Enrico Deaglio, noto anche come En Rico De Aglio, nasce a Torino nel 1947, ahimè in ritardo per beccare i brogli del referendum costituzionale e troppo giovane per quelli del 1948, dei quali parlano però solo gli storici americani.
Forse sarà l’essere nato nella città dei misteri e del satanismo, ma fin da bambino Enrico è affetto da uno strano dualismo, ed è perseguitato dal suo doppio.
Ad esempio il sogno di Enrico 1, detto anche En, è fare il giornalista d’inchiesta e il direttore di giornale ma Enrico 2, alias Rico, si laurea in medicina.
Per fortuna Enrico riesce comunque ad essere convincente in entrambi i ruoli. Magari qualche volta si confonde e chiede ai suoi assistenti di “reimpaginare il paziente” e ai redattori di “rianimare l’articolo” con 0,5 di atropina, ma non importa.
Ha scritto libri di successo, come “La banalità del bene” (quella del male era già impegnata) su temi importanti come le persecuzioni razziali, ma inspiegabilmente anche due testi di geografia per le scuole per l'editore Zanichelli, forse opera di Rico. Pare infatti che il doppio sia appassionato dei documentari di “National Geographic”.
E’ autore di numerose inchieste e ha condotto la trasmissione “Milano Italia” per la RAI, per la quale vi fu una lunga battaglia sul titolo con gli autori perché il titolo originario era “Rogoredo Italia” ma Rico aveva difficoltà a pronunciare la parola Italia.
Nonostante abbia diretto il giornale “Lotta Continua” non è mai approdato a Forza Italia anzi, la vista di Berlusconi è l’unica che riesce a mettere d’accordo le due personalità provocando oltremodo in Enrico uno strano fenomeno. Mentre altri giornalisti cadono improvvisamente in ginocchio, lui prova una voglia irrefrenabile di farci un film. Finora ne ha realizzati due: “Quando c’era Silvio” e “Uccidete la democrazia”, le altre volte i collaboratori sono riusciti a calmarlo prima.
Sul tema dei complotti il dualismo è più forte che mai. L’Enrico pubblico è pronto a giurare che le ultime elezioni italiane sono state taroccate ma di fronte al buco nel Pentagono il suo doppio non ha dubbi, ha ragione quel giornaletto di bricolage, la versione americana di “Sistema Pratico”, è stato un aereo con le ali e tutto.
Di notte i vicini sentono Enrico litigare con “l’altro”.
Ieri sera l’alterco si è fatto particolarmente violento:
“Non ti sopporto più, dillo che hai votato Berlusconi!”
“Le tue inchieste sono delle boiate pazzesche!”
“Servo della CIA!”
“Eizenstein dei miei stivali”… e così fino a mattina.
Su, riproviamo con l’esorcismo, ripetete con me: “Aglio Travaglio, Deaglio ca nun quaglia, corne e bicorne, cap'alice e capa d'aglio...
Forse sarà l’essere nato nella città dei misteri e del satanismo, ma fin da bambino Enrico è affetto da uno strano dualismo, ed è perseguitato dal suo doppio.
Ad esempio il sogno di Enrico 1, detto anche En, è fare il giornalista d’inchiesta e il direttore di giornale ma Enrico 2, alias Rico, si laurea in medicina.
Per fortuna Enrico riesce comunque ad essere convincente in entrambi i ruoli. Magari qualche volta si confonde e chiede ai suoi assistenti di “reimpaginare il paziente” e ai redattori di “rianimare l’articolo” con 0,5 di atropina, ma non importa.
Ha scritto libri di successo, come “La banalità del bene” (quella del male era già impegnata) su temi importanti come le persecuzioni razziali, ma inspiegabilmente anche due testi di geografia per le scuole per l'editore Zanichelli, forse opera di Rico. Pare infatti che il doppio sia appassionato dei documentari di “National Geographic”.
E’ autore di numerose inchieste e ha condotto la trasmissione “Milano Italia” per la RAI, per la quale vi fu una lunga battaglia sul titolo con gli autori perché il titolo originario era “Rogoredo Italia” ma Rico aveva difficoltà a pronunciare la parola Italia.
Nonostante abbia diretto il giornale “Lotta Continua” non è mai approdato a Forza Italia anzi, la vista di Berlusconi è l’unica che riesce a mettere d’accordo le due personalità provocando oltremodo in Enrico uno strano fenomeno. Mentre altri giornalisti cadono improvvisamente in ginocchio, lui prova una voglia irrefrenabile di farci un film. Finora ne ha realizzati due: “Quando c’era Silvio” e “Uccidete la democrazia”, le altre volte i collaboratori sono riusciti a calmarlo prima.
Sul tema dei complotti il dualismo è più forte che mai. L’Enrico pubblico è pronto a giurare che le ultime elezioni italiane sono state taroccate ma di fronte al buco nel Pentagono il suo doppio non ha dubbi, ha ragione quel giornaletto di bricolage, la versione americana di “Sistema Pratico”, è stato un aereo con le ali e tutto.
Di notte i vicini sentono Enrico litigare con “l’altro”.
Ieri sera l’alterco si è fatto particolarmente violento:
“Non ti sopporto più, dillo che hai votato Berlusconi!”
“Le tue inchieste sono delle boiate pazzesche!”
“Servo della CIA!”
“Eizenstein dei miei stivali”… e così fino a mattina.
Su, riproviamo con l’esorcismo, ripetete con me: “Aglio Travaglio, Deaglio ca nun quaglia, corne e bicorne, cap'alice e capa d'aglio...
Con questa inchiesta è stato sollevato un polverone immenso. Quello che mi auguro è chi debba verificare cosa sia successo lo faccia in modo rapido e serio. Evitanto i soliti insabbiamenti o lasciando cadere la cosa come nulla fosse.
RispondiEliminaHa capito come si fanno i soldi in fretta...come tutti quelli di lotta continua..
RispondiEliminaUn colpo al cerchio e uno alla botte. Non fa mai male.
RispondiEliminaScusate, ma come fate a commentare seriamente un post del genere? ;-)
RispondiEliminainfatti io ti accontento e finisco al filastrocca...
RispondiEliminafattura ch' nun vojo.... tiè tiè tiè
Il tuo post è fantastico!!!
RispondiEliminatotalmente d'accordo, che fai leggi nel pensiero?
RispondiEliminaROTFL, sei unica :-)))
RispondiEliminaOh mamma: è svenuto Silivo!!! :-)))
RispondiEliminagià immagino il tuo prossimo (imperdibile) post ... :-)))))))))))))))))
buon inizio di settimana meravigliosa paperella ;-)
baciotto
ah ah ah ah ah ah ah
RispondiEliminaridere fa bene, anche se resta un po' di amaro in bocca...
Sciò, sciò, ciucciué!
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