Confermando la loro indole di terroni del Nord, gli irlandesi hanno bocciato il Trattato di Lisbona, la versione reloaded dei principali trattati dell'Unione, ed hanno così causato grave nocumento agli altri paesi europei che non vedevano l'ora di aderire all'unanimità a questa meravigliosa iniziativa, in alcuni casi senza nemmeno averne letto i contenuti. Oltretutto gli irlandesi mangiapatate si sono avvalsi, per esprimere la loro opinione, di un vetusto strumento democratico come il referendum, ohibò. Urge inserire al più presto la verde isola nel novero degli stati canaglia.
Questa è l'idea che uno si è fatto nei giorni scorsi ascoltando la notizia della bocciatura del Trattato di Lisbona da parte dell'Irlanda, riportata dai telegiornali, leggendo le gazzette cartacee, sentendo gli alti lai che provenivano dal Quirinale ("un solo paese non può decidere per gli altri"), dal Popolo delle Libertà con l'esclusione di Calderoli e dei fratelli padani, dalla sinistra o sedicente tale con l'esclusione dell'ala radicale.
Siccome io, come penso molti altri milioni di cittadini europei, non avevo la più pallida idea di cosa fosse il Trattato di Lisbona, ho pensato che forse, a questo punto, avrei dovuto informarmi. Quando ho sentito anche Walter Veltroni accodarsi al coro delle prefiche e dire che gli irlandesi avevano sbagliato, pacatamente e serenamente, mi sono svaniti anche gli ultimi dubbi.
Il Trattato di Lisbona, che qui trovate in versione italiana, non è di facile lettura per i profani, come tutti i testi esoterici ufficiali. Bisogna farsi aiutare da chi è in grado di interpretarne il significato e non è facile perchè ognuno, a seconda dei propri interessi ed opinioni politiche, ne dà una propria esegesi positiva o negativa.
In sintesi telegrafica: gli estremismi sia di destra che di sinistra sono contrari alle politiche economiche comuni e al centralismo finanziario. I partiti moderati di governo, invece, sono favorevoli al Trattato.
A parte l'Irlanda, che ha dato ai suoi cittadini la possibilità di esprimersi direttamente, gli altri paesi hanno aderito per via parlamentare o si accingono a farlo. Per completezza di informazione bisogna dire che la versione precedente del trattato, quello che istituiva la "Costituzione europea" e che si differenzia poco o nulla da questo, fu bocciato da olandesi e francesi in due precedenti referendum.
Sarkozy dovrebbe forse distrarsi un attimo dalle grazie di Carlà e pensare a questo antefatto, prima di dire che la Francia ha accettato senza riserve il trattato.
La Gran Bretagna, che deve ancora superare l'iter parlamentare, ha detto si ma a patto che nessun provvedimento europeo mettesse in discussione la Common Law. Allo stesso modo, la Gran Bretagna continua a poter rimanere fuori dall'Euro. Insomma, la legge è uguale per tutti ma per qualcuno è più uguale.
Oltre alla perfida Albione, devono ancora ratificare il trattato: Spagna, Repubblica Ceca, Cipro, Svezia e Italia. E qui ci sarà da ridere.
Non perchè vedremo l'opposizione ectoplasmica del fantasmino Uolter materializzarsi nel si a strascico del governo ma perchè, se i leghisti hanno una sola parola e sapevano ciò che dicevano quando hanno mandato Calderoli a dire che gli irlandesi avevano fatto bene a respingere il trattato, coerenza vorrebbe che usassero la loro forza elettorale per premere sul governo Berlusconi affinchè l'Italia dica no. Insomma, Berlusconi deve approvare il trattato nonostante la Lega. Voglio proprio vedere, cantava Vasco.
Cercando di mettere da parte le impuntature ideologiche e di principio, questo trattato di Lisbona contiene effettivamente norme dannose per i popoli che vi aderissero? Sono solo paturnie e paranoie oppure l'opposizione si basa su preoccupazioni reali?
I principali punti del trattato che ho identificato come controversi sono i seguenti:
1) Tutte le politiche monetarie dovranno fare capo ad un'unica entità: la Banca Centrale Europea. Con vantaggi e svantaggi. L'euro diventerà definitivamente moneta unica su scala continentale (ma anche per Londra?);
2) Si teme che l'idea di un mercato unico porti con sè anche unicità di regole sul welfare e sul lavoro, in senso svantaggioso per i lavoratori ma favorevole agli interessi di banche e capitale;
3) La sovranità nazionale potrà essere messa in discussione da decisioni a livello europeo in determinati settori. Leggi approvate in Europa ma non da singoli paesi membri potrebbero essere imposte da Bruxelles ai recalcitranti;
4) Le istanze di autonomia regionale sarebbero definitivamente contrastate;
5) Verrebbe abolito il diritto alla neutralità per alcuni paesi: Austria, Finlandia, Malta, Svezia;
6) In caso di attacco (terroristico, bellico, alieno) ad uno dei paesi membri, gli altri saranno obbligati a fornire aiuto militare al paese colpito, anche se nelle proprie costituzioni ripudiano la guerra;
7) Sarebbero introdotte misure antiterrorismo e antisommossa che metterebbero in discussione la libertà dei cittadini e potrebbero persino rendere ammissibile la pena di morte. Una sorta di estensione del famigerato Patriot Act americano.
Per fare un esempio al punto 3, si è detto che l'Irlanda ha votato no perchè, approvando Lisbona, sarebbe stata costretta a rendere legale l'aborto. Allo stesso modo in Polonia, altro paese ultracattolico, si teme che l'Europa possa imporre un domani il matrimonio gay e, di nuovo, leggi "contro la vita". Ritengo più probabile la grande invasione aliena del 2012, ma andiamo avanti.
E' sugli ultimi punti di controversia che non c'è proprio niente da ridere. Qualcuno dei burocrati che hanno scritto il trattato e dei politici che vanno in sollucchero all'idea di approvarlo, ci spieghi che significano le seguenti parole:
Abbiamo già l'esercito per le strade, non sono cose belle da pensare per il nostro futuro. Chi decide che è il caso assolutamente necessario di sparare? Pericolo imminente di guerra? Che vuol dire?
Questo trattato di Lisbona diventa sempre più improbabile e cacofonico, come il rap in portoghese. Ascoltare la clip sonora in calce al post, per credere.
Forse è il caso veramente di chiedere spiegazioni e pretendere rassicurazioni ai nostri governi che saremo ancora in grado di difendere l'autonomia, la libertà e la democrazia nei nostri paesi. E forse è il caso di dare retta alla signorina del TomTom: tornare indietro appena possiamo.
Questa è l'idea che uno si è fatto nei giorni scorsi ascoltando la notizia della bocciatura del Trattato di Lisbona da parte dell'Irlanda, riportata dai telegiornali, leggendo le gazzette cartacee, sentendo gli alti lai che provenivano dal Quirinale ("un solo paese non può decidere per gli altri"), dal Popolo delle Libertà con l'esclusione di Calderoli e dei fratelli padani, dalla sinistra o sedicente tale con l'esclusione dell'ala radicale.
Siccome io, come penso molti altri milioni di cittadini europei, non avevo la più pallida idea di cosa fosse il Trattato di Lisbona, ho pensato che forse, a questo punto, avrei dovuto informarmi. Quando ho sentito anche Walter Veltroni accodarsi al coro delle prefiche e dire che gli irlandesi avevano sbagliato, pacatamente e serenamente, mi sono svaniti anche gli ultimi dubbi.
Il Trattato di Lisbona, che qui trovate in versione italiana, non è di facile lettura per i profani, come tutti i testi esoterici ufficiali. Bisogna farsi aiutare da chi è in grado di interpretarne il significato e non è facile perchè ognuno, a seconda dei propri interessi ed opinioni politiche, ne dà una propria esegesi positiva o negativa.
In sintesi telegrafica: gli estremismi sia di destra che di sinistra sono contrari alle politiche economiche comuni e al centralismo finanziario. I partiti moderati di governo, invece, sono favorevoli al Trattato.
A parte l'Irlanda, che ha dato ai suoi cittadini la possibilità di esprimersi direttamente, gli altri paesi hanno aderito per via parlamentare o si accingono a farlo. Per completezza di informazione bisogna dire che la versione precedente del trattato, quello che istituiva la "Costituzione europea" e che si differenzia poco o nulla da questo, fu bocciato da olandesi e francesi in due precedenti referendum.
Sarkozy dovrebbe forse distrarsi un attimo dalle grazie di Carlà e pensare a questo antefatto, prima di dire che la Francia ha accettato senza riserve il trattato.
La Gran Bretagna, che deve ancora superare l'iter parlamentare, ha detto si ma a patto che nessun provvedimento europeo mettesse in discussione la Common Law. Allo stesso modo, la Gran Bretagna continua a poter rimanere fuori dall'Euro. Insomma, la legge è uguale per tutti ma per qualcuno è più uguale.
Oltre alla perfida Albione, devono ancora ratificare il trattato: Spagna, Repubblica Ceca, Cipro, Svezia e Italia. E qui ci sarà da ridere.
Non perchè vedremo l'opposizione ectoplasmica del fantasmino Uolter materializzarsi nel si a strascico del governo ma perchè, se i leghisti hanno una sola parola e sapevano ciò che dicevano quando hanno mandato Calderoli a dire che gli irlandesi avevano fatto bene a respingere il trattato, coerenza vorrebbe che usassero la loro forza elettorale per premere sul governo Berlusconi affinchè l'Italia dica no. Insomma, Berlusconi deve approvare il trattato nonostante la Lega. Voglio proprio vedere, cantava Vasco.
Cercando di mettere da parte le impuntature ideologiche e di principio, questo trattato di Lisbona contiene effettivamente norme dannose per i popoli che vi aderissero? Sono solo paturnie e paranoie oppure l'opposizione si basa su preoccupazioni reali?
I principali punti del trattato che ho identificato come controversi sono i seguenti:
1) Tutte le politiche monetarie dovranno fare capo ad un'unica entità: la Banca Centrale Europea. Con vantaggi e svantaggi. L'euro diventerà definitivamente moneta unica su scala continentale (ma anche per Londra?);
2) Si teme che l'idea di un mercato unico porti con sè anche unicità di regole sul welfare e sul lavoro, in senso svantaggioso per i lavoratori ma favorevole agli interessi di banche e capitale;
3) La sovranità nazionale potrà essere messa in discussione da decisioni a livello europeo in determinati settori. Leggi approvate in Europa ma non da singoli paesi membri potrebbero essere imposte da Bruxelles ai recalcitranti;
4) Le istanze di autonomia regionale sarebbero definitivamente contrastate;
5) Verrebbe abolito il diritto alla neutralità per alcuni paesi: Austria, Finlandia, Malta, Svezia;
6) In caso di attacco (terroristico, bellico, alieno) ad uno dei paesi membri, gli altri saranno obbligati a fornire aiuto militare al paese colpito, anche se nelle proprie costituzioni ripudiano la guerra;
7) Sarebbero introdotte misure antiterrorismo e antisommossa che metterebbero in discussione la libertà dei cittadini e potrebbero persino rendere ammissibile la pena di morte. Una sorta di estensione del famigerato Patriot Act americano.
Per fare un esempio al punto 3, si è detto che l'Irlanda ha votato no perchè, approvando Lisbona, sarebbe stata costretta a rendere legale l'aborto. Allo stesso modo in Polonia, altro paese ultracattolico, si teme che l'Europa possa imporre un domani il matrimonio gay e, di nuovo, leggi "contro la vita". Ritengo più probabile la grande invasione aliena del 2012, ma andiamo avanti.
E' sugli ultimi punti di controversia che non c'è proprio niente da ridere. Qualcuno dei burocrati che hanno scritto il trattato e dei politici che vanno in sollucchero all'idea di approvarlo, ci spieghi che significano le seguenti parole:
"La morte, cioè l'uccisione nella pubblica via, "non viola" i principi se "è il risultato di un ricorso alla forza resosi assolutamente necessario". Quando si stia reprimendo "in modo conforme alla legge, una sommossa o un'insurrezione". O per "eseguire un arresto regolare o per impedire l'evasione di una persona regolarmente detenuta". (art. 2, paragrafo 2 della Carta dei Diritti Fondamentali).Questo è il Patriot Act esportato in Europa. Una legge, lo ricordo, che i deputati americani furono costretti ad approvare senza nemmeno averlo letto, sotto la minaccia delle lettere all'antrace, nelle settimane appena successive all'11 settembre.
"Uno Stato può prevedere nella propria legislazione la pena di morte per atti commessi in tempo di guerra o in caso di pericolo imminente di guerra". (articolo 2 del protocollo n.6 della Carta dei Diritti Fondamentali). (fonte: Megachip)
Abbiamo già l'esercito per le strade, non sono cose belle da pensare per il nostro futuro. Chi decide che è il caso assolutamente necessario di sparare? Pericolo imminente di guerra? Che vuol dire?
Questo trattato di Lisbona diventa sempre più improbabile e cacofonico, come il rap in portoghese. Ascoltare la clip sonora in calce al post, per credere.
Forse è il caso veramente di chiedere spiegazioni e pretendere rassicurazioni ai nostri governi che saremo ancora in grado di difendere l'autonomia, la libertà e la democrazia nei nostri paesi. E forse è il caso di dare retta alla signorina del TomTom: tornare indietro appena possiamo.
Se penso che con la fiumana di fondi europei che ha ricevuto (ne è stata tra le massime, se non la massima beneficiaria) l'Irlanda ha potuto realizzare uno sviluppo ed un benessere elevati ed impensabili fino a pochi anni fa, mi riconsolo per la "scarsa memoria" italica. Evidentemente l'egoismo becero ed il particolarismo gretto non sono patrimonio solo nostro nella vecchia Europa e nel mondo c.d. civile ed industrializzato.
RispondiEliminagrazie!
RispondiEliminaera da un po' che cercavo una spiegazione più "efficace" sulla faccenda
@Lameduck
RispondiEliminaNon ho ben capito se voti si o no.
Capisco le critiche al trattato, ma personalmente conoscendo le innumerevoli stronzate fatte dai nostri governi italici, sono contento che ci sia un istituzione europea che censuri le nostre cazzate(vedi ad esempio alitali, rete 4 ecc l'elenco potrebbe essere molto lungo). L'Italia deve assolutamete votare si. Abbiamo un assoluto bisogno di un aiuto a prendere certe decisioni che noi italiani non abbiamo la possibilità di prendere.
RispondiEliminaScusate lo sfogo ma troppi cittadini europei si lamentono dei danni fatti dall'euro e dalla comunità senza fare un minimo di sforzo per immaginare cosa sarebbe successo senza tutto questo. Sicuramente nella situazione economica attuale l'Italia senza euro con ancora la lira avrebbe fatto la fine della repubblica di Weimar. Io sarei per un test di qualche anno fuori dall'Europa per gli irlandesi e per i padani. personalmente io caccerei dall'Europa anche gli inglesi.
RispondiElimina@ caio
RispondiEliminaIl problema è un altro. E' giusto accettare a scatola chiusa leggi così importanti? Secondo me un dibattito e soprattutto l'informazione ci vuole.
Parlare solo di ingratitudine mi sembra un pò semplicistico.
@ dan
figurati, ho fatto una fatica boia a trovare informazioni. ;-)
@ salazar
dopo quello che ho letto e se non mi rassicurano su alcuni punti, voto NO.
La tua analisi è come sempre perspicace e riesce a riassumere in poche righe i punti importanti dei fatti e fare informazione in questo gran casino. L'articolo di Giulietto Chiesa è un capolavoro per essere di un complottista era un pezzo che non lo leggevo così, lucido e non fazioso. Purtroppo anche se la sua analisi da complottista rimane prudente e realistica e costruttiva non ha riscosso gran plauso su comedonchisciotte ad esempio. In compenso merita leggere i commenti sotto l'articolo di Blondet "Rabbia su l'Irlanda",su il suo sito effedieffe.
RispondiEliminaPer quanto riguarda l'esercito sulle nostre strade, i primi a sentisrsi dei coglioni sono proprio i militari, ho avuto modo di ascoltarne qualcuno alla radio la domanda che si ponevano più frequentemente era "ma cosa dovremmo fare se succede qualcosa? noi siamo addestrati per aprire il fuoco!" . Non è un bel vedere l'esercito su le strade, ma secondo me è l'ennesima stronzata di marcketing alla Berlusconi, così sdoganeranno anche quel poco di dignità che ci è rimasta.
anch'io sono grata agli irlandesi. vivo in Francia e qui, quando fu lanciato il referendum sulla Costituzione europea - come tutti sanno bocciata qui come nei Paesi bassi - si scatenò un dibattito furibondo. I media, compresa Libé, schierati come un sol uomo a difesa della Costituzione, i cittadini un po' meno. A cose fatte i francesi sono passati per codardi, euroscettici, razzisti e quant'altro. Beh, bastava seguire il dibattito, alla radio come su Internet, soprattutto, per sapere che i francesi hanno bocciato la costituzione per ben altro. In ogni caso, Sarko ha fatto il colpo del trattato di Lisbona e parte dei francesi, quelli che hanno votato no al momento del referendum, non l'hanno granché digerito: buona parte dell'opinione pubblica qui pensa che il presidente francese sia passato sopra la volontà del popolo. Anche perché il Trattato di Lisbona è pressoché identico alla defunta Costituzione (che, a suo tempo, ho studiato per mesi): ne è una versione più smilza, depurata delle parti più spudoratamente neoliberiste.
RispondiElimina(ah, quanto a decidere chi sono i buoni e chi i cattivi europei, qualcuno dovrebbe provare a spiegarmi come possono appartenere alla Ue paesi che tuttora non vogliono l'euro né schengen. altro che trattato di lisbona)
Nemmeno io come Virginie capisco perchè alcuni paesi vorrebbero far parte dell'UE acquisendone solo i diritti e non i doveri.
RispondiEliminaMax ha un pò ragione, anch'io ho pensasto che avere un'identità superiore al ns.Governo in questo momento non può fare male, anzi.
Comunque in Italia c'è già chi pensa che siamo in guerra con i militari per strada.
Pensate all'idea dei turisti che passando al Colosseo si vedono i militari col mitra in mano.
Non l'ha detto nessuno, nemmeno il pacato Uolter (non che sia stupita)ma questa è una cosa da regime quindi indovinate cos'è il Berlusca?
@Lameduck
RispondiEliminaSono andato per ben mezz’ora a spasso nel pdf che hai linkato, ma – sinceramente – non ho tempo (e neanche voglia, direi) di leggermi tutte le 270 pagine. Su questo hai ragione: ci vorrebbero dei politici seri e preparati che spiegassero a noi poveri popolani i pregi, i difetti e il valore del trattato.
Sono convinto che il Sig. Berlusconi lo farà (wow!), subito dopo aver risolto qualche problema fondamentale per l’Italia. Tipo come sistemare un paio di ballerine in tivvú.
Per i due punti che hai evidenziato non vedo tutto questo allarmismo: in quanto alla ”uccisione nella pubblica via” (che cosa orrida da scrivere) si rifà alla legge vigente nei singoli stati (”in modo conforme alla legge”), quindi non cambia nulla all’esistente. Le decisioni sul assolutamente necessario, poi, vengono prese da chi già adesso, nei singoli stati, decide quando é assolutamente necessario (purtroppo): quindi anche qui non cambia nulla.
Quanto agli stati che possono ”prevedere nella propria legislazione la pena di morte per atti commessi in tempo di guerra” lo scritto usa la parola “può”, non ”deve”, quindi - di nuovo -- non cambia nulla alle singole legislazioni degli stati membri.
Anch’io sarei tentato di dire no se dovessi votare (solo tentazione pero), ma per motivi opposti ai tuoi: trovi il trattato debole e troppo pieno di compromessi, vorrei una vera “Costituzione Europea”, una dozzina di punti forti, fondamentali e inviolabili dai singoli membri, e con il tempo abolire le singole Costituzioni nazionali e lasciare solo quella Europea.
Purtroppo quello che abbiamo é questo e questo bisogna prendere, la solita storia del mondo e del modo migliore possibile.
Tutta questa gente che vota “no” mi ricorda i dipendenti da gioco d’azzardo: vanno al casinò per giocare e vincere, ma in realtà quello che vogliono - e nel quale si realizzano - é perdere.
Da www.disinformazione.it:
RispondiEliminaIl Movimento internazionale Diritti Civili Solidarietà denuncia da mesi il pericolo di questo Trattato, chiedendo a gran voce che non venga ratificato, perchè se ciò avverrà:
- Aumenteranno i poteri straordinari della Commissione dell’Unione Europea in quasi tutti gli aspetti della vita dei cittadini (politica economica e difesa), privando il nostro Paese della propria sovranità e vanificando in questo senso la Costituzione italiana, a partire dall’Articolo 1 che recita “la sovranità appartiene al popolo”.
- La politica di difesa del Trattato prevede, oltre alle missioni di pace, anche missioni offensive, che violano l’Art. 11 della Costituzione. Attraverso il potenziamento delle forze militari messe a disposizione dell'Unione Europea, è in atto un tentativo di fare dell'Europa un braccio della NATO. Con la creazione di un gruppo ristretto di paesi a cui verrebbero demandate le iniziative militari, sarebbe più facile aggirare l'opposizione di chi vorrebbe evitare lo scontro strategico portato avanti da Londra e Washington nei confronti di Russia e Cina[6].
- In politica economica si parla di una vera e propria “dittatura dell’Unione e della Banca Centrale Europea”. Grazie al Trattato di Lisbona, infatti, i burocrati dell’Unione Europea avranno pieno titolo a bocciare qualunque misura decisa dal nostro governo, e dagli altri governi europei, per difendere la propria economia, l’occupazione, i redditi, l’industria e l’agricoltura, ed intervenire sui prezzi
Non stanno costruendo l'Europa dei popoli, ma quella della finanza, delle banche, dei soliti poteri forti...
Possibile che siamo ridotti a dover sperare nella Lega?
Grazie Lameduck per il post.
RispondiEliminaCome sempre molto interessante.
Nonostante i dubbi e i rischi ritengo che l'unica speranza di evolvere sia quella di avere un'integrazione sempre maggiore a livello europeo.
E per farlo è necessario un dialogo costante e di conseguenza servono accordi e compromessi.
Ciò che è grave è il disinteresse di tutti nei confronti dell'UE a partire da politici e giornalisti.
Fossimo più informati potremmo agire meglio ed ottenere modifiche accettabili ai trattati in discussione anzichè essere ridotti a scegliere tra un si e un no.
@Franca
RispondiEliminaMa non é questo che si voleva quando é nata tutta questa cosa dell’Unione Europea: togliere la sovranità ai singoli stati e formare un unico soggetto europeo sovrano?
La parola “unione” dice questo, no? Adesso che il gioco comincia ad essere complicato che si fa, non giochiamo più? Vogliamo indietro i nostri giocattoli, tipo la Banca d’Italia non si tocca, tipo restare nella NATO si come Italia ma no come Europa?
“La sovranità appartiene al popolo”: stiamo vedendo quanto in Italia appartenga al popolo, mentre negli altri Stati europei i regimi sono la norma.
Il Trattato di Lisbona non è certo perfetto del resto è il compromesso delle varie posizioni dei singoli Paesi, possiamo immaginarli come una specie di DICO europei, cioè il compromesso del compromesso del compromesso di ciò che di buono si poteva fare ma che l'opportunismo non permette.
RispondiEliminaDetto questo, pensando al nostro Paese e alla dipendenza dal Vaticano, un maggior potere europeo lo vedo positivamente anche perchè i partiti europei non sono, per fortuna, come quelli italiani. Solo grazie all'Europa in Italia potremo avere non solo i diritti per gli omosessuali ma anche una stampa un po' più libera e meno serva, meno regime e più democrazia.
L'Irlanda in questo momento sta vivendo una difficile crisi economica e quando l'economia ristagna si instaurano meccanismi particolari (vedi il successo della Lega tanto per restare in casa nostra), in poche parole quando non c'è il soldo si tenta di restare nel proprio piccolo orticello, basti pensare che il valore delle case in Irlanda si è dimezzato con il risultato che chi aveva acceso mutui si ritrova a pagare per qualcosa che vale la metà di quando l'ha comprato, questo per rendere un po' l'idea della difficile situazione di quel Paese. In queste condizioni qualunque Stato si richiuderebbe su sè stesso, è sempre accaduto così e sta accadendo anche a noi, però chiudendosi si peggiora la situazione invece di migliorarla perchè solo se l'Europa diventa un colosso politico ed economico possiamo migliorare una situazione difficile.
X Lameduck,
RispondiEliminaè una semplificazione la mia, d'accordo. Ma anche un modo per evidenziare come spesso si preferisca procedere a strappi ed in ragione di convenienze in questo sistema complesso. Prendere o rigettare a seconda del proprio tornaconto in un contesto di regole tra Paesi diversi (é anche il caso dell'Italia, che a questo "giochino" ricorre spesso); essere europei e non esserlo per singoli provvedimenti o istanze non lo trovo un metodo, come dire, istituzionalmente corretto. E nemmeno "educativo" dal punto di vista della crescita democratica di una nazione. Tutte le modifiche necessarie al contesto di regole di cui sopra ed agli equilibri raggiunti non dovrebbero essere oggetto di forzature singole. Io almeno la penso così.