farla, la commissione. Temo che non la faranno, impegnati come sono a ritinteggiare la baracca tutta di biancofiore.
Letto il post...molto bello complimenti!
RispondiEliminaIo sono un ragazzo a Genova non sono potuto andare causa forza maggiore (ero minorenne e mio padre mi disse "quando fai 18 anni vai dove ti pare, ma adesso non ci vai" aveva ragione..) mi sento di dire una cosa che è molto poco politically correct: Carlo e tanti altri si sono ribellati alle violenze, io l'avrei fatto e tanti che conosco anche, la polizia non è sacra, non puoi picchiare, ferire umiliare persone e pensare che nessuno reagirà. Tutti questi benpensanti che scrivono di carlo o degli altri si sono mai messi nei loro panni??
cmq sia bel post!
Valerio
Proprio ieri ho scritto un post con video e immagini delle violenze della polizia, intitolato "Manico di manganello".
RispondiEliminahttp://anggeldust.blogspot.com/2007/07/manico-di-manganello-per-non.html
Un saluto!
GG
prima di morire carlo non vedeva i suoi genitori, dai quali era stato cacciato di casa, da un buon numero di anni... ma che forse alla fine sua madre un po speculato ha?
RispondiElimina