Guardavo oggi su Repubblica le fotografie di Livio Senigalliesi che documentano gli effetti dell’Agente Orange sulle popolazioni del Vietnam.
Nel tentativo di stanare i vietcong in un territorio ricoperto da una fitta giungla e incuranti del fatto che lì sotto vi fossero soprattutto popolazioni civili, gli americani irrorarono il territorio vietnamita, in un periodo di dieci anni, dal 1961 al 1971, con qualcosa come 72 milioni di litri di defolianti chimici dai nomi colorati come i pastelli dei bambini: agenti blu, arancio, rosa, viola e bianco. Un arcobaleno di veleni che, a causa dei loro derivati diossinici entrarono subdolamente nella catena alimentare e diedero luogo a danni permanenti e a terribili deformazioni nelle successive generazioni. Anche i soldati americani che servivano nelle zone irrorate dai pesticidi hanno avuto figli deformi e si sono ammalati essi stessi di cancro, come denunciano le combattive associazioni di veterani come questa.
I defolianti in dotazione all’esercito USA erano gentilmente forniti soprattutto dalle multinazionali Monsanto e Dow Chemicals. L'Agente Orange era appunto una miscela di due erbicidi prodotti dalle due società. Un perfetto matrimonio d'interessi. La Dow deliziò le popolazioni asiatiche anche con il napalm, miscela di acido NAftenico e acido PALMitico, quello il cui odore la mattina faceva impazzire il personaggio di Robert Duvall in Apocalypse Now.
Il caro vecchio napalm, classe 1942, dai fasti di Dresda e del Vietnam si è evoluto sempre di più attaccandosi alla pelle e bruciandoti vivo fino al suo ultimo discendente, quel Napalm II miscela di benzene e benzina con polistirene a cui viene aggiunto fosforo bianco che ne facilita l'accensione durante la dispersione nell'aria. Do you remember Falluja?
L’agente arancio rilasciava diossina, quindi. Diossina, Seveso, anche noi nel nostro piccolo abbiamo avuto il nostro disastro con la fuoriscita di triclorofenolo, componente dei diserbanti, dalla fabbrica dell’ICMESA, nel 1976.
Niente però a paragone della più grande grande tragedia industriale della storia della quale ricorre proprio in questi giorni il 27° anniversario. Ancora più terribile e immediatamente devastante del disastro di Chernobyl, che ancora turba i nostri sogni perché l’abbiamo vissuto da vicino, con l’incubo della foglia larga e del latte radioattivo.
A Bhopal in India, migliaia di persone continuano ad ammalarsi e morire a causa del disastro che rilasciò nell’aria circostante alla fabbrica della Union Carbide, nella notte tra il 2 e il 3 dicembre 1984, quaranta tonnellate di isocianato di metile, un componente di un insetticida, il Sevin.
Fu all’epoca della tragedia di Bhopal, con le immagini terrificanti di 8000 morti immediati e altri 12000 bruciati ed accecati dal gas, che imparammo questa semplice legge: qualunque erbicida, insetticida o defoliante in alta concentrazione diventa un’arma chimica. Scoprimmo anche che a poche centinaia di metri da casa nostra vi erano fabbriche di pesticidi, potenzialmente a rischio, come la Sariaf di Faenza, e non ci sentimmo più tanto tranquilli.
La storia di Bhopal è quella delle sue ventimila vittime per la maggior parte mai risarcite, della totale impunità di quel Warren Anderson che non è mai stato chiamato a rispondere in un tribunale per conto della Union Carbide che presiedeva e della stessa Union Carbide che oggi, guarda caso, è stata assorbita proprio dalla Dow Chemicals.
Quella che doveva essere una fabbrica modello, in grado di sfornare tonnellate di un geniale nuovo insetticida, il Sevin, diventò invece a causa del flop sul mercato del prodotto, uno scomodo relitto, nel quale le misure di sicurezza vennero progressivamente e criminalmente azzerate per un unico motivo: risparmiare. Quando l’isocianato di metile uscì dalla fabbrica non suonarono neanche le sirene, erano state zittite per tagliare i costi.
Il principio che ha condotto al disastro di Bhopal, risparmiare, è lo stesso che indusse la Signora Thatcher negli anni '80 a tollerare l’eliminazione dei procedimenti di bollitura delle farine animali che, se correttamente applicati, avrebbero limitato la diffusione dell’infezione da “mucca pazza”. Per non buttare via nulla si è pensato di sfruttare l’uranio impoverito che deriva dalle centrali nucleari per migliorare la penetrabilità dei proiettili. L’inquinamento da Uranio Impoverito è un’ennesima piaga che sta affliggendo le popolazioni dove sono passati i nuovi Attila, che per essere ben sicuri che non cresca più un filo d’erba usano i defolianti.
Negli ultimi tempi si è parlato di class action, che è tanto più efficace quanto meno è potete il defendant, l’imputato. Nei casi di Bhopal e dell’Agente Orange ci sono stati tentativi di class action ma contro giganti come la Dow Chemicals, che ufficialmente vende prodotti chimici, in realtà è una delle più impunite fabbricanti di armi chimiche, è una lotta contro i mulini a vento.
La natura è stata capace di creare montagne, mari, laghi, fiumi, deserti, foreste, milioni di specie animali e vegetali, tramonti, aurore boreali, stelle e pianeti, in armonia e bellezza. L’uomo moderno, l’uomo industriale accecato dal profitto sembra capace di generare solo dei mostri.
Non è giusto! Gli stati canaglia le armi chimiche devono farsele di nascosto dagli ispettori inviati dai nostri probi governi occidentali, i quali invece fanno tutto alla luce del sole facendosi produrre l'agente mortale dalla stessa fabbrica che ti fa il detergente per piastrelle.
RispondiEliminaDue pesi e due misure.
@ liberamente
RispondiEliminaè per quello che lo chiamano Cillit BANG ? Già, due pesi e due misure. Ciao
Italia, giorno, aprile 2007.
RispondiEliminaUno dei principali magazzini della De'Longhi, a Treviso, prende fuoco. La nube nera del'incendio ( si incendiano sopratutto materiali plastici) si sviluppa per ore, lasciando nel panico gli abitanti delle aree attorno( il centro storico e' a pochi chilometri ). Nessun piano di emergenza, per la sicurezza della popolazione, verra' attivato.
Non solo in quelle ore, ma per giorni e per mesi, nessuno tra quelli che abitavano vicino all'impianto ha potuto sapere cosa fare,ne' quali fossero le conseguenze, da nessuna delle autorita'.
I tecnici dell'Arpav dichiarano, piu' volte, che non c'è mai stato rischio diossina.
Un'analisi privata , condotta su un terreno non tra i piu' vicini alla sorgente del fuoco,smentisce in modo palese tali conclusioni.
Ad oggi, nessuna novita'.
Ogni tanto, le televisioni locali ospitano degli appelli degli abitanti.
A fare notizia, ci pensano i leghisti, a Treviso.
grande post.
RispondiEliminaciao
ps (OT) per Kilombo votate (e fate votare) SPB
cloro
In genere le multinazionali sono sempre impunite, specie quelle che sono utili alla causa della "lotta al comunismo" "lotta al terrorismo" "lotta al ...." [inserire nome a piacere]
RispondiEliminaperò, cara papera, vuoi mettere che insetticida naturale!! ma più zanzare in vietnam...nel basso piemonte dovremmo adottare questo metodo...adesso chiamo la monsanto e li faccio bombardare un po' alessandria...diventiamo zampironi viventi!! (commento sarcastico). Che pena!! (commento realistico-pessimista)
RispondiEliminaciao duck, stammi bene
alessandro
Una precisazione: l'uranio impoverito deriva dai processi di arricchimento e non è un residuo delle centrali nucleari.
RispondiEliminail sonno dell'uomo industriale genera mostri. ma 'sto idiota continua a dormire sonni tranquilli, è questo che non capisco...
RispondiEliminail sonno dell'uomo industriale genera mostri. ma 'sto idiota continua a dormire sonni tranquilli, è questo che non capisco...
RispondiEliminaImpeccabile!
RispondiEliminaQuesta volta ti ho trovata un po' troppo retorica.
RispondiEliminaNon che non sia tutto vero (e orribile), per carità è che poi mi fermo a riflettere sul fatto che se posso permettermi di stare qui, con la panza appena riempita di pizza a cazzeggiare davanti a uno schermo, è proprio perché da qualche parte del mondo qualcuno paga questa mia possibilità con il suo sangue.
Quindi mi sento pure un po' ipocrita a incazzarmi. E' come incazzarsi perché uno è sfruttato e trattato male sul lavoro e poi fare la spesa alla Lidl perché costa tutto poco...
@ paolodeck
RispondiEliminaavevo sentito parlare dell'episodio ma voglio informarmi meglio. Tu hai altre notizie in merito?
@ cloro
Ma che SPB è proprio proprio Serpersi che vive 'n coma? ;-) Ciao
@ alessandro
nei primissimi anni 80 mi trovavo per le vacanze nel ferrarese, a Lido degli Estensi, dove notoriamente non volano zanzare ma elicotteri Apache. Mi ricordo che a inizio stagione passava ogni sera un macchinino che irrorava della roba per le strade in do cojo cojo, dopodichè per una settimana e oltre non c'era più una zanzara in giro. Chissà che roba era...
@ racoss
"L'estrazione, a partire dall'uranio contenuto in minerali naturali o dall'uranio irradiato prodotto dalle centrali nucleari, avviene in diversi modi, ed il risultato finale è un prodotto in cui la percentuale di 235U è molto più bassa che nel materiale originale (passa dallo 0, 7110% allo 0, 25-0, 4%)." Questo secondo Wikipedia.
L'importante presenza di stabilimenti nucleari che producono energia (circa il 40% dell'energia elettrica americana è prodotta in centrali nucleari), permette agli USA di possedere circa 560,000 tonnellate di "materiale di scarto" derivante da questi processi (uranio impoverito) sotto forma di esafluoruro (UF6) attualmente stoccate in cilindri (foto seguente) in tre impianti di diffusione gassosa: Paducah, Kentucky; Portsmouth, Ohio e Oak Ridge, Tennessee. Dal sito.
@ rumenta
Partendo da questo presupposto si dovrebbe con fatalismo accettare ogni bruttura che questo mondo industriale ci propone? Una specie di "mangia e taci"? Quelli che ho descritto sono fatti storici. Se a Bhopal fossero state mantenute le misure di sicurezza un disastro del genere forse non sarebbe avvenuto. La politica dei defolianti in Vietnam è stata criminale a prescindere. Io penso che a volte bisogna essere retorici, se no di queste cose non parla nessuno.
Nella continuità di centinaia di milioni di anni della nostra terra, noi esseri umani saremo solo uno dei tanti accidenti, un evento minore. FOrse causeremo un piccolo cambiamento climatico, o una piccola moria delle specie (tipo morira il 30% delle specie, compresa la nostra) e poi si passerà ad altro.
RispondiEliminaSiamo dannosi solo a noi stessi. Anche gli elementi radioattivi più perniciosi, anche le plastiche più impervie si arrenderanno all'erosione e alla trasformazione di mezzo milione di anni, il tempo di un semplice sbadiglio per la terra. Di noi non resterà niente, a parte qualche ben conservato fossile, oggetto di studio per magari qualche nuova specie sperabilmetne piu' saggia della nostra.
Sapete, sono sempre stato affascinato dai racconti che hanno per tema la riscoperta di una antichissima e gloriosa civiltà perduta.
Non ho mai pensato che quella civiltà perduta potrebbe benissimo essere la nostra.
L'uranio impoverito utilizzabile è solo quello degli impianti di arricchimento perchè non attivato.
RispondiEliminaUtilizzare uranio impoverito proveniente dalle centrali sarebbe assurdo, visto che è così radioattivo e atomicamente mischiato gli altri prodotti di fissione da non poter essere maneggiato prima di un costoso riprocessamento, giustificabile solo per estrarre plutonio utilizzato poi per gli scopi noti (pacifici e non).
Quando penso a Bhopal mi chiedo quanto dovremo aspettare per vedere un capo di stato occidentale che chieda perdono per i crimini del capitalismo...
RispondiEliminahttp://nessunascusa.splinder.com
http://sommazero.blogspot.com/2007/04/un-altro-punto-di-vista.html
RispondiEliminahttp://tommiebhardt.blog.excite.it/permalink/481760
http://www.stefanomontanari.net/index.php?option=com_content&task=view&id=273&Itemid=1
@ lame: stessa cosa hanno fatto gli alleati giunti tra il polesine e venezia. hanno dato tanto di quel ddt che per 5\6 non c'era più un insetto. grano rigoglioso, ma...cosa finiva in tavola?! mah...
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