" Alla Rai non sposterò nemmeno una pianta. (Silvio Berlusconi, 29 marzo 1994)"
"L'uso che Biagi, Santoro, ... come si chiama quell'altro ... Luttazzi, hanno fatto della televisione pubblica, pagata con i soldi di tutti, è un uso criminoso. E io credo che sia un preciso dovere della nuova dirigenza di non permettere più che questo avvenga. "
(Silvio Berlusconi, 18 aprile 2002)
Di solito non amo la retorica secondo la quale se uno muore bisogna per forza parlarne bene e ciò vale soprattutto quando è un personaggio pubblico ad andarsene ma oggi per Enzo Biagi ho pianto. Mi sono commossa perchè la morte di un giornalista vero, che fino all'ultimo è restato fedele a se stesso, non può che essere una perdita per tutti, in un paese dove i giornalisti con la g maiuscola stanno andando ad estinzione. Mi sono resa conto che Biagi ha fatto parte della mia vita più di quanto non pensassi, attraverso la sua figura televisiva, i suoi libri, i reportages dalla Cina e dall'America e i ritratti di personaggi famosi, come le interviste ai figli dei gerarchi nazisti e la biografia su Enzo Ferrari. Una prosa onesta, popolare, straordinariamente semplice, schierata ma mai faziosa, anche quando avrebbe avuto tutto il diritto di diventarla.
Dopo il pianto è subentrata l'indignazione e la rabbia per il modo in cui è stato rievocato l'ultimo triste capitolo della carriera di Enzo Biagi e cioè la sua cacciata dalla RAI suggerita a solerti lacchè dal presidente del consiglio in persona di allora, Silvio Berlusconi, durante il famigerato "editto" bulgaro.
Grazie ad un vorticoso e vergognoso giro di valzer retorico, il TG1 delle 13,30 è arrivato a dire che Biagi "se ne andò dalla RAI dopo una lunga vertenza". Come se non si fossero messi d'accordo sulle gardenie sempre fresche in camerino o si fosse trattato di null'altro che della sclerata di un vecchio rompipalle. E' la teoria di coloro che l'hanno cacciato, del resto.
E' la solita storia. Se dici che hai licenziato un dipendente è brutto ma se riesci a far credere che è lui che se n'è andato perchè pretendeva troppo, il gioco è fatto e la faccia è salva. Anche se è una faccia di merda.
Il resto dei commenti di queste ore è tutto un pianto greco di coccodrilli che ricordano il "grande Enzo" e soffrono solo di quella piccola amnesia relativa al modo vergognoso in cui fu trattato. Non manca il Grande Coccodrillo, che ha affermato "dopotutto lo ammiravo". Meno male, chissà se lo avesse disprezzato.
Ricordiamo agli smemorati di Collegno e zone limitrofe le frasi di Berlusconi citate all'inizio. Fa uno strano effetto riascoltarle proprio oggi ma non si può fare a meno di ricordare come andarono veramente le cose, almeno noi che amiamo la giustizia.
Ciao Enzo, e grazie di tutto.
"L'uso che Biagi, Santoro, ... come si chiama quell'altro ... Luttazzi, hanno fatto della televisione pubblica, pagata con i soldi di tutti, è un uso criminoso. E io credo che sia un preciso dovere della nuova dirigenza di non permettere più che questo avvenga. "
(Silvio Berlusconi, 18 aprile 2002)
Di solito non amo la retorica secondo la quale se uno muore bisogna per forza parlarne bene e ciò vale soprattutto quando è un personaggio pubblico ad andarsene ma oggi per Enzo Biagi ho pianto. Mi sono commossa perchè la morte di un giornalista vero, che fino all'ultimo è restato fedele a se stesso, non può che essere una perdita per tutti, in un paese dove i giornalisti con la g maiuscola stanno andando ad estinzione. Mi sono resa conto che Biagi ha fatto parte della mia vita più di quanto non pensassi, attraverso la sua figura televisiva, i suoi libri, i reportages dalla Cina e dall'America e i ritratti di personaggi famosi, come le interviste ai figli dei gerarchi nazisti e la biografia su Enzo Ferrari. Una prosa onesta, popolare, straordinariamente semplice, schierata ma mai faziosa, anche quando avrebbe avuto tutto il diritto di diventarla.
Dopo il pianto è subentrata l'indignazione e la rabbia per il modo in cui è stato rievocato l'ultimo triste capitolo della carriera di Enzo Biagi e cioè la sua cacciata dalla RAI suggerita a solerti lacchè dal presidente del consiglio in persona di allora, Silvio Berlusconi, durante il famigerato "editto" bulgaro.
Grazie ad un vorticoso e vergognoso giro di valzer retorico, il TG1 delle 13,30 è arrivato a dire che Biagi "se ne andò dalla RAI dopo una lunga vertenza". Come se non si fossero messi d'accordo sulle gardenie sempre fresche in camerino o si fosse trattato di null'altro che della sclerata di un vecchio rompipalle. E' la teoria di coloro che l'hanno cacciato, del resto.
E' la solita storia. Se dici che hai licenziato un dipendente è brutto ma se riesci a far credere che è lui che se n'è andato perchè pretendeva troppo, il gioco è fatto e la faccia è salva. Anche se è una faccia di merda.
Il resto dei commenti di queste ore è tutto un pianto greco di coccodrilli che ricordano il "grande Enzo" e soffrono solo di quella piccola amnesia relativa al modo vergognoso in cui fu trattato. Non manca il Grande Coccodrillo, che ha affermato "dopotutto lo ammiravo". Meno male, chissà se lo avesse disprezzato.
Ricordiamo agli smemorati di Collegno e zone limitrofe le frasi di Berlusconi citate all'inizio. Fa uno strano effetto riascoltarle proprio oggi ma non si può fare a meno di ricordare come andarono veramente le cose, almeno noi che amiamo la giustizia.
Ciao Enzo, e grazie di tutto.
Berlusconi con Biaggi ha dato l'esempio agli altri giornalisti: tu fai un giornalismo libero e io ti caccio...
RispondiEliminaD'altronte se è stato cacciato lui, si possono cacciare tutti...
Anch'io mi sono commosso e poi ho avuto la tua stessa reazione. Il tg5 dal 2002 è passato al 2007 senza neanche accennare alla cacciata, come se fosse andato in ferie.
RispondiEliminaSono curioso di vedere Emilio Fede questa sera!
RispondiEliminai giornalisti coi "coccodrilli" ci campano, altri campano facendo i coccodrilli!
RispondiEliminaBravissima, sul tg1 di oggi a pranzo volevo scrivere la stessa cosa.
RispondiEliminaE il fatto che il tg1 sia il tg di governo ci dovrebbe far pensare (come se non lo avessimo già fatto...) sul nostro bel centrosinistra...
Biagi Bravo ma troppo fazioso, giusta la cacciata sua e di Santoro.
RispondiEliminaPigi
Onore a Biagi...ma perchè meravigliarsi delle dichiarazioni del coccodrillo (Caimano)? E' il suo stile...non più tardi di ieri ha tessuto l'elogio funebre di Nils Liedholm dopo che l'aveva cacciato da un giorno all'altro! L'uomo è fatto così, quello che stupisce è quanta gente lo crede un dio.....
RispondiEliminaNon ho potuto vedere i tg italiani, essendo in Francia, ma da quel che scrivi tu e molti altri, pare che mi sia risparmiato un bel travaso di bile. Non bisogna stancarsi di ricordare, mai.
RispondiEliminaEhi, non ci credevo, ma il gr1 delle 13 per ben due volte ha detto che Biagi fu allontanato dalla RAI sotto il governo Berlusconi! Incredibile, vero?
RispondiEliminaAnch'io ho sentito il coccodrillo del TG1 ed ho fatto un salto sulla sedia: Biagi se n'è andato? Ma se l'hanno cacciato con una raccomandata A/R!!!
RispondiEliminaNon riesco nemmeno più ad incazzarmi...
Fede ha dichiarato: "È il mio direttore". Si vede che non ha imparato un cazzo... (scusate il linguaggio, ma quanno ce vo' ce vo')
RispondiEliminapensavamo di offrire in sacrificio a qualche divinità azteca fede, liguori, mimun, ferrara e belpietro per farlo resuscitare, ma ci siamo resi conto che quale fesso si sarebbe mai preso in carico quei cinque servi?
RispondiEliminaUna grande perdita per la cultura e l'antifascismo
RispondiEliminavignetta di Vauro oggi: BIAGI E' MORTO. Berlusconi chiede: "E Santoro e Luttazzi come stanno?".
RispondiEliminaQuando una persona fa il suo lavoro con serietà e impegno non può non lasciare un ricordo indelebile in quanti ne hanno potuto apprezzare i frutti.
RispondiElimina@ Vietato cliccare: credi che Mastella o Prodi vogliano vedere Santoro vivo?
un maestro per tutti noi che nel nostro piccolo ci cimentiamo nella difficile arte dello scrivere, del riportare con obiettività e secondo coscenza i fatti e del commentarli liberamente.
RispondiEliminaaddio maestro
Oggi parlando con i colleghi dell'argomento mi sono chiesto: se è vero che il Berlusca voleva far fuori Biagi, è vero anche che il lavoro sporco lo ha fatto la dirigenza rai. E questa dirigenza poteva rifiutarsi? Immagino di sì. Quindi non è tanto solo del Berlusca che ci si deve lamentare ma di chi è in alte poltrone e che non ha la minima indipendenza... è grave, cavolo!
RispondiElimina@ gg
RispondiEliminail tg1 sarà il tg di governo ma bisogna vedere di quale, se di questo o quello precedente.
@ pigi
Biagi disse: "privare un uomo del proprio lavoro è la cosa peggiore che si possa fare". Concordo.
@ gabriele
si può proprio dire che perdersi i tg italiani è una grande fortuna.
@ cima
non ti preoccupare, questo è un blog molto sboccato. Vi è ampia licenza di parolaccia.
@ satollo
la dirigenza che cacciò Biagi era stata nominata da Berlusconi, erano i suoi giannizzeri. Credo abbiano obbedito con entusiasmo.
come sempre perfetta
RispondiEliminaEnzo Biagi era un grande, e lo resta anche da morto. Gli altri sono dei nanetti senza dignità. neppure da morti avranno diritto ad uno straccio di omelia decente.
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