A Genova spaccarono braccia, gambe, mani che si erano alzate per difendere il volto e teste, tante teste. Troppe per qualsiasi paese civile che pure stava affrontando una guerriglia urbana come quella dei giorni del G8 del 2001. E’ una cosa che, a sei anni di distanza, ancora mi fa riflettere.
Quando si picchia sulla testa si vuole fare male. La testa è delicata, un trauma cranico può provocare gravi lesioni permanenti e perfino la morte. Basti pensare a quando un calciatore riceve un calcio o una pallonata in testa. Immediatamente viene tolto dal campo e lo si manda al più presto a fare la TAC.
Immaginate quindi una testa che riceve una serie di manganellate, per giunta con il tonfa, un manganello particolarmente micidiale, che allora, nelle tre giornate di Genova, secondo i referti medici, fu perfino utilizzato dalla parte del manico. Per fare ancora più male?
L’uomo insanguinato nella prima immagine porta una mascherina e dei guanti di lattice, deve essere un medico o un infermiere. La furia dei manganelli, lo sappiamo, si scatenò non solo contro i manifestanti ma contro i sanitari e i giornalisti al seguito delle manifestazioni, che avrebbero dovuto essere, in un paese civile, intoccabili.
Sappiamo invece che furono picchiati con maggiore lena i manifestanti più pacifici e non altrettanta cura fu impiegata nel sedare i bollenti spiriti dei famigerati Black Bloc che, se andate a riguardarvi le immagini di quei giorni, sbucano all’improvviso come gli scarafaggi, agiscono ovunque praticamente indisturbati, compiono saccheggi e devastazioni e poi spariscono di nuovo. Lo so, sono cose dette e ridette, ma vale sempre la pena ricordarle.
Parlare dei pestaggi come eccessi di singoli, in quei giorni del G8, mi pare assolutamente fuori luogo. Quando il pestaggio è sistematico c’è una regia e questa regia fa paura.
Qui non si parla più di una polizia imparziale che si schiera in una piazza per proteggere il diritto dei cittadini a manifestare democraticamente e, nel momento in cui sbucano dei provocatori, si preoccupa di ristabilire l’ordine e la sicurezza degli altri manifestanti, rendendo gli aggressori inoffensivi.
Qui si ha il sospetto che “quella” polizia che abbiamo visto a Genova fosse una polizia politica, scesa in campo a combattere contro tutti i manifestanti e coloro che in vari modi li accompagnavano e che stesse difendendo solo quel potere contro cui si stava manifestando. Si spiegano così i cori nostalgici e i festeggiamenti alla sera e gli inni a Pinochet di Bolzaneto?
Ricordate la frase che tante signore benpensanti sputano in automatico pensando alla morte di Carlo Giuliani? “Se fosse rimasto a casa non gli sarebbe successo”. E’ la frase che dovrebbe essere presa a simbolo della violenza di quei giorni.
Contro il potere non si scende in piazza, neppure con le mani dipinte di bianco e con i vestiti che sanno ancora dell’incenso della sacrestia. Si resta a casa a guardare la televisione e non si rompono i coglioni.
Quando fecero vedere le immagini dei pestaggi di Corso Italia al TG1 si trattava di un avvertimento. Vedi il babbo con il bimbo piccolo in braccio e la vecchia insanguinata? Vedi cosa ti potrebbe succedere se ti venisse in mente la prossima volta di scendere in piazza anche tu?
Se vogliamo attribuire una simbologia ai gesti, ecco quindi che picchiare sulla testa esprime forse la volontà di estirpare le idee malsane da quelle menti. Di combattere le idee più che le persone. Infatti si inseguono i portatori di idee fin dentro i cortili e li si massacra invece di fermare i delinquenti.
So che “quella” polizia non è “la” polizia. E’ gravissimo però che nel nostro paese nessuno abbia ancora pagato per quei pestaggi e che nessun governo, centrodestro o centrosinistro, si preoccupi di avere all’interno delle forze dell’ordine un nucleo troppo politicizzato, che al momento opportuno può esprimere “quella” polizia che abbiamo visto e assaggiato a Genova.
E che, infine, non trova per lo meno inopportuno che un sindacato di polizia, il COISP, indìca per il 20 luglio una manifestazione e dibattito in Piazza Alimonda a Genova, dal titolo “L’estintore come strumento di pace”.
Non sarà una vera provocazione, ma a me pare comunque una buona imitazione.
Quando si picchia sulla testa si vuole fare male. La testa è delicata, un trauma cranico può provocare gravi lesioni permanenti e perfino la morte. Basti pensare a quando un calciatore riceve un calcio o una pallonata in testa. Immediatamente viene tolto dal campo e lo si manda al più presto a fare la TAC.
Immaginate quindi una testa che riceve una serie di manganellate, per giunta con il tonfa, un manganello particolarmente micidiale, che allora, nelle tre giornate di Genova, secondo i referti medici, fu perfino utilizzato dalla parte del manico. Per fare ancora più male?
L’uomo insanguinato nella prima immagine porta una mascherina e dei guanti di lattice, deve essere un medico o un infermiere. La furia dei manganelli, lo sappiamo, si scatenò non solo contro i manifestanti ma contro i sanitari e i giornalisti al seguito delle manifestazioni, che avrebbero dovuto essere, in un paese civile, intoccabili.
Sappiamo invece che furono picchiati con maggiore lena i manifestanti più pacifici e non altrettanta cura fu impiegata nel sedare i bollenti spiriti dei famigerati Black Bloc che, se andate a riguardarvi le immagini di quei giorni, sbucano all’improvviso come gli scarafaggi, agiscono ovunque praticamente indisturbati, compiono saccheggi e devastazioni e poi spariscono di nuovo. Lo so, sono cose dette e ridette, ma vale sempre la pena ricordarle.
Parlare dei pestaggi come eccessi di singoli, in quei giorni del G8, mi pare assolutamente fuori luogo. Quando il pestaggio è sistematico c’è una regia e questa regia fa paura.
Qui non si parla più di una polizia imparziale che si schiera in una piazza per proteggere il diritto dei cittadini a manifestare democraticamente e, nel momento in cui sbucano dei provocatori, si preoccupa di ristabilire l’ordine e la sicurezza degli altri manifestanti, rendendo gli aggressori inoffensivi.
Qui si ha il sospetto che “quella” polizia che abbiamo visto a Genova fosse una polizia politica, scesa in campo a combattere contro tutti i manifestanti e coloro che in vari modi li accompagnavano e che stesse difendendo solo quel potere contro cui si stava manifestando. Si spiegano così i cori nostalgici e i festeggiamenti alla sera e gli inni a Pinochet di Bolzaneto?
Ricordate la frase che tante signore benpensanti sputano in automatico pensando alla morte di Carlo Giuliani? “Se fosse rimasto a casa non gli sarebbe successo”. E’ la frase che dovrebbe essere presa a simbolo della violenza di quei giorni.
Contro il potere non si scende in piazza, neppure con le mani dipinte di bianco e con i vestiti che sanno ancora dell’incenso della sacrestia. Si resta a casa a guardare la televisione e non si rompono i coglioni.
Quando fecero vedere le immagini dei pestaggi di Corso Italia al TG1 si trattava di un avvertimento. Vedi il babbo con il bimbo piccolo in braccio e la vecchia insanguinata? Vedi cosa ti potrebbe succedere se ti venisse in mente la prossima volta di scendere in piazza anche tu?
Se vogliamo attribuire una simbologia ai gesti, ecco quindi che picchiare sulla testa esprime forse la volontà di estirpare le idee malsane da quelle menti. Di combattere le idee più che le persone. Infatti si inseguono i portatori di idee fin dentro i cortili e li si massacra invece di fermare i delinquenti.
So che “quella” polizia non è “la” polizia. E’ gravissimo però che nel nostro paese nessuno abbia ancora pagato per quei pestaggi e che nessun governo, centrodestro o centrosinistro, si preoccupi di avere all’interno delle forze dell’ordine un nucleo troppo politicizzato, che al momento opportuno può esprimere “quella” polizia che abbiamo visto e assaggiato a Genova.
E che, infine, non trova per lo meno inopportuno che un sindacato di polizia, il COISP, indìca per il 20 luglio una manifestazione e dibattito in Piazza Alimonda a Genova, dal titolo “L’estintore come strumento di pace”.
Non sarà una vera provocazione, ma a me pare comunque una buona imitazione.
Piena solidarietà ai manganellati per errore del primo giorno ma quelli del secondo e terzo giorno se la sono cercata oppure si sono fidati di leader criminali che li hanno mandati inconsapevolmente al massacro. Era compito dei leader sindacali, politici, movimentisti etc. ritirare le rispettive truppe la sera del primo giorno quando oramai si era capito come sarebbe andata a finire ed è altrettanto evidente che qualcuno cercava il morto. Vaffanculo la libertà di espressione, un comandante ha il dovere di tirare fuori dalla merda quelli che lo seguono. Non lo hanno fatto? Cazzi loro, senza se e senza ma. Se avessero evacuato Genova le cosiddette "persone perbene con le mani alzate" tutto questo non sarebbe successo e volevo vedere poi se il finale sarebbe stato diverso quando sul campo si fronteggiavano solo "black block" e forze dell' ordine. Parlare è facile ma sul campo sono cazzi acidi, specie quendo un trappolone del genere viene organizzato da un governo per quello di opposizione successivo. Come mai i depositari al governo della pace e dell' arcobaleno hanno organizzato per il 2009 il summit all' isola della maddalena e non in una qualsiasi metropoli, Napoli per esempio? Perchè nei vicoli neanche Robocop è capace di mantenere l' ordine pubblico senza danni collaterali? Oppure perchè le zecche non sanno nuotare?
RispondiEliminaVorrei dire una cosa un po' in controtendenza. Premettendo che ritengo i pestaggi del g8 ai danni dei pacifisti di ogni sesso ed età uno dei più grandi atti criminali italiani di questo secolo, sento l'impulso anche di dire un'altra cosa: è meglio che Carlo Giuliani non sia la bandiera eroica delle vittime del G8. Fermo restando che "non sta bene" (diciamo così) sparare in faccia ad un ragazzo manifestante e fermo restando che c'è modo e modo, se sei un professionista, di sedare gli animi riottosi, io credo che le decine di persone pacifiste e inermi picchiate selvaggiamente per la strada o nella Diaz non siano degnamente rappresentate da immagini come queste:
RispondiEliminahttp://img165.imageshack.us/img165/7124/giuliani1zz6.jpg
http://img161.imageshack.us/img161/1237/giuliani2cj3.jpg
Ci sono stati ragazzi giovanissimi e anziani, ragazze e ragazzi gonfiati di botte e puniti con lesioni permanenti che tuttora scontano, e non avevano estintori, né travi di legno, né niente; il rischio è che si strumentalizzi Carlo Giuliani con doppio danno sia al movimento pacifista (che può essere sempre tacciato di "tirare estintori") che delle vittime dei pestaggi, la cui memoria sulla sofferenza che TUTTORA PATISCONO potrebbe essere offuscata da una targa modificata in una piazza.
Detto questo, nulla toglie al fatto che Giuliani è stato ucciso, e che qualcuno deve pagare, per questo e per i pestaggi, e che massima solidarietà va alla famiglia e ai suoi amici e cari. Però - lasciando stare le provocazioni stupide e varie - almeno tra noi certe cose siano discusse, ammesse, dibattute.
Sperando di non aver urtato nessuno
GG
Il manganello invece è un bello strumento di pace ... :-(
RispondiEliminaCm se la colpa fosse di chi le da le manganellate!a me invece fa schifo che si ricordi carlo giuliani....perchè nn merita di essere ricordato!Gente che se ne va a distruggere vetrine dei negozi cm se avessero qualche colpa a me fa schifo!!!!
RispondiEliminaSe i polizziotti arrivano a picchiare e a sparare a un coglione che con un estintore quasi ammazza un polizziotto che cerca onestamente di guadagnarsi da vivere nn li biasimo se poi sbagliano prendendosela con chi nn c'entra nulla!
Che senso ha andare, con la scusa di protestare (poi nn si capisce per cosa..per la globalizzazzione, protestare per qualcosa che nn si può più fermare) a rompere le vetrine di onesti lavoratori e prendere a legnate qualsiasi polizziotto o semplice ragazzo che invece manifesta pacificamente!
Erano anche oraganizzati...avevano preparato le molotov!!!ma apriamo la bocca solo per farle prendere aria???????vi accorgete che le manifestazioni che sono sfociate nel sangue e nella violenza nn avevano senso, e nn avevano motico si essere violente????
Penso che se c'è qualcuno che abbia sbagliato, questi nn sono i polizziotti, ma i coglioni comunisti manifestanti che hanno iniziato la guerriglia!I polizziotti nn sparano e nn manganellano se nn sn costretti!
Quindi smettiamola di piangere carlo giuliani e tutti coloro che alla prima occasione rovinano la vita di tanti!
Idioti....come colui che ha ucciso Raciti....e CODARDI!che stanno a volto coperto!manifestare a volto coperto equivale ad aver paura di manifestare!MI FANNO SOLO SCHIFO!!!
E pubblica il commento per favore...altrimenti nn ha senso scrivere se nn accetti le critiche!
Caro amico, dimmi, che ne pensi della Diaz (ove, peraltro, a portar le molotov furo' i "polizziotti")?
RispondiEliminaSi infatti..pensiamo alla Diaz....E nn pensiamo che il G8 nn è occasione per dare sfogo a tutti gli immpulsi primordiali di violenza!!!
RispondiEliminaIl punto nn è chi ha picchiato di più....il punto è che nn si va a manifestare in questo modo....Se nn ci fosse la violenza dei cosidetti black bloc nn ci sarebbe bisogno della polizia!Il problema è a monte...quindi prima di processare le conseguuenze bisognerebbe processare le cause....cioè i black bloc!!!!Ecco cosa ne penso della Diaz.....
@ rudolf
RispondiEliminaparlando del corteo del giorno successivo alla morte di Giuliani, guarda caso non vi fu alcun servizio d'ordine di partito a difendere i manifestanti tranquilli. Tra loro e la polizia si infiltrarono i BB (che mi devono spiegare come non furono fermati all'imbocco delle vie traverse che immettevano su Corso Italia). Una volta che i BB saccheggiarono il saccheggiabile, con la polizia che stava a guardare (e io che guardavo in TV dicevo, ma che cazzo aspettano a caricarli?) se ne ritornarono da dove erano venuti, indisturbati. Una volta andati, la polizia cosa fece? Caricò il corteo che nel frattempo si era fermato a guardare. Pazzesco. Concordo con te, la gente fu lasciata andare al massacro e non fu protetta da chi doveva proteggerli.
@ gg
la faccenda di Giuliani è un nervo scoperto. Ci consoliamo pensando che era un tossico, un delinquente e così pensiamo che ciò che è accaduto in P.zza Alimonda sia meno grave. Ma è voler mettere la testa sotto la sabbia. Almeno a parer mio.
@ giandomenico
"Cm se la colpa fosse di chi le da le manganellate!"
Questa è bellissima, comunque.
Sui Black Bloc, ma ti sei informato su Genova o no? Nessuno della polizia li fermò, ti sei chiesto perchè? Dei dirigenti regionali telefonarono tutto un pomeriggio in questura per segnalarne la presenza all'ex manicomio di Quarto. Erano lì con mazze e cappucci. Nessuno andò a fermarli. Perchè?
Un po' meno Studio Aperto e un po' più di Studio non farebbe male.
Credo che in parte tu abbia ragione, anche se mi sembra eccessivo parlare di una polizia politicizzata...e poi mettendomi nei panni dei poliziotti, credo che non sia nemmeno semplicissimo affrontare facinorosi, pronti a pestarti, stando attento a dove colpire...
RispondiEliminaLa morte di Giuliani, e' stato un evento che non ha fatto piacere a nessuno, un disgrazia la morte di un ragazzino, che come tutti da giovani ha commesso un errore, si perche' non puoi coprirti il viso come un bandito e con un estintore cercare di fracassare la testa a qualche carabiniere , che tra l'altro anch'esso ventenne, giovane, impaurito, con tanta voglia di vivere, proprio come Carlo. E poi vorrei sapere che ci faceva su quella camionetta un carabiniere ausiliario senza alcuna esperienza?
RispondiEliminaChi ha deciso i requisiti posseduti dagli uomini da impiegare al G8?
Carlo, lo ripeto , ha sbagliato, ma non doveva morire. Sbagliano gli "uomini" di sinistra che si dichiarano pacifisti e' hanno fatto di Giuliani una bandiera, e grazie anche a questo hanno ottenuto una poltrona in parlamento, dove hanno ben pensato di ringraziare il "picciotto" travisato intestandogli
una sala dei palazzi della politica, con quale motivazione, elevato valore civile? Bisogna seguire quello che ha fatto Giuliani? Deve essere un esempio per i giovani? No spero proprio no per i miei FIGLI. SMETTETELA DI INFANGARE LA MEMORIA DI UN RAGAZZO MORTO, PER FARCI POLITICA, OTTENERE POTERE E SOLDI,VERGOGNA.
EGREGIO GIANDOMENICO, IO VORREI SAPERE DOVE CAZZO VIVI.....I BB ERANO POLIZIOTTI INFILTRATI, PERCHE' NON SONO STATI CARICATI QUANDO ERANO IN TESTA AL CORTEO IN FONDO A C.SO GASTALDI?, CHE UNO DEI BB AVANZAVA PARLANDO CON UN POLIZIOTTO E QUESTI FACEVA INDIETREGGIARE IL CORPO DI POLIZIA???? COSA VUOL DIRE???? CI SIAMO O NO?? CERCHIAMO DI VEDERE REALMENTE COME SONO ANDATI I FATTI E NON SOLO QUELLO CHE VOGLIAMO, E IL MASSACRO ALLA DIAZ? ERANO TUTTI RAGAZZI INERMI CHE SONO STATI ASSALITI MENTRE LA MAGGIOR PARTE DI LORO STAVANO DORMENDO....
RispondiEliminaBella analisi!Fortunatamente ci sono quelli come te, che non si gettano in un contesto con la voglia di supremazia e odio ma descrivono e commentano la vicenda con maggiore obiettività.
RispondiEliminaCerco con difficoltà di mantenere la calma e di non ricoprire di insulti chi a scritto le precedenti minchiate su Carlo e i bb. Esistono numerosi documenti audiovisivi che mostrano con estrema chiarezza da chi furono "dirette" le azioni dei black block. Guardate per es. questo:
RispondiEliminahttp://it.youtube.com/watch?v=bpfLMvLYFgg
Vi suggerisco poi la visione dei dvd "Quale verità x p.zza Alimonda" e "Genova per noi", ma la cosa richiede molto coraggio, dato che mostrano i fatti (senza tagli e rimontaggi a regola d'arte) e non pugnette (tanto per citare lame..)
Il problema è uno. I poliziotti sono stati lasciati lì senza una seria organizazzione e senza sapere come sedare i più facinorosi, a quel punto a vinto la violenza...
RispondiEliminaSi sapeva che a Genova sarebbe successo il casino, ma chi doveva organizzare sul campo ha combinato una serie di merdate, vedi ausiliari usati a fiume nelle zone più calde. A questo punto mi viene da pensare che l'inorganizazzione delle forze dell'ordine sia qualcosa voluta dall'alto per screditare il movimento pacifista.
Per quanto riguarda la scuola Diaz, penso che sia stata la vendetta indiscrimata dei celerini...
Carlo Giuliani: mi spiace che sia morto, naturalmente, nessun essere unamo dovrebbe mai morire. Ma cavolo, uno che prende un estintore e lo usa per cercare di sfondare la testa ad un altro essere umano è un assassino. Non si rendeva conto di quello che stava facendo ???? Ma dai. Non mi direte che era un nobile giovane animato da grandi ideali democratici di giustizia e di pace ?! Violenza fascista la sua, anche se si professava di sinistra. E i black block: prima e dopo il G8 hanno fatte le stesse cose a Seattle, Lugano,in Germania, in Norvegia... anche lì era la polizia italiana travestita ? Basta con il vittimismo dei violenti !! Se non vi ricordate a Milano Aprile 2006 i carabinieri hanno sottratto al linciaggio da parte dei cittadini milanesi alcuni black block che stavano devastando la città.
RispondiEliminaanonimo, ma vai a cagare, sempre a tirare fuori luoghi comuni triti e ritriti, ma nessuno coraggio di andare a vedere documenti filmati che farebbero cadere le fette di prosciutto dagli occhi. Lugano, norvegia, seattle, sì bravo, solo che ora stiamo parlando di Genova-Italia e che loschi individui in tuta nera ricevevano istruzioni da rispettabili signori in giacca e cravatta è provato da foto e filmati; ma no meglio non sapere, non ammettere e difendere il proprio mondo di dorato di centri commerciali con notizie di 15^ mano piuttosto che andare a verificare con i propri occhi e essere catapultati in realtà paragonabili a Cile e Argentina anni '70, la verità farebbe troppo male...
RispondiEliminaPenso che prima di scrivere (non mi riferisco a te, Lame) bisognerebbe essere un po' più informati. E dire che ormai ce n'è di materiale che documenta quello che successe quei giorni! E non sono film, sono documentari!
RispondiElimina"@ gg
RispondiEliminala faccenda di Giuliani è un nervo scoperto. Ci consoliamo pensando che era un tossico, un delinquente e così pensiamo che ciò che è accaduto in P.zza Alimonda sia meno grave. Ma è voler mettere la testa sotto la sabbia. Almeno a parer mio."
Io però non ho detto niente di tutto questo eh... non ho detto che Giuliani meritava di morire perchè era tossico, ho solo detto che non è morto da pacifista, ed è un eroe, mentre alcuni ragazzi inermi e disarmati sono stati pestati a sangue e tuttora convivono con menomazioni permanenti, ma a loro nessuno ha dedicato alcuna area del Parlamento, tutto qui.
Era solo una considerazione sull'opportunità di certe "bandiere", niente di più ;)
Le immagini delle persone a terra che non rappresentavano alcuna minaccia ma cmq pestate dalla polizia non le dimenticherò mai. Ma a quelle immagini si aggiunge qualcosa di ancora più scandaloso ed è il fatto che non ci sia stato nessuno a pagare. Possibile che abbiamo accettato quell'abuso, quella violenza? No, non è normale. C'è bisogno di fare chiarezza e di giustizia.
RispondiEliminaCiao e buona serata
Ottimo intervento.
RispondiEliminaAzzardo un'ipotesi:
le forze dell'ordine nella maggior parte dei casi
agiscono all'ingrosso
basta che facciano arresti o pestaggi per fare vedere di essersi mossi
sono disposti ad essere schiavi del potere politico più efferato e machiavellico.
Un po' come i cani
in cambio dell'osso (un certo numero di arrestati) fanno quel che vuoi (ne risparmiano uno, si accaniscono con degli altri)
Ho letto solo alcuni commenti, poi le mani hanno cominciato a tremare e il cuore a palpitare troppo velocemente. Vergognatevi di insultare la memoria di un ragazzo che ha come sola colpa di non essere andato al mare quel giorno dopo aver visto le violenze FASCISTE (era Fini a controllare le operazioni dalla caserma) della polizia e esser sceso per strada a dare una mano (fra l'altro indicava la strada da prendere ai manifestanti che non erano di Genova). L'estintore che aveva raccolto lo avevano precedentemente tirato da dentro la camionetta i celerini, per sfondare il vetro infrangibile e poter sparare. La pistola era già puntata alla sua testa. Il passamontagna serve a proteggersi dal gas dei lacrimogeni e ad evitare denunce (che denunciavano e pestavano chiunque in quei giorni almeno lo avete capito?). Gli sono passati sopra con la macchina mentre era ancora vivo, lo hanno preso a calci invece di soccorrerlo e adesso deve subire, da morto, anche i vostri insulti! Io non ho tirato sassi quei giorni, ma dopo aver visto i compagni svenuti per aver preso i lacrimogeni sparati ad altezza d'uomo in testa e poi picchiati per terra privi di coscienza l'odio era immenso e altrettanta la voglia di farlo. Io c'ero e grazie a commenti come i vostri, non smetto di star male e rivivere quei momenti. La polizia non era politicizzata? Era anche drogata (ho visto celerini tirarsi fuori l'uccello e urlarci figli di puttana ciucciuate questo) e in caserma oltre ai pestaggi, agli insulti, alle minacce, ti facevano baciare la foto di Mussolini. Vergognatevi, siete anche voi responsabili.
RispondiEliminaGrazie lameduck e scusami.
Dire qualcosa di equilibrato è ancora oggi impossibile, ma va dato atto a Lameduck di averci provato ed aver scritto un ottimo post.
RispondiEliminaIo non c'ero, ma se ci fossi stato sarei stato in mezzo agli amici di Rifondazione che si sono allontanati con le famiglie, e se me le avessero date e avessero minacciato i miei figli probabilmente avrei provato a restituirle ma non avrei certo raccolto un estintore per restituirlo agli agenti (mah...).
Detto questo, ho la più bassa considerazione per certa parte di polizia che usa manganelli con i deboli e reagisce alle provocazioni senza senso della misura.
Qui a Napoli molti criminali girano indisturbati anche quando commettono reati ed è facile dare la colpa ai magistrati per le scarcerazioni facili.
È infine una vergogna che i responsabili di questi misfatti non vengano mai individuati, e la colpa va certo alla destra che difende l'operato (e spesso lo guida) della polizia - come si dice, a prescindere - ma anche alla sinistra che quando va al governo sembra dimenticarsi delle battaglie di verità e si masturba su tatticismi e sul partito democratico.
Meno male che c'è ancora qualcuno che evita che i deputati si dimettano...
paura eh!
RispondiEliminai cosiddetti signori cominciano a spaventarsi del fallimento di loro stessi
la loro morte è alle porte
non necessariamente fisica
per uccidere una persona basta un pensiero nuovo o meglio una reazione diversa dai loro progetti o abitudini
l'indipendenza nasce al mattino di tutti i giorni della propria vita