Spesso mi chiedo cosa, nella mia giovinezza, mi abbia salvato dalla droga, visto che ho avuto la fortuna di passare indenne attraverso gli anni peggiori della storia della tossicodipendenza, quelli del buco di eroina e della morte per overdose. Non mi sono fatta mai nemmeno uno spinello, figuriamoci il resto. Fortuna?
Se guardo molti miei coetanei vedo storie pesantissime, ora risolte ma che hanno indubbiamente lasciato in loro più di un segno.
Se dovessi trovare un'analogia per il percorso che abbiamo fatto noi degli anni 60 mi viene in mente solo il campo minato. Bastava mettere un piede lì invece che qui e...bum! si saltava. Se io sono riuscita ad evitare le mine ogni volta è per almeno un paio di motivi. Il primo è che, per fortuna, ho sempre avuto il terrore di perdere il controllo del mio cervello, di non potermi trattenere, e questo atteggiamento nevrotico che da un lato mi ha impedito in altre circostanze di "vivere", in questo senso mi ha salvata. L'altro, è stata... la fortuna.
Ai miei tempi (come dicono i vecchi) la droga era meno facile da trovare se non si entrava a far parte di un determinato giro. Spesso capitava che la droga arrivasse a te perchè si drogava il tuo amico, o il tuo fidanzatino. Io ho avuto la fortuna che il ragazzino che mi piaceva da matti a tredici anni e che era praticamente una canna vivente, non mi filava proprio.
A vent'anni rimasi traumatizzata a causa di un'amica che, per un fumo cattivo, si sentì male e a causa di questo passammo il peggiore pomeriggio di quell'anno. Quell'episodio formò in me l'idea che la droga fosse merda e per fortuna, ancora una volta, questa analogia mi è rimasta impressa. Anche quando vedo le immagini della cocaina sequestrata dai carabinieri e penso alle condizioni nelle quali viene preparata provo un vero senso di schifo e repulsione.
I ragazzini oggi hanno mille più occasioni di quante ne avevamo noi di drogarsi. Non è raro sentire quindicenni dire: "se in quella discoteca non di impasticchi non ti diverti". In discoteca, appunto, le pasticche si trovano e costano pochissimo. La televisione parla sempre e solo del pericolo della cannabis ma le droghe sintetiche come l'ecstasy sono devastanti e girano perfino nelle scuole. Poi c'è la cocaina, sempre più a buon mercato, che ti fa entrare in una spirale di euforia e depressione senza fine.
Ecco, io che ho una pesante storia di depressione alle spalle, guarita grazie ad un percorso estremamente doloroso (avete presente l'addestramento del Sergente Hartmann in Full Metal Jacket?) solo all'idea di una sostanza che possa dare depressione mi terrorizzo.
Nonostante i miei problemi di gioventù, di depressione e infelicità, sono riuscita ad evitare un male peggiore che non so dove mi avrebbe condotta. Forse sono stata brava e giudiziosa, o forse non sono mai veramente stata indotta in tentazione.
In teoria, essendo stata una tabagista per quasi trent'anni (anche la nicotina è una droga) ed essendo stata consumatrice per molti anni di ansiolitici ed altri psicofarmaci rientrerei nella categoria delle dipendenze anch'io, il che fa capire quanto sia difficile non essere schiavi comunque di qualche sostanza.
Per quanto riguarda la droga vera e propria, però, mi sono salvata e, più ci penso, più mi rendo conto che forse è stato solo per un fatto di fortuna.
Questo post è il mio contributo all'iniziativa lanciata da Newkid di Linea Neuronica, per invitare i bloggers ad esprimersi sul problema droga. Qui troverete il post originale con i contributi in progress di chi ha aderito.
Se guardo molti miei coetanei vedo storie pesantissime, ora risolte ma che hanno indubbiamente lasciato in loro più di un segno.
Se dovessi trovare un'analogia per il percorso che abbiamo fatto noi degli anni 60 mi viene in mente solo il campo minato. Bastava mettere un piede lì invece che qui e...bum! si saltava. Se io sono riuscita ad evitare le mine ogni volta è per almeno un paio di motivi. Il primo è che, per fortuna, ho sempre avuto il terrore di perdere il controllo del mio cervello, di non potermi trattenere, e questo atteggiamento nevrotico che da un lato mi ha impedito in altre circostanze di "vivere", in questo senso mi ha salvata. L'altro, è stata... la fortuna.
Ai miei tempi (come dicono i vecchi) la droga era meno facile da trovare se non si entrava a far parte di un determinato giro. Spesso capitava che la droga arrivasse a te perchè si drogava il tuo amico, o il tuo fidanzatino. Io ho avuto la fortuna che il ragazzino che mi piaceva da matti a tredici anni e che era praticamente una canna vivente, non mi filava proprio.
A vent'anni rimasi traumatizzata a causa di un'amica che, per un fumo cattivo, si sentì male e a causa di questo passammo il peggiore pomeriggio di quell'anno. Quell'episodio formò in me l'idea che la droga fosse merda e per fortuna, ancora una volta, questa analogia mi è rimasta impressa. Anche quando vedo le immagini della cocaina sequestrata dai carabinieri e penso alle condizioni nelle quali viene preparata provo un vero senso di schifo e repulsione.
I ragazzini oggi hanno mille più occasioni di quante ne avevamo noi di drogarsi. Non è raro sentire quindicenni dire: "se in quella discoteca non di impasticchi non ti diverti". In discoteca, appunto, le pasticche si trovano e costano pochissimo. La televisione parla sempre e solo del pericolo della cannabis ma le droghe sintetiche come l'ecstasy sono devastanti e girano perfino nelle scuole. Poi c'è la cocaina, sempre più a buon mercato, che ti fa entrare in una spirale di euforia e depressione senza fine.
Ecco, io che ho una pesante storia di depressione alle spalle, guarita grazie ad un percorso estremamente doloroso (avete presente l'addestramento del Sergente Hartmann in Full Metal Jacket?) solo all'idea di una sostanza che possa dare depressione mi terrorizzo.
Nonostante i miei problemi di gioventù, di depressione e infelicità, sono riuscita ad evitare un male peggiore che non so dove mi avrebbe condotta. Forse sono stata brava e giudiziosa, o forse non sono mai veramente stata indotta in tentazione.
In teoria, essendo stata una tabagista per quasi trent'anni (anche la nicotina è una droga) ed essendo stata consumatrice per molti anni di ansiolitici ed altri psicofarmaci rientrerei nella categoria delle dipendenze anch'io, il che fa capire quanto sia difficile non essere schiavi comunque di qualche sostanza.
Per quanto riguarda la droga vera e propria, però, mi sono salvata e, più ci penso, più mi rendo conto che forse è stato solo per un fatto di fortuna.
Questo post è il mio contributo all'iniziativa lanciata da Newkid di Linea Neuronica, per invitare i bloggers ad esprimersi sul problema droga. Qui troverete il post originale con i contributi in progress di chi ha aderito.
Io pure, figlio della nuova generazione (anche se gia passata) mi reputo fortunato ma anche un tantino intelligente. Mai fatto un tiro neanche di sigaretta, figuriamoci il resto. Ho avuto sempre un forte senso di responsabilita, da sempre.
RispondiEliminaCiao cara, ottimo post ;D
complimenti per il post, e per l interiorità umana.
RispondiEliminaio ho fumato sigarette e provato la canna, ma ora non sono nemmeno fumatore. anzi, invoco tutti di smettere di fumare, per salvare la propria salute, quella di chi ti sta intorno, il portafoglio, l'ambiente e paesi del terzo mondo che distruggono il territorio per produrre tabacco invece che cibo per la gente che si sta impoverendoe affamando.
politicamente sono liberale, lo ammetto, anzi libertario, ma culturalmente sono fortmenete per ridurre fortemente l uso di queste sostanze che provocano dipendenza(fumo, droghe, alcol)
Non ho mai fumato (attivamente) e non mi sono mai drogato (anche perche` non era il caso di peggiorare la precaria condizione del mio cervello).
RispondiEliminaPer il fumo ho due ricordi: quello di mio padre che a 10 anni mi fece notare cosa rimaneva su un fazzoletto dopo uno sbuffo di fumo e quello di una domestica che fumava solo sigarette senza filtro (10-15 al giorno).
Per la droga ho visto gli effetti delle canne su coetanei e ho saputo di una ex compagna di classe che si era imbarcata in una triste storia di droga pesante (dalla quale ne e` uscita con le "ossa rotte" solo dopo 15-20 anni di dipendenza).
Il fatto di acquistare droga a caro prezzo e trasferire cosi` enormi quantita` di soldi e potere a organizzazioni piu` o meno criminali (che poi li usano per scopi poco condivisibili) e` un altro comportamento che considero non molto corretto.
Ciao Lam., Non sono abituato a "dire" cose che non penso o solo per "adulare"... Nel tuo post ritrovo molti riferimenti e analogie con alcune mie esperienze e apprezzo molto la semplicità con cui ti "racconti". Mi piacerebbe sicuramente avere la possibilità di parlarne meglio... La semplicità con cui affronti l'argomento "tossicodipendenze" porta un contributo a mio avviso molto palpabile e veritiero. Sicuramente genuino. Credo sinceramente che arrivi "a destinazione" più di molti altri "messaggi". Un caro saluto. franco
RispondiEliminaE' vero che oggi è molto più facile trovare ogni tipo di droghe di quanto lo fosse ai nostri tempi (io sono del '58), ma se volevi anche allora la trovavi.
RispondiEliminaSarà stata anche una questione di fortuna, ma siccome io la mia adolescenza me la sono dovuta sudare, non ho mai avuto troppo tempo e voglia da dedicare a questi passatempi che facevano anche moda.
Non ho mai fumato, non mi sono mai neanche ubriacata.
Ho perso o guadagnato qualcosa?
@ rinascitanazionale
RispondiEliminaForse il senso di responsabilità si forma anche con l'informazione? Io mi ricordo che ero molto informata sui pericoli della droga, sia grazie alla mia curiosità che per i miei genitori che mi hanno sempre messa in guardia.
Oggi vedo ragazzini che non sanno assolutamente nulla sugli effetti della droga, paradossalmente in un epoca in cui c'è molta più informazione (ai nostri tempi Internet ce la sognavamo).
Quindi si può cadere nel baratro anche per ignoranza, nel senso di ignorare i rischi ai quali si sta andando incontro.
@ lisa72
vedo che per fortuna in molti abbiamo avuto la stessa paura.
ciao, grazie per il commento.
@ rigitan's
anch'io, mi dicono dalla regia, sono diventata una rompicoglioni che vorrebbe indurre tutti a smettere di fumare ;-)
@ adetrax
quoto in pieno il tuo primo periodo. Ho sempre pensato che dove arrivavo io con i miei neuroni non sarebbe arrivata nessuna droga.
@ franco
sono io che devo ringraziare te per aver lanciato questa iniziativa, che spero vedrà aggiungersi molti altri contributi.
Penso che la semplicità sia il metodo migliore per parlare di argomenti anche complessi e difficili. Ho raccontato semplicemente quello che è stato il mio percorso che, vedo, è stato comune a moltissimi altri della mia generazione. Un qualcosa di condiviso, quindi.
@ franca
dici una cosa molto vera. La tua adolescenza te la sei dovuta sudare. Io conosco molti casi in cui si è caduti nella droga per noia. Ciao.
Mi stupisco di trovare su un blog del genere un post simile, l'adesione a questa "campagna" e l'utilizzo di quel "celebre" spot.
RispondiEliminaPer altro, non sono certo quel genere di messaggi (quello delle campagne "la droga è merda" per capirci) a servire nel contrastare la tossicodipendenza.
Qualsiasi operatore serio, a meno che non lavori con i seguaci fascistoidi di Muccioli, lo sa bene.
moltitudini.splinder.com
Scusa moltitudini ma non capisco il tuo commento. Io ho solo raccontato come ho evitato la droga nella mia vita. Mi spieghi meglio affinchè io capisca, per favore?
RispondiEliminaParlare contemporaneamente di cannabis, ecstasy e cocaina è uguale a parlare contemporaneamente di birra, whisky e superalcolici: qualcosa in comune ma niente da condividere.
RispondiEliminaIl problema principale riguardo la storia dei media che parlano solo "degli spinelli" è che chi fa uso di cannabis spesso ha scisso la parola dipendenza dalla parola droga e questo non fa bene alle tasche di chi dietro ai giovani che consumano droga ci fa cassa.
Purtroppo
karvek.